Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Inail intitola Auditorium a Maglio, ideatore della Paralimpiadi

Inail intitola Auditorium a Maglio, ideatore della ParalimpiadiRoma, 3 dic. (askanews) – Medico dell’Inail, Antonio Maglio negli anni ’50 del secolo scorso, quando avere una disabilità equivaleva spesso a una condanna all’emarginazione, intuì le straordinarie potenzialità dello sport come strumento terapeutico e di riabilitazione, con effetti benefici sia dal punto di vista fisico e psicologico. Direttore del Centro Paraplegici Villa Marina di Ostia, dove erano ricoverati reduci di guerra e infortunati sul lavoro, Maglio introdusse un nuovo metodo riabilitativo basato sui concetti di presa in carico dei pazienti, di terapia occupazionale e di reinserimento socio-lavorativo, fornendo un contributo decisivo per l’evoluzione della percezione e del trattamento della disabilità. A lui si deve anche l’idea di organizzare a Roma, subito dopo la conclusione dei Giochi della XVII Olimpiade del 1960, quelle che oggi sono riconosciute come le prime Paralimpiadi della storia.


In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, l’Inail ha voluto intitolare a lui l’Auditorium della sede centrale dell’Istituto a Roma. “La capacità di Antonio Maglio di dare nuove prospettive a persone all’epoca destinate ad essere escluse dalla vita deve essere di ispirazione per tutti”, ha detto il presidente dell’Inail Fabrizio D’Ascenzo durante la cerimonia a cui hanno preso parte il direttore generale dell’Istituto, Marcello Fiori, il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli, la vedova di Maglio, Maria Stella Calà, e i giovani paralimpici Giada Rossi, Alberto Amodeo e Domiziana Mecenate reduci dalle vittorie riportate nelle Paralimpiadi di Parigi che ha visto l’Italia portare a casa 71 medaglie. La vedova di Maglio ha ricordato la figura schiva di Maglio, “persona sempre rivolta verso il bene, verso la comunità. Sempre accanto ai suoi atleti, che non ha mai lasciato soli non solo durante il recupero ma anche dopo, convinto che si vince solo insieme”. “Forse – ha detto l’atleta paralimpico Alberto Amodeo – nessuno di noi sarebbe andato a Parigi senza il lavoro del prof. Maglio”. “Attraverso lo sport – ha aggiunto Giada Rossi, alla sua terza paralimpiade – riusciamo a esprimere le nostre potenzialità, siamo fortunati a poter vivere la nostra normalità”.


“Maglio ha gettato un seme – ha detto il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli – ha avuto intuizioni rivoluzionarie sul ruolo della riabilitazione e nello sfruttare le Olimpiadi di Roma del 1960 per accendere i riflettori sulla disabilità con le prime Paralimpiadi. Un filo rosso lega l’Italia in bianco e nero degli anni ’50 con le immagini in alta definizione di oggi e con il futuro”. “Quello di oggi – ha concluso il direttore generale dell’Inail Marcello Fiori – è un atto d’amore che riafferma il principio ispiratore del nostri mandato: la persona al centro. Intitolare il nostro Auditorium ad Antonio Maglio è un piccolo gesto ma anche un’occasione di riflessione, di scoperta della sua figura, di richiamo al suo esempio di medico e di grande dirigente dell’Inail. L’obiettivo è recuperare la vita vera”.


L’eredità di Maglio è testimoniata anche attraverso alcuni oggetti commemorativi esposti all’interno di cinque teche posizionate nella sala di accesso all’Auditorium: dal provvedimento del 23 maggio 1957 che istituì il Centro paraplegici di Ostia, con contestuale nomina di Maglio a direttore sanitario, alle medaglie conquistate dagli atleti azzurri alle Paralimpiadi di Roma. Nella sala congressi sono invece stati allestiti due pannelli fotografici: il primo è composto da una sequenza di scatti storici che descrivono il percorso professionale del medico dell’Inail, mentre il secondo è un’immagine del 1959 che lo raffigura insieme ad alcuni atleti della squadra paralimpica italiana.

