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Autore: Redazione StudioNews

Stellantis, Gusmeroli a Elkann: tutti i gruppi chiedono audizione

Stellantis, Gusmeroli a Elkann: tutti i gruppi chiedono audizioneRoma, 2 dic. (askanews) – E’ con una breve lettera di una pagina che il Presidente della Commissione Attività produttive della Camera, Alberto Gusmeroli, ha rinnovato al presidente di Stellantis, John Elkann, la richiesta di una audizione per discutere in Parlamento del piano industriale del gruppo automobilistico.


Gusmeroli, richiama la sua precedente lettera del 30 ottobre con la richiesta a Elkann di intervenire in audizione (dopo il rifiuto già espresso da parte del presidente di Stellantis) e nella missiva di oggi, visionata da Askanews, sottolinea “la volontà di tutte le forze politiche di conoscere la visione strategica del socio di riferimento di Stellantis” e “l’esigenza di proseguire in Parlamento un dialogo positivo e costruttivo tra i cittadini, le istituzioni e gli attori industriali che hanno fatto la storia del nostro Paese”. In considerazione delle “importanti novità” emerse ieri, con le dimissioni dell’amministratore delegato di Stellantis, Carlo Tavares, e l’istituzione di un nuovo comitato esecutivo “per completare il processo di nomina del nuovo Ceo”, Gusmeroli chiede “ancora una volta” a Elkann di “partecipare ad una audizione congiunta dinanzi alle Commissioni parlamentari di Camera e Senato, per discutere in Parlamento del piano industriale del gruppo Stellantis, della continuità produttiva e del mantenimento dei posti di lavoro nel nostro Paese”.

Diagram rafforza partnership con Agritech e apre sede a Napoli

Diagram rafforza partnership con Agritech e apre sede a NapoliRoma, 2 dic. (askanews) – Sostenere l’innovazione, la ricerca e la formazione nel settore agritech, sviluppando soluzioni tecnologiche per aiutare le aziende agricole e tutta la filiera agroalimentare ad affrontare la transizione ecologica. Per questo Diagram, il primo polo agritech italiano e tra i principali operatori in Europa, rafforza la partnership con Agritech, Centro Nazionale di ricerca per le tecnologie dell’agricoltura.


Il Centro Agritech è nato con l’obiettivo di mettere a sistema le migliori competenze scientifiche per rendere l’industria agroalimentare italiana più competitiva e sostenibile, in grado cioè di affrontare i cambiamenti climatici, ridurre l’impatto ambientale nel campo dell’agrifood, garantendo la sicurezza, la tracciabilità e la tipicità delle filiere. Il Centro Nazionale raggruppa cinquantuno partner, tra cui ventotto università, promuovendo la transizione ecologica e digitale e la formazione dei giovani per creare le conoscenze necessarie in questo ambito strategico, arrivando ad oggi a 2000 ricercatori.


Il giorno 4 dicembre, in occasione della consegna dei diplomi della Seconda Edizione dell’Agritech Academy, si terrà l’Agritech Job Fair, un’opportunità per gli studenti dell’ateneo partenopeo di incontrare i rappresentanti delle aziende partecipanti e leader nel settore agroalimentare e agritech. Durante l’evento, Diagram Group selezionerà studenti motivati e di talento per coinvolgerli attivamente nei progetti e nelle sfide tecnologiche, consolidando il legame tra formazione accademica e mondo del lavoro. Inoltre, Diagram Group inaugurerà nelle prossime settimane una nuova sede a Napoli, situata presso il campus dell’Università Federico II. Questo rappresenta il primo passo di un piano strategico di espansione nel Sud Italia, che prevede l’apertura di ulteriori sedi e oltre 50 assunzioni nei prossimi tre anni.

A Roma la 176esima sessione del consiglio della Fao

A Roma la 176esima sessione del consiglio della FaoRoma, 2 dic. (askanews) – Al via oggi a Roma la 176esima sessione del Consiglio della FAO e, con l’avvicinarsi dell’80esimo anniversario dell’Organizzazione, QU Dongyu, direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), ha rinnovato il suo appello a rendere l’Organizzazione più efficiente, più efficace e più coerente con “una guida ancora più significativa, trasparente e visionaria” nel perseguimento di strategie concordate per i decenni a venire.


