Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Autonomia, Zaratti (Avs): si profila come seconda ‘porcata’ Calderoli

Autonomia, Zaratti (Avs): si profila come seconda ‘porcata’ CalderoliRoma, 24 apr. (askanews) – “Il nostro gruppo ha presentato un numero consistente di emendamenti ma essi rappresentano meno della metà delle contrarietà che il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra avverte nei confronti del disegno di legge sull’autonomia differenziata. Oltre alla irragionevolezza della tempistica di esame del provvedimento imposta dalla maggioranza con la decisione irrevocabile di portare il disegno di legge in Assemblea il 29 aprile prossimo, le audizioni sono state a senso unico, definendo il provvedimento del Governo sbagliato, dannoso per il Paese, non solo per le regioni del sud, ma anche per le regioni più ricche. L’autonomia ‘spacca-Italia’ di Calderoli e Salvini é frutto di una idea istituzionale completamente sbagliata, non in linea con l’Europa, e tale da danneggiare la competitività delle nostre imprese: come si può pensare, di fronte ad una crisi energetica mondiale, che, ad esempio le Marche, regione affatto povera, possa sviluppare una politica energetica autonoma? Il ministro Calderoli torni sui suoi passi ed eviti di passare alla storia, dopo la legge elettorale che porta il suo nome, per un’altra più grave ‘porcata’”. Così il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione Affari costituzionali della Camera Filiberto Zaratti.

Aborto, Mattia (Pd): Rocca dica no a Pro life nei consultori Lazio

Aborto, Mattia (Pd): Rocca dica no a Pro life nei consultori LazioRoma, 24 apr. (askanews) – “Ho depositato una mozione affinché il Consiglio regionale del Lazio impegni la Giunta a Rocca a contrastare in tutte le sedi competenti, a cominciare dalla Conferenza delle Regioni, la norma prevista dal Pnrr che apre i Consultori pubblici alle associazioni Pro Life, perché sia tutelato il diritto delle donne all’Interruzione Volontaria di Gravidanza previsto dalla legge 194, come indicato dal Parlamento Ue e come già avviene in altri Paesi europei come la Francia, dove lo scorso marzo il Senato ha votato per l’inserimento del diritto all’aborto in Costituzione”. Così la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia, a proposito della mozione contro la misura del Pnrr sui Pro Life nei Consultori pubblici, approvata ieri al Senato, cofirmata dalle consigliere dem, Sara Battisti e Marta Bonafoni.


“Nel provvedimento proponiamo inoltre a tutte e tutti i consiglieri regionali di impegnare la Giunta Rocca a non esercitare la facoltà prevista dalla norma del Pnrr secondo la quale ‘le Regioni possono avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità’, soprattutto in considerazione dei rischi di violazione di privacy, riservatezza e rispetto dei diritti delle donne sanciti dalla legge 194 e del principio di laicità del servizio pubblico. Infine chiediamo di rafforzare, nonostante i mancati trasferimenti e il sottofinanziamento statale, l’impegno di investimento nei Consultori familiari in quanto strutture volte a garantire la tutela della salute delle donne in un contesto di libertà e autonomia”. Mattia continua: “La Giunta Rocca dimostri di invertire la rotta intrapresa in tal senso con la delibera regionale sul bonus maternità affidandone la gestione, tra gli altri, alle associazione Pro Life, ed escludendo i Consultori Pubblici. Un atto che li delegittima, mentre noi chiediamo invece di potenziarli. Le donne che decidono di abortire non sono delle assassine. L’aborto è sempre un dramma. La Legge 194 difende il diritto alla salute, all’autodeterminazione delle donne. Nessuna donna deve più sentirsi sola, costretta e abbandonata da Stato e Regione”, conclude.

Copagri: piano Mattei, attenzione a rispetto principio reciprocità

Copagri: piano Mattei, attenzione a rispetto principio reciprocitàRoma, 24 apr. (askanews) – “Puntare su un continente in netta e continua crescita dal punto di vista demografico, con una popolazione che nel 2050 sfiorerà i 2 miliardi di abitanti, e soprattutto sotto il profilo economico, con un aumento del PIL che nel 2024 sta viaggiando su una media del 5,5%, è fondamentale per diversificare e ampliare i mercati del nostro interscambio commerciale, andando al contempo a promuovere la cooperazione allo sviluppo e l’eccellenza e l’unicità del nostro know how”. Lo ha detto il presidente della Copagri Tommaso Battista in occasione della seconda riunione della Cabina di Regia del Piano Mattei per l’Africa, svoltasi oggi a Palazzo Chigi e presieduta dal vicepremier Antonio Tajani.


