Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Trento: bene governo che non impugna legge trentina su orsi

Trento: bene governo che non impugna legge trentina su orsiRoma, 24 apr. (askanews) – Il consiglio dei ministri ha deciso di non impugnare la legge trentina sugli orsi, il testo proposto dall’assessore all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca e approvato dal consiglio provinciale nel marzo scorso, che tra le diverse misure conferma la possibilità per il presidente della Provincia di disporre l’abbattimento dei singoli esemplari problematici.


È lo stesso presidente della Provincia, assieme all’assessore, ad esprimere soddisfazione per la posizione espressa dal governo riguardo ad un importante intervento legislativo che ha l’obiettivo di favorire la gestione dei grandi carnivori, permettendo alle istituzioni trentine di compiere tutti i passi necessari per la tutela della sicurezza pubblica e delle attività dell’economia di montagna. La legge, nata da un’intesa a monte tra il livello trentino e l’esecutivo nazionale, rappresenta infatti un cambio di passo importante oltre che un risultato che guarda alla specificità del territorio provinciale.

Insicurezza alimentare acuta per 280 mln di persone: +9% in un anno

Insicurezza alimentare acuta per 280 mln di persone: +9% in un annoMilano, 28 apr. (askanews) – Il numero di persone che si trovano ad affrontare alti livelli di insicurezza alimentare acuta sta crescendo per il quinto anno consecutivo: oltre 280 milioni di persone in 59 Paesi: si tratta di 24 milioni di persone in più rispetto all’anno precedente, per un aumento di oltre il 9%. E’ quanto emerge dal “Global Report on Food Crises”, che analizza 59 Paesi colpiti da crisi alimentari a livello globale ed è pubblicato dalla Rete globale contro le crisi alimentari, fondata dalle Nazioni Unite e dalla Commissione Europea.


La fame nel mondo ha raggiunto proporzioni drammatiche: Azione contro la Fame invita la comunità globale ad agire urgentemente affinché vengano soddisfatti i crescenti bisogni umanitari, agendo al contempo sulle cause strutturali. “L’aumento, per il quinto anno consecutivo, del numero di persone che vivono condizioni di grave insicurezza alimentare conferma l’enormità della sfida di raggiungere l’obiettivo ‘Fame Zero’ entro il 2030 – dichiara Simone Garroni, direttore di Azione contro la Fame – oltre all’intensificarsi dei conflitti, delle disuguaglianze e della crisi climatica, che rappresentano le cause da rimuovere, la diminuzione dei finanziamenti umanitari e l’aumento dei costi rappresentano un’ulteriore minaccia, che ha già portato a una riduzione del numero delle persone aiutate e delle quantità di aiuti alimentari destinati alle popolazioni in condizioni di insicurezza alimentare. La comunità internazionale deve agire con urgenza per evitare che milioni di persone muoiano di fame”.


In 32 dei Paesi in condizione di crisi alimentare presi in esame, più di 36 milioni di bambini sotto i cinque anni soffrono di malnutrizione acuta, di cui quasi 10 milioni di malnutrizione acuta grave, che è la forma più letale e la principale causa di mortalità infantile. Il rapporto conferma anche che la malnutrizione colpisce le bambine e le donne in modo sproporzionato rispetto alla popolazione maschile, a ulteriore conferma che le disuguaglianze, incluse quelle di genere, sono esse stesse cause della fame. Secondo il Report pubblicato oggi, nel 2023 guerre e conflitti sono stati la principale causa della fame. Rappresentano infatti il fattore predominante dell’insicurezza alimentare per 135 milioni di persone in 20 dei Paesi esaminati. Nel 2023, infatti, le crisi alimentari si sono intensificate in modo allarmante nelle aree colpite da conflitti o da situazioni di violenza interna, come ad esempio a Gaza e in Palestina, in Sudan, ad Haiti, dove Azione contro la Fame opera da molti anni.

