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Autore: Redazione StudioNews

Tajani: la parole di Salvini sulle elezioni russe non minano la coesione del centrodestra

Tajani: la parole di Salvini sulle elezioni russe non minano la coesione del centrodestraRoma, 19 mar. (askanews) – Dopo le parole di Salvini “mi pare che sia tutto chiarito, la maggioranza è coesa, siamo uniti per le regionali in Piemonte e Basilicata”: così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio 24. Quella di Salvini “non è una frase che mina la coesione del centrodestra, i problemi semmai sono nell’altro campo, non nel nostro”, ha aggiunto Tajani, ricordando che “ogni forza politica ha posizioni che possono essere difefrenti”, ma “il Parlamento è quello che conta e abbiamo sempre votato nello stesso modo, sempre coesi”.

Cina, crisi immobiliare: maxi-multa nei confronti di Evergrande

Cina, crisi immobiliare: maxi-multa nei confronti di EvergrandeRoma, 19 mar. (askanews) – L’autorità cinese di regolamentazione di borsa ha inflitto una multa al promotore immobiliare in difficoltà Evergrande e ha bandito a vita il suo fondatore dai mercati dei capitali, dopo aver accusato China Evergrande Group di frode. Lo riferisce South China Morning Post.


Evergrande dovrà pagare una multa di quasi 4,2 miliardi di yuan (536 milioni di euro), secondo una dichiarazione della China Securities Regulatory Commission (CSRC). Hui Ka-yan, fondatore ed ex presidente della società con sede a Guangzhou, è stato multato di 47 milioni di yuan (6 milioni di euro) e gli è stato vietato di partecipare a vita al mercato mobiliare cinese, si legge nella nota. Altri sei attuali ed ex dirigenti dell’Evergrande hanno ricevuto sanzioni comprese tra 200.000 yuan (25,521 euro) e 15 milioni di yuan (2 milioni di euro).


Evergrande è considerato lo sviluppatore più indebitato al mondo con oltre 300 miliardi di dollari (275 miliardi di euro) di passività, è accusato di aver gonfiato le sue entrate negli anni precedenti al suo collasso. Secondo un documento depositato in borsa, la sua unità Hengda Real Estate ha emesso obbligazioni sulla base di dati finanziari falsificati.

Meloni: alle europee sarebbe una vittoria confermare i voti delle politiche

Meloni: alle europee sarebbe una vittoria confermare i voti delle politicheRoma, 19 mar. (askanews) – “Una vittoria sarebbe confermare i voti che mi hanno portato a Palazzo Chigi un anno e mezzo fa, una cosa non facile, non accade spesso che dopo un anno e mezzo si possa confermare quel consenso, ma è un obiettivo al quale punto”. Lo ha detto, a proposito del risultato che si aspetta alle prossime elezioni europee, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata ad Agorà su Rai Tre. Poi, a proposito della riforma per il premierato, la presidente del Consiglio ha detto che ci sono “ottimi rapporti con il Presidente” della Repubblica Sergio “Mattarella, lo ringrazio perché non fa mai mancare il suo sostegno non tanto al governo ma alla nazione, è un rapporto che gestiamo personalmente e direttamente quindi quelli che brigano per cercare di comprometterlo temo che rimarranno delusi”.
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Blinken: il 100% di civili di Gaza si trova a livelli gravi di insicurezza alimentare

Blinken: il 100% di civili di Gaza si trova a livelli gravi di insicurezza alimentareRoma, 19 mar. (askanews) – L’intera popolazione di Gaza sta vivendo “gravi livelli di insicurezza alimentare acuta”, ha affermato il segretario di Stato americano Antony Blinken, sottolineando l’urgenza di aumentare la consegna di aiuti umanitari nel territorio palestinese.


