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Autore: Redazione StudioNews

Cortei, Meloni: in Italia ci sono professionisti disordine pubblico

Cortei, Meloni: in Italia ci sono professionisti disordine pubblicoRoma, 7 mar. (askanews) – “Se sbaglia un poliziotto paga se uno aggredisce un poliziotto non succede nulla, c’è un’impunità. Ci sono professionisti del disordine pubblico, che fa questo di mestiere”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a ‘Dritto e rovescio’ su Rete4.


“Ringrazio le nostre forze dell’ordine – ha aggiunto – ed esprimo solidarietà per campagna denigratorie che di tanto in tanto vengono fuori. Dal 7 ottobre a oggi in Italia abbiamo avuto oltre 1000 manifestazione a sostegno della Palestina, perchè non abbiamo impedito le manifestazioni. Nel 97% dei casi non c’è stato nessun problema che significa che abbiamo un’ottima gestione. Se ci sono errori si verificano le responsabilità ed eventualmente si sanzionano ma non si può fare di tutta l’erba un fascio perchè l’anno scorso ci sono stati 120 agenti feriti e nessuno ha dato la sua solidarietà. Manifestare è un diritto ma rispettare le regole è un dovere”.

Meloni: l’opposizione èrancorosa, accadrà di tutto ma ho elmetto

Meloni: l’opposizione èrancorosa, accadrà di tutto ma ho elmettoRoma, 7 mar. (askanews) – “Ce l’ho l’elmetto, ci dormo anche perchè si sta vedendo un po’ di tutto. Quando abbiamo vinto le elezoioni i nostri avversari scommettevano sul fatto che avremmo fallito, sulle nostre divisioni, ma siamo una coalizione compatta e quindi è andata male. Hanno scommesso che saremmo stati isolati ma l’Italia è centrale in Europa, avevano scommesso che avremmo affossato il Pnrr ma siamo la prima nazione in Europa. Avevano scommesso nel crollo dell’economia ma l’Italia va meglio di prima. E quindi sta uscendo una natura livorosa, rancorosa, dei nostri avversari e questo mi fa immaginare che accadrà un po’ di tutto da qui alle europee ma non mi preoccupa perchè a me interessa il consenso”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a ‘Dritto e rovescio’ su Rete4.

Le energie di Giovanni Anselmo: l’invisibile oltre l’orizzonte

Le energie di Giovanni Anselmo: l’invisibile oltre l’orizzonteBilbao, 7 mar. (askanews) – Lo spazio, il tempo, i campi magnetici, le forze gravitazionali: Giovanni Anselmo ha praticamente sempre lavorato come artista intorno a questa tematiche e il Museo Guggenheim Bilbao gli dedica una grande mostra per raccontare una pratica e una visione che oggi, al tempo della crisi climatica, appare di perdurante attualità. Anselmo, morto a fine 2023, ha seguito la realizzazione del progetto fino all’ultimo e il museo vuole restituire “la profondità e il vitalismo della sua lezione”. Che, come ci ha detto Marta Blavia, del team di curatori del Guggenheim, ha avuto grande influenza.


“Sono in tanti – ha spiegato ad Blavia ad askanews – gli artisti contemporanei che dopo di lui hanno seguito questa strada di riflettere sulla natura, sulle forze che determinano il mondo. Quindi sono state scelte 41 opere che recuperano e che rivisitano tutta la sua carriera artistica sin dall’inizio negli Anni Settanta, fino a oggigiorno”. Forme, materiali, giustapposizioni tra grande peso e leggerezza, tra marmi e proiezioni effimere, a volte segrete, ma presenti e attivate dal passaggio dei visitatori. Tutto si muove intorno a un’idea di energie che si intrecciano e contribuiscono a dare forma al mondo e, ovviamente, alla stessa arte di Anselmo, che tende ad avvicinarsi all’infinito e, soprattutto, all’invisibile. “Quando camminiamo per le gallerie – ha aggiunto Marta Blavia – ci rendiamo conto che troviamo delle opere realizzate in diverse epoche, ma che alla fine parlano da diverse prospettive sui concetti essenziali, come la forza, l’energia, lo spazio, il tempo, eccetera eccetera”.


