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Autore: Redazione StudioNews

IA, accordo multimiliardario tra Hitachi e Microsoft

IA, accordo multimiliardario tra Hitachi e MicrosoftRoma, 4 giu. (askanews) – Hitachi e Microsoft hanno annunciato di aver messo insieme le forze per avviare una collaborazione con l’obiettivo di accelerare l’innovazione dell’intelligenza artificiale generativa nei tool utilizzati per gli affari.


Attraverso questa alleanza strategica, Hitachi stimolerà la crescita del business Lumada, con un fatturato previsto di 2,65 trilioni di yen (15,5 miliardi di euro) nell’anno fiscale in corso, e promuoverà l’efficienza operativa e il miglioramento della produttività per i 270mila dipendenti del Gruppo Hitachi. Nello specifico, Hitachi incorporerà il cloud Microsoft, il servizio Azure Open AI, Dynamics 365, Copilot for Microsoft 365 e GitHub Copilot nelle soluzioni Lumada per fornire soluzioni innovative per l’energia, la mobilità e altri settori col fine di fornire risultati migliori per le aziende e la società.


Inoltre, le due società promuoveranno progetti congiunti per rispondere alle pressanti esigenze aziendali come il rafforzamento dei servizi cloud, il miglioramento della sicurezza e la mitigazione dell’impatto ambientale dei data center, che sono diventati un’area di interesse crescente con il crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa. “Hitachi sta perseguendo la trasformazione applicando l’intelligenza artificiale in tutto il gruppo per migliorare la produttività e investirà 300 miliardi di yen (1,7 miliardi di euro) in GenAI per cogliere nuove opportunità di crescita nell’anno fiscale 2024. Hitachi e Microsoft hanno già lavorato su una serie di progetti di co-creazione, tra cui lo sviluppo di soluzioni digitali di prossima generazione per i settori della produzione e della logistica, e lo sviluppo di un metaverso esteso sul campo che gira su Microsoft Teams”, ha affermato Keiji Kojima, presidente e CEO di Hitachi. “Con questo nuovo accordo, siamo entusiasti di accelerare ulteriormente l’innovazione sociale espandendo i nostri sforzi nei settori delle infrastrutture sociali come l’energia e la mobilità, e applicando l’intelligenza artificiale generativa, per migliorare la produttività dei lavoratori in prima linea, che diventerà ancora più importante nel futuro. Unendo le nostre capacità, possiamo contribuire a risolvere i problemi affrontati dai nostri clienti e dalla società e contribuire a un futuro più sostenibile”.


Dello stesso tenore le dichiarazioni che arrivano dal fronte Microsoft. “Stiamo entrando in una nuova era dell’intelligenza artificiale con la prospettiva di fornire risultati aziendali trasformativi in ogni ruolo e settore”, ha affermato Satya Nadella, presidente e CEO di Microsoft. “La nostra partnership ampliata con Hitachi unirà la potenza di Microsoft Cloud – incluso Microsoft Copilot – con l’esperienza di Hitachi nel settore per migliorare la produttività di 270.000 dipendenti Hitachi e aiutare ad affrontare le sfide più grandi dei clienti, inclusa la sostenibilità”.

Bce, giovedì atteso primo taglio dei tassi dell’era Lagarde

Bce, giovedì atteso primo taglio dei tassi dell’era LagardeRoma, 4 giu. (askanews) – Domani sera i banchieri centrali dell’area euro confluiranno a Francoforte, per l’incontro informale che, tradizionalmente, precede la riunione operativa del Consiglio direttivo di giovedì sui tassi di interesse. L’attesa che si è andata cementando ormai da settimane, anche a seguito di dichiarazioni di diversi esponenti dell’istituzione, è per un taglio da 25 punti base, la prima riduzione che l’istituzione effettuerà dal settembre del 2019, guardando al tasso sui depositi. E se si guarda ai tassi sulle principali operazioni di rifinanziamento e su quelle marginali, sarà il primo taglio dal marzo del 2016.