Lamborghini Urus SE, il super suv plug-in debutta al Salone di Pechino

Lamborghini Urus SE, il super suv plug-in debutta al Salone di PechinoMilano, 24 apr. (askanews) – Lamborghini apre un nuovo capitolo della propria storia con Urus SE, prima versione ibrida plug-in del super suv svelata al Salone di Pechino. Grazie a un nuovo design, aerodinamica ottimizzata e a un powertrain ibrido da 800 CV di potenza, la versione plug-in (Phev) migliora i già eccellenti risultati di Urus S. Grazie ai “due cuori”, termico ed elettrico, i valori di coppia (950 Nm) e potenza sono i più elevati di sempre, a cui corrisponde una riduzione delle emissioni pari all’80%.    “Con Urus SE compiamo un ulteriore passo verso il futuro, coerentemente alla nostra strategia Direzione Cor Tauri, proseguendo nella elettrificazione della gamma e nel percorso verso la decarbonizzazione, iniziato con l’introduzione della Revuelto a marzo 2023”, commenta Stephan Winkelmann, Lamborghini chairman & Ceo. Positiva l’accoglienza da parte dei clienti ancora prima dell’unveiling. “La vettura è già ordinabile. Le consegne inizieranno nel I trimestre 2025 e i primi mesi di produzione sono già stati venduti. Ci sarà un breve periodo di produzione in parallelo con la versione termica, ma si tratta di pochi mesi”, afferma Winkelmann.


Oltre al sistema ibrido plug-in Urus SE può contare su soluzioni tecniche innovative come il ripartitore di coppia elettronico tra i due assi e il differenziale elettronico posteriore. Il motore 4.0 V8 biturbo da 620 CV è stato re-ingegnerizzato per lavorare in sinergia con il propulsore elettrico e alla batteria da 25,9 kWh, collocata sotto il piano di carico e sopra il differenziale posteriore a controllo elettronico. Il motore elettrico sincrono a magneti permanenti da 141 kW, installato a monte del nuovo cambio automatico a 8 rapporti, può fungere da boost per il motore termico V8 ma anche da elemento di trazione, che rende Urus SE un veicolo 100% elettrico 4WD in grado di percorrere oltre 60 km in modalità Ev. Debutta sulla Urus SE il nuovo ripartitore di coppia centrale a controllo elettronico continuo con frizione a lamelle a regolazione elettroidraulica: posto centralmente, distribuisce la coppia motrice in modo variabile e continuo tra l’asse anteriore e quello posteriore. Il ripartitore lavora in sinergia con il nuovo differenziale autobloccante a controllo elettronico installato sul retrotreno, rendendo la vettura sovrasterzante “on demand” per restituire un feeling da supersportiva di razza.


Il powertrian della Urus SE sviluppa una potenza complessiva di 800 CV (588 kW) a 6000 giri/minuto e una coppia di 950 Nm. Urus SE scatta da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi (Urus S: 3,5) e da 0-200 km/h in 11,2 secondi (Urus S: 12,5), raggiungendo una velocità massima di 312 km/h (Urus S: 305 km/h). Dati che rendono SE il modello più veloce del segmento, fissando un nuovo punto di riferimento nella categoria super suv. A livello di design, la sezione frontale presenta un nuovo cofano anteriore dal design flottante, richiamando i nuovi canoni stilistici introdotti da Revuelto. Nuovi anche il paraurti, la griglia frontale e i gruppi ottici, dotati di tecnologia Matrix Led, con una nuova firma luminosa ispirata alla coda del Toro del marchio Lamborghini. Passando alla sezione posteriore, il retrotreno è stato completamente ridisegnato introducendo un elemento di continuità ispirato alla Gallardo, che armonizza le linee raccordando i gruppi ottici con fari a “Y” e il nuovo diffusore posteriore. Il diffusore, insieme al nuovo spoiler aumenta il carico aerodinamico posteriore (downforce) del 35% alle alte velocità rispetto a Urus S. Migliorato anche il raffreddamento del motore del 15% e dei freni del 30%.


