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Autore: Redazione StudioNews

Alberi monumentali:in Italia sono 4.267, 50% in 962 piccoli Comuni

Alberi monumentali:in Italia sono 4.267, 50% in 962 piccoli ComuniRoma, 2 mag. (askanews) – 4.287 alberi monumentali, 2.107 dei quali si trovano nei piccoli comuni. E il 50% degli alberi monumentali italiani si trova in 962 piccoli Comuni. Il primato per numero totale di alberi monumentali? Spetta al Friuli-Venezia Giulia, con 454 monumenti verdi, di cui quasi la metà, 209, nei piccoli comuni.


Sono alcuni dei dati fotografati dal rapporto “Piccoli Comuni e Alberi Monumentali d’Italia 2024” promosso da Fondazione Symbola in collaborazione con il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Coldiretti, Fai Cisl, AMI Alberi Monumentali d’Italia. Il rapporto è stato presentato oggi da Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola, Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti, Andrea Rispoli, Generale di Corpo d’Armata, Comandante delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (CUFA), Onofrio Rota, segretario generale Fai Cisl e Alessandra Stefani, direttore generale dell’Economia Montana e delle Foreste del Masaf. La collana che ha come focus i piccoli comuni, così come definiti dalla legge Realacci n.158 del 6/10/2017, nelle due edizioni precedenti si è occupata in collaborazione con Coldiretti di prodotti tipici, stimando per la prima volta il peso delle produzioni DOP e IGP nei piccoli comuni, e di itinerari storico culturali, e oggi si arricchisce di un nuovo volume dedicato a questo asset di primaria importanza che interessa allo stesso modo nord e sud del Paese.


Una ricchezza, spiega in una nota Coldiretti, la cui valorizzazione e conservazione risulta ancora più urgente nel grave contesto di crisi climatica che stiamo vivendo. Alberi monumentali, foreste e boschi rappresentano un’occasione di sviluppo tanto per le città di medie e grandi dimensioni, quanto per i piccoli comuni. Il rapporto porta alla scoperta delle oltre 250 specie di alberi monumentali che popolano il Paese, che mostra inoltre una speciale relazione tra i piccoli comuni e i monumenti italiani, raccolti in un censimento in continua crescita grazie al lavoro del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Su un totale di 4.287 alberi monumentali individuati ad aprile 2024 sul territorio italiano, 2.107 si trovano nei piccoli comuni. Sono inoltre 1.548 i comuni italiani con almeno un albero monumentale, di questi 962 sono piccoli comuni. Guardando allo specifico delle regioni, il primato per numero totale di alberi monumentali spetta al Friuli-Venezia Giulia, con 454 monumenti verdi, di cui quasi la metà, 209, nei piccoli comuni.

Il 5 maggio torna la Festa della Primavera a Bracciano

Il 5 maggio torna la Festa della Primavera a BraccianoRoma, 2 mag. (askanews) – La Festa della Primavera torna a Bracciano, domenica 5 maggio il centro storico sarà animato da fiori e attrazioni gastronomiche e musicali.


Nel corso della giornata il centro di Bracciano sarà animato da stand, attività ludiche e laboratori per i bambini, negozi aperti musica e spettacoli, grazie al lavoro dell’Associazione Commercianti. Sarà l’occasione di scoprire la creatività di molti espositori nel settore del florovivaismo e il clou della festa si svolgerà alle 17 di domenica, quando lo chef Andy Luotto si esibirà in Piazza IV Novembre per uno cooking show con la realizzazione del Pancotto, una ricetta che propone nei suoi tour televisivi e cucinerà anche delle erbe spontanee, che saranno raccolte la mattina in una passeggiata per le campagne di Bracciano.

