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Autore: Redazione StudioNews

Vino, dal 21 al 30 marzo “DiVinNosiola” anima la Valle dei Laghi

Vino, dal 21 al 30 marzo “DiVinNosiola” anima la Valle dei LaghiMilano, 20 mar. (askanews) – “DiVinNosiola, quando il vino si fa Santo” è l’evento che dal 21 al 30 marzo anima la Valle dei Laghi, la località tra il Lago di Garda e Trento, costellata da sette laghi alpini e piccoli borghi rurali immersi in un paesaggio di frutteti e vigneti.


Giunta alla 14esima edizione, la manifestazione si propone ancora una volta di far risaltare il patrimonio culturale, gastronomico ed enologico del territorio, legato in modo imprescindibile alla produzione di Vino Nosiola e di Vino Santo Trentino Doc (presidio Slow Food), due tipologie dell’uva a bacca bianca del vitigno autoctono trentino. Dopo la raccolta in ottobre, gli acini restano per mesi sui graticci (“arèle”) posizionati nelle soffitte dove sviluppano le muffe nobili fino alla Settimana Santa, quando viene effettuata la pigiatura dell’uva. “DiVinNosiola” si aprirà nell’Enoteca Provinciale del Trentino al Palazzo Roccabruna di Trento che giovedì 21 marzo alle 18.30 proporrà un focus sulle numerose declinazioni di questo vitigno e sull’affascinante mondo del passito trentino, con una degustazione di vino Nosiola e delle vecchie annate di Vino Santo guidata dal sommelier altoatesino Andrè Senoner.


Forte di un ricco programma di degustazioni e assaggi nelle Cantine, ma anche spettacoli teatrali, presentazioni di libri e trekking lungo il territorio, questa manifestazione è organizzata dall’associazione Vignaioli Vino Santo Trentino Doc, con il supporto di Trentino Marketing, la collaborazione di APT Garda Dolomiti, il Consorzio Vini del Trentino, l’Ecomuseo della Valle dei Laghi, il Palazzo Roccabruna di Trento, Casa Caveau Vino Santo e la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino. Foto: T. Prugnola

Il tiramisù di Treviso diventa un Pat del Veneto

Il tiramisù di Treviso diventa un Pat del VenetoRoma, 20 mar. (askanews) – Alla vigilia della Giornata internazionale dedicata al dolce al cucchiaio più famoso nel mondo, che si celebra il 21 marzo, il Tiramisù di Treviso è stato inserito nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (Pat) del Veneto dal ministero delle Politiche agricole e alimentari.


La ricetta originale del Tiramisù di Treviso prevede l’utilizzo di uova, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè e cacao. “Si tratta di un riconoscimento importante per la città e per l’intero sistema del Tiramisù, con appassionati e professionisti, addetti ai lavori e al turismo eno-gastronomico che vedono così riconosciuto l’impegno di un duro lavoro portato avanti negli ultimi anni – ha commentato Francesco Redi della Twissen – Come Tiramisù World Cup, siamo particolarmente orgogliosi di aver lavorato in prima linea per la realizzazione del dossier che ha permesso questo successo”. Per l’assessore veneto al Turismo, Federico Caner, “questo riconoscimento è un tassello della rete che è stata creata intorno a quella che è un’eccellenza di Treviso e dell’intero Veneto. Il Tiramisù di Treviso è diventato l’icona nel mondo, anche grazie al lavoro svolto dalla Tiramisù World Cup. In aggiunta, si inserisce fra le esperienze eno-gastronomiche delle nostra terra, proprio quelle che cercano i turisti che vengono qui”.

Torino compra vicino, azioni a sostegno dei negozi di vicinato

Torino compra vicino, azioni a sostegno dei negozi di vicinatoRoma, 20 mar. (askanews) – Torino Compra Vicino. Con questo slogan nasce il piano di azioni a sostegno dei negozi di vicinato e dell’economia di prossimità promosso dalla Città di Torino in collaborazione con Ascom e Confesercenti e con il supporto della Camera di commercio di Torino. L’iniziativa nasce in occasione della costituzione dell’Albo del Commercio di Prossimità di Interesse Collettivo, le cui linee guida sono state approvate ieri dalla giunta comunale, e si propone di raccontare, valorizzare e sostenere gli esercizi commerciali di quartiere e le loro storie.