“Nel condividere pienamente i contenuti e gli intenti del Piano e le opportunità che potrà generare per le imprese italiane e i partner africani, non possiamo mancare di segnalare come, con specifico riferimento all’agricoltura, nascano alcune preoccupazioni circa gli obiettivi esplicitati nella nota di sintesi diffusa nella scorsa riunione e legati, in particolare, al principio di reciprocità, il cui mancato o parziale rispetto potrebbe rappresentare un serio pericolo per i produttori agricoli e i consumatori”, fa notare Battista. “Puntare sulla valorizzazione delle produzioni alimentari africane anche per incrementarne il valore in un’ottica di commercializzazione nei mercati occidentali, infatti, rischia di portare a una commercializzazione tout court dei beni agroalimentari là prodotti”, continua Battista, osservando che “gli elevati standard precauzionali vigenti in Europa non sono necessariamente validi nei paesi africani”.


“Basti pensare al rischio legato all’utilizzo di prodotti chimici banditi dai territori dell’Unione Europea, ma ampiamente utilizzati in agricoltura in paesi terzi; senza contare, poi, il rispetto degli elevati standard in materia di tutela dei lavoratori e dell’ambiente”, conclude il presidente della Copagri, ad avviso del quale “tutti questi fattori, sommati al maggior costo del lavoro e dell’energia nel continente comunitario, rischiano di incidere sulla competitività dei nostri produttori agricoli, i quali si troverebbero a competere con merci prodotte a prezzi nettamente inferiori”.

Fatturato in crescita in 2023 per gruppo Mutti: +18% a 665 mln

Fatturato in crescita in 2023 per gruppo Mutti: +18% a 665 mlnRoma, 24 apr. (askanews) – Fatturato in crescita nel 2023 per il Gruppo Mutti, azienda di Parma leader in Europa nel mercato dei derivati del pomodoro, che ha chiuso l’anno con un fatturato complessivo di 665 milioni di euro, registrando una crescita del 18% rispetto all’anno precedente. L’export ha raggiunto la quota del 53% delle vendite complessive a valore. L’azienda ha anche annunciato anche un nuovo programma di investimenti industriali per il quinquennio 2024-2028, pari a 100 milioni di euro.


L’aumento del fatturato, si spiega in una nota, è legato strettamente all’aumento dei volumi di vendita, che nel 2023 hanno raggiunto quota 350mila tonnellate. L’ampliamento dell’offerta infatti ha comportato un aumento di volume produttivo importante. In miglioramento rispetto allo scorso anno anche l’Ebidta cresciuto, anno su anno, del 17% attestandosi a 52,2 milioni di euro e la Posizione Finanziaria Netta, da -123 milioni di euro a -120. All’aumento dei volumi e del fatturato si lega anche la maggiore spinta verso l’internazionalizzazione. Per il secondo anno consecutivo, la quota di fatturato registrato all’estero supera quella ottenuta in Italia. Dal 51% osservato nel 2022, nel 2023 il peso percentuale dell’export si attesta al 53% a valore, pari a 353 milioni, contro i 312 milioni del fatturato Italia. Anche la quota a volume segue e consolida il trend: 196mila tonnellate vendute all’estero, pari al 56% del totale.


“Gli ultimi anni sono stati complessi – commenta Francesco Mutti, amministratore delegato dell’azienda – con l’inflazione in costante aumento e condizioni climatiche senza precedenti. Il nostro progetto ci vedrà accelerare sempre di più sull’estero con un piano di investimenti ambizioso nel lustro 2024-2028, con il chiaro obiettivo di generare valore per le nostre persone, la nostra comunità, il nostro territorio”.

