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Autore: Redazione StudioNews

Superfici mais dimezzate in 10 anni, previsto ulteriore calo 4%

Superfici mais dimezzate in 10 anni, previsto ulteriore calo 4%Roma, 5 mar. (askanews) – “Le superfici coltivate di mais si sono dimezzate rispetto al 2012 e si stima che a causa dell’introduzione dei nuovi vincoli normativi imposti dalla PAC, assisteremo ad un ulteriore calo del 4%. Un trend negativo che sembra non arrestarsi e che si spiega, oltre che con le conseguenze dei cambiamenti climatici, anche e soprattutto dalle tante scelte discutibili che l’Unione Europea ha compiuto in questi anni”. Lo ha dichiarato il presidente di Confcooperative Fedagripesca Carlo Piccinini intervenendo al convegno “Il futuro del mais? È la cooperazione” organizzato a Vicenza su iniziativa della Confcooperative Fedagripesca Veneto e Vicenza.


“Agendo in nome di obiettivi ‘pseudo-green’ – ha dichiarato Piccinini – l’Europa ha formulato proposte che portano con sé come inevitabile conseguenza una riduzione della capacità produttiva dei paesi dell’Unione, specie in filiere strategiche come l’ortofrutta, il vino o i cereali. Il tutto senza che sia garantita alcuna forma di reciprocità. Abbiamo più volte evidenziato come non sia più pensabile che vengano introdotti e commercializzati nel Vecchio continente prodotti provenienti dai paesi terzi che non rispettano gli stessi standard qualitativi, ambientali ed etici che contraddistinguono le produzioni comunitarie”. Al convegno è intervenuto anche il presidente del Settore Grandi Colture Daniele Castagnaviz che ha posto l’accento sulla necessità di superare il divieto di monosuccessione (condizionalità) previsto dalle nuove normative in materia di Pac, per consentire la coltivazione in deroga del mais in rotazione per 2 anni su 3, nei soli areali vocati ovvero nelle sole aree irrigue delle 5 regioni della Pianura padana. Una soluzione sostenibile da un punto di vista ambientale e che non presenta problemi agronomici non gestibili. “Non dimentichiamo – ha dichiarato Castagnaviz – che il mais da granella è un pilastro imprescindibile per il comparto agroalimentare italiano e assume una posizione centrale nella filiera zootecnica alla base di prodotti DOP di eccellenza”.


Accanto alle richieste in tema di Pac, nel convegno si è lanciato anche un grande appello ai produttori, di puntare con determinazione sulla leva dell’aggregazione. “Le cooperative – ha sottolineato il responsabile Grandi Colture e Servizi di Confcooperative Veneto Emilio Pellizzari – consentono anche ad aziende agricole di medie e piccole dimensioni di introdurre nuove tecniche di coltivazione. Attraverso le cooperative è inoltre possibile commercializzare il mais entrando nel mercato finanziario puntando ad ottenere maggiore marginalità”.

Vino, a Vinitaly quattromila Cantine da Italia e oltre 30 Paesi

Vino, a Vinitaly quattromila Cantine da Italia e oltre 30 PaesiMilano, 5 mar. (askanews) – Sono quattromila le aziende del vino provenienti da tutta Italia e da oltre trenta Paesi che hanno confermato la loro presenza alla 56esima edizione di Vinitaly, in programma a Veronafiere dal 14 al 17 aprile.