“I negozi di vicinato – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – svolgono una funzione importantissima non soltanto dal punto di vista commerciale, ma come presidio del territorio ed elemento di aggregazione sociale per le cittadine e i cittadini. Con la loro storia rappresentano inoltre una peculiarità della nostra città anche per chi viene da fuori. Proprio per questo vogliamo valorizzarli e aiutarli a promuoversi al meglio”. Torino compra vicino si propone quindi di riconoscere i meriti dei negozianti con la creazione di un Albo pubblico degli esercizi del commercio di prossimità di interesse collettivo (EPIC) oltre che attraverso la valorizzazione del commercio locale con percorsi alternativi turistico-culturali, attività di sensibilizzazione e processi partecipativi con la cittadinanza.


L’Albo sarà articolato in tre categorie (valore storico e culturale; di tradizione; innovativo e di eccellenza) per dare visibilità sia alle attività commerciali che appartengono alla storia dei quartieri e attorno alle quali si è consolidata una rete di rapporti sociali e di fiducia, che a quelle particolarmente innovative che possono rappresentare un’opportunità di sviluppo del commercio di prossimità. Alle imprese insignite del riconoscimento EPIC e inserite nell’Albo (la cui adesione sarà volontaria) verrà assegnata una targa distintiva che ne identificherà l’appartenenza e la categoria. “Attività locali, botteghe storiche, negozi di quartiere – aggiunge l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino – sono per tante e tanti torinesi luoghi di fiducia. Sono una ricchezza insostituibile per il tessuto economico, culturale e sociale di tutta la città e, attraverso la costituzione di questo albo, vogliamo aiutarli a preservare queste importanti caratteristiche, che li rendono unici a Torino e nel mondo”.


Torino compra vicino darà vita ad una campagna di comunicazione e a una serie di iniziative come percorsi tematici e tour nei vari quartieri, video interviste per raccontare le realtà d’eccellenza, oltre a progetti speciali per mostrare il valore del commercio di vicinato per la qualità di vita collettiva.

Bari, Emiliano: centrodestra pensa di vincere mestando nel torbido

Bari, Emiliano: centrodestra pensa di vincere mestando nel torbidoRoma, 20 mar. (askanews) – “In tutta sincerità la vicenda è singolare perché i deputati del centrodestra impegnati nella campagna elettorale, nel tentativo vano di sconfiggere il sindaco Decaro e i candidati che metteremo in campo dopo le primarie, si fanno una bella fotografia col ministro dell’Interno perché pensano che l’unico sistema per tentare di vincere le elezioni a Bari sia quello di mestare nel torbido. Probabilmente, il ministro, assieme al prefetto, è investito da una tempesta di frustrazione elettorale molto forte. Si poteva tranquillamente rinviare l’inizio dell’ispezione a dopo le elezioni: non c’era nessuna urgenza”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine dell’inaugurazione del Mam di Grottaglie, commentando la nomina della Commissione per la verifica dello scioglimento del Comune di Bari, comunicata ieri dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.


“La Direzione Distrettuale Antimafia che ha in mano tutte le informazioni ha più volte detto che il Comune di Bari, e in particolare il sindaco Decaro, sono stati essenziali per la reazione di tutta la città verso le associazioni mafiose”, ha aggiunto. “Stiamo insozzando inutilmente il nome della città del sud più importante in questo momento per i successi che ha avuto e per il consenso che ha l’amministrazione. Stiamo esponendo il sindaco di Bari a grave rischio di incolumità perché, quando la mafia capisce che qualcuno è stato abbandonato dallo Stato e viene strumentalizzato a fini elettorali, rischia anche la pelle”, ha proseguito Emiliano. “Il sindaco di Bari è sotto scorta da anni per le denunce e gli arresti che ha fatto fare nei confronti di mafiosi e quindi, spero senza volerlo, si stanno favorendo le associazioni mafiose della città, che adesso hanno la soddisfazione di vedere preoccupato per le infiltrazioni mafiose il sindaco di Bari che li ha combattuti. Sinceramente, si tratta di cose che bisognerebbe evitare. Ci vorrebbe più saggezza”, ha detto ancora il governatore.