È chiaro che, di fondo, le suggestioni che si percepiscono in mostra rimandano alla sintassi dell’arte povera, ma le definizioni sono sempre restrittive alla fine e il lavoro di Anselmo mantiene una sua unicità, una sua coerenza, che lo avvicinano ad altri grandi della scena italiana molto difficili da incasellare, come per esempio Giulio Paolini. Ma ognuno corre da solo e lo fa con il suo passo ed è bello immaginare che fuori dalla celebre fotografia su tela “Entrare nell’opera”, l’artista stia correndo verso il mistero, l’insoluto e la sua complessa dimensione di libertà. Intitolata “Oltre l’orizzonte” e curata da Gloria Moure, l’esposizione del Guggenheim Bilbao è aperta al pubblico fino al 19 maggio.

SI Campus 2024: oltre 12.500 partecipanti in presenza e on line

SI Campus 2024: oltre 12.500 partecipanti in presenza e on lineMilano, 7 mar. (askanews) – Oltre 12.500 partecipanti hanno seguito in presenza e online le 151 iniziative del Social Innovation Campus 2024, l’iniziativa di Fondazione Triulza che si è svolta in Mind, il distretto dell’innovazione di Milano il 28 e il 29 febbraio. “Skills 4 Social Innovation. I talenti di tutti per costruire il futuro” è stato il tema declinato in questa quinta edizione dell’iniziativa. La partecipazione registrata nella due giorni di lavori ha confermato che il Social Innovation Campus è l’evento italiano dei giovani sull’innovazione sociale: degli oltre 12.500 partecipanti, 10.723, pari all’86 per cento, sono stati giovani e giovanissimi con un incremento di quasi il 70% rispetto al 2023. Sono loro i protagonisti del Campus che sperimentano e toccano con mano tecnologie e innovazione, ascoltano e interagiscono con mentor e relatori e, soprattutto, co-progettano e propongono soluzioni concrete a partire da sfide reali.


Nel corso del Campus i ragazzi delle scuole secondarie di II grado di 26 Comuni di Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto hanno partecipato a laboratori tematici e di orientamento al lavoro e a due percorsi di co-progettazione, hackathon, in presenza e online attraverso i quali hanno presentato le loro visioni, valori e proposte tecnologiche e innovative per migliorare l’ambiente, la vita delle persone e delle comunità. E oltre 30 ricercatori, cooperatori e startup innovative di tutta Italia, durante diversi eventi e nel Contest annuale Social Tech hanno presentato progetti e soluzioni ad impatto sociale e ambientale. “Dopo cinque edizioni del Social Innovation Campus abbiamo constatato come stia crescendo la qualità progettuale, l’attenzione e la consapevolezza dei giovani sull’impatto, non solo ambientale ma anche sociale. Di fatto, le loro proposte e i loro progetti sono sempre più complessi, concreti e ‘intransigenti’ nei confronti del rispetto per l’ambiente e dell’inclusione sociale, due aspetti da cui non si può più prescindere, secondo i giovani – afferma Massimo Minelli, presidente di Fondazione Triulza – Un ruolo fondamentale nelle progettazioni hanno le tecnologie, che sono uno strumento per raggiungere obiettivi ad impatto. In tutti i progetti però vi sono i luoghi fisici al centro a indicare la voglia di stare insieme”.


