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Autore: Redazione StudioNews

Attacco russo alle infrastrutture energetiche, colpita la diga sul Dnipro. Zaporizhzhia “in grave pericolo”

Attacco russo alle infrastrutture energetiche, colpita la diga sul Dnipro. Zaporizhzhia “in grave pericolo”Roma, 22 mar. (askanews) – Massiccio attacco russo nella notte sull’Ucraina, colpite le infrastrutture energetiche, e la massiccia diga sul Dnipro. La centrale nucleare di Zaporizhzhia è “in grave pericolo”, avverte Energoatom.


Il ministro ucraino dell’Energia Herman Halushchenko ha dichiarato che in seguito all’attacco missilistico russo nella notte risultano danneggiati siti di generazione elettrica, sistemi di trasmissione e reti elettrici, in diverse regioni dell’Ucraina. Si tratta del più massiccio attacco sul sistema energetico ucraino negli ultimi tempi, ha affermato il ministro citato dal canale Telegram Nexta. La società Ukraidroenergo ha dichiatao che è stata attaccata la centrale Dneprovska che si trova a Zaporizhzhia. “L’obiettivo non è solo danneggiare ma di nuovo tentare, come accaduto l’anno scorso, di provocare un massiccia interruzione dell’operatività del sistema energetico del Paese”, ha affermato Halushenko, riportando che è stata anche messa fuori uso una delle linee di trasmissione elettrica che alimenta la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il sindaco di Kharkiv Ihor Terekov ha detto che nella notte sono risuonate 15 forti esplosioni, e ha confermato che gli attacchi hanno preso di mira le infrastrutture energetiche. Stamattina la città aveva problemi di fornitura idrica e di trasporto pubblico. Dell’attacco russo ha parlato anche il capo dell’amministrazione di Dnipropetrovsk, Aleksandr Vilkul, secondo cui è stata colpita l’infrastruttura energetica di Kryvyj, provocando un diffuso black out energetico.


La centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande centrale nucleare d’Europa attualmente occupata dalla Russia nel sud dell’Ucraina, si trova in una situazione “estremamente pericolosa” a seguito dell’attacco, ha avvertito la società di Stato Energoatom. Una linea elettrica esterna che collega la centrale al sistema energetico ucraino è stata interrotta in seguito agli attacchi della notte, ha affermato la società statale che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari attive in Ucraina . Al momento è rimasta quindi solo una connessione alla rete elettrica ucraina. “La situazione è estremamente pericolosa e minaccia un’emergenza. Se l’ultima comunicazione con la rete elettrica nazionale viene interrotta, la centrale nucleare di Zaporizhzhia subirà un altro blackout”, ha detto il capo di Energoatom Petro Kotin. Il massiccio attacco russo ha bersagliato anche la centrale idroelettrica Dnipro di Zaporizhzhia, ed è stata colpita anche la diga e il ponte che la sovrasta, su cui stava transitando un filobus, che ha preso fuoco. Lo ha riferito Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco in esilio di Mariupol. A bordo del veicolo durante l’attacco c’erano dei civili, ha detto il funzionario, senza specificare il numero delle vittime. La situazione della diga sarebbe intanto sotto controllo. Il traffico attraverso la diga sul Dnipro è stato bloccato in seguito all’attacco russo, ha confermato la polizia dell’oblast di Zaporizhzhia. Nella stessa città di Zaporizhzhia, i missili russi hanno distrutto quattro case e ne hanno danneggiate più di 40, ha detto il governatore Ivan Fedorov. Situata sul fiume Dnipro, appena a nord del bacino idrico di Kakhovka, la diga è lunga 800 metri. L’anno scorso, le forze russe hanno distrutto la diga di Kahkovka e l’adiacente centrale idroelettrica situata a valle della diga di Dnipro.

Torna “Trame Sonore” la Woodstock della Musica d’arte dal mondo

Torna “Trame Sonore” la Woodstock della Musica d’arte dal mondoRoma, 22 mar. (askanews) – Il più grande meeting di musica strumentale d’Europa, l’unica Woodstock della musica d’arte nell’arte ritorna a far danzare gli affreschi, le prospettive architettoniche di Mantova in un gioioso esperimento sociale e culturale: 250 artisti, 140 concerti, 12 trame per 5 giorni e 5 notti di pura felicità a cui prendono parte straordinari musicisti con l’Orchestra da Camera di Mantova nel ruolo di complesso residente.


Ben 16 ore al giorno di eventi a ciclo continuo dal primo mattino a tarda sera in 30 diverse location d’arte: Palazzo Ducale, Palazzo Te, Palazzo Castiglioni, Rotonda di S. Lorenzo, Teatro Bibiena, Santa Barbara, Palazzo D’Arco, Biblioteca Teresiana e ancora dimore storiche private, piazze, vicoli e chiostri. Per una full immersion nel Bello con modalità d’offerta e fruizione innovative, per avvicinare tutti alla Classica. Da 12 anni l’anima di Trame Sonore non cambia, fedele ad una linea che si è dimostrata irripetibile in altri luoghi o con altri team creativi: nessuna concessione al routinario cliché dello star system, bensì altissima qualità complessiva per un happening corale dove anche le grandi eccellenze internazionali si mettono in gioco in modo orizzontale, sperimentando formazioni e repertori inediti, portando in scena nuovi volti e nuove soluzioni. Ciò che ogni anno, invece, si rinnova è l’ordito delle trame sonore che avvolgono la città, gli appassionati, gli operatori di settore e i turisti che giungono da ogni dove, conducendoli per infiniti sentieri d’ascolto.