“La saggezza, invece, è mancata nel disporre l’ispezione immediatamente, ma siamo in uno stato di diritto, e quindi se qualcuno immagina di inventarsi elementi che portino allo scioglimento del Comune di Bari si sbaglia di grosso: non riusciranno, attraverso questa strada, a cambiare l’esito delle elezioni che si svolgeranno l’8 e il 9 giugno”, ha sottolineato.

D’Eramo (Masaf): per sostenere miele sistema qualità nazionale

D’Eramo (Masaf): per sostenere miele sistema qualità nazionaleRoma, 20 mar. (askanews) – “Consapevoli delle difficoltà che stanno vivendo i nostri apicoltori stiamo mettendo in campo misure concrete che potranno contribuire a sostenere la filiera. Tra le priorità dei prossimi mesi la realizzazione di una prima campagna di comunicazione che ha l’obiettivo di rilanciare i consumi interni”. Lo ha annunciato il sottosegretario all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo, intervenuto questa mattina al sit-in promosso dall’associazione “Miele in cooperativa” a Piazza Santi Apostoli, a Roma.


“Contemporaneamente – ha continuato D’Eramo – al Masaf si sta lavorando alla definizione del disciplinare di un Sistema di qualità nazionale. A questo si aggiunge il risultato ottenuto in Europa, anche grazie alla tenacia dell’Italia, nell’ambito della Direttiva Breakfast, con l’indicazione obbligatoria in etichetta dei paesi di origine e delle percentuali. Nei casi in cui il miele proviene da più Paesi – ha spiegato – questi dovranno essere indicati chiaramente sulla confezione con ordine decrescente e in modo proporzionale. Con la massima trasparenza in etichetta e rafforzando i controlli puntiamo a contrastare la concorrenza sleale e a valorizzare la qualità dei prodotti Made in Italy”, ha concluso D’Eramo. Durante il sit-in i produttori italiani hanno ricordato le criticità con cui sta facendo i conti il settore, dai cambiamenti climatici ai mieli spesso adulterati provenienti da paesi extra Ue, in particolare dalla Cina, venduti a prezzi stracciati fino all’aumento dei costi di produzione per far fronte a maltempo e siccità.

Donzelli (Fdi): anche Mattarella nel 2018 faceva gli auguri a Putin

Donzelli (Fdi): anche Mattarella nel 2018 faceva gli auguri a PutinRoma, 20 mar. (askanews) – Non solo Giorgia Meloni, ma anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel 2018 aveva un altro atteggiamento verso il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha ricordato Giovanni Donzelli, Fdi, parlando in aula alla Camera in dichiarazioni di voto sulle risoluzioni presentate in seguito alle comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani.


“Vorrei rispondere – ha detto Donzelli – a chi ha ricordato oggi l’incoerenza della Meloni che mandava auguri a Putin quando veniva eletto. Con tutto il rispetto, vorrei dire che sono passati 6 anni e non lo dico rispetto alla premier ma rispetto al presidente della Repubblica che il 19 marzo del 2018 mandava questo messaggio: ‘Auguri a Putin, relazioni eccellenti che cresceranno ancora’. Questo non perché Mattarella è filo russo o filo putiniano ma perché chi ha cambiato idea è Putin che ha invaso l’Ucraina, quindi è giusto che le istituzioni italiane condannino con nettezza”.

