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Autore: Redazione StudioNews

Nella notte raid russi su Kharkiv: quattro morti e oltre 10 feriti

Nella notte raid russi su Kharkiv: quattro morti e oltre 10 feritiRoma, 4 apr. (askanews) – Quattro persone sono morte e più di dieci sono rimaste ferite questa notte in nuovi attacchi russi a Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina: lo hanno annunciato le autorità locali.


In particolare, tre membri del personale di soccorso ucraino sono morti durante un “secondo attacco” su un luogo appena bombardato in un “quartiere densamente popolato di Kharkiv”, ha annunciato il sindaco Igor Terekhov. Una quarta persona è stata uccisa in un raid contro un edificio residenziale in un altro quartiere della città, ha aggiunto Terekhov.

Sisma di magnitudo 6 in Giappone, nessuna vittima

Sisma di magnitudo 6 in Giappone, nessuna vittimaRoma, 4 apr. (askanews) – Un terremoto sottomarino di magnitudo 6 si è verificato questa mattina al largo della costa del dipartimento di Fukushima, nel nord-est del Giappone, senza far scattare l’allerta tsunami. Lo ha riferito l’Agenzia meteorologica giapponese (JMA). Secondo i media locali, il sisma non avrebbe provocato danni o vittime. Il terremoto, avvertito anche a Tokyo, si è verificato il giorno dopo la violentissima scossa al largo di Taiwan che ha provocato nove morti e più di 1.000 feriti sull’isola, oltre a ingenti danni materiali.

Calcio, un gol di Mandragora decide Fiorentina-Atalanta 1-0

Calcio, un gol di Mandragora decide Fiorentina-Atalanta 1-0Roma, 3 apr. (askanews) – La Fiorentina batte l’Atalanta 1-0 e si aggiudica la gara del Franchi nell’andata della seconda semifinale di Coppa Italia.


L’inizio della partita propone una prolungata fase di studio: fino a metà della frazione praticamente nulla da segnalare se non un paio di cross nell’area di Carnesecchi. È proprio quello dell’Atalanta il primo portiere a dover fare una parata ed è attento sia sul destro defilato di Beltran che sull’insidioso tiro-cross di Gonzalez. Sull’altro fronte la Dea punta sulle ripartenze, ma con poca convinzione e precisione negli ultimi metri. Preciso al millimetro è invece lo strabiliante tiro da fuori area che parte dal mancino di Mandragora: al minuto 31 la sua prodezza balistica sblocca il match. Il primo tempo finisce 1-0. Ripresa con mille occasioni. Gasperini (squalificato in tribuna, insultato a più riprese dal pubblico di casa e sostituito in panchina dal vice Gritti) mette subito mano alle sostituzioni. Al rientro in campo ci sono già due volti nuovi: Ederson e un centravanti di ruolo come Scamacca al posto di Pasalic e Miranchuk, ambedue deludenti. E la musica sembra cambiare immediatamente, tanto che su calcio d’angolo Hien costringe Terracciano alla prima parata del match, al minuto 49. Viola vicina al raddoppio in due volte Nico Gonzalez, in ambedue le situazioni è eccezionali per riflessi e agilità Carnesecchi. L’occasione capita a Bakker, appena entrato, al 66′ ma il laterale mancino grazia Terracciano. Piovono occasioni a metà ripresa e Ranieri manca il colpo del raddoppio da due passi su sponda di Belotti. Prova a rendersi pericoloso anche Scamacca, con un destro da lontano che però Terracciano neutralizza.


Italiano arretra il baricentro con i cambi e il finale, recupero compreso, è un monologo nerazzurro ma senza colpo. Il primo atto della semifinale di Coppa Italia è della Fiorentina, che andrà a Bergamo con un gol di vantaggio.

M.O., Mattarella: condizione Gaza rischia di ostacolare sicurezza

M.O., Mattarella: condizione Gaza rischia di ostacolare sicurezzaRoma, 3 apr. (askanews) – Le condizioni a Gaza e le “sofferenze gravissime” per la popolazione rischiano di “creare ostacoli anzichè agevolare quella prospettiva che garantisca la sicurezza di Israele”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso delle dichiarazioni alla stampa al termine del colloquio con il presidente Alassane Ouattara in occasione della visita ufficiale in Costa d’Avorio.