La comunicazione sulle decisioni sarà pubblicata alle 14 e 15 di giovedì, contestualmente la Bce diffonderà anche le previsioni aggiornate dei suoi tecnici su crescita economica e inflazione. Alle 14 e 45, poi, la presidente Christine Lagarde terrà la conferenza stampa esplicativa assieme al vicepresidente, Luis de Guindos. Se sui mercati viene data per certa la mossa di giovedì, sono invece minoritarie le attese di un ulteriore taglio a luglio, prevalgono piuttosto quelle di una riduzione a ottobre. E appare in bilico l’ipotesi di un terzo taglio prima della fine dell’anno.


Se tutto andrà come previsto, comunque, la Bce invertirà la rotta monetaria, dopo che tra il luglio del 2022 e il settembre dello scorso anno ha operato la più aggressiva manovra di inasprimento della sua storia, un aumento dei tassi da 450 punti base complessivi (4,50 punti percentuali), accompagnato da massicci drenaggi di liquidità, in riposta alla galoppante inflazione che rifletteva una serie di shock, tra cui le strozzature nelle catene globali, la guerra in Ucraina e elementi interni dell’eurozona, come i prezzi fuori scala degli indici Ue di riferimento su energia e gas. Da settembre in poi i tassi sono stati sempre confermati, al 4% sui depositi custoditi per conto delle banche commerciali (che da tempo vengono usati come riferimento chiave), al 4,50% sulle principali operazioni di rifinanziamento e al 4,75% sulle operazioni marginali. L’atteso ritocco al ribasso sarà il primo taglio anche da quando la guida dell’istituzione è stata affidata a Lagarde, nel novembre del 2019.


Al consiglio Bce partecipano la presidente, il vicepresidente, gli altri quattro componenti del Comitato esecutivo (tra cui l’italiano Piero Cipollone) e tutti i governatori di banche centrali nazionali dell’Eurosistema, tra i quali il numero uno della Banca d’Italia, Fabio Panetta. Nelle ultime fasi il quadro in cui la Bce si appresta a muoversi si è un po’ complicato a seguito di due sviluppi. Prima una riaccelerazione della dinamica media dei salari contrattuali, che risente anche degli accordi di inizio anno. Poi la risalita dell’inflazione dell’area a maggio, al 2,6%, due decimali in più rispetto al mese precedente. Il tutto ha animato moniti sulla prudenza da parte di esponenti del direttorio ritenuti “falchi”.


Sul versante opposto, quello favorevole ai calmieramenti inflazionistici e quindi alle mosse espansive della Bce, in questo avvio di settimana si è assistito a un netto calo delle quotazioni del petrolio, dopo che il cartello allargato degli esportatori (Opec+) ha annunciato un piano di graduale rimozione delle restrizioni all’offerta. Inoltre, le decisioni monetarie nell’area euro dovranno anche tenere conto degli sviluppi negli Stati Uniti, dove la Federal Reserve ha adottato una linea attendista sui tassi. Molti analisti continuano a scommettere che anche la Banca centrale Usa procederà un taglio, ma a settembre, mentre il prossimo direttorio (Fomc) si svolgerà l’11 e 12 giugno. Un elemento chiave per il futuro percorso della Bce, oltre ovviamente all’evolversi dei dati, sarà rappresentato dall’aggiornamento delle previsioni. Secondo Annalisa Piazza, analista per Mfs IM “se il profilo dell’inflazione a breve termine non dovesse cambiare in modo sostanziale (nonostante l’aumento dei salari) questo implicherebbe che la Bce è fiduciosa e che ulteriori tagli possano essere effettuati nel secondo semestre”. Secondo Giacomo Calef, di NS Partners, la rilevanza del dato dell’inflazione di maggio va anche collegata al recente atteggiamento della Fed, che proprio alla luce della persistenza del carovita ha deciso di rinviare i suoi tagli ai tassi di interesse. Frederik Ducrozet, di Pictet Wealth Management rimarca che un esponente noto dei “falchi”, l’olandese Klaas Knot si è già mostrato orientato a spingere per tagli dei tassi solo su base trimestrale, cosa che consentirebbe anche di sincronizzare le decisioni con gli aggiornamenti delle previsioni economiche. Panetta invece è ritenuto una “colomba”, coloro che nel direttorio propendono per una linea monetaria più moderata, all’opposto dei “falchi” che premono per l’intransigenza. Lo scorso 31 luglio, in occasione delle Considerazioni finali alla relazione annuale di Bankitalia, sui tassi Bce ha affermato che ora “bisogna evitare che la politica monetaria diventi eccessivamente restrittiva”, che è necessario una allentamento e che questo dovrebbe proseguire in maniera graduale nei prossimi mesi. Intanto c’è già chi, come Facile.it, cerca di elaborare previsioni su quelle che saranno le ricadute per i costi dei mutui dalle mosse della Bce. Il portale afferma che analizzando l’andamento dei futures sull’Euribor, la rata di un mutuo medio variabile italiano che a maggio di quest’anno aveva raggiunto 747 euro potrebbe calare complessivamente di 37 euro per la fine dell’anno è di 55 euro per la metà del 2025, portandosi a 692 euro al giugno del prossimo anno. (fonte immagine: ECB 2024).