L’edizione alle porte propone gli esiti di una prima provvisoria (ri)definizione del ‘metodo Trame Sonore’: ne deriva una programmazione che cerca di fare il punto sui precedenti undici anni di sperimentazioni, raccogliendone i frutti migliori, come le irripetibili combinazioni di musicisti dal mondo, i dialoghi in musica fra i cameristi dell’Orchestra residente e i solisti del panorama internazionale, la ricerca di una convergenza perfetta di location e repertori. A Trame Sonore 2024 ogni concerto viene trattato come un’avventura unica di scoperta del messaggio universale della musica, per ogni programma musicale si mette in atto una ricerca mirata dei partner e delle acustiche congeniali. Ne deriva un approccio progettuale al limite dello spericolato, se applicato a 140 concerti, ma che innesca l’esplosiva creatività degli artisti coinvolti ed enfatizza il contributo delle location alla congiunta promozione di musica d’arte e patrimonio artistico della città. Uno sguardo che cerca la sintesi, per rendere sempre più evidenti l’approccio divulgativo, la ricerca della sostenibilità ambientale, la cura nei confronti del futuro del settore, di cui Trame Sonore rappresenta esempio raro di networking.


All’interno di questo sconfinato arazzo sonoro trovano collocazione infinite unicità e inedite combinazioni di talenti. Una tesi forte percorre il progetto di questo programma artistico: la musica da camera come generatore inesauribile di incontri. Perché Trame Sonore 2024 è un festival d’incontri. Già uno sguardo al fitto programma dell’Artist in Residence, a cui è dedicata una specifica trama (Sulle tracce dell’Artist in Residence), ne dà la misura: Alexander Lonquich vestirà i panni del solista, del direttore, del camerista e del divulgatore, lavorando ora con il Quartetto Indaco (Schumann, op. 44), ora con il Quartetto Kuss (Korngold, op. 15), ora con uno dei massimi interpreti della liederistica schubertiana, Mark Padmore (per quello che si annuncia come un memorabile Schwanengesang), ora con l’Orchestra da Camera di Mantova (Chopin, Concerto n. 2). Innumerevoli anche gli intrecci fra i grandi affezionati del festival – tra cui Nurit Stark, Marco Rizzi, Andrea Lucchesini, Giovanni Gnocchi, Gemma Bertagnolli, Roberto Prosseda, Danusha Waskiewicz, Jennifer Stumm, Antonio Ballista, Pietro Roffi – che non perderanno occasione di sperimentare nuove collaborazioni tra loro e con musicisti che per la prima volta approdano a Mantova, come Kirill Troussov, Alexandra Troussova, Natalie Clein, Ying Li, Veriko Tchumburidze. L’Orchestra da Camera di Mantova si mostra quanto mai prima nella sua natura di ensemble fondato sulla fusione di ottimi cameristi, lasciando ampio spazio ai suoi musicisti in programmi diffusi lungo tutto il cartellone, aprendo a programmi con ospiti: ecco allora i concerti per pianoforte di Mozart in versione per quintetto d’archi, che vedono come solisti Andrea Bacchetti e Luca Ciammarughi; il Settimino di Ravel in una metamorfica versione col pianoforte di Alessandro Stella; l’Ottetto di Schubert in compagnia di Giovanni Guzzo, Mirijam Contzen, Anna Serova e Dorukhan Doruk. Così assumono diverso significato anche le quattro serate in cui l’Orchestra da Camera di Mantova s’esibirà con Tai Murray, Mark Padmore, Giovanni Sollima e concluderà con Alexander Lonquich. Tra gli altri grandi nomi attesi: Quartetto Prometeo, Silvia Chiesa, Javier Comesana Barrera, Quartetto Avetis, Clarissa Bevilacqua, Maurizio Baglini, Maya Oganyan, gli Ensemble Zefiro, Diderot e Micrologus. Anche l’impianto delle trame riflette l’approccio sistemico adottato. Due in particolare quelle inedite. La prima, Metamorfosi, nasce su sollecitazione del tema cui s’ispira la stagione espositiva e di eventi di Fondazione Palazzo Te e indaga quel fiume carsico di metamorfosi musicali che attraverso trascrizioni, arrangiamenti, citazioni, variazioni, omaggi, nei secoli porta a noi musiche eterne in tutta la loro potenziale mutevolezza di forme e di modi. La seconda avanza una piccola provocazione. Con Puccini: Love or Hate? Trame Sonore, festival cameristico, nell’anno del centenario, offre un approccio alternativo a quello della grande narrazione. La musica di Puccini si confronta con il clima culturale italiano del suo tempo, non sempre a lui favorevole. Alcune trame trovano, invece, conferma. Come Looking Forward, dedicata alla riflessione sul futuro della musica d’arte, che però non manca di rinnovarsi, andando ad articolarsi in 7 azioni mirate (la tradizionale Tavola Rotonda per operatori del settore, coordinata da Angelo Foletto, la Masterclass di Alfred Brendel, quest’anno con il Quartetto Malion, lo Youth Chamber Music Contest & Meeting, concorso e momento di incontro per cameristi under 18, Scuola sonora, percorso d’avvicinamento alla musica da camera per studenti delle scuole secondarie, ZigZago, caccia al tesoro musicale attraverso la città, e Scouting, volto a individuare giovani talenti e nuove formazioni cameristiche).


