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Autore: Redazione StudioNews

Aaron torna con il singolo “I colori dell’alba”

Aaron torna con il singolo “I colori dell’alba”Milano, 11 mag. (askanews) – Aaron torna con “I colori dell’alba”, il nuovo brano già disponibile in streaming su tutte le piattaforme digitali e in radio. Scritto e composto da Aaron insieme a Roberto Casalino, “I colori dell’alba” è il secondo tassello del nuovo percorso musicale ed artistico del cantautore, iniziato a gennaio con “Urlare”. Se con il singolo precedente Aaron si muoveva in atmosfere più cupe indagando le incertezze della sua generazione e il bisogno di trovare un porto sicuro in cui potersi sfogare, con “I colori dell’alba” lascia entrare più luce con una prospettiva più solare e sognante, senza allontanarsi dalle sonorità country-folk degli ultimi brani.


“Ho voluto raccontare la spontaneità e le fragilità di due ragazzi che vivono un amore giovane tanto quanto loro” – dice Aaron – “Credo che in ogni rapporto ci sia una parte più intraprendente e pronta a vivere l’ignoto, e un’altra più timorosa riguardo le dinamiche che possono crearsi. La vera forza sta nel capire come rendere complementari i due aspetti per guardare al futuro con speranza e rendere concreti i propri sogni”. “I colori dell’alba”, ritratto dell’amore che sta vivendo Aaron, è un nuovo capitolo del suo percorso artistico che arriva a pochi mesi di distanza da “Urlare” e dall’EP “Universale”, portato live per l’Italia e pubblicato da Artist First subito dopo l’esperienza di Amici 22 dove è arrivato in semifinale.


Aaron, nome d’arte di Edoardo Boari, classe 2004, è un giovane cantautore. Nasce e cresce a Nocera Umbra, vicino a Perugia.

Torino, oggi spettacolo di Diego Bianchi al circolo Arci Risorgimento

Torino, oggi spettacolo di Diego Bianchi al circolo Arci RisorgimentoRoma, 11 mag. (askanews) – Oggi a Torino, alle 20.30, arriva allo storico Circolo Risorgimento, nato nel 1975, pochi mesi dopo la Liberazione, nel cuore della Barriera di Milano, Diego Bianchi (alias Zoro), conduttore televisivo, blogger, youtuber e regista italiano.


Sarà ospite del Circolo Arci di via Poggio 16 per un talk a ruota libera sul suo lavoro: i reportage, gli inizi come blogger e youtuber, le collaborazioni con i quotidiani e, poi, la partecipazione a ‘Parla con me’ di Serena Dandini su Rai 3 (si tratta del primo caso in Italia di un prodotto nato sul web e riprodotto in televisione mantenendo inalterato il format iniziale). E, ancora, il suo primo programma, ‘Gazebo’, e poi ‘Propaganda Live’, che conduce, su La7, dal 2017. Non mancherà il racconto di come, settimanalmente, prova a fotografare e analizzare l’Italia e il mondo attraverso le immagini, l’ironia e la musica. (segue)

Orlando in pista: “a disposizione per Comitato Liberazione Liguria”

Orlando in pista: “a disposizione per Comitato Liberazione Liguria”Roma, 11 mag. (askanews) – “Bisogna decidere tutti insieme chi può incarnare al meglio questo progetto. Io voglio senz’altro farne parte, anche per questo ho rinunciato a candidarmi alle prossime elezioni europee. Mi metto a disposizione. Verifichiamo quale è la figura che può rea- lizzare il fronte più ampio e coeso»Se vuoi cambiare metodo e passo, non parti dai nomi.Occorre costruire un Comitato di liberazione per la Ligu-ria, in un certo senso. Quindi serve un fronte ancora più largo con un perimetro ben definito da tutti quelli che vo- gliono rompere nettamente con questo sistema. La mia non è una formula retorica. Ci credo davvero”. Lo afferma l’ex ministro Pd Andrea Orlando sulla possibilità di candidarsi alla presidenza della Liguria in alternativa alla destra in caso di elezioni regionali anticipate dopo l’arresto del presidente Giovanni Toti, con l’accusa di corruzione nell’esercizio delle sue funzioni.