Biennale Venezia, Fibre Net partner tecnico per padiglione Santa Sede

Biennale Venezia, Fibre Net partner tecnico per padiglione Santa SedeRoma, 2 mag. (askanews) – Il Gruppo Fibre Net è partner tecnico dello studio di architettura COR Arquitectos con Flavia Chiavaroli per il padiglione della Santa Sede alla 60esima Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia. Per volere del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, il padiglione, dedicato al tema dei diritti umani e alla figura degli ultimi, ospiterà la mostra dal titolo ‘Con i miei occhi’, che si svolgerà fino al 24 novembre 2024. Con una scelta senza precedenti per la Biennale, il progetto prevede l’installazione fisica e concettuale del padiglione stesso all’interno della Casa di reclusione femminile Venezia-Giudecca.


Otto artisti si ritrovano in stretta collaborazione con le detenute, a dispetto delle convenzioni e degli stereotipi, per trasformare in arte un messaggio universale di inclusione. Fibre Net fornisce il suo contributo tecnico attraverso l’utilizzo di prodotti pultrusi in fibra di vetro per la realizzazione della struttura occulta della controfacciata della Chiesa di S. Maria Maddalena “delle Convertite” che, al termine della kermesse artistica, saranno riutilizzati secondo principi di sostenibilità ambientale. “Siamo onorati e orgogliosi di mettere il nostro know-how al servizio dell’arte in un contesto così importante e per un messaggio così alto – dice Cecilia Zampa, Direttore commerciale e Ceo di Fibre Net -. Inclusione, dialogo, scambio continuo di idee e capacità di visione oltre barriere e steccati di varia natura sono valori che anche noi, nell’ambito della nostra cultura d’impresa, cerchiamo di coltivare giorno per giorno. Per questo siamo grati alla Santa Sede e allo studio COR e Flavia Chiavaroli per l’occasione che ci viene concessa di sostenere con il nostro lavoro una così nobile missione estetica ed etica”.

Europee, Adinolfi (Libertà): su elezioni governo risolva caos liste

Europee, Adinolfi (Libertà): su elezioni governo risolva caos listeRoma, 2 mag. (askanews) – Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia che aderisce alla lista ‘Libertà’ guidata da Cateno De Luca, chiede l’intervento urgente del governo su quello che definisce il “caos elezioni” ingenerato dalle decisioni delle Corti d’Appello che hanno dato interpretazione opposta del decreto elettorale, rigettando le liste di Alternativa Popolare e Partito Animalista in tutta Italia, ammettendole nella sola circoscrizione Sud.


“Avevamo appena sventato il decreto che voleva modificare le regole sui criteri di accettazione delle liste il giorno stesso di accettazione delle liste e il governo ce ne ha pure dato la colpa (‘si sono opposte le formazioni politiche minori’) anziché rendercene merito. Ora però siamo al paradosso assoluto: il decreto del governo di due mesi fa sulle elezioni europee è stato interpretato in una maniera dalle Corti d’Appello di Roma e di Venezia, in modo opposto invece dalla corte d’appello di Napoli”, spiega. “Le stesse identiche liste di Alternativa Popolare e Partito Animalista al Sud sono state ammesse, al Centro-Nord rigettate, usando come motivazione la stessa identica norma, il decreto del governo 7/2024. I magistrati napoletani però leggono il decreto in maniera opposta a quelli del resto d’Italia. Eppure la norma è chiara, quelle liste andavano rigettate al Sud come nel resto d’Italia per assenza dei requisiti”, aggiunge.


“Ora che si fa? Teniamo elezioni europee in Italia con liste che finiranno sulla scheda, anche se in una sola circoscrizione, pur non avendo i requisiti? E tutte le altre che sono state rigettate o non si sono presentate in base proprio a quella norma del governo, come potranno essere convinte a non fare ricorso per invalidare tutto? Quella che era la patria del diritto ora lo è degli azzeccagarbugli, spero che il sottosegretario Mantovano che è un magistrato spieghi al premier Meloni oltre che a Piantedosi e Fazzolari l’enorme portata giuridica del problema e la figura da dilettanti allo sbaraglio che il governo italiano farebbe in Europa se le conseguenze dello stupido decreto elettorale di febbraio fossero questo caos alle europee dell’8 e 9 giugno”, sottolinea Adinolfi. “Una classe dirigente incolta forse così capirà perché non vanno toccate le norme elettorali in corso d’opera. Ora il governo Meloni risolva il caos che ha provocato”, conclude.

