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Autore: Redazione StudioNews

Barilla: nel 2023 investiti 230 mln per innovare prodotti e processi

Barilla: nel 2023 investiti 230 mln per innovare prodotti e processiMilano, 5 giu. (askanews) – Nel 2023 Barilla ha investito 230 milioni di euro per innovare i suoi prodotti e i processi. Di questi 45 milioni di euro sono stati dedicati a ricerca e sviluppo. Ha inoltre proseguito col miglioramento del profilo nutrizionale dei propri prodotti, con 16 nuovi lanci nello scorso anno riducendo anche le emissioni di CO2eq, il consumo di energia e acqua tramite filiere sostenibili e packaging pensati per il riciclo. Sul fronte della sostenibilità sociale, ha donato 3,2 milioni di euro e oltre 3.200 tonnellate di prodotti e adottato una nuova policy per il congedo parentale per i suoi 9mila dipendenti. Sono questi i principali dati emersi dall’ultimo rapporto di sostenibilità del gruppo di Parma diffuso in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente.


Questa strategia ha portato l’azienda a chiudere il 2023 con un fatturato di gruppo di 4,87 miliardi di euro, con una lieve crescita del 4% sul 2022 e un Ebitda margin al 10%, in linea l’esercizio precedente. Secondo quanto riporta Italia Oggi, lo scorso anno Barilla ha visto l’utile netto salire a 284 milioni il 23% in più rispetto a 12 mesi prima, e l’azzeramento del debito. “Oggi più che mai, quando discutiamo sul gusto, sulla nutrizione, sulla sicurezza alimentare, sull’ambiente, sull’accessibilità, sulle persone, sulla comunicazione, sul futuro, sia che si tratti di uno spaghetto, un biscotto, un pane o un sugo, stiamo parlando della qualità dei nostri prodotti, il cuore del nostro mestiere, del nostro modo di agire e del valore delle nostre Marche – affermano Guido, Luca e Paolo Barilla nella lettera introduttiva al Rapporto di sostenibilità 2023 – Siamo consapevoli di quanto la strada sia lunga e complessa, ma grazie all’impegno e alla passione di tutte le persone Barilla, siamo pronti ad affrontare le sfide che ci attendono e a tracciare il nostro percorso verso il futuro”.


Dietro i 16 nuovi prodotti immessi sul mercato nel 2023 (senza zuccheri aggiunti, ricchi di fibra, integrali, con legumi, frutta secca o monoporzionati) c’è l’investimento di 45 milioni di euro in ricerca e sviluppo e la progettazione di un nuovo polo R&D a Parma che, dal 2025, guiderà l’innovazione per le strategie future del gruppo. Il 2023 è stato un anno chiave anche per lo sviluppo di progetti di agricoltura sostenibile e rigenerativa. Il totale delle materie prime strategiche (grano duro, grano tenero, segale, pomodoro, basilico, cacao e olii vegetali) acquistate responsabilmente è stato pari al 67%. Sono più di 8000 le aziende coinvolte. Nei 30 siti produttivi (15 in Italia e 15 all’estero con l’inaugurazione, a settembre 2023, del plant di Pasta Evangelists, la più grande fabbrica di pasta e sughi del Regno Unito) Barilla nel 2023 ha prodotto circa 2 milioni di tonnellate di cibo. Rispetto al 2010, calano del 28% le emissioni di gas a effetto serra e del 21% i consumi idrici per tonnellata di prodotto finito, mentre il 62% dell’energia elettrica (il 100% per i prodotti da forno di Mulino Bianco, Wasa, GranCereale e Pan di Stelle e per i Pesti Barilla) proviene da fonti rinnovabili. Infine, in Italia, il 100% delle confezioni è disegnato per il riciclo, utilizzando esclusivamente carta e cartone provenienti da foreste gestite in modo responsabile.

Sudcorea, Pil cresciuto dell’1,3% su base trimestrale

Sudcorea, Pil cresciuto dell’1,3% su base trimestraleRoma, 5 giu. (askanews) – L’economia della Corea del Sud è cresciuta al ritmo più veloce in oltre due anni nel primo trimestre dell’anno, poiché la ripresa delle esportazioni è continuata e la spesa privata è rimasta solida. Lo riferiscono i dati preliminari diffusi oggi dalla Banca di Corea (BoK) .


