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Autore: Redazione StudioNews

Cnpr Forum: incentivi alle imprese per rilanciare l’occupazione

Cnpr Forum: incentivi alle imprese per rilanciare l’occupazioneMilano, 8 apr. (askanews) – “Questo governo finora ha dimostrato di essere poco lungimirante, con manovre conservative senza investimenti che hanno inevitabilmente messo in difficoltà il settore dell’industria. Pensiamo alla legge delega sugli incentivi, che tutto prevedeva tranne la possibilità di detrazioni per le imprese e la possibilità di utilizzare il credito d’imposta”. Sono le parole di Luigi Nave, senatore del M5s in Commissione industria, commercio, turismo e agricoltura, nel suo intervento al Cnpr Forum “Priorità industria: salvaguardare l’economia reale per un’Europa più forte”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca. “In che modo vogliamo far crescere la politica industriale italiana? – si chiede poi il senatore penta stellato – Manca una visione complessiva. Lo vediamo a Taranto con l’Ilva e con quello che accade per Tim dove lo Stato non impegna risorse per prendere la maggioranza di un asset strategico. Se aggiungiamo l’aumento dei tassi e quello dei costi delle materie prime, il calo nella produzione è inevitabile. La proposta di industria 5.0 del governo non ha fatto altro che prendere fondi residui da Industria 4.0 peggiorandone le condizioni. Solo 3 miliardi di euro per i beni strumentali e 698 milioni per i servizi. Su chi si scaricano queste difficoltà? Inevitabilmente sui cittadini”.


Sostenere la crescita è la priorità per Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia in Commissione Politiche dell’Unione Europea. “Dopo una storica serie di dati molto incoraggianti per il nostro Paese, penso a quelli sull’occupazione che ha fatto segnare un record con centinaia di migliaia di occupati in più, la contrazione non è una buona notizia – ha detto Cattaneo – C’è una differenza sostanziale rispetto al passato. Se fino a qualche anno fa eravamo sempre in fondo alla lista dei paesi, per indice di crescita, anche quando l’area-euro cresceva in maniera sostenuta, oggi l’Italia è nella parte medio alta della classifica della crescita del Pil. Il dato è molto condizionato dal complessivo stato di salute dell’UE nel suo insieme, c’è il tema specifico della Germania in forte rallentamento. Il nostro governo è impegnato a sostenere la crescita in maniera determinante. L’Italia è un grande paese manifatturiero e dovrà continuare ad esserlo. Le iniziative fiscali e i fondi del Pnrr dovranno essere finalizzate a sostenere la transizione energetica ed ambientale per le aziende”. Critico Filiberto Zaratti, di Alleanza Verdi e Sinistra e segretario di presidenza della Camera dei Deputati: “Quello che manca da troppo tempo al nostro Paese è una seria politica industriale è la sua argomentazione – Politica che deve basarsi sull’innovazione, che deve essere supportata dal pubblico e deve essere una priorità del sistema imprenditoriale. Abbiamo una piccola e media impresa molto vivace e una grande industria che ha sempre faticato ad essere al pari della concorrenza a livello mondiale. Il supporto che spesso lo Stato ha dato all’industria alla fine non può durare in eterno. Questa è una delle ragioni del declino del settore insieme alla mancanza di competitività su mercati sempre più agguerriti”. “Manca anche un adeguato supporto al sistema universitario – aggiunge Zaratti – prosegue l’esodo dei giovani motivato anche dai bassi salari per lavori qualificati. Tutti questi fattori contribuiscono all’impoverimento del nostro sistema e produce ristagno dei consumi. La transizione digitale e quella green sono un’occasione storica insieme al Pnrr per invertire la rotta. Si esce dalla crisi unicamente se si ha capacità di investire e innovare”.


