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Autore: Redazione StudioNews

M.O., Michel: G7 condanna attacco, ora serve moderazione

M.O., Michel: G7 condanna attacco, ora serve moderazioneRoma, 14 apr. (askanews) – “Insieme ai leader G7, abbiamo condannato all’unanimità l’attacco senza precedenti dell’Iran contro Israele. Tutte le parti devono dar prova di moderazione”. Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, che ha partecipato al G7 in videoconferenza presieduto da Giorgia Meloni.


“Continueremo tutti i nostri sforzi – aggiunge – per lavorare verso la riduzione della tensione. Porre fine alla crisi a Gaza il prima possibile, in particolare attraverso un cessate il fuoco immediato, farà la differenza. La situazione in Medio Oriente, compreso il Libano, sarà discussa al Consiglio europeo della prossima settimana”.

Vino, Frescobaldi (Uiv): dobbiamo pensare ad affrontare fase nuova

Vino, Frescobaldi (Uiv): dobbiamo pensare ad affrontare fase nuovaMilano, 14 apr. (askanews) – “Un’Italia senza vino non conviene a nessuno: il vino è allo stesso tempo un attrattore e un generatore di valore ben oltre i perimetri del settore. Per continuare a distribuire ricchezza dobbiamo pensare ad affrontare al meglio una nuova fase. L’era della crescita volumica è finita e i paradigmi di consumo stanno cambiando molto velocemente: dobbiamo essere consapevoli di ciò e traghettare le imprese verso questa nuova sfida”. Lo ha detto il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, intervenuto oggi a Vinitaly a Veronafiere, alla presentazione dell’indagine “Se tu togli il vino all’Italia. Un tuffo nel bicchiere mezzo vuoto”.


“Questo non deve spaventare, perché il cambiamento è un terreno a noi familiare: in 20 anni l’Italia è stata capace più di ogni altro Paese produttore di rimanere protagonista sugli stessi mercati ristrutturando metà dei propri vigneti e adattandoli alle tipologie trainanti” ha proseguito Frescobaldi, aggiungendo che “ggi le imprese dovranno fare la propria parte in termini di innovazione ed efficientamento, ma anche le istituzioni devono dare i giusti stimoli al comparto”. L’indagine, realizzata dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly in collaborazione con Prometeia, ha analizzato l’apporto socio-economico del vino in Italia e su tre territori simbolo (Barolo, Etna e Montalcino), evidenziando l’impatto in caso di una ipotetica estinzione del settore. Secondo Uiv, la competitività e lo sviluppo del settore, la cui scomparsa genererebbe una perdita stimata dallo studio nell’1,1% del Pil italiano, sono minacciate dalle pressioni proibizioniste che influenzano la politica dell’Oms e, a caduta, di molti Paesi (dopo l’Irlanda, ultime in ordine di arrivo, il Belgio e il Canada) e della Commissione Europea. Questo approccio, che tenta di combattere l’abuso di bevande alcoliche attraverso informazioni allarmistiche, imposizioni fiscali e misure che demonizzano il vino, sta condizionando le istituzioni europee che, nei prossimi mesi, potrebbero mettere a rischio il futuro di strumenti fondamentali per lo sviluppo del comparto vitivinicolo, quali i supporti finanziari previsti dalla Pac, le regole sull’etichettatura, gli “health warning” e la promozione.


E sono proprio questi gli strumenti che, ha insistito il presidente Uiv, possono sostenere la crescita del comparto. “I fondi sulla promozione potrebbero essere utilizzati per studiare meglio i mercati, profilare i consumatori” ha evidenziato il presidente di Uiv, sostendendo che “fasce giovani e diverse per composizione etnica hanno bisogno di un’attenzione in più: dobbiamo trovare una strada per avvicinarli al nostro prodotto, con soluzioni che ne rilevino l’attenzione al grado alcolico e zuccherino, per esempio”. “Per fare questo bisogna lasciare spazio alla ricerca e alla sperimentazione su prodotti, come i dealcolati, su cui non abbiamo ancora costruito know how” ha precisato, concludendo “sarebbe forse un modo per rispondere al problema della sovrapproduzione senza ricorrere ad espianti di vigneti la cui ristrutturazione è costata al nostro Paese 2,6 miliardi di euro di contributi pubblici”.

