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Autore: Redazione StudioNews

Sanità, Ordine Medici Milano contro decreto liste d’attesa di Schillaci

Sanità, Ordine Medici Milano contro decreto liste d’attesa di SchillaciRoma, 2 mag. (askanews) – “Il ricorso al TAR l’abbiamo fatto contro il decreto appropriatezza di Beatrice Lorenzin, poi sospeso visto il ritiro e l’approvazione del decreto LEA; nulla ci vieta di farlo anche contro il decreto Schillaci. Dobbiamo solo attendere che venga pubblicato, con le premesse che abbiamo letto. Perché se sono davvero queste, allora significa che abbiamo lavorato più di 20 anni invano”. Sono le prime parole del presidente dell’Ordine dei Medici di Milano, Roberto Carlo Rossi, dopo aver letto le anticipazioni di stampa sulle nuove regole prescrittive, con codici e burocrazia, per i medici di famiglia e specialisti, “utilizzando parole acchiappa-consenso come diminuzione delle liste d’attesa e limitazione della medicina difensiva”.


“Si parla di appropriatezza prescrittiva da molti decenni – spiega Rossi -. Già negli anni Novanta diventata materia di approfondimento universitario. Ciò che lascia esterrefatti è che si dica ancora che i medici si debbano ‘familiarizzare’ con questo tipo di logica. Peraltro, un costosissimo carrozzone di enti di controllo è impegnato ogni giorno a verificare le prescrizioni di farmaci e di esami, che giunge fino alla Corte dei Conti. Dunque, se c’è chi conosce alla perfezione queste regole sono proprio i medici del SSN, di famiglia e specialisti. Dire dunque che i medici debbano imparare a conoscere queste regole è prima di tutto un obbrobrio storico, totalmente inaccettabile, al limite dell’insulto”. Nel 2016 il Ministro Beatrice Lorenzin predispose un decreto sull’appropriatezza dal taglio esclusivamente economico, con molti errori e senza alcuna condivisione con gli Ordini dei Medici o le associazioni di categoria. Come allora anche oggi si parla nuovamente di limitare le prescrizioni, ma con altre motivazioni: ridurre le liste d’attesa e limitare la medicina difensiva. Ma in realtà sempre di soldi si tratta. “Contro il decreto Lorenzin ci fu una forte levata di scudi e, come OMCEOMI, facemmo infatti ricorso al TAR – aggiunge Rossi -. Ma dopo un anno, il decreto venne sostituito dal decreto sui LEA che correggeva pesantemente il vecchio decreto, lo metteva sotto altra luce, decisamente più corretta, con indicazioni condivise da tutti, dando dunque ragione all’Ordine dei Medici di Milano”.


