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Autore: Redazione StudioNews

Domani la pasta alla carbonara festeggia 70 anni

Domani la pasta alla carbonara festeggia 70 anniRoma, 4 apr. (askanews) – Domani, 6 aprile, festeggia 70 anni la Carbonara, la cui ricetta fu pubblicata per la prima volta in Italia nel 1954 sul mensile “La Cucina Italiana”. E, come ogni anno, il 6 aprile i pastai di Unione Italiana Food tornano a celebrare il piatto di pasta più goloso con l’ottava edizione del #CarbonaraDay.


Secondo il rapporto dell’Accademia Italiana della Cucina è la ricetta più interpretata all’estero. C’è chi è fedele all’originale, chi propone variazioni sul tema e chi la stravolge con versioni irriconoscibili. Per i puristi esiste solo una maniera per farla e 5 ingredienti canonici: pasta, guanciale, pecorino, uovo, pepe. Gli innovatori invece credono che non debbano esserci limiti alle reinterpretazioni di questa ricetta. Secondo Unione Italiana Food, la Carbonara risulta il laboratorio della pasta che intercetta nuovi stili di vita alimentare e modalità di consumo, tra rielaborazioni e improvvisazioni dell’ultimo minuto e ingredienti nuovi e non convenzionali. Tolte le varianti e le eccezioni, ci siamo attestati oggi su una ricetta che in questo secondo decennio del XXI secolo si può considerare quella più diffusa per la carbonara. Non la migliore, non la tradizionale, non la “perfetta” ma quella più diffusa e apprezzata, la “classica” in contrapposizione alla “tradizionale”, quella del ’54, per intenderci.


Da un’indagine condotta da AstraRicerche su un campione di 1.000 italiani (18-65enni) emerge che 7 su 10 conoscono gli ingredienti necessari, considerando come imprescindibili guanciale (e, con una discreta tolleranza, pancetta), uova, pecorino o parmigiano e pepe. Ma se 6 italiani su 10 si dichiarano fedeli alla ricetta classica, non manca un certo estro interpretativo: 1 italiano su 5 (soprattutto uomini) si avventura nelle “diversamente carbonare” con un ingrediente fuori dagli schemi: panna (6,5%) o latte (3,1%), peperoncino (5,2%), prezzemolo (4,4%), pomodoro (3,8%). C’è chi utilizza il prosciutto al posto del guanciale (3,5%) o componenti ‘veg’ (funghi 2,5%, pisellini 2,2%, zucchine 2,1%).


Secondo Margherita Mastromauro, presidente dei pastai di Unione Italiana Food, “la carbonara rappresenta il piatto della Rinascita, che segna l’uscita dalla guerra e l’inizio del boom economico. È sinonimo di libertà e le tante versioni in tutto il mondo di questo piatto ne sono la prova”.

Primarie Bari, sfida Conte-Schlein con l’ombra dei nuovi arresti

Primarie Bari, sfida Conte-Schlein con l’ombra dei nuovi arrestiBari, 4 apr. (askanews) – A Bari si parla apertamente di un “terremoto” politico: la nuova ondata di arresti in una inchiesta per corruzione elettorale e voto di scambio ha lambito la Regione (è finito ai domiciliari il marito della reginetta delle preferenze Anita Maurodinoia, esponente di un movimento civico locale, anche lei indagata e che per questo ha fatto sapere di essersi dimessa dal Pd e dall’incarico di assessora ai Trasporti nella giunta presieduta da Michele Emiliano). Dopo le polemiche che hanno opposto il sindaco uscente di Bari, Antonio Decaro, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha deciso la nomina della commissione di accesso che dovrà accertare se il Consiglio comunale debba essere sciolto per mafia, un nuovo colpo all’immagine del centrosinistra pugliese. Immagine già incrinata anche dai ricordi non del tutto coincidenti fra Decaro ed Emiliano a proposito di un episodio raccontato da quest’ultimo di una visita in casa di una famiglia legata ai clan mafiosi della città vecchia: per “affidare” l’allora assessore Decaro alla parente di un boss, secondo Emiliano che rivendicava la sua primogenitura nella lotta ai clan praticata anche con queste modalità informali; episodio negato pubblicamente dall’attuale sindaco, cosa sulla quale nei giorni scorsi è filtrata anche la voce di un acceso diverbio fra i due nel corso di una riunione del Pd.


