Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Veneto Stars Challange, Zaia: sfida per innovatori europei

Veneto Stars Challange, Zaia: sfida per innovatori europeiVenezia, 30 apr. (askanews) – Giovani, spazio e patrimonio culturale sono i tre pilastri della seconda edizione della VeneTo Stars Challenge, la sfida marchiata made in Veneto, che vuole promuovere la collaborazione tra giovani innovatori e l’industria aerospaziale mondiale. “Qui, nella sede dell’Unesco di Parigi, vogliamo amplificare il messaggio e la grande opportunità rappresentata dall’utilizzo dei dati spaziali per dare risposte efficaci e puntuali alle sfide del futuro”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha lanciato oggi a Parigi, nella sede dell’Unesco, il progetto VeneTo Stars Challenge, assieme all’Ambasciatore Permanente delegato per l’Italia dall’Unesco, Liborio Stellino, all’Ambasciatore Permanente delegato per l’Italia dall’ESA, Luca Sabbatucci, al Direttore di Unesco World Heritage Centre, Lazare Eloundou Assomo e all’assessore veneto al Bilancio e all’Agenda Digitale.


“L’innovazione digitale e le politiche spaziali possono realmente contribuire – ha aggiunto Zaia – alla valorizzazione e alla tutela dell’immenso patrimonio culturale internazionale, italiano e veneto. Lo abbiamo già dimostrato lo scorso anno, concretizzando l’idea di tre ragazzi che hanno proposto di utilizzare i dati satellitari per la gestione delle colture, creando una mappa digitale del suolo e identificando le migliori rotazioni. Quest’anno con ‘Space Data for Unesco Heritage Site Valorization’, la seconda edizione della VeneTo Stars Challenge, vogliamo spingerci oltre dimostrando che è possibile creare un legame indissolubile tra la cultura, l’innovazione e i siti dell’Unesco, in una delle regioni italiane che vanta un primato in termini di riconoscimenti materiali e immateriali. È una sfida unica e innovativa, che ci porterà a coniugare l’utilizzo dei dati spaziali con la valorizzazione dei siti patrimonio dell’Umanità. E dalla capitale francese vogliamo rinnovare l’invito alle giovani talentuose generazioni europee a pensare a soluzioni innovative capaci di valorizzare il patrimonio culturale, diventando loro stessi i protagonisti di questo nuovo umanesimo digitale”.

Europee, fonti palazzo Chigi: no riduzione firme per liste

Europee, fonti palazzo Chigi: no riduzione firme per listeMilano, 30 apr. (askanews) – Salta la riduzione ulteriore del numero delle firme necessarie per presentare le liste alle prossime Europee: nonostante la richiesta di Marco Rizzo fosse “ragionevole”, altre “formazioni minori” hanno espresso la ferma contrarietà e il governo ha dunque ritenuto “opportuno non accoglierla”. Lo fanno sapere fonti di palazzo Chigi, sottolineando anche “le accuse da più parti al governo di voler varare un provvedimento per qualche astruso secondo fine”. Tra questi la lista Libertà, che stamattina ha protestato davanti paalzzo Chigi accusando il governo di voler favorire “l’amico di Giorgia Meloni, Marco Rizzo”.


Fonti di palazzo Chigi spiegano: “Ieri il coordinatore di Democrazia sovrana e popolare Marco Rizzo ha chiesto e ottenuto un incontro a Palazzo Chigi. Come detto, Rizzo è stato ascoltato senza alcuna preclusione, c’era da parte del governo la disponibilità a venire incontro alla richiesta avanzata che appare in ogni caso ragionevole. Ciò con spirito collaborativo per favorire la partecipazione alla competizione elettorale e con l’aspettativa che la richiesta sarebbe stata condivisa in modo trasversale da tutte le forze politiche senza generare polemiche”. Tuttavia, “a fronte della ferma contrarietà di altre formazioni politiche minori e per di più con accuse da più parti al governo di voler varare un provvedimento per qualche astruso secondo fine, l’esecutivo ha valutato opportuno non accogliere la richiesta”.