“Abbiamo condiviso la preoccupazione per quanto avviene in Medio Oriente – ha detto -dopo la nefasta giornata di vergogna del 7 ottobre, con gli orrori consumati dall’aggressione terroristica di Hamas contro Israele, contro inermi cittadini, bambini, donne e persone anziane e con la reazione di Israele e con le sofferenze gravissime per la popolazione di Gaza”. “Una condizione – ha aggiunto Mattarella – che rischia di creare ostacoli anzichè agevolare quella prospettiva che garantisca la sicurezza di Israele ed il suo diritto di difendersi e uno stato per i palestinesi, la soluzione quindi dei due stati per i due popoli”.

Gentiloni: FT? “Paradossalmente oggi Pigs corrono più dei frugali”

Gentiloni: FT? “Paradossalmente oggi Pigs corrono più dei frugali”Roma, 3 apr. (askanews) – “Il Financial Times, il più importante giornale economico del mondo, oggi dice che c’è un’Europa a due velocità. E la cosa paradossale è che quelli che secondo il FT vanno più veloce, e in parte è vero, sono quelli per i quali si usava quella pessima etichetta di ‘Pigs’ (maiali, in inglese-ndr) cioè Portogallo, Italia, Grecia e Spagna. Corrono molto di più dei frugali, se vogliamo andare per etichette. Perché invece Germania, Svezia, Finlandia e Austria sono in recessione. Ok, vedremo. Penso che queste distanze in parte sia attenueranno”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, soffermandosi, durante un’intervista su TV 2000, maggiormente sul caso specifico della Germania.


“Il problema della Germania è abbastanza semplice. Primo, non c’è più la l’ombrello americano assoluto. Due, sull’energia non c’è più il gas russo a buon mercato. Tre è il commercio: il commercio con la Cina non si è interrotto, per fortuna, ma l’idea che quel commercio potesse cambiare le sorti delle nostre economie, su cui si è basata l’industria tedesca chimica, automobilistica e di altri settori, è in crisi. Non è che queste tre cose riguardino solo la Germania – ha proseguito -. ma certamente in Germania sono presenti in modo clamoroso”. “La Germania ha fatto una scommessa sulla Cina, sulla Russia e sul fatto che ‘alla fine gli americani ci proteggono’. E queste tre questioni oggi sono molto, molto fragili”, ha concluso Gentiloni.

Camera respinge la mozione di sfiducia a Salvini, 129 sì e 211 no

Camera respinge la mozione di sfiducia a Salvini, 129 sì e 211 noRoma, 3 apr. (askanews) – L’aula della Camera ha respinto la mozione di sfiducia contro il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini.


I presenti erano 343, i votanti 340: i sì alla sfiducia sono stati 129, i no 211. “Il Ministro Salvini non può rappresentare degnamente la Repubblica italiana ma, anzi, dimostra di non esercitare appieno le proprie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”, era la premessa della mozione firmata dai capigruppo di Azione (Matteo Richetti), del Pd (Chiara Braga), di M5s (Francesco Silvestri) e di Avs (Luana Zanella) ma anche dalla segretaria dem Elly Schlein e dal leader pentastellato Giuseppe Conte.