Secondo quanto riferito da Blinken, “il 100% della popolazione di Gaza si trova a livelli gravi di insicurezza alimentare acuta”. “È la prima volta che un’intera popolazione viene classificata in questo modo”, ha spiegato Blinken in una conferenza stampa nelle Filippine, dove è in visita ufficiale. Le osservazioni di Blinken arrivano alla vigilia del suo ritorno in Medio Oriente – questa volta in Arabia Saudita ed Egitto – per discutere gli sforzi per garantire un accordo sugli ostaggi e una tregua temporanea a Gaza, e aumentare le consegne di assistenza umanitaria.

Banca del Giappone abbandona la politica dei tassi negativi

Banca del Giappone abbandona la politica dei tassi negativiRoma, 19 mar. (askanews) – Era una decisione ampiamente attesa: la Banca del Giappone (BoJ) ha deciso nella sua riunione del Consiglio monetario di ieri e oggi di abbandonare la linea ultra-espansiva che ha caratterizzato la politica monetaria con tassi negativi dal 2017, per alzare il tasso di riferimento con una banda d’oscillazione tra 0-0,10%, rispetto alla precedente tra 0 e -0,10%.


Sostanzialmente l’istituto centrale di Tokyo manda un messaggio: al netto della fiammata inflazionistica dovuta a fattori geopolitici, la lunga epoca della deflazione è finita e segnala che l’obiettivo dell’aumento dei tessi strutturalmente a 2%, obiettivo di lungo corso della banca cnetrale nipponica, è a portata di mano. La BoJ ha mantenuto la sua linea ultra-espansiva anche durante gli ultimi due anni, quando la guerra in Ucraina e i problemi innescati dalle catene di approvvigionamento delle materie prime, ha prodotto inflazione e spinto le principali banche centrali mondiali a dare una stretta decisa della politica monetaria.


Anche questo ha contribuito a far scendere la valuta nazionale, lo yen, a livelli record da 30 anni a questa parte, cioè dalla fine della fase della cosiddetta “bubble economy”, favorendo le imprese votate all’export ma rendendo più oneroso l’approvvigionamento di materie prime, a partire da quelle necessarie e produrre energia. In realtà anche la decisione di oggi non ha rafforzato particolarmente lo yen. Per acquistare un dollaro oggi servivano oltre 150 yen (e per un euro oltre 163 yen), perché probabilmente i mercati attendono anche le decisioni della Fed prima di orientarsi.


Questo fatto, tuttavia, non intacca il significato del cambiamento di rotta impresso dalla BoJ. L’istituto centrale nipponico, guidato da Kazuo Ueda, ha atteso prima di decidere gli esiti della “shunto” (“battaglia di primavera”), cioè la tradizionale trattativa retributiva e contrattuale tra le parti sociali che conclude l’anno fiscale (la cui fine è fissata per l’ultimo giorno di marzo). Come atteso – e richiesto anche dal governo del primo ministro Fumio Kishida – i principali datori di lavoro hanno soddisfatto le richieste dei sindacati, concordando un aumento medio dei salari del 5,28%, il più elevato degli ultimi 33 anni.


La Banca del Giappone aveva dichiarato di voler attendere questo dato, per vedere se si sarebbe innescata una dinamica virtuosa prezzi-salari, che facesse insomma riguadagnare potere d’acquisto alle famiglie e ripartire di conseguenza i consumi, in modo da favorire il raggiungimento del target di inflazione al 2%. La BOJ ha inoltre posto fine alla politica di controllo della curva dei rendimenti, che prevedeva di mantenere i rendimenti dei titoli di stato giapponesi (JGB) a 10 anni intorno allo 0%. Anche gli acquisti di asset rischiosi saranno ridotti. La BoJ non acquisterà più fondi negoziati in borsa (ETF) e fondi comuni di investimento immobiliare giapponesi (J-REIT). Dal 2010 ha acquistato un totale di 37mila miliardi di yen (228 miliardi di euro) di ETF e 650 miliardi di yen (4 miliardi di euro) di J-REIT. La BOJ, tuttavia, continuerà ad acquistare JGB più o meno allo stesso tasso di adesso, una mossa che suggerisce che manterrà condizioni monetarie accomodanti. In precedenza, la banca centrale aveva dichiarato che avrebbe acquistato JGB senza limiti. Nella sua dichiarazione, la BOJ ha anche abbandonato il suo orientamento all’allentamento della politica monetaria e il suo impegno sulla base monetaria. In precedenza, la banca centrale aveva affermato che “non avrebbe esitato ad adottare ulteriori misure di allentamento” e che avrebbe “continuato ad espandere la base monetaria” fino a quando l’inflazione al consumo “non supererà il 2% di inflazione e rimarrà stabile al di sopra dell’obiettivo”. L’aumento dei tassi è stato approvato con una maggioranza di 7-2 nel consiglio composto da nove membri. mentre il voto sugli acquisti della JGB è stato 8-1. La decisione sugli altri acquisti di asset è stata unanime.

