Generali, Donnet: il gruppo si trova nella miglior forma di sempreMilano, 12 mar. (askanews) – “L’ottima performance di Generali nel 2023, supportata da risultato operativo e utile record con il contributo positivo di tutti i segmenti, dimostra l’efficace esecuzione della nostra strategia ‘Lifetime Partner 24: Driving Growth’”. Lo sostiene il Group Ceo di Generali, Philippe Donnet, a commento dei risultati del 2023 diffusi oggi. “Grazie alla nostra forte posizione di cassa e di capitale, stiamo accelerando la crescita dei dividendi distribuiti ai nostri azionisti. Come player assicurativo e di asset management profittevole e diversificato, il Gruppo si trova oggi nella migliore forma di sempre”, afferma Donnet.
“Il futuro successo di Generali – prosegue – beneficierà inoltre anche del contributo delle acquisizioni di Conning e Liberty Seguros. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i nostri colleghi e agenti per il loro grande lavoro nel raggiungere questi ottimi risultati: sono loro a rappresentare le fondamenta del nostro percorso di crescita sostenibile e del nostro impegno ad agire come investitore, assicuratore, datore di lavoro e corporate citizen responsabile”.
Trussardi passa al gruppo Miroglio, finalizzata l’acquisizioneMilano, 12 mar. (askanews) – Il Gruppo Miroglio ha finalizzato l’acquisizione di Trussardi dal fondo QuattroR, nell’ambito di un’operazione di ristrutturazione avviata dalla maison milanese, tra i simboli dell’italianità nel mondo, con l’obiettivo di valorizzare il marchio e garantire la continuità industriale.
Trussardi entrerà a far parte del Gruppo Miroglio come brand indipendente mantenendo la sede nella città di Milano. Il perimetro dell’operazione include una rete di 15 punti vendita posizionati strategicamente in Italia, l’archivio storico e i diritti di licenza. Trussardi adotterà una strategia di crescita multicanale, con particolare attenzione ai mercati chiave dell’Italia, dell’Est Europa e del Medio Oriente, dove il brand gode di una solida reputazione. “Siamo orgogliosi di annunciare l’acquisizione di Trussardi, un passo fondamentale nella nostra strategia di crescita e diversificazione di portafoglio. Trussardi, con il suo patrimonio unico e il forte appeal nel segmento premium, rappresenta un’icona dell’heritage italiano – ha commentato Alberto Racca, amministratore delegato del Gruppo Miroglio -. Intendiamo valorizzare la combinazione di eleganza e versatilità che da sempre contraddistingue Trussardi in tutte le sue espressioni, con lo sguardo rivolto verso lo stile di vita e i valori del cliente contemporaneo. Inoltre, l’acquisizione ci permette di espandere strategicamente la presenza del nostro Gruppo nei settori uomo e pelletteria, arricchendo e diversificando il nostro portafoglio”.
Unindustria, Camilli: puntare su un piano industriale per il LazioRoma, 12 mar. (askanews) – “Il governo del Paese e quello della nostra Regione possono considerarsi giovani se guardiamo al tempo trascorso da quando sono in carica: per questo sentiamo di poter chiedere loro un grande slancio di visione. Il Lazio deve mirare ad un ambizioso riposizionamento in Italia e in Europa”. Ad affermarlo è il presidente di Unindustria, Angelo Camilli, che, in occasione dell’assemblea generale ha chiesto un piano industriale per il Lazio. Nella visione di Camilli, “Roma deve essere attrice protagonista del Piano Industriale del Lazio. Deve rivendicare il suo ruolo di importante città metropolitana, sede di grandi multinazionali e di istituzioni internazionali”.
Dati alla mano Camilli ha ricordato che le più recenti stime sul Pil del Lazio nel 2023 collocano la regione “appena sopra la media italiana, ma dopo la caduta del 2020 – ha osservato – non abbiamo agganciato il ritmo di rilancio delle altre principali regioni. È un film che abbiamo già visto: l’economia regionale dimostra di avere il fiato corto. Dobbiamo decidere se continuare a perdere terreno o riprendere a correre. Dobbiamo decidere se accontentarci della ricchezza che riusciamo a produrre sempre più a fatica o se vogliamo più innovazione, più produttività, retribuzioni migliori e maggior benessere diffuso”. Il contributo di Unindustria “è quello di proporre un piano industriale per il Lazio. Una piattaforma di temi e obiettivi su cui immaginare le azioni per un salto di qualità decisivo verso la dimensione di Terra d’Impresa che lanciammo due anni fa”, ha ricordato.