Cia a Cibus con un viaggio tra eccellenze agroalimentari italiane

Cia a Cibus con un viaggio tra eccellenze agroalimentari italianeRoma, 2 mag. (askanews) – Tutto pronto in Cia-Agricoltori Italiani per la 22esima dizione di Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione alla Fiera di Parma, dal 7 al 10 maggio 2024. L’organizzazione conferma la sua presenza, al più importante appuntamento B2B dedicato all’agroalimentare, in collettiva con Italia Olivicola, nello spazio espositivo, dedicato, al Padiglione 07-08 Stand C006.


In programma, con Cia e Italia Olivicola, un viaggio tra le eccellenze agroalimentari delle aziende associate in arrivo da tutta Italia e martedì 7 maggio, alle 14, in Sala Plenaria Padiglione 1, il convegno dal titolo “Dop e Ipg: dall’origine al consumo”. L’evento vede in apertura il racconto delle esperienze imprenditoriali di Roberta Canino, brand ambassador Terre del Sole e Roberto Signetti, amministratore Molino Signetti. A seguire, invece, la tavola rotonda con il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, e di Italia Olivicola, Gennaro Sicolo.


Con loro, l’europarlamentare, Paolo De Castro, l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi, e Riccardo Deserti della presidenza internazionale di Origin e direttore Consorzio Parmigiano Reggiano. Alle conclusioni il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini. Previsto l’intervento del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida.

Radicali italiani: costruire relazioni tra Ucraina e sindaci italiani

Radicali italiani: costruire relazioni tra Ucraina e sindaci italianiRoma, 2 mag. (askanews) – Costruire relazioni e progetti di amicizia tra l’Ucraina e i sindaci italiani: i Radicali Italiani stanno accompagnando in questi giorni il parlamentare ucraino Oleksii Ustenko e la sua delegazione in un tour italiano che ha già toccato le città di Parma e Varese, Torino. Oggi appuntamento a Mantova, il 3 Firenze.


“L’Ucraina combatte l’invasore russo da due anni e tre mesi. L’aiuto che l’Italia e l’Unione Europea stanno fornendo è fondamentale, ma serve anche il contributo dei nostri sindaci e delle nostre Regioni. Serve un aiuto concreto per la costruzione di rifugi antibomba soprattutto nelle scuole, hanno bisogno di medici e di medicine, di ambulanze, di pick up, hanno bisogno di trovare dei posti all’estero dove mandare in vacanza per qualche settimana i bambini, molti dei quali sono orfani o affetti da disturbo da stress post-traumatico”, dichiara la presidente dei Radicali italiani, Patrizia De Grazia. “Per i Radicali Italiani è un onore aiutare Oleksii Ustenko e l’Ucraina a costruire progetti di amicizia e collaborazione con il nostro paese. E siamo profondamente grati a tutti i Sindaci che si sono resi disponibili a incontrare in questi giorni la delegazione. Invitiamo tutti i sindaci, presidenti di Regione, consiglieri regionali e parlamentari a provare a costruire insieme a noi una rete, un ponte, tra i nostri territori e i loro, per aiutare l’Ucraina a vincere questa assurda guerra, che Putin non può e non deve vincere”, conclude.

Le manifestazioni pro Palestina nei campus Usa continuano. Centinaia di arresti. Biden cauto

Le manifestazioni pro Palestina nei campus Usa continuano. Centinaia di arresti. Biden cautoMilano, 2 mag. (askanews) – Centinaia di studenti sono stati arrestati nei campus universitari di tutti gli Stati Uniti questa settimana ma i consiglieri di Joe Biden ritengono che le tensioni, sul sostegno degli Stati Uniti a Israele nella guerra a Gaza, si spegneranno presto e che non vi sia né la necessità né un vantaggio per il presidente Usa di intervenire in modo più diretto. Il tutto mentre Donald Trump cerca di dipingere le proteste nei campus come una responsabilità politica del probabile avversario alle prossime presidenziali di novembre.