Il presidente ha esortato i membri ad assicurarsi che la FAO svolga il suo “giusto ruolo di leader nel galvanizzare gli sforzi collettivi per un mondo migliore e un futuro migliore per l’umanità, come concordato collettivamente dal “Patto per il futuro” al Summit delle Nazioni Unite sul futuro di settembre. “Il mondo ha fame, gli agricoltori del mondo, i consumatori del mondo, tutti contano su di noi per realizzare la loro visione di un mondo migliore”, ha affermato. Il mandato della FAO è diventato sempre più urgente in vista dell’aumento della prevalenza globale della denutrizione, che ora stima che circa 733 milioni di persone, ovvero una su 11, soffriranno la fame nel 2023. Nel discorso di apertura del Consiglio il direttore generale ha evidenziato una serie di azioni, iniziative e risultati della FAO, tra cui contributi efficaci ai principali forum internazionali come il G7 e l’Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC), nonché il G20, che a novembre ha lanciato la Global Alliance Against Hunger and Poverty, per la quale la FAO ospiterà il Meccanismo di supporto dell’Alleanza.


Qu ha sottolineato che la FAO continua a impegnarsi negli interventi in caso di emergenza nei punti caldi della fame in cui si prevede che l’insicurezza alimentare acuta potrebbe aumentare al massimo livello, tra cui Palestina, Sudan, Sudan del Sud, Haiti e Mali.

Fieragricola Tech, già 64 le aziende iscritte alla quarta edizione

Fieragricola Tech, già 64 le aziende iscritte alla quarta edizioneRoma, 2 dic. (askanews) – Sono 64 le aziende che hanno già aderito a Fieragricola Tech, l’evento di Veronafiere in programma il 29 e 30 gennaio prossimi, dedicato all’innovazione nei settori della robotica, automazione, energie rinnovabili da fonti agricole, smart irrigation e biosolution. Si tratta dei comparti sui quali si stanno concentrando gli investimenti delle imprese agro-zootecniche per migliorare la sostenibilità economica, ambientale e sociale, in linea con le richieste dei consumatori e di una transizione digitale ed ecologica che coinvolge anche l’agricoltura e che registrano un giro d’affari che nel 2024 potrebbe superare, solo per l’Agricoltura 4.0, i 2,5 miliardi di euro.


Giunta alla quarta edizione, Fieragricola Tech prevede convegni e workshop finalizzati all’aggiornamento e alla formazione verso le nuove frontiere dell’agricoltura suddivisi per aree tematiche e realizzati in collaborazione con i partner di Fieragricola: Image Line, Edizioni Informatore Agrario, Edagricole Qualenergia, Cib-Consorzio Italiano Biogas, Aias-Associazione italiana agrivoltaico sostenbile, Conaf-Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali. Dal Tech Digital farming alle Biosolution passando per la Smart Irrigation, le energie rinnovabili, l’agricoltura rigenerativa e la Zootecnia.

Stellantis: ipotesi 100 mln a Tavares, mercato si interroga su futuro

Stellantis: ipotesi 100 mln a Tavares, mercato si interroga su futuroMilano, 2 dic. (askanews) – Con le sue dimissioni inattese, il Ceo Carlos Tavares lascia il gruppo Stellantis in una fase di difficoltà per il gruppo e per l’intero settore alla prese con una transizione che non decolla e che sta logorando i bilanci delle case auto. Uno scenario che preoccupa il mercato: le dimissioni di Tavares “creano incertezza in un momento particolarmente critico”, scrivono gli analisti di Equita, mentre il titolo in Borsa è arrivato a cedere il 10% scendendo sui minimi degli ultimi due anni e mezzo (-40% da inizio anno). Mentre il mercato si interroga sul successore di Tavares di cui si sta occupando un Comitato speciale, già circolano le prime indiscrezioni sulla buona uscita del manager portoghese che potrebbe arrivare fino a 100 milioni di euro, considerando che negli ultimi due anni il suo stipendio è stato di circa 40 milioni di euro l’anno.