“Questa situazione – afferma Orlando in una una intervista al Corriere della Sera- va sbloccata. Mi rivolgo a Giorgia Meloni e al centrodestra: davvero pensate che una Regione che deve utilizzare dieci miliardi di Pnrr e di altre misure per infrastrutture fondamentali, una regione con la sanità al collasso, possa permettersi di avere una giunta zoppa, con i suoi principali attori legittimamente presi dalla necessità di discolparsi?”. “Al di là dei nomi e delle contestazioni di loro reati sui quali non mi esprimo” Orlando contesta a Toti un “sistema” di governo regionale basato sulla “creazione di una cupola imprenditoriale, politica e burocratica che ha espropriato i luoghi della decisione politica: in Liguria, il dialogo sociale e istituzionale è ormai ridotto a zero.Esiste solo una forma viziosa di intermediazione tra singoli pezzi di economia, di società, e le istituzioni. Il Consiglio regionale e persino l’Autorità portuale sono stati spogliati delle loro funzioni, sostituiti da riunioni sugli yacht e aperitivi in villa”.


“Nessuno di noi – afferma ancora- si sarebbe messo a fare com- pravendita di voti con persone in odore di mafia. Mi scuso per la brutalità ma credo sia una frase dovuta, non una cattiveria. Avremmo costruito nuove dinamiche di partecipazione, perché le decisioni sul futuro di un territorio van-no prese con il massimo di trasparenza e di inclusione possibili. È quel che bisogna fare adesso”. Anche perchè “non credo a una spiegazione psichiatrica. Il nodo della vicenda è politico. Dopo il successo della sua lista alle Regionali del 2020, Toti vede la possibilità di dare una valenza nazionale al suo progetto. Diventa insofferente delle vicende del ‘suo’ territorio, troppo stretto per la sua ambizione. Demonizza gli avversari. Adotta una logica amico-nemico, con lo stile e il siste-ma di chi si sente intoccabile. Crea una sua oligarchia, tagliando fuori tutte le parti so- ciali e istituzionali. Esercita una pressione fortissima sul sistema informativo locale. Più che di perdita della testa, si tratta di una intossicazione da potere”. “Alle politiche del 2022 – prosegue Orlando- la lista di Toti prende il due per cento. I presunti alleati del suo schieramento gli hanno fatto terra bruciata intorno. Questo meccanismo così pervasivo di gestione del potere si spiega anche con un’ansia di controllo generata dalla solitudine politica e dal continuo scontro con parti del centrodestra, aggravato dalla crescente insofferenza di Fratelli d’Italia nei suoi confronti. Il lustro, il glamour e il controllo dei media nascondevano il suo sistema. L’altra faccia della medaglia era una Regione per ricchi, dove un malato oncologico è obbligato ad aspettare mesi per una visita, mentre un imprenditore con lo yacht ci mette un attimo a ottenere quel che vuole”.

Europee,l’appello dei presidenti di Italia-Germania-Austria:”votare, in gioco democrazia”

Europee,l’appello dei presidenti di Italia-Germania-Austria:”votare, in gioco democrazia”Roma, 11 mag. (askanews) – “Nel 2024 si svolgono elezioni in Paesi che rappresentano più della metà della popolazione mondiale. Sarà un anno cruciale per la democrazia in Europa e in molte parti del mondo. In un futuro non troppo lontano, potremmo arrivare a considerarlo come un anno decisivo che avrà stabilito la rotta per i decenni a venire.Più di quattrocento milioni di cittadini europei possono scegliere i loro rappresentanti al Parlamento europeo a cui affidare la costruzione della nostra futura Europa. Dobbiamo riflettere collettivamente su quali prospettive future vogliamo garantire e su come intendiamo affrontare le sfide di vasta portata che ci attendono. Come presidenti della Repubblica, chiediamo ai nostri cittadini di prendere parte a questa decisione e di andare a votare”.