Per ora, Biden sta assumendo un atteggiamento distaccato nei confronti dei disordini e non ha intenzione di intensificare il suo coinvolgimento nell’escalation degli scontri tra polizia e manifestanti, hanno detto la Casa Bianca e i consulenti della campagna, anche se Trump cerca di trarre vantaggio dalla questione. Il punto di vista di Biden è che spetti ai leader universitari decidere come affrontare le manifestazioni nei campus che stanno emergendo come l’ultimo punto critico nella corsa presidenziale, hanno detto i consulenti. “È un pericolo per il presidente poiché le proteste diventano più volatili e altri democratici iniziano a parlare apertamente”, scrive The Washingon Post. Intanto la camera bassa del Parlamento americano ha approvato un disegno di legge volto a combattere l’antisemitismo mentre le proteste filo-palestinesi non si fermano. Il provvedimento – spinto dal repubblicano e presidente della Camera Mike Johnson ma votato anche da democratici – è passato con 320 voti favorevoli e 91 contrari. Il disegno di legge, intitolato Antisemitism Awareness Act, imporrebbe al Dipartimento dell’Istruzione di adottare l’ampia definizione di antisemitismo utilizzata dall’International Holocaust Remembrance Alliance, un gruppo intergovernativo, per far rispettare le leggi contro la discriminazione.


Intanto più di 1.300 persone sono state arrestate durante le proteste filo-palestinesi avvenute in almeno 40 campus universitari negli Stati Uniti nelle ultime due settimane. Quasi 300 persone sono state arrestate martedì notte alla Columbia University e al City College di New York. Ma cosa succede nei campus nelle ultime ore? Ecco una piccola panoramica: UCLA, LOS ANGELES Un video dall’elicottero mostra una grande folla di persone nel campus dell’UCLA a Los Angeles, ore dopo che le troupe giornalistiche hanno sentito l’ordine della polizia di disperdersi: grandi forze di polizia, in tenuta anti sommossa, sono pronte a entrare in azione sulla manifestazione pro Palestina presso l’Università della California (UCLA) compresa di tendopoli allestita da chi protesta. Più di mille manifestanti si sono radunati nel campus universitario e ribattono che non hanno intenzione di lasciare il sito. Diversi agenti di sicurezza si sono avvicinati all’accampamento, barricando il percorso in Dickson Plaza verso il North Campus. Successivamente, hanno interrotto il loro movimento verso i manifestanti dopo che questi avevano iniziato a sedersi e a rinforzare le barricate. Graeme Blair – professore associato di scienze politiche in una dichiarazione riportata dal giornale universitario Daily Bruin – ha detto che i professori all’interno dell’accampamento “progettano di essere arrestati insieme con gli studenti che non hanno fatto altro che parlare di genocidio in corso in Palestina”.


USC, LOS ANGELES Più calma, apparentemente, la situazione all’Università della California del Sud. Nelle ore precedenti il campus ha temporaneamente chiuso i suoi ingressi e ha affermato che “manifestanti non affiliati all’USC” stavano protestando a un incrocio adiacente. Successivamente i manifestanti che avevano manifestato hanno lasciato l’area e “il campus è nuovamente aperto a studenti, personale, docenti e ospiti registrati”, si legge sul profilo Twitter dell’università. COLUMBIA UNIVERSITY, NEW YORK Dall’altra parte degli Stati Uniti, alla Columbia University di New York, al centro delle proteste di questi giorni, la direzione dell’università ha deciso di chiudere il campus e passare all’insegnamento digitale per il resto del semestre, secondo NBC News, dopo che ieri la polizia è entrata nell’edificio della Hamilton Hall, occupato dagli studenti. In queste ore un proiettore, situato nella strada appena fuori dal campus, illumina e proietta sulla Hamilton Hall – approfittando dell’oscurità – frasi come “attacco per Gaza”, “disinvestire adesso” e “gli studenti dicono Palestina libera”. Altre frasi prendono di mira l’università con messaggi come: “La Columbia finanzia il genocidio”. I manifestanti si sono radunati intorno, mentre gli agenti stavano a guardare.


