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Autore: Redazione StudioNews

Fi in Abruzzo cresce e salda asse con Fdi. Guardando a Europee

Fi in Abruzzo cresce e salda asse con Fdi. Guardando a EuropeeRoma, 11 mar. (askanews) – Il mantra è che la crescita di consenso deve essere cercata nello spazio tra la premier e il Pd o andando a pescare nel vasto bacino degli indecisi. Insomma, negare strenuamente che la partita sia giocata a danno degli alleati. Ma c’è un dato evidente nelle ultime tornate elettorali di Forza Italia: quella che era cominciata come una corsa affannosa per la sopravvivenza dopo la morte di Silvio Berlusconi si è ufficialmente trasformata in una rincorsa per superare la Lega e diventare il secondo partito della coalizione.


Se in Sardegna gli azzurri hanno quasi doppiato l’alleato (6,3% contro il 3,7%), in Abruzzo non solo accade altrettanto ma Forza Italia arriva abbondantemente alla doppia cifra (13,4%) mentre il Carroccio si ferma a 7,6%. Antonio Tajani ovviamente non nasconde la sua soddisfazione, parla di “grande successo” ottenuto grazie a un “ottimo lavoro” a livello tanto nazionale quanto locale. E allo stesso tempo assicura che “non cambia assolutamente nulla” se il partito è seconda o terza forza della coalizione. Eppure nella dirigenza azzurra c’è chi ammette che la crescita di queste tornate ha anche a che fare con il calo dei lumbard. Lo fa notare Licia Ronzulli. “Negli ultimi 6-7 anni – dice – Berlusconi non ha avuto la prateria che abbiamo oggi noi in Forza Italia, quello spazio che va dalla Meloni alla Schlein, con una Lega che sta flettendo ma soprattutto con un centro moderato che non è rappresentato se non da noi”. L’ordine di scuderia imposto dalla presidente del Consiglio, tuttavia, è quello di mostrare sempre grande compattezza della coalizione. A questo era servito il pranzo tra i tre leader dopo la sconfitta sarda, a questo serve anche l’incontro di oggi dopo la vittoria in Abruzzo.


Da via della Scrofa tirano un sospiro di sollievo per il fatto che la Lega a questo giro abbia sostanzialmente tenuto rispetto alle percentuali delle ultime politiche. E tuttavia, sia in Fratelli d’Italia che in Forza Italia c’è il fondato timore che Matteo Salvini, in difficoltà anche all’interno del suo stesso partito, possa rendere sempre più evidente nei prossimi mesi il gioco a distinguersi per recuperare consensi: la grande sfida all’orizzonte per tutti, d’altra parte, è quella delle Europee e non c’è dubbio che la Lega (e il suo segretario) sia la forza della maggioranza che ci arriva con il fiato più corto. Al contrario, la crescita di Forza Italia viene considerata dai meloniani molto utile a cercare di creare una specie di cintura di sicurezza intorno al ministro dei Trasporti, nel caso sia necessario frenare delle fughe in avanti. Un asse che potrebbe rafforzarsi ulteriormente se sia Giorgia Meloni che Antonio Tajani, a differenza di quanto già annunciato da Salvini, dovessero ufficializzare la decisione di candidarsi alle Europee. Il segretario di Forza Italia non sembra chiudere la porta: “Se sarà utile lo farò, ne parlerò con Giorgia perché una scelta di questo tipo deve essere finalizzata a rafforzare la coalizione”.


Gli azzurri però, almeno per il momento, negano che in caso di sorpasso accertato alle elezioni di giugno, questo possa tradursi in un riequilibrio dei pesi all’interno della compagine di governo. Una circostanza che anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, sembra allontanare. “Noi non abbiamo mai ragionato in termini di percentuali, di chi ha più e di chi ha meno. Per noi conta la compatezza della coalizione”, dice.