Il prodotto interno lordo reale del paese è aumentato dell’1,3% su base trimestrale nel periodo gennaio-marzo, in linea con una stima precedente. L’espansione del primo trimestre si confronta con l’espansione dello 0,5% su base trimestrale nel periodo settembre-dicembre e segna il livello più alto dal quarto trimestre del 2021, quando l’economia era cresciuta dell’1,6%.


Su base annua, l’economia della Corea del Sud è avanzata del 3,3% nel primo trimestre, superiore alla crescita del 2,1% dell’ultimo trimestre del 2023. La spesa privata ha registrato un aumento dello 0,7% nel periodo gennaio-marzo, accelerando rispetto allo 0,4% del trimestre precedente.


Le esportazioni del paese sono aumentate dell’1,8% nel primo trimestre, rallentando rispetto al guadagno del 3,9% del trimestre precedente. La spesa del governo è aumentata dello 0,8% e gli investimenti in costruzioni sono aumentati del 3,3% nel primo trimestre, un cambiamento rispetto al calo del 3,8% del trimestre precedente, secondo i dati.


I dati sono stati pubblicati mentre l’inflazione del paese è rimasta sotto il 3% per il secondo mese consecutivo a maggio. I prezzi al consumo, un indicatore chiave dell’inflazione, sono aumentati del 2,7% su base annua il mese scorso, rispetto al 2,9% su base annua del mese precedente, segnando il secondo mese consecutivo in cui la crescita dei prezzi è rallentata e la cifra è rimasta sotto il 3%. Lo scorso mese, la banca centrale ha mantenuto stabile il suo tasso di interesse al 3,5% per l’undicesima volta consecutiva, considerando una moderazione dell’inflazione più lenta del previsto e ha aumentato la stima di crescita per l’anno.

Tajani: Draghi alla Commissione Ue è candidato dei giornali

Tajani: Draghi alla Commissione Ue è candidato dei giornaliRoma, 5 giu. (askanews) – “Draghi non è candidato alla presidenza della Commissione europea, nessuno lo ha candidato, lo hanno candidato i giornali. Io faccio il tifo per il candidato indicato dal Consiglio, e sarà sicuramente indicato dal Ppe. Vedremo se sarà Von der Leyen o un altro”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Cofee break, su La7, rispondendo a una domanda su una sua preferenza tra l’ex presidente del Consiglio italiano e l’attuale presidente della Commissione. Quanto all’eventualità che sia lui il prescelto, Tajani ha risposto: “Io sto benissimo dove sto”.

Dal 13 al 16 giugno a Palermo festival delle birre artigianali

Dal 13 al 16 giugno a Palermo festival delle birre artigianaliRoma, 5 giu. (askanews) – Quattro giorni di festival, il ritorno a in via Maqueda, duecento tipologie di birra di venticinque birrifici in degustazione.Torna dal 13 giugno a domenica 16 giugno “Beer Bubbles”, il festival delle birre artigianali, inserita nell’ambito della rassegna di cinque eventi ‘Rinasce Via Maqueda’ che animerà, da giugno a dicembre, ‘Maqueda Città’, il tratto di strada che va dai Quattro Canti alla stazione centrale di Palermo.


Per 4 giorni, dalle 17 alle 2, per la strada tantissime spine con i maestri birrai che vengono dalla Sicilia e dall’Italia, saranno pronti a spillare fiumi di birra. Tra i birrai tante piccole chicche quest’anno, non mancherà l’azienda storica “Croce di Malto” di Trecate (Novara), dal profondo Nord Italia arriva “Manerba”, omonima birreria e fabbrica di birra artigianale del lago del Garda, e anche la “Balabiott” di Domodossola, la “Noiz” di Santarcangelo di Romagna (Rimini) e “Bellazzi” di Lazzaro di Savena (Bologna). Mentre il più a Nord è “Monpiër de Gherdëina” di Bolzano. Al festival ci sarà anche “Pasì”, progetto tutto al femminile di Vittoria (Ragusa). Una delle realtà siciliane, insieme a “Ballarak”, “Bruno Ribadì”, “Brassicula” ed “Epica”, per quantità di produzione il più grande birrificio dell’Isola. Dalla provincia di Lecce arriverà la “Birra Salento”.

