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Autore: Redazione StudioNews

Nato, Rutte: seguiamo “passo dopo passo” situazione in Sudcorea

Nato, Rutte: seguiamo “passo dopo passo” situazione in SudcoreaMilano, 4 dic. (askanews) – “La Corea del Sud fa parte della nostra partnership indo-pacifica (Corea del Sud, Giappone, Australia, Nuova Zelanda) e questo significa che siamo molto interessati a come si svilupperà la situazione”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte in un briefing all’inzio della seconda giornata di ministeriale Esteri a Bruxelles, sottolineando di non voler commentare la situazione politica interna al Paese che in queste ore drammatiche ha visto un strano comportamento del suo presidente.


“Stiamo seguendo passo dopo passo e momento per momento cosa sta succedendo. Ma in questo momento, non voglio commentare. Vediamo prima come i coreani sono in grado di superare questa situazione, e se necessario, potrebbero esserci ulteriori commenti in seguito” ha aggiunto Rutte. Poi incalzato da altre domande sempre sullo stesso argomento, il segretario generale della Nato ha aggiunto: “La nostra relazione è ferrea”, intendendo il rapporto tra l’Alleanza e Seoul. “Non voglio commentare ora, perché i coreani stessi in questo momento stanno cercando di stabilizzare la situazione e, se necessario, mi ascolterete, sentirete di più da me, ma potete star certi che per noi, la relazione con la Corea del Sud è fondamentale”.

Vino, Onav: il 21 dicembre convegno su Martinotti e il suo Metodo

Vino, Onav: il 21 dicembre convegno su Martinotti e il suo MetodoMilano, 4 dic. (askanews) – Il 21 dicembre l’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino (Onav) celebra uno dei personaggi che più ha contribuito a scrivere l’enologia moderna: Federico Martinotti, inventore del metodo di rifermentazione in autoclave con il quale sono prodotti spumanti come il Prosecco, l’Asti, il Lambrusco e il Brachetto. “Martinotti: cento anni di spumantistica italiana” è il convegno che si terrà sabato 21 dicembre presso la sede dell’Organizzazione in piazza Santa Maria Nuova 5 ad Asti, a partire dalle ore 9.15.


Originario di Villanova Monferrato, Martinotti è lo scienziato visionario che, nel 1895, ha rivoluzionato la produzione di spumanti con la sua innovativa scoperta del metodo di rifermentazione in autoclave. Questo processo, brevettato successivamente da Charmat nel 1907, ha consentito di ottenere spumanti preservando le note varietali dell’uva e riducendo significativamente i tempi di produzione, passando da anni a soli pochi mesi, rispetto al Metodo Champenoise (o Metodo Classico), l’unico utilizzato fino a quel momento. L’incontro del 21 dicembre sarà un’occasione non solo per conoscere la figura di Martinotti ma anche l’evoluzione dell’enologia italiana dall’inizio del Novecento ad oggi. Moderati da Vincenzo Gerbi (vicepresidente Aivv e presidente del Consiglio scientifico Onav) al convegno interverranno Giusi Mainardi (direttrice responsabile della rivista specializzata “Oicce Times”), Antonella Bosso, (dirigente tecnologo del Crea-Ve), Andrea Desana (presidente del Comitato Casale Monferrato Capitale della Doc), Pierstefano Berta (direttore dell’associazione Oicce), Enzo Cagnasso (docente dell’Università di Torino), Diego Tomasi (direttore del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg), e Stefano Ricagno (presidente del Consorzio per la Tutela dell’Asti Docg).


“L’incontro sarà un momento importante per l’intero comparto spumantistico italiano – ha dichiarato Vito Intini, presidente di Onav – perché andrà alle radici della storia del Metodo Martinotti ma sarà anche una interessante occasione per capire gli scenari futuri grazie all’intervento di due delle più importanti Denominazioni spumantistiche italiane, Asti e Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore”. La partecipazione all’evento in presenza è gratuita fino ad esaurimento posti, mentre per seguire la diretta tramite webinar è necessario iscriversi.