Tra le considerazioni che avevano portato i firmatari del documento a chiedere la sfiducia c’è il patto tra la Lega e il partito di Russia Unita: “Il 6 marzo 2017 Matteo Salvini – viene ricordato – firmava, in qualità di segretario federale del partito politico ‘Lega Nord’, carica poi confermata il 31 gennaio 2020 con riferimento al partito politico ‘Lega per Salvini Premier’, un accordo con Sergei Zheleznyak, vicesegretario generale del Consiglio per le relazioni internazionali del partito politico russo ‘Russia unita’, afferente al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, il quale era già stato a capo del partito fino al 2012; tale accordo, sottoscritto a Mosca il 6 marzo 2017, aveva una durata pari a cinque anni e si è automaticamente rinnovato il 6 marzo 2022, successivamente, quindi, all’invasione russa dell’Ucraina”. “Nonostante le recenti dichiarazioni dei componenti del partito del Ministro Salvini, tendenti a specificare come, nella realtà, l’accordo di collaborazione con il partito Russia Unita non sia mai stato concretamente implementato, a quanto risulta – come detto – il Ministro Salvini non ha mai agito formalmente al fine di interrompere il rapporto di collaborazione con l’entità politica del Presidente Vladimir Putin; nella sostanza, ad oltre due anni dall’inizio dell’illegale invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, il Governo della Repubblica Italiana è rappresentato da un Ministro e Vicepresidente del Consiglio dei ministri che non rinnega né i rapporti di collaborazione con il partito di Vladimir Putin né le sue dichiarazioni di elogio a Putin stesso”, concludevano i firmatari della mozione.

Sabatini Gin sigla accordo distribuzione con Compagnia dei Caraibi

Sabatini Gin sigla accordo distribuzione con Compagnia dei CaraibiMilano, 3 apr. (askanews) – Sabatini Gin, il distillato nato nel 2015 da un’idea dell’omonima famiglia toscana, rende nota la firma degli accordi con la piemontese Compagnia dei Caraibi per la distribuzione in esclusiva sul mercato italiano. Un contratto della durata di cinque anni con rinnovo automatico per altri cinque successivi, che permetterà alle due aziende di lavorare in sinergia sulla gamma Sabatini e “imprimere un’ulteriore spinta alle referenze Sabatini Gin London Dry, Sabatini 0.0, Sabatini Gin Barrel e ai più recenti nati della gamma Sabatini Gin Venezuela e Sabatini Negroni ready to drink”.


In una nota, si sottolinea che questa collaborazione permette a Compagnia dei Caraibi di introdurre nel suo portfolio “un’eccellenza italiana apprezzata e riconosciuta tra i top player del gin, e a Sabatini di legarsi a un player strutturato, leader di mercato”. “Con l’obiettivo di diventare il gin italiano più venduto a livello nazionale, la proprietà e gestione del brand Sabatini restano comunque saldamente nelle mani della famiglia di Cortona nelle stesse modalità di lavoro applicate a tutti gli oltre 20 distributori che ha nel mondo” precisa il comunicato, concludendo “Sabatini dà quindi fiducia a Compagnia dei Caraibi ritenendolo l’interlocutore perfetto per accompagnare il brand verso l’anniversario dei 10 anni dalla fondazione”.

Stellantis, Urso: 200mila auto a Mirafiori. Mele: Torino cuore pulsante

Stellantis, Urso: 200mila auto a Mirafiori. Mele: Torino cuore pulsanteMilano, 3 apr. (askanews) – Torino con Mirafiori rimane il “cuore pulsante” di Stellantis, ma per aumentare la produttività dello storico stabilimento Fiat dove si realizzano 500 elettriche e Maserati, servono gli incentivi per l’elettrico e occorre lavorare sulla competitività del sito agendo su “fattori esterni”, come il costo del lavoro e dell’energia. E’ quanto sostenuto da Davide Mele responsabile Corporate Affairs di Stellantis in Italia all’incontro su Mirafiori al Mimit, la seconda riunione dedicata ai siti produttivi del gruppo a cui hanno partecipato anche le istituzioni locali (Regione Piemonte e Comune di Torino), Anfia e le organizzazioni sindacali.


Per il Ministro Urso a Mirafiori si devono produrre “almeno 200mila auto” per arrivare all’obiettivo condiviso con Stellantis di realizzare un milione di veicoli in Italia. Mele ha spiegato che a Mirafiori si possono produrre fino a 100mila 500 elettriche l’anno e che Stellantis realizzerà il più grande progetto in Europa con l’Automotive Park entro il 2030. Secondo la Fim-Cisl nel 2023 a Mirafiori si sono prodotte 77mila 500 elettriche e circa 8mila Maserati per un totale di 85mila auto.


