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Autore: Redazione StudioNews

Appello delle Università al G7: aumentare accesso all’istruzione nel mondo

Appello delle Università al G7: aumentare accesso all’istruzione nel mondoMilano, 12 apr. (askanews) – Lavorare insieme ai governi del G7 per aumentare l’accesso all’istruzione a livello globale. E’ la richiesta che più di 80 rappresentanti universitari provenienti da 18 Paesi hanno rivolto ai leader dei sette grandi della Terra, in vista della riunione di giugno in Puglia. “Crediamo che sostenere lo sviluppo di un settore dell’istruzione forte, che offra un accesso equo a un’istruzione di qualità, debba essere fatto in partnership con i governi con l’obiettivo di trasformare le vite degli individui, favorire la crescita economica e lo sviluppo globale e, in definitiva, fornire alle comunità di tutto il mondo l’opportunità di raggiungere il benessere e la prosperità”, si legge nello statement che è stato consegnato giovedì al ministro italiano dell’Università, Anna Maria Bernini.


Lo statement rappresenta un impegno formale sottoscritto dai presidenti di 46 università dell’alleanza U7+, in occasione del summit presidenziale, l’incontro annuale dell’alleanza tenutosi questa settimana in Bocconi. “Le università svolgono un ruolo cruciale in ciascuna delle nostre comunità e in tutto il mondo per promuovere la prosperità e lo sviluppo. Abbiamo la responsabilità di ridurre le barriere all’istruzione superiore, in collaborazione con altre università e attraverso la cooperazione con organizzazioni multilaterali come il G7”, ha dichiarato Meric Gertler, presidente dell’Università di Toronto e chair dell’Alleanza U7+. Il tema del summit di quest’anno, che ha visto anche la partecipazione della Statale e del Politecnico di Milano, è stato “Inclusive education for inclusive society” ed ha visto tre sessioni di lavoro la prima delle quali ha riguardato appunto l’accesso equo all’istruzione superiore, una sfida all’interno delle singole istituzioni, tra di esse e tra le regioni del mondo. La seconda sessione è stata dedicata al cambiamento climatico un tema sul quale le università possono agire in tre direzioni: “Accelerando la lotta in veste di educatori, – ha spiegato Gertler – attraverso la ricerca che porta innovazione e poi perchè le università hanno un impatto molto grande loro stesse dal punto di vista operativo. A Toronto noi abbiamo oltre 120mila persone nei nostri campus, 260 edifici diversi e 300 ettari di terreno: è una grossa impronta la nostra e su questa stiamo lavorando. Ecco se non si sfrutta il potere delle università nella lotta al cambiamento climatico si perde una grandissima opportunità”. La terza sessione, invece, ha affrontato il tema dell’intelligenza artificiale centrata sull’uomo che ha visto la rettrice del Politecnico di Milano, Donatella Scuito, come relatrice: “Abbiamo ragionato su come l’AI possa essere a supporto dell’educazione, come strumento nelle scienze sociali – ha detto – l’idea è riuscire a formare i ragazzi in modo che siano in grado di utilizzare questi strumenti per il bene della società sapendo benissimo che l’AI può essere usata in tanti modi, quindi ragionare su come utilizzarla e quali bias evitare per un corretto utilizzo”.


“Il mondo ha bisogno di università che risolvano le sfide più immediate, ma che lavorino al contempo a beneficio delle generazioni future”, ha dichiarato Francesco Billari, rettore dell’Università Bocconi. “Una strategia concreta che possiamo adottare è quella di lavorare con i Paesi del G7 per sostenere la facilità di mobilità di studenti e studiosi, riducendo l’onere dei visti e assicurando che i rifugiati in fuga da persecuzioni e violenze possano condividere il coinvolgimento in termini di didattica, ricerca e comunità che le università offrono”. Nella dichiarazione, i presidenti delle università U7+ hanno chiesto l’impegno e la collaborazione del G7 in quattro aree chiave, tra cui la continua attenzione allo sviluppo di sistemi d’istruzione di alta qualità e inclusivi, dall’istruzione primaria fino all’istruzione superiore, il sostegno agli investimenti nell’istruzione superiore nei Paesi a basso e medio reddito, la fornitura di fondi per sostenere gli studenti delle comunità emarginate a livello locale e globale e il sostegno e priorità ai visti per gli studenti e gli studiosi che fuggono da regimi oppressivi, conflitti armati o minacce di conflitto. Queste richieste di impegno da parte del G7 si allineano con gli obiettivi della Presidenza del G7 2024 dove il Governo italiano osserva che “il rapporto con i Paesi in via di sviluppo e le economie emergenti sarà centrale. L’impegno con l’Africa sarà una priorità fondamentale. Lavoreremo per costruire un modello di cooperazione basato su partenariati reciprocamente vantaggiosi, lontano da logiche paternalistiche o predatorie”

