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Autore: Redazione StudioNews

Meloni: De Luca? Mi ha insultata e mi sono difesa. Pd si vergogni

Meloni: De Luca? Mi ha insultata e mi sono difesa. Pd si vergogniRoma, 29 mag. (askanews) – “Su De Luca si è parlato tanto: sono stata insultata e banalmente mi sono difesa. La sinistra che quando io sono stata insultata non ha detto mezza parola e ora si straccia le vesti si dovrebbe vergognare. Mostra la sua vera natura, hanno due pesi e due misure, non credono a nulla e semplicemente ritengono di essere migliori degli altri. Ieri mi ha scritto un sacco di gente di sinistra e mi hanno detto che ho fatto bene”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un video forum su Corriere.it


 

Le olive regine tra i sottoli e sottaceti, un comparto da 687 milioni

Le olive regine tra i sottoli e sottaceti, un comparto da 687 milioniMilano, 29 mag. (askanews) – Il settore sottoli e sottaceti nel 2023 ha venduto nel segmento retail in Italia prodotti per un totale di 84.800 tonnellate, generando un valore di oltre 687 milioni di euro. Il prodotto più venduto della categoria restano le olive, regine della tavola sia in purezza sia nella preparazione di alcuni piatti. Seguono poi i sottoli, con una top tre che comprende: carciofini, funghi champignon e pomodori. Infine i sottaceti, con il podio occupato da capperi, cetriolini e cipolline. E’ questa la fotografia del comparto emersa in occasione della presentazione della campagna “Fatti sotto”, dedicata a questa categoria di prodotti. “E’ un progetto voluto fortemente da UIF e dalle aziende produttrici – spiega Mario Piccialuti, direttore generale di Unione italiana food – con l’obiettivo di accendere i riflettori su questi prodotti della tradizione italiana, far conoscere le loro caratteristiche, la loro storia e la loro origine, che è davvero molto risalente. Ma la campagna vuole anche porre l’accento sulle aziende che, da decenni in Italia, lavorano questi veri e propri tesori dell’orto e li ripropongono in modo sicuro e accessibile ai consumatori. Si tratta di un settore con aziende storiche, grandi e piccole, che hanno scelto questa produzione e la portano avanti con passione e ricercando prodotti sempre nuovi, in grado di stimolare la fantasia dei consumatori”.


In occasione dell’incontro milanese sono stati presentati anche i risultati del recente studio condotto da AstraRicerche per Unione italiana food che ha indagato il rapporto e il grado di conoscenza degli italiani in merito a questa categoria. Secondo l’istituto di ricerche, il consumo di vegetali conservati sottolio, sottaceto e in salamoia è ben radicato nelle abitudini degli italiani dal momento che il 72% degli intervistati afferma di mangiarli. Se quasi tutti li consumano o li hanno consumati in passato, non è altrettanto unanime il grado di conoscenza in questo campo dell’alimentazione. Sono pochi, infatti, quelli che pensano di conoscere per davvero la categoria (58,4%). Coloro che ne sanno di più in materia sono le donne, in particolare quelle più giovani della GenZ o le over 45 anni. In generale conoscono maggiormente le marche che li producono (53,1%), gli ingredienti (51,9%) e, solo a seguire, gli aspetti nutrizionali e il processo produttivo.


Le donne sono anche le maggiori consumatrici (75%) ma per gli uomini la percentuale rimane alta (69%). L’abitudine al consumo di questa tipologia di alimenti cresce con il crescere dell’età, mentre a livello geografico si aggiudica il primato di utilizzo la zona del Triveneto. Per la maggior parte delle persone che amano queste conserve vegetali, il consumo è legato ad un’abitudine ben radicata e pertanto li acquista regolarmente. Infatti, il 41,3% li mangia tutte le settimane, mentre per il 46,3% è un’abitudine mensile. Coloro che li consumano con più frequenza sono gli uomini più giovani. Il trend risulta stabile per la maggior parte degli italiani, anche se va evidenziato come il 20% ha aumentato l’abitudine di adottare questi prodotti nella propria alimentazione, soprattutto gli uomini della GenZ. Il consumo è prevalentemente domestico (73,2%), come contorno (66%), soprattutto per le persone di fascia di età più elevata. Li troviamo prevalentemente sulla tavola degli italiani a pranzo (64,2%) e a cena (72,4%). I più giovani li apprezzano soprattutto per degli spuntini a metà giornata, durante gli aperitivi o per arricchire i panini.