Negli ultimi venti anni “il nostro capitale industriale – ha sottolineato il leader di Unindustria – si è ampiamente ridotto: il valore aggiunto dell’industria è diminuito di un terzo. Da soli i servizi non bastano per accelerare la crescita. L’innovazione si trasferisce e si valorizza nella manifattura ed è la manifattura che fa crescere la domanda dei servizi ad alta intensità di conoscenza”. Per Camilli occorre “ristabilire un rapporto più equilibrato tra l’industria intelligente e i servizi ad alto valore aggiunto nella nostra economia come antidoto alla bassa crescita. Abbiamo bisogno di un numero maggiore di medie imprese per competere sui mercati globali e di irrobustire le tante numerose piccole eccellenze”. E ancora: “Chiarezza, trasparenza e impegno comune sono le tre parole che devono guidare le scelte per disegnare il Lazio che vogliamo per i prossimi anni. La fame di crescita delle imprese c’è”, ha aggiunto.
Quanto al ruolo di Roma, Camilli ha ricordato che “nei prossimi anni sono previsti investimenti tra pubblico e privato per 13 miliardi. Già per il Giubileo sono programmati interventi per 2,6 miliardi di euro fino al 2026. La buona notizia è, dunque, che le risorse economiche ci sono. La sensazione meno positiva ce la dà il dubbio persistente sulla capacità di realizzare opere e progetti per intero e nei tempi previsti”. Roma, dunque, “deve ribaltare la sua narrazione di Capitale dei ‘No’ e dare prova che qui le cose si possano fare”, ha concluso.
Djokovic: “Complimenti a Nardi, ha grande qualità”Roma, 12 mar. (askanews) – “Ha giocato un tennis fantastico, soprattutto nel terzo set. Non sapevo molto di lui, ma ha un tennis di grande qualità da fondo campo, soprattutto sul dritto, e si muove bene”. Sono i complimenti di Novak Djokovic a Luca Nardi che lo ha eliminato al terzo turno di Indian Wells. “Da lucky loser – continua – non aveva niente da perdere, ha giocato alla grande. Ha meritato di vincere. Sono rimasto sorpreso del mio livello, era davvero pessimo”. Una prestazione che sarà frutto di analisi per Nole e il suo team: “Analizzeremo cosa è successo, cosa potevo far meglio – racconta Djokovic – Gioco meno tornei, sono più selettivo con il mio programma. Ovviamente non è una bella sensazione quando abbandoni presto il torneo, soprattutto qui dove non giocavo da cinque anni e volevo fare bene. Ma andiamo avanti”. All’orizzonte per Djokovic c’è il Masters 1000 di Miami: “Se andrò a Miami? Penso di sì, vediamo. Ho bisogno di prendermi uno o due giorni, poi vedrò cosa fare dopo”.
L’ex presidente della Polonia Komorowski: “Putin va spaventato, non calmato”Milano, 12 mar. (askanews) – “Credo che anche la Polonia non abbia reagito bene alla domanda del presidente Emmanuel Macron, che gli chiedeva se fossimo pronti, come NATO, a partecipare alla guerra in Ucraina”. Lo ha detto l’ex presidente polacco Bronislaw Komorowski in un’intervista a RMF FM. “Il presidente francese ha ricevuto una risposta negativa. E ha posto una domanda molto ragionevole: se diciamo che in Ucraina si combatte per la libertà europea, siamo capaci di impegnarci di più in questa guerra? Si poteva rispondere che che queste cose non le pianifichiamo, ma dipende da come si sviluppano gli eventi. Vladimir Putin deve essere spaventato, non calmato”, ha aggiunto Komorowski.