In Abruzzo Meloni tira un sospiro di sollievo (ma con i riflettori puntati sulla Lega)

In Abruzzo Meloni tira un sospiro di sollievo (ma con i riflettori puntati sulla Lega)Roma, 11 mar. (askanews) – Dopo la sconfitta in Sardegna Giorgia Meloni tira un sospiro di sollievo: in Abruzzo non c’è stata la ‘spallata’ tentata dal centrosinistra (e temuta dalla premier negli ultimi giorni prima del voto). Ma il quadro uscito dalle urne – con la Lega che perde il 20% dei consensi rispetto a 5 anni fa – sembra confermare i timori per un cambiamento dei rapporti di forza interni alla coalizione che potrebbe creare tensioni, a maggior ragione a pochi mesi dalle europee.


Il primo dato positivo per la premier è la conferma del fedelissimo Marco Marsilio, proveniente come lei dalla ‘scuola’ di Colle Oppio. Dopo la ‘debacle’ di Paolo Truzzu, che aveva imposto in Sardegna, una mancata rielezione del governatore uscente sarebbe stata anche una sconfitta personale per la presidente del Consiglio. Il secondo è che anche in Abruzzo Fdi è il primo partito con il 24,1%, in netto aumento rispetto alle precedenti regionali (6,5%) e in leggero calo rispetto alle politiche (27,9%). Il terzo dato positivo viene dal centrosinistra: il campo largo (anzi larghissimo) alla prima prova non si è dimostrato vincente, soprattutto per il cattivo risultato del Movimento 5 stelle. Nel centrodestra il dato politicamente più rilevante è quello della Lega, passata dal 27,5% del 2019 al 7,6% uscito ieri dalle urne. Il Carroccio è quasi doppiato da Forza Italia, che raggiunge il 13,4%. Dopo la Sardegna, il trend negativo della Lega dunque continua e questo se da un lato accresce il potere di Meloni rispetto a Matteo Salvini, dall’altro può creare instabilità. “Bella vittoria del centrodestra, con un buon risultato per la Lega che supera i 5 Stelle”, commenta il segretario e ministro dei Trasporti, cercando così di ‘mascherare’ il risultato. In realtà nello stato maggiore leghista oggi i volti sono scuri, un alto dirigente intercettato tra Palazzo Chigi e Montecitorio sfugge ai cronisti cambiando strada. Con questo trend la leadership di Salvini potrebbe essere messa apertamente in discussione, cosa che a Meloni non dispiacerebbe (magari sperando in Massimiliano Fedriga, che vedrà domani per la firma dell’accordo di coesione con il Friuli) ma che potrebbe condurre a ‘scossoni’ dagli sviluppi imprevedibili.


Per questo la presidente del Consiglio non ‘cavalca’ il successo: a pranzo – come era già avvenuto all’indomani del voto in Sardegna – ha invitato a Palazzo Chigi lo stesso Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi e in un video sui social ha elogiato la coalizione. “Le mie congratulazioni – ha detto – a Marco Marsilio primo presidente della storia della regione Abruzzo a essere riconfermato per un secondo mandato dai cittadini. Il mio ringraziamento a tutto il centrodestra che è stato premiato per il buongoverno di questi anni. Perchè non importa quanto il campo sia largo ma quanto quel campo sia coeso, quanto abbia un’idea chiara da raccontare e costruire per i cittadini”. Vincere, dunque, ma senza umiliare i partner è la consegna in questo momento, restando in attesa di quel che accade in casa Lega.

Vino, è online la terza edizione dell’app “Bollicine del mondo”

Vino, è online la terza edizione dell’app “Bollicine del mondo”Milano, 11 mar. (askanews) – È online la terza edizione dell’app “Bollicine del mondo”, il progetto firmato dal fondatore di Identità Golose, Paolo Marchi, e dalla Donna del vino, Cinzia Benzi, dedicato alla migliore produzione spumantistica internazionale. Presentata oggi sul palcoscenico di “Identità Milano 2024”, l’applicazione è gratuita e disponibile in italiano e inglese, ed è dedicata ai wine-lovers ma anche a tutti coloro che amano viaggiare alla scoperta dei tesori della cultura enogastronomica. Il linguaggio è semplice, professionale ma non ingessato, esaustivo in appena 1.300 caratteri con un glossario da consultare e una sintesi terminologica, posta in ordine alfabetico.