La trama si arricchirà di Made in Oficina OCM, progetto finanziato da SIAE e dedicato a giovanissimi cameristi under 30, che esplora nuove modalità di fruizione con concerti pensati per un pubblico coetaneo, nella piena libertà di assistere al concerto in modalità d’ascolto freestyle, quasi un invito alla danza, seguiti da momenti conviviali che portano artisti e fruitori a interfacciarsi e dialogare in piena informalità. Tra le trame storiche dell’oceanico happening musicale di Mantova tornano, quindi, Un Caffè con, nel Giardino di Palazzo Castiglioni, Fiumi Barocchi a Palazzo Ducale, L’Eco Di Monteverdi nella Basilica di Santa Barbara (ove operò il Divino Claudio e dove risuona l’Organo Antegnati), Casa Mozart a Palazzo D’Arco, Wunderkammer, Sulle Tracce dell’Artist in Residence e Hausmusik, diffusa su 9 dimore storiche e salotti privati della città, Solo e ‘Round Midnight (con il suo tradizionale elisir della buona notte) alla Rotonda di San Lorenzo. Trame Sonore è un’impresa corale anche in termini organizzativi e di sostenibilità. Oficina OCM – centro di produzione musicale a spiccata componente divulgativa che raccoglie la quarantennale esperienza dell’Orchestra da Camera di Mantova ed è organismo riconosciuto da Regione Lombardia – realizza l’edizione 2024 del festival in partenariato con Comune di Mantova e Direzione del Complesso Museale di Palazzo Ducale Mantova. Si avvale della collaborazione di una rete di realtà del territorio: Fondazione Palazzo Te, Prefettura di Mantova, Diocesi di Mantova, Fondazione Palazzo D’Arco, Associazione Monumenti Domenicani Mantova, TCI Mantova, Conservatorio “Lucio Campiani”, Galleria Corraini, Alkemica, Biblioteca Teresiana, Studio 81, i Palazzi, Castiglioni Plattis, Agnelli Sessi, Beccaguti-Cavriani, Cantoni-Marca, Panzera, Costa e Casa del Pittore, Nuova Scuola di Musica di Mantova. Ministero della Cultura, Comune di Mantova, Camera di Commercio di Mantova, Fondazione Cariplo, Fondazione della Comunità Mantovana, Fondazione Cariverona, Fondazione Banca Agricola Mantovana, Gruppo Tea, Intesa Sanpaolo, Confindustria Mantova, Unical, Staff spa e la cordata di aziende che aderiscono alla Corporate Membership Oficina OCM (Marcegaglia, Truzzi, Pusterla, Levoni, T.consulT, Belleli, Rampi, Euroconsulting, Suono Vivo, Oneida) sono i sostenitori che a oggi hanno confermato il proprio contributo all’edizione.

I leader al vertice Ue: pausa umanitaria subito, non attaccare Rafah

I leader al vertice Ue: pausa umanitaria subito, non attaccare RafahBruxelles, 22 mar. (askanews) – Il Consiglio europeo è “sconvolto dalle perdite senza precedenti di vite civili e dalla critica situazione umanitaria” a Gaza. E chiede “una pausa umanitaria immediata che porti a un cessate il fuoco sostenibile, al rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi e alla fornitura di assistenza umanitaria” alla popolazione del Corridoio. Esordisce così il paragrafo sul Medio Oriente delle conclusioni della prima giornata del Consiglio europeo. Era dal 27 ottobre che i ventisette non erano più riusciti ad adottare una posizione unanime sul conflitto in Medio Oriente.


Il Consiglio europeo, tra l’altro, chiede a Israele di non intraprendere l’annunciata operazione militare di terra a Rafah, di permettere l’apertura di altri valichi terrestri per consentire gli aiuti umanitari, di “rispettare e attuare l’ordinanza della Corte internazionale di giustizia del 26 gennaio 2024”, che intima di impedire atti che determinano la distruzione fisica completa o parziale di una popolazione. E “condanna fermamente” la violenza estremista dei coloni israeliani, che devono essere “chiamati a rispondere” dei loro atti, e condanna anche “le decisioni del governo israeliano di espandere ulteriormente gli insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata”. D’altra parte, il Consiglio europeo, ribadisce le sue precedenti conclusioni che “condannano Hamas con la massima fermezza per i suoi attacchi terroristici brutali e indiscriminati in tutto Israele il 7 ottobre 2023”, riconoscendo “il diritto di Israele a difendersi in linea con il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale” e chiedendo “l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi senza alcuna precondizione”, aggiungendo che “la loro sicurezza e il loro benessere sono motivo di grave preoccupazione”. Inoltre, il Consiglio dei ministri dell’Ue è invitato “ad accelerare i lavori sull’adozione di ulteriori misure restrittive pertinenti contro Hamas”.