Bolton food: scarti del tonno miniera d’oro, così diventeranno colle stick

Bolton food: scarti del tonno miniera d’oro, così diventeranno colle stickMilano, 4 dic. (askanews) – Nobilitare gli scarti. Suona un po’ come un ossimoro quest’affermazione ma, in realtà, è una delle direttrici della trasformazione, non più rimandabile, dei sistemi alimentari globali, per garantire sostenibilità ambientale e accessibilità al cibo. L’industria delle conserve ittiche, insieme a università e istituti di ricerca, si sta muovendo proprio in questa direzione: valorizzare ciò che fino a oggi è stato considerato poco più di un rifiuto. “Negli scarti del tonno c’è una miniera d’oro” afferma Alberto Dolci, global strategic health & science program manager di Bolton Food, in questa intervista. Tradotto – ci spiega col piglio scientifico che gli deriva dalla carriera accademica – quegli scarti, oggi destinati per lo più alla mangimistica animale, presto potranno essere utili per produrre colle stick o per la cosmesi. Ma è in corso anche uno studio strategico per aumentare la quantità di prodotto edibile attraverso composti naturali che ritardano la decomposizione del pescato.


Di questi progetti, Bolton Food – business unit della multinazionale italiana Bolton che si occupa di prodotti del largo consumo – ha raccontato nel suo primo Partnership report, dedicato alle attività di ricerca portate avanti, in ambito scientifico e alimentare, attraverso progetti di partenariato a lungo termine. Un rapporto che mette in luce alcuni dati utili per capire il futuro dei sistemi alimentari globali e quello dell’industria ittica in particolare. Il primo è che attualmente “solo il 14% circa dell’apporto calorico mondiale arriva dai mari che, invece, ricoprono il 70% della superficie terrestre”. Ma la domanda globale di prodotti ittici è in costante aumento, con proiezioni che indicano una crescita fino al 56% entro il 2050 a fronte dell’aumento e del costante invecchiamento della popolazione mondiale con il conseguente incremento della morbilità. Il secondo è che oggi “circa il 40% del tonno, che è un animale grosso quasi come una vacca e non un pesciolino rosso – rimarca Dolci – viene utilizzato per il consumo alimentare. Il resto diventa farine alimentari: non viene buttato nulla ma è una tecnologia che non valorizza la risorsa pesce al meglio. Considerato che ogni anno nel mondo di tonno se ne pescano 5 milioni di tonnellate, quasi tre sono scarto: lì c’è una miniera d’oro”. Da qui l’idea che “le grandi multinazionali – e noi siamo nel 90% delle famiglie italiane con 600 milioni di scatolette di tonno prodotte ogni anno – non si possano non concepire come una parte sociale. E questo è un cambio di visione”. Alla luce di questi dati, dunque, Bolton, che produce tra le altre cose anche la colla Uhu, ha avuto l’idea di ricavare dagli scarti del tonno molecole per un bioadesivo di origine animale. “L’idea è nata dallo stereotipo della colla di pesce – racconta Dolci – il problema, però, era trovare alternative replicabili e industrializzabili. Per farlo occorreva capire quali fossero i principi attivi nel pesce, in quali aree anatomiche recuperarli e come industrializzare il processo per avere un corrispettivo della colla in stick di origine animale”. Ecco allora che è iniziata “una ricognizione sull’utilizzo delle singole parti degli scarti: nelle colle per esempio da una parte c’è la molecola adesiva dall’altra un filler che di solito è pietra macinata. Ecco abbiamo pensato di sostituirla con le lische e gli ossi del pesce che forse hanno una resa ancora migliore e incollano molto meglio”. Ma quanto tempo servirà per avere una colla stick di origine animale? “Abbiamo vinto il bando a gennaio 2024 capitanato dall’università di Bologna: in 48 mesi di tempo si deve arrivare a un pilota industriale. Noi abbiamo dichiarato che entro 36 mesi dovremo avere almeno due prototipi di adesivi derivanti da pesce e questi sono milestone da rispettare”.