Lo si legge nella dichiarazione congiunta dei presidenti delle Repubbliche di Italia Germania ed Austria Sergio Mattarella Frank-Walter Steinmeier,Alexander Van der Bellen, pubblicata sul sito del Quirinale. “Vediamo nel mondo sfidati, se non apertamente minacciati, i valori fondamentali del pluralismo, dei diritti umani e dello Stato di diritto, i nostri valori. La posta in gioco – avvertono i presidenti- non è altro che i fondamenti del nostro ordine democratico. Un ordinamento in cui i governi sono ritenuti responsabili da una cittadinanza informata, in cui istituzioni forti garantiscono i diritti di tutti, in particolare delle minoranze, e in cui la politica è un processo che cerca soluzioni attraverso un dibattito vigoroso ma civile”.


“I nostri tre paesi sanno – ammoniscono insieme i presidenti di Italia Germania e Austria- che una volta raggiunta, la democrazia non è garantita. Sappiamo che la libertà e la democrazia vanno difese e consolidate, che la contrapposizione dei nazionalismi esasperati genera la guerra. La storia insegna che, dove viene meno la democrazia, l’umanità e la ragione politica vengono soffocate”. “Come presidenti di democrazie liberali – sottolineano Mattarella Steinmeier e Van der Bellen – siamo onorati di rappresentare le nostre diverse società, con una molteplicità di opinioni e culture. Come presidenti sappiamo che rappresentare tali società significa ascoltare molte voci e unire molte opinioni. È quindi essenziale difendere le istituzioni e i valori democratici, le garanzie della libertà, l’indipendenza dei media, il ruolo delle opposizioni politiche democratiche, la separazione dei poteri, il valore dei limiti all’esercizio del potere”.


“Il nostro ordine democratico liberale – evidenziano ancora” è profondamente legato all’unificazione europea: ancorandoci a una comunità europea di valori e di norme giuridiche, abbiamo presentato al mondo una convivenza basata sull’ordine democratico e sulla pace.Non sorprende che coloro che mettono in dubbio i principi democratici di base mettano in dubbio anche il progetto europeo. Dimenticano che in un mondo in cui i sistemi autoritari sono in aumento, le democrazie europee devono essere veramente unite. Solo in un’Unione europea forte avremo un peso sufficiente per difendere la nostra libertà e la nostra democrazia in un mondo sempre più precario, operando per un ordine globale caratterizzato da libertà, dignità di ogni persona, rispetto di ogni Stato e del diritto internazionale”. “L’Europa unita – prosegue l’appello congiunto dei tre capi di Stato Ue- è impensabile senza democrazia, e la democrazia europea ha bisogno di democratici in tutta Europa. Cittadini che vedono la libertà democratica come una propria causa.Votare alle elezioni è un modo semplice, ma potente per riaffermare e consolidare questo modello.È incoraggiante che molti dei nostri concittadini lavorino duramente per rafforzare e difendere il tessuto democratico che ci unisce ogni giorno. Impiegando volontariamente il loro tempo e le loro energie per aiutare i meno fortunati, assumendosi responsabilità nelle associazioni, nelle comunità e in politica”.


“Le nostre democrazie – asicurano i tre presidenti – sono forti perché hanno il sostegno di cittadini impegnati. In questo modo sono radicalmente diverse dai regimi che opprimono i loro cittadini, seminano la paura nelle loro società, minacciano i loro vicini”. “Le prossime elezioni per il Parlamento europeo – concludono Mattarella Steinmeier e Van der Bellen – offriranno l’opportunità di eleggere rappresentanti che si impegnino a trovare soluzioni costruttive, accettando la complessità del sistema democratico. Usiamo questa occasione quando esercitiamo questo diritto fondamentale.Partecipando al voto si difendono le istituzioni liberali, lo Stato di diritto, i nostri valori fondanti, la nostra comune libertà.Siamo veramente “uniti nella diversità”, all’interno dei nostri Paesi e all’interno della nostra Unione Europea. Questo ci ha consentito di vivere nell’Europa più pacifica e prospera che abbiamo mai conosciuto. È un grande patrimonio che vale la pena difendere e sviluppare esercitando il democratico diritto al voto”.