La polizia è entrata ieri sera nella Hamilton Hall e l’ha liberata dai manifestanti che ne avevano preso il controllo. CITY COLLEGE, NEW YORK Gli amministratori affermano che i manifestanti che hanno fatto irruzione in un edificio del City College di New York la scorsa notte “hanno rotto le porte di vetro, graffiato i muri, coperto le telecamere con vernice e saccheggiato la proprietà pubblica”. La polizia ha fermato 173 persone nel campus di Manhattan dopo che i manifestanti filo-palestinesi hanno preso il controllo dell’edificio amministrativo della scuola. I primi due manifestanti fermati ieri nei campus universitari di New York City sono comparsi davanti al tribunale notturno di Manhattan circa 24 ore dopo il loro arresto: due uomini sono stati accusati di aggressione a un agente di polizia al City College di New York e uno dei due è stato anche accusato di resistenza all’arresto. Altri cinque manifestanti sono stati citati in tribunale, tutti arrestati ieri sera nell’intervento delle forze dell’ordine. Almeno quattro sono stati denunciati per violazione di domicilio. Il giudice non ha specificato se qualcuno fosse uno studente. Gli arresti al City College sono avvenuti la stessa notte in cui la polizia di New York ha fatto uscire i manifestanti dalla Columbia University e lì ha effettuato più di 100 arresti. UNIVERSITÀ DEL WISCONSIN-MADISON I manifestanti filo-palestinesi hanno cominciato a tornare alle loro tende e stanno chiacchierando tranquillamente sul prato mentre si preparano per il quarto giorno di proteste all’Università del Wisconsin-Madison, riporta il giornale studentesco The Daily Cardinal. Ci sono circa 20 tende nel Library Mall. Un gruppo di contro-manifestanti filo-israeliani che in precedenza si erano radunati vicino all’accampamento hanno lasciato il Library Mall. Intanto gli Studenti Associati di Madison (ASM, associazione studenesca del campus) hanno rilasciato una dichiarazione in difesa dei manifestanti nell’accampamento e di condanna della decisione dell’amministrazione UW-Madison di rimuovere l’accampamento. UT TEXAS, DALLAS I manifestanti filo-palestinesi dell’Università del Texas a Dallas sono stati arrestati dopo aver allestito un accampamento sulla passerella principale del campus, ha fatto sapere l’università. Gli arresti sono stati effettuati dopo che i manifestanti si erano rifiutati di andarsene, ha detto un portavoce.

Usa vogliono vietare a Huawei di certificare dispositivi wireless

Usa vogliono vietare a Huawei di certificare dispositivi wirelessRoma, 2 mag. (askanews) – La Commissione federale per le comunicazioni Usa (FCC) intende vietare “permanentemente” alla compagnia cinese Huawei e ad altre entità di certificare dispositivi wireless per il mercato statunitense. L’ha annunciato la presidente dell’autorità Jessica Rosenworcel.


“Le reti di comunicazione fanno parte di tutto ciò che facciamo, ed è per questo che la loro sicurezza è più importante che mai,” ha detto Rosenworcel. “Dobbiamo quindi garantire che il nostro programma di autorizzazione delle apparecchiature e coloro che sono incaricati di amministrarlo possano rispondere alle sfide poste dalle minacce, persistenti e sempre in evoluzione, alla sicurezza e alla catena di approvvigionamento”. La scorsa settimana la FCC ha negato la possibilità al laboratorio di test di Huawei di partecipare al programma di autorizzazione delle apparecchiature. Questo nuovo procedimento proibirebbe permanentemente a Huawei e ad altre entità nella “Lista Coperta” della FCC di “svolgere qualsiasi ruolo nel programma di autorizzazione delle apparecchiature, fornendo anche alla FCC e ai suoi partner di sicurezza nazionale gli strumenti necessari per salvaguardare questo importante processo”.