Papa: per Anno Santo codice condotta per rompere peso debito

Papa: per Anno Santo codice condotta per rompere peso debitoCittà del Vaticano, 5 giu. (askanews) – Occorre “cercare di rompere il ciclo finanziamento-debito” attraverso “la creazione di un meccanismo multinazionale, basato sulla solidarietà e l’armonia dei popoli, che tenga conto del significato globale del problema e delle sue implicazioni economiche, finanziarie e sociali”. A chiedere un “codice etico internazionale” sul tema del debito “per supervisionare le trattative”, è stato Papa Francesco che stamane ha ricevuto in udienza in Vaticano i partecipanti all’Incontro promosso dalla Pontificia Accademia delle Scienze sul tema: “Debt Crisis in the Global South”.


Francesco, in questo senso, ha ricordato e citato il prossimo appuntamento giubilare affermando che “era una tradizione del popolo ebraico che i debiti venivano condonati nell’anno giubilare. Vorrei fare eco a questo appello profetico, oggi più urgente che mai, tenendo conto del debito ecologico e del debito estero, perchè sono due facce della stessa medaglia che ipotecano il futuro”. L’assenza di “questo meccanismo – ha spiegato Papa Francesco – favorisce il ‘ognuno per sé’, laddove a perdere sono sempre i più deboli. In linea con l’insegnamento dei miei predecessori, vorrei ribadire i principi di giustizia e di solidarietà che sono ciò che porterà a trovare una strada per una soluzione. In questo modo è fondamentale lavorare in buona fede e verità, attenendosi – ha chiesto Francesco – ad un codice di condotta internazionale con standard di valore etico per supervisionare le trattative”.


Secondo Francesco occorre “risolvere il problema del debito che affligge molti paesi del sud del mondo, e milioni di famiglie e persone nel mondo”, atraverso la “responsabilità condivisa tra chi lo riceve e chi lo dona”. Nella consapevolezza che “dopo una globalizzazione mal gestita, dopo la pandemia e le guerre, siamo di fronte ad una crisi del debito che colpisce soprattutto i paesi del Sud del mondo, generando miseria e angoscia e privando milioni di persone della possibilità di un futuro degno. Di conseguenza, nessun governo – ha concluso Francesco – può esigere moralmente che i suoi cittadini soffrano di privazioni incompatibili con la dignità umana”.

L’altro fronte di Israele, Hezbollah e il rischio di un escalation in Libano

L’altro fronte di Israele, Hezbollah e il rischio di un escalation in LibanoRoma, 5 giu. (askanews) – Israele è vicino a prendere una decisione riguardo agli attacchi quotidiani lanciati dal gruppo Hezbollah dal Libano contro il nord di Israele. Lo ha dichiarato il capo di stato maggiore delle forze di difesa israeliane, il generale Herzi Halevi, nel corso di una valutazione fatta ieri con i comandanti militari nel nord e i vigili del fuoco impegnati negli ultimi giorni a domare gli incendi innescati dal lancio di razzi di Hezbollah.


“Ci stiamo avvicinando al punto in cui dovrà essere presa una decisione, e le forze di difesa sono preparate e pronte per questa decisione – ha detto Halevi – stiamo colpendo da otto mesi e Hezbollah sta pagando un prezzo molto, molto alto. Hezbollah ha aumentato i suoi attacchi negli ultimi giorni e siamo preparati, dopo un ottimo processo di addestramento al livello di esercitazione di Stato Maggiore, per passare a un’offensiva nel nord. Forte difesa, prontezza per l’offensiva, ci stiamo avvicinando a un punto di decisione”. Come sottolinea il Times of Israel, ieri sera il gabinetto di guerra israeliano ha discusso degli ultimi sviluppi lungo il confine con il Libano, a fronte delle critiche mosse al governo per non essere riuscito a garantire condizioni di sicurezza nella regione dopo lunghi mesi di conflitto.


Ieri anche il ministro israeliano per la Sicurezza nazionale , Itamar Ben Gvir, si è recato in visita nelle aree interessate dagli incendi nel nord di Israele, dove ha incontrato vigili del fuoco, soccorritori, polizia e autorità locali. Al termine della visita ha diffuso un video in cui ha affermato che “il compito delle forze di difesa è distruggere Hezbollah”. “Ci stanno dando fuoco. Tutte le roccaforti di Hezbollah dovrebbero essere bruciate, dovrebbero essere distrutte. Guerra!”, ha scandito.