Europee,appello presidenti Italia-Germania-Austria: “votate, in gioco democrazia”

Europee,appello presidenti Italia-Germania-Austria: “votate, in gioco democrazia”Roma, 11 mag. (askanews) – “Nel 2024 si svolgono elezioni in Paesi che rappresentano più della metà della popolazione mondiale” e dunque “sarà un anno cruciale per la democrazia in Europa e in molte parti del mondo che in un futuro non troppo lontano, potremmo arrivare a considerare come anno decisivo che avrà stabilito la rotta per i decenni a venire”. Infatti “vediamo nel mondo sfidati se non apertamente minacciati, i valori fondamentali del pluralismo, dei diritti umani e dello Stato di diritto, i nostri valori” . E “la posta in gioco non è altro che i fondamenti del nostro ordine democratico”. Ora poichè “le prossime elezioni per il Parlamento europeo offriranno l’opportunità di eleggere rappresentanti che si impegnino a trovare soluzioni costruttive accettando la complessità del sistema democratico, usiamo questa occasione quando esercitiamo questo diritto fondamentale”. Perchè “partecipando al voto si difendono le istituzioni liberali, lo Stato di diritto, i nostri valori fondanti, la nostra comune libertà”.


Lo affermano in una dichiarazione congiunta i presidenti delle Repubbliche di Italia Germania ed Austria Sergio Mattarella Frank-Walter Steinmeier,Alexander Van der Bellen “Come presidenti della Repubblica -esortani i presidenti dei tre Paesi Ue nella storia europea protagonisti della Triplice Alleanza e quindi culla del nazifascismo in Europa- chiediamo ai nostri cittadini di prendere parte a questa decisione e di andare a votare. L’Europa unita è impensabile senza democrazia. La democrazia europea ha bisogno di democratici in tutta Europa: cittadini che vedono la libertà democratica come una propria causa”.

Tumori, CIPOMO: un paziente su 4 percorre oltre 30 km per curarsi

Tumori, CIPOMO: un paziente su 4 percorre oltre 30 km per curarsiRoma, 10 mag. (askanews) – Se accettare una diagnosi di cancro non fosse già abbastanza difficile, a complicare ulteriormente la vita di molti malati in Italia sono anche le distanze, sia quelle fisiche dai luoghi di cura che quelle emotive con la difficoltà di comunicazione con gli operatori sanitari coinvolti. Il 20% dei pazienti con un tumore, infatti, è costretto a percorrere oltre 30 chilometri per raggiungere il centro dove è in cura. Mentre circa il 50% dei malati avverte il bisogno di una maggiore attenzione di quella ricevuta da parte degli operatori sanitari e una migliore qualità della comunicazione medico-paziente. Questi sono alcuni dei dati emersi da una ricerca condotta da CIPOMO su quasi 1000 pazienti con il cancro, con età media di 65 anni, seguiti nelle strutture di oncologia distribite nelle diverse realtà regionali del Paese. Dati che mostrano come il 96% dei pazienti abbia sperimentato diverse criticità lungo tutto il percorso di cura, dalla diagnosi ai controlli. La maggior parte dei pazienti ha dichiarato di raggiungere il centro oncologico di riferimento dopo un viaggio medio-lungo. La distanza media percorsa dal 32% dei pazienti si aggira tra i 10 e i 30 chilometri, ma per il 20% il luogo di cura è lontano oltre i 30 chilometri. Il 63% dei pazienti ha raggiunto il centro in auto insieme a un familiare o a un amico e il 23% ha dichiarato che, mediamente, il tempo di attesa per la visita supera i 60 minuti. E’ anche su tali temi e sulla raccolta di esperienze nel libro “I medici raccontano. Storie di vita e di malattia” che si sono confrontati i primari di oncologia in occasione del 28esimo congresso nazionale CIPOMO, in corso a Siracusa fino a domani, a dimostrazione che le competenze scientifiche e la comunicazione non sono due saperi distinti.