Inflazione, Pedroni (Ancc-Coop): serve piano a difesa ceti medi e popolari

Inflazione, Pedroni (Ancc-Coop): serve piano a difesa ceti medi e popolariMilano, 30 apr. (askanews) – L’Ancc-Coop, l’Associazione nazionale cooperative di consumatori, chiede alla politica un piano a sostegno della crescita e del potere d’acquisto dei ceti medi e popolari. “Nonostante i dati Istat di oggi confermino un rallentamento dell’inflazione e una timida accelerazione della crescita del Pil, gli italiani fanno fatica a percepire un miglioramento delle condizioni economiche del Paese – osserva Marco Pedroni, presidente Ancc-Coop – A pesare una percezione della situazione peggiore di quella misurata, redditi che ancora non si adeguano alla recente corsa dei prezzi e poca fiducia nel futuro”.


“Come Coop ci siamo impegnati per essere di aiuto. Abbiamo contenuto a più riprese gli aumenti di prezzo diminuendo i nostri margini e abbiamo rafforzato le iniziative di convenienza per le famiglie; più recentemente abbiamo rinnovato il contratto nazionale della distribuzione cooperativa con aumenti importanti per oltre 55.000 dipendenti – ha aggiunto – Ora sta alla politica predisporre un piano lungimirante, non più procrastinabile, di crescita del Paese e di difesa del potere di acquisto di ceti medi e ceti popolari”.

Vino, “Terlaner Primo Grande Cuvee” festeggia 10 edizioni con la 2021

Vino, “Terlaner Primo Grande Cuvee” festeggia 10 edizioni con la 2021Milano, 30 apr. (askanews) – Cantina Terlano presenta la decima edizione di “Terlaner Primo Grande Cuvee” annata 2021, tremila bottiglie che raccontano l’evoluzione stilistica del vino più prezioso della gamma della storica Cantina sociale altoatesina. Nato nel 2011 per raccogliere nella storica Cuvee Terlaner il meglio che questa terra di origine vulcanica potesse esprimere nel Pinot Bianco, Chardonnay e Sauvignon Blanc, “Terlaner Primo Grande Cuvee” è uno dei vini che vuole incarnare la filosofia lavorativa dell’azienda e che, forte del suo potenziale evolutivo, vuole raccontare la sua capacità di guardare al futuro.


La cuvée Terlaner vanta più di un secolo di tradizione. “Prima del lancio di ‘Primo’ nel 2011, ho condotto uno studio di tre-quattro anni con micro-vinificazioni per raggiungere il vino che donasse al palato e all’olfatto la massima espressione” ricorda l’enologo Rudi Kofler, parlando di una ricerca che gli ha permesso di “scoprire, nel tempo, bellissime parcelle di viti antiche di Chardonnay inizialmente non considerate ma che hanno aggiunto alla Cuvee un risultato aromatico di raffinata eleganza”. “La cifra stilistica raggiunta con l’annata 2021 è il risultato di ricerca sartoriale sulla risposta enologica delle uve provenienti dai diversi masi che costituiscono la Cantina sociale” aggiunge Kofler, sottolineando che “studiare e riscoprire appezzamenti con viti antiche ha permesso la crescita, anno dopo anno, in stile e profondità della Cuvee regalando sempre di più una fotografia vera del potenziale di un luogo unico al mondo”. “In modo graduale siamo passati da un vino dal profilo aromatico e gustativo cremoso e orizzontale, verso una verticalità che spinge su una elegante freschezza e profondità” prosegue l’enologo, parlando di “uno stile verticale sia come scelte in vigna che in cantina, orientato alla ricerca di livelli di finezza e di acidità importanti capaci di narrare nel tempo la grandezza di questi tre vitigni di riferimento per il territorio”. L’annata 2021 è stata tra le migliori degli ultimi anni assieme alla 2016 e 2019. “Fin dall’inizio della vendemmia, il 2021 prometteva di diventare un fuoriclasse per i vini bianchi, con rese più basse ma con uve dal lungo potenziale evolutivo” continua Kofler, evidenziando che questa annata “ha permesso il compimento della evoluzione stilistica già in atto con le ultime uscite della Grande Cuvee”.