Sempre ieri il quotidiano libanese al Akhbar, affiliato ad Hezbollah, ha scritto che il Regno Unito avrebbe avvertito il Libano di un’offensiva su larga scala che Israele vorrebbe lanciare a metà giugno, di cui non si conoscono né l’entità né la durata, consigliando Beirut di “prendere le disposizioni necessarie per la guerra”. In un’intervista ad Al Jazeera, il vice segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ha detto che l’organizzazione sciita ha scelto di non allargare il conflitto con Israele, ammonendo però che “se Israele sceglie la guerra, siamo pronti”. Intanto, l’aeronautica israeliana (IAF) ha colpito nella notte alcuni obiettivi del movimento sciita libanese Hezbollah in cinque diverse località nel sud del Libano: lo hanno reso noto le forze di difesa israeliane.


Nelle aree di Zibqin e Ayta ash Shab, gli aerei hanno preso di mira due lanciatori di Hezbollah e nelle aree di Odaisseh, Blida e Markaba hanno colpito tre strutture militari di Hezbollah, si legge sul sito del Jerusalem Post.

Ricerca, i roditori più audaci aiutano la riproduzione delle piante

Ricerca, i roditori più audaci aiutano la riproduzione delle pianteRoma, 5 giu. (askanews) – Anche negli animali, così come negli esseri umani, ciascun individuo ha una propria personalità. Nel caso dei roditori l’audacia e la curiosità di un individuo influiscono sulla dispersione dei semi e quindi sulle possibilità delle piante di riprodursi. A dimostrarlo numerosi studi condotti da Alessio Mortelliti, professore associato di Ecologia presso il dipartimento di Scienze della vita dell’Università degli studi di Trieste, prima professore associato in Wildlife Habitat Conservation alla University of Maine.


“Quando un roditore trova una ghianda caduta ai piedi della pianta madre, troppo pesante per essere trasportata dal vento, la porta con sé in uno dei suoi nascondigli segreti. In una stagione un roditore come un topo può accumulare centinaia di ghiande in giro per i boschi, che consumerà poi lentamente nel corso dei mesi invernali. Può però succedere che il topo venga predato – ad esempio da un gufo – o che il topo dimentichi dove ha nascosto la ghianda. Quando questo accade il topo ha involontariamente giovato alla quercia, disperdendone il frutto, che così può germinare”, spiega Alessio Mortelliti, professore associato di Ecologia all’Università degli studi di Trieste. La relazione tra roditori e piante è molto ambivalente: in alcune circostanze i topi sono antagonisti, poiché predano le ghiande, in altre circostanze entrambi – topi e alberi – traggono vantaggio e allora la relazione viene definita mutualistica. Studi passati hanno mostrato come alcuni individui, quelli più audaci o curiosi, abbiano maggiori probabilità di disperdere semi, ciò significa che questi individui sono particolarmente importanti per il funzionamento di un ecosistema. Comprendere quali sono le caratteristiche di questi individui fondamentali per gli ecosistemi e come conservarli – segnala Units – è di primaria importanza per l’adattamento delle specie ai cambiamenti globali.


Studiare la relazione tra la personalità individuale dei piccoli mammiferi e la dispersione dei semi è l’obiettivo del progetto di ricerca “Predicting the range-shifts of woody plant species by incorporating the critical role of small mammal scatter-hoarders”, finanziato da un Prin (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale) – Pnrr condotto per la prima volta in Europa da un gruppo di ricerca dell’Università degli Studi di Trieste, sotto la guida del professor Alessio Mortelliti e in collaborazione con la Sapienza Università di Roma e il Parco delle Prealpi Giulie, al via nella Val Alba. L’ipotesi nasce da numerosi studi che il gruppo di ricerca del professor Alessio Mortelliti ha condotto nel corso dell’ultimo decennio nel Maine (USA). In particolare, i ricercatori hanno scoperto che gli individui coraggiosi sono quelli che percorrono maggiori distanze con i semi e che li nascondono in siti ottimali per la germinazione. All’interno di una specie e di un ecosistema esisterebbero, quindi, individui particolarmente importanti per la dispersione dei semi e, di conseguenza, anche per l’adattamento di una pianta ai cambiamenti climatici. Saranno questi individui, infatti, che permetteranno a piante come querce e faggi di adattarsi ai cambiamenti climatici migrando in latitudine ed altitudine.