Con fotovoltaico persi 400 ettari di suolo agricolo nel 2023

Con fotovoltaico persi 400 ettari di suolo agricolo nel 2023Roma, 3 dic. (askanews) – Tra abbandoni, cementificazioni e cambi di destinazione sono stati persi, nel 2023, altri 4.000 ettari di suolo agricolo, secondo il Rapporto ISPRA 2024. Un fenomeno dovuto anche all’installazione di impianti fotovoltaici a terra che, in base a una stima Ismea ha coinvolto poco meno di 400 ettari, il 9,5% del suolo agricolo consumato nell’anno, seppure con una diversa intensità territoriale.


Il Focus Ismea, abbinato al Rapporto Ispra presentato oggi a Roma, rivela, a livello di macro-ripartizioni geografiche, una maggiore incidenza dei suoli agricoli convertiti a fotovoltaico al Nord, con il 46,5% dei circa 400 ettari, contro il 40% di Sud e Isole e il 13,5% del Centro Italia. Il Veneto, con poco più del 17% del totale, apre la classifica regionale, seguito da Piemonte e Sicilia, con circa il 14% ciascuno, e da Lazio e Sardegna con quote rispettivamente dell’11,5% e dell’11%. Marginale l’effetto “covering” da fotovoltaico in Puglia, con poco più del 2% dei 400 ettari nazionali, e soprattutto in Umbria, Marche, Toscana e Campania (ciascuna con 1% circa di quota), nessun contributo, invece, da Trentino-Alto Adige, Val d’Aosta, Liguria, Molise e Calabria.


Il fenomeno, che implica un effettivo consumo di suolo agricolo ma che, a differenza della cementificazione, non assume carattere irreversibile, ha interessato per il 51% aree rurali con agricoltura di tipo intensivo, collocate in prevalenza in territori di pianura e collina, il cui impatto sul piano economico e produttivo è significativamente maggiore rispetto ad altri contesti. Un altro 28% ricade in ambiti classificati “intermedi”, il 13% in aree interne con problemi di sviluppo, soggette anche a fenomeni di spopolamento, e solo l’8% in aree urbane e periurbane. Non si tratta dunque di aree marginali; da rilevare, inoltre, una schiacciante prevalenza dei seminativi, per lo più in territori di pianura. Al Centro-Nord il 95% delle superfici agricole dirottate sul fotovoltaico riguarda questa tipologia colturale, contro il 77% del Mezzogiorno. Al Sud e nelle Isole si osserva un significativo coinvolgimento anche delle colture permanenti (20%), con un quinto dei terreni agricoli disimpegnati per fare posto ai pannelli solari situato in zone montane o pedemontane.


Complessivamente, la copertura di suolo nazionale con pannelli fotovoltaici ha cumulato negli anni un’estensione di circa 18.000 ettari, tra suoli agricoli ed extra-agricoli. Il Focus ISMEA fornisce anche una stima del valore fondiario dei terreni transitati al “solare” nel 2023, pari a 9,7 milioni di euro, effettuata a partire dagli indicatori agronomici-estimativi derivati dalle banche dati dell’Istituto. “Lo scopo – spiega il direttore generale Ismea Sergio Marchi – è monitorare in maniera continuativa i dati sul consumo e sull’uso del suolo in Italia, in ottica valutativa e anticipatrice rispetto alle possibili implicazioni agricole, rurali e di sovranità alimentare. Sono tematiche che contribuiranno a migliorare la comprensione dei fenomeni in atto a supporto della governance del sistema agroalimentare, con valutazioni d’impatto sulle relazioni tra diverse opzioni, anche sul trade-off tra la conservazione e il rafforzamento del potenziale produttivo agricolo del Paese e lo sviluppo di energie rinnovabili”.

Meloni tiene delega Sud, ricognizione per sviluppo Mezzogiorno

Meloni tiene delega Sud, ricognizione per sviluppo MezzogiornoRoma, 3 dic. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sentito il Consiglio dei ministri, ha affidato oggi al ministro Tommaso Foti le deleghe relative agli affari europei, alla coesione territoriale e all’attuazione del PNRR.