“Una partecipazione espositiva consolidata che conferma la centralità del Salone internazionale del vino e dei distillati sempre più targetizzato sulle esigenze delle imprese e sulla promozione del settore in Italia e sui mercati esteri, storici ed emergenti” affermano gli organizzatori, spiegando che in questa direzione va anche il nuovo Piano strategico di Veronafiere “One 2024-2026, che contempla un rafforzamento ulteriore della mission di Vinitaly volta ad amplificare la piattaforma promozionale del brand per garantire, al contempo, investimenti per l’incoming sulla manifestazione e sul prodotto italiano nelle piazze export più strategiche, grazie a un radicamento di Veronafiere ancora più capillare proprio in quelle aree”. In contemporanea a Vinitaly 2024 anche la 28esima edizione di “Sol, International olive oil trade show” (area C); “Xcellent Beers” (area C) e il 25esimo “Enolitech, Salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra” (pad. F). Con le tre rassegne, il numero delle aziende presenti nei 17 padiglioni della fiera sale a quasi 4.300 (dato al 4 marzo 2024). Confermato anche “Vinitaly and the city”, il fuorisalone in calendario nel centro della città scaligera dal 12 al 15 aprile, che nel 2023 aveva registrato oltre 45mila degustazioni da parte dei winelover.


Sabato 13 aprile 131 produttori selezionati da Wine Spectator e Veronafiere si ritroveranno alle Gallerie Mercatali per la 13esima edizione di “Vinitaly Operawine”, l’evento première del Salone internazionale che ogni anno punta i riflettori sugli ambasciatori e sulle iconiche etichette del vino italiano negli States. Quest’anno si contano tre debutti rispetto alla selezione 2023, a cui si aggiungono sei aziende che tornano in lista dopo l’assenza dello scorso anno. Con 33 produttori rappresentati, la Toscana è ancora una volta la regione capofila ma sono confermati anche il secondo e terzo gradino del podio, occupati rispettivamente da Piemonte (19 aziende) e Veneto (18), seguiti a loro volta dalla Sicilia che passa dalle dieci cantine del 2023 a 16. E se due produttori selezionati su tre provengono proprio dalle “regioni bandiera” del vino italiano, guardando alla geografia enologica complessiva dello Stivale il primato per rappresentatività va al Nord (43%), seguito dal Centro (33%) e poi da Sud e Isole (24%). Tema del layout di “Vinitaly Operawine 2024” è l’opera lirica, iscritta da quest’anno nel Patrimonio immateriale dell’Unesco.

Tajani: l’Italia chiede una pausa prolungata e duratura delle ostilità a Gaza

Tajani: l’Italia chiede una pausa prolungata e duratura delle ostilità a GazaRoma, 5 mar. (askanews) – Sul piano politico e diplomatico, “resta essenziale raggiungere un cessate il fuoco sostenibile a Gaza”, “anche per attenuare le tensioni regionali”. Lo ha detto oggi il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani alla Camera. “L’Italia chiede una pausa prolungata e duratura delle ostilità, che porti a un cessate il fuoco sostenibile come richiesto anche dalle Risoluzioni 2712 e 2720 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”, ha precisato il ministro.


Il conflitto fra Israele e Hamas, ha ricordato Tajani, ha già avuto un “impatto devastante sulla regione”, dove sono attivi “diversi focolai di tensione”. A questo proposito, il ministro ha citato “l’allargamento degli scontri in Cisgiordania; l’incremento di intensità del confronto tra le Forze Armate israeliane ed Hezbollah lungo il confine libanese; le recenti tensioni in Siria, Iraq e, in parte, anche tra Iran e Pakistan; gli attacchi degli Houthi”.

Agricoltura, Cia: bene proroga norme assicurative in Milleproroghe

Agricoltura, Cia: bene proroga norme assicurative in MilleprorogheRoma, 5 mar. (askanews) – Soddisfazione di Cia-Agricoltori Italiani per la proroga di sei mesi della nuova disciplina riguardante l’assicurazione obbligatoria sulla responsabilità civile per i macchinari agricoli a utilizzo esclusivo aziendale, contenuta nel Milleproroghe.