I ricercatori condurranno due esperimenti sul campo, aiutati anche da studiosi dell’Università del Maine, in visita in Italia ad inizio giugno. In una prima fase misureranno la personalità dei roditori e li esporranno a semi nuovi appartenenti ad una specie legnosa non ancora presente negli ecosistemi oggetto di indagine, ma che potrebbe arrivare in futuro proprio come risposta ai cambiamenti climatici. L’ipotesi è che gli individui più audaci saranno quelli che interagiranno di più con questi semi sconosciuti. Seguendo i semi – tracciati con una polvere fluorescente – e misurando i tassi di germinazione, i ricercatori assoceranno ogni singolo roditore al destino delle semenze: oltre a valutare se alcuni tratti della personalità aumentino la probabilità di dispersione, i ricercatori identificheranno anche i tratti dei semi (es. massa, forma) che incrementano la probabilità che questi vengano predati o dispersi. Infine, conducendo una serie di simulazioni, valuteranno i potenziali effetti della personalità sulla composizione delle comunità forestali e sulle capacità di adattamento delle specie ai cambiamenti globali. Il progetto – conclude Units – porterà anche alla creazione di una guida su come sfruttare il ruolo dei roditori per migliorare la migrazione assistita – ossia lo spostamento assistito dall’uomo di piante verso habitat climaticamente più adatti – e una check-list dei tratti e delle specie vegetali con alta probabilità di successo nell’espansione.

Le emozioni e i viaggiatori: una ricerca individua le tipologie

Le emozioni e i viaggiatori: una ricerca individua le tipologieMilano, 5 giu. (askanews) – Cosa provano gli italiani rispetto al viaggio? È ciò che ha voluto scoprire Trainline, l’app per la prenotazione di treni e pullman, attraverso una ricerca commissionata all’Istituto di ricerca Human Highway incentrata sulle emozioni più sentite prima, durante e dopo un viaggio. Trainline ha analizzato e approfondito, grazie al contributo della psicoterapeuta Stefania Andreoli, i punti di incontro e le differenze sia generali sia dal punto di vista generazionale emerse dalla ricerca.


Ne risulta che viaggiare è un’esperienza ricca di emozioni, una combinazione di sentimenti contrastanti per un italiano su due: un viaggio nel viaggio che varia da persona a persona. Per questo Trainline, in base ai risultati della ricerca, ha identificato il mix di emozioni durante le varie fasi del viaggio e le diverse categorie di viaggiatori, tra ‘Pianificatori ansiosi’ attenti ad ogni dettaglio del viaggio, ‘Sognatori euforici’ pronti ad immergersi nell’avventura o ancora ‘Viaggiatori riflessivi’ in cerca di pace e tranquillità. Momento ideale per godere, oltre che del paesaggio, della colonna sonora personale potrà essere il viaggio in treno, che risulta essere uno dei mezzi preferiti dagli italiani, secondo quanto emerso dalla ricerca. Il 29% lo sceglierà per le proprie vacanze estive, mostrando un ampio distacco rispetto a mezzi come nave, autobus, camper e moto. Tra questi, la GenZ (45%) si distingue come la generazione più incline a preferire il treno. La pianificazione è parte integrante del viaggio e considerata un momento importante e di piacevole condivisione. Quattro persone su 5 si dedicano a questa fase in modo meticoloso, curando ogni dettaglio e coinvolgendo gli altri partecipanti nella definizione di destinazione e tappe (65,7%). Questo dato non sorprende, come sottolinea la dottoressa Andreoli: ‘Questa fase è molto amata perché si parte dal pensiero e dalla fantasia. Immaginarsi altrove vuol dire già in un certo qual modo esserci. La progettazione del viaggio lo concretizza, rende reale la partenza, e una buona programmazione ci garantisce di poter realizzare un desiderio’.


Sebbene, tuttavia, sia facile pensare che pianificare un viaggio comporti solo sentimenti positivi, più di un rispondente su due (58,3%) afferma di provare emozioni contrastanti, del tutto naturali assicura Stefania Andreoli: ‘Un viaggio ha a che vedere con il cambiamento e non può quindi essere un’occasione esente da ambivalenze stressanti: da un lato ci attira, ma dall’altro ci richiede anche solo lo sforzo dell’adattamento’. Dalla ricerca risulta, inoltre, che le tre emozioni positive più ricorrenti per gli italiani che pianificano un viaggio sono euforia (40,6%), propositività ed energia (entrambe 39,9%). Tra le emozioni negative più comuni troviamo, invece, indecisione (32,1%) preoccupazione (18,7%) e stress (18,1%). Andreoli puntualizza: ‘Preoccupazione e ansia, che hanno sempre un carattere anticipatorio, hanno a che vedere con le aspettative. Si tratta prevalentemente di un’ansia ‘buona’, in grado di tenerci allertati e attenti nelle fasi di pianificazione della partenza’.