Ma gli “scarti del pesce” possono trovare impiego anche nella nutraceutica, nella cosmesi e in agricoltura. Ed è qui che sta andando avanti la ricerca. “Negli scarti del pesce c’è collagene di tipo uno o nativo, quello che si usa nei grandi ustionati, per usi clinici ed emergenziali. Solitamente per la cosmesi, invece, si usa collagene plant based che ha un’efficacia infinitamente minore. Oggi, però, il costo di una tonnellata di collagene nativo è intorno ai 10mila dollari mentre il plant based è vari ordini di grandezza inferiore. Eppure oggi ne perdiamo molto perchè non abbiamo una tecnologia economicamente sostenibile o scalabile dal punto di vista industriale per recuperarlo”. Stesso discorso per la trasformazione degli scarti in fertilizzante biologico come l’azoto e il potassio: “Con la guerra in Ucraina, primo produttore di fertilizzanti, era diventato un problema reperire. Ma noi sappiamo che il pesce può diventare un ottimo concime biologico e non di sintesi”. Ma per la riduzione degli scarti, oltre che sul reimpiego, Bolton food sta lavorando anche sul miglioramento della conservazione della materia prima: “E’ il progetto più strategico che abbiamo: del 60% di tonno attualmente considerato scarto circa un 8-10% potrebbe essere salvato – afferma Dolci – Il tonno appena smette di nuotare muore e inizia a degradarsi a causa dell’attività batterica: la nostra idea è trovare una sostanza chimica che rallenti l’attività batterica in modo che la carne da scartare in fase di pulitura sia minore”. Le conseguenze del deterioramento dei prodotti ittici, infatti, sono di vasta portata con perdite finanziarie significative e rilevanti ricadute ecologiche. Di qui questo poderoso lavoro di ricerca che senza una partnership pubblico-privato anche una grande multinazionale come Bolton non potrebbe portare avanti: “I partenariati industriali del Pnrr o i progetti europei come One Earth per la prima volta obbligano istituti ed enti pubblici ad avere un partner industriale per partecipare al bando perché ci deve essere una logica di impatto e non puro esercizio di ricerca – spiega il manager – Per noi la grande sfida è accedere a competenze che non avremmo e poi, tramite questi fondi, accedere a programmi a medio e lungo termine che altrimenti non riusciremmo a fare, soprattutto in un momento come questo di rialzo dei costi delle materie prime. E’ un approccio culturalmente nuovo questa commistione tra mondi diversi, ha tantissime sfide ma iniziamo a vedere risultati”.


Nel suo primo partnership report, suddiviso in due sezioni – la prima sul ruolo dei prodotti ittici nella salute della popolazione mondiale e nella lotta alla malnutrizione, e la seconda sul riutilizzo innovativo delle risorse ittiche – Bolton food rendiconta proprio il lavoro portato avanti attraverso due e progetti di partenariato a lungo termine: quello con Onfoods, fondazione nata nel 2022 come parte di uno dei 14 partenariati del Pnrr, finanziato dal programma Next Generation EU, di cui fanno parte 26 aziende alimentari e istituti universitari e di ricerca. E One Hearth, il programma di ricerca quadriennale avviato a giugno 2024, finanziato coi fondi Horizon Europe della Commissione europea e coordinato dall’Università di Bologna, che riunisce un consorzio interdisciplinare di 14 partner provenienti da otto Paesi europei.

Rutte: con re Giordania discussa triangolazione Russia-Iran-Hamas

Rutte: con re Giordania discussa triangolazione Russia-Iran-HamasMilano, 4 dic. (askanews) – L’incontro di ieri con il re di Giordania è stata “una grande occasione” per gli alleati. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte in un briefing all’inzio della seconda giornata di ministeriale Esteri a Bruxelles. “Ieri, come sapete, ci siamo incontrati con Sua Maestà, il Re di Giordania (Abdullah II): ci ha aggiornati sulla situazione in Medio Oriente, e in particolare abbiamo discusso dell’Iran e del ruolo che l’Iran sta svolgendo nella regione, ricevendo denaro dalla Russia, che viene poi utilizzato per alimentare gli sforzi di Hamas ed Hezbollah per destabilizzare la regione. Ma naturalmente, è stata discussa anche la situazione in Siria e nel Medio Oriente in generale”.


Rutte ha reiterato poi rispondendo a una domanda l’importanza dell’evento. “Questa è stata davvero una grande occasione per noi: sederci a parlare di nuovo con Sua Maestà. Naturalmente, è un grande amico della NATO. È stato qui molte volte. Stiamo aprendo, come sapete, un ufficio di collegamento NATO ad Amman, reso possibile dalla Giordania. Abbiamo ascoltato le sue opinioni su ciò che sta accadendo nella regione, non solo in Giordania e in Medio Oriente, ma anche l’impatto che tutto questo ha, ad esempio, sul Nord Africa e anche sulla Siria. È stato estremamente utile”, ha detto. “I ministri degli Esteri hanno potuto fare domande. Quindi questo è stato un buon dibattito, una buona discussione, non mirata a decisioni concrete, ma dobbiamo attingere alle sue opinioni” ha aggiunto Rutte. Javier Colomina, diplomatico spagnolo, è stato nominato Rappresentante speciale per i rapporti con i paesi della sponda Sud del Mediterraneo e la Nato è molto attiva anche nelle ultime settimane e mesi: come annunciato in precedenza si aprirà molto presto l’ufficio di collegamento ad Amman, in Giordania. In base alle ultime dichiarazioni è stata accettata l’offerta dell’Italia di ospitare l’ufficio di collegamento della NATO nella ambasciata ad Amman, perché, dopo un’analisi molto attenta, è risultata la migliore offerta. L’ufficio avrà come compito la cooperazione con la Giordania, che è partner molto importante per la NATO.