“Ricevere una diagnosi di cancro può sconvolgere la vita di un paziente, sia sotto il profilo emotivo che pratico – spiega Luisa Fioretto, Presidente CIPOMO e Socio fondatore della Scuola Humanities in Oncology, Direttore del Dipartimento Oncologico dell’Azienda Sanitaria Toscana Centro -. Le cure, i controlli e la nuova quotidianeità con la malattia possono mettere alla prova anche i pazienti più resilienti, i quali molto spesso si trovano a dover affrontare ostacoli pratici, inclusi quelli economici, e disagi emotivi. In questo contesto il nostro compito non è quindi solo curare la malattia, ma la persona nella sua interezza. Dalla voce dei pazienti dal nord al sud del Paese emerge la necessità di cure assistenziali più orientate alla persona”. Per il 50% dei pazienti la fase più impegnativa è stata quella della diagnosi, seguita dalla cura (22%), dalla recidiva della malattia (15%) e dal follow-up (1%). A pesare sono le distanze, anche emotive. “L’indagine ci ha anche permesso di esplorare quali siano le attività di supporto ed espressive più richieste dai pazienti – sottolinea Paolo Tralongo, direttore del dipartimento di oncologia dell’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa -. Tra le preferenze sono state citate attività artistiche espressive, attività fisiche e servizi relativi all’immagine corporea. In sintesi due le questioni significative emerse: una richiesta di maggiore attenzione da parte degli operatori sanitari, in termini di tempo e capacità di ascolto, e di una maggiore diffusione di servizi di psiconcologia”.


I pazienti sembrano dunque avere molto ben chiari i propri bisogni e cosa si aspettano dagli operatori sanitari che li hanno in cura. “C’è un gran bisogno di una buona comunicazione, elemento fondamentale nel percorso di cura – evidenziano Fioretto e Tralongo – Accanto alle competenze tecnicoscientifiche, all’oncologo è richiesto di acquisire anche competenze comunicativo-relazionali. La comunicazione medico-paziente, così come quella con i famigliari e i caregiver, assume sempre di più un’importanza strategica nella lotta ai tumori. E’ alla base della costruzione di una alleanza terapeutica tra il medico e il malato e tra il medico e i caregiver, a beneficio dei pazienti e anche dell’operatore stesso”.

Dentisti SIdP: sorriso perfetto non espone oltre 3 millimetri di gengiva

Dentisti SIdP: sorriso perfetto non espone oltre 3 millimetri di gengivaRoma, 10 mag. (askanews) – Tanti vip hanno il ‘sorriso cavallino’ o ‘gummy smile’, che scopre un po’ troppo le gengive. Ma se per loro è una caratteristica distintiva, per chi si ritrova il sorriso alterato dopo un impianto dentale può diventare un serio problema, creando disagio e imbarazzo quando si sorride. Oltre una persona su due ha infatti le gengive molto sottili e questo aumenta il rischio di risultati esteticamente sfavorevoli dopo un impianto, se questo non viene ben programmato ed eseguito, tanto che si stima che a 6 mesi da un intervento non preciso, il 60% dei pazienti possa ritrovarsi con un sorriso gengivale. Lo segnalano gli esperti della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) durante il corso di aggiornamento in Chirurgia plastica parodontale e peri-implantare, a Firenze il 10 e 11 maggio, sottolineando che un impianto posizionato male, per esempio, aumenta 14 volte la probabilità che il margine della gengiva si ritragga cambiando il sorriso. “Il sorriso gengivale, o cavallino, è una condizione di nascita per circa il 10-12% delle persone e si definisce tale quando sorridendo si scoprono oltre 3 millimetri di gengiva – osserva Francesco Cairo, presidente SIdP e Professore di Parodontologia dell’Università di Firenze -. Molti ci convivono senza farsene un cruccio, ma intercettando il problema durante la crescita lo si può efficacemente correggere, per esempio con semplici interventi poco invasivi di gengivectomia per rimuovere e riposizionare il tessuto gengivale in eccesso, se questa è la causa dell’inestetismo. Si può intervenire anche in altri modi, per esempio con l’iniezione di filler o botulino per consentire al labbro superiore di coprire di più la gengiva, ma con effetti di durata limitata che svaniscono dopo 6 mesi. Peraltro, con il passare degli anni in alcuni casi il problema si risolve da sé, perché il labbro più cadente torna a nascondere la gengiva. Un sorriso perfetto non scopre oltre 3 millimetri di gengive a partire dal bordo del labbro superiore, che devono essere sane, rosee e uniformi”. La faccenda cambia quando ci si ritrova con un sorriso diverso dopo un impianto dentale: almeno il 50% delle persone ha infatti gengive costituzionalmente sottili, un tratto anatomico che le rende più a rischio di recessione se si è sottoposti a un impianto dentale non ben progettato. “In queste persone un impianto posizionato male aumenta di 14 volte la probabilità di avere poi un sorriso cavallino, con radici dentali molto scoperte – specifica Cairo -. Un impianto troppo inclinato, in caso di gengive sottili, comporta la recessione delle gengive stesse: per ogni errore di posizionamento di 10 gradi, per esempio, aumenta il rischio che la gengiva si ritragga di 0.25 millimetri. L’antidoto però esiste – rassicura -, basta rivolgersi a parodontologi esperti: attraverso un’accurata progettazione tridimensionale del posizionamento dell’impianto con Rx o Tac 3D il rischio di inserirlo ‘storto’ si azzera e con questo anche la probabilità di avere un problema estetico dopo. Soprattutto nei casi in cui l’impianto deve essere inserito in un’area visibile ed esteticamente rilevante, è molto importante che ci sia un’attenta valutazione dello spessore dei tessuti molli e dei tessuti duri attraverso Tac e scansioni digitali, così da valutarne accuratamente tutti i dettagli per evitare che uno spessore troppo sottile possa avere ripercussioni negative sull’esito dell’intervento. Infine, nei casi più difficili in cui le gengive sono sottili e l’impianto potrebbe effettivamente comportare modifiche del sorriso nonostante tutte le precauzioni e cautele, si può optare per l’utilizzo di specifici biomateriali e per innesti gengivali, in cui il tessuto mancante viene ricostruito prelevando piccoli lembi di tessuto molle dal palato e innestandoli nelle aree che necessitano di trattamento, dando luogo alla graduale formazione di un nuovo strato di gengiva. In questo modo non si interferisce con l’estetica del sorriso, che anzi risulta migliorato”.