La proposta di rendere permanente il divieto, che è bipartisan, dovrà essere adottata durante la prossima riunione plenaria, che dovrebbe tenersi questo mese. Nell’ambito della norma del 2021 denominata “Secure Equipment Act”, la FCC ha adottato nuove regole di sicurezza per l’autorizzazione delle apparecchiature, in base alle quali viene proibita l’autorizzazione di dispositivi di comunicazione che siano indicati come “rischio inaccettabile per la sicurezza nazionale”.


Queste regole attribuiscono significative responsabilità agli enti di certificazione delle telecomunicazioni (TCB) e i laboratori di misurazione. Il programma di autorizzazione delle apparecchiature della FCC esamina i dispositivi wireless prima della vendita negli Stati Uniti per garantire che rispettino i requisiti di potenza e banda della FCC. L’Ufficio di Ingegneria e Tecnologia della FCC supervisiona il programma e autorizza i laboratori di test e i TCB come tester e certificatori primari delle apparecchiature. Il bando, se approvato, impedirà agli enti di certificazione e misurazione di lavorare con qualsiasi laboratorio o struttura si certificazione con proprietà o controllo diretto o indiretto da parte di qualsiasi entità nella “Lista Coperta”. Per implementare questo divieto, propone una soglia di proprietà o controllo del 10% e una soglia di segnalazione del 5%.

Casa, idealista: prezzi in frenata ad aprile ma +1,5% in un anno

Casa, idealista: prezzi in frenata ad aprile ma +1,5% in un annoRoma, 2 mag. (askanews) – Gli ultimi dati dell’ufficio studi del portale immobiliare idealista, rivelano un rallentamento nei prezzi delle abitazioni usate ad aprile (-0,1%), con una media di 1.848 euro al metro quadrato. L’andamento annuale dei prezzi rimane positivo, registrando un aumento dell’1,5% rispetto all’anno precedente Regioni


La tendenza dei mercati regionali mostra un quadro contrastato, con 10 aree in calo, 8 in aumento e due, Abruzzo e Puglia, che rimangono stabili rispetto a marzo. Con un balzo dell’1,4% ad aprile, il Trentino-Alto Adige registra il maggior aumento del periodo. Seguono altre 7 regioni con variazioni che vanno dallo 0,4% della Lombardia allo 0,1% dell’Emilia-Romagna. Al contrario, i maggiori ribassi si evidenziano nel Molise (-0,8%), in Campania e nel Lazio (entrambe giù dello 0,7%). Altri cali si collocano in un range che va dal -0,6% della Sicilia al -0,1% del Friuli-Venezia Giulia. Il Trentino-Alto Adige si conferma come la regione con i prezzi al metro quadrato più elevati, raggiungendo i 3.144 euro. Seguono Valle d’Aosta (2.693 euro/metro quadro), Liguria (2.507 euro/metro quadro) e Toscana (2.329 euro/metro quadro), tutte con prezzi superiori alla media nazionale. Anche Lombardia (2.197 euro/metro quadro), Lazio (2.118 euro/metro quadro) ed Emilia-Romagna (1.850 euro/metro quadro) presentano valori al di sopra della media italiana. Le restanti regioni mostrano prezzi compresi tra i 1.820 euro del Veneto e gli 886 euro del Molise, la regione più economica per l’acquisto di un immobile in Italia. Province