Il vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione è “profondamente preoccupato per la catastrofica situazione umanitaria a Gaza e per i suoi effetti sproporzionati sui civili, in particolare sui bambini, nonché per il rischio imminente di carestia, causato dall’insufficiente ingresso di aiuti a Gaza”. Quest’ultima precisazione è stata aggiunta nell’ultima versione del testo delle conclusioni, e indica implicitamente le responsabilità del governo di Israele. “L’accesso umanitario completo, rapido, sicuro e senza ostacoli all’interno della Striscia di Gaza attraverso tutte le rotte è essenziale per fornire alla popolazione civile assistenza salvavita e servizi di base su vasta scala”. Il Consiglio europeo “accoglie con favore l’iniziativa Amalthea che apre una rotta marittima per l’assistenza emergenziale da Cipro a Gaza, che integra le rotte terrestri”, ma puntualizza che queste ultime “rimangono la via principale per fornire i volumi necessari”, e che “sono necessari ulteriori percorsi e valichi terrestri”.


Occorrerebbero inoltre “misure immediate per prevenire qualsiasi ulteriore spostamento della popolazione” e per “garantire che i civili siano protetti in ogni momento”, fornendo loro “un rifugio sicuro”. “Il Consiglio europeo – si legge nelle conclusioni – esorta il governo israeliano a non intraprendere un’operazione di terra a Rafah, che peggiorerebbe la già catastrofica situazione umanitaria e impedirebbe la fornitura urgentemente necessaria dei servizi di base e dell’assistenza umanitaria. Oltre un milione di palestinesi stanno attualmente cercando protezione dai combattimenti e accesso all’assistenza umanitaria”. Il Consiglio europeo chiede a “tutte le parti” di “rispettare il diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale e il diritto internazionale sui diritti umani” e “sottolinea l’importanza di rispettare e attuare l’ordinanza della Corte internazionale di giustizia del 26 gennaio 2024, che è giuridicamente vincolante” affermano le conclusioni, senza tuttavia indicare esplicitamente che l’ordinanza è rivolta a Israele. “Le violazioni del diritto umanitario internazionale devono essere indagate in modo approfondito e indipendente e deve essere assicurato che i responsabili siano chiamati a risponderne” aggiungono le conclusioni.


Il Consiglio europeo “prende atto con grave preoccupazione delle relazioni del rappresentante speciale delle Nazioni Unite Pramila Patten ed è sconcertato dalla violenza sessuale avvenuta durante e dopo gli attacchi del 7 ottobre. L’Unione europea sostiene indagini indipendenti su tutte le accuse di violenza sessuale, prendendo atto anche dei rapporti del relatore speciale delle Nazioni Unite Reem Alsalem”. I leader dei Ventisette sottolineano poi quanto siano “essenziali” i servizi forniti dall’Unrwa, l’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi “a Gaza e in tutta la regione”, prendendo atto delle recenti misure del sostegno finanziario decisi dall’Ue per l’Agenzia. Dopo aver salutato “il rapido avvio da parte delle Nazioni Unite di un’indagine interna e di un esame esterno a seguito delle gravi accuse contro 12 membri del personale dell’Unrwa riguardo alla loro presunta partecipazione agli attacchi terroristici del 7 ottobre”, i capi di Stato e di governo affermano di “attendere con interesse i risultati dell’indagine e ulteriori azioni decisive da parte delle Nazioni Unite per garantire l’individuazione delle responsabilità e rafforzare il controllo e la supervisione” sullo staff dell’Agenzia. Il Consiglio europeo chiede quindi “la cessazione immediata delle violenze in Cisgiordania e Gerusalemme Est, nonché la garanzia di un accesso sicuro ai luoghi santi”, “condanna fermamente la violenza estremista dei coloni” aggiungendo che “gli autori dei reati devono essere chiamati a risponderne”, e invita i ministri dei ministri dell’Ue “ad accelerare i lavori sull’adozione delle pertinenti misure restrittive mirate” contro i coloni estremisti. I leader dell’Ue “condannano le decisioni del governo israeliano di espandere ulteriormente gli insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata” ed “esortano Israele a revocare queste decisioni”. L’Ue “continuerà a collaborare intensamente con i partner regionali e internazionali per prevenire un’ulteriore escalation a livello regionale, in particolare in Libano e nel Mar Rosso”, afferma il Consiglio europeo, che “invita tutti gli attori, in particolare l’Iran, ad astenersi da azioni che portino a una escalation”, e accoglie con favore l’avvio dell’operazione dell’Ue “Aspides” per “salvaguardare la libertà di navigazione e la sicurezza dei marittimi nel Mar Rosso, nel Golfo di Aden” e nel resto della regione. Viene poi ribadito il forte impegno “a favore di una pace duratura e sostenibile basata sulla soluzione dei due Stati. Palestinesi e israeliani hanno lo stesso diritto di vivere in sicurezza, dignità e pace”, sottolinea il Consiglio europeo, invitando “tutte le parti ad astenersi da azioni che compromettano il principio della soluzione a due Stati e la fattibilità di un futuro Stato palestinese”. “L’Unione europea è pronta a collaborare con Israele, l’Autorità palestinese e le parti regionali e internazionali per contribuire a rilanciare un processo politico, anche attraverso l’iniziativa della Giornata della Pace e una Conferenza di Pace da convocare quanto prima, e per sostenere l’Autorità palestinese nell’intraprendere le riforme necessarie”, si afferma ancora nelle conclusioni del Consiglio europeo, ricordando infine che l’Ue “è pronta a sostenere uno sforzo internazionale coordinato per ricostruire Gaza”.