Oggi la situazione è molto simile. “Pensare di ridurre le liste d’attesa con un decreto che va a misurare la prescrizione dei medici, è una contraddizione di termini. Una sciocchezza – spiega Rossi -. Ma c’è di più: il decreto vuole anche aumentare gli oneri di carattere burocratico. Perché teoricamente d’ora in avanti i medici dovrebbero inserire nel quesito diagnostico che ogni medico già prepara (è persino insultante dire che lo deve fare) anche dei codici, dei numeretti che fanno riferimento a tabelle preimpostate (ICD 9 – CM). Ma è impossibile far rientrare in un codice una patologia o un sintomo specifici: l’essere umano ha comunque sempre una sua complessità. Questa è una assurdità che va condannata ed evitata con ogni mezzo. Non solo perché aumenterà in modo inaudito il carico burocratico dei medici, ma anche il rischio di errore causato da migliaia di codici specifici. Senza contare che aumenterà l’attesa dei pazienti, le lamentele, le code…. E le aggressioni e le minacce, verbali e fisiche, già sempre più all’ordine del giorno. Tutto ciò si ridurrà insomma ad una enorme gigantesca marea di tempo perso e tolto al paziente”. Il problema delle liste d’attesa è reale. “È un problema fisiologico legato all’essenza dell’essere umano – precisa Rossi -: nessuno, ovviamente, vuole ammalarsi e morire. Ciò porta il cittadino, il paziente, a cercare di fare tutti gli esami possibili per evitare e prevenire ogni tipo di malattia: ‘Mi faccia fare un checkup completo’ è la frase classica di chi, anche in ottima salute o con sintomi risibili, si rivolge al proprio medico. Ma questo è problema di tipo educazionale, dovrebbe essere insegnato nelle scuole di ogni ordine e grado. Serve un’azione corretta sulla appropriatezza prescrittiva: insegnare ai cittadini e futuri cittadini il corretto utilizzo del SSN. Accettando anche le indicazioni del medico, quando dice che un esame non è necessario”. “A questo proposito, giudico, di nuovo, sostanzialmente nulla l’azione di questo emanando decreto sulla così detta medicina difensiva. Anche qui la prima cosa da fare è garantire al medico la protezione necessaria per le decisioni che prende – continua Rossi -. Perché quando accade qualcosa a un paziente, viene immediatamente attribuita la responsabilità al medico e subito si pensa ad intentare un’azione legale. L’educazione sanitaria ai cittadini deve comprendere anche questo punto. Un medico non è uno sciamano in grado di prevedere il futuro”.

Vino, Vinitaly: dal 9 all’11 maggio in Cina c’è “Wine to Asia”

Vino, Vinitaly: dal 9 all’11 maggio in Cina c’è “Wine to Asia”Milano, 2 mag. (askanews) – Riparte dalla Cina la promozione internazionale targata Vinitaly con la seconda edizione di “Wine to Asia”, il principale salone internazionale del vino e degli spirits in programma a Shenzhen, al Convention Center (Futian), dal 9 all’11 maggio.


Organizzato da Veronafiere in collaborazione con lo storico partner Shenzhen Pacco Communication, “Wine to Asia 2024” registra già la presenza di oltre 500 brand (+11% rispetto al 2023) provenienti da 30 Paesi: dalla California all’Eurasia, dall’Argentina ai Balcani fino all’Italia, rappresentata nel padiglione tricolore promosso da Ice Agenzia da 50 aziende. Un contingente che, anche per quest’anno, consacra la hall italiana come la più grande in una fiera dedicata al vino e agli spirits in Asia e che, allo stesso tempo, non esaurisce l’offerta del made in Italy enologico nella Greater Bay Area, la Silicon Valley asiatica. Infatti a Shenzhen, grazie all’attività di incoming realizzata dai delegati italo-cinesi di Veronafiere, partecipano anche il Consorzio di tutela Franciacorta e ulteriori 70 Cantine dislocate nel quartiere espositivo della rassegna. Mentre sono sei le aree tematiche della seconda edizione di “Wine to Asia”: “Living Wine,” area internazionale dei vini naturali, con l’esordio dei produttori di Vi.Te; “Hey Whisky”; “Hunter Galleria”; “Top 100 Chinese Wines Lounge by Lili Zhu”; “Champagne Lounge” e la “Vip Lounge” con il Consorzio Grana Padano in veste di partner esclusivo. Confermata l’adesione dei quattro principali importatori di vino italiano nella Terra del Dragone (Globally, Zefiro, Sarment e Interprocom) e di De Longhi con un nuovo format dedicato all’home design. Per quanto riguarda il programma della tre giorni, oltre agli appuntamenti “b2b”, il calendario registra cinque pop-up talk con i wine influencer cinesi attualmente tra i più accreditati e 15 masterclass, di cui due guidate dal MW Andrea Lonardi: “Italianity: remarkable uniqueness of italian wines” organizzata da Ice, e “Grown from earth, aged in earth: clay-aged wines masterclass by Wine to Asia” con gli interventi anche di Cassidy Dart MW e Julien Boulard MW. I tre MW con il Master Sommelier Lu Yang (unico in Cina con questo titolo) sono protagonisti anche del focus sui vini in anfora: una anticipazione asiatica di “Amphora Revolution”, la nuova rassegna di Merano Winefestival e Vinitaly in programma a alle Gallerie Mercatali di Verona, il 7 e l’8 giugno prossimi.