Nei capoluoghi, si osserva una leggera prevalenza di aree con prezzi in diminuzione (48), rispetto a quelle in aumento (46) e 10 che mantengono stabilità rispetto al mese precedente. I maggiori incrementi del periodo si concentrano nelle città di Andria (2,9%), Udine (2,7%), Isernia (2,6%), Verbania (2,5%) e Como (2%). I capoluoghi di regione che Incrementano maggiormente il loro valore sono Firenze (0,9%), Bologna (0,5%) e Torino (0,2%). Milano e Roma rimangono stabili, mentre Palermo (-1%) e Napoli (-1,5%) registrano i maggiori cali. I ribassi più significativi si registrano a L’Aquila (-4,4%), Benevento (-3,8%) e Potenza (-3%). Milano, nonostante la stabilizzazione di aprile, conferma la sua posizione come la città più costosa per acquistare casa, con un prezzo medio di 4.990 euro al metro quadrato. Seguono Bolzano (4.532 euro/metro quadro) e Venezia (4.463 euro/metro quadro). Firenze si posiziona al quarto posto della classifica con 4.121 euro/metro quadro, seguita da Bologna (3.470 euro/metro quadro), Roma (3.021 euro/metro quadro) è all’ottavo posto, Napoli (2.770 euro/metro quadro) si colloca al decimo posto in termini di prezzi. Al contrario, Caltanissetta (732 euro/metro quadro) si conferma come il capoluogo più economico d’Italia, seguita da Ragusa (735 euro/metro quadro) e Biella (741 euro/metro quadro) nella classifica dei valori immobiliari cittadini.

M.O., Biden cauto mentre le proteste nei campus Usa continuano

M.O., Biden cauto mentre le proteste nei campus Usa continuanoMilano, 2 mag. (askanews) – Centinaia di studenti sono stati arrestati nei campus universitari di tutti gli Stati Uniti questa settimana ma i consiglieri di Joe Biden ritengono che le tensioni, sul sostegno degli Stati Uniti a Israele nella guerra a Gaza, si spegneranno presto e che non vi sia né la necessità né un vantaggio per il presidente Usa di intervenire in modo più diretto. Il tutto mentre Donald Trump cerca di dipingere le proteste nei campus come una responsabilità politica del probabile avversario alle prossime presidenziali di novembre.


Per ora, Biden sta assumendo un atteggiamento distaccato nei confronti dei disordini e non ha intenzione di intensificare il suo coinvolgimento nell’escalation degli scontri tra polizia e manifestanti, hanno detto la Casa Bianca e i consulenti della campagna, anche se Trump cerca di trarre vantaggio dalla questione. Il punto di vista di Biden è che spetti ai leader universitari decidere come affrontare le manifestazioni nei campus che stanno emergendo come l’ultimo punto critico nella corsa presidenziale, hanno detto i consulenti. “È un pericolo per il presidente poiché le proteste diventano più volatili e altri democratici iniziano a parlare apertamente”, scrive The Washingon Post. Intanto la camera bassa del Parlamento americano ha approvato un disegno di legge volto a combattere l’antisemitismo mentre le proteste filo-palestinesi non si fermano. Il provvedimento – spinto dal repubblicano e presidente della Camera Mike Johnson ma votato anche da democratici – è passato con 320 voti favorevoli e 91 contrari. Il disegno di legge, intitolato Antisemitism Awareness Act, imporrebbe al Dipartimento dell’Istruzione di adottare l’ampia definizione di antisemitismo utilizzata dall’International Holocaust Remembrance Alliance, un gruppo intergovernativo, per far rispettare le leggi contro la discriminazione.


Intanto più di 1.300 persone sono state arrestate durante le proteste filo-palestinesi avvenute in almeno 40 campus universitari negli Stati Uniti nelle ultime due settimane. Quasi 300 persone sono state arrestate martedì notte alla Columbia University e al City College di New York. Ma cosa succede nei campus nelle ultime ore? Ecco una piccola panoramica: UCLA, LOS ANGELES


Un video dall’elicottero mostra una grande folla di persone nel campus dell’UCLA a Los Angeles, ore dopo che le troupe giornalistiche hanno sentito l’ordine della polizia di disperdersi: grandi forze di polizia, in tenuta anti sommossa, sono pronte a entrare in azione sulla manifestazione pro Palestina presso l’Università della California (UCLA) compresa di tendopoli allestita da chi protesta. Più di mille manifestanti si sono radunati nel campus universitario e ribattono che non hanno intenzione di lasciare il sito. Diversi agenti di sicurezza si sono avvicinati all’accampamento, barricando il percorso in Dickson Plaza verso il North Campus. Successivamente, hanno interrotto il loro movimento verso i manifestanti dopo che questi avevano iniziato a sedersi e a rinforzare le barricate. Graeme Blair – professore associato di scienze politiche in una dichiarazione riportata dal giornale universitario Daily Bruin – ha detto che i professori all’interno dell’accampamento “progettano di essere arrestati insieme con gli studenti che non hanno fatto altro che parlare di genocidio in corso in Palestina”.