Salvini risponde ai dissidenti: nel 2012 rischiavamo la fine

Salvini risponde ai dissidenti: nel 2012 rischiavamo la fineVarese, 14 apr. (askanews) – Ringrazia Umberto Bossi, che “ha iniziato tutto” e quindi “lui può dire tutto”. Ma ringrazia anche Roberto Maroni, che ha preso la Lega “nel momento più difficile, quando rischiavamo davvero la fine”. Ed è in questa frase la risposta di Matteo Salvini alla fronda che ieri a Gemonio si è radunata intorno al fondatore, e alle critiche severe rivoltegli dal Senatur. Sul palco di Varese, sotto le finestre della sezione storica del Carroccio, inaugurata nel 1987, al fianco del segretario c’è tutto lo stato maggiore della Lega: i capigruppo Romeo e Molinari, i 5 ministri. Con Giancarlo Giorgetti che assicura: “La storia della Lega ha regole anche non scritte e io le continuo a rispettare: gerarchia e disciplina, senza che diventi servilismo perché quello sarebbe un errore”.


Al raduno di Gemonio, Salvini risponde dunque tornando in un altro luogo del cuore della Lega Lombarda. E sul balcone della sezione, uno striscione che vuole segnare la continuità del percorso leghista: “Capo, Bobo e Matteo, una storia ci Lega”. Tre segretari in grado di “interpretare al meglio i tempi”, dice ancora Giorgetti, in un percorso fatto di “grandi intuizioni ma anche di errori, poi corretti e dai quali abbiamo imparato”. E anche adesso chiede “testa e coraggio sempre”, Giorgetti, evitando – spiegano i suoi – di “dire per comodità sempre sì”. Un racconto, quello del percoso leghista, che anche Salvini declina: “Umberto Bossi ha costruito tutto”, ma poi – dopo la malattia e con il ‘Cerchio magico’ che circondava il leader – è servita la ‘Notte dello scope’ guidata da Bobo Maroni, per evitare “la fine” del movimento, che rischiava di essere travolto dagli scandali dei diamanti e della gestione delle casse del partito. Un messaggio chiaro, spiegano da via Bellerio, a coloro che “esclusi dalle ricandidature oggi raccontano a Bossi una situazione diversa da quella reale”. E un messaggio anche a chi prova a prendere voti ‘leghisti’ in altre liste, come l’ex capogruppo Marco Reguzzoni candidato alle Europee con Fi, che del ‘cerchio magico’ faceva parte. Sono loro il bersaglio, non Bossi che “può dire quello che vuole, per me sono sempre consigli utili”, anche quando indica in Giorgetti un leader potenzialmente migliore, risponde un diplomatico Salvini.


L’altra risposta è nei fatti, in quell’Autonomia che “dopo 40 anni arriva al passaggio finale”, rivendica Salvini. E in una dimensione più ampia: “Era l’anelito solo di alcuni territori ma ora può essere occasione di riscatto per tante regioni”, sottolinea il segretario, confermando così la necessità e l’utilità del passaggio alla Lega nazionale. Che ha portato il Carroccio addirittura al 34% delle Europee 2019, ricorda il lombardo Cecchetti, e che “ha fatto crescere una classe dirigente – rivendica Salvini – fatta di 500 sindaci, anche al Sud”, dice citando il sindaco di Potenza e il candidato leghista per Bari. E allora rinserra le fila il Carroccio, consapevole che la percentuale delle Europee sarà sotto la doppia cifra, e col timore di veder sfumare all’ultimo l’Autonomia: “Già altre volte ci eravamo andati vicini, per poi restare disillusi”, avverte Giorgetti, che invita – bossianamente – a “non mollare mai”.

Al via il 56esimo Vinitaly: record di buyer e ritorno del pubblico

Al via il 56esimo Vinitaly: record di buyer e ritorno del pubblicoVerona, 14 apr. (askanews) – Ha preso il via a Veronafiere la 56esima edizione di Vinitaly, il Salone internazionale del vino e dei distillati in programma fino a mercoledì 17 aprile, che, segna, tra l’altro, il ritorno del pubblico. Dunque non solo operatori del settore e 1.200 i top buyer (+20% sul 2023) da 65 Paesi, giunti a Veronafiere per incontrare le oltre quattromila Cantine arrivate da tutta Italia e da 30 Nazioni del mondo, ma anche tante persone che girano tra i padiglioni in modo sorprendentemente attento e consapevole, molto più maturo di quello che affollava la fiera fino a qualche anno fa.


A dare il via durante la cerimonia ufficiale alla quale hanno partecipato quattro ministri (Antonio Tajani, Francesco Lollobrigida, Adolfo Urso e Gennaro Sangiuliano), è stato il presidente della Camera, a dimostrazione di quanto le Istituzioni siano attente al Salone e al settore vitivinicolo nazionale. E se la premier Giorgia Meloni dovrà probabilmente rinunciare a venire a Vinitaly a causa dell’esclation del conflitto in Medio Oriente, altri ministri sono attesi in fiera nei prossimi giorni. Fiera che è pronta a replicare il successo dell’anno scorso. “Vinitaly non è solo un alleato fondamentale delle aziende del settore ma contribuisce al posizionamento del vino italiano nelle principali aree strategiche” ha spiegato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, sottolineando che il sensibile aumento dei buyer è stato “ottenuto grazie una potente campagna di incoming, realizzata anche con il sostegno di Ice, che per la prima volta ha coinvolto tutti i player istituzionali della promozione: una diplomazia del business per far crescere il settore e le imprese”.