Il giornalista Usa Tucker Carlson a Mosca intervista Lavrov e avverte: mai così vicini a una guerra nucleare

Il giornalista Usa Tucker Carlson a Mosca intervista Lavrov e avverte: mai così vicini a una guerra nucleareRoma, 4 dic. (askanews) – Il giornalista americano Tucker Carlson si è recato a Mosca per intervistare il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov. “Ieri (martedì) siamo tornati a Mosca per intervistare il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, il ministro degli Esteri più longevo al mondo”, ha detto lo stesso Carlson in un video pubblicato sui social media.


L’intervista, già registrata e “assolutamente affascinante”, sarà pubblicata a breve, ha aggiunto. Nel video il giornalista conservatore Tucker Carlson, vicino al presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, da Mosca, ha accusato l’amministrazione del presidente uscente Joe Biden di “spingere gli Stati Uniti sempre più sull’orlo di un conflitto nucleare con la Russia” sottolineando che “mai siamo stati nella storia così vicini ad un guerra nucleare”. Nel messaggio video su X, Carlson ha inoltre detto che l’America è in una “guerra non dichiarata” con Mosca. Carlson ha definito l’intervista a Lavrov “assolutamente affascinante”, spiegando che si è discusso della prospettiva di un “conflitto senza precedenti tra Russia e Stati Uniti” e delle conseguenze che avrà la rielezione di Donald Trump.


Carlson ha poi affermato che l’ambasciata americana a Kiev ha vietato al presidente dell’Ucraina, Vladimir Zelensky, di concedergli un’intervista. “Abbiamo anche cercato per più di un anno di ottenere un’intervista con Zelensky (…) Questi sforzi sono stati vanificati dal governo degli Stati Uniti. L’ambasciata americana a Kiev, pagata con le nostre tasse, ha detto al governo di Zelensky: ‘No’ Non possono fare l’intervista’”, ha sottolineato Carlson. Lo scorso febbraio Carlson ha pubblicato un’ampia intervista al presidente russo Vladimir Putin, che ha ottenuto 180 milioni di visualizzazioni in meno di 48 ore sull’account del giornalista americano sul social network X. In aprile Carlson ha intervistato anche il filosofo e scrittore russo Alexandr Dugin.

Campari: Simon Hunt, veterano del settore spirit, è il nuovo Ceo

Campari: Simon Hunt, veterano del settore spirit, è il nuovo CeoMilano, 4 dic. (askanews) – E’ Simon Hunt, veterano nel settore spirit, il nuovo Ceo di Campari Group. Già Ceo di William Grant&Sons, con oltre 30 anni di esperienza nel settore degli spirit a livello internazionale, in particolare nel mercato strategico degli Stati Uniti, Hunt – cittadino australiano e britannico – possiede una vasta e comprovata esperienza nella gestione di aziende di premium spirit e nello sviluppo e crescita di marchi iconici a livello globale, spiega la società.


In particolare, Hunt ha trascorso 14 anni in William Grant&Sons, proprietaria del portafoglio di Scotch whisky single malt più venduto al mondo, oltre che di machi rilevanti nelle categorie del gin e della tequila. Nel corso degli anni ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, da President&Managing Director of North America a Chief Commercial Officer, fino a essere promosso Ceo dal 2016 al 2020. Più recentemente, nel 2022 Hunt è stato nominato Ceo di Catalyst Spirits, un incubatore di marchi spirit. Hunt subentrerà agli attuali co-Ceo ad interim Paolo Marchesini, Chief Financial and Operating Officer, e Fabio Di Fede, Chief Legal and M&A Officer. Il cda ha deliberato la convocazione di un’assemblea generale ad hoc il 15 gennaio per nominare Hunt amministratore esecutivo. Diventerà Ceo a partire dalla data dell’assemblea.