“Non cerchiamo il meglio delle due o tre tipologie che vanno per la maggiore – ha spiegato Marchi – bensì il meglio dell’universo bollicine, c’è infinitamente più gusto, sorpresa dopo sorpresa”. La nuova edizione conta 740 cantine (115 in più del 2023) in 39 Paesi del mondo, un’antologia della migliore produzione mondiale che racconta per il 53% l’Italia, e per il 47% l’Europa e il mondo. Senza dubbio la Francia, con le regioni vitivinicole di Champagne, Alsazia, Borgogna, Loira e Jura, rappresenta il 30% di questo 47%, e le Cantine rimanenti sono in Spagna, Gran Bretagna, Germania, Austria, Albania, Romania, Grecia, Portogallo, Slovenia, Svizzera, Israele, Turchia, India, Argentina, Cile, Brasile, Canada, Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda. Novità di quest’anno: Belgio, Repubblica Ceca, Slovacchia, Malta, Libano, Indonesia, Messico e Vietnam. La prevalenza è del Metodo Classico, una tendenza sul non dosato e una piccola crescita dei Pet Nat creati con il cosiddetto Metodo ancestrale. Il censimento delle migliori etichette, frutto di un lavoro corale che coinvolge 16 esperti internazionali tra giornalisti e addetti ai lavori, è arricchito da una serie di approfondimenti dedicati ai più interessanti territori del vino con l’obiettivo di scoprire o riscoprire Paesi e regioni attraverso la lente della migliore produzione spumantistica. La terza edizione della app propone 27 itinerari alla scoperta delle regioni più vocate: dall’Asti e Moscato fino all’Irpinia, dal Trento Doc all’Etna, dalla Champagne, all’Alsazia, passando per la Borgogna e poi ancora al Cava e al Corpinnat, al Cile e all’Argentina con incursioni in Asia e in Australia, novità di quest’anno la Regione Abruzzo oltre a Inghilterra e California con le contee di Napa Valley e Sonoma.


I premi di questa edizione sono stati assegnati per “l’innovazione” a Benoit Gouez (Chef de Cave Moet & Chandon); per “visione sostenibilità” a Cédric Moussé – Champagne Moussé Fils (Francia); per il “vitigno da scoprire” l’Asprinio “Trentapioli” Asprinio d’Aversa Doc” di Cantina Salvatore Martusciello, e il Nero Buono di “Spumante Metodo Classico Kius Pas Dosé 2013” di Cantina Marco Carpineti; per la categoria “Giovani di belle speranze, buona la prima” il “Metodo Classico Pas Dosé 2019” di Cantina Gabriele Magno; per “Questioni di famiglia” la Tenua I Fauri di Di Camillo; per l’”Etichetta d’autore” il “Lambrusco Grasparossa di Castelvetro SuDiGiri” di Pezzuoli, e a “Anthologie de Marjosse-Cuvée Blansky” di Chateau Marjosse. Per “i comunicatori” il riconoscimento è andato a Hosam Eldin Abou Eleyoun, Adua Villa, Ciro Fontanesi e Andrea Amadei, e infine per la categoria “l’esperto” è stato assegnato a Essi Avellan.

Ue, ok ministri Finanze a strategia “Abc” Unione mercati capitali

Ue, ok ministri Finanze a strategia “Abc” Unione mercati capitaliRoma, 11 mar. (askanews) – I ministri delle Finanze dell’Unione europea hanno approvato un documento preparatorio per la prossima legislatura del Parlamento Ue (2024-2029) sul futuro dell’Unione dei mercati dei capitali. Secondo un documento pubblicato al termine dell’Eurogruppo “in formato inclusivo”, che si è svolto oggi a Bruxelles e vede appunto la partecipazione anche dei ministro non dell’area euro, vengono ribaditi i tre punti chiave – battezzati “Abc” – della strategia su cui procedere che era stata individuata nelle recenti discussioni.


