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Autore: Redazione StudioNews

Ponte Stretto,Schlein: anacronistico, da Salvini fretta elettorale

Ponte Stretto,Schlein: anacronistico, da Salvini fretta elettoraleMilano, 22 mar. (askanews) – “Voglio ringraziare tutte le persone che sono venute per dire insieme a noi no al progetto sbagliato di questo ponte che Salvini sta portando avanti noncurante del fatto che si tratta di un progetto anacronistico, dannoso, sbagliato”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, arrivando a Messina per un evento contro la costruzione del Ponte sullo Stretto, assicurando i partecipanti che il Pd “è compattamente da Nord a Sud al vostro fianco per fermare questo progetto sbagliato”.


“Lo abbiamo visto anche pochi giorni fa in Parlamento, quando è emerso con nettezza che la relazione di un comitato scientifico ha chiarito che le prove del vento non sono state fatte, che non è stata fatta l’adeguata zonizzazione per quanto riguarda i rischi sismici. Ci domandiamo il perchè di tutta questa fretta, è una fretta che sembra elettorale che non ha a cuore il vero destino di questa comunità e di questo territorio”. Ha concluso Schlein: “Siamo qui non per fare campagna elettorale, ma per ascoltare questa comunità e costruire insieme risposte e proposte più efficaci per rispondere ai bisogni dei cittadini. Serve un grande investimento in Sicilia e in Calabria per migliorare la mobilità adesso, non tra 15-20 anni con un progetto dannoso e anacronistico come questo”.

Tempi vestizione sono parte orario lavoro: risarcimento per infermieri

Tempi vestizione sono parte orario lavoro: risarcimento per infermieriRoma, 22 mar. (askanews) – Il 19 marzo scorso dal Tribunale di Avellino è arrivata la sentenza di primo grado che condanna l’Azienda Ospedaliera Moscati al pagamento di oltre 300mila euro di risarcimento per 68 infermieri. Il Nursind, assistito dall’avvocato Domenico De Angelis, uno dei legali più esperti in Diritto del lavoro, ha vinto infatti la causa per i tempi di vestizione e per i passaggi di consegne. “Un’altra vittoria per gli infermieri e per il sindacato: il tempo per indossare la divisa prima dell’inizio del turno, come abbiamo sempre sostenuto, va compreso nell’orario di lavoro e, quindi, retribuito – commenta Romina Iannuzzi, segretario territoriale Nursind Avellino e membro della direzione nazionale -. È dal 2015 che non solo portiamo avanti questa battaglia di civiltà nelle aziende sanitarie italiane, ma incassiamo anche risultati a favore dei lavoratori. Al punto da poter dire che su questo principio la nostra sigla ha fatto giurisprudenza”.


Ai 68 infermieri spetterà nel dettaglio una somma di circa 4.500 euro ciascuno, oltre naturalmente alla soddisfazione di vedersi riconosciuto un diritto a lungo calpestato. È proprio su questo aspetto che si sofferma il segretario nazionale Nursind, Andrea Bottega, commentando la sentenza: “È sempre bello quando a trionfare sono i diritti. A maggior ragione, come nel caso dei tempi di vestizione, se parte integrante del contratto, che il datore deve rispettare. Dell’intera vicenda, infatti, l’aspetto spiacevole è quello di essere costretti ad aprire contenziosi legali per poter dare agli infermieri, categoria tra le meno pagate d’Europa, la sacrosanta retribuzione che spetta loro”.

Hilton e Teleperformance best place to work per i collaboratori

Hilton e Teleperformance best place to work per i collaboratoriMilano, 22 mar. (askanews) – Hilton, Teleperformance Italia, Cisco Systems sono tra i migliori posti dove lavorare per i collaboratori delle aziende. Il ranking è stato stilato da Great Place to Work Italia ascoltando il parere di 219mila collaboratori di 379 organizzazioni, suddivise in base al numero di dipendenti (10-49, 50-149, 150-499 e più di 500), attive sul territorio nazionale. Un terzo di queste appartiene al settore IT (30%), seguono poi industria manifatturiera e produzione e i servizi professionali (15%), mentre a livello di distribuzione territoriale più di 3 aziende su 4 (77%) hanno sede in Lombardia, Lazio e Veneto. “La crescita delle organizzazioni, anche nel Sud, passa dallo sviluppo di un rapporto di fiducia tra persone e leader aziendali” dichiara Beniamino Bedusa, presidente di Great Place to Work Italia.