Giustizia, Meloni: no a conservazione, non sto a scaldare sedia

Giustizia, Meloni: no a conservazione, non sto a scaldare sediaRoma, 29 mag. (askanews) – “Temo che chi dice no alla riforma della giustizia non fa i conti con il consenso di cui gode la giustizia anche dagli investitori internazionali. Le cose che non funzionano le vogliamo cambiare non perchè ce l’abbiamo con qualcuno ma per l’Italia e per gli italiani. E’ una riforma di buon senso”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un video forum su Corriere.it.


“Non è una riforma punitiva, io penso che sia un beneficio per i magistrati che vogliono fare il loro lavoro e non vogliono piegarsi a logiche di corrente”, ha aggiunto. “Io non sono per la conservazione, non ho paura di chi dovesse ritenere di combattermi e non sto qui a scaldare la sedia”, ha concluso.

Lidl: in Italia il supermercato più green, riferimento per il gruppo

Lidl: in Italia il supermercato più green, riferimento per il gruppoMilano, 29 mag. (askanews) – Nel percorso verso la sostenibilità, Lidl Italia taglia un nuovo traguardo: l’apertura del punto vendita più green del nostro Paese, un progetto pilota che vede nell’esperienza italiana un punto di riferimento per l’intero gruppo. Il 30 maggio, infatti, apre le sue porte il nuovo supermercato di Villafranca di Verona, dove l’insegna discount è presente dal 1992 e dove da domani inizierà il nuovo percorso.


“Questo è un progetto nato da un’idea del 2018, nata qua in Italia che poi insieme alla nostra casa madre è stato sviluppato – ci ha raccontato Emilio Arduino, amministratore delegato servizi centrali e sviluppo immobiliare Lidl Italia. Io sono molto orgoglioso che sia stato assegnato al team italiano questo progetto che ovviamente rappresenta il primo punto vendita in questo tenore per tutto il mondo Lidl”. Il nuovo punto vendita, realizzato su un terreno di proprietà di Lidl a pochi passi da quello storico che da domani chiuderà i battenti, è stato pensato e realizzato come un negozio completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, dove la scelta dei materiali di costruzione è stata fatta in un’ottica di economia circolare, con la struttura portante in legno, proveniente da foreste certificate PEFC, che cambia totalmente il volto del negozio, più caldo e accigliente, e al tempo stesso ha evitato l’utilizzo di 1.650 tonnellate di calcestruzzo


“Stiamo parlando del punto vendita più innovativo di Lidl Italia ma non solo a livello italiano perché questo sarà, in collaborazione con la nostra casa madre, il punto vendita di riferimento, prototipo a cui tutti i Paesi si ispireranno per mettere a terra i loro progetti di ecosostenibilità – ha messo in evidenza Arduino – Le caratteristiche principali sono dettate dai classici obiettivi di riduzione del consumo energetico, delle dispersioni energetiche e riduzione di quelle che sono le emissioni d’atmosfera. Ma si aggiunge anche un quarto elemento di novità, legatp alla possibilità di riutilizzare i materiali usati per la costruzione alla fine del loro ciclo di vita in altri utilizzi”. Nel punto vendita veronese si è lavorato all’ottimizzazione della catena del freddo, con banchi e vasche frigo, freezer e impianti di climatizzazione alimentari con refrigeranti naturali come la Co2 e il propano e un sistema di porte per ridurre la dispersione del freddo. Anche l’acqua piovana grazie a cisterne di raccolta sotterranee verrà riutilizzata per l’irrigazione del verde con un conseguente risparmio idrico del 65%. Tutte scelte che hanno richiesto un investimento superiore di circa il 20-25% rispetto a un edificio normale e che hanno visto i progettisti misurarsi con nuove sfide edilizie: “Il committente ha richiesto un edificio a basso consumo energetico questo ha voluto dire un coordinamento tra la parte impiantistica e l’involucro che è molto prestazionale e impianti che non funzionassero con combustibili fossili – ha spiegato Marco Contini, l’architetto dello studio che ha progettato lo stabile – qui gli impianti funzionano con elettricità alimentati dal fotovoltaico: sono più di 500 mila kilowattora di fotovoltaico”. Il punto vendita grazie a questo impianto è in grado di produrre in un anno più energia di quanta ne serva, aprendo la strada a un nuovo modo di pensare il retail.