Charles Michel: se vogliamo la pace, prepariamo la guerra

Charles Michel: se vogliamo la pace, prepariamo la guerraRoma, 19 mar. (askanews) – “Se vogliamo la pace, dobbiamo prepararci alla guerra”. Così il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in un intervento su alcuni quotidiani internazionali, tra cui La Stampa. “A due anni dall’inizio della guerra è ormai chiaro che la Russia non si fermerà in Ucraina, così come non si è fermata 10 anni fa in Crimea”, ha detto Michel. “La Russia rappresenta una seria minaccia militare per il nostro continente europeo e per la sicurezza globale. Se la risposta dell’Ue non sarà adeguata e se non forniamo all’Ucraina sostegno sufficiente per fermare la Russia, saremo i prossimi”, ha aggiunto.


Secondo Michel, “dobbiamo quindi essere pronti a difenderci e passare a una modalità di ‘economia di guerra’”. “E’ giunto il momento di assumerci la responsabilità della nostra propria sicurezza. Non possiamo più contare sugli altri o essere in balia dei cicli elettorali negli Stati Uniti o altrove”, ha insistito Michel. “Dobbiamo rafforzare la nostra capacità, sia per l’Ucraina che per l’Europa, di difendere il mondo democratico. Un’Europa più forte contribuirà anche a rafforzare l’alleanza Nato e potenzierà la nostra difesa collettiva”. Michel ha quindi ricordato che “sono decenni che l’Europa non investe a sufficienza nella nostra sicurezza e difesa”. “Oggi siamo di fronte alla più grande sfida di sicurezza dalla Seconda guerra mondiale per cui dobbiamo rafforzare la nostra prontezza alla difesa”, ha proseguito. “Per farlo sarà necessario che il nostro pensiero compia una transizione radicale e irreversibile verso una forma incentrata sulla sicurezza strategica. Dobbiamo dare priorità all’Ucraina e dobbiamo anche spendere di più, in modo più intelligente e meno frammentato”. “In questo momento cruciale della storia mondiale”, ha concluso Michel, “l’Europa deve essere pronta a difendersi ed essere all’altezza dell’urgenza della minaccia. Questa battaglia richiede una leadership forte: per mobilitare i nostri cittadini le nostre imprese e i nostri governi a favore di un nuovo spirito di sicurezza e di difesa in tutto il continente europeo. Se vogliamo la pace, dobbiamo prepararci alla guerra”.

Biden: Israele ha diritto alla difesa, ma ora serve il cessate il fuoco

Biden: Israele ha diritto alla difesa, ma ora serve il cessate il fuocoRoma, 19 mar. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato di avere chiesto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu “di inviare una squadra a Washington per discutere come colpire Hamas senza una grande operazione di terra a Rafah”.


Scrivendo sulla piattaforma di social media X, Biden ha ribadito “la necessità di un cessate il fuoco immediato come parte di un accordo per la liberazione degli ostaggi, della durata di diverse settimane, in modo da poter riportare gli ostaggi a casa e aumentare gli aiuti ai civili a Gaza”. “Ho parlato nuovamente con il Primo Ministro Netanyahu degli ultimi sviluppi in Israele e Gaza. Ho continuato ad affermare che Israele ha il diritto di perseguire Hamas, un gruppo di terroristi responsabile del peggior massacro del popolo ebraico dai tempi dell’Olocausto”, ha scritto Biden.”E ho ribadito la necessità di un cessate il fuoco immediato come parte di un accordo per la liberazione degli ostaggi, della durata di diverse settimane, in modo da poter riportare gli ostaggi a casa e aumentare gli aiuti ai civili a Gaza”, ha aggiunto.