Meloni – secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi – ha mantenuto in capo a sé il coordinamento delle politiche per il Sud e ha avviato, da subito, una ricognizione all’interno del Governo in merito a quanto già realizzato “per rafforzare lo sviluppo del Mezzogiorno, ai programmi in atto e alle proposte ancora da implementare, in particolare su incentivi, infrastrutture e investimenti”. Come la stesso premier ha detto recentemente, nel 2023 il Sud è stato “la locomotiva d’Italia, con PIL e occupazione in crescita sopra la media nazionale e un forte impulso alle esportazioni”. È intenzione della presidente del Consiglio “procedere su questo percorso con ancora maggiore determinazione”.

Unieuro, via libera Ue alla francese Fnac sull’acquisizione

Unieuro, via libera Ue alla francese Fnac sull’acquisizioneRoma, 3 dic. (askanews) – Via libera della Commissione europea al gruppo francese Fnac per l’acquisizione del controllo esclusivo sull’italiana Unieuro. Secondo quanto riporta un comunicato, l’Antitrust comunitario ha concluso che l’operazione di concentrazione “non solleverebbe problemi di concorrenza, tenuto conto delle quote limitate delle rispettive imprese sui diversi mercati in cui sono attive”.


La transazione è stato esaminata sulla base della “procedura semplificata” e riguarda il settore della vendita al dettaglio di dispositivi elettronici, elettrodomestici e beni legati alla cultura e all’intrattenimento.

Slow Food: stop speculazioni, ora legge per salvare suolo agricolo

Slow Food: stop speculazioni, ora legge per salvare suolo agricoloRoma, 3 dic. (askanews) – Stop alla speculazione sul suolo: si cominci recuperando i capannoni in disuso e installando il fotovoltaico su aree dismesse, infrastrutture e parcheggi Slow Food Italia chiede un censimento nazionale degli spazi oggi non sfruttati e una legge per salvare il suolo agricolo. Secondo il rapporto Ispra 2024 sul consumo di suolo, presentato oggi, si registrano venti ettari di suolo al giorno persi, al ritmo 2,3 metri quadrati ogni secondo: nel giro di dodici mesi appena, in Italia, le nuove coperture artificiali si sono mangiate altri 72,5 chilometri quadrati di suolo.


Il consumo di suolo avanza, rileva Slow Food, anche se non ve ne sarebbe affatto bisogno, visto che la popolazione che vive in Italia continua a diminuire. Nel rapporto si scopre che, tra il 2006 e il 2023, il 12,5% del consumo totale di suolo è imputabile agli impianti fotovoltaici a terra: il dato è estremamente rilevante, tanto più se si mette a confronto con le altre voci come la costruzione di edifici e fabbricati (16% del totale) o strade pavimentate (8%). Nel 2023, gli ettari consumati per far posto a impianti fotovoltaici a terra è aumentato del 60% rispetto all’anno precedente (421 ettari rispetto ai 265 ettari della rilevazione del 2022). Veneto, Piemonte e Sicilia guidano questa classifica tanto triste quanto assurda, se si pensa che (sempre dall’analisi di Ispra) installando pannelli fotovoltaici “sui tetti degli edifici e dei fabbricati esistenti, esclusi i centri storici dei principali comuni e tutti i centri e agglomerati urbani minori”, si raggiungerebbe la soglia di energia rinnovabile prevista dal Piano nazionale integrato energia e clima.


Non solo: nel 2023, altri 504 ettari di suolo consumato sono imputabili alla logistica e alla grande distribuzione. “Si tratta di un’altra assurdità – spiega Slow Food – se si pensa all’abbondanza di capannoni già costruiti e attualmente vuoti. È sufficiente spostarsi nelle periferie industriali di qualsiasi città italiana per rendersi conto dell’offerta di spazi oggi inutilizzati”. “Alla luce di questi dati, Slow Food Italia – dichiara Barbara Nappini, presidente dell’associazione – chiede alle istituzioni e agli organi di governo dei provvedimenti per frenare il consumo di terreno agricolo; l’installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici e delle strutture già esistenti, salvaguardando il terreno fertile e la realizzazione di un censimento degli spazi commerciali di grande dimensione oggi inutilizzati, promuovendone il riutilizzo”.