“Sono onorato ed entusiasta di cogliere questa straordinaria opportunità e non vedo l’ora di collaborare con un leadership team di talento quale quello di Campari Group e con tutta l’organizzazione per continuare a consolidare l’eredità e i successi degli ultimi decenni, elevando il potenziale e l’ambizione di crescita del gruppo a livelli ancora più elevati”, ha dichiarato Hunt. “La sua ampia e comprovata esperienza nel settore, insieme alla sua leadership nella costruzione e nello sviluppo dei marchi premium a livello globale – ha sottolineato Luca Garavoglia, presidente del gruppo – saranno fondamentali per guidare Campari nella sua prossima fase di crescita”.

Trump (evocando la grazia di Biden al figlio Hunter) chiede di annullare la sua condanna nel caso Daniels

Trump (evocando la grazia di Biden al figlio Hunter) chiede di annullare la sua condanna nel caso DanielsRoma, 4 dic. (askanews) – Evocando la grazia presidenziale concessa da Joe Biden al figlio Hunter, Donald Trump ha chiesto ufficialmente ai tribunali di New York di annullare la sua storica condanna penale per il caso Stormy Daniels. Il 45esimo e presto 47esimo presidente degli Stati Uniti è stato giudicato penalmente colpevole a maggio di pagamenti nascosti, prima delle elezioni presidenziali del 2016, a un’attrice di film per adulti affinché lei tacesse su un incontro sessuale avvenuto dieci anni prima. Un rapporto che Donald Trump ha sempre negato.


Descrivendo il caso come “falso”, il presidente eletto degli Stati uniti ha accusato il sistema giudiziario di essere sfruttato dai suoi avversari democratici. La pronuncia della sua sentenza è stata rinviata più volte e rimane in sospeso, mentre la difesa di Trump ricorre a tutte le vie di appello. In un documento giudiziario di 70 pagine, gli avvocati di Trump, Todd Blanche ed Emil Bove, da lui nominati anche futuri numeri due e tre del prossimo Dipartimento di Giustizia, hanno chiesto che “la corte annulli immediatamente l’accusa e il verdetto della giuria”. Nel loro appello datato lunedì, i legali non mancano di invocare un fatto politico-giuridico avvenuto la sera prima: facendo dietro front, il presidente Joe Biden domenica ha graziato suo figlio Hunter, condannato in due distinti casi di detenzione illegale di armi da fuoco ed evasione fiscale.

Sudcorea, sei partiti presentano richiesta di impeachment contro il presidente. I sindacati: sciopero ad oltranza

Sudcorea, sei partiti presentano richiesta di impeachment contro il presidente. I sindacati: sciopero ad oltranzaRoma, 4 dic. (askanews) – Sei partiti della Corea del Sud, tra cui il principale partito di opposizione, il Partito Democratico, hanno depositato in Parlamento un disegno di legge di impeachment contro il presidente Yoon Suk Yeol: lo ha riferito oggi l’agenzia di stampa Yonhap.


Il disegno di legge è stato depositato alle 14:40 ora locale (le 6:40 in Italia) e sarà presentato domani, ha riferito l’agenzia di stampa, aggiungendo che una votazione su di esso è prevista per il 6 o il 7 dicembre. Intanto il più grande sindacato sudcoreano ha indetto uno “sciopero generale a tempo indeterminato” fino alle dimissioni del presidente Yoon Suk Yeol, dopo la revoca della legge marziale da lui imposta nella notte. Lo riporta l’agenzia Afp.


La Confederazione coreana dei sindacati, che conta circa 1,2 milioni di iscritti, ha definito il tentativo di Yoon una “misura irrazionale e antidemocratica”, affermando che egli ha “firmato la sua fine al potere”.

Confermate le condanne per Rigopiano, il superstite Matrone soddisfatto

Confermate le condanne per Rigopiano, il superstite Matrone soddisfattoMilano, 3 dic. (askanews) – I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato otto condanne in appello per la strage di Rigopiano, località abruzzeze dove il 18 gennaio del 2017 morirono 29 persone a causa di una valanga che travolse un albergo. Soddisfazione è stata espressa da Giampaolo Matrone, il pasticciere di Monterotondo (Roma), oggi quarant’anni, superstite del più grave disastro sulle nevi mai accaduto in Italia, l’ultimo a essere estratto vivo, ma con pesanti menomazioni, soprattutto agli arti, dal resort nel comune di Farindola, nel Pescarese, spazzato via da una valanga che uccise, tra gli altri, sua moglie Valentina Cicioni.