“Ho chiesto al Primo Ministro di inviare una squadra a Washington per discutere come colpire Hamas senza una grande operazione di terra a Rafah”, ha concluso Biden.

Record delle domande di brevetto dall’Italia all’Ufficio Ue (+3,8%)

Record delle domande di brevetto dall’Italia all’Ufficio Ue (+3,8%)Roma, 19 mar. (askanews) – Per la prima volta gli inventori italiani hanno depositato più di 5.000 domande all’Ufficio Europeo dei brevetti (Epo), con un aumento del 3,8% nel 2023. L’Italia si posiziona al 5° posto tra i paesi Ue e all’11esimo posto assoluto. Macchinari elettrici e per l’energia, Handling-packaging e trasporti sono i settori tecnologici che hanno registrato la crescita più forte di domande; mentre Coesia, Ferrari e Iveco Group sono le aziende che hanno presentato più richieste. Pirelli è risultata tra le prime sulle richieste di Brevetto Unitario.


La Lombardia è la prima regione italiana per numero di domande di brevetto e salgono a 3 le regioni italiane tra le prime 20 più innovative dell’Unione. E’ la fotografia scattata dallo stesso Ufficio europeo brevetti, che con un comunicato riporta come in totale lo scorso anno ha ricevuto 199.275 domande di registrazione, in crescita del 2,9% rispetto al 2022. Nel 2023 le aziende e gli inventori italiani hanno depositato un totale di 5.053 domande di brevetto presso l’Epo, il numero più alto mai segnato. Secondo il “Patent Index 2023”, pubblicato dallo stesso Ufficio Ue, il +3,8% delle domande italiane ha superato di oltre il doppio la crescita media europea, pari all’1,4%. Un trend di crescita positivo, che trova conferma nel lungo periodo; infatti, le domande di brevetto dall’Italia sono cresciute del 38% rispetto a 10 anni fa e del 15% rispetto a 5 anni fa.


“L’ultimo indice dei brevetti pubblicato mostra che nel 2023 l’innovazione è in costante fermento nel mondo”, ha commentato il presidente dell’Epo António Campinos. “L’Epo è stato incaricato di esaminare un numero di domande mai visto prima, a riprova dell’attrattiva del mercato tecnologico europeo e dell’elevata qualità dei nostri prodotti e servizi. Le piccole e medie imprese europee fanno sempre più ricorso ai brevetti: lo scorso anno la quota di domande presentate dalle Pmi ha raggiunto il livello più alto di sempre. Anche queste imprese possono ora beneficiare del nuovo Brevetto Unitario, che migliora significativamente l’ecosistema dell’innovazione in Europa, fornendo un’opzione più semplice ed economica agli innovatori per proteggere le loro invenzioni e portarle sul vasto mercato dell’Ue”.

Be Comics: Svelate le date prossima edizione, appuntamento al 2025

Be Comics: Svelate le date prossima edizione, appuntamento al 2025Roma, 18 mar. (askanews) – Si è conclusa l’edizione 2024 di Be Comics!, il tradizionale festival dedicato alla cultura pop e geek del nord-est. Nel weekend, la città si è riempita di appassionati desiderosi di condividere e scoprire tutte le ultime novità dal mondo del fumetto, dei manga, degli anime, del videogioco e del cosplay. Oltre 20.000 visitatori hanno reso Be Comics! una vera e propria festa, confermando gli ottimi risultati degli anni precedenti e il grande interesse manifestato dal territorio verso l’evento. Visto il grande successo, Fandango Club Creators, l’organizzatore in partnership con Padova Hall, società che gestisce la fiera di Padova, ha già fissato l’appuntamento per il prossimo anno: l’edizione 2025 si svolgerà il 15 e il 16 marzo.