Dal 1 all’11 maggio “Wine to Asia” firma anche il cartellone del fuori salone che, per la sua seconda edizione, va in scena in quasi 60 tra wine bar, ristoranti e bistrò di nove città (Shenzhen, Guangzhou, Hong Kong, Macau, Zhuhai, Foshan, Dongguan, Huizhou and Zhongshan) con eventi e iniziative per gli appassionati cinesi.

A Safilo la licenza perpetua sugli occhiali di David Beckham

A Safilo la licenza perpetua sugli occhiali di David BeckhamMilano, 2 mag. (askanews) – Il gruppo Safilo ha firmato un accordo di licenza perpetua con Authentic brands group (Authentic) società di brand management che gestisce tra gli altri anche il marchio e le collezioni di David Beckham. Il nuovo contratto siglato con Safilo sostituisce il precedente con l’ex calciatore che sarebbe scaduto a fine 2030. Nell’ambito del nuovo accordo, l’azienda di occhialeria italiana continuerà a gestire l’intera catena del valore, dalla fase di design, un processo creativo guidato da David Beckham, alla produzione e distribuzione globale.


Dopo l’annuncio avvenuto nel 2019, nel 2020 David Beckham ha lanciato la sua prima collezione Eyewear by David Beckham, il nuovo marchio di occhiali progettato da Beckham in partnership con Safilo e disponibile in tutto il mondo. Ispirandosi ai suoi molti anni come icona globale di stile, David Beckham ha collaborato a stretto contatto con il team di designer di Safilo per dar vita a una proposta di occhiali da sole e montature da vista. “Non vedo l’ora di poter continuare a creare e innovare con il fantastico team di Safilo anche nei prossimi anni. Sono così orgoglioso di ciò che abbiamo costruito dalla nascita della prima collezione Eyewear by David Beckham nel 2020, frutto di un importante lavoro di collaborazione con un team brillante e creativo – ha dichiarato l’ex calciatore – Continueremo a focalizzarci sullo sviluppo di modelli straordinari, e mi entusiasma immaginare dove porteremo questo business in futuro”.


“Abbiamo iniziato il 2024 con novità importanti per il nostro portafoglio in licenza, con il rinnovo anticipato di alcune delle nostre partnership più rilevanti. Questo accordo segna ora un’altra pietra miliare della nostra strategia – ha dichiarato Angelo Trocchia, amministratore delegato del gruppo Safilo – La trasformazione della partnership con David Beckham in una licenza perpetua aggiunge un altro pilastro al nostro portafoglio, assicurandoci uno dei marchi eyewear di maggiore successo degli ultimi anni. Dall’inizio della nostra proficua collaborazione, nel 2019, ai nostri clienti e consumatori finali abbiamo sempre proposto collezioni di alta qualità, che hanno permesso all’Eyewear by David Beckham di crescere e diventare un marchio leader nel segmento premium maschile a livello globale e, grazie al seguito internazionale di David, un punto di forza dell’universo digitale di Safilo. Continueremo a lavorare insieme per massimizzare la notorietà del brand e la sua diffusione a livello mondiale”. Safilo nel dicembre del 2023 aveva interrotto la sua collaborazione con la influencer Chiara Ferragni, in seguito alla vicenda Balocco.