Per il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e per i sindacati, che hanno confermato lo sciopero unitario del 12 aprile, per arrivare a 200mila veicoli l’anno a Mirafiori serve un secondo modello di massa. Gli investimenti pari a 240 milioni di euro, fatti a Mirafiori per l’hub del riciclo e delle batterie e per la produzione di cambi elettrificati che impiegherà, secondo la Fim 500 addetti, “vanno bene, ma riteniamo che la sola 500 elettrica e le Maserati non siano sufficienti a saturare gli impianti e l’occupazione”, ha detto al Tavolo il segretario generale Fim-Cisl Ferdinando Uliano. “Chiediamo un rilancio dello stabilimento che passa attraverso la produzione di nuovi modelli e l’assunzione di giovani. Senza questi punti il rischio è che tra sette anni Mirafiori chiuda per consunzione in quanto tutti gli addetti saranno in pensione. Questo determinerebbe l’ulteriore impoverimento di Torino”, ha detto Edi Lazzi, segretario generale della Fiom di Torino.

Schlein: io candidata premier? Lo dice lo statuto del Pd

Schlein: io candidata premier? Lo dice lo statuto del PdRoma, 3 apr. (askanews) – Elly Schlein sarà la naturale candidata a premier del Pd alle prossime elezioni, perché lo prevede lo statuto del partito. Lo ha detto la segretaria democratica durante la registrazione di ‘Porta a porta’ rispondendo a Bruno Vespa. “Questo è scritto anche nello statuto del Pd, non è una sorpresa…”.


Dopodiché, ha aggiunto, “nessuno basta a se stesso. Il fatto che lavoriamo in maniera testardamente unitaria non è perché ce l’abbia chiesto il dottore. Le persone ci chiedono di costruire l’alternativa e il Pd non la costruisce da solo”. La leader democratica ha sottolineato: “Eravamo al minimo storico, siamo riusciti a ridare uno slancio… Sono contenta di come sta andando, è cambiata la percezione. Però non bastiamo a noi stessi. Matematicamente dobbiamo costruire un’alleanza. Un’alleanza tra diversi che non si basi su accordi di potere e spartizione di poltrone”.

Confindustria, Orsini ringrazia Garrone: ora progetto d’unità

Confindustria, Orsini ringrazia Garrone: ora progetto d’unitàRoma, 3 apr. (askanews) – “Domani andremo al voto e sarà importante stringerci attorno a questo progetto di unità. Condivido con Edoardo che dovremo dimostrare, anche a coloro che potrebbero aver avuto dei dubbi, la forza e l’autorevolezza di Confindustria. Confido che tutti noi saremo coesi con l’obiettivo di essere forti e ascoltati”. E’ quanto scrive in una lettera ai componenti del consiglio generale, Emanuele Orsini, candidato unico alla presidenza di Confindustria dopo il passo indietro di Edoardo Garrone.


“Qualche ora fa – si legge nella missiva – Edoardo Garrone mi ha anticipato la sua scelta e ha voluto condividere con me quei valori, che sono anche i miei, che hanno determinato la sua decisione. I valori che vi ha espresso nella sua bella e sentita lettera sono gli stessi che mi hanno ispirato quando mi sono proposto a voi per guidare il nostro Sistema. Lealtà, spirito di squadra, desiderio di ripristinare appieno il ruolo di una Confindustria a servizio delle imprese e della crescita del nostro Paese”. Dunque “la nostra responsabilità sarà grande, ma sono certo – sottolinea Orsini – che insieme saremo in grado di riportare la nostra Confindustria a quella credibilità necessaria per avere un ruolo nelle scelte del nostro Paese”.


E infine: “Ringrazio Edoardo per avermi messo nelle condizioni di poter scegliere la squadra migliore in totale libertà, mettendo al centro il nostro progetto. Sarà un progetto portato avanti da persone competenti e all’altezza delle aspettative di tutti voi”.