Be Comics! 2024 ha accolto nei due giorni oltre 160 espositori provenienti da tutta Europa. È stato possibile scoprire il meglio dell’editoria, con case editrici e comic store; giochi da tavolo con numerose postazioni demo, oltre ai tanti rivenditori di gadget e oggetti da collezione. Ma quest’anno anche il gaming è stato protagonista grazie all’area di 300 mq in collaborazione con Nintendo, Pokémon Millennium e il team eSport QLASH e alle quasi 90 postazioni di gioco presenti in manifestazione, tra videogame cult, new release e titoli indipendenti. Tutti gli appassionati hanno potuto provare le ultime novità e mettersi in gioco con i numerosi tornei organizzati. Il padiglione 7 e la galleria 78 della fiera di Padova sono stati animati da fan di tutte le età per celebrare insieme le passioni comuni, confermando come la cultura pop sia un fenomeno completo e transgenerazionale. Il Be Stage!, palco centrale della manifestazione, è stato il fulcro dell’evento. Nei due giorni si sono susseguiti numerosi panel e incontri che hanno abbracciato tutte le sfaccettature del mondo geek grazie a numerosi ospiti nazionali e internazionali, il tutto sapientemente condotto dall’host ufficiale Beatrice Lorenzi insieme a Giovanni “Zeth Castle” Zaccaria. Tra gli ospiti impossibile non citare Marco Checchetto, vera e propria leggenda dell’universo Marvel che ha presentato il suo nuovo Ultimate Spider-Man e Nobuyoshi Habara, artista giapponese, esponente di spicco del genere anime mecha. Sono stati imperdibili i meet & greet con due vere e proprie star del web, CiccioGamer89, che ha presentato la prima tappa del CiccioBurger Battle Truck; e Dario Moccia che con il suo quiz dedicato ai Giochi di Carte Collezionabili ha messo a dura prova i suoi amici e il pubblico.


Immancabile il mondo del cosplay. Con il Community Partner Epicos, tutti i cosplayer hanno potuto mostrare al pubblico i propri personaggi sul palco centrale durante la Cosplay Parade e l’Epic Cosplay Contest per un vero e proprio viaggio all’interno di questa affascinante arte. La nuova Fantasy Area ha trasportato grandi e piccoli nel mondo del fantastico, grazie alle rinomate community che con le loro scenografie e photo opportunity, hanno regalato dei ricordi indelebili. La 501st Italica Garrison, la Rebel Legion Italian Base, The Dark Empire – Darkghast Spire e Ori’Cetar Clan – MMCC hanno portato a Padova un pezzetto della galassia lontana lontana, mentre La Fortezza ha ricreato un piccolo villaggio in pieno stile Medieval Fantasy. Infine, l’ormai celebre e consolidata Artist Alley che ha ospitato quasi 40 artisti di caratura nazionale ed internazionale. Per continuare la tradizione delle precedenti edizioni, grande spazio è stato dato all’affascinante mondo orientale. Panel e dimostrazioni hanno fatto conoscere a tutti i visitatori il Giappone e la Corea del Sud, due paesi che negli anni hanno attratto sempre più le nuove generazioni. K-ble Jungle ha coinvolto il pubblico con i travolgenti ritmi del K-pop, fenomeno musicale coreano da milioni di ascolti mensili. Si sono potute ammirare le spettacolari coreografie di numerose crew e solisti in gara alla selezione per il campionato europeo K-pop Dance Fight Fest.