Dal punto di vista generazionale, è la GenZ a rivelarsi più emotiva: è la più attenta ad avere tutto sotto controllo (87,1%), la più euforica (47%) ed energica (48%), ma anche la più indecisa (35,1%), preoccupata (26,2%) e nervosa (29,2%). I Millennials che pianificano un viaggio sono invece decisamente i più propositivi (42,5%) e speranzosi (33,4%) anche se spesso indecisi (35%) mentre gli Adulti si sentono maggiormente a proprio agio (28,1%). La dottoressa commenta: ‘La GenZ è figlia del proprio tempo e della contemporaneità, per cui ha bisogno di sentirsi connessa e accusa un po’ di FOMO (Fear Of Missing Out), un tratto che tuttavia è da leggere in chiave evolutiva: i ragazzi avendo meno disponibilità economica pianificano i propri spostamenti con più attenzione e consapevolezza. Per loro, il viaggio deve valerne la pena’.


L’ansia pre-partenza e le altre emozioni negative si attutiscono durante il viaggio. Nove rispondenti su dieci affermano di sentirsi al massimo e un rispondente su due (51,8%) dichiara di provare solo emozioni positive. Energia (41,9%) e apertura alle novità (39,9%) sono le più comuni, mentre in contrasto troviamo, preoccupazione (13,6%), stanchezza (12,3%) e indecisione (11,7%), sebbene con una frequenza significativamente più bassa. In viaggio la GenZ spicca come generazione FOMO: l’81,7% del campione dichiara di avere il timore di perdersi eventi e momenti organizzati da amici e parenti e ben il 90,1% di voler essere sempre connesso. I Millennials emergono, invece come più energici (43,7%), propositivi (33,8%) e speranzosi (26,2%), mentre gli Adulti svettano per serenità (37,3%), rilassatezza (35,8%) e nel sentirsi a proprio agio (33,3%). Come riconosce la Andreoli: ‘E’ molto interessante la fotografia che la ricerca fa a proposito degli adulti: veri e propri habitué del viaggio, aperti al nuovo. È come se li scoprissimo sotto una luce nuova: il viaggio li rende più ‘simpatici’, meno ingessati, più prospettici, rispetto a come li conosciamo!’ Interrogati sullo stato d’animo al rientro a casa, il 70% degli intervistati afferma di essere contento di tornare alla propria routine, il 63,9% non vede l’ora di ricongiungersi con amici e famiglia, mentre il 63,7% si definisce super motivato. Allo stesso tempo, oltre la metà prova ansia (52,7%), fatica a mantenere i benefici del viaggio (53,2%) e ben uno su due (49,9%) è stressato al pensiero di disfare le valigie. ‘Quella da rientro è l’ansia abbandonica tipica delle cose che finiscono, quella del ritorno nella routine dal quale non vedevamo l’ora di allontanarci’ commenta la dottoressa, che aggiunge: ‘Credo che sia in quest’ottica che emerge come una parte del campione rientri a casa con già in mente i sogni relativi alla prossima meta da raggiungere. È come se la partenza aiutasse a vivere le fasi di vita più ordinarie, in vista della straordinarietà del viaggio’ Tra le emozioni positive principali del rientro ci sono appagamento (38,2%), relax (31,3%) e serenità (27%), mentre nostalgia (39,4%) e stanchezza (21,8%) sono quelle che ci affliggono maggiormente. I più contenti nel ritrovare la loro routine quotidiana dopo un viaggio sono gli Adulti (75%), i Millennials si mostrano più pieni di energia (16,5%) e aperti alle novità (12,5%) rispetto agli altri, mentre ancora una volta, la GenZ è la più dibattuta tra leggerezza (21,8%) e nostalgia (49,5%), dati che mettono in luce una generazione particolarmente insoddisfatta. Grazie ai risultati della ricerca, Trainline ha individuato i comportamenti più diffusi che adottiamo in viaggio, identificando i profili nei quali potersi riconoscere: Pianificatori ansiosi. viaggiatori che si sentono indecisi, preoccupati, stressati proprio perché desiderosi di avere tutto sotto controllo. Nonostante l’accezione negativa, partecipano con grande entusiasmo all’organizzazione del viaggio e sono attratti dalle destinazioni insolite e lontano dalla loro comfort zone, motivo per cui vogliono essere particolarmente informati e preparati. Sognatori euforici. Dominati dalle emozioni positive come euforia e proattività durante la fase di pianificazione, sono viaggiatori meticolosi nei preparativi che per questo traggono il massimo del divertimento quando si tratta di organizzare ogni dettaglio del loro viaggio. Esploratori adrenalinici. Viaggiatori caratterizzati da grande energia, eccitazione e sete di destinazioni nuove, insolite e originali e attratti da incontri con culture diverse. Non vogliono perdersi nulla, vogliono fare mille cose e sono desiderosi di rimanere connessi anche durante il viaggio. Viaggiatori riflessivi. Sono i più rilassati e sereni, aperti alle novità e a proprio agio. si orientano verso destinazioni meno frequentate, cercando pace e tranquillità piuttosto che il trambusto dei luoghi turistici più popolari. Si abbandonano più di tutti a sensazioni di relax, serenità e benessere durante i loro viaggi. Inguaribili nostalgici. Questo tipo di viaggiatori prova da sempre sentimenti di nostalgia e stanchezza al ritorno dal viaggio e trova spesso difficoltà nel mantenere i benefici dell’esperienza Rigenerati ottimisti. Sono coloro che non vedono l’ora di riallacciare i rapporti con amici e familiari e sono felici di tornare alla loro routine. Questi viaggiatori godono di ogni momento durante il viaggio e ne traggono il maggior beneficio al rientro, pronti a ripartire per la prossima avventura. Il mezzo con cui ci si sposta in vacanza caratterizza l’esperienza del viaggio per l’86% del campione e il treno sul podio tra i preferiti degli italiani. Il 29% lo sceglierà questa estate, con ampio distacco da nave, bus, camper e moto e tra le generazioni più affezionate spicca la GenZ (45%). Il treno trasmette buonumore fin dalla partenza, durante la quale proviamo rilassatezza (35,1%), propositività e serenità (entrambe 31,4%), al ritorno spiccano di nuovo rilassatezza (28,4%) e serenità (25,7%) capitanate questa volta da una preziosa sensazione di appagamento (31,4%). Non manca però anche la nostalgia (32,8%) data da quella tranquillità che spesso porta alla riflessione e al ricordo di esperienze passate, persone care o luoghi dei quali sentiamo la mancanza.