Il nuovo colpo che arriva dalla magistratura inquirente si colloca nelle battute finali della corsa delle primarie del cosiddetto campo largo per la candidatura alla successione di Decaro: si dovrebbe votare l’8 e 9 giugno prossimi e domenica prossima, in sei hotel del capoluogo pugliese, si sfideranno preventivamente il candidato “civico” di sinistra Michele Laforgia (un avvocato penalista appoggiato dal M5S, da Sinistra italiana, da Italia viva, dai socialisti e da qualche esponente locale del Pd) e il candidato ufficiale del Pd, Vito Leccese, capo di gabinetto del sindaco uscente con un lontano passato di parlamentare dei Verdi, che conta su un pezzo di mondo “civico” e sull’appoggio del leader verde Angelo Bonelli. Non a caso, proprio il faccia a faccia previsto per oggi nello scenario del Teatro Forma di Bari fra i due sfidanti alle primarie è stata la prima vittima delle notizie di cronaca della giornata: “Si sarebbe parlato solo di quello, non avrebbe fatto bene ai due candidati e nemmeno alla città di Bari”, fanno notare in ambienti della coalizione di centrosinistra per spiegare perchè non ci sarà. La tensione in città è alta, tanto quanto la curiosità per il modo in cui i due rivali e i loro sponsor politici affronteranno la vicenda: proprio il rischio di “inquinamento” del voto nelle primarie è stato a lungo oggetto di un braccio di ferro fra le due ali della coalizione di centrosinistra, con Laforgia e il M5S che a lungo hanno cercato di evitarne la celebrazione, poi con l’avvocato barese che dopo averle accettate chiedeva regole e controlli preventivi più severi sui partecipanti e il Pd che caldeggiava una consultazione più “popolare”. I due eventi principali della campagna sono in programma oggi e domani: in piazza Prefettura con Laforgia questo pomeriggio ci saranno il leader del M5S, Giuseppe Conte, e il presidente di Sinistra italiana Nichi Vendola, predecessore di Emiliano alla guida della Regione Puglia; domani in piazza Umberto al fianco di Leccese è atteso l’arrivo della segretaria del Pd Elly Schlein (che già oggi ha parlato di vicenda “gravissima” rivendicando che il Pd “non accetta voti sporchi”), ma dovrebbero esserci anche Decaro ed Emiliano. Siccome il perdente, come da galateo delle primarie, dovrebbe essere il primo sostenitore del candidato vincente, difficilmente Laforgia, Conte e Vendola potranno incentrare i loro appelli finali solo sulla “questione morale” e sulle conseguenze delle inchieste giudiziarie. Ma d’altronde, è difficile immaginare che il tema possa essere ignorato nei comizi di queste due giornate. Ed è piuttosto facile prevedere che qualunque accento appena sopra le righe possa lasciare qualche strascico nei rapporti, tradizionalmente tormentati, fra le forze del cosiddetto campo largo.


Resta confermato, per ora, un ultimo confronto fra Laforgia e Leccese, che si dovrebbe tenere nella giornata di domani nella sede di una emittente televisiva. Ma nelle prossime ore lo scenario potrebbe cambiare: negli ambienti vicini a Leccese si teme che dal campo del concorrente arrivi, magari per bocca di Conte, una clamorosa richiesta di annullamento delle primarie. Mentre fra i sostenitori di Laforgia ci si limita per ora a suggerire che un “passo indietro” del candidato marchiato Pd, che pure con le inchieste giudiziarie non ha assolutamente nulla a che fare, sarebbe stato opportuno.

Bari, Schlein: vicenda gravissima, Pd non accetta voti sporchi

Bari, Schlein: vicenda gravissima, Pd non accetta voti sporchiRoma, 4 apr. (askanews) – “La vicenda di Triggiano, se le accuse saranno confermate, è gravissima”. Lo afferma la segretaria del Partito democratico Elly Schlein aggiungendo che il Pd “non accetta voti sporchi”.