A Scanzano Jonico la seconda sagra della fragola della Basilicata

A Scanzano Jonico la seconda sagra della fragola della BasilicataRoma, 24 apr. (askanews) – Torna a Scanzano Jonico la seconda edizione della sagra della fragola della Basilicata. La regione lucana è il principale polo produttivo nazionale e la kermesse si svolgerà lunedì 29 e martedì 30. In Italia la fragolicoltura è un comparto importante, che occupa attualmente all’incirca 4 mila ettari, di cui il 65% si trovano al Sud. In termini di produzione sono la Basilicata e la Campania a coprirne il 50%. E’ proprio la zona del Metapontino ad essere maggiormente riconosciuta per la fragolicoltura, grazie anche alla predominanza di una specifica varietà che ha caratterizzato questa produzione: la Sabrosa Candonga. Una coltivazione recente per l’area, iniziata nel 1955. In Basilicata la fragola si ritrova in un areale di produzione che comprende nove comuni: Bernalda, Montescaglioso, Pisticci, Tursi, Montalbano Jonico, Scanzano Jonico, Policoro, Rotondella e Nova Siri.


Si parte lunedì 29 con una visita guidata ai borghi del materano (Tursi, Rotondella, Scanzano Jonico), per scoprire sulla tracce degli antichi viandanti i luoghi che danno i natali la fragola della Basilicata. Oltre 70 gli stand. I chioschi presenti abbracciano il mondo dell’agricoltura e della coltivazione di fragole, ma il focus centrale sarà sulla gastronomia, con le fragole regine di piatti gourmet inediti e ricette di ogni regione dello stivale, dalla piadina al baccalà. Alle 18 si svolgerà un convegno tecnico sulla produzione di fragole della Basilicata. E martedì 30 sarà possibile scendere direttamente nei campi dove l’oro rosso del Metaponto viene coltivato e vestire i panni di agricoltori, per raccogliere e conoscere da vicino questo prodotto.


Le fragole sono una eccellenza territoriale che ha un peso non indifferente per il PIL agricolo: il 22%. Nei periodi di grande raccolta, impiega 12mila addetti, con un valore commerciale di circa 100 milioni di euro su più di 1000 ettari di superficie. Con quasi 1.000 ettari di terreno, le superfici coltivate segnano un aumento del 13% circa rispetto allo scorso anno. Per il 2019, la produzione totale attesa di fragole lucane è di 48.600 tonnellate, di cui circa 39.000 rappresentate dalla cultivar Sabrosa, con una stima di fatturato pari a circa 120 milioni di euro per l’intero comparto fragolicolo. Si tratta di un vero e proprio record per la regione, che supera anche il massimo storico di questa produzione, registrato alla fine degli anni ’70, quando gli ettari coltivati a fragola in Basilicata raggiunsero i 900 ettari, superfici drasticamente ridotte (400 ha) agli inizi degli anni Ottanta per l’ingresso sul mercato delle fragole spagnole.

Cinema, il CSC a Cannes con il corto “In spirito” di Nicolò Folin

Cinema, il CSC a Cannes con il corto “In spirito” di Nicolò FolinRoma, 24 apr. (askanews) – “In spirito”, esercitazione di Nicolò Folin – allievo di Regia del CSC – Scuola Nazionale di Cinema – sarà presentato in anteprima mondiale nella Selezione Ufficiale del 77esimo Festival di Cannes. Il cortometraggio è stato selezionato nell’ambito de La Cinef, la sezione dedicata ai film prodotti dalle scuole di cinema di tutto il mondo.


Ambientato nel 1499, “In spirito” è la storia di Lucia, una ‘santa viva’ di vent’anni le cui stigmate sono famose in tutta Italia. Il duca di Ferrara ha mandato i suoi uomini a Viterbo per prelevarla clandestinamente e il giovane cortigiano Zoanin e il capitano dei balestrieri ducali le fanno da scorta. Durante il viaggio fra boschi e borghi abbandonati, a Zoanin toccherà decidere del destino della giovane. Il preside del CSC – Scuola Nazionale di Cinema Adriano De Santis ha dichiarato: “Si è soliti dire che le scuole di cinema abbiano il compito, se non il dovere, di incoraggiare la libertà creativa costringendola nella grammatica e nella tecnica. Si potrebbe affermare anche il contrario, che debbano promuovere la composizione e la sintassi, obbligando alla felicità dell’invenzione. In questo pendolo virtuoso si racchiude anche lo spirito di ‘In spirito’, e per conseguenza l’attività didattica e laboratoriale di cui è l’esito. Il Centro Sperimentale, la cui Scuola dirigo da anni, fa così ancora centro: un prodotto degli allievi ospitato da un festival del calibro di Cannes. Non la prima volta, proviamo a scommettere che non sarà l’ultima”.