Al via da oggi e fino al 17 aprile, in contemporanea a Vinitaly, anche la 28esima edizione di “Sol, International olive oil trade show”, il 25esimo “Enolitech”, salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra, e “Xcellent Beers”, la rassegna dedicata alle produzioni brassicole artigianali. Con queste manifestazioni il contingente espositivo nel quartiere sold out sale a 4.300.

Tennis, Alcaraz rinuncia anche al torneo di Barcellona

Tennis, Alcaraz rinuncia anche al torneo di BarcellonaRoma, 14 apr. (askanews) – Carlos Alcaraz non sarà in campo all’ATP 500 di Barcellona che aveva vinto lo scorso anno. Dunque lo spagnolo perderà altri 500 punti in classifica alla fine del torneo. L’annuncio arriva direttamente dal profilo social del Barcelona Open Banco Sabadell, il secondo evento più prestigioso organizzato in Spagna. Ha preso il suo slot in tabellone Fabian Marozsan, l’ungherese che l’anno scorso l’aveva sorpreso agli Internazionali BNL d’Italia.


Finora Alcaraz ha vinto 15 delle 19 partite giocate nel 2024, in cui ha conquistato a Indian Wells il suo quinto titolo in un Masters 1000 in carriera. Ora il suo obiettivo è tornare in campo a Madrid dove ha vinto le ultime due edizioni del torneo. Il maiorchino, che tornerà in campo a Barcellona e affronterà Cobolli al primo turno, ha alzato il trofeo 12 volte (2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2011, 2012, 2013, 2016, 2017, 2018, e 2021). Dal 2017 gli è stato intitolato il Centrale del club.

Biden a Netanyahu: gli Usa non parteciperanno a nessun contrattacco israeliano contro l’Iran

Biden a Netanyahu: gli Usa non parteciperanno a nessun contrattacco israeliano contro l’IranRoma, 14 apr. (askanews) – Joe Biden ha informato Benjamin Netanyahu che gli Stati Uniti non parteciperanno a nessun contrattacco israeliano contro l’Iran. Lo hanno rivelato la Cnn e il Wall Street Journal.


I due media hanno citato alti funzionari statunitensi, secondo i quali Biden avrebbe detto al primo ministro israeliano che una risposta non è necessaria. Gli Stati Uniti continueranno ad aiutare Israele a difendersi, ma non vogliono una guerra con l’Iran, ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca per la sicurezza nazionale, John Kirby, alla Abc News. “Non vogliamo un’escalation di tensioni nella regione. Non vogliamo un conflitto più ampio”, ha dichiarato.

Il Napoli fermato (2-2) dal Frosinone e da Cheddira

Il Napoli fermato (2-2) dal Frosinone e da CheddiraRoma, 14 apr. (askanews) – Dopo la vittoria a Monza, la squadra di Calzona rallenta 2-2 e aggancia la Lazio al 7° posto. Nel pre-partita tributo a Spalletti, presente al ‘Maradona’. Chance iniziali per Osimhen e Ostigard, la sblocca Politano con un gran gol. Osimhen spreca il bis, Meret para il rigore di Soulé. Turati nega il raddoppio a Osimhen e Di Lorenzo, Meret regala il pari a Cheddira. Rimedia Osimhen, ma Cheddira fa doppietta. Espulso Mario Rui nel finale. Ovasione al Ct della Nazionale Luciano Spalletti tornato al Maradona per la prima volta, da quando non è più sulla panchina del club, per assistere a Napoli-Frosinone. Il tributo dei tifosi per l’allenatore protagonista del terzo scudetto ha commosso Spalletti, che non è riuscito a trattenere le lacrime, poi sciolte in un sorriso.

Gantz: non è finita, Israele risponderà all’attacco dell’Iran al momento e nel modo giusto

Gantz: non è finita, Israele risponderà all’attacco dell’Iran al momento e nel modo giustoRoma, 14 apr. (askanews) – Israele risponderà all’attacco dell’Iran al momento e nel modo giusto, costruendo una coalizione regionale. Lo ha dichiarato Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra dello stato ebraico.