Leggere ancora Paul Auster: gli specchi della nostra vita

Leggere ancora Paul Auster: gli specchi della nostra vitaMilano, 2 mag. (askanews) – “Qui non c’è nessun Paul Auster”. Probabilmente inizia con questa frase, che viene pronunciata nelle primissime pagine del romanzo “Città di vetro”, che apre la “Trilogia di New York”, la grande fama di Paul Auster, lo scrittore di Brooklyn che è morto il 30 aprile a 77 anni lasciando una cospicua eredità di romanzi e una storia personale complessa e affascinante. A pronunciare la frase è Quinn, il protagonista del libro del 1985, dopo avere ricevuto una telefonata notturna di qualcuno che, con la massima urgenza, cercava l’agenzia investigativa Auster. Quinn riattacca, ma il telefono squilla ancora, e poi ancora e alla fine, poche pagine dopo, sentiamo la sua voce, di Quinn, rispondere: “Sono io. Paul Auster in persona”. In un certo senso in quel fulminante incipit romanzesco c’era già gran parte della storia che i libri di Auster avrebbero poi raccontato, perché c’era il principio della scomposizione delle identità, c’era il tema del doppio, c’era l’irrefrenabile desidero di una narrazione che fosse in grado di abbracciare tutta la vita, dentro e fuori i libri. Per questo Paul Auster, di cui oggi è bello ricordare tanto lo sguardo appuntito quanto le chiacchierate con Don DeLillo e Philip Roth sul baseball, è stato uno scrittore importante, per questo è tuttora uno scrittore pericoloso, nella misura in cui i suoi libri rompono lo spazio di separazione tra il lettore e la pagina letta, stabiliscono un patto narrativo diverso, nel quale noi siamo complici prima che spettatori. Come Quinn che diventa l’investigatore Auster. Come noi che passeggiamo a Park Slope sperando di incontrare lo scrittore. Come l’essere testimoni della storia di Benjamin Sachs nel suo romanzo più importante e decisivo: “Leviatano”, che, non a caso, è il titolo di un altro romanzo, che sta all’interno del romanzo stesso che noi stiamo leggendo. Forse il livello di compromissione più alto e affascinante a cui possiamo ambire come lettori. Questo era Paul Auster, per questo mancherà. Per questo resterà.


La Trilogia, ma anche “Mr. Vertigo”, “L’invenzione della solitudine”, “La notte all’oracolo”, “4 3 2 1”. Sono tanti i libri da ricordare, ma su tutti, per il suo potere attrattivo, resta proprio “Leviatano”. La storia di un’amicizia, quella tra Aaron e Ben, che diventa la storia di una vocazione alla scrittura, ma anche un racconto sugli attentati compiuti dal Fantasma della Libertà, che fa esplodere le copie della Statua della Libertà sparse in tutta l’America e il tentativo di salvare l’amicizia, oltre che, in un certo senso, il mondo intero. Ma dentro la narrazione principale, che trascina il lettore in un coinvolgimento diretto, ci sono molte altre storie, come quella dell’artista immaginaria Maria Turner che si ispira alle pratiche della reale artista Sophie Calle, e che nel libro realizza alcune azioni immaginate da Auster, che Calle, dopo l’uscita del romanzo, a sua volta metterà in atto imitando Maria Turner. Ancora uno specchio davanti a un altro specchio, ancora una riflessione che tende verso l’infinito, in una vertigine più grande di quella di Walt Rawley, che da bambino aveva imparato a volare. E in tutti questi specchi dov’è Auster? Dove siamo noi? Che cosa fa la letteratura? Tutto, niente, ogni cosa, ovunque, da nessuna parte. Un Leviatano che non raggiungeremo mai, ma della cui potenza, come il filosofo Thomas Hobbes, possiamo essere certi. Perché sprigiona proprio dai romanzi. Canto, perciò, di niente, come se fosse il luogo verso cui non ritorno – e dovessi tornare, conterei la mia vita in questi sassi: scordando di essere mai stato qui. Il mondo che entra in me è un mondo irraggiungibile.