Pd: giunta Toti politicamente finita, si dimetta

Pd: giunta Toti politicamente finita, si dimettaMilano, 10 mag. (askanews) – “Prendiamo atto della scelta di Toti di avvalersi della facoltà di non rispondere e di prendere tempo. Da una settimana, però, al netto del lavoro della magistratura, la situazione per le istituzioni è insostenibile. Un quadro degradato, uno spettacolo indecente in cui l’interesse pubblico viene descritto come piegato a quello dei privati in cambio di risorse economiche. Se dal punto di vista giudiziario, per difendersi, Toti può scegliere le strade che ritiene più giuste per la sua posizione personale, da quello politico, il fatto che il Presidente della Regione rinvii ulteriormente la definizione della sua posizione conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, che Toti non può proseguire da Presidente della Regione e che l’unica soluzione sono le dimissioni immediate e il voto, per chiudere questa indecente pagina della destra al governo e ripristinare la credibilità delle istituzioni”. Lo afferma Luca Garibaldi, capogruppo del Pd in Regione Liguria, dopo l’interrogatorio di Toti di oggi.


“È insostenibile che si continuino a ipotizzare soluzioni raffazzonate da ultimi giorni di Pompei, con una traballante gestione di un sostituto pro tempore. Politicamente la giunta Toti è finita, con indegnità, e qualsiasi altra soluzione di mera sopravvivenza e attaccamento al potere é un ulteriore schiaffo alle istituzioni e ai cittadini. L’unico modo per recuperare credibilità sono le dimissioni del presidente della Giunta regionale e un avvio al voto per ridare la possibilità ai liguri di scegliere. Non ci sono alternative per sbloccare questo quadro in cui la destra ha condotto la nostra regione”, conclude.

Banche, pressing Bce per allineamento su rischi clima e ambiente

Banche, pressing Bce per allineamento su rischi clima e ambienteRoma, 10 mag. (askanews) – La Vigilanza bancaria della Bce sta tenendo sotto stretta osservazione le banche europee affinché procedano nei tempi previsti ad attrezzarsi adeguatamente per la gestione dei rischi climatici ed ambientali nelle loro attività, in base al percorso a tappe pluriennale che proprio in questo 2024 vede una fase cruciale.