“Costruiremo una coalizione regionale contro la minaccia iraniana e faremo pagare loro (a Teheran, ndr) un prezzo al momento e nel modo che giudicheremo opportuno e conveniente”, ha detto Gantz. Israele deve rafforzare “l’alleanza strategica e la cooperazione regionale” che le hanno permesso di resistere all’attacco iraniano di ieri. Lo ha sottolineato in un comunicato il ministro del gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz.


“L’Iran è un problema globale, è una sfida regionale ed è anche un pericolo per Israele, e ieri il mondo si è chiaramente schierato con Israele di fronte al pericolo. Israele contro l’Iran, il mondo contro l’Iran: questo è il risultato. È un risultato strategico che dobbiamo sfruttare per la sicurezza di Israele”, ha dichiarato. “Questo evento non è finito: l’alleanza strategica e il sistema di cooperazione regionale che abbiamo costruito e che ha superato una prova significativa devono essere rafforzati proprio ora. Israele ha dimostrato ieri di essere un’ancora di potenza militare e tecnologica, e un’ancora di sicurezza in Medio Oriente”, ha proseguito.


“Di fronte alla minaccia dell’Iran, costruiremo una coalizione regionale ed esigeremo che ne paghi il prezzo l’Iran, nei modi e nei tempi che ci saranno più consoni. E soprattutto, di fronte al desiderio dei nostri nemici di farci del male, ci uniremo e diventeremo più forti”, ha aggiunto Gantz, indicando apparentemente di non essere a favore di una ritorsione immediata contro la stessa repubblica islamica. “Anche oggi, dobbiamo ricordare che non abbiamo ancora completato i nostri compiti: in primo luogo la restituzione degli ostaggi e la rimozione della minaccia contro i residenti del nord e del sud. Continueremo la campagna, con determinazione e responsabilità. E insieme, vinceremo”, ha assicurato.

La Casa Bianca: gli Usa non vogliono un’escalation o una guerra con Iran

La Casa Bianca: gli Usa non vogliono un’escalation o una guerra con IranRoma, 14 apr. (askanews) – Dopo gli avvertimenti del presidente americano Joe Biden e del segretario di stato in mattinata, la Casa Bianca ha chiarito che gli Stati Uniti non vogliono una “escalation” o una “guerra” con l’Iran.


Gli Stati Uniti non vogliono una “escalation” o una “guerra estesa con l’Iran”, ha insistito il
portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, il giorno dopo che la repubblica islamica ha lanciato un attacco senza precedenti contro Israele. “Non vogliamo un’escalation. Non vogliamo una guerra prolungata con l’Iran”, ha dichiarato John Kirby all’emittente televisiva
americana Nbc. 

A Trieste il primo intervento con rivestimenti nanotecnologici

A Trieste il primo intervento con rivestimenti nanotecnologiciMilano, 14 apr. (askanews) – Per la prima volta in Italia è stata applicata su edifici di edilizia popolare, una resina nanotecnologica, totalmente trasparente, in grado di purificare l’aria pari a un bosco di 1000 alberi. L’intervento, non solo apporta valore agli immobili, ma genera benefici alle persone che vivono il luogo ogni giorno, grazie alla sua proprietà passiva di abbattere i particolati e le polveri.


Siamo nell’ambito di una ristrutturazione importante che ha previsto interventi di riqualificazione energetica e miglioramento sismico di 104 unità abitative di edilizia popolare di proprietà di Ater Trieste, in città e nella località di Muggia. Come ultimo intervento dell’ampia ristrutturazione realizzata in 9 mesi con il Super Bonus 110 e conclusa a febbraio 2024, è stata applicata su tutte le facciate la resina NanoGreen di AmberGreen. Si tratta di un rivestimento superficiale impermeabile e trasparente che elimina le sostanze inquinanti presenti nell’aria innescando il processo di fotocalisi. Non solo, questa speciale resina oltre alla semplicità di posa, riduce l’adesione dello sporco mantenendo le facciate, nel tempo, più pulite. “NanoGreen è frutto del lavoro di ricerca costante verso soluzioni tecnologicamente avanzate e in grado di rispondere alle attuali necessità di prodotti speciali per il benessere delle persone, in interno e esterno. Sono felice che la nostra resina, applicata su tutte le facciate dei 3 edifici, possa portare benefici ai residenti di un intero quartiere”, commenta Andrea Genovese, CEO di AmberGreen.


Quello sui tre edifici triestini, è stato un intervento che apre un precedente all’utilizzo di prodotti tecnologicamente avanzati su progetti pubblici o destinati alla collettività. Un esempio di come non si debba guardare solo alla riduzione dei costi nell’immediato ma ai benefici a lungo termine, sfruttando tutte le possibilità che oggi la ricerca offre nel campo dei materiali intelligenti.