Per Alessandro Colucci, esponente di Noi Moderatie segretario di presidenza a Montecitorio: “i dati sull’Eurozona evidenziano che c’è stato un calo complessivo a livello globale perché abbiamo subìto traumi straordinari”. “La pandemia, la guerra in Ucraina nel cuore dell’Europa e il conflitto in Medio Oriente tra Israele e Palestina per poi finire al Mar Rosso con le tensioni legate al trasporto delle merci, oltre a una serie di condizioni economiche oggettivamente difficili – ha poi aggiunto – Dobbiamo dire che l’Italia cresce più di Germania e Francia, ha un calo di disoccupazione che negli ultimi quattordici anni non si è mai visto arrivando a toccare un calo dell’8 % di disoccupazione nell’ultimo trimestre. Bisogna puntare sul lavoro, che non nasce per decreto dello Stato, ma viene prodotto dalle imprese sulle quali occorre investire di più. Bene hanno fatto il governo Meloni e il centro destra decidendo per il taglio del cuneo fiscale, vale a dire tagliare il costo del lavoro. In passato sono state fatte politiche scellerate che hanno prodotto fardelli e zavorre che ancora pesano sulle nostre spalle. A noi il compito di cambiare rotta”. Nel corso del dibattito, moderato da Annamaria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Pasqua Borracci, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Bari. “Secondo i dati Eurostat la produzione industriale in Italia è in calo. E alla nostra debolezza corrisponde anche una flessione nell’intera eurozona che ha fatto registrare un meno 6,7% a gennaio 2024 rispetto all’anno precedente – ha detto Borracci – L’industria è un settore strategico nella forza economica dell’Italia e dell’UE e servono investimenti per rafforzare l’intero comparto nell’interesse di una ripresa economica sia del nostro Paese che dell’Europa intera. In quest’ottica la transizione digitale e quella green rappresentano due delle principali sfide da vincere per incentivare innovazione e ricerca e per promuovere la creazione posti di lavoro qualificati e a lungo termine”.


Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: “Per comprendere il calo rilevato nel comparto dell’industria, dobbiamo tener conto sia del rialzo dei tassi e la conseguente riduzione dell’acquisto dei beni durevoli, che il rallentamento nella realizzazione delle opere del Pnrr e la fine del boom edilizio con la soppressione del superbonus – ha detto – Sono tutti fattori che hanno contribuito a questo saldo negativo. E’ importante che si continui a pensare all’industria come strumento fondamentale per lo sviluppo e la crescita del Paese e che ci siano incentivi ben indirizzati per favorirla. Il tema del green e della distanza che ci separa da nazioni come la Spagna deve farci riflettere. In particolare per ciò che attiene l’energia da fonti rinnovabili, il fattore più rilevante è la difficoltà nell’ottenimento di autorizzazioni e visti per la realizzazione degli impianti. La crescita economica e occupazionale è subordinata anche a una enorme semplificazione dei flussi burocratici”.

Olio di oliva sempre più usato in cosmesi e nutraceutica

Olio di oliva sempre più usato in cosmesi e nutraceuticaRoma, 8 apr. (askanews) – Apre anche alla cosmesi a base di olio di oliva e alla nutraceutica a base di olio e foglie di oliva con uno spazio specifico e iniziative dedicate la 28esima edizione di SOL, International Olive Oil Trade Show, in programma a Veronafiere dal 14 al 17 aprile, in concomitanza con Vinitaly.


I dati evidenziano per il mercato dei cosmetici naturali un comparto in crescita, tanto che in tutto il mondo nel 2023 il fatturato totale ha superato i 35 miliardi di euro, con proiezioni in crescita fra il 2024 e il 2032 a un tasso annuo del 5,1%, proiettando il valore del ricavato totale vicino ai 54 miliardi di euro. In Italia il segmento dei cosmetici naturali vale 3,1 miliardi di euro (+7,6% la crescita nel 2023, secondo le elaborazioni del Centro studi di Cosmetica Italia) e rappresenta il 25% del mercato. Grazie a ricerca e sviluppo, la cosmesi legata alla filiera olivicolo olearia mostra una grande vitalità nel proporre soluzioni innovative, come l’estratto di fiori di olivo (ottenuto dalla distillazione dei fiori), la polvere di buccia dell’oliva, l’estratto di linfa di olivo e l’estratto di legno di olivo, che si vanno ad aggiungere a tipologie consolidate come gli estratti di foglie di olivo (segnalato in 170 formulazioni cosmetiche, tanto da avere la più alta frequenza di utilizzo negli Stati Uniti) o la polvere di foglie di olivo e dell’oliva stessa.