Fondata nel 1893, Cantina Terlano (Kellerei Terlan) conta oggi 143 soci che coltivano un totale di circa 190 ettari all’interno di un cratere vulcanico millenario, con una produzione esclusivamente di vini Doc (per il 70% bianchi e per il 30% rossi) che si aggira intorno agli 1,5 milioni di bottiglie all’anno. Foto di Hannes Unterhauser

Nel 2023 vendite di spezie in Italia +1,9%, giro d’affari a 180 mln

Nel 2023 vendite di spezie in Italia +1,9%, giro d’affari a 180 mlnMilano, 30 apr. (askanews) – Nel 2023 i consumi di spezie ed erbe aromatiche in Italia sono cresciuti, con un aumento delle vendite a volume dell’1,9% per un totale di oltre 100 milioni di confezioni vendute e un giro d’affari di quasi 180 milioni di euro. A trainare questa crescita la voglia di sperimentare a tavola: oltre un italiano su tre, infatti, le usa soprattutto per provare qualcosa di nuovo. A scattare questa fotografia Cannamela, brand di Gruppo Montenegro che ha una quota di mercato del 21% a volume tra iper e supermercati, con AstraRicerche, attraverso un’indagine che ha analizzato il rapporto dei nostri connazionali con spezie ed erbe aromatiche e la voglia di scoprire nuovi sapori e profumi in cucina. I dati sono stati diffusi in vista della 41ma edizione di Macfrut, la fiera dell’ortofrutta in programma al Rimini Expo Centre dall’8 al 10 maggio 2024, dove Cannamela sarà al Spices & Herbs Global Expo.


“Da sempre la selezione all’origine e la qualità delle materie prime sono i nostri punti di forza – afferma Manuela Villa, head of marketing food di Gruppo Montenegro – Oggi siamo in grado di guardare con attenzione ai trend emergenti, come ad esempio l’interesse crescente delle giovani generazioni, in particolare Gen Z. D’altra parte, l’indagine che abbiamo condotto con AstraRicerche conferma questa tendenza, a cui abbiamo voluto dare seguito con il lancio di 5 nuove spezie che presenteremo nel corso di Macfrut”. Gli italiani sono sempre più propensi a coniugare le nostre tradizioni alimentari con la voglia di viaggiare nel mondo, anche quando sono nella loro cucina. Dati Nielsen confermano che uno su due preferisce la cucina etnica tanto quanto quella ‘nostrana’ (o persino preferisce quella non nazionale), con circa 14 milioni di connazionali che hanno mangiato in ristoranti e locali di cucina etnica (e quasi 3 milioni lo ha fatto regolarmente, più di una volta a settimana). Anche lo studio Cannamela-AstraRicerche conferma questo trend per tutte le fasce di età, con valori particolarmente elevati tra i più giovani (18-24enni). Questa voglia è ancor più forte tra le donne (37%), i giovani (25-34enni: 41%) e nei grandi centri urbani (41%). Per 1 italiano su 6 (16.6%), inoltre, la curiosità e la sperimentazione non sono semplicemente alcuni dei motivi per usare le spezie in cucina, ma sono “i” motivi; questo valore, infatti, è trasversale ai generi, alle fasce di età, alle aree geografiche con due interessanti eccezioni: raggiunge un picco presso i 25-34enni (23%) e nel Triveneto (21%).


Le spezie suscitano un forte senso di scoperta: il 58,9% pensa al profumo o gusto che possono dare a un piatto, magari quelli tipici di tradizioni culinarie di altri Paesi del mondo (29,3%), o al colore del piatto, o all’effetto-sorpresa dato da una spezia o erba aromatica non usata prima o poco nota (20,7%). Questo viaggio nei sapori, colori, profumi del mondo è una delle caratteristiche fondamentali delle spezie: per il 75,8% dei rispondenti usandole è facile preparare ricette della tradizione di altri Paesi.

1 maggio, Mattarella: Repubblica fondata su lavoro tutti, non è merce

1 maggio, Mattarella: Repubblica fondata su lavoro tutti, non è merceRoma, 30 apr. (askanews) – “Domani è Primo maggio. Festa del Lavoro. Dunque Festa della Repubblica, che i costituenti hanno voluto fondare proprio sul lavoro. Come disse all’Assemblea Costituente il primo tra i proponenti di questa formula, Fanfani, ‘fondata non sul privilegio, non sulla fatica altrui’: è fondata sul lavoro di tutti. E’ un elemento base della nostra identità democratica”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando dopo la sua visita a un’azienda di Castrovillari, nell’ambito della sua giornata in Calabria.