Infine, Slow Food Italia rivolge un appello ai cittadini: “se si dispone di una porzione di terra, anche se di dimensioni esigue o in ambito urbano, la si destini a un piccolo orto o a una siepe fiorita con essenze amiche degli impollinatori, lasciando i pannelli sul tetto”.

Italia-Usa, a Lilly Italia prestigioso Transatlantic Award di AmCham

Italia-Usa, a Lilly Italia prestigioso Transatlantic Award di AmChamMilano, 3 dic. (askanews) – L’American Chamber of Commerce in Italy (AmCham Italy) ha conferito ieri sera a Lilly Italia il Transatlantic Award, premio assegnato ad aziende statunitensi e italiane che si sono distinte per aver contribuito al rafforzamento delle relazioni tra Italia e Usa, anche attraverso investimenti sull’asse transatlantico. “Siamo orgogliosi di questo importante riconoscimento, che attesta il grande impegno di Lilly in Italia, dove l’azienda è presente da 65 anni con uno stabilimento a Sesto Fiorentino e oltre 1.500 dipendenti”, dichiara Elias Khalil, presidente e amministratore delegato Lilly Italy Hub.


La premiazione si è svolta nell’ambito della diciottesima edizione del tradizionale Transatlantic Award Gala Dinner, organizzato dall’AmCham Italy a Milano, alla presenza dell’ambasciatore Usa in Italia Jack Markell e dell’ambasciatrice italiana in Usa Mariangela Zappia. Fra i molti premiati nel corso del prestigioso evento, la multinazionale americana è stata l’unica azienda del settore farmaceutico. Lilly, prima azienda farmaceutica ad aver commercializzato l’insulina oltre 100 anni fa, fondata a Indianapolis nel 1876 e presente in Italia da 65 anni con un innovativo stabilimento produttivo, è stata insignita del prestigioso premio in ragione dell’impegno profuso in Italia: un investimento di oltre 750 milioni di euro annunciato nel 2023 per rafforzare la produzione locale di farmaci innovativi per il trattamento del diabete e dell’obesità, grazie al quale Lilly contribuirà al PIL italiano con 1,5 miliardi di euro entro il 2025, attivando oltre 6.000 posti di lavoro nel Paese, supportando inoltre la ricerca e sviluppo di terapie innovative in numerose aree terapeutiche ad alto impatto sociosanitario ed economico, come il diabete e l’obesità, l’oncologia, l’Alzheimer e l’immunologia.


Secondo Elias Khalil “nei prossimi anni vogliamo rafforzare ulteriormente la nostra partnership con il Paese, che è al centro della nostra strategia di crescita globale. Qui si trovano le competenze e le professionalità di alto livello per continuare a sviluppare nuovi farmaci e aiutare sempre più pazienti nel mondo. Dopo 65 anni di storia in Italia, Lilly è pronta a scrivere un nuovo importante capitolo della sua sempre più solida cooperazione con l’Italia, rendendo disponibili ai pazienti le più recenti innovazioni frutto della nostra ricerca scientifica, per fornire risposte ai bisogni terapeutici ancora insoddisfatti e contribuire attivamente alla promozione di un servizio sanitario più efficiente, resiliente e sostenibile, per consentire un più rapido accesso alle nostre cure a tutti coloro che ne hanno bisogno, migliorando la qualità di vita di molte persone”. Il Transatlantic Award segue altri importanti riconoscimenti attributi a Lilly in Italia nel corso del 2024. Lo scorso ottobre è stato presentato un francobollo in tiratura limitata del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per celebrare l’”Eccellenza del sistema produttivo ed economico” nazionale di Lilly Italia, in virtù della rilevanza storica e produttiva dell’azienda nel Paese. Nel mese di aprile Lilly ha ricevuto il prestigioso Premio Leonardo International, assegnato dal Comitato Leonardo, per lo storico impegno nell’ambito della ricerca, sviluppo e produzione di farmaci innovativi in Italia, generando valore economico, occupazionale e cognitivo per il Paese con attenzione alla sostenibilità ambientale e generando innovazione nel settore delle scienze della vita.