Grazie alle proprietà dei frutti, dell’olio e delle foglie, l’olivo si è rivelato un alleato della salute, grazie agli utilizzi nell’ambito della medicina, dell’industria alimentare e della cosmetica. L’oliva contiene più di cento sostanze, principalmente grassi (il 14% di grassi saturi e l’11% di grassi monoinsaturi, come ad esempio omega-3 e omega-6), proteine, glicosidi, medicinali, mentre la foglia dell’olivo contiene oli essenziali, alcaloidi organici acidi, vitamina C e altri nutrienti, come i polifenoli. Fra questi, in particolare, l’oleocantale, un antiossidante che agisce come il farmaco ibuprofene, con proprietà quindi di un antinfiammatorio naturale. Il 28esimo SOL di Veronafiere accende i riflettori su olive e olio in chiave benessere con un incontro in programma mercoledì 17 aprile proprio sul tema “Oltre all’olio c’è di più: benessere e bellezza grazie all’olivo” con focus sulle foglie di olivo e sui sottoprodotti di lavorazione, che forniscono molecole attive per cosmesi e skin care e sulla corretta alimentazione, a partire dalle olive.

Coldiretti lancia raccolta firme per etichetta origine in Ue

Coldiretti lancia raccolta firme per etichetta origine in UeRoma, 8 apr. (askanews) – Oltre otto italiani su 10 (83%) chiedono lo stop alle importazioni di prodotti agroalimentari che non rispettano le stesse regole di quelli italiani in materia di sicurezza alimentare, ambientale e di tutela del lavoro. E’ quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’ diffusa oggi in concomitanza con la manifestazione di Coldiretti al Brennero, dove diecimila agricoltori, insieme al presidente di Coldiretti Ettore Prandini, per due giorni presidieranno il Brennero per protestare contro l’invasione di cibo straniero che finisce spesso sulle tavole spacciato come italiano.


Coldiretti ha anche avviato una raccolta di firme per una legge europea di iniziativa popolare sull’obbligo di etichettatura dell’origine di tutti i prodotti in commercio. Obiettivo un milione di firme, per estendere l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta a tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue. La raccolta di firme potrà essere sostenuta firmando in tutti i mercati contadini di Campagna Amica e negli uffici Coldiretti e sarà promossa anche sui social media con l’hashtag #nofakeinital. Lo scopo è “mettere finalmente in trasparenza – spiega in una nota Coldiretti – tutti quei prodotti che sono ancora oggi anonimi e che rappresentano circa un quinto della spesa degli italiani e includono alimenti simbolo a partire dal pane. Su pagnotte e panini non vige, infatti, l’obbligo di indicare l’origine del grano impiegato, come accade per la pasta. E lo stesso vale per tutti i derivati come biscotti, fette biscottate crackers e simili”. Del tutto anonimi anche i legumi in scatola, così come le confetture di frutta o di verdura trasformata, come marmellate e sottoli. Niente etichetta d’origine anche per ortaggi e frutta di IV Gamma e noci e pistacchi sgusciati, per i quali dovrebbe però aprirsi uno spiraglio dal prossimo anno, né per carne di coniglio e di cavallo. Restano inoltre completamente anonime le portate sui menu dei ristoranti.


“Dobbiamo dire basta alla concorrenza sleale, fermare i cibi contraffatti che passano dalle frontiere e dai porti europei – ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – La nostra mobilitazione, in continuità con il lavoro fatto a Bruxelles in questi mesi, prosegue a difesa del reddito degli agricoltori e a salvaguardia della salute dei cittadini”.

Cina, crisi immobiliare: istanza di liquidazione per Shimao Group

Cina, crisi immobiliare: istanza di liquidazione per Shimao GroupRoma, 8 apr. (askanews) – Una delle principali banche statali cinesi, la China Construction Bank (CCB), ha presentato un’istanza per liquidare lo sviluppatore immobiliare Shimao Group Holdings a Hong Kong, in un ulteriore sviluppo della grave crisi immobiliare cinese. Lo ha comunicato lo stesso sviluppatore in una comunicazione alla Borsa di Hong Kong.