E’ una poesia di Auster degli anni Settanta, anni di Francia e solitudine prima del successo. Leggere oggi quei versi è utile per ripensare un po’ tutta la parabola di uno scrittore di successo, che comprende anche le sue fragilità e le sue sconfitte. Il mondo resterà irraggiungibile, ma il prisma della letteratura è uno dei modi in cui possiamo comunque provare a immaginare come sarebbe raggiungerlo davvero. Nello stesso modo in cui il protagonista di “Smoke”, uno dei film scritti da Auster, fotografava ogni mattina il panorama davanti alla sua tabaccheria. Sono le prove che restano, le tracce di quello che abbiamo visto, sognato, immaginato, sofferto, raccontato. E forse, ripensandolo, come facevano i Romantici inglesi, potremmo anche credere di averlo vissuto. Almeno nei libri, spazio infinito per definizione. Spazio di follia e possibilità. Qui non c’è nessun Paul Auster, certo. Ma grazie (anche) a lui possiamo dire (talvolta) di esserci noi. (Leonardo Merlini)

Il nuovo Patto di stabilità e di crescita è entrato in vigore

Il nuovo Patto di stabilità e di crescita è entrato in vigoreRoma, 2 mag. (askanews) – Con il via libera definitivo da parte del Consiglio europeo, lunedì, che ha seguito a breve giro la ratifica da parte del Parlamento Ue, martedì scorso, il 30 aprile, è entrato formalmente in vigore il nuovo quadro di regole sui conti pubblici dei paesi dell’Unione Europea, il Patto di stabilità e di crescita rivisto. Lo riferisce la Commissione europea, spiegando con un comunicato che si tratta della riforma più profonda su queste regole dalla crisi finanziaria ed economica del passato decennio.


Ora la prossima tappa chiave nella transizione al nuovo quadro è rappresentata dal “Pacchetto di primavera” del semestre europeo, che la Commissione presenterà il 19 giugno (dopo quindi le elezioni del Parlamento Ue), con le indicazioni sui piani di Bilancio per il medio termine, e che sarà accompagnato anche dalle decisioni sulle procedure per eccesso di deficit in base ai dati del 2023. Successivamente, entro il 20 settembre, i Paesi dovranno presentare piani programmatici pluriennali completi sui conti pubblici (laddove in molti casi finora hanno solo approntati versioni sintetiche, come nel Def), che includano anche impegni su riforme prioritarie e investimenti.

Vino, Consorzio Lugana in tour negli Usa: New York, Florida e Texas

Vino, Consorzio Lugana in tour negli Usa: New York, Florida e TexasMilano, 2 mag. (askanews) – Non si ferma l’attività del Consorzio Tutela Vino Lugana, che torna anche quest’anno negli Stati Uniti con un programma di eventi che toccheranno tre Stati chiave, New York, Texas e Florida, e quattro città. “Destination Lugana” nasce con l’obiettivo di creare “connessioni di valore” tra i produttori della Denominazione lombardo-veneta e un selezionato parterre di operatori del trade e della stampa Usa.


Un viaggio nel mercato statunitense che, sebbene stia dando qualche segno di stanchezza dei consumi, vede nel contempo uno spostamento delle preferenze verso i vini bianchi freschi e sapidi soprattutto nei millennials. Per questo motivo il Consorzio ha deciso di aggiungere alla storica tappa di New York, anche quelle di Florida e Texas, Stati dove il vino bianco italiano di qualità è sempre più apprezzato. “Torniamo negli Stati Uniti per rafforzare la nostra posizione nel primo mercato mondiale del vino e lo facciamo parlando a chi con il vino lavora tutti i giorni: i buyer, i ristoratori e i sommelier” ha spiegato il direttore del Consorzio, Edoardo Peduto, aggiungendo che “quest’anno abbiamo voluto ampliare la nostra attività per favorire maggiormente i nostri produttori, sviluppando in particolar modo i contatti con il trade e con la stampa specializzata, strutturando un piano di attività volto a raccontare la qualità e la freschezza dei nostri vini agli operatori di settore”.