Ecco, suddivisi per categorie sulla base del numero di collaboratori, quali sono i migliori ambienti di lavoro in Italia nel 2024. Tra le grandi aziende, con più di 500 collaboratori, la migliore organizzazione in cui lavorare è Hilton, realtà globale leader nel settore ospitalità, seguita da Teleperformance Italia (servizi professionali, assistenza telefonica/centri di vendita) e Conte.it (servizi finanziari e assicurazioni auto). Nella categoria delle organizzazioni che hanno tra i 150 e i 499 collaboratori trionfa Cisco Systems, leader mondiale nelle tecnologie che trasformano il modo con cui le persone si connettono, comunicano e collaborano che entra nella classifica Best Workplaces Italia per il 23° anno, davanti a Bending Spoons SpA (Information Technology – Software) e Dow (industria manifatturiera e produzione, prodotti chimici). Il podio della categoria tra i 50 e i 149 collaboratori vede al primo posto Biogen Italia Srl, una tra le prime aziende globali nel campo delle biotecnologie e completano il podio Storeis (servizi professionali – pubblicità e marketing) e Skylabs (Information Technology – Consulenza IT). Nella categoria con un numero di dipendenti compreso tra 10 e 49, il primo posto lo conquista Auditel, società attiva nel settore media che rileva gli ascolti dell’intera offerta televisiva italiana nella sua articolazione digitale, satellitare, live e on demand, su tutte le piattaforme e i device davanti a Exein Spa, realtà che opera nel settore della cybersecurity ed Eoliann s.r.l. Società Benefit (Information Technology).

Heineken: nuova campagna a sostegno inclusività nel mondo del calcio

Heineken: nuova campagna a sostegno inclusività nel mondo del calcioRoma, 22 mar. (askanews) – Heineken celebra la stagione della UEFA Champions League con la nuova campagna “Un brindisi ai tifosi, quelli veri” – in partenza dal 24 marzo sulle principali Reti Televisive Mediaset, Sky, Discovery e sulle piattaforme digitali che ci permettono di focalizzarci e colpire in modo più mirato gli interessati al calcio (oppure i nostri Fan sfegatati) – con il supporto della consolidata piattaforma globale “Fresher Football”, impegnata nel rendere il calcio uno sport più inclusivo e un’occasione viva di condivisione.


La campagna, informa una nota, è nel perfetto stile irriverente del brand e mira a rendere il campo da gioco uno spazio paritario dove i valori di inclusione e diversità vengano celebrati, e a rivoluzionare il significato di vero tifoso appassionato o “Sfegatato”, riqualificando un titolo a volte associato a comportamenti negativi sugli spalti degli stadi e non solo. Il tifoso italiano verrà anch’esso molto rappresentato, proprio per sottolineare la passione che da sempre caratterizza l’Italia stessa. Il cuore della campagna, ideata dell’agenzia creativa LePub, è il nuovo spot TVC della durata di 30″ diretto dal regista australiano Mark Molloy.

Erdogan: “Possa Dio distruggere Netanyahu”. Il ministro degli esteri israeliano: ‘Taci e vergognati’

Erdogan: “Possa Dio distruggere Netanyahu”. Il ministro degli esteri israeliano: ‘Taci e vergognati’Roma, 22 mar. (askanews) – Un nuovo attacco al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, è stato lanciato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Durante una manifestazione organizzata a piazza Cumhuriyet a Kayseri, città capoluogo dell’omonima provincia dell’Anatolia Centrale, il presidente Erdogan ha parlato di Gaza nel suo discorso e a proposito di Netanyahu ha detto: “Affidiamo al nostro Signore una certa persona chiamata Netanyahu. Possa nostro Signore distruggerlo e renderlo miserabile”, si legge sul sito del quotidiano Yeni Safak.


Dopo che il presidente del Paese, Recep Tayyip Erdogan, ha invocato l’intervento divino per “distruggere il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu”, il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha annunciato la convocazione del vice ambasciatore turco. “Ho ordinato di convocare il vice ambasciatore turco in Israele per un richiamo severo, sullo sfondo dell’attacco di Erdogan al primo ministro Benjamin Netanyahu e delle sue minacce di affidare Netanyahu a nostro Signore, e per trasmettere un chiaro messaggio a Erdogan”, si legge in una dichiarazione su X. “Lei, che sostiene chi brucia i bambini, gli assassini, gli stupratori e i mutilatori dei corpi dei criminali di Hamas, è l’ultimo che può parlare di Dio. Non c’è nessun Dio che ascolterà quanti sostengono le atrocità e i crimini contro l’umanità commessi dai vostri barbari amici di Hamas”, ha proseguito Katz. Il ministro degli Esteri israeliano ha concluso il suo intervento dicendo: “Taci e vergognati”.