Mattarella-Pahor, Serracchiani (Pd): sono luci in momento buio

Mattarella-Pahor, Serracchiani (Pd): sono luci in momento buioRoma, 12 apr. (askanews) – “In un momento buio della storia d’Europa conforta e rassicura la presenza di personalità luminose come quelle di Sergio Mattarella e Borut Pahor. Lascia un segno la cerimonia intima e solenne con cui l’università di Trieste li ha onorati per gli storici traguardi raggiunti. In una visione di scenario europeo, superare senza dimenticare l’epoca di violenze, sofferenze e incomprensioni reciproche tra italiani e sloveni, aprire un nuovo capitolo di collaborazione e sincera amicizia, non dare mai nulla per acquisito: questa la lezione di due grandi uomini”. Così la deputata Debora Serracchiani, oggi presente a Trieste al conferimento della laurea honoris causa al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e all’ex Presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor.

Giorgetti: chi paga le case green? Le famiglie, gli Stati, l’Ue?

Giorgetti: chi paga le case green? Le famiglie, gli Stati, l’Ue?Lussemburgo, 12 apr. (askanews) – L’Italia ha votato contro la direttiva Ue sulle “Case green”, ma con il voto in Consiglio Ecofin oggi “si è purtroppo concluso l’iter”, e la direttiva ora dovrà essere recepita dagli Stati membri. Per l’Italia, che ha l’esperienza negativa del “Superbonus”, con “pochi fortunelli” che ne hanno approfittato a spese di tutti i contribuenti, rimane la domanda a cui rispondere: “Chi paga?” E’ quanto ha affermato, in sintesi, il ministro italiano dell’Economia e Finanza, Giancarlo Giorgetti, parlando con i giornalisti a Lussemburgo al termine dell’Ecofin dopo l’approvazione della direttiva (contro cui ha votato anche l’Ungheria).


“La posizione dell’Italia – ha detto Giorgetti – è nota. Bellissima direttiva, bellissima, ambiziosa ma alla fine chi paga? Noi abbiamo l’esperienza in Italia dove pochi fortunelli hanno rifatto le case grazie ai soldi che ci ha messo lo Stato, cioè tutti gli altri italiani. Diciamo che è un’esperienza che potrebbe insegnare qualcosa”. “Devo dire – ha ricordato il ministro – che quando sono arrivato qui, molti colleghi mi avevano chiesto informazioni sull’esperienza del Superbonus, e io già allora gli avevo sconsigliato di avventurarsi su questo terreno. Credo che ci sia da riflettere. Nel senso che è giusto immaginare di rifare tutte le case per renderle ‘green’, ma ribadisco: chi paga? Le famiglie, gli Stati, l’Europa?” A un giornalista che chiedeva se il problema non stia nel principio del sostegno pubblico al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, ma nel modo specifico in cui era organizzato lo strumento del Superbonus, Giorgetti ha risposto: “I principi sono bellissimi, la realtà è un’altra. E credo che questo sia stato dimostrato”.


Quanto all’idea di spalmare le detrazioni del Superbonus su dieci anni, il ministro ha puntualizzato: “Se dipendesse da me, direi di sì, però – ha concluso – com’è noto decide il Parlamento”.

Mattarella: isolare le università da altri Paesi non aiuta la pace

Mattarella: isolare le università da altri Paesi non aiuta la paceTrieste, 12 apr. (askanews) – Così come avvenuto per la piena riconciliazione tra Italia e Slovenia, le collaborazioni internazionali tra università sono una “chiave di successo” che passa attraverso “la crescita di ricerca e formazione in comune”. È il monito rivolto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in giorni nei quali in diversi atenei italiani e nel mondo c’è chi tenta di boicottare gli accordi in essere con le università israeliane come segno di protesta nei confronti del conflitto in corso nella Striscia di Gaza.