In gara, al Contest Social Tech, 20 cooperative e startup sociali innovative di tutta Italia selezionate con i loro progetti di innovazione e impatto. Una giuria di 40 esperti ha valutato le loro proposte e ha assegnato il primo premio di 5.000 euro alla startup innovativa CoffeeFrom di Milano che trasforma i fondi di caffè esausti, normalmente smaltiti in discarica, in nuovi materiali termoplastici. Secondo e terzo premio, (la partecipazione alla prossima edizione del Master in Europrogettazione BEEurope) sono stati assegnati, rispettivamente, a: Human Maple, startup innovativa di Castelfranco Emilia che attraverso posacenere interattivi promuove la raccolta e il riciclo delle cicche di sigaretta; e alla Cooperativa di Fermo CoosMarche per Intellica, una piattaforma web di stimolazione cognitiva digitale a beneficio di fragilità come la disabilità cognitiva, i disturbi dello spettro autistico e le demenze. Dagli studenti dei 20 team hackathon, sono soluzioni e proposte per tutelare l’ambiente attraverso una gestione efficace dei rifiuti, migliorare la fruizione degli spazi pubblici, rendere il mondo della moda e i servizi di mobilità più sostenibili, ideare il supermercato del futuro e piattaforme cooperative di servizi. Il tutto utilizzando l’Intelligenza Artificiale e cloud computing in modo innovativo e considerando l’impatto. Quindici team hanno lavorato per 36 ore consecutive in presenza in Mind. Cinque team hanno seguito un percorso online iniziato a gennaio con webinar di approfondimento sulle sfide condotti da esperti delle aziende partner. Nella seconda giornata del Campus tutti hanno presentato alle giurie le loro proposte.


Il primo premio dell’Hackathon in presenza (1.500 euro) è stato vinto dai “Green Titans” (Liceo Veronica Gambara di Brescia) che con il progetto “Maaaxi- Da fermata a mini hub” hanno proposto la riqualificazione delle fermate degli autobus per trasformarle in mini hub ricchi di servizi collegati con app MaaS (Mobility as a Service). L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale in questo rinnovato sistema di mobilità ha valso ai Green Titans anche il premio speciale Microsoft di 500 euro. Il secondo premio (500 euro) è andato ai Lorem Ipsum (Liceo Artistico Preziosissimo Sangue di Monza) che con il loro progetto “RePlace” hanno portato un nuovo concetto di spazio pubblico urbano, dedicato ai giovani e alla comunità, costruito con materiali di scarto e con una app per vendere prodotti sostenibili e promuovere business ideati dai giovani. I progetti dei team premiati dal terzo al sesto posto hanno vinto una stampante Epson e sono stati: Eco-laboriamo (ITCG Primo Levi di Seregno), Idrocacciuoli (Liceo delle Scienze Umane Preziosissimo Sangue di Milano), Zootropolis (ITET Bassi di Lodi) e The Crusoes (Liceo Muratori San Carlo di Modena).