Meloni: riforma della giustizia necessaria e storica

Meloni: riforma della giustizia necessaria e storicaRoma, 29 mag. (askanews) – “Rispettato un altro impegno preso con gli italiani. Nel programma del centrodestra avevamo scritto che avremmo riformato la giustizia, e oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge costituzionale da sottoporre al Parlamento per avere finalmente una giustizia più equa ed efficiente. Una riforma giusta, necessaria e storica”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo l’approvazione del ddl che contiene, tra l’altro, la separazione delle carriere di giudici e pm.

Premierato, i senatori dell’opposizione si tolgono la giacca per protesta

Premierato, i senatori dell’opposizione si tolgono la giacca per protestaRoma, 29 mag. (askanews) – Via la giacca, in segno di protesta contro il mancato rispetto da parte della maggioranza. E’ il gesto simbolico scelto dalle opposizioni durante l’esame del ddl sul premierato in aula al Senato.


“Davanti alla maggioranza sorda e alla difficoltà, davanti alla capacità di trovare un terreno comune, io penso che” va dato “un segnale, un simbolo, un messaggio che non ha a che fare con la violenza verbale né fisica ci togliamo la giacca, per dimostrare che voi avete solo da imparare da chi ha sempre rispettato le regole del gioco”, ha detto Alessandro Alfieri del Pd, chiudendo il suo intervento. A quel punto si è sfilato la giacca seguito dagli altri senatori. Poiché in Senato l’uso della giacca è obbligatorio, la presidente di turno ha immediatamente sospeso la seduta per dieci minuti.

Rai, Cartoons On The Bay: domani a Pescara la giornata inaugurale

Rai, Cartoons On The Bay: domani a Pescara la giornata inauguralePescara, 29 mag. (askanews) – Giornata inaugurale per “Cartoons On The Bay”, domani, giovedì 30 maggio, all’Aurum di Pescara, in cui saranno svelate le due giurie delle sezioni “Lungometraggi” e “Internazionale”.


Ma al Festival Internazionale dell’Animazione della Transmedialità e delle Meta arti, in programma fino al 2 giugno, promosso dalla Rai e organizzato da Rai Com in collaborazione con la Regione Abruzzo, il Comune di Pescara e il Ministero dello Sport e i Giovani, si parlerà anche di “Sport e Inclusività” e verrà presentato il Paese ospite, la Spagna. Sarà l’inaugurazione della mostra dedicata all’arte di Stefano Bessoni, “Stop-motion e altre scienze inesatte” ad aprire le danze dei tanti eventi in programma e nel pomeriggio si entrerà nel vivo della manifestazione, a partire dalle 15.30, con la presentazione delle “mascotte ufficiali di Milano-Cortina 2026”.