Nuovi anche gli interni. Al centro della plancia è stato installato uno schermo di maggiori dimensioni, 12,3 pollici, che presenta una nuova Human Machine Interface (Hmi), ispirata a quella della Revuelto. La plancia presenta una inedita pulsantiera meccanica di ispirazione avionica. Il quadro strumenti digitale da 12,3 pollici insieme al display centrale costituisce il cuore del sistema Lis (Lamborghini Infotainment System). Al centro della consolle, il selettore “Tamburo” consente di selezionare le diverse modalità di guida: con l’introduzione del powertrain ibrido le sei modalità di guida Urus vengono abbinate a quattro nuove Electric Performance Strategies (EPS) per un totale di undici combinazioni. Alle modalità Strada, Sport e Corsa (per l’utilizzo su strada e pista), Neve, Sabbia e Terra si aggiungono le modalità EV Drive, Hybrid, Performance e Recharge. Le sospensioni multilink sono dotate di ammortizzatori semiattivi con molle pneumatiche con sistema di regolazione dell’altezza da terra. Presenti il doppio asse sterzante per l’assale posteriore e le barre antirollio a controllo elettronico. A seconda della modalità impostata cambia l’altezza da terra della vettura che varia da -15 mm in Corsa fino a +75 mm quando si attiva il lifting system rispetto al normale assetto in strada, oltre ai parametri che regolano sterzo, guidabilità, mappatura e sound del V8 biturbo. Particolare attenzione è stata rivolta sulla calibrazione delle sospensioni ad aria per enfatizzare ciascuna modalità di guida.

Mitsubishi Asx, debutta il B-suv anche mild hybrid

Mitsubishi Asx, debutta il B-suv anche mild hybridMilano, 24 apr. (askanews) – Mitsubishi svela il nuovo ASX B-Suv che enfatizza il linguaggio di design distintivo del marchio, con il frontale “Dynamic Shield” e realizza un importante passo avanti nella digitalizzazione e nella connettività. Per la prima volta nella storia del brand, il nuovo ASX sarà dotato di Google integrato, offrendo app e servizi integrati tra cui Google Assistant, Google Maps.


Il Nuovo ASX viene lanciato insieme all’app My Mitsubishi Motors, che fornisce agli utenti informazioni e controllo in tempo reale tramite smartphone. L’efficienza e prestazioni sono garantite dalla tecnologia di propulsione più recente con opzioni ibride (Hev) e mild hybrid. Il motore di ingresso è il benzina turbo tre cilindri da 1.0 litri. con cambio manuale a sei marce, 67 kW di potenza e 160 Nm di coppia. I consumi dichiarati dalla casa sono 5,7 litri/100 km, mentre le emissioni sono pari a 130 g/km di CO2. A salire il 1.3 turbo benzina con sistema mild hybrid con cambio manuale o automatico. Top di gamma il 1.6 con due motori elettrici e cambio automatico multi-mode. L’autonomia è di 900 km (consumi 4,6 litri/100 km), mentre le emissioni sono pari a 104 g/km. Il nuovo Asx dispone del sistema di assistenza avanzata alla guida (Adas) “MI-PILOT” ed è dotato di 5 anni di garanzia. Il nuovo ASX, distribuito dal gruppo Koelliker, sarà prodotto presso lo stabilimento di Valladolid della Renault in Spagna, con inizio produzione a maggio.

Olimpiadi, Malagò: “Dodici ori a Parigi? Ci metterei la firma”

Olimpiadi, Malagò: “Dodici ori a Parigi? Ci metterei la firma”Roma, 24 apr. (askanews) – “Dodici ori? Ci metterei la firma”. Lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò, ospite a San Siro dell’evento ‘Il Foglio sportivo’. Gli azzurri vogliono migliorare il bottino dei 40 podi (con 10 ori) di Tokyo 2020. Secondo le ultime previsioni fatte da Gracenote, infatti, l’Italia potrebbe vincere 47 medaglie di cui 12 d’oro: “Abbiamo una grande squadra – ha detto Malagò – Secondo gli algoritmi, si va a medaglia un po’ meno del 50 per cento delle chance attese. E noi contiamo su 107 candidature da podio: bisogna dimostrarlo sul campo”.