A sta per “Architettura” e riguarda il quadro infrastrutturale e regolamentare dell’Unione dei mercati dei capitali, che deve puntare a competitività e efficiente allocazione dei fondi. B sta per imprese (Business) e riguarda l’accesso a finanziamenti privati a favore delle aziende europee, in particolare quelle innovative che devono crescere. C sta per “cittadini” e, secondo quanto affermano i ministri, riguarda l’obiettivo di “creare migliori opportunità per accumulare risparmi e migliorare la sicurezza finanziaria, accrescendo la partecipazione diretta e indiretta dei risparmiatori a opportunità di investimento redditizie”. Il documento approvato prevede lo sviluppo di “interfacce di facile utilizzo” da parte dell’industria, che forniscano “incentivi ai cittadini per incoraggiarli a fare un migliore utilizzo delle opportunità dei mercati dei capitali”.


Viene poi specificato che gli Stati membri “devono rivedere il trattamento fiscale degli investimenti sul lungo termine e di delle plusvalenze e perdite” sugli investimenti nei mercati dei capitali. Complessivamente il documento prevede 13 punti di cui 7 per l’architettura, 2 per le imprese e i rimanenti per i cittadini. Altri punti evocati sono una maggiore convergenza delle pratiche di vigilanza sui mercati e delle normative, in particolare su fallimenti e procedure concorsuali. Il documento giunge a pochi giorni dall’aggiornamento da parte della Bce del suo parere sul tema, in cui si affermava che il completamento dell’Unione dei mercati dei capitali “è un imperativo”.


I ministri invitano la Commissione europea, implicitamente la futura Commissione a portare avanti queste iniziative “il prima possibile durante la nuova legislatura del Parlamento europeo per completare il lavoro rilevante entro il 2029”.

Fisco, ok del Cdm al decreto legislativo sulla riscossione. Cartelle automaticamente in “discarico” dopo 5 anni

Fisco, ok del Cdm al decreto legislativo sulla riscossione. Cartelle automaticamente in “discarico” dopo 5 anniRoma, 11 mar. (askanews) – Via libera preliminare del Consiglio dei ministri al decreto legislativo attuativo della delega fiscale sulla riscossione. Col dlgs, spiegano fonti di governo, le cartelle notificate dal primo gennaio 2025 e non riscosse decorsi 5 anni successivi potranno essere automaticamente discaricate dal cosiddetto “magazzino della riscossione”.


Decorsi i 5 anni le somme non saranno stralciate, ma l’ente creditore potrà mettere in campo tre differenti soluzioni: gestire in proprio la riscossione coattiva delle somme discaricate; affidarla in concessione a soggetti privati mediante gara pubblica; riaffidarla all’AdER (Agenzia entrate e riscossione) per 2 anni nel caso in cui l’ente creditore venga a conoscenza di nuovi e significati elementi reddituali del debitore. Per i carichi affidati alla riscossione negli anni precedenti fino al 2000 sarà una Commissione presieduta da un magistrato della Corte dei Conti che dovrà proporre soluzione legislative per il magazzino della riscossione. “Questa operazione – proseguono le stesse fonti – si rende necessaria perché al 31 dicembre 2023 il ‘magazzino’ della riscossione ammonta a più di 1.200 miliardi. Svuotare questo abnorme mole riferita anche a persone defunte, nullatenenti, e non più reperibili, è molto importante per razionalizzare la riscossione”. Per i debiti inferiori o pari a 120 mila euro, verrà concessa un’ulteriore dilazione dalle attuali 72 rate mensili, passando: nel 2025 e 2026, fino a 84 rate mensili; nel 2027 e 2028, fino a 96 rate mensili; nel 2029 e 2030, fino a 108 rate mensili; dal 2031, si valuterà la possibilità di concedere 120 rate mensili.