Il regista Nicolò Folin ha raccontato: “Si tratta di una vicenda di cinque secoli fa, ma penso che ci riguardi da vicino, perche´ parla del nostro bisogno di raccontarci storie su chi siamo per dare un senso a quel che ci accade”. Scritto da Nicolò Folin e Francesco Bravi, è interpretato da Beatrice Bartoni, Marco Folin e dallo stesso Nicolò Folin. La fotografia è di Enrico Licandro, il montaggio di Bianca Vecchi, le musiche di Lorenzo Barcella, le scenografie di Vanessa Bondesani, i costumi di Rita Guardabascio, il suono di Samuele Infantone, il montaggio del suono di Antonio Stella e Tommaso Libero di Lorenzo, il mix di Rainer Russo; i produttori esecutivi sono Arianna Pecorella e Anna Giuliano. Il cortometraggio è una produzione CSC – Scuola Nazionale di Cinema.


Nicolò Folin è nato nel 2002. Ha cominciato a scrivere le prime sceneggiature e a recitare sin dagli anni del ginnasio, poi – dopo aver conosciuto il set, recitando nel film Gli sdraiati (2017) di Francesca Archibugi – ha maturato il desiderio di dedicarsi alla regia. Oggi studia Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia.

Nasce il comitato promotore per la Igp Porcetto di Sardegna

Nasce il comitato promotore per la Igp Porcetto di SardegnaRoma, 24 apr. (askanews) – Si è costituito dal notaio il Comitato Promotore per la nascita della Igp Porcetto di Sardegna,e si è ufficialmente insediato il Comitato Scientifico che nella prima riunione, tenutasi a Macomer, nella sede del Contas (Consorzio Tutela Agnello Igp) ha lavorato a diversi punti del disciplinare di produzione della specialità sarda.


Obiettivo, preparare la documentazione necessaria da presentare alla Commissione Europea per ottenere il riconoscimento della denominazione IGP e portare quindi alla nascita di un Consorzio che abbia come compito quello di creare un’unione tra allevatori, macellatori e trasformatori che possa organizzare la filiera e dare un valido riferimento al mercato per tutto ciò che riguarda le fasi di allevamento e tracciabilità dei suinetti destinati al mercato. Oltre a salvaguardare la produzione locale sarda dal pericolo di importazioni incontrollate, e tutelare quindi l’origine del prodotto. Il comitato promotore vede la presenza trasversale di allevatori, macellatori e trasformatori in rappresentanza delle 4 principali associazioni di categoria agricole con Coldiretti Sardegna che presiede il comitato con il presidente cagliaritano Giorgio Demurtas. Vice presidente Francesca Manca di Confagricoltura. Rappresentate anche la Cia con Martino Scanu e Copagri con Raffaele Mureddu. Del comitato fanno parte inoltre per la parte allevatoriale Pierluigi Mamusa, Luciano Nieddu e Tonino Siotto per la parte della trasformazione Francesco Forma titolare della Forma Carni di Macomer.


Il comitato scientifico è coordinato da Alessandro Mazzette, direttore del Consorzio di tutela dell’agnello IGP e al suo interno sono presenti il funzionario del ministero della Agricoltura Luigi Nuvoli, i ricercatori di Agris Sardegna Sebastiano Porcu e Margherita Addis, dell’Istituto Zooprofilattico e Stefano Cappai, della ASL Giuseppe Bitti e di Laore Genesio Olmetto; Bastianino Mossa in rappresentanza della FASI (Federazione dei circoli dei sardi in Italia), dell’Università di Sassari Gianni Battacone e il docente dell’Università di Cagliari Franciscu Sedda che si occuperà dell’inquadramento storico e culturale del porcetto.