Tra i più attesi Jannik Sinner: “Sinner ci sorprende sempre di più. Oltre alle imprese sul campo, per il livello di comunicazione: è un modello per quello che dice. E ha capito il valore delle Olimpiadi. Ha la fortuna di giocare quattro Slam ogni anno, i Giochi invece sono una volta ogni quattro: non a caso Djokovic, Nadal e Federer sono stati tutti dei fieri portabandiera. Jannik lo sa bene”. Sulla scelta dei portabandiera Malagò ha spiegato perché la decisione è caduta su Tamberi piuttosto che su Paltrinieri: “Se parti dal presupposto che devono essere persone che hanno fatto il massimo risultato, è scattata la dinamica che ha premiato lo sport – ha ammesso – Se non vai a riconoscere questo all’atletica leggera che ha vinto 5 ori a Tokyo e non aveva un portabandiera da Mennea, mentre il nuoto aveva avuto Federica Pellegrini, ecco la logica delle cose. Penso sia stata una scelta di buon senso”.

25 aprile, De Luca: grave assenza unità nazionale su fascismo

25 aprile, De Luca: grave assenza unità nazionale su fascismoNapoli, 24 apr. (askanews) – “Questo governo ci ha fatto riscoprire il valore fondamentale dell’antifascismo, che non torna nelle forme del 1922-1924, non credo che si ripeteranno storie come quella, ma la propensione all’arroganza, alla violenza, all’uso della menzogna nella comunicazione pubblica è tipico di quella sottocultura. Vedete qualche manifesto di Fratelli d’Italia: sono dei mentitori seriali”. Così il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, parlando a margine dell’evento “La Napoli che verrà” all’Unione Industriali di Napoli.


Per il governatore “almeno una volta potrebbero riconoscere che quella è stata una vergogna, non solo per le leggi razziali. Come si fa a non dire siamo contro quelli che hanno approvato le leggi razziali, ma anche per tutto il resto che si è prodotto in Italia”. “Questi elementi ci sono, sono fortemente presenti, ed è grave che non ci sia l’unità nazionale quando si parla di libertà e di lotta al fascismo e non si può dire che sono cose vecchie, ricordo che il presidente del Consiglio Meloni ha proposto come candidato a presidente del Senato, la seconda carica dello stato, un esponente di Fratelli d’Italia che si è vantato di avere nella sua casa il busto di Mussolini, che è quel delinquente che ha portato l’Italia alla guerra, che ci ha regalato quasi 600mila morti e che mentre si parla di Nazione è il principale responsabile della mutilazione della Nazione italiana” conclude De Luca.

Il medico legale: sul corpo di Giulio Regeni bastonate e bruciature

Il medico legale: sul corpo di Giulio Regeni bastonate e bruciatureRoma, 24 apr. (askanews) – Sul corpo di Giulio Regeni sono state riscontrate “quasi tutte le torture descritte nella stessa letteratura scentifica egiziana”. Lo ha detto il medico legale Vittorio Fineschi, consulente della Procura di Roma, nel corso del suo esame davanti ai giudici del tribunale della Capitale nell’ambito del processo a carico di quattro agenti dei servizi di sicurezza egiziani imputati di aver sequestrato, torturato ed ucciso il giovane ricercatore universitario di origine friulana trovato senza vita sulla strada tra il Cairo ed Alssandria d’Egitto il 3 febbraio del 2016.