L’evento di lancio di “Destination Lugana” sarà il 7 maggio a New York: una degustazione guidata e interattiva dedicata alla stampa e a influencer, condotta da Wanda Mann, East Coast editor di “Somm Journal”. Seguirà il Texas con due appuntamenti, uno a Dallas il 9 maggio e uno a Houston il 10 maggio: delle masterclass per operatori di settore condotte da Tiffany Tobey, Dg di “Thirty Eight and Vine”, che farà una approfondita presentazione del territorio e dei vini, seguita da un momento di “free tasting”. Il tour si concluderà in Florida, a Miami il 13 e 14 maggio, prima con l’evento “Lugana Breeze”, un aperitivo presso il noto ristorante fronte oceano “Casadonna”, e il giorno successivo con una masterclass condotta da Jacqueline Coleman del “Biscayne Times”, dedicata a operatori e stampa.

Prosciutto di Norcia Igp a Cibus punta su internazionalizzazione

Prosciutto di Norcia Igp a Cibus punta su internazionalizzazioneRoma, 2 mag. (askanews) – Il Consorzio del Prosciutto di Norcia IGP a Cibus per valorizzare il prodotto tradizionale davanti a un pubblico internazionale: obiettivo raggiungere 3mila buyer da 90 paesi e gli operatori specializzati dalla Gdo all’Horeca.


I visitatori della rassegna, dedicata interamente a un pubblico specializzato nel settore agroalimentare, potranno incontrare il Consorzio presso lo stand G46, conoscerne le attività e la mission ma soprattutto le peculiarità del prosciutto, realizzato sin dal XIII secolo secondo l’antico disciplinare rispettato ancora oggi alla lettera dalle nove aziende produttrici, situate nell’areale compreso tra Norcia, Preci, Cascia, Poggiodomo e Monteleone di Spoleto (Perugia). L’obiettivo è raggiungere una vasta platea internazionale di 3mila buyer stranieri provenienti da 90 paesi diversi e i numerosi operatori provenienti dai settori della Grande distribuzione organizzata, Ho.Re.Ca & food service e food retail, per ampliare il potenziale bacino di mercato per la carne stagionata.

Imprese, Ccia: aperte tutte le call di Maker Faire Rome 2024

Imprese, Ccia: aperte tutte le call di Maker Faire Rome 2024Roma, 2 mag. (askanews) – Tutte le call di Maker Faire Rome 2024 sono aperte. La kermesse – promossa e organizzata dalla Camera di Commercio di Roma (www.makerfairerome.eu) – si terrà dal 25 al 27 ottobre al Gazometro Ostiense e affronterà tutte le componenti chiave dell’innovazione: dalla manifattura digitale all’Internet of Things, dalla robotica all’intelligenza artificiale, dall’agritech, al digital manufactoring, passando per i Big data e l’aerospazio, fino alle ultime scoperte del metaverso e della realtà aumentata. Ecco, nel dettaglio, le call di Maker Faire Rome 2024 con obiettivi, destinatari, modalità di invio delle proposte e scadenze.


Call for Makers – scadenza 3 giugno La “chiamata” è rivolta a maker, team, micro, piccole e medie imprese, startup e creativi di tutto il mondo. Partecipando alla Call for Makers si avrà la possibilità di sottoporre la propria idea ai curatori e i selezionati potranno usufruire, gratuitamente, di uno spazio per esporre il proprio progetto innovativo, essere protagonisti di un talk o esibirsi in pubblico durante Maker Faire Rome 2024. Ogni partecipante potrà presentare uno o più progetti e scegliere una o più modalità di partecipazione. Per ulteriori dettagli e per consultare il regolamento completo visionare il link: https://makerfairerome.eu/it/call-for-makers/ Call for Schools – scadenza 3 giugno Fin dalla sua prima edizione del 2013, Maker Faire Rome ha sempre dato spazio alla creatività dei giovani – vera e fondamentale ricchezza del nostro Paese – puntando a valorizzare l’impegno costante e la dedizione di tutti gli insegnanti che, quotidianamente, contribuiscono a far brillare doti e qualità di tutti gli alunni, attraverso iniziative, progetti e programmi didattici innovativi.