“Voglio chiarire innanzitutto una cosa, la linea del Partito Democratico è molto chiara: non accettiamo voti sporchi. Non tolleriamo voti comprati. Chi pensa che la politica sia un taxi per assecondare ambizioni personali senza farsi alcuno scrupolo non può trovare alcuno spazio nel partito che stiamo ricostruendo, qui deve trovare porte chiuse e sigillate”. (Segue)

Siciliani all’estero, Giunta approva ddl per rinnovo Consulta

Siciliani all’estero, Giunta approva ddl per rinnovo ConsultaRoma, 4 apr. (askanews) – La ricomposizione della Consulta dei siciliani all’estero, l’istituzione del Registro delle relative associazioni e l’introduzione del Piano triennale. Sono i capisaldi dello schema del disegno di legge approvato dal governo Schifani, nel corso dell’ultima seduta di giunta, che ha l’obiettivo di innovare gli strumenti di confronto e di programmazione degli interventi dell’amministrazione per i siciliani che vivono fuori dai confini nazionali. La Consulta era già stata istituita nel 1980 nell’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali ma, a causa di diversi problemi organizzativi, non era riuscita a incidere sulle questioni legate all’emigrazione.


“Le esigenze e le istanze dei nostri emigrati all’estero negli ultimi 40 anni sono cambiate. Da qui – ha detto l’assessore Nuccia Albano – l’esigenza di creare un organismo snello, moderno e al passo con i tempi, che possa avvalersi di nuovi strumenti programmatori. Dalle comunità dei nostri corregionali, sia quelle in Europa che oltreoceano, arrivano non solo nuove domande e attese ma soprattutto importanti contributi. Si può infatti affermare che esse rappresentano non solo un’importante realtà nei Paesi in cui vivono e operano ma al contempo possono costituire una grande risorsa per la nostra Sicilia”. La Consulta ha il compito di monitorare e studiare il fenomeno dell’emigrazione e gli effetti sulle condizioni di vita, di sicurezza e di lavoro degli emigrati e delle loro famiglie, di esprimere pareri e formulare proposte nell’ambito della programmazione delle politiche socio-economiche regionali in materia di emigrazione.

SSN, Fnomceo a scienziati: Schillaci ha intrapreso la strada giusta

SSN, Fnomceo a scienziati: Schillaci ha intrapreso la strada giustaRoma, 4 apr. (askanews) – “Una preoccupazione, quella sulla tenuta del Servizio sanitario nazionale oggetto ieri di un appello firmato da 14 scienziati, che da sempre la FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, condivide con il Ministro della Salute Orazio Schillaci”. Parola di Filippo Anelli, che della FNOMCeO è il presidente, e che torna oggi in un video per il Tg Sanità a commentare il documento, firmato anche dal Nobel Parisi, che sollecita più risorse per il Servizio sanitario nazionale.


“Per consolidare un servizio sanitario come quello di oggi – afferma Anelli – dopo vent’anni di tagli, bisogna puntare sui professionisti, ed è questo che è stato inizialmente fatto attraverso l’intervento sulla manovra economica dello scorso anno, allocando 2,3 miliardi proprio sui professionisti sanitari ed è questa la strada su cui il Ministro è impegnato per dare una risposta ai tanti cittadini che la chiedono”. E sono veramente tanti i cittadini che vogliono che il Governo metta tra le priorità dell’agenda politica la salute: ben il 90%, secondo l’indagine demoscopica condotta dall’Istituto Piepoli per FNOMCeO e presentata lo scorso ottobre in occasione del convegno con il quale la Federazione ha celebrato i 45 anni del Servizio sanitario nazionale.


“Lo chiediamo anche noi – conclude Anelli – credo che individuare nuove risorse, puntare sui professionisti sia la risposta più giusta da dare per risolvere il problema delle liste d’attesa, ma soprattutto per garantire in maniera uguale il diritto alla salute a tutte le persone che si trovano in Italia”.

Granlatte definisce prezzo latte per il prossimo trimestre

Granlatte definisce prezzo latte per il prossimo trimestreRoma, 4 apr. (askanews) – Il cda di Granlatte, riunitosi lo scorso 28 marzo, ha approvato il bilancio e deliberato il prezzo del latte alla stalla per il prossimo trimestre aprile-giugno: 51,5 euro/hl ad aprile, 51,5 euro/hl a maggio, 52 euro/hl a giugno cui verrà aggiunta l’iva e il premio qualità, che per le stalle del centro e sud Italia prevede un ulteriore 0,5 euro/hl.