Questo ruolo virtuoso degli scambi accademici, ha sottolineato il Capo dello Stato ricevendo all’Università di Trieste la laurea ad honorem in giurisprudenza insieme all’ex presidente sloveno Borut Pahor, “vale per tutti i meridiani, ovunque, in qualunque direzione nel mondo” perché “le università sono sempre state, oltre che sede di approfondimento e trasmissione del sapere, luogo del libero dibattito, della critica e anche del dissenso nei confronti del potere. Dibattito, critica e dissenso collegati tra gli atenei di tutti i Paesi, al di sopra dei confini e al di sopra dei contrasti tra gli Stati”. Per Mattarella “se si recide questo collegamento, questo prezioso scambio di riflessioni, di collaborazioni, di esperienze, non si aiutano i diritti, non si aiuta la libertà né la pace”, ma al contrario “si indebolisce la forza del dibattito, della critica e del dissenso. Si aiuta il potere, quello peggiore, che ha sempre cercato di tenere isolate le università del proprio Paese, di impedirne il collegamento con quelle oltre confine”.


Il conferimento della laurea è l’occasione per ricordare le “sofferenze” procurate all’Europa e al mondo dalla Seconda Guerra Mondiale, scatenata dai “nazionalismi esasperati”, ma anche per promuovere il modello di “dialogo costante e fruttuoso” tra Italia e Slovenia che per Mattarella stato “alimentato dalla consapevolezza che la comune adesione e appartenenza alla casa europea e ai valori euro-atlantici” è un “elemento identitario” che rafforza “lo sguardo verso il futuro”. Da qui, per il presidente, discende il ruolo cruciale dell’Ue che, in un mondo che “ha bisogno di pace, stabilità, progresso”, è chiamata a “dare risposte concrete alle aspirazioni di quei popoli che guardano al più imponente progetto di cooperazione concepito sulle macerie del secondo conflitto mondiale”. Un riferimento esplicito a Ucraina, Moldova e Georgia, ma soprattutto ai Paesi dei Balcani Occidentali, per completare quel “imprescindibile e urgente” processo di completamento dell’Ue al quale le “dinamiche geo-politiche in Europa hanno conferito rinnovato slancio”.

Usa, Prezzi importazione in marzo +0,4%, oltre le stime

Usa, Prezzi importazione in marzo +0,4%, oltre le stimeNew York, 12 apr. (askanews) – I prezzi all’importazione negli Stati Uniti, in marzo, sono saliti dello 0,4%, secondo i dati pubblicati dal dipartimento del lavoro. Il mese scorso era stato registrato un +0,3%. Il dato segna il terzo mese di aumenti consecutivi. Gli analisti si attendevano un aumento dello 0,3%. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno i prezzi all’importazione sono saliti dello 0,4%, il primo aumento da gennaio 2023.


I prezzi del petrolio importato sono balzati del 6%, contro il +1,7% del mese scorso. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno saliti del 7,5%. Il rialzo di marzo è il più alto da dicembre 2022. I prezzi delle importazioni, escludendo il petrolio, sono rimasti stazionari, mentre il mese scorso erano cresciuti dello 0,2%. I prezzi delle esportazioni sono saliti dello 0,3%, rispetto al mese scorso quando si era registrato un +0,8%. Rispetto allo stesso mese del 2023, i prezzi alle esportazioni sono scesi dell’1,4%.

Università, Mattarella: isolarle da altri Paesi non aiuta pace

Università, Mattarella: isolarle da altri Paesi non aiuta paceTrieste, 12 apr. (askanews) – Così come avvenuto per la piena riconciliazione tra Italia e Slovenia, le collaborazioni internazionali tra università sono una “chiave di successo” che passa attraverso “la crescita di ricerca e formazione in comune”. È il monito rivolto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in giorni nei quali in diversi atenei italiani e nel mondo c’è chi tenta di boicottare gli accordi in essere con le università israeliane come segno di protesta nei confronti del conflitto in corso nella Striscia di Gaza.