Sanità, Gualtieri: via a piano Social-green per Campus Bio-Medico

Sanità, Gualtieri: via a piano Social-green per Campus Bio-MedicoRoma, 24 apr. (askanews) – Un piano di sviluppo incrementale nei prossimi trent’anni, per un Social Green Masterplan: circa 90 ettari di espansione per il Campus Bio-Medico a Trigoria, che svilupperà un grande parco universitario multifunzionale nella Riserva Naturale di Decima Malafede. È stato presentato questa mattina in Campidoglio dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri e dall’assessore capitolino all’Urbanistica Maurizio Veloccia, con Carlo Tosti, presidente Università e Fondazione Policlinico Campus Bio-Medico. Presenti all’evento la presidente del IX Municipio Titti Di Salvo, l’assessora capitolina ai Lavori Pubblici Ornella Segnalini, l’assessora regionale ai Lavori Pubblici Laura Corrotti, Domenico Mastrolitto, direttore generale del Campus Bio-Medico SpA.


Si tratta di 26 mila metri quadri per la cura, 20 mila per la formazione universitaria; 10 mila per la ricercabiomedica e tecnologica e 28 mila per la socialità divisi in residenze universitarie, attrezzature per lo sport e il tempo libero, l’inclusione e il dialogo intergenerazionale, oltre a 6mila metri quadri di spazi per il lavoro e l’innovazione. “Questo intervento consente lo sviluppo e l’ampliamento del Campus Bio-Medico nei prossimi vent’anni – ha spiegato il sindaco Gualtieri – e la realizzazione di un polo sanitario, di ricerca e formazione con un intervento, di cui mi complimento, che ha caratteristiche di grande apertura al quartiere”. Il progetto, ha sottolineato Gualtieri è aperto, permeabile sia al quartiere sia al parco di Devima Malafede, che rafforza con strutture di sport e tempo libero, rafforzando al contempo la viabilità e la ciclabilità dell’intero quadrante con una forte attenzione ambientale – ha aggiunto – sia all’autosufficienza energetica, riciclo delle acque e arricchimento naturale di un’area pregiata della città”. “Presentiamo oggi un Master plan incrementale molto lungimirante, che traguarda i prossimi trent’anni del Campus biomedico, del quadrante e della città – ha sottolineato l’assessore capitolino Maurizio Veloccia -. Produrrà un’implementazione dell’offerta universitaria e sanitaria, in un quadrante non centrale della città dove, quindi, è fondamentale rinnovare servizi e funzioni, per Roma e per Trigoria”. Il progetto, ha aggiunto l’assessore, “ha anche un impatto importante dal punto di vista ambientale, con una qualificazione del Parco di Decima”. Il programma Social Green Masterplan prevede, infatti, anche la predisposizione di un sistema di “parchi tematici multifunzionali”, volti a valorizzare gli spazi verdi e la biodiversità della Riserva Naturale di Decima Malafede interni all’area, in sinergia con le nuove strutture universitarie e sanitarie previste all’interno del Piano attuativo urbanistico.


Il Campus Bio-Medico è nato piccolo, si è sviluppato con gradualità secondo le esigenze e i bisogni della società – ha spiegato Carlo Tosti, presidente Università e Fondazione Policlinico Campus Bio-Medico – svolgendo le attività di formazione universitaria, attraverso tre Facoltà Dipartimentali – Medicina e Chirurgia, Ingegneria e Scienze e Tecnologie per lo Sviluppo Sostenibile e One Health. Parliamo di circa 3.000 studenti iscritti ai 14 corsi di laurea attivi; di assistenza, attraverso il Policlinico Universitario con 31mila accessi al Pronto soccorso, 28mila ricoveri, 1,4 milioni di prestazioni ambulatoriali; di ricerca scientifica, orientata alla bio-medicina, bio-ingegneria, robotica ed aree correlate alle scienze per la vita con 53 unità di ricerca, oltre 20 laboratori e 400 ricercatori. Adesso guardiamo al futuro, ai prossimi trenta anni”. Titti Di Salvo, presidente IX Municipio di Roma, ha affermato che “per capire che cosa vuol dire per Trigoria il Campus Bio-Medico basta entrarci e ci si rende conto che si tratta di una vera e propria piazza. Il Campus non è solo un luogo di eccellenza, di formazione e di cura, pensate al Pronto soccorso, ma è una parte importante della comunità, che in questi trent’anni ha rappresentato un punto d’incontro, una piazza urbana. Poi abbiamo anche la Fondazione Alberto Sordi, dove la cura degli anziani avviene con grande attenzione, da parte di operatori di straordinaria capacità”.