Il Cremlino: la Russia è in stato di guerra, tutti dovrebbero capirlo

Il Cremlino: la Russia è in stato di guerra, tutti dovrebbero capirloRoma, 22 mar. (askanews) – Adesso la Russia è in stato di guerra, tutti dovrebbero capirlo, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov secondo quanto riporta Ria novosti. “Siamo in stato di guerra. Sì, è iniziata come un’operazione militare speciale, ma non appena si è formato una specie di gruppo, quando l’Occidente collettivo è diventato un partecipante, dalla parte dell’Ucraina, per noi è già diventata una guerra. Ne sono convinto. E tutti dovrebbero capirlo per la loro mobilitazione interna”, ha detto Peskov in un’intervista ad Argumenty i Fakty, scrive Ria novosti.


La Russia non può consentire l’esistenza di uno stato ai suoi confini che abbia “l’intenzione documentata di sottrarre la Crimea con qualsiasi metodo, per non parlare del territorio di nuove regioni”, ha aggiunto Peskov, avvertendo: “La Russia continuerà ad agire in modo tale che il potenziale militare dell’Ucraina non possa minacciare la sicurezza dei suoi cittadini e del suo territorio” .

Settimana contro il razzismo, si chiude il 24 con “Altri luoghi comuni”

Settimana contro il razzismo, si chiude il 24 con “Altri luoghi comuni”Roma, 22 mar. (askanews) – “Altri luoghi Comuni” è il titolo della manifestazione che dal 18 al 24 marzo 2024 si è svolta in tutta Italia, grazie all’ideazione di Oltre le Parole onlus Roma con la direzione artistica di Pascal La Delfa. Il progetto ha avuto luogo in 8 regioni italiane, nell’ambito della XX settimana d’azione contro il razzismo, ed è stato realizzato con il sostegno dell’UNAR- Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Durante la settimana dal 18 al 24 marzo si sono succeduti vari eventi: mostre fotografiche, performance artistiche, spettacoli teatrali, video e workshop.


Numerose le istituzioni e le personalità che hanno aderito alla settimana in ciascuna delle città sede dell’evento, da Bolzano a Pantelleria: il comitato Unicef di Bolzano, l’ass. Libera della Campania, i patrocini dei comuni di Fano, Mercato S. Severino e Bolzano, solo per citarne alcuni. Gli eventi hanno visto coinvolte soprattutto le scuole: così a Bari, dove è andato in scena lo spettacolo “Malala” (la giovane attivista pakistana) della Compagnia SenzaConfine, già vincitrice di numerosi premi, e la collaborazione di OltrePalco-Ricerche Teatrali. A Milano, in due giorni diversi, repliche della proiezione del film “Raccontami una favola”, che ha coinvolto numerosi studenti, alla presenza dell’attore senegalese Mohamed Ba e della regista Tiziana Bergamaschi. A Fano, col patrocinio del Comune, la Sala della Cultura ha ospitato l’evento ART3 della compagnia Ex-Novo, mentre a Cosenza una grande rete di istituzioni, associazioni e personalità nell’ambito della Cultura e della Società Civile hanno preso parte alla grande manifestazione organizzata dai giovani artisti del Teatro dei Fliaci, già promotori di numerose iniziative in ambito regionale.


A Mercato San Severino, un tris di attività: i giovani allievi attori della compagnia teatrale “Crescere insieme oltre il teatro” hanno infatti realizzato una performance insieme agli ospiti (ganesi e non solo) del centro di accoglienza della cittadina; dunque rappresentanti delle istituzioni e del sociale, tra cui la vice-sindaca e la rappresentante dell’associazione Libera di Salerno, hanno instaurato un vivace dibattito con gli studenti. Infine, presso il palazzo Vanvitelliano del Comune (che ha patrocinato l’iniziativa), è stata inaugurata la mostra fotografica di Gerardo Grimaldi: protagonisti, i ragazzi di ogni nazionalità che hanno frequentato il laboratorio teatrale diretto dalla regista Clotilde Grisolia. A Bolzano, la Sala di Rappresentanza del Comune si è aperta per la prima volta a uno spettacolo teatrale, grazia anche al patrocinio del Comune di Bolzano: “Fili” è il titolo della performance messa in scena dall’artista guatemalteca Linda Cristal Perez Perez, con la regia di Anika Schluderbacher. Lo spettacolo, aperto a tutta la città, ha avuto la presenza e il sostegno del Comitato Provinciale Unicef di Bolzano. Infine, venerdì 22 a Roma, 120 alunni del plesso Balzani della Scuola S. Salacone si sono esibiti in una performance itinerante dal titolo “Fiabilandia”, con la regia del regista Daniele Coscarella.