“Il ‘fisco amico’ passa anche dalla rateizzazione dei debiti tributari, dando la possibilità ai contribuenti di poter pagare, tutto, ma in tempi congrui” concludono le fonti di governo.

In Abruzzo Meloni tira sospiro sollievo,con riflettori su Lega

In Abruzzo Meloni tira sospiro sollievo,con riflettori su LegaRoma, 11 mar. (askanews) – Dopo la sconfitta in Sardegna Giorgia Meloni tira un sospiro di sollievo: in Abruzzo non c’è stata la ‘spallata’ tentata dal centrosinistra (e temuta dalla premier negli ultimi giorni prima del voto). Ma il quadro uscito dalle urne – con la Lega che perde il 20% dei consensi rispetto a 5 anni fa – sembra confermare i timori per un cambiamento dei rapporti di forza interni alla coalizione che potrebbe creare tensioni, a maggior ragione a pochi mesi dalle europee.


Il primo dato positivo per la premier è la conferma del fedelissimo Marco Marsilio, proveniente come lei dalla ‘scuola’ di Colle Oppio. Dopo la ‘debacle’ di Paolo Truzzu, che aveva imposto in Sardegna, una mancata rielezione del governatore uscente sarebbe stata anche una sconfitta personale per la presidente del Consiglio. Il secondo è che anche in Abruzzo Fdi è il primo partito con il 24,1%, in netto aumento rispetto alle precedenti regionali (6,5%) e in leggero calo rispetto alle politiche (27,9%). Il terzo dato positivo viene dal centrosinistra: il campo largo (anzi larghissimo) alla prima prova non si è dimostrato vincente, soprattutto per il cattivo risultato del Movimento 5 stelle. Nel centrodestra il dato politicamente più rilevante è quello della Lega, passata dal 27,5% del 2019 al 7,6% uscito ieri dalle urne. Il Carroccio è quasi doppiato da Forza Italia, che raggiunge il 13,4%. Dopo la Sardegna, il trend negativo della Lega dunque continua e questo se da un lato accresce il potere di Meloni rispetto a Matteo Salvini, dall’altro può creare instabilità. “Bella vittoria del centrodestra, con un buon risultato per la Lega che supera i 5 Stelle”, commenta il segretario e ministro dei Trasporti, cercando così di ‘mascherare’ il risultato. In realtà nello stato maggiore leghista oggi i volti sono scuri, un alto dirigente intercettato tra Palazzo Chigi e Montecitorio sfugge ai cronisti cambiando strada. Con questo trend la leadership di Salvini potrebbe essere messa apertamente in discussione, cosa che a Meloni non dispiacerebbe (magari sperando in Massimiliano Fedriga, che vedrà domani per la firma dell’accordo di coesione con il Friuli) ma che potrebbe condurre a ‘scossoni’ dagli sviluppi imprevedibili.


Per questo la presidente del Consiglio non ‘cavalca’ il successo: a pranzo – come era già avvenuto all’indomani del voto in Sardegna – ha invitato a Palazzo Chigi lo stesso Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi e in un video sui social ha elogiato la coalizione. “Le mie congratulazioni – ha detto – a Marco Marsilio primo presidente della storia della regione Abruzzo a essere riconfermato per un secondo mandato dai cittadini. Il mio ringraziamento a tutto il centrodestra che è stato premiato per il buongoverno di questi anni. Perchè non importa quanto il campo sia largo ma quanto quel campo sia coeso, quanto abbia un’idea chiara da raccontare e costruire per i cittadini”. Vincere, dunque, ma senza umiliare i partner è la consegna in questo momento, restando in attesa di quel che accade in casa Lega.

Stoltenberg: “La Nato non ha intenzione di inviare truppe in Ucraina”

Stoltenberg: “La Nato non ha intenzione di inviare truppe in Ucraina”Roma, 11 mar. (askanews) – Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha preso le distanze da quanto dichiarato dal presidente francese Emmanuel Macron secondo cui gli alleati occidentali non dovrebbero escludere lo schieramento di truppe in Ucraina.