Questo ruolo virtuoso degli scambi accademici, ha sottolineato il Capo dello Stato ricevendo all’Università di Trieste la laurea ad honorem in giurisprudenza insieme all’ex presidente sloveno Borut Pahor, “vale per tutti i meridiani, ovunque, in qualunque direzione nel mondo” perché “le università sono sempre state, oltre che sede di approfondimento e trasmissione del sapere, luogo del libero dibattito, della critica e anche del dissenso nei confronti del potere. Dibattito, critica e dissenso collegati tra gli atenei di tutti i Paesi, al di sopra dei confini e al di sopra dei contrasti tra gli Stati”. Per Mattarella “se si recide questo collegamento, questo prezioso scambio di riflessioni, di collaborazioni, di esperienze, non si aiutano i diritti, non si aiuta la libertà né la pace”, ma al contrario “si indebolisce la forza del dibattito, della critica e del dissenso. Si aiuta il potere, quello peggiore, che ha sempre cercato di tenere isolate le università del proprio Paese, di impedirne il collegamento con quelle oltre confine”.


Il conferimento della laurea è l’occasione per ricordare le “sofferenze” procurate all’Europa e al mondo dalla Seconda Guerra Mondiale, scatenata dai “nazionalismi esasperati”, ma anche per promuovere il modello di “dialogo costante e fruttuoso” tra Italia e Slovenia che per Mattarella stato “alimentato dalla consapevolezza che la comune adesione e appartenenza alla casa europea e ai valori euro-atlantici” è un “elemento identitario” che rafforza “lo sguardo verso il futuro”. Da qui, per il presidente, discende il ruolo cruciale dell’Ue che, in un mondo che “ha bisogno di pace, stabilità, progresso”, è chiamata a “dare risposte concrete alle aspirazioni di quei popoli che guardano al più imponente progetto di cooperazione concepito sulle macerie del secondo conflitto mondiale”. Un riferimento esplicito a Ucraina, Moldova e Georgia, ma soprattutto ai Paesi dei Balcani Occidentali, per completare quel “imprescindibile e urgente” processo di completamento dell’Ue al quale le “dinamiche geo-politiche in Europa hanno conferito rinnovato slancio”.

Mattarella-Pahor, Fedriga: ulteriore passo processo pacificazione

Mattarella-Pahor, Fedriga: ulteriore passo processo pacificazioneTrieste, 12 apr. (askanews) – “Questa nobile iniziativa è un ulteriore passo del processo di pacificazione di questo territorio. Un percorso iniziato anni addietro con l’ingresso della Slovenia nell’Unione europea e proseguito nel 2010 con il concerto dei tre Presidenti a Trieste e nel luglio del 2020 con la riconsegna del Narodni dom alla comunità slovena e con la stretta di mano, divenuta storica, dei Presidenti Mattarella e Pahor. È sotto gli occhi di tutti come, grazie alla volontà di alcune importanti personalità, sia cambiata la storia del confine orientale e della stessa Europa”. Questo in sintesi il concetto espresso dal governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in occasione della visita del Presidente della Repubblica, giunto oggi a Trieste per ricevere, insieme all’ex Presidente della Slovenia Boris Pahor, la laurea honoris causa in Giurisprudenza.


Per il presidente del Friuli Venezia Giulia è importante che questa iniziativa sia stata fortemente voluta dall’Università degli studi di Trieste in occasione dei festeggiamenti per i suoi primi cento anni di vita. Questa è la casa di tanti giovani che spesso non conoscono quanto sia accaduto lungo il confine orientale, ragazze e ragazzi che non sanno quanto profonde fossero le divisioni e l’incapacità di dialogo tra le diverse comunità che da sempre vivono in questo territorio. Adesso Slovenia e Italia fanno parte dell’Unione europea e si dà tutto per scontato – ha aggiungo il governatore -. L’amicizia e le odierne proficue collaborazioni sono invece frutto di un lavoro costruito nel tempo che sta dando risultati significativi. Secondo il governatore, come Nova Gorica Gorizia Capitale europea della cultura 2025 e come la candidatura congiunta Friuli Venezia Giulia-Slovenia-Austria per ospitare le Olimpiadi invernali successive al 2034, anche l’iniziativa odierna è un esempio per la costruzione di un’Europa che ci riempie di orgoglio. Un’Europa con un senso di comunità sempre più forte che sappia rappresentare al meglio gli interessi e i bisogni delle diverse popolazioni che la compongono. Il presidente ha rivolto infine un ringraziamento al magnifico rettore Roberto Di Lenarda per aver pensato a una giornata come questa. In questi anni ha saputo guidare l’Ateneo coltivandone i valori fondanti ma con uno sguardo rivolto al futuro, dimostrandosi sempre un interlocutore importante per l’Amministrazione regionale.