A corollario della manifestazione, il reportage “L’isola dei colori” che il regista Pascal La Delfa (già direttore artistico di tutta la manifestazione) ha realizzato con gli abitanti dell’isola di Pantelleria, grazie alla sinergia delle onlus locali “Dai Un Sorriso” e “Sartoria Sociale”. Il cortometraggio e degli estratti di tutte le manifestazioni saranno visibili a partire da lunedi 25 marzo sui canali social di Oltre le Parole onlus di Roma.

Dazi Ue su import cereali russi, la proposta della Commissione

Dazi Ue su import cereali russi, la proposta della CommissioneBruxelles, 22 mar. (askanews) – La Commissione europea ha proposto oggi a Bruxelles di aumentare significativamente i dazi sulle importazioni nell’Ue di cereali, semi oleosi e prodotti derivati a base di cereali dalla Russia e dalla Bielorussia, tra cui grano, mais e farina di girasole.


Questi dazi, sebbene sufficientemente elevati da portare in pratica alla soppressione delle importazioni di questi prodotti agricoli nell’Ue, non influenzeranno tuttavia le esportazioni russe e bielorusse verso paesi terzi, spiega una nota della Commissione. Da questo punto di vista, si tratta di misure che hanno un effetto diverso rispetto alle sanzioni, in quanto colpiscono solo i prodotti importati nell’Ue e che sarebbero destinati a rimanere nel mercato Ue. A seconda di ciascun prodotto specifico, i dazi aumenteranno da zero a 95 € per tonnellata (in particolare per i cereali, dove solo il grano non destinato al consumo umano era già sottoposto a dazi di 25 euro a tonnellata), oppure sarà imposto a un dazio “ad valorem” del 50%. Inoltre, Russia e Bielorussia non avranno più accesso a nessuna delle quote per l’Ue previste dalla Wto sui cereali, che offrono un trattamento tariffario migliore per alcuni prodotti.


Le misure sono progettate, afferma la Commissione per raggiungere tre diversi obiettivi. Innanzitutto, prevenire la destabilizzazione del mercato Ue, un rischio che è stato denunciato durante le recenti proteste degli agricoltori. “Il ruolo della Russia come principale esportatore mondiale di cereali, unito alla sua volontà di utilizzare le esportazioni alimentari come strumento geopolitico, dimostra” che questo rischio “è elevato”, si legge nella nota dell’Esecutivo comunitario. In secondo luogo, si intende contrastare le esportazioni russe di cereali “rubati” all’Ucraina, perché prodotto nei territori ucraini occupati ed esportato illegalmente nel mercato dell’Ue, etichettandolo deliberatamente in modo erroneo come “russo”. “I dazi proposti oggi garantiranno che questo metodo di esportazione illecito non sia più redditizio”, assicura la Commissione.


In terzo luogo, si intende impedire alla Russia di utilizzare i proventi delle esportazioni verso l’Ue, sia di prodotti cerealicoli russi che di quelli ucraini di cui i russi si sono illegalmente appropriati, per finanziare la guerra di Mosca contro l’Ucraina. “Poiché la Russia ha esportato verso l’Ue questo tipo di prodotti per un valore di circa 1,3 miliardi di euro nel 2023, questi dazi taglieranno un’altra importante fonte di profitto per l’economia russa e, per estensione, per la macchina da guerra russa”, afferma la Commissione. “In termini pratici, i dazi in questo caso otterranno nel mercato interno Ue dei cereali lo stesso risultato che otterrebbero le sanzioni: vale a dire, limitare l’accesso al mercato e negare alla Russia i ricavi delle esportazioni”, si osserva nella nota. “La differenza – precisa la nota – è che, a differenza dei divieti di importazione e di altri divieti adottati nel regime di sanzioni dell’Ue, l’imposizione di dazi all’importazione non influisce in alcun modo sugli acquisti, sui trasporti o sulla fornitura di servizi ausiliari come finanziamenti, assicurazioni o trasporti”.