“Il prezzo del latte alla stalla riconosciuto agli allevatori della filiera è da attribuire al permanere di elevati costi di produzione alla stalla e alla contenuta produzione di latte sia in Europa sia in Italia. Dalle analisi sui dati in nostro possesso emerge in modo chiaro che non è possibile prevedere repentine inversioni di tendenza”, ha detto la presidente di Granlatte Simona Caselli. “In un contesto di grande volatilità delle materie prime e di incertezza geopolitica è sempre più importante avere un orizzonte temporale di un trimestre sia per gi allevatori soci della cooperativa sia per Granarolo. Sono convinta che al fine di salvaguardare la agro-zootecnia italiana, provata dalla perma-crisi cui assistiamo, occorra abbandonare la prassi diffusa di un prezzo del latte contrattato di mese in mese”.


Granlatte rinnova quindi la richiesta che la rappresentanza della filiera lattiero casearia “lavori ad un indice che con frequenza almeno mensile fornisca i costi medi della produzione del latte alla stalla al fine di eliminare le asimmetrie informative che da tempo influenzano pesantemente la filiera italiana del latte”. In occasione del Consiglio di Amministrazione Granlatte è stata inoltre deliberata la proposta della liquidazione del 2023 che sarà portata all’assemblea di bilancio, prevista per il prossimo 14 maggio. Essa prevede una liquidazione media di 63 euro/hl compresa iva.

Cooperazione transfrontaliera, a Catania illustrate le opportunità

Cooperazione transfrontaliera, a Catania illustrate le opportunitàRoma, 4 apr. (askanews) – Conoscere e sfruttare le opportunità offerte dai programmi di cooperazione transfrontaliera interregionali Next Med, Italia-Malta e Italia-Tunisia. Oggi, al Palazzo della Regione di Catania, nel corso dell’evento “Programmazione cooperazione territoriale europea 2021-2027 – Il punto di vista del Mediterraneo”, sono stati illustrati obiettivi dei tre programmi e le modalità di costruzione del partenariato ai relativi bandi aperti, per circa 200 milioni di euro nel complesso, e a quelli futuri. È stata anche l’occasione per comunicare i dati sulla partecipazione siciliana al ciclo di programmazione 2014-2020.


La giornata è stata rivolta alle organizzazioni siciliane interessate a partecipare a progetti di cooperazione nel Mediterraneo: università, enti di ricerca, enti del terzo settore, Pmi, aziende del sistema sanitario e della filiera turistica e culturale, istituzioni pubbliche (Regione, Città metropolitane, Comuni). Gli obiettivi dei tre programmi sono tesi a promuovere uno sviluppo socioeconomico equo e sostenibile dei territori coinvolti su diversi fronti comuni: competitività delle piccole e medie imprese, ricerca e innovazione, accesso alle cure e ai servizi sanitari, sviluppo del turismo sostenibile, cultura, formazione, istruzione, ambiente, economia circolare. Le opportunità legate a Italia-Malta e Italia-Tunisia, che vedono la Sicilia territorio d’elezione, sono state illustrate da Daniela Segreto e Vincenzo Petruso, rispettivamente dirigente e funzionario dell’Autorità di gestione dei due programmi di cooperazione per la Regione Siciliana, e da Marco Sambataro del Segretariato congiunto.


Su Italia-Tunisia c’è un bando aperto, con scadenza il 2 maggio, che ha una dotazione di 22,2 milioni di euro. Ce ne saranno altri nel 2025 e nel 2026, per un budget complessivo sul programma pari a circa 37 milioni. Nella precedente programmazione sono stati 28 i progetti finanziati in Sicilia, distribuiti piuttosto omogeneamente sull’Isola. Scade oggi, invece, il primo bando del programma Italia-Malta che per il ciclo 2021-2027 ha una dotazione complessiva di 57,6 milioni di euro. Per il 2025 è prevista una seconda call con una dotazione di 1,5 milioni. Una terza e ultima call avrà un budget di 13 milioni. Nel ciclo 2014-2020 sono stati finanziati 33 progetti, distribuiti territorialmente soprattutto su Palermo e Catania, con 158 beneficiari per un budget totale di 51,7 milioni.