Stellantis, Tavares: pronti a intesa con governo, sorpreso su incentivi

Stellantis, Tavares: pronti a intesa con governo, sorpreso su incentiviMilano, 4 giu. (askanews) – Carlos Tavares in visita a Melfi rassicura sulla piena capacità produttiva per gli impianti italiani al 2030 e tende una mano al governo, dicendosi pronto a siglare l’accordo sulla produzione di un milione di veicoli in Italia. Durante una call con la stampa seguita a un incontro “ottimo e costruttivo” con i sindacati Tavares, si è detto anche “sorpreso” per il rapido esaurimento degli incentivi per le elettriche. “E’ un fenomeno anomalo. Siamo sorpresi anche noi. Stiamo cercando di capire cosa è successo, ma ad oggi non abbiamo una spiegazione. Chi di dovere sta indagando”, ha detto.


Rivolgendosi ancora al governo, il Ceo di Stellantis si è reso disponibile a firmare un accordo per arrivare a produrre un milione di veicoli. “Noi siamo sempre disponibili a trovare punti di incontro con i governi dei paesi in cui operiamo. Se ci sono accordi da siglare con il governo italiano per arrivare a produrre 1 mln di veicoli, siamo disponibili”. Riguardo le recenti tensioni, Tavares ha precisato che si creano turbolenze “quando ci viene chiesto di fare cose che non sono nell’interesse dei nostri azionisti e dei nostri dipendenti”. Riguardo Melfi, Tavares ha detto che il target è di 250/260mila auto l’anno a partire dal 2026, quando sarà raggiunta la piena produzione dei nuovi 5 nuovi modelli: due DS elettriche, una Jeep Compass elettrica, una Compass ibrida e la Lancia Gamma, tutte su piattaforma Stla Medium. Come la Lancia Delta che nel 2028 potrebbe essere prodotta a Melfi. “Avrebbe senso, ma dipenderà dalla capacità dell’impianto”, ha detto Tavares. Nel 2023 a Melfi dove si producono 500X, Jeep Renegade e Compass la produzione, in base a dati Fim-Cisl, è stata di 170.120 unità, mentre nel primo trimestre 2024 è stata di 25.100 unità (-50,7%). Quanto a possibile assunzioni “dipenderà dalla competizione cinese e da quanto dovrò ridurre i costi”, ha detto Tavares. A Melfi oggi ci sono circa 5mila addetti con contratti di solidarietà.