Tra gli altri appuntamenti principali di questa prima giornata, alle 16.00 è previsto l’annuncio dei vincitori del contest “Pitch Me!” dedicato ai progetti di animazione prodotti da giovani talenti (gli 11 progetti finalisti verranno presentati giovedì 30 maggio alle 10). Sempre nel pomeriggio, alle 17.15 il panel “50 anni dell’Unicef Italia in animazione” sarà l’occasione per ricordare l’impegno di Unicef Italia nella promozione dei diritti dei bambini e delle bambine in tutto il mondo anche attraverso l’animazione. Nel primo giorno di “Cartoons On The Bay” spazio anche al fumettista e Youtuber italiano Simone Albrigi, in arte Sio, alle 17.45, al quale quest’anno viene assegnato il “Pulcinella Diversity Awards”.


“Cartoons On The Bay” è soprattutto un concorso di animazione e quindi tante le anteprime dei film, a partire dalle 16.00, al Cineteatro Massimo. Non mancheranno, come di consueto, gli eventi per il pubblico in piazza della Rinascita, come quelli dedicati allo sport per bambini e ragazzi di ogni età con un vero e proprio ‘stadio’ dove provare diverse discipline sportive. Infine, la musica live, nel pomeriggio in compagnia dei talent Rai di “No Name Radio” e in serata con l’evento più atteso: il concerto di Antonella Ruggiero che, insieme a Roberto Colombo riceverà il Pulcinella Crossmedia Award.

Europee, Anfia: rivedere target CO2, serve neutralità tecnologica

Europee, Anfia: rivedere target CO2, serve neutralità tecnologicaMilano, 29 mag. (askanews) – In vista delle prossime elezioni europee Anfia ha pubblicato e condiviso con i partiti un Manifesto per evidenziare le priorità e le richieste delle imprese italiane per la prossima legislatura.


Gli ambiziosi obiettivi approvati nella scorsa legislatura e l’assenza di un piano strategico europeo di riconversione industriale stanno mettendo a rischio la storica capacità delle imprese automotive italiane – in particolare quelle della componentistica – di competere a livello globale, trovandosi a dover affrontare la transizione ecologica in un contesto di altissima competizione globale, in cui, però, le imprese asiatiche ed americane possono contare su politiche industriali e commerciali di grande supporto e regole assai meno stringenti. Per poter attraversare e traguardare la più grande rivoluzione tecnologica della storia, volta alla decarbonizzazione dei processi produttivi, alla progressiva elettrificazione dei veicoli ed alla diffusione di vettori energetici a bassa o nulla impronta carbonica, i prossimi 5 anni saranno cruciali per la tenuta competitiva di un settore che in Italia rappresenta il 5,6% del PIL, fattura oltre 100 miliardi di Euro e che, tra i principali Costruttori e componentisti, occupa oltre 230mila.


“L’80% delle regolamentazioni del settore automotive viene definito in Europa – ha dichiarato Roberto Vavassori, presidente di Anfia -. E’ pertanto fondamentale che gli eletti al Parlamento europeo siano consapevoli dell’importanza che i prossimi 5 anni avranno per la tenuta industriale e sociale dell’industria italiana della mobilità. Se vogliamo dare alle nostre imprese la possibilità di competere ancora a livello globale, serve un approccio pragmatico e razionale nella regolamentazione”. “L’Europa, per rimanere un posto attrattivo dove produrre veicoli, deve adottare un piano straordinario di politica industriale che rilanci e supporti le imprese negli investimenti in ricerca e sviluppo nelle nuove tecnologie (elettrico, idrogeno, software defined vehicles), nella riconversione produttiva e riqualificazione dei lavoratori. Bisogna assolutamente ridurre i costi dell’energia, incrementare la circolarità delle produzioni e rendersi autonomi Nelle materie prime. Come ha auspicato anche il presidente Draghi nell’anticipazione del suo report all’Ecofin, senza più tabù, dobbiamo velocemente adottare azioni concrete per rilanciare la competitività europea”.