Di Ucraina si parla molto in queste ore a Varsavia, dopo che le parole di Macron ma anche quelle di Papa Francesco, da due punti di vista diversi, hanno scatenato forti polemiche. Il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski ha fatto discutere sulla presenza di non meglio specificati militari della Nato in Ucraina. E sempre Sikorski in riferimento alle parole del Papa – secondo il quale “è più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare” – aveva replicato: “E forse, per equilibrio, magari incoraggiare Putin ad avere il coraggio di ritirare il suo esercito dall’Ucraina? La pace arriverebbe immediatamente, senza bisogno di negoziati”. Sikorski lo ha scritto su X, postando il video del Papa in questione e scatenando una serie di commenti infuocati. Ma ancora più divisive per l’opinione pubblica polacca appaiono le meno recenti dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron che ha dichiarato che non si può escludere la possibilità di inviare truppe occidentali in Ucraina per rafforzarla nella lotta contro la Russia. Nonostante le reazioni degli alleati, in particolare della Germania, che indicano notevole preoccupazione, Macron è sembrato restare fedele a questa narrazione negli ultimi giorni, sostenendo che ora è il momento “in cui non è appropriato essere un codardo”.Il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu, tuttavia, ha affermato che la confusione causata dalle dichiarazioni di Macron dopo una conferenza degli alleati europei dell’Ucraina il 26 febbraio è dovuta al fatto che sono state “prese fuori contesto”. Mentre oggi è il cardinale Pietro Parolin, 69 anni, Segretario di Stato vaticano a precisare sul Corriere della Sera, che le parole di Bergoglio – che nel Paese di Papa Wojtyla hanno tanto sconvolto l’opinione pubblica – che la “prima condizione” sia di “mettere fine all’aggressione” e a cessare il fuoco debbano essere “innanzitutto gli aggressori”, cioè Mosca.
Ma sulle riflessioni di Macron in merito alla codardia non è mancata la dialettica distopica dell’ex presidente russo Dmitri Medvedev, che ha dato – usando la lingua francese – del “cacasotto” al capo dell’Eliseo, lasciando intendere che avrebbe paura ad andare a Kiev e rivelando ancora una volta la distanza siderale dal linguaggio della diplomazia e di qualsiasi negoziato. (di Cristina Giuliano)
Secondo Politico Biden pensa di condizionare gli aiuti militari a Israele all’attacco a RafahRoma, 12 mar. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden potrebbe condizionare la consegna di aiuti militari americani a Israele a un eventuale attacco su larga scala a Rafah, secondo quattro funzionari statunitensi a conoscenza di questo dossier, citati da Politico. Un’ipotesi che al momento fonti ufficiali non confermano direttamente. “Non penso che sia produttivo assegnare una sorta di terminologia da ‘linea rossa’ a un insieme di politiche molto complesse”, ha spiegato una pofrtavoce della Casa Bianca, Olivia Dalton.
L’eventuale passo di Biden rifletterebbe le tensioni delle ultime settimane con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha respinto ogni tentativo dell’amministrazione Biden di frenare la sua condotta della guerra con Hamas nella Striscia di Gaza. Sebbene Biden non abbia preso alcuna decisione sulla limitazione dei futuri trasferimenti di armi, i funzionari hanno affermato che potrebbe farlo se Israele lanciasse una nuova operazione estremamente pericolosa per i civili palestinesi.
“È qualcosa a cui ha sicuramente pensato”, ha detto uno dei funzionari citati da Politico, a condizione di anonimato. Biden, a fine 2023, aveva definito l’idea di condizionare l’assistenza militare Usa un “pensiero utile”. In generale, il presidente ha sempre considerato le vittime civili di massa a Gaza come una “linea rossa”. “Non si possono avere altri 30.000 palestinesi morti”, ha ribadito Biden nei giorni scorsi a Msnbc.
La portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, Adrienne Watson, ha precisato a Politico che l’amministrazione Usa non commenterà “speculazioni di fonti anonime” né aggiungerà informazioni “a ciò che il presidente ha detto questo fine settimana”. Ma alla domanda sulla volontà di Biden di legare gli aiuti alle future azioni israeliane, la vice addetta stampa della Casa Bianca Olivia Dalton ha detto che “pensa che ci siano altri approcci già adottati e in adozione che siano più efficaci”. “Non penso che sia produttivo assegnare una sorta di terminologia da ‘linea rossa’ a un insieme di politiche molto complesse”, ha detto ai giornalisti a bordo dell’Air Force One. “Avete visto il presidente essere molto esplicito e schietto su ciò che pensiamo della situazione sul campo e su ciò che deve accadere da qui in poi”.
A2A chiude il 2023 con “risultati migliori di sempre”: utile +64%Milano, 12 mar. (askanews) – “Abbiamo concluso il 2023 con i risultati migliori di sempre e un utile netto in aumento del 64% rispetto al 2022”, a 659 milioni di euro. Lo ha detto Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, presentando i risultati del gruppo. “Abbiamo proposto un dividendo di 0,0958 euro per azione, pari a 300 milioni di euro, con una crescita del 6%. Sono traguardi importanti che è stato possibile raggiungere grazie al lavoro e alla dedizione di tutte le nostre persone. Siamo pronti a proseguire con lo stesso impegno per contribuire a dotare il Paese di infrastrutture strategiche per la transizione ecologica”, ha aggiunto.