CCB ha presentato venerdì scorso l’istanza per liquidare Shimao per un debito non pagato di 1,58 miliardi di dollari di Hong Kong (186 milioni di euro), lo sviluppatore ha rivelato lunedì in una comunicazione alla borsa di Hong Kong. Shimao ha promesso nella comunicazione che si “opporrà fermamente all’istanza e continuerà a lavorare verso una ristrutturazione offshore che massimizza il valore per i suoi stakeholder”. Ha inoltre affermato che l’istanza non rappresenta gli “interessi collettivi” dei suoi creditori offshore e altri stakeholder.


Due settimane fa Shimao ha proposto nuove soluzioni di ristrutturazione per 10,6 miliardi di euro in debiti offshore. Ma queste ipotesi non hanno soffisfatto alcuni dei principali creditori. La situazione di Shimao si aggiunge a quella di altri importanti player del settore immobiliare cinese. Country Garden è oggetto di una richiesta di liquidazione che sarà discussa a Hong Kong il 17 maggio. Mentre a gennaio un tribunale dell’ex colonia britannica ha ordinato la liquidazione del gigante Evergrande, dopo che lo sviluppatore non ha raggiunto con i creditori un accordo per ristrutturare oltre


Il fatturato di Shimao per il 2023 è diminuito del 5,7% su base annua a 59,46 miliardi di yuan (7,6 miliardi di euro). China Construction Bank, da parte sua, ha visto gli incagli riferibili al settore immobiliare crescere del 43,3% a 48,2 miliardi di yuan (6,1 miliardi di euro) nel 2023.

Florovivaisti Italiani-Cia a Bruxelles per manifesto Copa Cogeca

Florovivaisti Italiani-Cia a Bruxelles per manifesto Copa CogecaRoma, 8 apr. (askanews) – Costruire un futuro in cui l’orticoltura ornamentale e produttiva svolga un ruolo centrale nella creazione di ecosistemi verdi, questo l’obiettivo del Manifesto dei coltivatori Ue di fiori e piante per rafforzare l’agenda verde europea, promosso dal Copa-Cogeca e al centro dell’evento di presentazione a Bruxelles, e in diretta streaming, martedì 9 aprile, alle 18.30. All’appuntamento, presso la Sala Spinelli 3H1 del Parlamento Ue, anche l’Associazione Florovivaisti Italiani-Cia.


Con l’avvicinarsi delle elezioni europee 2024, l’iniziativa del Gruppo di lavoro Fiori e Piante del Copa-Cogeca vuole fare luce sulle principali priorità del settore, mettendo in evidenza il contributo cruciale del florovivaismo al Green Deal Ue e sensibilizzare cittadini e politici rispetto alla costruzione di un’Europa più verde e sana, sostenibile e attenta all’ambiente. Interverranno, in apertura, il padrone di casa Tom Vandenkendelaere e Jean Aerts, presidente del Gruppo di lavoro Fiori e Piante del Copa-Cogeca; Josep M. Pagès, segretario generale ENA – Associazione Europea del Vivaismo e Sylvie Mamias, segretaria generale dell’Union Fleurs. A seguire la tavola rotonda: “Il ruolo dei fiori e delle piante nella costruzione di un’Europa sostenibile” con Robbert Snep, Università e ricerca di Wageningen; Kayleigh Ammerlaan, Ammerlaan The Green Innovator, piante verdi tropicali; Nada Forbici, coordinatrice Consiglio nazionale florovivaismo Coldiretti e Presidente Assofloro e Henk Raaijmakers, presidente dell’ENA.


Poi, la presentazione delle raccomandazioni politiche del Copa-Cogeca da parte del vicepresidente Aldo Alberto, anche alla guida dell’Associazione Florovivaisti Italiani-Cia. In chiusura, Veronica Manfredi, direttore Zero Pollution presso la Commissione Europea DG ENVI.