“Non si tratta soltanto di un richiamo ai valori di libertà e di eguaglianza ma dell’indicazione di un modello sociale vivo, proiettato verso la coesione e la solidarietà. Capace, quindi, di rimuovere continuamente, nel corso del tempo, gli ostacoli che sottraggono opportunità alle persone e impediscono il pieno esercizio dei diritti. Il lavoro è legato, in maniera indissolubile, alla persona, alla sua dignità, alla sua dimensione sociale, al contributo che ciascuno può e deve dare alla partecipazione alla vita della società. Il lavoro non è una merce”, ha rilanciato il capo dello Stato.

Domani il Concerto del Primo Maggio al Circo Massimo a Roma

Domani il Concerto del Primo Maggio al Circo Massimo a RomaMilano, 30 apr. (askanews) – Cresce l’attesa per il Concerto del Primo Maggio di Roma, promosso da CGIL, CISL e UIL, organizzato da iCompany con la direzione artistica di Massimo Bonelli e la regia di Fabrizio Guttuso Alaimo, che si terrà domani, mercoledì 1 maggio, per la prima volta al Circo Massimo di Roma.


Un appuntamento imperdibile, come sempre a ingresso gratuito, che avrà inizio alle ore 13.15 con un opening condotto da Bigmama (in esclusiva per Rai Play), per entrare poi nel vivo, presentato dall’inedita coppia artistica Noemi e Ermal Meta, a partire dalle ore 15.15 in diretta su Rai 3 e fino alle ore 00.15 (con una pausa dalle ore 19.00 alle ore 20.00 per le edizioni dei telegiornali), oltre che in diretta su Rai Radio2, su RaiPlay e Rai Italia. Saranno circa 50 gli artisti rappresentativi della musica italiana attuale e futura che si alterneranno in oltre dieci ore di musica dal vivo e parole. Ogni artista sarà introdotto da una foto personalmente selezionata, un frammento di istante congelato in un’istantanea che racchiude l’anima stessa dell’artista, un riflesso del suo stato d’animo e del suo intento.


Si aggiunge come ospite l’etologa, antropologa e scrittrice Jane Goodall. La linea artistica del Concertone 2024 si svilupperà attorno al concept “Ascoltiamo il Futuro #1M2024”, con l’intenzione di segnare una nuova importante tappa nella narrazione musicale che il Primo Maggio porta avanti da tempo, nel tentativo di raccontare il presente della fervente scena musicale nazionale, immaginandone il futuro. “Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale” è lo slogan che CGIL, CISL e UIL hanno scelto per la Festa dei Lavoratori 2024. Così i tre sindacati confederali dedicano la giornata del Primo Maggio 2024 al ruolo strategico dell’Europa quale costruttrice di pace, lavoro e giustizia sociale, in un momento storico attraversato da molte crisi, ambientali, sociali, fino alle troppe guerre ancora in corso. La manifestazione nazionale si terrà nella città di Monfalcone, in diretta su Rai3 dalle 12.10 alle 12.55, e prevederà gli interventi di delegate e delegati, pensionate e pensionati e si concluderà con il comizio dei tre Segretari Generali PierPaolo Bombardieri, Luigi Sbarra, Maurizio Landini. Sarà un Primo Maggio da ascoltare e guardare anche su Rai Radio2, voce ufficiale del Concertone che, dalle ore 16.00 e fino a oltre la mezzanotte in simulcast con Rai 3, trametterà l’edizione 2024 dell’evento in una imperdibile maratona di emozioni, musica e divertimento. Si parte con la diretta di Diletta Parlangeli che proseguirà fino alle ore 19.00 circa, per tornare in collegamento intorno alle ore 20.00 con Carolina Di Domenico e Pier Ferrantini che accompagneranno il pubblico fino alla chiusura dello spettacolo. Dalle ore 19.00 alle ore 20.00 su Rai Radio2 e sul canale 202 del DTT andrà in onda il DJ set di Ema Stokholma dal palco principale della manifestazione. Rai Radio2, che trasmetterà da una postazione esclusiva nel backstage realizzata in collaborazione con SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, ospiterà tutti gli artisti al termine di ogni esibizione per raccogliere commenti a caldo ed esclusivi retroscena. Inoltre, sui canali social della radio saranno disponibili inediti contenuti multimediali con tutti i protagonisti del Concertone, dalle prove del 29 e 30 aprile e dalla diretta del Primo Maggio.