Il primo classificato per l’Hackathon online (premiato con 1.500 euro) è stato il team “I Riciclanti” (Istituto Tito Acerbo di Pescara) per la proposta di ReGreen Hub, una cooperativa di piattaforma nata per fronteggiare il problema degli elevati rifiuti prodotti dal settore dell’industria tessile. Secondo classificato (500 euro) il Liceo Scientifico D’Ascanio di Montesilvano per Reshame, una app per scambiare i propri capi di abbigliamento in un luogo fisico in cui sarà possibile accedere a diverse attività di aggregazione e servizi gratuiti. Punto di forza del Social Innovation Campus è la “community” di partner ed esperti che cresce ogni anno e con cui Fondazione Triulza costruisce in modo partecipato il programma culturale e il programma di attività dedicate alle scuole e ai giovani. Una community verticale sui temi dell’innovazione ma estremamente trasversale in termini di contenuti proposti e di provenienza dei soggetti e realtà coinvolte: stakeholder Mind, imprese tech, finanza, startup a impatto, terzo settore, cooperazione, enti filantropici, università, ricerca e istituzioni. Il Campus è organizzato dalla prima edizione in collaborazione con le ancore di Mind: Arexpo, Lendlease, Human Technopole, IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio, Università degli Studi di Milano e Politecnico di Milano. L’edizione 2024 è realizzata con il supporto di Microsoft e UnipolSai, in partnership come main sponsor con Coopfond, Fondo Sviluppo, General Fond, Umana, UniCredit. E di A2A Life Company, CMB Carpi, Gruppo CAP, CVING, UNES – il Viaggiator Goloso e Valore Italia come sponsor. Il Campus ha ottenuto il contributo di Regione Lombardia e il patrocinio di ASviS-Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Città Metropolitana di Milano e Comune di Milano. Il programma culturale è organizzato e promosso in collaborazione di: AVIS Regionale Lombardia, BEEurope, Cariplo Factory, Cesvip Lombardia, Consorzio Nazionale CGM, CSVnet Lombardia, CSV Milano, Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale, Drimlab, Enaip Lombardia, Europe Direct, European Commission’s Joint Research Centre, Finlombarda, Fondazione Cariplo, Fratello Sole Scarl, Fondazione Social Venture GDA, ITS Angelo Rizzoli Academy, ITS Meccatronica Lombardia, ITS Move Academy, Legambiente Lombardia, Manageritalia Lombardia, Net, Rold Academy, Scuola di Restauro di Botticino, Università degli Studi di Milano Bicocca. Il Campus è reso possibile anche grazie al supporto tecnico di Epson, Il Portico Cooperativa Sociale, Mimesi – Media Intelligence, Mondovisione Soc Coop Soc Onlus, Planeat.eco, Smacrent, Stripes Coop Sociale Onlus e Zero Impack. Media partner sono Askanews, Nòva-Il Sole 24 Ore, Vita non profit.

Gruppo Pizzium festeggia 7 anni annunciando 12 nuove pizzerie nel 2024

Gruppo Pizzium festeggia 7 anni annunciando 12 nuove pizzerie nel 2024Milano, 7 mar. (askanews) – L’8 marzo Pizzium festeggia sette anni e annuncia per il 2024 l’apertura “di almeno altri 12 nuove pizzerie”. Il piano è già partito nei giorni scorsi con l’inaugurazione di Pizzium a Trieste e la messa in cantiere di nuovi locali ad Alessandria, Rimini e Ferrara.


Fondato da Nanni Arbellini e Stefano Saturnino nel 2017, Pizzium è oggi un gruppo di cui fa parte anche il brand Crocca, che ha chiuso il 2023 con un fatturato netto di 43,5 milioni di euro (39,5 con Pizzium), segnando una crescita del 45% rispetto al 2022 e un Ebitda di circa il 20%. Le novità riguardano anche Crocca: a Milano dopo l’apertura di febbraio in via Vigevano, arriveranno due nuovi locali in via California e via Plinio. Se dunque il 2023 era stato un anno importante per lo sviluppo del Gruppo, con l’inaugurazione di ben 15 locali che avevano portato il totale a ben 52 pizzerie, le due insegne cresceranno con lo stesso ritmo anche quest’anno, superando i 60 locali in tutta Italia.

Parità genere, Johnson e Johnson MedTech Italia ottiene certificazione

Parità genere, Johnson e Johnson MedTech Italia ottiene certificazioneRoma, 7 mar. (askanews) – Garantire il progresso della salute per tutta l’umanità richiede non solo una leadership coraggiosa, ma anche una cultura costruita su fondamenta di integrità, responsabilità ed etica. Caratteristiche queste che da sempre sono parte del dna di Johnson & Johnson MedTech Italia, azienda operante nel settore delle tecnologie MedTech, che oggi conferma il proprio impegno per la diversità, l’equità e l’inclusione superando l’audit gestito da Bureau Veritas e certificandosi per la parità di genere.