Nel dettaglio A2A archivia il 2023 con ricavi in calo a 14,7 miliardi di euro, con un -36% in un anno condizionato dall’andamento dei prezzi delle commodity. L’utile netto si attesta a 659 milioni di euro, con un balzo del 64% rispetto al 2022. Al netto delle partite straordinarie, l’utile netto ordinario è di 635 milioni di euro, +67% in un anno. Nel 2023 i costi operativi di A2A si sono attestati a 11,972 miliardi di euro, con un taglio del 43% rispetto all’anno precedente che segue l’andamento dei ricavi: anche sul fronte dei costi, spiega il gruppo, “la contrazione è legata al trend in calo dei prezzi che ha caratterizzato il mercato delle commodities del 2023 rispetto ad un trend fortemente rialzista dell’anno precedente”. Il margine operativo lordo si è attestato a 1,971 miliardi di euro, in crescita del 32%, +473 milioni rispetto all’esercizio precedente (1,498 miliardi di euro).
Nel 2023 gli investimenti sono stati pari a 1,376 miliardi di euro (+11%, rispetto all’anno precedente) e hanno riguardato per oltre il 60% interventi di sviluppo finalizzati al miglioramento della qualità e al potenziamento delle reti di distribuzione. In operazioni di M&A spesi 38 milioni di euro, principalmente relative all’acquisizione di veicoli societari per lo sviluppo di nuovi parchi fotovoltaici in Friuli Venezia Giulia e in Veneto. Nel 2023, ha quindi chiosato Mazzoncini, “abbiamo accelerato sugli investimenti per il miglioramento e il potenziamento delle reti elettriche di distribuzione, la crescita della produzione rinnovabile, in particolare da eolico e fotovoltaico, la flessibilità degli impianti di generazione e il recupero di materia ed energia”.
Exploit primaverile: in arrivo temperature che supereranno i 20 gradiRoma, 12 mar. (askanews) – Manca davvero poco affinché la primavera, quella spesso soleggiata e mite prenda il sopravvento su tutte le nostre regioni, al di là del calendario. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it non ha dubbi sul tempo previsto per il prossimi giorni e almeno fino al prossimo weekend. La perturbazione che ha interessato l’Italia nei giorni scorsi ha le ore contate e riuscirà anche oggi a influenzare negativamente il tempo sulle regioni centro-meridionali. Ma le precipitazioni risulteranno meno organizzate, anche se localmente temporalesche, e spesso alternate a schiarite. Nel contempo un ritrovato anticiclone africano avanzerà verso il Belpaese attivando così venti di Maestrale che allontaneranno definitivamente il fronte instabile.
Da mercoledì quasi tutta l’Italia si troverà avvolta dalla tiepida coperta primaverile dell’anticiclone. Il sole splenderà quasi ovunque e soltanto sui rilievi meridionali potranno svilupparsi occasionali temporali pomeridiani o annuvolamenti più compatti. Il bel tempo primaverile proseguirà anche nei giorni successivi e almeno fino al weekend del 16-17 marzo, un fine settimana che dopo tanto tempo trascorrerà senza piogge, anche se ci saranno molte nubi. Ma saranno le temperature che diventeranno le protagoniste dei prossimi giorni. Innanzitutto torneranno a salire, anche se di poco, sopra la media del periodo. I valori massimi continueranno a crescere giorno dopo giorno fino a raggiungere facilmente i 16-18°C su gran parte delle città e oltre i 20°C sulle Isole Maggiori, specie in Sicilia. Di contro, il maggior rasserenamento del cielo provocherà un abbassamento dei valori notturni che, specie sulle pianure del Nord misureranno circa 3-5°C poco prima dell’alba.
Questa staticità atmosferica potrebbe durare anche qualche giorno dopo il weekend, dopo di che potrebbero tornare a farci visita le perturbazioni atlantiche: ma per ora spazio alla bella primavera.
Nella versione televisiva breve degli Oscar tagliato “20 giorni a Mariupol”Milano, 12 mar. (askanews) – Nella versione televisiva internazionale abbreviata della 96esima cerimonia di premiazione dell’Oscar, gli organizzatori hanno tagliato la premiazione del “Miglior documentario lungometraggio”, del film documentario ucraino “20 giorni a Mariupol” del regista Mstislav Chernov.