“La Nato non ha intenzione di inviare truppe in Ucraina e non è parte del conflitto, né lo sono i suoi alleati”, ha detto Stoltenberg in un’intervista a Reuters. Stoltenberg ha aggiunto che anche se i singoli Paesi della Nato inviassero truppe in Ucraina, ciò influenzerebbe l’alleanza nel suo complesso poiché i suoi membri sono vincolati da un patto di difesa collettiva. “Penso che sia importante consultarci e avere un approccio comune su questi importanti argomenti perché contano per tutti noi”, ha poi detto rispondendo alla domanda se Macron avesse commesso un errore parlando di “ambiguità strategica” sul possibile dispiegamento di truppe occidentali in Ucraina.

Vino, tornano le Conversazioni viticole dell’agronomo Giovanni Bigot

Vino, tornano le Conversazioni viticole dell’agronomo Giovanni BigotMilano, 11 mar. (askanews) – Il 13 marzo inizia la quinta stagione delle Conversazioni viticole con l’agronomo Giovanni Bigot, il ciclo di dirette streaming sui canali di comunicazione di “4Grapes” che ha l’obiettivo di avvicinare la conoscenza scientifica al mondo viticolo, sia a fini divulgativi che per promuovere un utilizzo critico e concreto dei risultati più aggiornati della ricerca di settore.


Le dirette condotte dall’agronomo Giovanni Bigot saranno a cadenza settimanale, ogni mercoledì alle 7.30 di mattina, da marzo a ottobre. La nuova stagione si aprirà con la rubrica “Clima e Vite”, in collaborazione con l’enologo Ramon Persello, che analizza l’impatto del cambiamento climatico sulla viticoltura. Persello, esperto di agrometeorologia e cambiamenti del clima, prenderà in esame alcuni fenomeni a partire dai dati raccolti da diversi centri di ricerca e osservatori specializzati, illustrando alcuni effetti delle mutazioni del clima dagli anni Cinquanta ad oggi, con un particolare focus sugli ultimi tre anni. Durante la diretta si discuterà dell’innalzamento delle temperature medie annue, dell’influsso dell’alta pressione di matrice Nordafricana permanente, della difficoltà di raffreddamento invernale del mare Adriatico settentrionale e la conseguente mitigazione delle pianure prossime alla costa. “Non sto preconizzando una catastrofe prossima ventura, cerco bensì di capire se queste ultime tre annate ne costituiscono i primi passi” ha spiegato l’enologo, sottolineando che “a partire dal giugno 2021 le medie mensili sono state costantemente superiori di 3 gradi al Nord, mentre Puglia, Campania, Calabria, Sicilia hanno visto scarti termici tra 1 e 2 gradi”. Giovanni Bigot approfondirà le conseguenze del cambiamento climatico sull’ecosistema del vigneto, come l’aumento di virulenza dei patogeni nelle diverse fasi fenologiche. “La Peronospora, così come l’Oidio, si sviluppa sulla base della disponibilità termica e idrica (mm di pioggia, bagnatura fogliare, umidità relativa dell’aria), ed è stato osservato come l’innalzamento delle temperature abbia moltiplicato la virulenza del patogeno soprattutto nei momenti in cui le condizioni a inizio stagione (aprile-maggio) e a fine stagione (settembre-ottobre) non sono ottimali, determinando un aumento della gravità delle infezioni” ha ricordato l’agronomo, aggiungendo che “confrontarsi e adattarsi al clima che cambia è possibile e necessario. Se rimaniamo ancorati alle pratiche agronomiche di sempre – ha concluso – i costi della difesa aumenteranno così come il rischio di non ottenere uva sana, mettendo inutilmente in crisi le strategie di protezione biologica, ultimamente additate come insufficienti e inefficaci ma solo perché non riadattate al cambiamento climatico”.