Fotografia, “OBIETTIVO TERRA” 2024: selezionate le foto finaliste

Fotografia, “OBIETTIVO TERRA” 2024: selezionate le foto finalisteRoma, 8 apr. (askanews) – “Obiettivo Terra” ha avuto ancora una volta un riscontro eccezionale per numero di partecipanti e qualità delle immagini candidate. Sono 969 gli scatti candidati alla 15a edizione del concorso fotografico nazionale promosso ogni anno da Fondazione UniVerde e Società Geografica Italiana per celebrare la Giornata Mondiale della Madre Terra (22 aprile). Straordinarie istantanee che restituiscono le meraviglie dei contesti naturali e della ricca biodiversità ambientale, terrestre e marina, del Belpaese. Altrettanto identitarie sono le componenti geologiche dei paesaggi, oltre a quelle storiche, sociali, agricole e agroalimentari espressione di territori e comunità locali, unite alle peculiarità dei borghi ricchi di tradizioni. Un mosaico che riflette la bellezza italiana e stimola le forme virtuose di ecoturismo e di turismo responsabile ed esperienziale.


I numeri. Per selezionare le finaliste della 15a edizione del contest, ampiamente rappresentative dei patrimoni custoditi dalle Aree protette d’Italia, il Comitato promotore ha esaminato 969 foto, di cui oltre la metà (61%) pervenute da fotoamatori compresi nella fascia di età tra 35 e 64 anni, mentre circa il 30% candidate da under 35. Di queste, ben 934 (96%) sono risultate conformi al regolamento e dunque ammesse (le non ammesse sono 35 pari al 4%). Ogni partecipante ha avuto la possibilità di presentare al contest una sola foto a colori di cui: Parchi nazionali (298 foto, pari al 32% delle foto ammesse), Parchi regionali (411 foto, pari al 44%), Aree marine protette (57 foto, pari al 6%), Riserve statali (37 foto, pari al 4%) e Riserve regionali (131 foto, pari al 14%).


La Cerimonia di premiazione del concorso si terrà a Roma il 22 aprile, in occasione della 55a Giornata Mondiale della Madre Terra, presso Palazzo Valentini sede della Città metropolitana di Roma Capitale. “Obiettivo Terra” 2024 è promosso con la main partnership di Haiki+, subholding di Innovatec S.p.A., quotata all’Euronext Growth Milan, un Gruppo che da oltre 60 anni è leader nel settore della clean technology, e con la digital partnership di Bluarancio. Primo premio “Mother Earth Day”. Allo scatto che risulterà vincitore di “Obiettivo Terra” 2024, oltre al premio di € 1.000 (euro mille), sarà donata una targa ricordo dai soggetti promotori e dedicata la copertina del volume “Obiettivo Terra 2024: l’Italia amata dagli italiani”.


Gli autori delle foto finaliste a “Obiettivo Terra” 2024 e l’Area protetta ritratta: Aleo Antonio: Parco naturale delle Serre (Calabria)