Russia, Donzelli: anche Mattarella nel 2018 faceva auguri a Putin

Russia, Donzelli: anche Mattarella nel 2018 faceva auguri a PutinRoma, 20 mar. (askanews) – Non solo Giorgia Meloni, ma anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel 2018 aveva un altro atteggiamento verso il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha ricordato Giovanni Donzelli, Fdi, parlando in aula alla Camera in dichiarazioni di voto sulle risoluzioni presentate in seguito alle comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani.


“Vorrei rispondere – ha detto Donzelli – a chi ha ricordato oggi l’incoerenza della Meloni che mandava auguri a Putin quando veniva eletto. Con tutto il rispetto, vorrei dire che sono passati 6 anni e non lo dico rispetto alla premier ma rispetto al presidente della Repubblica che il 19 marzo del 2018 mandava questo messaggio: ‘Auguri a Putin, relazioni eccellenti che cresceranno ancora’. Questo non perché Mattarella è filo russo o filo putiniano ma perché chi ha cambiato idea è Putin che ha invaso l’Ucraina, quindi è giusto che le istituzioni italiane condannino con nettezza”.

I limiti della legge sul suicidio assistito in Italia

I limiti della legge sul suicidio assistito in ItaliaMilano, 20 mar. (askanews) – L’Italia è l’unico Paese al mondo in cui il suicidio medicalmente assistito è legale (sulla base della sentenza 242/2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato/Antoniani) per quei pazienti che, oltre a essere essere affetti da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche intollerabili ed essere capaci di prendere decisioni libere e consapevoli, siano tenuti in vita da un trattamento di sostegno vitale. È quanto emerge da un’indagine effettuata dall’avvocata Alessia Cicatelli membro di Giunta dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, che ha comparato le legislazioni in materia di suicidio assistito di tutti i Paesi del mondo, sintetizzate in una mappa.


“Le legislazioni estere prevedono quali requisiti comuni: il compimento della maggiore età, la capacità di autodeterminarsi, l’essere affetto da malattie o condizioni irreversibili, fonti di sofferenze intollerabili. Ma mai, in nessuna legge attualmente vigente nel resto del mondo, è previsto anche il requisito della dipendenza da un trattamento di sostegno vitale. La Corte costituzionale, quando si è espressa sul caso di Dj Fabo, non poteva spingersi oltre e sconfinare nel potere legislativo proprio del Parlamento, individuando casi diversi da quello su cui era chiamata a esprimersi. Ed ecco quindi che, essendo Fabiano Antoniani tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale, questo è diventato un requisito la cui presenza è necessaria per poter accedere legalmente, in Italia, al ‘suicidio medicalmente assistito’. Requisito questo che però, in assenza di un intervento legislativo del Parlamento richiesto dalla Consulta, finisce per avere effetti discriminatori se applicato rigidamente”, commenta Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni. “Si pensi alla maggior parte dei pazienti oncologici, anche terminali, che vogliono porre fine alle proprie sofferenze, ma non possono accedere al suicidio assistito perché non sono dipendenti da un trattemento di sostegno vitale in senso stretto. Come ha ricordato il Presidente Barbera nei giorni scorsi, è su tale requisito che nuovamente la Consulta è chiamata ad intervenire a seguito di questione di legittimità costituzionale sollevata dal Gip di Firenze a seguito dell’aiuto fornito a Massimiliano da Chiara Lalli, Felicetta Maltese e Marco Cappato”, sottolinea ancora Filomena Gallo.

Ucraina, Schlein: con guida Italia G7 prenda iniziativa per pace

Ucraina, Schlein: con guida Italia G7 prenda iniziativa per paceMilano, 20 mar. (askanews) – “Ora che ci sarà la guida italiana del G7, prenda una iniziativa concreta in direzione di una pace giusta”. Lo ha detto la segretaria del Pd, intervenendo in aula alla Camera durante il dibattito seguito alle comunicazioni della premier Meloni in vista del Consiglio Ue.