La nuova stagione delle “Conversazioni viticole”, che negli anni ha già superato i cento appuntamenti, ospiterà un parterre di esperti, tra cui docenti universitari e ricercatori, con i quali Bigot esplorerà diverse tematiche e punti di vista sulla gestione agronomica del vigneto. Le puntate saranno trasmesse in diretta streaming e rese disponibili anche in differita sui profili LinkedIn, Facebook, YouTube di “4Grapes” e in formato podcast sulle diverse piattaforme audio.

Gli Agnelli possono pascolare in pace, film con Cucinotta al Bifest 2024

Gli Agnelli possono pascolare in pace, film con Cucinotta al Bifest 2024Roma, 11 mar. (askanews) – La commedia d’autore Gli agnelli possono pascolare in pace, il nuovo film scritto e diretto da Beppe Cino, in concorso al Bif&st Bari International Film & Tv Festival 2024 nella sezione competitiva Italia FilmFest 2024/Nuovo cinema italiano, uscirà nelle sale pugliesi in anteprima nazionale il 21 marzo e arriverà in tutte le sale italiane l’11 aprile.


L’opera, che mescola al genere della commedia, la linea narrativa drammatica e le suggestioni del realismo magico, sarà presentato in anteprima mondiale il 20 marzo al Teatro Piccinni di Bari, alle ore 18:30, alla presenza del cast, del regista e del produttore della Draka Corrado Azzollini (presentazione in replica il 21 marzo alle ore 16:00 al Teatro Piccinni). Prodotto dalla Draka Production di Corrado Azzollini, con il contributo della Apulia Film Commission e distribuito dalla Draka Distribution, il film è stato girato interamente in Puglia, a Molfetta e vede, accanto ai protagonisti Maria Grazia Cucinotta, nel ruolo di Alfonsina e Massimo Venturiello nel ruolo del fratello Saverio, Tiziana Schiavarelli, Umberto Sardella, Rossella Leone, Dante Marmone, Valentina Gadaleta.


La storia ci porta in Puglia, dove la Madonna del paese appare in sogno ad Alfonsina Milletarì; la Madonna parla con accento straniero e chiede aiuto perché sepolta sotto un albero di carrube. Alfonsina si rivolge al fratello Saverio ma l’albero è al confine con il terreno dei Malavasi e tra le due famiglie i rapporti sono tesi da tempo. Dopo tanto scavare, alla fine una Madonna in frantumi tornerà alla luce, insieme ad una sconvolgente confessione. “È un film che affronta una tematica urgente del nostro presente – dichiara il regista Beppe Cino – il tema del confine, su cui si scontrano tutti i popoli di ogni razza e da sempre. Il titolo è ispirato alla sonata di Bach 208 “Le pecore possono pascolare in pace” ed è diventato Gli agnelli possono pascolare in pace a sottolineare come le vittime sacrificali per antonomasia possano crescere e trovare l’opportunità di un nuovo equilibrio”.


È una storia che mi ha subito conquistato – dichiara il produttore Corrado Azzollini – che ha la caratterizzazione dei luoghi del nostro amato Sud, dove è ambientata, ma che li travalica per divenire riflessione universale, poetica, lucida e a suo modo anche leggera sul limite rappresentato dal concetto di confine, sia esso territoriale, sociale o culturale. L’opera ha rappresentato un ritorno sul set diretto da Beppe Cino per entrambi gli interpreti protagonisti che dichiarano: “Sono stata davvero felice di tornare a lavorare con Beppe, regista e poeta visionario che riesce a trasformare tutto in magia, senza rinunciare a messaggi precisi e forti” ( Maria Grazia Cucinotta).


“Con Beppe ho lavorato altre volte, avevo tanti riferimenti interiori per questo ruolo. Lui affronta nel modo migliore le tematiche importanti, senza pesantezza, con una leggerezza che le rende immediate e godibili” (Massimo Venturiello).