Parlando ancora dell’Italia, Tavares ha detto che “c’è un tema di costo dell’energia, che è più che doppio rispetto a quello di altri paesi europei”. Per questo Stellantis punta a produrre energia da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di arrivare a coprire fino al 75% del fabbisogno di Melfi. Riguardo invece gli investimenti in Acc, joint venture con Mercedes e Total, per lo sviluppo di Gigafactory fra cui una a Termoli, Tavares ha detto che “dipenderanno dalla velocità di adozione dell’elettrico in Europa. Il nostro obiettivo è competere per il podio nei bev, ci misuriamo con Tesla”.

La denuncia di Meloni: c’è la mafia dietro i “flussi in apparenza regolari” dei migranti

La denuncia di Meloni: c’è la mafia dietro i “flussi in apparenza regolari” dei migrantiRoma, 4 giu. (askanews) – Alla vigilia della visita ‘lampo’ in Albania insieme al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per verificare l’avanzamento dei lavori di costruzione dei due centri per l’accoglienza dei migranti soccorsi nel Mediterraneo dai mezzi dello Stato – previsti dall’accordo siglato a Roma col premier albanese Edi Rama lo scorso 6 novembre – la premier Giorgia Meloni ha aperto oggi un fronte contro l’immigrazione illegale costituita dai “flussi migratori in apparenza regolari”, che nascondono in realtà “un meccanismo di frode” grazie alla “pesante interferenza del crimine organizzato”. E per questo in mattinata ha consegnato un esposto alla Direzione nazionale Antimafia.


Svolgendo un’informativa in Consiglio dei ministri sul numero degli extracomunitari che hanno ottenuto il visto per ragioni di lavoro in base al ‘Decreto Flussi’ e segnalando i “dati allarmanti” emersi dal tavolo tecnico che ne monitora l’applicazione, la premier ha spiegato che “durante il click day abbiamo registrato un numero di domande di nulla osta al lavoro totalmente sproporzionato rispetto al numero dei potenziali datori di lavoro. Dato ancora più preoccupante – ha rivelato la premier – è che a fronte del numero esorbitante di domande, solo una percentuale minima degli stranieri che hanno ottenuto il visto ha poi effettivamente sottoscritto un contratto di lavoro”. “Il numero di richieste enorme rispetto alla capacità di assorbimento del tessuto produttivo” e lo “scarto significativo tra chi entra per finalità di lavoro e chi effettivamente poi sottoscrive un contratto” fanno ritenere, ha detto Meloni, “che i flussi regolari di immigrati per ragioni di lavoro vengano utilizzati come canale ulteriore di immigrazione irregolare”. Dunque, “ragionevolmente”, ha aggiunto Meloni, “la criminalità organizzata si è infiltrata nella gestione delle domande e i ‘decreti flussi’ sono stati utilizzati come meccanismo per consentire l’accesso in Italia a persone che non ne avrebbero avuto diritto, verosimilmente dietro pagamento di somme di denaro”.


Secondo la premier “l’ipotesi di infiltrazioni criminali sembra” inoltre “avvalorata dal fatto che la stragrande maggioranza degli stranieri entrati in Italia negli ultimi anni avvalendosi del ‘Decreto Flussi’ proviene dal Bangladesh, dove le autorità diplomatiche parlano di fenomeni di compravendita dei visti per motivi di lavoro”. “Per questa ragione, raccolti questi dati, stamattina – ha rivelato Meloni – mi sono recata dal procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo per consegnare un esposto”.


Per affrontare il problema la presidente del Consiglio ha promesso ai colleghi del governo che “in uno dei primi Cdm che terremo dopo il G7” verrà presentato “un articolato ampio e dettagliato, costituito da un duplice intervento, normativo e amministrativo”, atto a modificare “i tratti operativi che hanno portato a queste storture. Lo faremo – ha concluso Meloni – nel rispetto del principio che ispirò la legge Bossi-Fini che ha regolamentato il fenomeno in questi anni, cioè consentire l’ingresso in Italia solo a chi è titolare di un contratto di lavoro”.