Secondo Domenico Mastrolitto, “il concept e la visione a lungo termine ci hanno consentito di porre le basi per rendere visibili e concreti i primi risultati: da qui è nato il Cubo, Cultural Box, il nuovo incubatore di innovazione e competenze che da settembre dello scorso anno ospita ingegneri, esperti di sostenibilità, infermieri, la futura classe dirigente, ricercatori e medici che cureranno pazienti e si faranno carico di relazioni con i malati e i familiari. Con il completamento di questo polo sanitario e di formazione internazionale vorremmo realizzare un grande laboratorio a cielo aperto per promuovere in modo concreto una cultura One Healthche si basa sull’integrazione di discipline diverse e vede la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema indissolubilmente legate”.

Anas ferma 56% cantieri su strade per i ponti di primavera

Anas ferma 56% cantieri su strade per i ponti di primaveraRoma, 24 apr. (askanews) – Piano di alleggerimento dei cantieri in vista dei ponti di Primavera. Da domani 25 aprile a lunedì 6 maggio, Anas, Società del Polo Infrastrutture del Gruppo Fs Italiane, in previsione dell’incremento del traffico sulla propria rete stradale e autostradale ha deciso di rimuovere 564 cantieri, il 56 % del totale, con l’obiettivo di limitare disagi alla circolazione e garantire una viabilità più fluida.


Sui restanti 459 cantieri inamovibili Anas ha previsto per i giorni di maggior traffico un programma di percorsi alternativi per le tratte più critiche. Durante l’intero periodo sarà aumentata la sorveglianza e garantita la presenza costante del personale. Viabilità Italia prevede bollino rosso nella mattinata di giovedì 25 aprile e nei pomeriggi di domenica 28 aprile e domenica 5 maggio. Tra gli itinerari preferiti dai turisti, le grandi città d’arte e le località balneari, mentre a livello regionale si prevedono flussi intensi verso Lazio, Campania, Liguria, Puglia, Toscana e Abruzzo.


Per i rientri verso le grandi città il traffico si concentrerà lungo le maggiori direttrici a partire dal pomeriggio di domenica 28 aprile e domenica 5 maggio. Tra gli itinerari interessati: nel Lazio, il Grande Raccordo Anulare e la A91 Roma-Fiumicino; nel milanese la statale 36 del Lago di Como e dello Spluga; a Torino il Raccordo Autostradale 10 Torino-Caselle e a Napoli la statale 163 Amalfitana. Per favorire gli spostamenti, la circolazione dei mezzi pesanti sarà sospesa giovedì 25 aprile, domenica 28 aprile, mercoledì 1° maggio dalle 09.00 alle 22.00. Anche in vista del controesodo nella giornata di domenica 5 maggio il blocco sarà in vigore dalle 09.00 alle 22.00.


La presenza su strada di Anas è di 250 risorse in turnazione, personale tecnico e di esercizio, più 230 unità delle Sale Operative Territoriali e della Sala Situazioni Nazionale per assicurare il monitoraggio del traffico in tempo reale h24.

25 aprile, Funaro: proporrò monologo Scurati in scuole fiorentine

25 aprile, Funaro: proporrò monologo Scurati in scuole fiorentineFirenze, 24 apr. (askanews) – “Io il 25 aprile lo passerò come tutti gli anni in piazza a celebrarlo insieme a tutte le istituzioni. Tra l’altro ricordo che proprio per quello che è accaduto in Rai qui a Firenze ci sarà la lettura del monologo dello scrittore Scurati, grazie a Stefano Massini. Ma penso che oltre alla lettura che verrà fatta in piazza proprio per lanciare un segnale noi dovremmo lavorare perché monologhi come quello di Scurati siano letti dovunque. Una delle proposte che avanzerò sarà quella di poterlo far leggere anche all’interno delle scuole in modo che anche i nostri bambini e ragazzi possano alzare l’attenzione sempre di più”. Così Sara Funaro, candidata a sindaca di Firenze per il Pd e altre forze di centrosinistra, a Lady Radio.


“Non ci devono essere censure. Sono convinta che la nostra televisione pubblica debba essere una televisione nella quale sia possibilità leggere monologhi come quello di Scurati. Penso che, con la libertà che le scuole hanno, proporlo sia qualcosa che riporta l’attenzione non solo al 25 aprile ma anche a quella che deve essere la libertà di espressione nel nostro nel nostro Paese”, conclude Funaro.