Grillo: Conte è il mago di Oz. Il Movimento è stramorto. Ci sarà altro anche senza di voi

Grillo: Conte è il mago di Oz. Il Movimento è stramorto. Ci sarà altro anche senza di voiMilano, 3 dic. (askanews) – “Vedere questo simbolo rappresentato da queste persone mi dà un senso di disagio. Fatevi un altro simbolo e fatevi le vostre cose. Il movimento è stramorto ma è compostabile. L’humus non è mai morto. Questo movimento avrà un altro decorso che ci siate voi o no”. Lo ha detto Beppe Grillo, in un video pubblicato sui suoi canali social, registrato alla guida di un carro funebre.


Giuseppe Conte come il “mago di Oz”, che adotta la tattica di “non farsi mai trovare”: questa “è stata la carta vincente per disintegrare il movimento nella sua identità”. E trasformarlo “in un partitino progressista” con “giochini” sulle alleanze “che neanche la democrazia Cristiana”. “Su di me – prosegue Grillo – sono state dette delle cose… Ho solo chiesto da Garante di avere un controllo sulle cose: non ho ancora ricevuto ancora risposta. Questo modo di comportarsi, che conoscete benissimo, è stata la carta vincente per disintegrare il movimento nella sua identità. Siamo scesi dal 25% a meno della metà e mi si accusa di essere il padre padrone. Mi ha accusato di essere il sopraelevato, ma dal suo punto di vista di sottopassaggio è chiaro che mi vede come sopraelevato. Ha una psicosi, una leggera psicosi e la politica va analizzata ormai neurologicamente: lui soffre di sindrome di compulsione a specchio, proietta sugli altri…”. Accusa ancora Grillo: “Il M5s si è trasformato in un partitino progressista con giochini sui candidati che neanche la Democrazia Cristiana. Giochini non condivisi da voi che votate, hanno trasformato questo partitino in niente”.


“Hanno fatto 20 domande per coprirne tre: mandare via me, i 3 o 4 mandati e la situazione del presidente. Hanno votato meno della metà degli iscritti. Vi pongo se non altro un dubbio: lo so che ho già perso ma sono ottimista perché il Movimento aveva una identità straordinaria”. È uno dei passaggi del video postato da Beppe Grillo sui suoi canali, registrato alla guida di un carro funebre. Grillo ricorda i “valori che sono stati traditi in questi due anni, siete diventati un partito di gente che non riconosco più, che segue un Oz e quando venivo a Roma nel mio ufficio non veniva nessuno, avevo capito che avevo già perso”. Ma per quei valori “Casaleggio ci ha messo l’intelligenza, io il coraggio, milioni di persone il cuore. Queste tre cose hanno fatto sì che il Movimento avesse una identità”.


Ma “sono ottimista per le votazione del 5 dicembre”. E poi spiega: “Devo parlarvi come attuale e confermato dallo statuto garante e custode dei grandi valori M5s che sono scomparsi in questi 3 anni. Io come garante non intervenivo in nulla, i miei progetti non arrivavano al Mago di Oz perchè lui non si faceva mai trovare, e i progetti sono stati tantissimi. Gliel’ho detto anche l’ultima volta, ‘Fatti dare una mano, sono una cinquantina di cose’, mi ha detto che ci saremmo visti una volta al mese ma poi non si è mai fatto trovare. La sfiducia costruttiva, la legge anti zombie cioè il cambio casacca, la legge sui condomini per le assemblee a maggioranza, il ‘2-20-20’ per aumentare l’efficienza e una sequenza di cose che non ha mai avuto risposta”.

Consumo suolo: diminuisce capacità terreno trattenere l’acqua

Consumo suolo: diminuisce capacità terreno trattenere l’acquaRoma, 3 dic. (askanews) – La perdita dei servizi ecosistemici legata al consumo di suolo non è solo un problema ambientale, ma anche economico: nel 2023 la riduzione dell’”effetto spugna”, ossia la capacità del terreno di assorbire e trattenere l’acqua e regolare il ciclo idrologico, secondo le stime, costa al Paese oltre 400 milioni di euro all’anno. Un “caro suolo” che si affianca agli altri costi causati dalla perdita dei servizi ecosistemici dovuti alla diminuzione della qualità dell’habitat, alla perdita della produzione agricola, allo stoccaggio di carbonio o alla regolazione del clima.