La Call for Schools, realizzata in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, è gratuita e rivolta a tutte le scuole secondarie di secondo grado nazionali e agli istituti scolastici analoghi appartenenti ai Paesi dell’Unione Europea (studenti 14-18 anni). Una giuria di esperti selezionerà i progetti più interessanti e innovativi, nati sui banchi di scuola, e gli Istituti scelti potranno partecipare a MFR2024 e avere uno spazio espositivo gratuito fisico o virtuale. Per gli istituti che saranno selezionati, la partecipazione all’evento verrà riconosciuta come attività valida per i Percorsi per Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO). Per ulteriori dettagli e per consultare il regolamento completo visionare il link: https://makerfairerome.eu/it/call-for-schools.


Call for Universities and Research Institutes – scadenza 3 giugno Da sempre Maker Faire Rome accende i riflettori sulle eccellenze in campo tecnologico e innovativo, dando risalto ai progetti delle Università statali e degli Istituti di Ricerca pubblici. E anche quest’anno MFR vuole raccontare il lavoro degli atenei e dei centri di ricerca facendo, attraverso questa call, una selezione delle migliori idee che verranno illustrate in uno spazio fisico all’interno di #MFR2024 (l’area nuda, il cui allestimento è a carico dell’espositore, sarà fornita gratuitamente mentre lo stand preallestito da 8 metri quadrati ha un costo di 400 euro). Per maggiori dettagli: https://makerfairerome.eu/it/call-for-universities-research-institutes.


“Maker Faire Rome – spiega Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma – è una fiera inclusiva, dove la tecnologia è alla portata di tutti, non solo per gli addetti ai lavori. Questo spirito ci ha accompagnato fin dalla prima edizione e lo abbiamo mantenuto, intatto, negli anni. L’apertura delle call è sempre una fase emozionante e importante: aspettiamo di ricevere le centinaia di idee e progetti innovativi, ovvero la linfa vitale di ogni Maker Faire. Idee e progetti che cambieranno in meglio la nostra vita contribuendo, in maniera sostanziale, alla trasformazione digitale e sostenibile in atto”. “E’ più di un decennio – afferma Luciano Mocci, Presidente di Innova Camera, Azienda speciale della CCIAA Roma – che la nostra manifestazione mette in contatto persone, pensieri, opinioni, saperi, competenze da ogni parte del globo, creando legami sempre più forti e indissolubili grazie a una lingua universale: quella dell’innovazione. L’edizione 2024, al Gazometro Ostiense, metterà ancora una volta in evidenza il meglio di tutto questo ecosistema virtuoso e ormai imprescindibile per tutti noi”.

Nicola Martelli nuovo presidente Consorzio Prosciutto di San Daniele

Nicola Martelli nuovo presidente Consorzio Prosciutto di San DanieleMilano, 2 mag. (askanews) – Nicola Martelli è il nuovo presidente del Consorzio del Prosciutto di San Daniele. Il nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, eletto dall’assemblea lo scorso 16 aprile, ha nominato nella sua prima seduta del 30 aprile, Nicola Martelli quale presidente del Consorzio. Nicola Martelli, 45enne amministratore delegato dell’azienda Martelli il 27, succede a Giuseppe Villani, presidente dal 2015, e rimarrà in carica per il prossimo triennio.


“È un grande onore e una grande responsabilità ricevere l’incarico di rappresentare il Consiglio di amministrazione e tutti i produttori del Prosciutto di San Daniele. Un impegno che affronto con entusiasmo e passione – dichiara il neopresidente Nicola Martelli – Ho molto rispetto per questo prodotto unico, per il territorio e per le persone che lo producono. Il Prosciutto di San Daniele è, e dovrà essere, un esempio di sostenibilità e di alta qualità per tutta la salumeria italiana. Ci aspettano molti impegni, ma sono sicuro che ponendo al centro la qualità del San Daniele DOP e il cliente riusciremo a raggiungere gli obiettivi prefissati”. Il neo Consiglio di amministrazione è composto, oltre che dal presidente, anche dai consiglieri: Stefano Aimaretti, Lorenzo Bagatto, Erika Bassi, Angelo Coradazzi, Tiziano Ferrarini, Claudio Palladi e Marco Pulici.