Abruzzo, Marsilio: visita ministro Sangiuliano fondamentale

Abruzzo, Marsilio: visita ministro Sangiuliano fondamentaleL’Aquila, 4 giu. (askanews) – La visita del ministro Gennaro Sangiuliano in Abruzzo, accompagnato dal presidente della giunta regionale Marco Marsilio, ha incluso oggi le tappe Capistrello, Pescina, Balsorano, Alba Fucens e il Teatro San Filippo di L’Aquila per chiudere il tour, insieme con il sindaco Pierluigi Biondi, in Comune, per la sottoscrizione della convenzione che consentirà il recupero del teatro comunale.


Marsilio ha parlato dell’importanza di un impegno concreto per la valorizzazione del patrimonio culturale che preservi la memoria storica e l’identità di questi luoghi, contribuisca così allo sviluppo economico e turistico generando opportunità di lavoro e crescita per le comunità locali. “La presenza del ministro Sangiuliano è un segno tangibile dell’attenzione del Governo verso l’Abruzzo, così ricco di storia, tradizioni e bellezze naturali. La sua visita ha rappresentato un’importante opportunità per discutere e promuovere le nostre proposte di rivitalizzazione culturale, sociale ed economica. Il sostegno ricevuto ci incoraggia a proseguire con determinazione nel percorso di valorizzazione e rilancio del nostro patrimonio culturale”, ha commentato Marsilio. “Si tratta di un momento significativo che rafforza il legame tra il territorio e le istituzioni nazionali. Evidenzia l’importanza della cultura come motore di sviluppo e coesione sociale e fornisce un’occasione per discutere e promuovere le strategie di rilancio delle aree interne, valorizzandone le immense potenzialità. Una visita molto concreta, fruttuosa e costruttiva, abbiamo un rapporto molto solido con il ministro San Giuliano e annunciammo già all’epoca della firma dell’accordo di coesione con Giorgia Meloni, il finanziamento per il teatro aquilano”, ha sottolineato.


“Oggi siamo stati in altri centri importanti che segnano l’identità culturale e storica del nostro territorio, dal castello di Balsorano dove pure ha avuto parole importanti su un impegno a valutare l’istruttoria per una possibile acquisizione al patrimonio pubblico di quel maniero. Un ministro della cultura che in tre mesi torna due volte ad Alba Fucens credo che la nostra comunità non lo ricordi. Siamo ben felici e contenti che il ministro abbia questa attenzione, questa dedizione verso l’Abruzzo”, ha proseguito. (segue)

Per Djokovic lesione al menisco, Wimbledon a rischio

Per Djokovic lesione al menisco, Wimbledon a rischioRoma, 4 giu. (askanews) – Novak Djokovic ha annunciato il suo ritiro dal Roland Garros, dopo un problema al ginocchio avvertito ieri durante la partita di ottavi di finale contro Cerundolo, vinta al quinto set.


Djokovic ha rimediato una lacerazione al menisco mediale del ginocchio destro rilevata durante una risonanza magnetica, come hanno comunicato gli organizzatori. Il serbo si era infortunato ieri nel secondo set del suo incontro di ottavi di finale contro Francisco Cerundolo, ma era comunque riuscito a concludere la partita. Da capire se sarà necessario o meno un intervento chirurgico e i tempi di recupero. Wimbledon inizia fra meno di un mese, l’Olimpiade fra poco meno di due.

Tennis, Sinner: “Essere numero 1 è il sogno di tutti”

Tennis, Sinner: “Essere numero 1 è il sogno di tutti”Roma, 4 giu. (askanews) – “E’ stato importante e difficile vincere oggi, ho avuto un calo quando ho servito per il match ma ci sta. Sono contento del livello che ho tenuto oggi. Mi piace rilassarmi, non so se guarderò la semifinale Alcaraz-Tsitsipas. E’ una grande partita, ma ho tempo per prepararmi alla semifinale”. Sono le parole a caldo di Jannik Sinner dopo il successo su Dimitrov che gli apre le porte della semifinale del Roland Garros. “Ci sono un paio di giorni, sarà un piacere tornare qui. Non so cosa dire per il n°1, è il sogno di tutti essere il n°1 del mondo. Mi spiace per il ritiro di Novak, spero si riprenda presto. Sono contento della semifinale, cercherò di non pensarci tanto. Grazie al team e al pubblico, in questo torneo ho faticato negli ultimi anni e voglio fare bene. E’ un momento speciale, sono felice di condividerlo con voi e con gli italiani”.