Non appena inizia l’esame di Fineschi i genitori di Giulio, la mamma Paola Deffendi e il papà Claudio Regeni, hanno deciso di uscire dall’aula. Non guarderanno nemmeno le foto dell’esame autoptico per cui la stessa Procura ha chiesto di tenere udienza a porte chiuse. La mamma, con in mano un fiore giallo, simbolo della campagna per la verità, è stata accompagnata fuori. “Abbiamo trovato segni di pugni, calci, uso di mazze, bruciature ed anche la cosiddetta ‘falanga’ la bastonatura dei piedi”, ha detto Fineschi, che ha eseguito la autopsia insieme con il tossicologo Marcello Chiarotti. Il docente dell’università La Sapienza ha poi spiegato: “L’Egitto negli anni ha pubblicato due lavori scientifici sulla tortura. Uno di questi studi riguarda 140 casi di torture con l’elenco delle modalità di torture poste in essere su viventi: persone prima arrestate e poi torturate nelle stazioni di polizia o carcere con pugni, calci, mazze, trascinamento del corpo, bruciature, ammanettamento di polsi e caviglie, l’utilizzo di un pettine chiodato passato sulla testa e sul volto”.


Una altra ricerca, “uno studio retrospettivo su 367 casi di torture avvenuti nel 2009-2010 in Egitto in cui vengono riportate moltissime modalità di tortura”, e “riscontrate anche sul corpo di Giulio Regeni come le bastonate sui piedi fino alla frattura di tutte le ossa”. Il professor Fineschi, rispondendo al procuratore aggiunto Sergio Colaiocco, ha poi spiegato: “La verbalizzazione degli accertamenti compiuti in Egitto durante l’autopsia è sotto lo standard minimo. Gli egiziani hanno attribuito la morte a un ematoma che ha compresso il cervello così tanto da portarlo alla morte. Una causa non compatibile con quello che abbiamo trovato riscontrato noi”. In Egitto, insomma, “sono stati compiuti approfondimenti incompleti e poco approfonditi”.

Energia, Enea e Roma Capitale alleate per la decarbonizzazione

Energia, Enea e Roma Capitale alleate per la decarbonizzazioneRoma, 24 apr. (askanews) – Promuovere lo sviluppo di innovative tecnologie energetiche e per la digitalizzazione, sostenendo in particolare la diffusione di fonti rinnovabili, comunità energetiche, idrogeno, smart grid e mobilità sostenibile. Sono questi i principali contenuti dell’accordo di collaborazione triennale fra Enea e Roma Capitale firmato dal sindaco Roberto Gualtieri e dal direttore generale dell’Enea Giorgio Graditi.


L’obiettivo dell’intesa – si legge nella notizia che apre il numero odierno del settimanale ENEAinform@ – è di consolidare e avviare nuove iniziative in campo energetico e ambientale per favorire decarbonizzazione del sistema energetico, adattamento al cambiamento climatico, efficienza degli usi finali dell’energia e tutela dei territori e degli ecosistemi. “Con questo accordo vogliamo rafforzare la collaborazione tecnico-scientifica tra Enea e Roma Capitale in tema di sostenibilità ambientale ed energetica”, ha affermato il direttore generale Graditi. “Attraverso specifici accordi attuativi, saranno disciplinati i termini e le modalità dei rispettivi impegni, in particolare le attività svolte in e quelle di competenza di ciascuna parte, le modalità di esecuzione e la durata. L’obiettivo è dare il nostro contributo concreto alla transizione ecologica in corso”.


“Roma Capitale sta portando avanti ambiziosi piani e progetti di decarbonizzazione e adattamento climatico”, ha dichiarato il Sindaco Roberto Gualtieri. “La collaborazione con Enea ci consente di avere al fianco un partner tecnico-scientifico importante nella individuazione delle scelte che riguardano il futuro della città, per contribuire a realizzare interventi efficaci nella lotta ai cambiamenti climatici e nel rendere la Capitale più vivibile”. Le parti – conclude la nota – possono concordare, attraverso accordi attuativi, la realizzazione di progetti di ricerca applicata o altre iniziative relative ad attività scientifiche e/o di formazione per conseguire gli obiettivi prefissati.