Dal dominio assoluto agli alleati, ora Modi deve mediare

Dal dominio assoluto agli alleati, ora Modi deve mediareMilano, 5 giu. (askanews) – Il partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party (BJP) di Narendra Modi, per la prima volta da quando è salito al potere dieci anni fa il premier indiano, porta a casa una vittoria poco agevole per governare l’economia in più rapida crescita al mondo. E si prepara anche a una piccola rivoluzione interna. Oggi il premier incontra gli alleati, utili per raggiungere la maggioranza in Parlamento. Ma non è tutto. Nel partito si delinea una gran voglia di gestione “meno centralizzata”: una possibile svolta per la più grande democrazia al mondo, che sinora era apparsa sempre più autoritaria.


TONFO NEI NUMERI Come spiega bene ‘Times of India’ il tonfo nel Lok Sabha (camera bassa) sembra minimo ma è notevole: “Il Bjp ha registrato un leggero calo nella sua quota di voti nazionali, passando dal 37,3% del 2019 al 36,6% del 2024. Tuttavia, questo piccolo calo ha portato a una flessione significativa nel numero dei seggi, che sono scesi di 63, da 303 a 240, lasciando il partito sotto la metà (dei seggi in parlamento, 32 in meno rispetto alla metà del Lok Sabha, composto da 543 membri, ndr). Nel frattempo, il Congresso ha registrato un modesto aumento della sua quota di voti, passando dal 19,5% delle ultime elezioni al 21,2”.


Dopo il lungo scrutinio di queste elezioni oceaniche, i risultati elettorali per tutti i 543 seggi sono stati annunciati questa mattina presto dalla Commissione elettorale indiana: il Bjp non riesce a raggiungere il numero magico e deve fare affidamento sui suoi alleati per formare il prossimo governo. Insomma ha bisogno di quella che il segretario generale del Congresso Jairam Ramesh ha definito la ex “squadra B del Bjp”, convocando oggi una riunione partiti dell’alleanza nazionale democratica (NDA) nella residenza di Kharge a Nuova Delhi. Sommando i seggi conquistati dagli alleati, la NDA si è assicurata comunque un’ampia maggioranza, ma questo evidentemente limita l’autonomia di cui godeva Modi sinora. Allo stesso tempo, nessuno dei membri del fronte opposto, l’Indian National Developmental, Inclusive Alliance (India) ha superato la soglia della maggioranza: la coalizione, che ha ottenuto oltre 200 seggi, terrà anch’essa una riunione oggi per definire i prossimi passi. Ma non è là che si consuma il vero intrigo di queste elezioni.