Programma Onu per lo Sviluppo, via a nuova campagna Weather Kids

Programma Onu per lo Sviluppo, via a nuova campagna Weather KidsMilano, 22 mar. (askanews) – Il pubblico televisivo che da tutto il mondo segue i bollettini meteorologici locali si trova, oggi, di fronte a una vera e propria sorpresa: la trasmissione di previsioni speciali per l’anno 2050. Nonostante il formato rimanga invariato, la novità è che le previsioni sono condotte dai bambini. Questi giovani meteorologi si sono infatti uniti al Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Unpd, United Nations Development Programme) per il lancio della nuova campagna “Weather Kids”, creata in collaborazione con l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (Wmo) e The Weather Channel, e trasmessa in Italia da Rai, in qualità di Media Partner. Sostenuta da celebrità di calibro mondiale e dai Goodwill Ambassador di Unpd, tra cui l’attore malese premio Oscar Michelle Yeoh, l’attore americano Connie Britton e l’attore danese Nikolaj Coster-Waldau, la campagna fa parte dell’impegno di Unpd per sensibilizzare e mobilitare le persone di tutto il mondo sugli impatti del cambiamento climatico, spingendole a intraprendere azioni concrete per tutelare le generazioni future.


La campagna mette in guardia i telespettatori sul fatto che l’aumento delle temperature continuerà a provocare eventi dall’impatto catastrofico – come quelli che stiamo osservando già adesso – tanto sulle comunità quanto sull’economia globale. Le previsioni includono un impatto negativo sul 94% dei bambini di tutto il mondo, oltre a minacce alla sicurezza alimentare e a un potenziale aumento della tassazione per i contribuenti a livello globale in termini di trilioni di dollari. “È una follia. Le scuole sono chiuse perché fa troppo caldo. Gli incendi stanno bruciando intere città. E le inondazioni rendono tutto umido e disgustoso”, afferma un giovane presentatore. Le previsioni si concludono con un forte messaggio da parte dei bambini: “Per noi non è solo un bollettino meteo. È il nostro futuro”. Gli spettatori sono così incoraggiati a intensificare il proprio impegno prendendo decisioni finanziarie che siano anche sostenibili e informandosi sulle iniziative globali mirate a contrastare il cambiamento climatico. La nuova serie di video realizzati da UNDP dal titolo Climate Action Explained a completamento della campagna, mette in evidenza alcune delle soluzioni concrete che si stanno già implementando, attraverso la voce narrante di Nikolaj Coster-Waldau.


“I Weather Kids rappresentano un’importante testimonianza di un futuro che certamente si materializzerà se non intraprendiamo oggi un’azione significativa per il clima – commenta Achim Steiner, Amministratore di Undp -. La continua inerzia nei confronti del cambiamento climatico porterà a un pianeta sempre più inospitale per i ‘bambini di oggi’ e per le generazioni future. Possiamo correggere la rotta solo se ci muoviamo ora con velocità e su larga scala. Ciò include la decarbonizzazione delle nostre economie e la promozione dell’accesso all’energia pulita a prezzi accessibili per tutti; la salvaguardia e il ripristino del nostro ecosistema naturale e la possibilità per le comunità di avere voce in capitolo sugli impegni climatici assunti dai loro Paesi”. La campagna Weather Kids rientra nell’impegno di Undp di promuovere la conversazione pubblica nel percorso verso i negoziati sul clima della Cop30, che si terrà in Brasile nel 2025. La Cop30 segnerà il decennale dall’Accordo sul clima di Parigi del 2015 e rappresenterà un’opportunità cruciale per portare il mondo verso un percorso condiviso per contenere l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius, in quanto i Paesi presenteranno una nuova serie di strategie e obiettivi climatici che intendono intraprendere. Questi piani – noti come “contributi determinati a livello nazionale” (Ndc, Nationally Determined Contributions) – sono al centro della lotta globale contro il cambiamento climatico. Weather Kids nasce dall’ampio lavoro di Undp sul cambiamento climatico, tanto che il Climate Hub di Undp fornisce il più ampio portfolio di supporto al Sistema delle Nazioni Unite per l’azione per il clima in quasi 150 Paesi. Climate Promise, l’iniziativa di punta di Undp, ha contribuito alla lotta contro il riscaldamento globale lavorando con l’85% dei Paesi in via di sviluppo del mondo sulla presentazione dei loro Ndc.


Inoltre, Undp, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica italiano, sta attivamente contrastando il cambiamento climatico attraverso il Undp Rome Centre for Climate Action and Energy Transition. Progetti come Youth4Climate promuovono invece soluzioni ambientali guidate dai giovani, mentre la partnership Italia-Undp per l’energia sblocca finanziamenti per soluzioni energetiche sostenibili in Africa. Inoltre, il nuovo strumento di assistenza tecnica e di sostegno agli investimenti (Taisf, Technical Assistance and Investment Support Facility), presto disponibile, aiuterà le economie in via di sviluppo nei propri sforzi di decarbonizzazione. Progettate per emulare i bollettini meteorologici che i telespettatori vedono ogni giorno, le previsioni sono state sviluppate utilizzando i dati del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc, Intergovernmental Panel on Climate Change) e la piattaforma dati Climate Horizons di Undp.