Il Concertone anche quest’anno sarà reso pienamente accessibile da Rai Pubblica Utilità: a partire dalle ore 15.00 – e per tutta la durata del Concerto – sulla pagina 777 di Televideo saranno disponibili i sottotitoli realizzati in diretta dallo studio di SAXA RUBRA; a partire dalle ore 20.00 l’audiodescrizione – attivabile sul canale audio dedicato – ed in streaming su Rai Play, permetterà anche alle persone cieche di conoscere i dettagli legati alle luci, alla scenografia , agli abiti, ai movimenti di artisti e conduttori sul palco. Sempre a partire dalle ore 20.00, su Rai Play inizierà la diretta accessibile con sottotitoli e LIS, realizzata dallo studio 2 di Via Teulada che ospiterà per la prima volta in occasione del Concerto, anche il pubblico. In particolare, una squadra di 7 performer – tra cui anche due giovani performer sorde – e 2 interpreti, si alterneranno per tradurre in LIS le battute di conduttori e ospiti e interpretare, sempre nella Lingua dei Segni Italiana, tutte le canzoni proposte sul palco del Circo Massimo, trasmettendo, attraverso i movimenti del corpo, emozioni e ritmo musicale ed offrendo uno spettacolo artistico godibile non solo per il pubblico sordo, ma per una platea di spettatori più ampia, che ha imparato ad apprezzare la forza espressiva della Lis. L’accessibilità in LIS verrà, infine, garantita anche al Circo Massimo – sempre a partire dalle ore 20.00 – attraverso il rimando dell’immagine di interpreti e performer sui ledwall laterali del palco creando così la piena inclusione e partecipazione all’evento.

Vino, Montobbio confermato alla guida del Consorzio Tutela del Gavi

Vino, Montobbio confermato alla guida del Consorzio Tutela del GaviMilano, 30 apr. (askanews) – Dopo l’elezione del nuovo Cda, arriva la riconferma di Maurizio Montobbio nel ruolo di presidente del Consorzio Tutela del Gavi. Montobbio sarà affiancato dai vicepresidenti Dario Bergaglio (La Chiara) e Massimo Marasso (Fratelli Martini), mentre gli altri membri che sono stati eletti sono Giancarlo Cazzulo, Cantina Produttori del Gavi, Roberto Ghio, Vigneti Piemontemare, Stefano Moccagatta, Villa Sparina, Alessandro Cazzulo, Cantina Produttori del Gavi, Fabio Scotto, Vite Colte, Claudio Manera Araldica Castelvero, Gianlorenzo Picollo Picollo Ernesto, Gianni Martini, Fratelli Martini. Due le produttrici che entrano a far parte del Consiglio: Francesca Rosina dell’azienda agricola La Mesma e Silvia Scagliotti di Castellari Bergaglio.


“Prima di tutto, sono orgoglioso che ci sia nuovamente una rappresentanza femminile all’interno del Cda, sostenuta con forza dai soci elettori” ha commentato il neopresidente al suo secondo mandato consecutivo (il terzo se si conta anche il triennio dal 2015 al 2018), aggiungendo che “vorremmo un futuro del Consorzio collettivo, inclusivo e partecipato, aperto alle opinioni e alle indicazioni dei consiglieri, delle singole produttrici e dei produttori. Bisogna intendere la nuova casa del Gavi e i 50 anni raggiunti dalla nostra Doc non come traguardi di forma” ha proseguito, sottolineando che “il Consorzio è un luogo dove ciascuno può mettersi a disposizione per governare i cambiamenti che la denominazione deve affrontare per guardare con serenità al futuro e tutelare l’eredità storica del Gavi e il suo successo a livello internazionale”. Nel corso del primo Consiglio del nuovo mandato è stata disposta la creazione del Comitato alle sostenibilità, sociale e ambientale, che si aggiunge al Comitato tecnico e a quello di Promozione. “Non saranno costituiti dai soli candidati eletti nel Cda – ha precisato il presidente – ma anche da figure esterne che per competenza ed esperienza, potranno collaborare alle scelte di strategia per la governance della denominazione, in Italia e all’estero”.