Alle 20.30 ieri sul canale televisivo Suspilne Kultura, che quest’anno per la seconda volta è l’emittente esclusiva della cerimonia di premiazione degli “Oscar” in Ucraina, era prevista la trasmissione della versione internazionale abbreviata, ma dopo aver ricevuto il materiale per la trasmissione dagli organizzatori, la squadra ha scoperto che non ci sono i documentaristi ucraini a ritirare il premio. Il team di Suspilne ha espresso la propria indignazione agli organizzatori del premio di quest’anno, The Walt Disney Company Limited e, invece della versione abbreviata, ha mostrato al pubblico ucraino la versione completa, trasmessa in diretta sul canale televisivo Suspilne Kultura la notte precedente.
“Il nostro team è rimasto scioccato e profondamente deluso quando non ha visto la nomination “Miglior documentario lungometraggio” nel montaggio della versione internazionale, dove il film “20 giorni a Mariupol” ha vinto il giusto premio. Il potente discorso di Mstislav Chernov ha sottolineato l’unità tra l’Ucraina e il mondo: è ancora più deplorevole vedere l’esclusione di questo episodio pieno di verità e forza dalla versione distribuita ai licenziatari globali del premio Oscar. Ricordiamo che l’anno scorso per la stessa nomination, in cui vinse il film documentario su Navalny, c’era un posto nella versione abbreviata, così come per il discorso politico di sua moglie Yulia Navalnaya, che ha ricevuto questo premio, apparentemente apolitico. Ci auguriamo che gli organizzatori del premio ascoltino la nostra protesta “, ha affermato Lukyan Galkin, produttore esecutivo del canale televisivo. IL PRIMO “OSCAR” PER L’UCRAINA Il film “20 giorni a Mariupol” del corrispondente di guerra Mstislav Chernov e del fotografo Yevgeny Maloletka ha vinto il premio “Oscar” nella categoria “Miglior documentario”. Questo è il primo film ucraino a vincere questo prestigioso premio dell’American Film Academy.
Durante la cerimonia di premiazione, Chernov ha sottolineato che l’Oscar del suo film è stato un momento fondamentale per il cinema ucraino, ma allo stesso tempo il regista ha ammesso che avrebbe preferito non girare mai questo film e che avrebbe scambiato il premio con la pace che esisteva in Ucraina. prima dell’invasione russa. “20 giorni a Mariupol” è il lavoro documentario di Mstislav Chernov, che nel marzo 2022, insieme al suo collega fotografo Yevhen Maloletka, fu l’ultimo dei giornalisti civili rimasti a Mariupol, che era sotto un assedio da parte delle truppe russe.
Tennis, impresa di Luca Nardi, elimina Djokovic a Indian WellsRoma, 12 mar. (askanews) – Impresa di Luca Nardi che ha staccato il pass per gli ottavi del “BNP Paribas Open”, primo ATP Masters 1000 stagionale (combined con il terzo WTA 1000 del 2024) dotato di un montepremi di 11.918.990 dollari che si sta disputando sul cemento californiano dell’Indian Wells Tennis Garden. Grazie a questo risultato l’azzurro è virtualmente n.96 ATP, ritoccando il proprio “best ranking” (n.106 ATP). E il debutto in top cento è sempre più vicino.
Nella notte italiana il 20enne pesarese, n.123 ATP, ha battuto al terzo turno 64 36 63, in due ore e venti minuti di partita, il serbo Novak Djokovic, n.1 del ranking e del seeding, cinque volte trionfatore nel deserto californiano (2008, 2011, 2014, 2015 e 2016) ma che non giocava nel deserto californiano da cinque anni (a causa della pandemia e del conseguente obbligo vaccinale). Il marchigiano diventa così il giocatore con la classifica più bassa ad aver mai sconfitto Nole in un torneo di questa categoria o in uno Slam (primato che finora spettava al sudafricano Kevin Anderson, n.122 quando si impose a Miami nel 2008). Ed anche il quarto tennista con il ranking più basso a battere un numero umo del mondo in carica in un “1000”. Ripescato in tabellone come lucky loser direttamente al secondo turno (a seguito del forfait dell’argentino Etcheverry, testa di serie), dopo aver superato in tre set il cinese Zhang, n.50 ATP (prima vittoria su un top 50), approdando per la prima volta al terzo turno in un “1000”, Luca si è ritrovato di fronte il suo idolo Djokovic. Il giovane marchigiano ha abbattuto le difese del serbo con una tattica ultra-aggressiva e ha affiancato a colpi potenti dalla linea di fondo attacchi tempestivi e precisi.