Antitrust, istruttoria su Booking per abuso posizione dominante

Antitrust, istruttoria su Booking per abuso posizione dominanteRoma, 22 mar. (askanews) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Booking.com (Italia), Booking.com B.V. e Booking.com International “per accertare un presunto abuso di posizione dominante nel mercato dei servizi online di intermediazione e prenotazione di strutture alberghiere”.


In particolare, spiega l’Antitrust in una nota, Booking “conferirebbe alle strutture alberghiere che fanno parte del Programma Partner Preferiti (e della sua estensione Preferiti Plus) vantaggi in termini di visibilità della propria offerta nei risultati di ricerca, a fronte di commissioni più elevate e dell’impegno a offrire su booking.com prezzi “competitivi”, ovvero non più elevati di quelli che le strutture applicano sul proprio sito o sulle piattaforme di altre agenzie di viaggio online (c.d. OTA). Al contempo, quando riscontra, all’esito di un monitoraggio capillare e sofisticato, che una struttura offre prezzi migliori su altri siti online, Booking si riserva la possibilità di applicare, senza il consenso delle strutture, uno sconto (il c.d. Booking Sponsored Benefit) per allineare l’offerta di booking.com alla migliore tra quelle disponibili online”. Secondo l’Autorità “nel suo insieme, questa strategia sembra idonea ad ostacolare lo svolgimento di una concorrenza effettiva nel mercato, quantomeno nazionale, dei servizi online di intermediazione e prenotazione alberghiera, a danno di altre OTA con effetti negativi sulle strutture ricettive e, in ultima analisi, sui consumatori in termini di maggiori prezzi e minore scelta nei servizi di intermediazione e prenotazione online”.


Ieri, i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi di Booking.com Italia Srl con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

Presentato “Mind the gap” della Fondazione Italia Digitale

Presentato “Mind the gap” della Fondazione Italia DigitaleRoma, 22 mar. (askanews) – Un’Italia pienamente e compiutamente digitale, in cui l’innovazione diventi uno strumento fondamentale per ridurre le disuguaglianze e per far crescere il Paese, che dia a tutte e tutti le stesse possibilità di accedere alla tecnologia. È l’obiettivo di Mind The Gap, il documento programmatico presentato questa mattina in conferenza stampa alla Camera dei Deputati dalla Fondazione Italia Digitale e da oggi consultabile sul sito www.fondazioneitaliadigitale.org. Una raccolta in 11 punti di priorità, opportunità e policy per aiutare l’Italia a compiere un necessario salto e a governare la rivoluzione digitale in corso.


Il Presidente di Fondazione Italia Digitale, Francesco Di Costanzo, illustrando gli 11 punti del documento, ha ringraziato team e partner della Fondazione per l’impegno ricordando che il documento è aperto a integrazioni e alle sollecitazioni che verranno da parte di chiunque voglia dare un contributo a “rendere l’Italia un Paese in cui il gap sul digitale sia finalmente colmato. Servono semplicità, sicurezza, concretezza, popolarità, conoscenza, con grande attenzione alla centralità della persona e alla garanzia di accesso al digitale e alla tecnologia per tutti. Digitale popolare, cultura e educazione al digitale, competenze, infrastrutture, modernizzazione del mercato del lavoro, un ministero dedicato, sì alle regole ma con una vera politica industriale e capacità di competere, PA digitale, govtech, wallet europeo, accessibilità, inclusione, diritti, sostenibilità, riconoscimento professionalità, nuova legge per la comunicazione pubblica, intelligenza artificiale, metaverso, automazione, blockchain, cybersecurity, privacy, sono i temi principali su cui continueremo a lavorare con impegno e attenzione alle evoluzioni costanti del mondo digital”. Presenti all’appuntamento diverse figure istituzionali, a partire dal Presidente della Commissione Cultura della Camera e deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone. “Il documento che presentiamo oggi è ciò che auspichiamo come legislatori e che la Presidente Meloni chiama ‘via italiana al digitale’ – ha dichiarato Mollicone – favorire e incentivare l’innovazione ma mantenere sempre la persona e i suoi diritti al centro del sistema. Il miliardo di euro di investimenti stanziato dal Governo, grazie all’impegno di Cassa Depositi e Prestiti, rappresenta un passo enorme in questa direzione”.


La Vice Presidente della Camera Anna Ascani ha sottolineato la necessità di “avere uno sguardo lungo sull’innovazione, che non si può governare a posteriori. Bisogna mettere insieme la consapevolezza del rischio e massimizzare le opportunità. Quindi ben vengano formazione delle competenze e attenzione all’educazione e alla cybersicurezza. L’iniziativa della Fondazione Italia Digitale è assolutamente apprezzabile, perché stiamo parlando del centro dello sviluppo potenziale del nostro Paese e non solo”. Il deputato di Forza Italia Nazario Pagano ha ringraziato “la Fondazione Italia Digitale per il lavoro fatto insieme all’Istituto Piepoli. È una bella novità anche pensare di introdurre in Costituzione l’accesso al digitale così come già fatto per l’ambiente e per lo sport. I temi inseriti in questo documento sono di grandissima attualità, lo dimostra infatti il disegno di legge del Governo sulla cybersicurezza incardinato in Commissione Affari Costituzionali, perché il digitale deve essere diffuso ma anche controllato”.