Petrolio estende cali, barile Brent 77,43 dollari, Wti a 73,31

Petrolio estende cali, barile Brent 77,43 dollari, Wti a 73,31Roma, 4 giu. (askanews) – Proseguono e si accentuano nel pomeriggio i cali dei prezzi del petrolio, innescati dalla decisione a sorpresa domenica scorsa da parte del cartello allargato degli esportatori di approntare un percorso di graduale rimozione degli attuali limiti all’offerta, che sono stati prorogati ma che dall’ottobre di quest’anno verranno via via attenuati fino al settembre del 2025.


Nel pomeriggio il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord cala dell’1,16% a 77,43 dollari. A New York il West Texas Intermediate segna un meno 1,23% a 73,31 dollari. In entrambi i casi si tratta di valori non lontani dai minimi da inizio anno. L’approccio dell’Opec+, su cui c’è un peso determinante dell’Arabia Saudita, potrebbe anche essere legato a considerazioni di natura geopolitica, in particolare la volontà di evitare di interferire con le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, con una linea che favorisca rincari dei prezzi dei carburanti.


Ma è anche chiara l’insofferenza di diversi paesi del cartello al fatto che i tagli alla loro offerta vengono sfruttati da altri produttori non allineati per accaparrarsi quote di mercato.

Pga Italiana, al Garlenda in gara le Professioniste e gli Over 50

Pga Italiana, al Garlenda in gara le Professioniste e gli Over 50Roma, 4 giu. (askanews) – Due campionati in gioco, un solo campo di gara. PGA Italiana scrive un’altra pagina della sua tradizione agonistica e, come spesso ha fatto in passato, mette in scena insieme proette e professionisti seniores, ognuno per il proprio trofeo. La sfida è quella delle diciotto buche liguri del Golf Club Garlenda (Savona), che compiono sessant’anni ma propongono una performance tattica sempre attuale, dove a dettare la strategia sono ulivi secolari, alberi da frutta, querce e pini piazzati ad arte, in un continuo saliscendi.


Tra le colline dell’entroterra ma poco distante dal mare di Alassio, Garlenda è un circolo di charme, con un tracciato molto british (disegnato degli inglesi John Morrison e John Harris nel 1964), così come l’atmosfera della club house e delle camere sul campo. Un club che, tuttavia, non rinuncia alla tecnologia del sofisticato Top Tracer, da provare in campo pratica. In scena da domani, entrambi i campionati si giocano sulla distanza di due round, per l’individuale professionisti ma anche per un successo di squadra in coppia con un compagno amateur. Sul piatto per l’evento, 18 mila euro. Tra i seniores sono schierati giocatori che hanno lasciato il segno a livello internazionale come Costantino Rocca e Baldovino Dassù, ci sono anche Massimo Florioli, Michele Reale, Giuseppe Calì, Mauro Bianco e Zeke Martinez. Sul fronte femminile, la veterana del campionato è Stefania Croce (già tre titoli di PGA Italiana all’attivo, dieci anni nel tour americano e una vittoria in Europa), con Federica Piovano (che ha giocato per otto stagioni al livello più alto del golf europeo, vincendo una gara) a caccia del suo primo successo tra le Ladies dell’Associazione.