“Nel prossimo mandato sono in programma, tra le altre, le clausole di revisione relative alle regolamentazioni sui target di riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli leggeri al 2035 e pesanti al 2040. L’auspicio è che le istituzioni europee rivedano le metodologie di raggiungimento degli obiettivi in un’ottica neutrale e plurale, che consenta a tutte le tecnologie di poter contribuire alla causa”. “Dagli europarlamentari italiani ci aspettiamo, quindi, che facciano squadra nazionale, per portare avanti azioni fondamentali per la filiera italiana. In particolare, ci riferiamo alla necessità di poter considerare gli investimenti pubblici per la transizione energetica fuori dal ‘patto di stabilità’ e di adottare un ‘temporary framework automotive’ che consenta alle aziende di ogni dimensione e su tutto il territorio nazionale di essere supportate nella transizione”.

Marche, Morani (Pd): Regione chieda ammortizzatori per calzaturiero

Marche, Morani (Pd): Regione chieda ammortizzatori per calzaturieroRoma, 29 mag. (askanews) – “L’assessore regionale al lavoro Stefano Aguzzi chieda di utilizzare gli ammortizzatori in deroga per il comparto calzaturiero del Fermano, che vive una situazione molto difficile”. Lo chiede Alessia Morani, componente della direzione Pd e candidata alle europee nella circoscrizione Centro Italia, al termine di un incontro con la segreteria Cgil di Fermo.


La riunione è stata anche l’occasione, sottolinea Morani, per un confronto sulla “tragica situazione della sanità delle Marche”. Tra gli altri temi anche il referendum promosso dal sindacato per l’abolizione del Jobs Act. “Il referendum – spiega la candidata – è un’occasione di riflessione sul mercato del lavoro, che a dispetto dei toni trionfalistici della presidente del Consiglio Giorgia Meloni mostra grandi difficoltà. L’iniziativa del sindacato deve essere uno stimolo per tutti per interventi incisivi a livello europeo e nazionale a favore di lavoratrici, lavoratori e cittadini”.

Conferenza Facoltà Medicina: carenza medici, vogliamo risposte

Conferenza Facoltà Medicina: carenza medici, vogliamo risposteMilano, 29 mag. (askanews) – Il nostro Sistema Sanitario Nazionale ha un problema: la carenza di medici specialisti. Un problema che ancora non è stato risolto nonostante in questi anni i posti disponibili nei Corsi di Laurea in Medicina siano aumentati di oltre il 185% (passando dai 7 mila del periodo 2001 – 2010 ai circa 20 mila per anno del 2023-2024), e nonostante i contratti di formazione specialistica siano arrivati a più di 14 mila (cui si aggiungono anche i posti finanziati con fondi regionali e di altri enti pubblici e privati). Il nostro è un Sistema Sanitario virtuoso che, però, continua a essere sofferente. Lo sostengono la Conferenza permanente delle Facoltà e Scuole di Medicina e Chirurgia e l’Intercollegio di Area Medica con i Referenti delle Scuole di Specializzazione afferenti a quest’ultimo che, per la prima volta scendono in campo per lanciare un allarme: il recente decreto-legge PNRR-quater, che indebolisce e di fatto abbrevia il percorso di formazione specialistica, non può essere la soluzione perché il rischio è quello di formare medici non adeguatamente competenti per garantire cure di alta qualità ai pazienti.