A gestire Stellantis fino alla nomina del nuovo Ceo sarà un Comitato esecutivo presieduto da John Elkann, azionista di riferimento tramite Exor, che di fatto assume la guida del gruppo. Sui potenziali candidati circolano diversi nomi. Alcuni da tempo come quello del Ceo di Renault, Luca de Meo, che però viene associato a una complicata ipotesi di aggregazione fra Renault e Stellantis. Sempre nel settore circolano i nomi di top manager o ex top manager di case auto tedesche e americane, fra cui Mary Barra, Ceo di GM e responsabile comunicazione ai tempi della trattativa con Marchionne per sciogliere l’alleanza fra i due gruppi. Ma la scelta potrebbe ricadere anche su manager di altri settori, come fatto da Ferrari con la nomina di Benedetto Vigna proveniente dal produttore di chip Stm. Resta poi in piedi anche l’ipotesi di nomine interne, come Jean-Philippe Imparato e Antonio Filosa nominati responsabili Europa e Nord America del gruppo nell’ultimo riassetto manageriale che ha portato anche alle dimissioni della Cfo Nathalie Night sostituita da Doug Ostermann. Sulle cause invece della brusca rottura che si è consumata durante un Cda negli Usa, circolano diverse ipotesi fra cui il peggioramento dei conti (-27% i ricavi nel terzo trimestre) a causa del calo delle vendite in Nord America (-17% nei primi 9 mesi) e in Europa (-7%) da che hanno portato al pesante allarme utili di settembre con il target di margine operativo ridotto dal 10 al 5,5-7%. Ma anche la strategia sull’elettrico, il ritardo nel lancio di nuovi modelli, e, forse, anche scelte drastiche da adottare sull’assetto produttivo del gruppo. Sicuramente Stellantis fra i gruppi auto è quello che ha sofferto di più soprattutto in Europa e in particolare in Italia dove la produzione è crollata del 40% con previsione di chiudere l’anno intorno alle 500mila unità inclusi i furgoni, sui minimi da decenni, mentre Fiat a ottobre è scesa sotto la soglia psicologica del 10% del mercato.


Uno scenario che spaventa governo, subito informato da John Elkann, e sindacati che non rimpiangono l’uscita del manager e chiedono la convocazione dell’atteso tavolo a Palazzo Chigi per discutere del futuro del gruppo in Italia. L’eredità lasciata da Tavares è pesante: diversi stabilimenti fra cui Mirafiori chiusi fino a gennaio e una mancanza di prodotto che sarà compensata solo in parte con le produzioni di Lancia, DS, Jeep e Alfa Romeo a Melfi e Cassino sulle nuove piattaforme Stla Medium e Large. Intanto però diversi modelli del gruppo, fra cui alcuni best seller, come Grande Panda, Lancia Ypsilon, Alfa Junior e Jeep Avenger sono già state allocato in altri stabilimenti europei.

Moto, a Pescara il raduno Hog Inverno 2024

Moto, a Pescara il raduno Hog Inverno 2024Roma, 2 dic. (askanews) – Pescara ha ospitato l’H.O.G Inverno 2024, che ha visto la partecipazione di ben 1800 motociclette e oltre 2400 appassionati provenienti da ogni parte d’Italia. Un weekend all’insegna della passione per le moto e della condivisione tra membri della community, che ha riunito 62 Chapter italiani insieme a tre Chapter spagnoli e uno maltese.


Fondato nel 1983, l’Harley Owners Group (H.O.G.) è un club che conta oltre un milione di membri in tutto il mondo, con l’obiettivo di creare e vivere esperienze uniche in sella alle mitiche moto di Milwaukee. La H.O.G. rappresenta per i bikers un’occasione di socializzazione e di avventure indimenticabili, e quest’anno Pescara ha fatto da palcoscenico per festeggiare la conclusione della stagione motociclistica. L’evento è iniziato venerdì 29 novembre, presso la concessionaria Dolphin Garage. La giornata di sabato ha offerto ulteriori occasioni di incontro e svago, con una vivace pista da ballo e un ristoro sempre affollato presso la concessionaria. La serata è proseguita al Pala Dean Martin di Montesilvano, dove gli ospiti hanno potuto gustare un aperitivo e una cena, allietata dalle esibizioni di artisti tra cui Gianni Schiuma, la regina Live Band, Circo Nero, Evolution Art dj Remo Mariani, Andreino Bob e Totem.


Domenica è stato il giorno del saluto, con i Chapter che si sono uniti per condividere un ultimo tratto di strada verso casa, con la mente già proiettata verso i prossimi eventi del grande gruppo H.O.G.

Quale futuro per imprese agricole familiari? Convegno a Bologna

Quale futuro per imprese agricole familiari? Convegno a BolognaRoma, 2 dic. (askanews) – Quale futuro per le imprese agricole familiari? Se ne parlerà mercoledì 4 dicembre a Bologna nel corso del convegno organizzato annualmente da Compag la Federazione nazionale delle rivendite agrarie, per fare il punto sulla situazione del settore agroalimentare. Articolato in due parti, il convegno getterà uno sguardo sul futuro delle imprese del settore agroalimentare e vedrà la partecipazione dell’europarlamentare Stefano Bonaccini che interverrà in videocollegamento.