Un risultato questo che si aggiunge alle iniziative e ai numeri che raccontano già l’approccio dell’azienda in cui già nel 1886, anno della fondazione del gruppo, su 14 dipendenti 8 erano donne: oggi su circa settecento persone che lavorano in Johnson & Johnson MedTech Italia il 60% è donna, il 59% ricopre ruoli manageriali, mentre le dirigenti donna rappresentano il 50% del personale dirigente. La certificazione per la parità di genere è stata rilasciata sulla base dell’analisi effettuata su sei aree di interesse: cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.


Negli anni, l’impegno sui temi della diversità, equità e inclusione, in linea con i principi del Credo J&J – la carta dei valori che guida l’operato dell’azienda verso le proprie persone, i clienti e le comunità di riferimento -, ha portato l’azienda a raggiungere importanti traguardi sia nelle politiche interne che nei riconoscimenti esterni, anche grazie all’impegno dei dipendenti catalizzato negli Employee Resource Groups (ERGs), gruppi di dipendenti auto organizzati che hanno come obiettivo quello di sensibilizzare e impegnare l’organizzazione su alcuni temi sociali inerenti al mondo DE&I. Tra questi il gruppo “Women Leadership & Inclusion” (WLI), nato oltre 25 anni fa con l’obiettivo di favorire l’inclusione, lo sviluppo professionale e il networking per le donne in azienda. “Il nostro Credo ci guida ogni giorno nella necessità di garantire un ambiente lavorativo inclusivo in cui ogni persona deve essere considerata e valorizzata nel rispetto della diversità e della dignità di tutti – ha dichiarato il Presidente e Amministratore delegato di Johnson & Johnson MedTech Italia Gabriele Fischetto – L’ottenimento della certificazione per la parità di genere è un attestato del lavoro che da sempre la nostra azienda ha fatto per garantire che i principi dell’equità e dell’inclusione siano parte integrante di ogni ambito della nostra organizzazione e della nostra cultura. Siamo consapevoli che gli schemi e modelli del passato non funzionano più e che per costruire un futuro resiliente e sostenibile per tutti e soprattutto per le giovani generazioni, le aziende e i leader di oggi hanno il compito di trasformare le sfide in opportunità, abbracciando il progresso culturale offerto dalla valorizzazione della diversità e dalla promozione di una cultura inclusiva all’interno delle proprie organizzazioni. Nella nostra azienda stiamo già assistendo all’impatto positivo che tutto questo è in grado di generare e vogliamo continuare a progredire, sperando di essere un esempio virtuoso per il nostro Paese, in cui ancora molto c’è da fare”.

Libri, “La ragazza di Boston”: il nuovo romanzo di Paolo Valenti

Libri, “La ragazza di Boston”: il nuovo romanzo di Paolo ValentiRoma, 7 mar. (askanews) – “La ragazza di Boston” è il nuovo romanzo del giornalista Paolo Valenti: edito da Arkadia Editore, sarà disponibile da domani, venerdì 8 marzo in tutte le librerie e negli shop online.


Le parole che danno il via alla storia sono quelle di Alessandro Gentili: un ragazzo di ventidue anni che, come tanti coetanei, divide le sue giornate tra studio, passione per il calcio e ascolto della musica. È il 21 marzo 1990 e sta per iniziare una nuova sessione d’esame. Alessandro non sa ancora che, varcando la soglia dell’aula, incontrerà la persona che più di ogni altra lascerà un’impronta indelebile nella sua vita: Meredith O’Brady, l’assistente che sta per interrogarlo, “la ragazza di Boston” del titolo, trasferitasi in Italia per via del lavoro del padre. Nel giro di poco tempo, la bella e brillante Meredith entra prepotentemente nelle giornate di Alessandro, insieme al quale si lancia con entusiasmo nel turbinio di emozioni, trasporto sentimentale e attrazione fisica di una relazione totalizzante. Passa qualche mese, siamo così nell’estate 1990: dopo la celebrazione del rito collettivo dei mondiali di calcio, Meredith spinge Alessandro ad accompagnarla nel suo temporaneo ritorno negli Stati Uniti. Una vacanza in cui Alessandro tocca con mano prima il dinamismo caotico di New York e delle sue esperienze fuori dal comune – come l’incontro ad Harlem con il reverendo che conobbe gli U2 quando girarono nella sua chiesa uno dei video del film Rattle and Hum – e poi la realtà diversa e più misurata di Boston.