IdeA Agro con Spo Zentrum e Jingold per produzione avocado in Sicilia

IdeA Agro con Spo Zentrum e Jingold per produzione avocado in SiciliaMilano, 11 mar. (askanews) – Una coltivazione di avocado su 100 ettari di terreno in Sicilia. E’ l’obiettivo della partnership strategica tra IDeA Agro e due realtà come Spo Zentrum e Jingold. L’accordo prevede la realizzazione di un impianto di avocado su un areale di circa 100 ettari nella provincia di Siracusa. Agro Avo, la nuova realtà nata dalla partnership tra le tre istituzioni “altamente sinergiche e complementari”, “si candida a diventare in pochi anni un player di riferimento nella produzione e commercializzazione di avocado siciliano in Italia”, si legge in una nota di IdeA Agro, lo strumento di private equity italiano che investe nel settore dell’agricoltura, lanciato nel 2018 da DeA Capital alternative funds.


Spo Zentrum, partner operativo locale nell’operazione, è una società siciliana specializzata in produzione, confezionamento e distribuzione di prodotti ortofrutticoli con circa 450 ettari in Sicilia, magazzini di pre-calibratura in Sicilia e centri logistici e di distribuzione nel centro Italia. Jingold, partner commerciale e di prodotto nell’operazione, rappresenta un attore globale nel settore del breeding e della commercializzazione di kiwi. Dispone di una vasta rete composta da oltre 800 agricoltori e collabora con partner commerciali in Sud America, Asia, Sud Africa ed Europa meridionale. L’idea di sviluppare un avocadeto in Sicilia è legata all’evidente opportunità di mercato che vede da diversi anni un trend dei consumi in costante ascesa sia a livello nazionale che internazionale. Dal punto di vista produttivo, prosegue la nota, la Sicilia offre un microclima ideale per la coltivazione dell’avocado consentendo di coniugare qualità del prodotto, rese produttive elevate e abbattimento dei costi di logistica con evidenti benefici in termini di sostenibilità.


Il progetto si connota come sostenibile attraverso l’adozione di pratiche di irrigazione efficienti e pratiche agricole sostenibili volte alla conservazione delle risorse idriche e preservazione del suolo mediante utilizzo di impianti di ultima generazione. Parallelamente, l’attuazione di una filiera corta e il sequestro di carbonio messo in atto dalla coltura giocheranno un ruolo significativo nella riduzione delle emissioni atmosferiche. Inoltre, l’impianto sarà connotato da una completa tracciabilità ai fini di garantire alta qualità del prodotto e da un importante sostegno all’economia locale attraverso investimenti mirati con un impatto sociale tangibile, al fine di creare opportunità occupazionali sul territorio. Per Pier Luigi Rossi, managing director del Fondo IDeA Agro, si tratta di un “ambizioso progetto, che ci vede collaborare con rinomati partner nell’ambito della produzione e della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli italiani. Dal suo primo closing nel 2018, il Fondo ha concluso con successo, con questa ultima operazione, nove investimenti per complessivi oltre 1.000 ettari, mirati a potenziare e sviluppare filiere agricole e agroindustriali corte e integrate. Siamo estremamente orgogliosi dei risultati finora ottenuti”. “Questo progetto rappresenta un’ottima opportunità, che potrebbe portare benefici significativi all’agricoltura locale e all’economia regionale – ha aggiunto Giacomo Rizzo, amministratore delegato di Spo Zentrum – Riteniamo che l’investimento nella coltura di avocado in Sicilia possa offrirci interessanti prospettive di crescita, promuovendo una gamma ancora più diversificata di colture all’interno del portafoglio prodotti e offrendo un’ulteriore risorsa redditizia per la società”. Per Alessandro Fornari, amministratore delegato di Jingold, “Questa iniziativa rappresenta un passo significativo nella nostra strategia di espansione e diversificazione. La Sicilia offre un ambiente ideale per lo sviluppo di questa coltura e collaborare con partner esperti del settore ci permette di combinare le nostre competenze e risorse per massimizzare il successo di questo progetto. Siamo fiduciosi che l’impianto avrà un impatto positivo sia sul territorio che sulla nostra società”.