All’IRCCS Candiolo intervento alla prostata col chirurgo-robot

All’IRCCS Candiolo intervento alla prostata col chirurgo-robotRoma, 4 giu. (askanews) – Al chirurgo-robot oggi basta un solo ‘accesso’ per operare prostata e rene: con il nuovo sistema robotico ‘monobraccio’ non servono più le classiche quattro incisioni nella parete addominale per inserire i bracci robotici operatori, ma ne è sufficiente una sola, della grandezza massimo di una moneta, così il recupero post-operatorio si accorcia al minimo indispensabile e in futuro i pazienti potranno tornare a casa dopo poche ore dall’intervento. L’innovativa tecnologia è da oggi disponibile all’IRCCS di Candiolo (TO) dove Francesco Porpiglia, Professore ordinario di Urologia nel Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino sede di Orbassano coadiuvato dall’equipe dell’Urologia dell’IRCCS Candiolo, ha appena operato i primi due pazienti con il nuovo metodo che, nel prossimo futuro, consentirà di rendere l’intervento di rimozione di un tumore alla prostata una procedura rapida, da eseguire con un ricovero di 24-48 ore: “Grazie a questa eccellenza dei robot-chirurgici già oggi negli Stati Uniti oltre il 90% dei pazienti rientra a casa la sera stessa dell’operazione, il nostro obiettivo sarà la dimissione dopo aver trascorso al massimo una o due notti in ospedale”, dice Francesco Porpiglia.


Il nuovo robot Da Vinci SP, acquisito con il contributo della Fondazione Piemontese per la ricerca sul Cancro ONLUS, rappresenta un sistema di ultimissima generazione con un unico braccio robotico che offre la possibilità di eseguire interventi chirurgici complessi attraverso un unico accesso, sfruttando dove possibile orifizi naturali per raggiungere gli organi senza ledere la parete muscolare. Il braccio è equipaggiato con tre strumenti chirurgici evoluti che consentono una mobilità molto maggiore rispetto alla mano umana e con un endoscopio super-flessibile e orientabile per la miglior visione in alta definizione del campo operatorio, tutti controllati direttamente dal chirurgo. “Lo strumento, una volta inserito, consente una grande capacità di manovra in spazi anatomici molto ristretti, anche se occorre abituarsi a operare in maniera differente rispetto al passato – spiega Porpiglia – .In questo modo l’intervento diventa ultra-preciso, ma anche mininvasivo grazie al singolo accesso di circa 3 cm. Per il paziente significa ridurre il trauma e l’infiammazione locali, diminuendo notevolmente il dolore post-operatorio e tagliando i tempi del recupero, con benefici che sono anche estetici e psicologici”. Lo strumento è già utilizzato negli Stati Uniti, dove è stato introdotto nel 2018 e il suo impiego cresce del 38% annuo per ben 9mila interventi nel solo 2023; da un paio di mesi ha ricevuto il marchio CE ed è appena stato introdotto in Germania e Regno Unito. In Italia, Candiolo è il quarto centro, unico in Piemonte, a dotarsi dell’innovativa tecnologia, la più avanzata piattaforma robotica a oggi disponibile. “Non si tratta di uno strumento adatto a tutti i pazienti, – aggiunge Porpiglia – le prime indicazioni per le quali trova una sua destinazione naturale si hanno proprio in chirurgia urologica, che negli USA costituisce il 73% degli interventi, prevalentemente nel trattamento del tumore del rene e della prostata. In ambo i casi il sistema consente di passare al di fuori della cavità addominale con una minore invasività ma senza ridurre la qualità chirurgica e diminuendo del 30% i tempi di degenza grazie a una rapida ripresa e una significativa riduzione del dolore post-operatorio. Dei circa 500 interventi di chirurgia robotica programmati a Candiolo nel 2024, oltre un centinaio potranno essere appannaggio del robot ‘monobraccio’. L’obiettivo dell’IRCCS di Candiolo, grazie all’adozione di questa innovativa tecnologia, è quello di poter offrire a ciascun paziente una chirurgia sempre più pecisa e personalizzata, senza compromettere l’efficacia oncologica e massimizzando i risultati funzionali e di rapida ripresa della vita quotidiana del paziente grazie al minimo impatto dell’intervento”.