Qui, per la prima volta, Alessandro intuisce che la sua relazione non gode dell’immunità ai problemi che, fino a quel momento, gli era parso che potesse avere. La conoscenza del fratello di Meredith e la notte nella quale lei lo lascia ad aspettarla fuori casa fino a tardi, portano Alessandro a coltivare dubbi e inquietudini che si materializzeranno a Roma qualche mese dopo, quando dal passato emergerà con prepotenza la figura di Francis, ex fidanzato di Meredith trasferitosi in Italia con l’intenzione di riconquistarla a tutti i costi. Non sempre l’amore vince su tutto…ma se le cose cambiassero quando, molti anni più tardi, un Alessandro ormai cinquantenne nel pieno della carriera, a Boston per motivi di lavoro, venisse colto dal richiamo di quei momenti mai più rivissuti, desiderando di incontrare nuovamente Meredith e di poterle aprire ancora le porte del suo cuore che, di fatto, non l’ha mai abbandonata?


“La ragazza di Boston è un romanzo intenso, una storia che racconta le esperienze totalizzanti della gioventù. Una cascata di emozioni che incide il suo percorso tra amore e amicizia, partite di calcio e passione per il rock e trova nel respiro lirico delle ultime pagine un finale scritto dalla fantasia del lettore”, commenta Paolo Valenti.

Fondazione Crt entra in azionariato Enosis a supporto eccellenze

Fondazione Crt entra in azionariato Enosis a supporto eccellenzeRoma, 7 mar. (askanews) – Fondazione CRT ha deliberato un investimento in Enosis, il centro di ricerca applicata e di consulenza per lo sviluppo di vini di qualità in Piemonte, a conferma del rinnovato supporto alla diffusione delle eccellenze agroalimentari e enogastronomiche del territorio.


Obiettivo è supportare la crescita di una realtà dell’enologia del territorio diventata punto di riferimento a livello internazionale. L’impegno della Fondazione consentirà da un lato di dare continuità al progetto nato nel 2005 dalla competenza dell’enologo Donato Lanati e assicurerà dall’altro la permanenza in Piemonte del centro di ricerca, il cui lavoro negli anni è finito sotto i riflettori di molti investitori anche oltre i confini nazionali. L’ingresso di Fondazione CRT nell’azionariato di Enosis, si spiega in una nota, permetterà un’ulteriore crescita professionale della struttura e del team in modo da garantire la continuità della gestione nel tempo e mantenere l’elevato standard dei servizi e delle prestazioni. Il gruppo nel complesso ha chiuso il 2023 registrando un fatturato intorno a 3,8 milioni di euro e un ebitda di circa 2,4 milioni.


“Il supporto al settore enogastronomico del territorio è uno dei punti cardine della strategia di intervento di Fondazione CRT -spiega Andrea Varese, segretario generale di Fondazione CRT – Si tratta di un settore fondamentale che ha permesso negli anni di far conoscere l’eccellenza del Piemonte nel mondo e siamo convinti che il nostro sostegno a una realtà come quella di Enosis non potrà che portare ulteriori benefici al territorio sia di carattere economico sia sociale”.

Arte, apre a Milano The Prism Core Center

Arte, apre a Milano The Prism Core CenterRoma, 7 mar. (askanews) – Dopo il successo di Project Revelation, sancito da oltre 5.000 visitatori, The Prism apre un nuovo spazio permanente: The Prism Core Center, dedicato alla ricerca artistica di Stefano Simontacchi, in Piazza Napoli 22 a Milano.