“La Sanità italiana pubblica, nonostante le difficoltà degli ultimi anni, rimane un’eccellenza a livello mondiale. La base fondante di tutto ciò è un percorso formativo che, dalla laurea alla specializzazione, garantisce un’alta qualità dell’istruzione dei futuri medici – afferma il prof. Paolo Villari, Presidente della Conferenza permanente delle Facoltà e Scuole di Medicina e Chirurgia – Tuttavia, le recenti modifiche al percorso del medico in formazione specialistica che, va riconosciuto, nascono da necessità legate a condizioni emergenziali, destano non poca preoccupazione per l’effetto che potrebbero avere nel lungo periodo. A correre il rischio di non essere adeguatamente curati sono i pazienti che si troverebbero davanti medici in formazione, non ancora in possesso di tutte le competenze necessarie allo svolgimento dell’attività specialistica. Siamo molto preoccupati sia per la qualità della formazione che per le modalità con cui dovremmo mettere in pratica questa legge ed è per questo motivo che abbiamo inviato una richiesta ufficiale di chiarimenti ai Ministeri competenti e, per il loro tramite, al Governo, ribadendo la totale disponibilità a lavorare insieme per il mantenimento e il miglioramento continuo della formazione del medico specialista. Il nostro unico interesse è quello di rispondere alle necessità attuali del nostro Servizio Sanitario Nazionale e di continuare a garantire la qualità delle cure che tutto il mondo ci invidia”. Ma cosa dice di preciso il decreto-legge PNRR-quater, di recente convertito in legge? Questa nuova legge permette di consolidare la possibilità – da parte di Aziende Sanitarie pubbliche e private accreditate – di assumere medici in formazione specialistica con contratti a tempo determinato, già a partire dal II anno di specializzazione. A questo si aggiunge che, attraverso la nuova norma, la prova di fine anno necessaria per il passaggio all’anno di corso successivo verrà sostituita con l’ottenimento di una certificazione delle sole attività pratiche rilasciata da parte degli enti in cui lo specializzando è assunto.


Questo significa che – con la nuova legge – il medico in formazione specialistica potrebbe superare l’anno con una sola certificazione di attività pratiche e senza che il Consiglio della Scuola ne abbia verificato anche le conoscenze e le competenze teoriche. Il medico in formazione specialistica, inoltre, in qualità di dipendente a tempo determinato, dovrà rispettare una dinamica di turnazione che comporterà una riduzione del tempo da dedicare allo studio vero e proprio. E, infine, questo sistema porterà inevitabilmente a evidenti discriminazioni tra medici in formazione specialistica dipendenti a tempo determinato in enti sanitari e medici in formazione non dipendenti appartenenti a una stessa Scuola, in quanto valutati e verificati in modo non equo e disomogeneo e in quanto, al termine del percorso di specializzazione, i medici con contratto a tempo determinato verranno automaticamente assunti a tempo indeterminato, mentre chi avrà privilegiato la propria formazione si troverà a dover competere duramente una volta entrato nel mondo del lavoro. La carenza di medici specialisti in Italia è dovuta ad una errata programmazione nel passato dei posti disponibili nei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia e, principalmente, al limitato numero dei contratti di formazione specialistica rispetto al numero dei neolaureati. A questo si è cercato di porre rimedio, tuttavia, a oggi, sono più di 4.000 i posti che in media rimangono “vacanti”, con specialità meno scelte quali Medicina di Comunità e cure primarie, Microbiologia e virologia, Radioterapia. Medicina d’urgenza è la specializzazione più “bistrattata” con oltre il 70% dei contratti non assegnato. Ad acuire il problema, i circa 130.000 medici laureati in Italia andati a lavorare al di fuori del nostro Paese negli ultimi 20 anni. In questo contesto, il decreto-legge PNRR-quater, oltre a rischiare di compromettere la qualità formativa del percorso di specializzazione, non risolve problemi gravi come la fuga all’estero da parte dei medici italiani e la scarsa attrattività di alcune specializzazioni, considerate a rischio elevato di contenziosi medico-legali e con limitati sbocchi di attività privata.


Da qui la richiesta di chiarimenti sull’applicazione della legge da parte della Conferenza Permanente delle Facoltà e Scuole di Medicina e Chirurgia e dell’Intercollegio di Area Medica, che invitano anche a valutare alternative più inclusive che assicurino maggiori tutele e diritti – prima fra tutte il miglioramento delle condizioni contrattuali – riconoscendo piena dignità al ruolo, anche professionale, dei medici in formazione specialistica. Inoltre, rinnovano la loro totale disponibilità a collaborare per il miglioramento continuo della formazione del medico specialista e al suo adeguamento alle necessità attuali, anche attraverso il potenziamento ulteriore – peraltro già in atto da tempo – dell’integrazione tra le Università e le strutture, ospedaliere e territoriali, del Servizio Sanitario Nazionale.