“La Suprema Corte ha confermato otto condanne, tra cui quella dell’allora prefetto di Pescara Francesco Provolo, ma soprattutto è significativo il fatto che abbia richiesto un processo d’appello bis per sei dirigenti della Regione che erano stati mandati assolti, ravvisando quindi profili di responsabilità nella tragedia dell’organo regionale che sin qui ne era uscito incomprensibilmente indenne. Alla fine potrebbero essere condannati una buona metà degli imputati, anche se mi rode il fatto che le eventuali e auspicate condanne non arriveranno in tempo per evitare la prescrizione” ha commentato in una nota Matrone. Sulla stessa linea il suo avvocato Andrea Piccoli e Angelo Novelli, consulente di Matrone della società Studio3A-Valore S.p.A., specializzata nel risarcimento danni, che tengono anche a sottolineare come il lavoro e l’impianto accusatorio della Procura di Pescara non solo abbia tenuto per quanto riguarda le responsabilità ascritte al Prefetto, alla Provincia e in parte al sindaco di Farindola, ma sia stato anche completamente rivalutato per quanto concerne, appunto, la Regione.

Pd-Avs-Iv: fermato blitz maggioranza su privatizzazione acqua

Pd-Avs-Iv: fermato blitz maggioranza su privatizzazione acquaRoma, 3 dic. (askanews) – “Con un colpo di mano la maggioranza sta tentando di privatizzare l’acqua”. Sono le 19,30 circa in commissione Ambiente al Senato quando l’opposizione unita protesta contro l’emendamento al decreto ambiente presentato da Adriano Paroli (Fi) che, col parere favorevole del governo, avrebbe consentito l’affidamento del servizio idrico anche a società in house “con partecipazione obbligatoria di capitali privati”. “Un clamoroso colpo di mano”, secondo il capogruppo Avs al Senato Peppe De Cristofaro. “Perché – osserva – è la totale sconfessione del referendum sull’acqua pubblica”. Una sospensione di circa mezz’ora, l’intervento del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, che chiarisce che non c’è tempo per troppe discussioni, i tempi di conversione in legge sono strettissimi, ed ecco che la proposta del senatore azzurro viene ritirata.


“Vittoria. L’acqua pubblica è salva. Le ragioni dei milioni di cittadini che hanno votato il referendum per l’acqua pubblica, e la battaglia in commissione Ambiente al Senato delle opposizioni unite hanno bloccato il tentativo di privatizzare il servizio idrico attraverso l’ingresso dei privati nella società in house a capitale pubblico. L’acqua deve rimanere un bene comune, sottratto alle logiche di mercato e tutelato come diritto universale. L’acqua appartiene a tutti e noi continueremo a batterci per difenderla e a vigilare affinché il governo e la destra non ci riprovino”, esultano il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama, e la senatrice Avs Aurora Floridia. “Abbiamo vinto in Commissione, l’emendamento della maggioranza sulla privatizzazione dell’acqua è stato ritirato. L’acqua pubblica non si tocca”. Lo dice il senatore Nicola Irto, capogruppo del Pd in Commissione Ambiente. Festeggia anche la senatrice di Iv Silvia Fregolent: “Grazie all’intervento unitario di tutte le opposizioni la maggioranza ed il governo hanno fatto marcia indietro sull’emendamento Paroli che avrebbe aperto ai privati l’acqua pubblica. In Commissione abbiamo argomentato non solo la contrarietà al testo dell’emendamento, ma anche l’opportunità di inserire nel decreto ambiente una norma cosi delicata”.


L’intenzione del governo è di chiudere questa sera l’esame in commissione e di approdare in aula al Senato domani pomeriggio: “C’è l’incastro complicato con la legge di Bilancio, con il decreto Università, giovedì c’è il voto sulla Consulta, il 17 c’è Meloni, il 18 Meloni al Senato. Adesso vediamo cosa fare di questi accantonati. Se non lo finiamo stasera bisogna riprenderlo nel pomeriggio, perché domattina l’Aula è impegnata. A meno che non si riesca a fare prima dell’Aula. Il problema è che se va giovedì rischia di far slittare alla Camera. Perché la fiducia è prevista venerdì mattina, se andiamo lunghi andiamo… Sì, perché se c’è poi tutta la finanziaria, si arriva all’Epifania…”, riferisce Ciriani.