Durante la prima sessione “Il presente delinea nuovi scenari per le imprese del settore”, Riccardo Urbani di The European House Ambrosetti affronterà il tema fondamentale della continuità generazionale nelle imprese familiari, che rappresentano l’81% delle imprese italiane e danno lavoro al 75% della popolazione. La seconda sessione “Innovazioni scientifiche e tecnologiche che guardano al futuro” vedrà la partecipazione di esperti come il Direttore del Centro di ricerca in genomica e bioinformatica del Crea Luigi Cattivelli, il prorettore all’innovazione e intelligenza artificiale dell’Università Iulm Guido Di Fraia, il CEO di ImageLine Ivano Valmori e la professoressa di Orticoltura e Floricoltura dell’Università Federico II di Napoli Stefania De Pascale.

Nascerà in Sicilia la prima Scuola internazionale olio di oliva

Nascerà in Sicilia la prima Scuola internazionale olio di olivaRoma, 2 dic. (askanews) – Nascerà in Sicilia la prima Scuola Internazionale dell’olio d’oliva, un progetto voluto dai Premiati Oleifici Barbera che celebreranno i 130 anni di attività con una serata speciale al Teatro Politeama di Palermo. La storia della Manfredi Barbera & Figli S.p.A., storica azienda siciliana fondata nel 1894 e simbolo di eccellenza nel settore dell’olio extravergine di oliva, sarà riassunta nell’evento, intitolato “Olio di famiglia – 130 anni di storia”.


Il progetto della Scuola Internazionale dell’olio d’oliva nasce in collaborazione con la Camera di Commercio di Palermo ed Enna e con la società di certificazione Rina Agrifood: oltre all’attività di formazione, la scuola vedrà la costituzione di un panel di 9 componenti per l’assaggio dell’olio per certificare l’esistenza dei requisiti per essere definito Extravergine d’Oliva. “Raggiungere i 130 anni è un risultato straordinario – ha detto oggi Manfredi Barbera, CEO dell’azienda, nel corso della conferenza di presentazione dell’evento – Questo traguardo non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per continuare a innovare e valorizzare il nostro territorio perché la nostra missione è sostenere il comparto agricolo siciliano e portare l’olio di qualità a essere ambasciatore della Sicilia e del Made in Italy nel mondo, unendo tradizione e innovazione per portare sulle tavole dei nostri clienti un prodotto di eccellenza”.


L’assessore regionale all’Agricoltura, Sviluppo rurale e Pesca mediterranea, Salvatore Barbagallo, ha ricordato quanto abbia pesato la siccità nel 2024 su tutta l’agricoltura siciliana, “tuttavia – ha detto – l’olivicoltura ha resistito meglio. Noi abbiamo cercato di intervenire attraverso sistemi finanziari, con il piano di sviluppo rurale cercheremo di sostenere gli sforzi degli imprenditori agricoli. Cercheremo di potenziare il settore dell’olio attraverso specifici bandi inseriti nel prossimo piano di sviluppo rurale”.

Coldiretti: pomodoro cinese come italiano, ora etichetta origine

Coldiretti: pomodoro cinese come italiano, ora etichetta origineRoma, 2 dic. (askanews) – L’indagine sulle confezioni di tubetti di concentrato venduti come italiani ma contenenti prodotto cinese, realizzata dalla Bbc, evidenzia l’urgenza di arrivare all’etichettatura obbligatoria dell’origine per tutelare il vero prodotto italiano, considerato anche che il gigante asiatico ha aumentato del 38% nell’ultimo anno la produzione di pomodoro, con il quale potrebbe invadere i mercati europei. E’ quanto affermano Coldiretti e Filiera Italia nel commentare il caso scoppiato in Gran Bretagna dopo che un’inchiesta della televisione inglese ha accusato alcune delle maggiori catene di supermercati di vendere alimenti con indicazioni di provenienza non veritiere.


Tra questi, figurano confezioni di concentrato di pomodoro presentate come d’origine “italiana”, ma che in realtà conterrebbero tracce di pomodori cinesi: coltivati in particolare nello Xinjiang, territorio sottoposto a sanzioni in Occidente. Per questo da tempo Coldiretti e Filiera Italia chiedono l’obbligo dell’indicazione di origine su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue e Coldiretti ha lanciato una raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare.