“Siamo intrusivi ma proporzionati. Perché queste sono cose che devono essere fatte. Una volta che i banchieri capiscono che questo è essenziale, e una ampia maggioranza lo capisce, i banchieri sono banchieri: non ti allontani dai rischi materiali, li gestisci”, ha spiegato Frank Elderson, componente del Comitato esecutivo della Bce e vicepresidente del ramo di Vigilanza bancaria, a margine di una conferenza sugli investimenti per la transizione climatica, organizzata a Roma dall’Asvis. La Bce si attende che per la fine del 2024 tutte le banche sotto la sua vigilanza diretta siano pienamente allineate con le aspettative sulla adeguata gestione dei rischi climatici e ambientali, che erano state delineate già nelle linee guida pubblicate nel 2020.


“In futuro ci saranno dati migliori, nei prossimi anni ci saranno dati più granulari. Quindi le banche saranno in grado di gestire i rischi legati al clima in modo molto più sofisticato e specifico. Ed è improbabile che quella che oggi appare una buona pratica rimanga tale per sempre. L’asticella salirà”, ha avvertito Elderson. Il primo passo su questo percorso prevedeva che per il marzo dello scorso anno le banche avessero completato resoconti sulla valutazione di impatto dei diversi fattori di rischio da clima e ambiente sui loro rispettivi modelli di attività (materiality assessment). A fine 2023 rischi climatici ambientali andavano integrati nei sistemi di gestione operativa e del rischio (sulle liquidità, di mercato e di credito). Per la fine di quest’anno le banche devono essere allineate con tutte le aspettative della vigilanza bancaria, inclusa la capacità di effettuare stress test che tengano conto di questi aspetti in vari tipi di scenari.


La Bce ha più volte avvertito di essere pronta a intervenire in maniera sanzionatoria in caso di sforamenti. Sia con multe, sia, nel caso più estremo di sistematica inazione, con la rimozione di manager. Questo percorso ha creato una nuova sfida per il panorama bancario europeo, peraltro mentre il tema delle misure per contenere i cambiamenti climatici resta oggetto di controversie a livello politico e di un procedere in ordine sparso dei Paesi su scala globale, pur nell’ambito di vari accordi quadro sul contenimento delle emissioni.


Ma secondo l’esponente della Vigilanza Bce queste sono scelte obbligate, non solo per le normative e le iniziative delle autorità di controllo, ma per come si sta sviluppando il contesto generale. “In definitiva si tratta della questione di come essere strutturalmente redditizi in un mondo che si muove verso zero emissioni nette. Potremmo essere un po’ in ritardo nella transizione, ma questo cambiamento nell’economia si sta verificando. Quindi – ha concluso Elderson – quello che spesso chiedo è: volete finanziare il XIX secolo, o volete finanziare il XXI secolo?”.

Tennis, a Roma avanza Darderi. Fuori Cobolli ed Errani

Tennis, a Roma avanza Darderi. Fuori Cobolli ed ErraniRoma, 10 mag. (askanews) – Luciano Darderi centra il terzo turno agli Internazionali BNL d’Italia. Significativo per l’esito e ancor più per il modo in cui è maturato il 63 62 su Mariano Navone, argentino numero 31 del mondo che potrebbe debuttare al Roland Garros e farlo da testa di serie. Ha cosí raggiunto per la prima volta il terzo turno in un Masters 1000. Terzo turno contro Alexander Zverev che ha battuto Aleksandar Vukic 60 64.


Si ferma al secondo turno l’avventura al Foro Italico di Flavio Cobolli. L’azzurro ha perso in tre set contro Sebastian Korda, 7-6, 4-6, 6-4 dopo quasi tre ore di gioco. Il romano, avanti di un break nel parziale decisivo, ha pagato a caro prezzo il passaggio a vuoto nel decimo gioco. Korda ha sfruttato nel migliore dei modi il match point guadagnato, convertendolo con un attacco a rete sbagliato da Cobolli. Anche Sara Errani saluta il Foro Italico. La bolognese perde al secondo turno contro Elina Svitolina: 6-0, 6-2 il punteggio finale in un’ora e 17 minuti. Tra poco in campo sul Pietrangeli Matteo Gigante per il match contro Cerundolo