La deputata del Movimento Cinque Stelle Anna Laura Orrico ha rimarcato che “il digitale contribuisce a formare e creare l’identità culturale del nostro Paese e dei cittadini, oltre che a generare importanti opportunità economiche. Crediamo che le nuove tecnologie possano essere utili a rigenerare la struttura sociale di tutte le aree interne e periferiche, dove perdiamo opportunità che potrebbero derivare dal nomadismo digitale, un fenomeno che vede l’Italia protagonista con molti giovani che scelgono di vivere in piccole realtà del nostro Paese”. Il deputato di Italia Viva Mauro Del Barba ha ricordato che “ci sono fasi in cui le istituzioni sono più avanti della società e altre in cui inseguono. In questo momento, l’inserimento sul mercato di prodotti innovativi ha determinato una situazione in cui le istituzioni inseguono. E bisogna fare attenzione perché in gioco non c’è solo la qualità di vita dei cittadini ma anche la competitività di interi sistemi e i diritti delle persone. Il deputato della Lega Giulio Centemero ha posto l’accento “sull’educazione STEM, è molto importante e deve essere fatta anche al di fuori della scuola. Inoltre bisogna innescare un sistema di porte girevoli tra pubblico e privato, in particolare sulle tecnologie”.


La deputata di Azione Giulia Pastorella ha invece posto l’attenzione sulla necessità di un “Ministero dell’Innovazione e del Digitale, non averlo determina frammentazione delle competenze e limita l’efficacia di azione del Governo. Importante anche l’interazione tra la pubblica amministrazione e i cittadini: dobbiamo continuare a essere avanti in tema di digitalizzazione della Pa”. Il segretario generale di Fondazione Italia Digitale Davide D’Arcangelo ha approfondito il tema Govtech, su cui la Fondazione ha creato un Osservatorio dedicato, “perché può essere un’occasione in cui l’Europa dà finalmente nuovi standard al Pianeta e non viceversa. Un settore che oggi vale 400 miliardi nel mondo, 116 solo in Europa. Nel 2028 varrà un trilione di dollari. Un’occasione per essere protagonisti e non turisti dell’innovazione”.

Ucraina, al Consiglio europeo si cerca un accordo sull’uso dei proventi dei beni russi congelati

Ucraina, al Consiglio europeo si cerca un accordo sull’uso dei proventi dei beni russi congelatiBruxelles, 21 mar. (askanews) – Il Consiglio europeo in corso a Bruxelles potrebbe trovare un compromesso sulla confisca dei proventi degli asset russi congelati, seguendo una strada indicata dall’Ungheria, a quanto hanno riferito fonti diplomatiche a margine del vertice.


La proposta, avanzata ieri dall’Alto Rappresentante per la Politica estera Ue, Josep Borrell, e dalla Commissione europea, prevede di confiscare il 97% degli utili netti (fino a 3 miliardi di euro) generati ogni anno dai beni della Banca Centrale Russa immobilizzati in Europa (pari a 210 miliardi di euro) dal febbraio 2022 come forma di sanzione per l’invasione dell’Ucraina. Secondo la proposta, il 90% delle somme confiscate verrebbe utilizzato per sostenere la difesa ucraina, versandolo allo “Strumento europeo per la pace” (“European Peace Facility” – Epf), il Fondo finanziato dagli Stati membri, e non dal bilancio Ue, che è stato ampiamente utilizzato finora per l’assistenza militare a Kiev. Su questo punto, a quanto hanno riferito le fonti, l’Ungheria non avrebbe intenzione di opporsi, visto che l’Epf non è uno strumento comunitario. Il restante 10%, secondo la proposta di Borrell e della Commissione, dovrebbe essere versato al bilancio comunitario, e precisamente allo “Strumento per l’Ucraina”, dotato di 50 miliardi di euro e dedicato al sostegno macroeconomico al bilancio di Kiev e alla ricostruzione di emergenza. Dal 2025, tuttavia, la quota dedicata al bilancio comunitario potrebbe aumentare (ci saranno delle revisioni annuali) e almeno una parte dei fondi verrebbe destinata anche allo “European Defence Industry Programme” (Edip), che comincerà a funzionare appunto l’anno prossimo, “per finanziare investimenti volti a rafforzare la capacità dell’industria della difesa in Ucraina”, come ha spiegato lo stesso Borrell.


E’ proprio quest’ultimo punto che vede l’opposizione dell’Ungheria. Budapest chiede che i fondi versati al bilancio comunitario siano poi impiegati per la ricostruzione dell’Ucraina, ma non per finanziare la sua capacità di difesa, o fornirle armi o altri dispositivi militari. Il compromesso che si delinea, e che potrebbe essere favorito da perplessità simili espresse a quanto pare anche da altri paesi, è dunque quello di assicurare che il 10% versato al bilancio comunitario dei proventi generati dagli asset russi congelati sia dedicato esclusivamente alla ricostruzione dell’Ucraina.