Complessivamente il consumo di suolo rimane ancora troppo elevato, anche se con una leggera diminuzione rispetto all’anno precedente e continua ad avanzare al ritmo di circa 20 ettari al giorno, ricoprendo nuovi 72,5 km2 (una superficie estesa come tutti gli edifici di Torino, Bologna e Firenze). Una crescita inferiore rispetto al dato dello scorso anno, ma che risulta sempre al di sopra della media decennale di 68,7 km2 (2012-2022) e solo in piccola parte compensata dal ripristino di aree naturali (poco più di 8 km2, dovuti in gran parte al recupero di aree di cantiere). A descrivere l’andamento nazionale del fenomeno, il rapporto SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” che in questa edizione pubblica le stime per tutte le regioni, le province e i comuni italiani relative al 2023. Ad accompagnare il report, l’EcoAtlante il quale, oltre a rappresentare un vero e proprio viaggio nell’ambiente italiano, consente di consultare e scaricare le mappe dettagliate del consumo di suolo e di personalizzarle in base alle proprie esigenze.


Cambia anche la classifica dei comuni “Risparmia suolo”, quelli in cui le trasformazioni della copertura del suolo sono limitate o assenti: sul podio del 2024 salgono Trieste, Bareggio (MI) e Massa Fermana (FM). Nel 2023 risultano cementificati più di 21.500 km2, dei quali l’88% su suolo utile. In aumento la cancellazione del suolo ormai irreversibile con nuove impermeabilizzazioni permanenti pari a 26 km2 in più rispetto all’anno precedente. Il 70% del nuovo consumo di suolo avviene nei comuni classificati come urbani secondo il recente regolamento europeo sul ripristino della natura (Nature Restoration Law). Nelle aree, dove il nuovo regolamento europeo prevede di azzerare la perdita netta di superfici naturali e di copertura arborea a partire dal 2024, si trovano nuovi cantieri (+663 ettari), edifici (+146 ettari) e piazzali asfaltati (+97ettari). In calo costante quindi la disponibilità di aree verdi: meno di un terzo della popolazione urbana riesce a raggiungere un’area verde pubblica di almeno mezzo ettaro entro 300 metri a piedi.


Proseguono le trasformazioni nelle aree a pericolosità idraulica media, dove la superficie artificiale avanza di oltre 1.100 ettari, mentre si sfiorano i 530 ettari nelle zone a pericolosità da frana, dei quali quasi 38 si trovano in aree a pericolosità molto elevata. La Valle d’Aosta e la Liguria sono le uniche regioni sotto i 50 ettari: la Valle d’Aosta, con +17 ettari, è la regione che consuma meno suolo, seguita dalla Liguria (+28) che si contiene al di sotto di 50 ettari. Gli incrementi maggiori per l’ultimo anno si sono verificati in Veneto (+891 ettari), Emilia-Romagna (+815), Lombardia (+780), Campania (+643), Piemonte (+553) e Sicilia (+521). Escludendo le aree ripristinate (operazione da cui si ricava il consumo di suolo netto) segnano gli aumenti maggiori Emilia-Romagna (+735 ettari), Lombardia (+728), Campania (+616), Veneto (+609), Piemonte (+533) e Sicilia (+483).


La capitale perde meno suolo: a livello comunale per la prima volta Roma (+71 ettari) registra una significativa riduzione dell’incremento rispetto ai dodici mesi precedenti (+124 ettari), ma si conferma tra i comuni con il consumo di suolo più alto (tenuto conto che si tratta del comune con la maggiore superficie in Italia), insieme a Uta (+106 ettari), comune della città metropolitana di Cagliari e Ravenna (secondo comune per superficie totale in Italia, +89 ettari). Nel 2023 la logistica ricopre altri 504 ettari in un solo anno, una crescita attribuibile principalmente all’espansione dell’indotto produttivo e industriale (63%), mentre la grande distribuzione e le strutture legate all’e-commerce contribuiscono rispettivamente per il 20% e il 17%. Il fenomeno si concentra prevalentemente nelle regioni del Nord Italia, con un massimo di superfici consumate in Emilia-Romagna (101 ettari), Piemonte (91 ettari) e Veneto (80 ettari). Altri impatti economici della perdita di servizi ecosistemici: se si considera la perdita del suolo avvenuta non solo nell’ultimo anno, ma nel periodo tra il 2006 e il 2023, l’impatto economico viene stimato tra 7 miliardi e 9 miliardi di euro annui. Il valore perso di stock (ossia la perdita assoluta di capitale naturale) dello stesso periodo varia tra 19 e 25 miliardi di euro.