“Sia chiaro: sostenere l’Ucraina è giusto ma siamo assolutamente contrari – ha chiarito la leader dem – all’idea francese di mandare militari sul campo, sarebbe un errore fatale. Serve un grande sforzo diplomatico per isolare la Russia, fermare l’aggressione e aprire un negoziato per una pace giusta e duratura. Ma questo sforzo è stato insufficiente da parte vostra e da parte dell’Europa, anche perchè a frenare ci sono Paesi come l’Ungheria di Orban”.

Il Poldi Pezzoli riunisce il polittico agostiniano di Piero della Francesca

Il Poldi Pezzoli riunisce il polittico agostiniano di Piero della FrancescaMilano, 20 mar. (askanews) – “Piero della Francesca. Il polittico agostiniano riunito” è la proposta presentata dal Museo Poldi Pezzoli di Milano dal 20 marzo al 24 giugno 2024. Si tratta di una esposizione unica e irripetibile: per la prima volta si possono ammirare, esposte insieme, le otto tavole del polittico del 1469 – smembrato e disperso – che sono state fino ad oggi rintracciate e custodite a New York, Lisbona, Londra e Washington, oltre che a Milano. L’esposizione permette inoltre di scoprire e comprendere i segreti dello straordinario capolavoro rinascimentale grazie alla campagna di analisi diagnostiche condotte con il sostegno della Fondazione Bracco. L’opera, fra quelle di maggiore impegno di Piero della Francesca, andò dispersa entro la fine XVI secolo. Oggi ciò che resta del polittico agostiniano – ovvero otto pannelli, mentre la tavola centrale e gran parte della predella non sono state finora rintracciate – si trova in musei in Europa e negli Stati Uniti, oltre che al Museo Poldi Pezzoli, proprietario del pannello raffigurante San Nicola da Tolentino, uno dei quattro santi che componevano la parte centrale del polittico. In passato alcuni musei avevano già provato a riunire il polittico, ma si era potuto proporre solo ricostruzione “virtuale”. Dal 20 marzo 2024, grazie alla collaborazione con i grandi musei proprietari dei pannelli superstiti – la Frick Collection di New York (San Giovanni Evangelista, la Crocifissione, Santa Monica e San Leonardo), il Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona (Sant’Agostino), la Na-tional Gallery di Londra (San Michele Arcangelo) e la National Gallery of Art di Washington (Sant’Apollonia) – sarà possibile ammirare riuniti tutti i frammenti del polittico. La mostra – resa possibile grazie al sostegno di importanti istituzioni come la Fondazione Bracco, main partner, e Intesa Sanpaolo, partner istituzionale con Gallerie d’Italia – è stata ideata da Alessandra Quarto, direttore del Museo Poldi Pezzoli, e curata da Machtelt Brüggen Israëls (Rijksmuseum e Università di Amsterdam) e Nathaniel Silver (Isabella Stewart Gardner Museum, Boston). “Oggi siamo testimoni di un evento davvero eccezionale, che è stato reso possibile dalla collaborazione di grandi musei prestatori a iniziare dalla Frick Collection di New York, di cui ho uno splendido ricordo – ha detto Diana Bracco, presidente della Fondazione Bracco – L’impegno per l’arte è nel DNA della mia famiglia, e nel corso del tempo abbiamo affiancato grandissime istituzioni culturali nazionali e internazionali in occasioni di mostre di alto livello, da Canaletto a Caravaggio. Diffondere e valorizzare la cultura e l’arte italiane fa parte della mission di Fondazione Bracco. Un’altra costante dell’impegno culturale di Bracco è il coniugare arte e scienza, un binomio che consideriamo vincente. Come nostra consuetudine, anche per questa mostra abbiamo voluto dare vita a un progetto scientifico: un’articolata campagna di analisi non invasive svolte con le tecnologie dell’imaging diagnostico, settore in cui Bracco è leader mondiale, ha permesso di scoprire le tecniche di lavoro del pittore e i materiali utilizzati, nonché le strade della composizione, dello smembramento e della ricostruzione del polittico. Condotte attraverso immagini ad alta risoluzione nell’ultravioletto, vicino infrarosso, radiazione X e analisi di microscopia e spettroscopia puntuale, le indagini ci consentono di scendere fino agli strati più profondi, portando alla luce più di un segreto, grazie anche agli algoritmi dell’Intelligenza Artificiale”.