Il consiglio ha designato i due vicepresidenti Lorenzo Bagatto e Marco Pulici, quest’ultimo con funzioni vicarie, e ha anche provveduto alla nomina dei due membri della “Commissione di gestione della filiera” per la componente prosciuttifici per il triennio 2024-2026, nelle persone di Stefano Aimaretti e Claudio Palladi; quest’ultimo è stato nominato presidente della stessa commissione.

Nicola Martelli nuovo presidente Consorzio Prosciutto Dan Daniele

Nicola Martelli nuovo presidente Consorzio Prosciutto Dan DanieleRoma, 2 mag. (askanews) – Nicola Martelli è il nuovo presidente del Consorzio del Prosciutto di San Daniele. Il nuovo Consiglio di amministrazione, eletto dall’assemblea lo scorso 16 aprile, ha nominato nella sua prima seduta del 30 aprile, Nicola Martelli alla guida del Consorzio. Martelli, 45enne amministratore delegato dell’azienda Martelli il 27 S.r.l., succede a Giuseppe Villani, presidente dal 2015, e rimarrà in carica per il prossimo triennio.


“Il Prosciutto di San Daniele è, e dovrà essere – ha detto Martelli – un esempio di sostenibilità e di alta qualità per tutta la salumeria italiana. Ci aspettano molti impegni, ma sono sicuro che ponendo al centro la qualità del San Daniele DOP e il cliente riusciremo a raggiungere gli obiettivi prefissati”. Il neo Consiglio di amministrazione è composto, oltre che dal presidente, anche dai consiglieri: Stefano Aimaretti, Lorenzo Bagatto, Erika Bassi, Angelo Coradazzi, Tiziano Ferrarini, Claudio Palladi e Marco Pulici. Il Consiglio ha designato anche i due vicepresidenti Lorenzo Bagatto e Marco Pulici, quest’ultimo con funzioni vicarie, e ha anche provveduto alla nomina dei due membri della “Commissione di gestione della filiera” per la componente prosciuttifici per il triennio 2024-2026, nelle persone di Stefano Aimaretti e Claudio Palladi; quest’ultimo è stato nominato presidente della stessa Commissione.


L’assemblea dei produttori ha inoltre approvato il bilancio dello scorso anno e analizzato l’andamento del comparto nel corso del 2023. La produzione totale del San Daniele DOP è stata di oltre 2.590.000 cosce avviate alla lavorazione con un fatturato complessivo di 360 milioni di euro. Il numero di vaschette di Prosciutto di San Daniele pre-affettato ha superato i 21,3 milioni di confezioni certificate, pari a 407.000 prosciutti (+1% rispetto all’anno precedente), per un totale di oltre 2 milioni di chilogrammi, confermandosi come una tendenza consolidata in linea con le nuove modalità di consumo. La quota di export nel 2023 ha registrato una crescita e si attesta al 19% rispetto alle vendite totali con circa 3 milioni di chilogrammi indirizzati al mercato extra Italia. Il 55% delle quote totali di export è stato destinato all’Unione Europea, mentre il restante 45% è stato esportato in Paesi terzi.


I Paesi che detengono la quota più rilevante per l’esportazione del Prosciutto di San Daniele DOP si confermano in ordine di volumi: Francia, Stati Uniti, Australia, Germania e Belgio. Gli altri principali mercati esteri di destinazione sono Svizzera, Austria, Regno Unito, Lussemburgo e Canada. Nel 2023 si registrano ottime performance, in ordine di volume esportato, per Stati Uniti (+11%), Australia (+7%), Regno Unito (+30%) e Repubblica Ceca (+18%).