Ciò significa che l’aumento dei dazi continuerà a consentire: il transito senza ostacoli attraverso l’Ue, operazioni gratuite di compravendita di cereali russi, il loro stoccaggio nei depositi doganali dell’Ue, il loro trasporto su navi dell’Ue, e la fornitura di servizi assicurativi e finanziari per il loro commercio. La Commissione sottolinea che in questo modo i dazi proposti “non influenzeranno la sicurezza alimentare globale, in particolare per i paesi in via di sviluppo. Al contrario, si prevede che creeranno un incentivo per la Russia a esportare verso mercati di destinazione extra-Ue, compresi i paesi in via di sviluppo”. La proposta dovrà ora essere approvata a maggioranza qualificata dal Consiglio Ue, e qui c’è un’altra grossa differenza rispetto a delle sanzioni contro le esportazioni di prodotti russi, che avrebbero avuto bisogno invece del voto del Consiglio all’unanimità per essere adottate. Loc/Afe

Ucraina, Orban: a Bruxelles c’è un’atmosfera di guerra

Ucraina, Orban: a Bruxelles c’è un’atmosfera di guerraBruxelles, 22 mar. (askanews) – A Bruxelles si respira una “atmosfera di guerra”. Lo ha detto il primo ministro ungherese Viktor Urban, in una intervista da Bruxelles a Kossuth Radio.


C’è una situazione di “spirale di guerra”, ha sottolineato, aggiungendo che “è una strana sensazione venire dall’Ungheria a Bruxelles perché il nostro Paese sembra un luogo perfettamente normale dove si sviluppa un pensiero calmo e razionale”. “Questo – ha detto ancora – non è un videogioco. Questa è la realtà. La conseguenza di ogni decisione è che qualcuno potrebbe morire il giorno dopo. Ormai sono morte centinaia di migliaia di persone. Le decisioni qui creano vedove, orfani, vite rovinate e città distrutte” e “dobbiamo tracciare un limite da qualche parte”.

Vino, Frescobaldi: ridurre Denominazioni con fusioni e cancellazioni

Vino, Frescobaldi: ridurre Denominazioni con fusioni e cancellazioniMilano, 22 mar. (askanews) – “Lo sviluppo del vino italiano deve reggersi su quattro fondamenta: razionalizzazione, investimenti, conoscenza dei mercati, promozione. In primo luogo, è necessario sfoltire il panorama delle Denominazioni con politiche ragionate, attraverso accorpamenti o anche, laddove i numeri siano davvero scarsi, a cancellazioni. Oggi su circa 400 tra Doc e Docg attive, solo sette hanno imbottigliamenti sopra i 500mila ettolitri e rappresentano oltre la metà del volume totale. Il sistema Dop-Igp nel complesso mostra tassi di volume imbottigliato insoddisfacenti rispetto al rivendicato di partenza. Una riorganizzazione darebbe al settore la possibilità di convogliare energie e risorse nella ricerca e nella promozione, perché i tempi per il settore vino stanno cambiando a una velocità insostenibile”. Lo ha detto il produttore e presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, nel corso della sua prolusione all’inaugurazione del 75esimo Anno Accademico dell’Accademia italiana della vite e del vino in corso all’Auditorium della Camera di Commercio di Firenze.


Nel suo intervento dal titolo “Situazione attuale e prospettive per il settore vitivinicolo nazionale”, Frescobaldi ha ricordato che “l’estero è stata la chiave di sviluppo di questi due decenni, trainato dalla progressiva sostituzione della vendita di sfuso per conto terzi con l’export di confezionato in Italia. Un esempio tra tutti, la Francia, nostro diretto competitor, dove siamo passati da essere anonimi produttori di sfuso – ha proseguito – a produttori di vini di medio-alto profilo, con un balzo a valore del 120% a fronte di una riduzione fisiologica dei volumi del 70% negli ultimi 20 anni”. “Ora però sui mercati serve un’ulteriore spinta: è necessario arricchire una ancor troppo esigua concentrazione di piazze di sbocco, con cinque Paesi (Usa, Germania, UK, Canada e Francia) che assieme sommano il 62% dell’export italiano” ha continuato Frescobaldi, sottolineando che “non solo dobbiamo saper leggere e intercettare i cambiamenti demografici che detteranno l’evoluzione dei consumi, ad esempio, negli Usa è in atto un veloce cambiamento etnico in favore dei ‘non-white’ che necessita uno sforzo di riposizionamento straordinario per il vino made in Italy”.