USC, LOS ANGELES Più calma, apparentemente, la situazione all’Università della California del Sud. Nelle ore precedenti il campus ha temporaneamente chiuso i suoi ingressi e ha affermato che “manifestanti non affiliati all’USC” stavano protestando a un incrocio adiacente. Successivamente i manifestanti che avevano manifestato hanno lasciato l’area e “il campus è nuovamente aperto a studenti, personale, docenti e ospiti registrati”, si legge sul profilo Twitter dell’università. COLUMBIA UNIVERSITY, NEW YORK Dall’altra parte degli Stati Uniti, alla Columbia University di New York, al centro delle proteste di questi giorni, la direzione dell’università ha deciso di chiudere il campus e passare all’insegnamento digitale per il resto del semestre, secondo NBC News, dopo che ieri la polizia è entrata nell’edificio della Hamilton Hall, occupato dagli studenti. In queste ore un proiettore, situato nella strada appena fuori dal campus, illumina e proietta sulla Hamilton Hall – approfittando dell’oscurità – frasi come “attacco per Gaza”, “disinvestire adesso” e “gli studenti dicono Palestina libera”. Altre frasi prendono di mira l’università con messaggi come: “La Columbia finanzia il genocidio”. I manifestanti si sono radunati intorno, mentre gli agenti stavano a guardare. La polizia è entrata ieri sera nella Hamilton Hall e l’ha liberata dai manifestanti che ne avevano preso il controllo. CITY COLLEGE, NEW YORK Gli amministratori affermano che i manifestanti che hanno fatto irruzione in un edificio del City College di New York la scorsa notte “hanno rotto le porte di vetro, graffiato i muri, coperto le telecamere con vernice e saccheggiato la proprietà pubblica”. La polizia ha fermato 173 persone nel campus di Manhattan dopo che i manifestanti filo-palestinesi hanno preso il controllo dell’edificio amministrativo della scuola. I primi due manifestanti fermati ieri nei campus universitari di New York City sono comparsi davanti al tribunale notturno di Manhattan circa 24 ore dopo il loro arresto: due uomini sono stati accusati di aggressione a un agente di polizia al City College di New York e uno dei due è stato anche accusato di resistenza all’arresto. Altri cinque manifestanti sono stati citati in tribunale, tutti arrestati ieri sera nell’intervento delle forze dell’ordine. Almeno quattro sono stati denunciati per violazione di domicilio. Il giudice non ha specificato se qualcuno fosse uno studente. Gli arresti al City College sono avvenuti la stessa notte in cui la polizia di New York ha fatto uscire i manifestanti dalla Columbia University e lì ha effettuato più di 100 arresti. UNIVERSITÀ DEL WISCONSIN-MADISON I manifestanti filo-palestinesi hanno cominciato a tornare alle loro tende e stanno chiacchierando tranquillamente sul prato mentre si preparano per il quarto giorno di proteste all’Università del Wisconsin-Madison, riporta il giornale studentesco The Daily Cardinal. Ci sono circa 20 tende nel Library Mall. Un gruppo di contro-manifestanti filo-israeliani che in precedenza si erano radunati vicino all’accampamento hanno lasciato il Library Mall. Intanto gli Studenti Associati di Madison (ASM, associazione studenesca del campus) hanno rilasciato una dichiarazione in difesa dei manifestanti nell’accampamento e di condanna della decisione dell’amministrazione UW-Madison di rimuovere l’accampamento. UT TEXAS, DALLAS I manifestanti filo-palestinesi dell’Università del Texas a Dallas sono stati arrestati dopo aver allestito un accampamento sulla passerella principale del campus, ha fatto sapere l’università. Gli arresti sono stati effettuati dopo che i manifestanti si erano rifiutati di andarsene, ha detto un portavoce.