Nelle attività del Consorzio è coinvolto anche il neoeletto presidente dell’Associazione Gavi, Giovanni Lorenzo Bisio. “E’ lodevole la determinazione dei giovani produttori a impegnarsi per la promozione del Gavi Docg” ha commentato Montobbio, evidenziando che “attraverso il ruolo istituzionale possono così sperimentare dall’interno i complessi meccanismi che sottendono la governance di una Denominazione”. Il rieletto presidente si infine detto pronto a rafforzare la comunicazione interna, attivando nuovi strumenti di informazione ai soci, per consolidare la rete di intesa e di accordo con i produttori. “Siamo pronti per i nuovi obiettivi che ci siamo prefissati – ha concluso – fra tutti le modifiche del Disciplinare e il rafforzamento del mercato interno”. Il Gavi Docg conta oltre 180 soci, 14 milioni di bottiglie prodotte vendute in Italia e in oltre cento Paesi nel mondo e una filiera locale che impiega oltre cinquemila persone e il cui valore supera i 67 milioni di euro.

Schifani ricorda La Torre: grazie a lui svolta in lotta a mafia

Schifani ricorda La Torre: grazie a lui svolta in lotta a mafiaMilano, 30 apr. (askanews) – “Rivolgo alla memoria di Pio La Torre il senso di profonda gratitudine di tutta la comunità siciliana per il suo impegno politico e legislativo nella lotta contro la mafia. Un lascito straordinario che ha rappresentato una svolta nel contrasto alle cosche”. Lo dichiara il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, nel giorno del 42esimo anniversario dell’uccisione del segretario regionale del Pci, Pio La Torre, e del suo autista Rosario Di Salvo.


“La legge che porta il suo nome e quello di Rognoni – ricorda Schifani – ha consentito di codificare il reato di associazione mafiosa e colpire Cosa nostra nella sua parte più sensibile, quella del patrimonio. Una strategia che si è rivelata fondamentale e che, da presidente del Senato, ho personalmente voluto portare avanti inasprendo le norme sui sequestri. Un modo concreto per rendere sempre viva in tutti noi l’eredità ideale di un uomo e un grande siciliano come Pio La Torre”.

Parmigiano Reggiano a Cibus: focus su biodiversità e valore Ig

Parmigiano Reggiano a Cibus: focus su biodiversità e valore IgRoma, 30 apr. (askanews) – Dal formaggio prodotto in montagna alle biodiversità, dalle celebrazioni per i 90 anni del Consorzio alle iniziative per la valorizzazione delle Indicazioni geografiche, sempre tenendo al centro il business: questo il programma con cui il Parmigiano Reggiano torna protagonista a Cibus 2024, Salone internazionale dell’alimentazione, alle Fiere di Parma da martedì 7 a venerdì 10 maggio.


La fiera è stata l’occasione per trattare il tema dell’utilizzo di Parmigiano Reggiano come ingrediente caratterizzante in prodotti alimentari, un mercato sta crescendo velocemente: basti pensare che nel 2023 l’industria è stata il secondo canale distributivo per la Dop, con una percentuale che si è attestata al 17,1%. Una dimostrazione del valore aggiunto che fornisce l’uso del nome della Dop nell’etichettatura è il Pesto Barilla con basilico da agricoltura sostenibile e Parmigiano Reggiano, al centro dell’evento Barilla e Parmigiano Reggiano Dop. Nel corso di Cibus, il Consorzio parteciperà inoltre a varo convegni. Il primo appuntamento sarà “Il Dop è servito”. L’impegno di AFIDOP e FIPE per la valorizzazione dei formaggi certificati nella ristorazione, nel quale l’Associazione Italiana dei Formaggi Dop e Igp e la Federazione Italiana Pubblici Esercizi lanceranno le prime linee guida per garantire una maggiore tutela e valorizzazione dei prodotti caseari certificati nei ristoranti: un patto per promuovere in Italia e all’estero i due comparti strategici del cibo Dop Made in Italy.