L’organizzazione della mostra è a cura di Lavinia Galli, conservatrice, e Federica Manoli, collection manager, del Museo Poldi Pezzoli, con il coor-dinamento di Arianna Pace, dell’ufficio mostre. Presentati in un allestimento a cura dell’architetto Italo Rota e dello studio internazionale di design CRA-Carlo Ratti Associati, i pannelli sono accostati tra loro con le cornici che li hanno “accompagnati” in questi secoli di storia collezionistica. “Milano è al centro di questa operazione culturale di livello internazionale – dichiara Alessandra Quarto – che non è ‘solo’ una mostra, ma è un lavoro di squadra interdisciplinare che come ogni ricerca scientifica richiede competenze diverse, di altissimo livello, e grande affiatamento e dedizione. Nel polittico agostiniano Piero della Francesca ‘ha fatto scendere il cielo in terra’. il Poldi Pezzoli di Milano ripete, per una sola imperdibile volta, questo miracolo” “Ci è parso irrinunciabile essere al fianco di un importante museo italiano, in occasione di questo progetto unico che unisce il lavoro di grandi istituzioni internazionali intorno a un capolavoro del Rinascimento, permettendo di ammirare a Milano, per la prima volta riunita, la straordinaria opera di Piero della Francesca – ha aggiunto Michele Coppola, executive director Arte Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo – Il Museo Poldi Pezzoli e le vicine Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo hanno costruito negli anni una storia di proficua collaborazione che trova oggi un ulteriore e significativo momento di condivisione. Ad accomunarci è il forte impegno ad arricchire con esposizioni, iniziative e contributi di valore l’offerta culturale milanese” La diagnostica per immagini sul “San Nicola da Tolentino” del Poldi Pezzoli – voluta da Fondazione Bracco e realizzata in situ dal team di ricercatori dell’Università di Milano, dello spinoff IUSS Pavia DeepTrace Technologies con la collaborazione del Centro Con-servazione e Restauro La Venaria Reale, coordinato dalla professoressa Isabella Castiglioni – , ha permesso di ripercorrere le tecniche di lavoro del pittore e i materiali utilizzati, nonché le strade della composizione, dello smembramento e della ricostruzione del polittico. Si è potuto così esaminare in modo inedito l’opera d’arte, dagli strati pittorici superiori, visibili ad occhio nudo, agli strati preparatori più profondi, ottenendo una rappresentazione visiva e intuitiva delle caratteristiche e della distribuzione superficiale dei materiali. La pratica pierfrancescana per il disegno prevedeva strumenti e tecniche diverse: i punti di spolvero dei cartoni ancora si rilevano perfettamente, infatti, in alcune aree del dipinto mentre altrove furono forse cancellati dall’artista stesso nel momento in cui tracciava il disegno. I raggi X hanno poi evidenziato che si tratta di una sola tavola di legno di pioppo, che reca tracce delle traverse rimosse e che fu assottigliata. Condotte attraverso immagini ad alta risoluzio-ne nell’ultravioletto, vicino infrarosso, radiazione X e analisi di microscopia e spettroscopia puntuale, le indagini hanno permesso di scendere fino agli strati più profondi, portando alla luce più di un segreto. Primo fra tutti, il fatto che Piero della Francesca non ebbe a disposi-zione delle tavole apposite, ma dovette dipingere su una carpenteria medievale, ricavandone un capolavoro.


La mostra a Milano è quindi un’occasione eccezionale per tutto il pubblico e fondamentale ai fini della ricerca e dello studio da parte degli esperti di tutto il mondo; verranno infatti organizzate conferenze, giornate di studio e confronto fra i grandi conoscitori di Piero della Francesca e della sua pittura, oltre a numerose attività per le famiglie e i bambini.