Euro digitale, Cipollone: serve anche a difendere peso globale euro

Euro digitale, Cipollone: serve anche a difendere peso globale euroRoma, 3 dic. (askanews) – L’euro digitale servirà anche a mantenere i “vantaggi enormi” rappresentati dalla valuta unica, che oggi pesa per circa il 20% sui mercati finanziari globali mentre di fronte alle sfide della digitalizzazione e delle transazioni “dobbiamo difendere questo peso e forse accrescerlo”. Lo ha affermato Piero Cipollone, componente del comitato esecutivo della Bce intervistato durante un evento di Rcs Academy.


Secondo Cipollone sui preparativi per l’euro digitale “stiamo andando avanti, siamo a buon punto, abbiamo un po’ di ritardo perché speravamo che la legislazione potesse essere a questo punto promulgata. Invece abbiamo ancora qualche ritardo. La Commissione ha emesso una proposta di regolamento nel giugno del 2023. Il parlamento europeo sta discutendo con il Council working group. La speranza è che ci sia un po’ di accelerazione per poter vedere la legislazione emanata. Perché noi non potremmo mai emettere l’euro digitale senza avere una legislazione in piedi”, ha detto. “Come decisione, l’euro è stato un grande successo – ha detto il banchiere centrale -. Oggi l’euro pesa come moneta internazionale per circa il 20%. Dobbiamo difendere questo peso e forse accrescerlo perché ha dei vantaggi enormi. Avere una valuta di riserva importante è un beneficio importante per le nostre imprese e per le nostre economie. Il problema è che questa posizione non è garantita per sempre, è garantita se l’euro se viene usato come valuta di riserva ma anche come mezzo di scambio”. E in un il mondo che sta cambiando e si sta muovendo verso digitalizzazione “la nostra autonomia è molto bassa e per tutta una serie di pagamenti. Per esempio tutti i pagamenti che facciamo online e tutti i pagamenti cross-border, cioè quando andiamo negli altri paesi, non li facciamo con strumenti europei ma ricorrendo a strumenti non europei”.


“Al supermercato possiamo andare col nostro bancomat. Ma se vogliamo fare un acquisto online non possiamo farlo, dobbiamo usare soluzioni non europee. Questa è una dipendenza incredibile. Una volta che c’è lo schema dell’euro digitale, tutti apparteniamo allo stesso schema, quindi oggi le banche ci danno un prodotto che è limitato all’Italia, a meno di non pagare con uno dei famosi schemi internazionali. Con l’euro digitale – ha detto – avranno la possibilità di offrirci un prodotto che ci permette di pagare ovunque in Europa”, senza dover investire per sistemi ad hoc. (fonte immagine: ECB 2024).

Bove, Gravina: “Intervenuti con grande rapidità”

Bove, Gravina: “Intervenuti con grande rapidità”Roma, 3 dic. (askanews) – Il presidente Figc Gabriele Gravina ieri ha fatto visita in ospedale al centrocampista della Fiorentina: “In questi momenti il calcio riesce davvero a dimostrare la sua forza di grande comunità, e ieri sera è stato straordinario -ha detto Gravina a margine del Gala del calcio- in pochissimi istanti è stato possibile intervenire con una rapidità incredibile”. Gravina ha voluto “portare la vicinanza di tutto il mondo del calcio, della comunità del calcio che ha vissuto momenti di grande paura e commozione. Ho colto l’occasione per ringraziare la Fiorentina, e quindi ho voluto ringraziare la dirigenza nelle persone di Alessandro Ferrari e Daniele Pradè, dell’allenatore Raffaele Palladino, di tutta la squadra: ho voluto pranzare con loro e poi stare un po’ con Edo”