Luciano Battaglia: Parco nazionale dei Monti Sibillini (Umbria, Marche) Roberto Bellini: Parco delle Orobie Valtellinesi (Lombardia) Gianmarco Caiola: Parco dell’Etna (Sicilia) Felice Cardillo: Parco nazionale Gran Paradiso (Piemonte, Valle d’Aosta) Fabio Cattaneo: Parco nazionale e Area marina protetta delle Cinque Terre (Liguria) Andrea Cavedon: Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi (Veneto) Jacopo Chiarva: Parco nazionale del Gennargentu (Sardegna) Luna Ferrari: Parco nazionale della Majella (Abruzzo) Hannah Ghiatis: Riserva naturale di Punta Aderci (Abruzzo) Gianluca Gianferrari: Parco dell’Etna (Sicilia) John Gubertini: Parco naturale Vedrette di Ries-Aurina (Trentino-Alto Adige/Südtirol) Mario Lopez (Mario Zarrone): Parco regionale delle Alpi Apuane (Toscana) Mauro Sanna: Parco regionale di Porto Conte e Area marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana (Sardegna) Fabio Savini: Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna (Emilia-Romagna, Toscana) Chiara Scrigner: Riserva naturale delle Falesie di Duino (Friuli-Venezia Giulia) Petra Trivilino: Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio, Molise (Abruzzo, Lazio, Molise) Mauro Tronto: Parco naturale Alpe Veglia e Alpe Devero (Piemonte) Brigida Viggiano: Riserva naturale orientata del Bosco Pantano di Policoro (Basilicata) Saranno decretate dai partners di ciascuna menzione, le seguenti Menzioni: Alberi e foreste (in collaborazione con il Comando Unità forestali, ambientali e agroalimentari Carabinieri); Animali (in collaborazione con Federparchi); Area costiera (in collaborazione con il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera); Fiumi e laghi (in collaborazione con la Federazione Italiana Canoa e Kayak); Paesaggio agricolo (in collaborazione con Fondazione Campagna Amica); Patrimonio geologico e geodiversità (in collaborazione con SIGEA, Società Italiana di Geologia Ambientale – APS); Turismo sostenibile (in collaborazione con il Touring Club Italiano). Analogamente si procederà per le Menzioni speciali: Borghi (Premio alla più bella foto di un borgo situato all’interno di un’Area protetta italiana, in collaborazione con “I Borghi più belli d’Italia”); Obiettivo mare (Premio alla migliore foto subacquea scattata in un’area marina protetta italiana, in collaborazione con Marevivo); Stories (Premio alla più bella foto verticale di un’Area protetta italiana, in collaborazione con InflueXpert), novità di quest’edizione; Parchi dall’alto (Premio alla più bella foto di un’Area protetta italiana scattata da un punto panoramico, dal cielo o anche con droni autorizzati, in collaborazione con Haiki+). Sarà conferito l’immancabile Premio “Parco Inclusivo” 2024, in collaborazione con FIABA Onlus e Federparchi, all’Area protetta italiana che si è maggiormente distinta attraverso iniziative concrete a favore dell’accessibilità e fruibilità per le persone con disabilità e a ridotta mobilità. Saranno inoltre conferiti due premi extra-concorso: Premio “Pixcube_it” all’autore della fotografia seconda classificata a “Obiettivo Terra” 2024: un buono voucher speciale messo in palio dal network Pixcube.it per un viaggio-workshop-reportage a scelta tra i molti e prossimi eventi che si terranno nei parchi naturali d’Italia. Weekend per due persone presso l’Agriturismo “Il Podere di Assisi” (PG), offerto da Terranostra Umbria, all’autore dello scatto vincitore della Menzione “Paesaggio Agricolo” (in collaborazione con Fondazione Campagna Amica). L’agriturismo fa parte della rete di Campagna Amica: mercati a Km0, delle aziende agricole, degli agriturismi e delle fattorie che sostengono l’agricoltura sostenibile e il cibo di qualità. La Giuria di esperti 2024 è composta dai presidenti dei soggetti promotori: Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde) e Claudio Cerreti (Presidente della Società Geografica Italiana) e da: Giuseppe Bonanno (Direttore di FSC® Italia), Luigi Cantamessa (Direttore Generale della Fondazione F.S. Italiane), Elena dell’Agnese (Presidente dell’Associazione dei Geografi Italiani), Rosalba Giugni (Presidente Marevivo), Alessandro Magrini (Presidente dell’Associazione fotografi naturalisti italiani), Oliviero Montanaro (Direttore Generale per il Patrimonio naturalistico e mare, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), Letizia Palmisano (Giornalista, scrittrice ed eco-blogger), Fulco Pratesi (Presidente onorario WWF Italia), Dina Ravera (Presidente di Destination Italia), Luca Santini (Presidente di Federparchi e del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna), Edoardo Sassi (Giornalista del Corriere della Sera), Pierluigi Sassi (Presidente di Earth Day Italia). Infine, grazie alla rinnovata partnership con Pianeta Foresty, anche quest’anno i partecipanti alla cerimonia avranno l’occasione di contribuire al rimboschimento di alcune aree italiane attraverso i kit Foresty. L’edizione 2024 di “Obiettivo Terra” ha ricevuto il patrocinio di: Senato della Repubblica; Camera dei Deputati; Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste; Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; Città Metropolitana di Roma Capitale; Comune di Roma e di tutti i Parchi nazionali italiani. Event Partners: Earth Day Italia; ANBI; Forest Stewardship Council (FSC) Italia; FIABA Onlus; SOS Terra Onlus; Pianeta Foresty; @racne; Pixcube. Media partners: Askanews; Italpress; TeleAmbiente; LifeGate; Opera2030; Trekking.it; Eco in Città.