A quanto riferiscono fonti del Consiglio, poco dopo le 20 i leader dei Ventisette sono passati alla cena di lavoro, dopo che è stato proposta una nuova bozza delle conclusioni, precisando che non è stata ancora approvato alcun paragrafo delle conclusioni stesse.

Orban imbarazza l’Ue con le sue congratulazioni a Putin per la rielezione (mentre Zelensky chiede più aiuti)

Orban imbarazza l’Ue con le sue congratulazioni a Putin per la rielezione (mentre Zelensky chiede più aiuti)Roma, 21 mar. (askanews) – Nel giorno in cui Volodymyr Zelensky si rivolge al Consiglio europeo per chiedere maggiori aiuti militari ma anche economici, Viktor Orban si prende (ancora una volta) la scena a Bruxelles. Questa volta non – o non solo – per le sue posizioni all’interno del summit, ma per le sue congratulazioni a Vladimir Putin per la rielezione.


Proprio mentre il leader ucraino interveniva in videoconferenza al Consiglio, infatti, il portavoce Zoltan Kovacs comunicava su X che Orban si era “congratulato con Vladimir Putin per la sua rielezione”, sottolineando che “la cooperazione tra Ungheria e Russia, basata sul rispetto reciproco, consente discussioni importanti anche in contesti geopolitici difficili”. Orban ha inoltre “affermato l’impegno dell’Ungheria per la pace e la disponibilità a intensificare la cooperazione in settori non limitati dal diritto internazionale, sottolineando l’importanza del dialogo nella promozione delle relazioni pacifiche”. Parole che mettono in imbarazzo l’Europa, compresa Giorgia Meloni, che con l’ungherese ha buonissime relazioni, tanto che dopo le europee potrebbe entrare nel gruppo Ecr presieduto proprio dalla presidente del Consiglio. “Non condivido le congratulazioni di Viktor Orban al presidente Putin. Stiamo parlando di un Paese che ne ha invaso illegalmente un altro. Un Paese il cui leader non si è fermato nel 2008, non si è fermato nel 2014 e che non mostra alcun segno di volersi fermare adesso”, ha commentato Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo.


Orban non agita le acque a Bruxelles solo per questo, ma anche per i rapporti economici dell’Ue con Kiev. Zelensky, in Consiglio, ha denunciato che “purtroppo l’accesso russo al mercato agricolo europeo è ancora illimitato. E mentre il grano ucraino viene gettato sulle strade o sui binari ferroviari”. Parole diametralmente opposte quelle dell’ungherese, secondo cui “il dossier più importante sul tavolo è la questione del grano ucraino. Il dumping ucraino sta lentamente distruggendo gli agricoltori europei e ungheresi. La posizione ungherese è chiara: dobbiamo proteggere i nostri agricoltori”. Anche per la posizione ungherese, ma non solo, la discussione sul sostegno all’Ucraina (compreso l’eventuale utilizzo degli extraprofitti sui beni russi congelati) è in corso da oltre tre ore, alla ricerca di una intesa sul documento finale.

Blinken: Hamas può essere affrontato senza una grande operazione di terra a Rafah

Blinken: Hamas può essere affrontato senza una grande operazione di terra a RafahRoma, 21 mar. (askanews) – Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha dichiarato, dopo il suo incontro con il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry, che Hamas può essere gestito senza un’operazione di terra a Rafah. “Hamas può essere affrontato efficacemente senza una grande operazione di terra a Rafah”, ha detto Blinken durante una conferenza stampa congiunta.


La dichiarazione arriva lo stesso giorno in cui il ministero degli Esteri egiziano ha annunciato che i ministri degli Esteri di Egitto, Giordania, Arabia Saudita e Qatar, nonché il Segretario di Stato per la cooperazione internazionale degli Emirati Arabi Uniti e il capo esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), hanno chiesto l’apertura di tutti i valichi di frontiera tra Israele e la Striscia di Gaza. Il Cairo ha ospitato Blinken e cinque diplomatici arabi, all’inizio della giornata. Blinken è arrivato in Egitto oggi per il suo viaggio in Medio Oriente. Al Cairo incontrerà anche i ministri degli Esteri di Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar.

Meloni a Buxelles: pausa umanitaria immediata a Gaza, l’Ue giochi un ruolo di primo piano

Meloni a Buxelles: pausa umanitaria immediata a Gaza, l’Ue giochi un ruolo di primo piano

Bruxelles, 21 mar. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni auspica una “immediata pausa umanitaria” per arrivare a un cessate il fuoco “sostenibile” in Medio Oriente e in questo l’Ue “può e deve” giocare un ruolo di primo piano. La premier è intervenuta a Bruxelles in occasione della sessione di lavoro con il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.

Meloni, secondo quanto si apprende, si è detta particolarmente preoccupata per le prospettive di un’operazione di terra di Israele a Rafah. La presidente del Consiglio ha ricordato che l’Italia, insieme alla Fao, al Pam e alla Croce Rossa internazionale ha lanciato l’iniziativa ‘Food for Gaza’ con l’obiettivo di creare un meccanismo di coordinamento per affrontare la drammatica insicurezza alimentare della popolazione civile, rispondendo ai bisogni immediati e allo stesso tempo elaborando soluzioni per il medio termine, tra cui la ricostruzione e, in ultima analisi, un percorso di pace.