Un luogo di scambio e di sperimentazione, a ingresso gratuito, nato per creare connessioni con il pubblico, aperto alla città e ai visitatori, per stimolare la consapevolezza di sé e lo spirito di ricerca in ogni individuo. L’esposizione artistica e il palinsesto di eventi che saranno proposti sono curati da Marco Senaldi. The Prism Core Center è una piattaforma di dialogo artistico, ricerca interiore e sperimentazione che si apre alla dualità di introspezione e condivisione, un luogo dove fermarsi e dedicarsi del tempo. Un proposito che diventa sempre più necessario, essenziale in un tessuto urbano in perenne movimento che trova nella città di Milano la sua massima espressione. Da un lato, lo spazio propone una fruizione intima dell’arte esposta, che incoraggia il visitatore a una ricerca introspettiva e quindi individuale; al contempo si configura come luogo di scambio, di incontro e di sviluppo della conoscenza, grazie anche ad una ricca programmazione di appuntamenti ad ampio spettro tematico, tra talk, presentazioni di libri, workshop e laboratori aperti al pubblico.


The Prism Core Center ha l’obiettivo di creare connessioni con il mondo interiore ed esteriore intorno al quale ruota la vita di ogni individuo. Confrontarsi con le opere di The Prism significa intraprendere un viaggio emozionale che invita il visitatore a risvegliare immagini e archetipi dimenticati, ad andare oltre il semplice livello materiale, a riscoprire un dialogo tra la dimensione spirituale individuale e quella universale. Ogni opera esposta diventa una porta di ingresso verso una dimensione interiore più ampia alla scoperta del proprio autentico sé. Una visione e dei concetti che si radicano in una originale storia spirituale dell’arte, con rimandi alla fisica quantistica e sorprendenti riscontri negli studi neuroscientifici.


“The Prism Core Center proietta in una nuova dimensione che va oltre il concetto di mostra. – commenta Stefano Simontacchi, ideatore di The Prism – “È il cuore pulsante di un’esperienza in continuo divenire dove creazione, esposizione, interazione e scambio si fondono dando origine a una vera e propria opera d’arte vivente. The Prism Core Center è il concetto stesso di piattaforma fruibile che consente al visitatore di essere protagonista e creatore”. In merito alla realizzazione dello spazio The Prism Core Center, Stefano Simontacchi prosegue: “È molto bello avere partecipato a creare un luogo che dà la possibilità alle persone di vivere un’esperienza emozionale che diventa interazione. The Prism Core Center esiste per fare fruire l’energia che muove il mondo: le emozioni. Tantissime persone vengono e davanti a un’opera piangono, sorridono, si emozionano e poi ritornano per condividere l’esperienza con il partner, gli amici o i figli. È questa energia la vera protagonista qui”.


Gli ampi ambienti del centro ospitano la nuova sala espositiva Emotional Journey: l’imponente spazio accoglie un percorso composto da opere inedite afferenti alle emozioni, che per The Prism sono alla base del vivere quotidiano e delle esperienze che ognuno attraversa. Lo spettatore può godere e ammirare questa nuova esposizione accompagnato da un mediatore culturale, sempre presente all’interno dello spazio, per poi avventurarsi nel percorso immersivo di Project Revelation, un itinerario unico nel suo genere che si sviluppa attraverso sette sale, in cui lo spettatore, guidato dalla voce dell’artista, è protagonista di un viaggio meditativo e di rivoluzione umana, grazie alle opere esposte, all’utilizzo del suono, della luce, del colore e di una precisa simbologia.