Nella motivazione per la laurea honoris causa in Giurisprudenza al Presidente della Repubblica e all’ex Presidente della Slovenia Borut Pahor si legge che le due alte cariche hanno saputo coraggiosamente ripudiare la prospettiva angusta dell’egoismo nazionalistico, per proseguire invece una politica di riconciliazione, retta sulla creazione e sul consolidamento di spazi e simboli dedicati alla memoria collettiva, quale fondamento di autentica pace tra i popoli. “Due statisti che hanno interpretato l’amor di patria in una dimensione europea alta, così contribuendo a trasformare la frontiera adriatica, da territorio di aspro conflitto etnico e culturale, ad area di dialogo, di cooperazione e di amicizia, nella comune coscienza dei diritti umani e nella luce delle libertà democratiche”.

Collaborazione tra Sicilia e Ingv per prevenzione fenomeni calamitosi

Collaborazione tra Sicilia e Ingv per prevenzione fenomeni calamitosiRoma, 12 apr. (askanews) – Collaborazione tra Regione Siciliana e Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) per la prevenzione dei fenomeni calamitosi. L’assessore regionale al Territorio e ambiente Elena Pagana, infatti, ha incontrato a Roma, nella sede dell’Ingv, il presidente dell’Istituto Carlo Doglioni e il direttore Massimo Chiappini per avviare una sinergia di natura tecnica, operativa, scientifica e istituzionale.


“Siamo qui per dare vita a nuove forme di collaborazione – dice Pagana – oltre a quelle che già esistono sul nostro territorio. Penso alla sede di Palermo e alle attività che vengono effettuate, ma anche alla straordinaria presenza nell’arcipelago delle isole Eolie o quella in provincia di Catania, con l’osservatorio vulcanologico e le sue stazioni che, grazie all’Ingv, rendono l’Etna uno dei vulcani attivi più monitorati al mondo”. Tra gli obiettivi della cooperazione, che si concretizzerà con la firma di accordi e protocolli di intesa, soprattutto lo studio e la determinazione delle cause dei fenomeni calamitosi, l’identificazione degli scenari di pericolosità e l’individuazione delle zone del territorio soggette ai diversi rischi (idrogeologico, idraulico, sismico, vulcanologico, incendi boschivi).


“La collaborazione con la Regione, attraverso l’assessorato del Territorio e dell’ambiente è veramente strategica per noi – dichiara Chiappini -. Le nostre tecniche possono essere utili su tutto il territorio siciliano per una maggiore sicurezza, che sia sostenibile nei vari scenari e in particolare in tutta la zona etnea, dove c’è un grandissimo tesoro dal punto di vista ambientale”.

Blackrock, patrimonio gestito a record 10,5 trilioni dollari

Blackrock, patrimonio gestito a record 10,5 trilioni dollariRoma, 12 apr. (askanews) – Il boom dei mercati azionari e la popolarità di un nuovo fondo quotato in bitcoin spot hanno spinto BlackRock a registrare un patrimonio gestito di 10,5 trilioni di dollari e un utile netto in aumento di oltre un terzo.


Il più grande gestore finanziario del mondo ha registrato un aumento del 36% su base annua dell’utile netto a 1,57 miliardi di dollari nel suo primo trimestre fiscale, con un aumento dell’11% dei ricavi a 4,7 miliardi di dollari. Queste cifre, così come l’utile netto rettificato di 1,47 miliardi di dollari, hanno superato le aspettative degli analisti intervistati da Bloomberg. Tuttavia – riporta il Financial Times – gli afflussi netti di 57 miliardi di dollari hanno deluso, trascinati al ribasso da 19 miliardi di dollari di deflussi dai prodotti di gestione della liquidità.


L’amministratore delegato Larry Fink ha sottolineato in una dichiarazione di venerdì una “forte pipeline” di opportunità. “Vediamo un potenziale di crescita significativo nelle infrastrutture, nella tecnologia, nel pensionamento e nelle soluzioni per l’intero portafoglio”, ha affermato. BlackRock è stato uno dei una dozzina di soggetti a lanciare un exchange traded fund (Etf) bitcoin spot nel primo trimestre, e il suo prodotto ha avuto un successo travolgente: ha raggiunto 10 miliardi di dollari di asset in tempi record e ora ha 18,7 miliardi di dollari. Ciò ha contribuito ad alimentare i flussi totali negli ETF nel trimestre portandoli a 67 miliardi di dollari.