Il programma Interreg Next Med – introdotto da Aldo Puleo dell’Autorità di gestione del programma per la Regione Sardegna – è quello di più ampio riferimento territoriale. La dotazione per il 2021-2027 è stata aumentata a 253 milioni di euro e il bando attualmente aperto, con scadenza il 30 aprile, ha un budget di 104 milioni. Priorità e obiettivi specifici sono stati esposti da Vincent Ernoux, Antenna Next Med a Valencia. Martin Heibel, referente comunicazione Next Med, ha aggiunto che è possibile proporsi come partner ai progetti grazie a un’apposita piattaforma. I dati relativi a questo programma per il ciclo 2014-2020 – forniti da Giuseppe Rubino e Santa Vitucci del Punto di contatto nazionale Interreg Next Med Regione Puglia – confermano che la Sicilia è la seconda regione italiana, dopo il Lazio, per progetti presentati e finanziati, con un impiego di risorse pari al 17% del totale. In alcuni casi la Regione Siciliana è stata capofila come per il progetto “Heritage” guidato dal dipartimento del Turismo.

Gemmato: SSN ingolfato da anni definanziamento. E’al centro agenda Governo

Gemmato: SSN ingolfato da anni definanziamento. E’al centro agenda GovernoRoma, 4 apr. (askanews) – “Non ci voleva certamente il parere di alcuni autorevolissimi scienziati italiani per constatare che nel nostro Paese vi sia la necessità di una importante revisione del Servizio Sanitario Nazionale. Liste di attesa, carenza di personale medico, finanziamento sanitario: sono tutte questioni che affrontiamo giornalmente da 16 mesi a questa parte, ma che affliggono la nostra sanità pubblica da almeno quindici anni, quando a governare non era questa compagine politica”.Risponde al documento siglato da 14 nomi della scienza sulle preoccupazioni riguardo il Ssn, il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, ricordando che “il nostro è un SSN ingolfato da anni e anni di definanziamento e modelli organizzativi non più funzionali; l’emergenza pandemica ha fatto da spartiacque e ha messo in evidenza tutte le vulnerabilità stratificate nel tempo di un’assistenza sbilanciata: tra ospedale e territorio, tra Nord e Sud, tra aree delle stesse Regioni. Oggi il Governo Meloni rimette la salute al centro dell’agenda politica, ed oggi è doveroso ribadire – ancora una volta – che questo esecutivo ha appostato sul fondo sanitario nazionale la cifra record di 134 miliardi di euro per il 2024, con un investimento di oltre 11 miliardi per il prossimo triennio”.


“I fatti parlano chiaro – ribadisce – e molte delle cose che gli stessi scienziati elencano, noi le abbiamo già portate a casa in soli 16 mesi dell’attuale esecutivo. Abbattimento delle liste di attesa e la valorizzazione del personale sanitario sono i pilastri imprescindibili su cui stiamo puntando. Abbiamo previsto l’aumento della tariffa oraria per medici e infermieri per le prestazioni aggiuntive che – sulla scia di quanto già fatto con il Decreto Bollette nel marzo 2023 in favore del personale impegnato nei reparti di emergenza-urgenza – mirano ad affrontare la carenza di personale medico e del comparto, ridurre l’abuso delle esternalizzazioni e incentivare i professionisti sanitari a svolgere lavoro in più su base volontaria e, di conseguenza, abbattere le liste di attesa. Abbiamo stanziato 2,4 miliardi di euro per il rinnovo contrattuale del personale del Servizio sanitario nazionale che consentono di rivedere al rialzo un accordo collettivo fermo da anni e che testimoniano l’attenzione al capitale umano, il vero motore e propulsore della nostra sanità”. “Ai detrattori del nostro SSN – aggiunge il sottosegretario alla Salute – cito quanto riportato nell’ultima Relazione al Parlamento della Corte dei Conti sulla gestione dei servizi sanitari regionali, che rileva come le performance del SSN, riguardo agli esiti di salute e alla qualità delle cure, risultino superiori a quelle medie dei Paesi OCSE, descrivendo un sistema sanitario mediamente efficiente ed efficace. Certo si può sempre investire di più in sanità e lo stiamo facendo, ma ai maggiori finanziamenti vanno accompagnati nuovi modelli gestionali più innovativi e performanti”.