Al via ConSenso: progetto in Tanzania per capire effetti clima sul caffè

Al via ConSenso: progetto in Tanzania per capire effetti clima sul caffèMilano, 7 mar. (askanews) – Accademia del caffè espresso, fondata dal produttore di macchine per caffè La Marzocco, Cisco e Pnat lanciano ConSenso, un progetto di sperimentazione scientifica in Tanzania nella regione di Mbeya, nella piantagione di caffè di Utengule coffee farm. Il progetto ha l’obiettivo di scoprire come il cambiamento climatico incide sulle piante di caffè Arabica che vengono coltivate in loco. I ricercatori useranno i dati generati da una serie di sensori alimentati a energia solare, per capire quali azioni intraprendere per migliorare il raccolto, aumentare la sostenibilità e usare nel modo migliore l’acqua necessaria all’irrigazione. Nel lungo termine, i ricercatori pensano di creare delle linee guida che possano aiutare la comunità del caffè ad affrontare le sfide imposte dal riscaldamento globale


La Tanzania è uno dei 20 maggiori produttori di caffè a livello globale e sta già subendo importanti conseguenze del cambiamento climatico. Qui uno dei problemi più rilevanti per le coltivazioni del caffè è dato dalla disponibilità di acqua, dovuta a momenti di siccità prolungati e da una stagione delle piogge sempre più breve. Per comprendere l’impatto del cambiamento delle condizioni metereologiche, il progetto ConSenso utilizza speciali sensori IoT progettati ad hoc da PNAT in collaborazione con Accademia del Caffè Espresso, che saranno posizionati direttamente sulle piante, per monitorare costantemente i parametri interni, come l’idratazione. Parallelamente, sonde ambientali tracceranno parametri come l’umidità o la presenza di agenti patogeni. Un secondo obiettivo del progetto è anche calcolare e visualizzare in tempo reale la capacità di cattura dell’anidride carbonica della piantagione, usando ulteriori sentori che monitoreranno i benefici che gli alberi da ombra e le piante di caffè portano in termini di assorbimento di CO2 e particolati. I dati combinati di tutti i sensori saranno convogliati tramite una connessione locale di tipo radio in tecnologia LoRaWAN (caratterizzata da trasmissione a lunghe distanze e consumi elettrici ridotti) creata da Cisco che raccoglierà e analizzerà localmente i dati; questi saranno poi trasmessi via internet da sistemi Cisco verso il data center di PNAT che si trova a Firenze, per ulteriori analisi.


“Dobbiamo ancora esplorare tanti modi di usare la tecnologia dell’Internet delle Cose. Questo progetto è un esempio fantastico di un caso d’uso che permette di ottenere i dati che oggi possono aiutarci a prendere decisioni migliori per la sostenibilità, catturando informazioni preziose e supportando anche le sperimentazioni più innovative” ha commentato Angelo Fienga, direttore sustainabilty solutions Emea di Cisco. “Grazie al progetto Consenso abbiamo potuto realizzare un intero sistema di monitoraggio da remoto di tutte le principali caratteristiche di crescita e fisiologiche di una piantagione di caffè – commenta il professor Stefano Mancuso, co-fondatore di Pnat – Le soluzioni tecnologiche sviluppate da Pnat per questo progetto, permetteranno di seguire in tempo reale la crescita delle piante coltivate, adattandone le cure ai cambiamenti dell’ambiente”. “In Tanzania, e in particolare nella regione di Mbeya, negli ultimi 15 anni l’acqua è diventata una risorsa sempre più critica per la coltivazione del caffè. Qui il cambiamento climatico ha abbreviato la stagione delle piogge e questo ha reso necessaria la realizzazione di impianti di pompaggio e irrigazione che estraggono acqua dai fiumi vicini – ha aggiunto Massimo Battaglia, coffee research leader di Accademia del Caffè espresso – Questo è un progetto unico che ci rende molto orgogliosi perché permette di adattare le pratiche agricole alle nuove e vere necessità delle piante. D’ora in poi saranno le piante a suggerirci come affrontare le nuove sfide climatiche ed ambientali”.