L’agroalimentare friulano vale 1,2 miliardi di euro

L’agroalimentare friulano vale 1,2 miliardi di euroRoma, 8 apr. (askanews) – Vale 1,2 miliardi di euro l’agroalimentare del Friuli-Venezia Giulia. Si è tenuta il 5 aprile, nella sede del Consorzio del Consorzio del Prosciutto di San Daniele DOP, a San Daniele del Friuli (Ud) la sesta tappa del ciclo di incontri promosso da Origin Italia in collaborazione con Fondazione Qualivita sulla “La cultura del made in Italy”.


Obiettivo, promuovere il patrimonio culturale italiano, legato al settore agroalimentare DOP IGP attraverso un confronto con le varie realtà italiane. Il progetto è stato presentato in occasione dei nuovi incontri in-formativi dell’Executive Master per Direttori di Consorzi di Tutela promosso proprio da Origin Italia e realizzato da Fondazione Qualivita. “Il Prosciutto di San Daniele DOP è uno dei prodotti alimentari che più rappresentano l’artigianalità e il lavoro dell’uomo che da secoli tramanda la tradizione di trasformare in questo caso carne e sale in una eccellenza che ha permesso al suo piccolo areale di origine di essere famoso in tutto il mondo: questo prosciutto, come tutti gli altri prodotti agroalimentari del nostro patrimonio DOP IGP, rappresenta una sostenibilità economica, sociale e ambientale di un territorio che oggi può vantare di essere un modello di dop economy”, sottolinea Mauro Rosati, Direttore Generale di Origin Italia.


Il Friuli-Venezia Giulia è una delle regioni italiane più virtuose dal punto di vista della dop economy con 1.208 milioni di euro di fatturato derivante proprio dai prodotti DOP IGP che qui sono 26 di cui 7 per quanto riguarda il comparto cibo e 19 per il settore vitivinicolo. Proprio il vino, con 818 milioni di euro di fatturato nel 2022, incide per il 68% nell’economia agroalimentare, seguito dal settore di prodotti a base di carne per il 30% e dei formaggi (2%). In tutto, il settore coinvolge circa 3.500 operatori rappresentando così uno dei volani economici, al contempo promozionali, di questa regione che, secondo l’ultimo rapporto Qualivita-Ismea, è al sesto posto a livello nazionale per impatto socio-economico. Tra i prodotti ambasciatori di questo territorio spicca naturalmente il Prosciutto di San Daniele DOP.

Nuovo record storico per il prezzo dell’oro

Nuovo record storico per il prezzo dell’oroRoma, 8 apr. (askanews) – L’oro ha raggiunto un nuovo massimo storico oggi, continuando la sua corsa iniziata il mese scorso. Il metallo ha raggiunto il prezzo di 2.353,80 dollari, con un incremento di oltre 350 dollari l’oncia da metà febbbraio.


Il metallo giallo, in particolare, è un apprezzato bene rifugio in un momento in cui ci si attende per l’anno tagli dei tassi d’interesse a partire dalla Federal Reserve, anche se l’inflazione resta superiore all’obiettivo della banca centrale. I future dell’oro sono saliti 2.372,45 dollari l’oncia.

Yellen a Pechino, Usa e Cina si parlano ma sono lontani

Yellen a Pechino, Usa e Cina si parlano ma sono lontaniRoma, 8 apr. (askanews) – Posizioni lontane, in cui il contrasto economico si fa politico, quelle tra gli Stati uniti e la Cina, come emerse dai colloqui che in questi giorni sta tenendo la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen, in visita nella Repubblica popolare.


Secondo il resoconto fornito dall’agenzia stampa ufficiale Xinhua, nell’atteso incontro con il primo ministro cinese Li Qiang, la segretaria al Tesoro – considerata l’esponente dell’amministrazione Biden più dialogante con Pechino – ha espresso tutta la preoccupazione di Washington rispetto alla sovra-capacità industriale della Cina, segnalando che le esportazioni cinesi eccessive, in particolare di veicoli elettrici e moduli solari, potrebbero compromettere gli interessi americani e portare a “ricadute globali”. “Essendo le due maggiori economie del mondo, abbiamo il dovere verso i nostri paesi e il mondo di gestire responsabilmente la nostra complessa relazione e di cooperare e mostrare leadership nell’affrontare sfide globali urgenti”, ha detto Yellen prima dell’incontro a Pechino con Li, secondo il dipartimento al Tesoro.