“Pragmatismo, visione, programmazione. Questi i principi che ispirano tutto il lavoro dell’Esecutivo, che sta dimostrando di tenere la sanità, soprattutto la sanità pubblica, sempre in cima all’agenda politica, senza ideologie e pregiudizi”, conclude.

Audiovisivo e cineturismo, a Siracusa gli Stati Generali del Cinema

Audiovisivo e cineturismo, a Siracusa gli Stati Generali del CinemaRoma, 4 apr. (askanews) – Un focus sul sistema audiovisivo in Italia, settore importante anche in termini di Pil. Dal 12 al 14 aprile nel Castello Maniace di Siracusa, sull’isola di Ortigia, si svolgeranno gli Stati Generali del Cinema. Tre giorni di incontri, talk, dibattiti e tavole rotonde con oltre 200 rappresentanti di tutto il settore. Un appuntamento promosso e organizzato dalla Regione Siciliana in collaborazione con il Ministero del Turismo e Enit, presentato in Senato, alla presenza del presidente Ignazio La Russa.


Antonella Ferrara, direttrice scientifica Stati Generali del Cinema: “Abbiamo organizzato circa 20 panel in tre giorni per parlare anche delle connessioni tra cinema e turismo, dell’impatto sui territori e dell’indotto, si metterà tutto il comparto a convegno; ci sarà uno speciale sul turismo ma si parlerà anche di tax credit, di come assistere le produzioni, come coordinare le film commission, di cosa possono fare attori, registi e sceneggiatori per fare sistema e rispondere alle sfide come l’IA e la concorrenza delle produzioni estere”. Renato Schifani presidente della Regione Sicilia: “Saranno un grandissimo momento di incontro, non ci sono precedenti in tal senso; ci auguriamo che da questo dibattito emergano non solo idee ma anche interessi da parte delle produzioni cinematografiche”. Si punta sull’attrattività della Sicilia come location ideale, favorita anche dal clima mite quasi tutto l’anno. “La Regione Siciliana – ha detto Schifani – metterà a disposizione eventuali benefit e sostegni alle realtà che sponsorizzeranno le bellezze della nostra terra”.


Elvira Amata, assesora regionale al Turismo, Sport e Spettacolo ha dichiarato: “Ritengo l’Italia un set cinematografico all’aperto, tanta cultura e un grande patrimonio che anche grazie al cinema viene messo in evidenza. In Sicilia negli ultimi anni tante case di produzioni sono arrivate per film, serie e documentari e abbiamo investito come Regione, è un investimento che ti torna, ti dà un moltiplicatore di circa il 300% sul territorio per non pensare all’indotto secondario”. Si è parlato ad esempio del boom di turisti, americani soprattutto a Taormina e Cefalù dopo che qui è stata girata la serie “White Lotus 2” e dell’attrattività di tante altre location teatro di film e serie anche italiane. Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha detto che il cinema è “la più alta espressione della cultura contemporanea, perché è quella che si avvicina di più alle persone”, affermando che da parte del governo è “doveroso dare il massimo sostegno a una filiera così importante, anche per le ricadute sul territorio, con delle maestranze che sono eccellenze a livello mondiale”.


Il video su www.askanews.it

Europee, A.Fontana: ribadire che ascolto territori è in dna Lega

Europee, A.Fontana: ribadire che ascolto territori è in dna LegaMilano, 4 apr. (askanews) – “Credo anche che sia importante sottolineare come” il legame tra elettori e eletto “fa parte un po’ del messaggio che la Lega ha trasmesso in questi anni: concretezza, ascolto dei propri cittadini e legame col territorio”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante la presentazione della candidatura alle europee del suo assessore leghista Alessandro Fermi. “Fa parte del nostro Dna e credo che lo si debba sempre ribadire perché ci contraddistingue dagli altri partiti. È importante che la voce delle Regioni venga ascoltata di più in Europa, che deve tornare a essere luogo dei popoli, delle Regioni e delle autonomie”.