Auto, Unrae: a febbraio usato +13%, diesel in testa con il 45,4%

Auto, Unrae: a febbraio usato +13%, diesel in testa con il 45,4%Milano, 24 apr. (askanews) – Crescita a doppia cifra anche a febbraio per il mercato delle auto usate: +13,1% a 464.210 trasferimenti di proprietà rispetto ai 410.449 del 2023, ma ancora inferiore dell’1,9% rispetto al 2019. I trasferimenti netti, rileva Unrae, aumentano del 13,4% e le minivolture del 12,7%. Nel primo bimestre la crescita si attesta a +14,6% con 910.250 passaggi complessivi rispetto ai 794.176 di gennaio-febbraio 2023.


In febbraio il diesel conferma la prima posizione fra le motorizzazioni preferite nel mercato dell’usato, con il 45,4% (-2,1 p.p.), al 45,6% nel bimestre; al secondo posto il motore a benzina al 39,1% (-1 p.p. e al 39,3% nei 2 mesi). Le ibride occupano la terza posizione con il 7% (6,7% nel cumulato), segue il Gpl (al 4,9%, stessa quota nel primo bimestre). Il metano si posiziona al 2,1% (2,2% in gennaio-febbraio), mentre i trasferimenti netti di auto Bev e plug-in coprono rispettivamente lo 0,6% e lo 0,8% del totale sia nel mese sia nel cumulato. Sostanzialmente stabili in quota gli scambi tra privati/aziende che in febbraio rappresentano il 56,8% di tutti i passaggi di proprietà (57,4% nel bimestre). Stabili anche quelli da operatore a cliente finale, al 39,0% nel mese (38,4% nel cumulato). In crescita gli scambi provenienti da Km0 (3,5%), mentre cedono quelli provenienti dal noleggio (0,8% complessivo nel mese e nel bimestre).

MotoGp, si corre a Jerez. Bastianini: obiettivo un buon week end

MotoGp, si corre a Jerez. Bastianini: obiettivo un buon week endRoma, 24 apr. (askanews) – Archiviato il GP delle Americhe, il Motomondiale torna in Europa per affrontare il quarto appuntamento della stagione MotoGP 2024, il GP di Spagna, in programma dal 26 al 28 aprile a Jerez de la Frontera.


Enea Bastianiani arriva in Spagna determinato a lottare nuovamente per le prime posizioni e poter così sommare altri punti importanti per la classifica generale che lo vede attualmente secondo a 21 lunghezze dal leader e compagno di marca Jorge Martín (Pramac Racing). Francesco Bagnaia, quinto attualmente nel Mondiale con 50 punti, torna invece in pista con l’obiettivo di tornare a lottare per la vittoria su una pista che lo ha visto sempre tra i protagonisti in passato. “Sono contento di tornare a correre a Jerez – le parole di Bastianini – una pista molto bella e anche molto divertente. Lo scorso anno avevo provato a rientrare qui dopo l’infortunio alla spalla, ma non ero pronto e ho dovuto ritirarmi prima delle due gare. Quest’anno arriviamo in Spagna forti di due podi e, anche se rispetto ad Austin è un tracciato molto diverso, credo ci siano tutti i presupposti per poter fare un altro buon weekend. In questo momento ho ritrovato il feeling con la moto e stiamo lavorando bene. Mi manca solo di essere un po’ più consistente nelle fasi iniziali di gara e riuscire ad essere anche più incisivo nella Sprint. Dopo il GP avremo una giornata di test qui a Jerez che sarà molto importante per poter sistemare tutti quegli aspetti che non abbiamo il tempo di affrontare durante il weekend di gara”. “Negli ultimi due Gran Premi – aggiunge Francesco Bagnaia – siamo stati costretti a restare per lo più sulla difensiva. Jerez è una pista diversa rispetto a quelle dove abbiamo corso finora, perciò sarà fondamentale lavorare bene in ogni sessione per capire il comportamento della GP24 su questo tracciato. Negli ultimi due anni siamo riusciti ad ottenere due vittorie bellissime qui in Spagna e spero di poter tornare a lottare per le prime posizioni questo fine settimana. Non sarà facile e ci saranno molti piloti veloci, ma siamo determinati e pronti a dare il massimo”.