La Cina – denunciano Coldiretti/Filiera Italia – potrebbe diventare quest’anno il maggior produttore mondiale di pomodoro da industria, superando gli Stati Uniti. Le previsioni di agosto davano infatti una crescita a 11 milioni di tonnellate (erano 8 nel 2023 e 6,2 nel 2022). Considerando che i cinesi consumano appena 1 kg pro-capite all’anno di derivati del pomodoro (contro i 22 kg degli europei) l’aumento di produzione è destinato a riversarsi proprio sui mercati occidentali. Non a caso le importazioni di semilavorati di pomodoro dalla Cina nell’Unione Europea, sono raddoppiate, superando le 100.000 di tonnellate, contro le 50.000 tonnellate di dodici mesi prima. Complessivamente nell’Ue arriva una quantità di prodotto da Pechino che è pari, in pomodoro fresco equivalente, al 10% della produzione Ue di pomodoro da industria.


Un rischio anticipato peraltro proprio dalla Coldiretti con i presidi messi in atto nel maggio scorso al porto di Salerno, in occasione dell’arrivo di un carico di concentrato di pomodoro dalla Cina accusato di essere ottenuto con lo sfruttamento del lavoro delle minoranze. Il carico era partito lo scorso 29 aprile sul treno della China-Europe Railway Express per essere trasferito su nave e arrivare nel porto di Salerno dopo un viaggio di diecimila chilometri tra binari e mare.

Confagri Mantova: potenziare filiera carne bovina italiana

Confagri Mantova: potenziare filiera carne bovina italianaRoma, 2 dic. (askanews) – L’autoapprovvigionamento da ristallo a livello nazionale è in continuo calo, e occorre dunque attrezzarsi per dare vita a una filiera che, di fatto, al momento non esiste. “Dobbiamo aumentare i capi nati e allevati in Italia per diminuire gli ingressi dall’estero e portare valore al comparto nazionale”: lo ha detto Marco Negrisoli, allevatore di Castel Goffredo e presidente della Frp bovini da carne di Confagricoltura Lombardia nel corso del convegno “Carne bovina, dalla crisi alla ripartenza: prospettive future”, svoltosi questa mattina presso la sede di Confagricoltura Mantova.


I numeri d’altronde, presentati da Vincenzo Lenucci, direttore dell’ufficio Politiche sviluppo economico di Confagricoltura, parlano chiaro: nel 2023 solo il 35% della carne bovina arrivava da produzione interna, con il 38% dei tagli provenienti direttamente dall’estero, e il 27% derivanti invece da animali importati. Il tasso di autoapprovvigionamento del settore bovini da carne, pari ad appena il 40,3%, è tra i più bassi dell’agroalimentare e, tra il 2010 e il 2024, sono andati persi oltre 45.000 allevamenti e quasi 110.000 capi. Un’inversione di rotta è necessaria dunque, e può essere spinta dai consumi che, a livello globale, sono in aumento: “se nel 2020, a livello globale, erano pari a 337 milioni di tonnellate – ha detto il professor Carlo Angelo Sgoifo Rossi, del Dipartimento di medicina veterinaria e scienze animali dell’Università di Milano – entro il 2050 voleranno a 680 milioni di tonnellate, con la tanto temuta carne sintetica che occuperà una minuscola fetta, pari a 0,2 milioni di tonnellate. C’è tempo e modo per lavorare bene dunque, ma di certo occorrono alcune azioni, come l’aumento delle vacche nutrici e dei vitelli da ingrasso, non procrastinabili”.


Fari puntati anche sul concetto di sostenibilità: “i bovini – ha detto ancora Sgoifo Rossi – sono molto criticati per il loro impatto ambientale, ma i dati Ispra 2023 ci dicono che l’agricoltura pesa solo per il 7,8% sulle emissioni totali di CO2 in Italia, contro il 55% dell’energia e il 25% dei trasporti. Il settore carne, in particolare, solo per il 3,5%. E i cosiddetti allevamenti intensivi sono più sostenibili del pascolo perché, a parità di consumi da parte dei capi, garantiscono migliori performance produttive”. Naturalmente è possibile ridurre ancora di più le emissioni, e il mondo agricolo da sempre si sta impegnando per questo: “molto spesso – ha spiegato Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – si parla in maniera scorretta dal punto di vista tecnico per quanto riguarda i bovini da carne. Il nostro compito è lavorare per fornire sicurezza e prospettiva ad un settore importantissimo per la nostra economia”. “L’impegno di Regione Lombardia sarà sempre massimo – ha dichiarato in collegamento video l’assessore all’Agricoltura Alessandro Beduschi – e spero di poter portare quanto prima notizie positive, sia da Roma che da Milano, per un comparto che attenzioniamo sempre con il massimo rigore”.