Le facce soddisfatte degli alleati di Modi si vedono bene in un foto che impazza un po’ ovunque sulla stampa indiana: “Mentre il capo del Telugu Desam Party (Tdp) Nara Chandrababu Naidu ha confermato che parteciperà all’incontro della NDA a Nuova Delhi, casualmente, il primo ministro del Bihar Nitish Kumar e il suo ex alleato dell’INDIA e leader di Rashtriya Janata Dal (Rjd) Tejashwi Yadav ha preso lo stesso volo per la capitale nazionale”. Sullo sfondo di uno scatto evidentemente immortalato con telefonino si vede un sorridente Nitish Kumar a bordo, seduto dietro a Tejashwi Yadav in rotta verso Delhi. Ma Chandrababu Naidu – con la sua storia controversa e la sua nomea ‘antipoveri’ – sembra avere non soltanto un biglietto per la capitale in mano, ma anche carte da giocare in futuro. Come nota ‘Hindustan Times’ “il mercato azionario indiano è salito dopo che il leader del Tdp Chandrababu Naidu ha espresso il sostegno e l’impegno del suo partito nei confronti della Nda”. Aspetto non secondario, visto che le sue precedenti affermazioni, secondo le quali non era sicuro del suo appoggio a Modi, avevano avuto l’effetto opposto.


C’è poi una questione ben diversa, non esterna al Bjp. Nella capitale indiana infatti si parla già di un partito in subbuglio, con la richiesta di una gestione meno centralizzata di Modi. “Dopo che gli elettori hanno negato al Bjp la maggioranza assoluta per un terzo mandato, fonti del partito hanno detto all’Indian Express che la nuova realtà politica potrebbe anche preparare il terreno per un tumulto all’interno del partito nei prossimi mesi con mormorii contro lo stile di gestione della leadership centrale”, si legge. “La leadership non è più immune da domande o critiche”, ha detto all’Indian Express un esponente senior della fazione. Insomma più che una debole vittoria, sembrerebbe quasi il cambio di un’epoca. (di Cristina Giuliano)

Federpesca: di ampio respiro interventi previsti in Piano Mare

Federpesca: di ampio respiro interventi previsti in Piano MareRoma, 5 giu. (askanews) – E’ stato il lavoro marittimo l’argomento di discussione della audizione di diverse realtà del settore dell’economia blu italiana ieri, 4 giugno, al ministero per la Protezione civile e le politiche del mare. Tra gli altri, è stata audita anche Federpesca, che ha riconosciuto come gli interventi previsti dal Piano del Mare siano di ampio respiro, trasversali, come l’attenzione della riforma dei titoli professionali, del collocamento e della formazione.


“Sarebbe importante, in tali ambiti – ha spiegato Federpesca – prevedere la costituzione di tavoli permanenti per consentire un valido confronto tra istituzioni e parti sociali sulle concrete esigenze del settore marittimo, anche ai fini di un aggiornamento della normativa”. Federpesca ritiene anche essenziale “far rientrare il lavoro della pesca tra quelli particolarmente usuranti, garantendo dunque anche l’accesso alla pensione anticipata” visto che questa attività è stata riconosciuta dall’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) tra quelle più pericolose al mondo.


Riguardo al sostegno al reddito dei lavoratori della pesca, Federpesca chiede di procedere alla pubblicazione del decreto attuativo che consentirebbe il trattamento economico della CISOA agricola anche per periodi diversi da quelli di sospensione dell’attività lavorativa derivante da misure di arresto temporaneo obbligatorio e non obbligatorio. Allo stesso tempo, chiede cdi includere tutte le ipotesi di sospensione dell’attività derivanti da provvedimenti delle autorità – come il “fermo obbligatorio” delle attività di pesca – che altrimenti renderebbe lo strumento della CISOA privo di concreta utilità per il settore. Infine, per far fronte alle sfide del ricambio generazionale e alla sempre più evidente mancanza di manodopera alle nostre imprese, Federpesca richiede di semplificare le procedure di imbarco dei marittimi stranieri, per agevolare il loro ingresso, imbarco su navi da pesca e ottenimento dei titoli professionali marittimi per la pesca professionale.