“Siamo ancora lontani dall’aver fatto tutto, ma credo che, nell’ultimo anno, abbiamo messo – ha aggiunto la segretaria – la nostra relazione bilaterale su basi più stabili. Questo non signfiica ignorare le nostre differenze o evitare conversazioni difficili. Significa comprendere che possiamo fare progressi solo se comunichiamo direttamente e apertamente l’uno con l’altro”. Li Qiang, dal canto suo, nell’incontro ha esortato Wasshington a non politicizzare le questioni economiche, ma ad assumere un approccio economico sulla capacità industriale: “Gli Stati uniti dovrebbero guardare alla questione della capacità industriale in modo oggettivo e dialettico dal punto di vista dell’economia di mercato e da una prospettiva globale, e sulla base delle leggi economiche”.


Secondo il primo ministro cinese, “lo sviluppo dell’industria cinese della nuova energia darà un importante contributo alla trasformazione verde e a basso tenore di carbonio a livello globale”. Per questo, ha chiesto che “gli Usa lavorino con la Cina per aderire alle norme fondamentali dell’economia di mercato, di concorrenza leale e cooperazione aperta, evitando di politicizzare le questioni economiche e commerciali o di esagerare il concetto di sicurezza nazionale”. E’ il secondo viaggi in Cina da luglio scorso. E’ iniziato alcuni giorni dopo una telefonata tra il presidente Usa Joe Biden e il presidente cinese Xi Jinping, che ha avuto l’obiettivo di riaprire un canale di dialogo tra Washington e Pechino. In quell’occasione Xi ha avvertito che le crescenti restrizioni americane alle merci e alle tecnologie cinesi pone “rischi”. Li ha ribadito a Yellen che la Cina “spera che i due paesi possano essere partner, non avverasari”.


L’incontro è avvenuto a Pechino dopo due giorni di colloqui tra Yellen e il vicepremier cinese He Lifeng nel polo industriale meridionale di Guangzhou, dove hanno discusso questioni relative alla sovra-capacità e concordato di tenere “scambi intensivi” per affrontare sfide economiche e finanziarie. La straordinaria capacità di esportazione della Cina in settori come le auto elettriche e i pannelli solari ha suscitato inquietudine negli Usa e nell’Unione europea, che temono di vedere le industria interne messe fuori mercato. L’Ue ha avviato un’indagine anti-sussidi sui veicoli elettrici, molto criticata da Pechino, che si è aggiunta alla politica delle restrizioni tenuta in piedi da Washington.

L’Aiea: a Zaporizhzhia c’è il rischio di un grave incidente nucleare

L’Aiea: a Zaporizhzhia c’è il rischio di un grave incidente nucleareRoma, 8 apr. (askanews) – Gli ultimi attacchi alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, in Ucraina, rappresentano “una grave escalation dei pericoli per la sicurezza nucleare che la centrale nucleare di Zaporizhzhya deve affrontare”: “tali attacchi sconsiderati aumentano significativamente il rischio di un grave incidente nucleare e devono cessare immediatamente”. E’ quanto ha detto il direttore dell’Ageniza internazionale per l’energia atomica, Rafael Grossi, secondo quanto si legge sul sito dell’Aiea.


Al momento non vi sono indicazioni di danni alla sicurezza nucleare o ai sistemi di protezione del sito, si legge sul sito dell’Agenzia. Tuttavia, gli attacchi militari sono stati un’altra dura testimonianza delle persistenti minacce alla ZNPP e ad altri impianti nucleari durante il conflitto armato, nonostante gli sforzi dell’Aiea per ridurre il rischio di un grave incidente che potrebbe danneggiare le persone e l’ambiente in Ucraina e oltre, si aggiunge.”Come ho ripetutamente affermato – anche al Consiglio di Sicurezza e al Consiglio dei Governatori dell’Aiea – nessuno può concepibilmente beneficiare o ottenere alcun vantaggio militare o politico dagli attacchi contro impianti nucleari. Attaccare una centrale nucleare è assolutamente vietato”, ha affermato Grossi. “Faccio appello fermamente ai decisori militari affinché si astengano da qualsiasi azione che violi i principi fondamentali che proteggono gli impianti nucleari”.