Nicola Rossi, Presidente di Padova Hall conferma che “il grande successo di questa edizione mostra il profondo interesse del territorio per un evento dedicato all’intrattenimento. L’attivo coinvolgimento del pubblico più giovane è segno del potere che la manifestazione ha nel riunire le persone al di fuori del mondo virtuale, diventando un punto di ritrovo per socializzare e condividere le proprie passioni. Padova Hall è quindi pronta, grazie alla collaborazione con Fandango Club Creators, a ospitare la prossima edizione, lavorando ad un’ulteriore crescita, anche dimensionale”. Marco Moretti, Amministratore Delegato di Fandango Club Creators, continua affermando che “”Be Comics! è ormai una realtà consolidata e un punto di riferimento per il nord-est. Grazie all’ampliamento dell’offerta degli ultimi anni, da quando abbiamo iniziato ad occuparcene, insieme a Padova Hall, Be Comics! – capace di rappresentare tutte le anime della cultura pop, attrarre brand di alto livello grazie alle opportunità offerte dal branded content e rivolgersi al sempre più appetibile e ricercato pubblico dei kidult – è cresciuto in maniera esponenziale, acquisendo un’autorevolezza anche culturale che quest’anno abbiamo rafforzato ulteriormente, investendo per la prima volta sulla partecipazione di grandi star internazionali. L’obiettivo per la prossima edizione è di migliorare ancora, per offrire un’esperienza sempre più completa nel mondo del fumetto, del gioco e del videogioco, tanto che si potrebbe seriamente iniziare a parlare di Be Comics… and Games!”.

Pittura, dialogo e senso del tempo: la scoperta di Julie Mehretu

Pittura, dialogo e senso del tempo: la scoperta di Julie MehretuVenezia, 18 mar. (askanews) – Il segno e la stratificazione in relazione con la luce di Venezia che entra dalle grandi finestre di Palazzo Grassi: una pittura solidamente ancorata alla dimensione contemporanea posta a confronto con altre pratiche artistiche e con il senso stesso del tempo. La mostra di Julie Mehretu, pittrice americana nata in Etiopia oggi molto quotata sul mercato, è una somma di varie sensazioni che partono dalla sua visione della lavoro.


“La pittura – ha detto Mehretu ad askanews – è un processo molto lento, è un’investigazione, un’interrogazione e un desiderio di arrivare a un punto di senso. Per me l’astrazione è stata importante, ma la considero alla luce della storia e dell’idea che il tempo non è lineare nella progressione passato-presente-futuro, ma ciascuno di essi influenza di continuo gli altri. Ci sono molti modi di pensare al tempo, di pensare all’estetica e c’è bisogno di spingere sempre più avanti questa idea nella pittura, perché ci sono molti buchi che devono essere colmati nella storia”. La mostra di Palazzo Grassi, curata dalla stessa artista con Caroline Bourgeois, prova a restituire il senso più ampio dell’idea stessa di pittura e lo fa con la presenza dei lavori di altri artisti, amici di Julie Mehretu, come per esempio David Hammons o Tacita Dean. “Uno dei risultati della mostra – ha aggiunto la pittrice – è questo desiderio di un dialogo trans-disciplinare con altri artisti, con gli scultori, con i filmaker, con i musicisti: per trovare altri modi di affrontare i temi del nostro tempo. Questa conversazione con loro va avanti in modo naturale da anni e siamo in un contesto perfetto per creare un vero dialogo visuale, che viene messo in mostra in questa esposizione”.


Intitolata “Ensemble”, proprio per sottolineare il carattere polifonico a cui si ambisce ad arrivare, la mostra è uno dei progetti più significativi per Venezia nell’anno dell’imminente Biennale Arte. E il direttore di Palazzo Grassi-Punta della Dogana Bruno Racine ha espresso grande soddisfazione per la realizzazione di questa esposizione. “Mehretu non ha mai avuto una grande mostra non solo in Italia, ma anche in Europa – ci ha detto – e davvero da questo punto di vista è un grande evento”. Che, tra le altre cose, racconta della vitalità della pittura come medium, oltre che della fluidità del Sistema dell’arte, sempre più propenso, per fortuna, a uscire dalle anguste logiche occidentali e patriarcali. Perché l’arte, se di valore, va oltre ed esplora tutti i territori, come nel caso di quelli pittorici con Julie Mehretu.