La maggior parte dell’aumento di 1,4 trilioni di dollari su base annua del patrimonio gestito è dovuto al rialzo dei mercati azionari. Negli Stati Uniti, l’S&P 500 ha registrato il suo miglior primo trimestre dal 2019. I fondi a reddito fisso hanno riportato afflussi per 42 miliardi di dollari e i fondi azionari hanno ricevuto 18 miliardi di dollari. BlackRock e altri gestori patrimoniali hanno previsto una grande rotazione verso il reddito fisso, ma la decisione della Federal Reserve statunitense di mantenere i tassi di interesse ai massimi da 23 anni ha finora depresso la domanda.


I ricavi tecnologici, apprezzati dagli investitori perché meno legati alle oscillazioni del mercato, sono aumentati di 37 miliardi di dollari su base annua arrivando a 377 miliardi di dollari. Il margine operativo di BlackRock è migliorato al 35,8%, leggermente migliore di quanto previsto dagli analisti. Il gestore finanziario ha annunciato piccoli tagli di posti di lavoro a gennaio come parte di uno sforzo più ampio per controllare i costi. Oggi le azioni BlackRock sono aumentate di circa il 2,6% nelle negoziazioni pre-mercato.

La Lega festeggia la sua fondazione, Fontana: tra altri 40 anni ancora qui

La Lega festeggia la sua fondazione, Fontana: tra altri 40 anni ancora quiMilano, 12 apr. (askanews) – Un brindisi con lo spumante, abbracci e battute. Sotto un sole estivo, la Lega Lombarda si ritrova davanti al Pirellone a Milano per festeggiare i 40 anni dalla fondazione. Matteo Salvini non c’è, è anche lui nel capoluogo lombardo ma gli impegni del G7 dei ministri dei Trasporti non gli consentono di partecipare. In piazza c’è Attilio Fontana, governatore della Regione, e c’è il segretario della Lega Lombarda Fabrizio Cecchetti. E poi la ministra Alessandra Locatelli, diversi parlamentari lombardi. Atmosfera rilassata, colonna sonora affidata ai lombardi Cochi e Renato e al ‘lombardissimo’ Davide Van de Sfroos, ma anche qualche messaggio: “Hanno cercato di contestarci e contrastarci in tutti i modi possibili, leciti e illeciti, ma la cosa vera è che abbiamo idee e progetti e fra 40 anni la Lega sarà ancora qua, ancora più gloriosa e ancora più al centro della politica”, assicura Fontana. Cecchetti si rivolge invece ai dissidenti interni: “Siamo il sindacato del Nord e sempre lo saremo. Solo noi difendiamo gli interessi del Nord”.


Perchè il tema del rapporto con le origini della nuova “Lega per Salvini premier” attraversa tutte le manifestazioni per celebrare la fondazione: “Sono rimaste le cose fondamentali, sostanziali, l’entusiasmo e la voglia di rapportarsi con i cittadini, tutelare i territori. Credo che sia rimasto tutto quello che è il messaggio fondamentale”, garantisce ancora Fontana, ricordando “l’avventura fantastica, con momenti esaltanti, il cambiamento nella politica italiana, nei rapporti con i cittadini. Anni di speranze e sogni, anni che ci ha regalato Umberto Bossi, soprattutto a una fetta di persone che non avrebbero mai pensato di poter essere coinvolte direttamente nella politica”. Cecchetti risponde invece direttamente: “A chi dice che ci siamo dimenticati del territorio, dico che Salvini ha fatto partire 40 cantieri in Lombardia; Giorgetti ha tolto quella cosa indegna del RdC per mettere risorse su pensionati e lavoratori che in Lombardia soffrono di più il costo della vita. La Lega non si è dimenticata del territorio”. E poi, aggiunge Igor Iezzi, “dopo 40 anni sta arrivando l’Autonomia”.


Ma un vecchio militante, in piazza con i suoi lavori di collage di foto a tema Lega, col sorriso sfotte tutto e tutti, del nuovo corso: “Invece della Padania hanno fatto la Puttania, invece di Pontida fanno i ponti… Con Bossi eravamo salvi, ora siamo solo Salvini”.