“E’ anche grazie al nostro lavoro se si è riusciti a rinviare l’entrata in vigore delle nuove norme assicurative al primo luglio 2024 – spiega in una nota il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – Pur se temporaneo, questo risultato eviterà agli agricoltori un aggravio di costi e adempimenti in un momento di grande difficoltà per il mondo agricolo”. Cia garantische infine che proseguirà nell’interlocuzione con i decisori politici “per arrivare a una soluzione che non penalizzi il settore e recepisca coerentemente la nuova Direttiva comunitaria concernente l’obbligo assicurativo per la responsabilità civile verso terzi”.

Al Riviera International Film Festival (Riff) una giuria da Oscar

Al Riviera International Film Festival (Riff) una giuria da OscarRoma, 5 mar. (askanews) – Rivelati i primi nomi confermati delle giurie ufficiali dell’ottava edizione del Riviera International Film Festival (Riff) che si terrà dal 7 al 12 maggio a Sestri Levante; saranno chiamati a valutare i lungometraggi internazionali di registi under 35 e il concorso dedicato ai documentari a tema ambientale.


Presidente della giuria Film sarà Andrew Dominik, regista, tra gli altri, di L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford e del controverso Blonde sulla vita di Marilyn Monroe. Insieme a lui due Premi Oscar: il montatore Pietro Scalia, vincitore in carriera di due statuette e altrettante nomination, tra i suoi film più recenti Ferrari di Michael Mann e la regista Eva Orner, vincitrice dell’Academy Awards per il suo documentario Taxi to the Dark Side, che presiederà la giuria Documentari. Per la prima volta in Riviera anche l’importante produttore Clayton Townsend che, oltre ad aver prodotto alcuni tra i più grandi successi di Oliver Stone, come Ogni maledetta domenica, Assassini nati, JFK – Un caso ancora aperto e Nato il 4 luglio, ha riscosso grande successo con commedie americane come 40 anni vergine, Molto incinta e Tre scapoli e un bebè. Tra i giurati anche la fotografa Veronica Gaido, la regista norvegese Erika Calmayer vincitrice della scorsa edizione del RIFF 2023 e Jan Pachner, segretario generale della One Ocean Foundation, importante fondazione per la protezione del Mediterraneo.


In attesa di scoprire i nomi degli altri giurati, di tutti gli ospiti e dei film che saranno presentati, il Riviera International Film Festival, forte dell’incredibile successo della scorsa edizione che ha contato oltre 8mila presenze, torna con il suo format ormai collaudato che alle tantissime proiezioni, sia delle opere in corso che di anteprime evento di film prossimamente sul grande schermo o sulle principali piattaforme, affianca talk con i protagonisti del cinema italiano e internazionale, masterclass con eccellenze della settima arte e, ancora, ampio spazio alle serie tv di maggior successo con panel dedicati e alla presenza dei cast. Il Riff 2024 vedrà anche la nascita di una nuova sezione di competizione internazionale di corti. “Sono certo che l’edizione 2024 sarà sorprendente e straordinaria come e anche più di quelle realizzate fino ad oggi – ha dichiarato il presidente e assessore alla Cultura della Regione Liguria Giovanni Toti – i primi nomi illustri dei giurati testimoniano la crescita di questa manifestazione e la sua centralità nel panorama nazionale e internazionale grazie al lavoro degli organizzatori, che Regione sostiene con orgoglio. Grazie al Riff, la Liguria e Sestri Levante diventano crocevia di grandi artisti, attori di fama mondiale, appassionati di cinema, documentari, serie tv con critici e addetti ai lavori. Una kermesse che contribuisce a portare alto il nome della Liguria in Italia e nel mondo e ad affermare il nostro territorio come meta turistica legata a eventi culturali di grande livello”.


Il Riviera International Film Festival è sostenuto da Comune di Sestri Levante, Mediaterraneo Servizi srl, Associazione Albergatori Sestri Levante, Consorzio Sestri Levante In e Regione Liguria, main sponsor Duferco Energia e Redelfi.

Cina, nel 2024 un target di crescita ambizioso ma flessibile

Cina, nel 2024 un target di crescita ambizioso ma flessibileRoma, 5 mar. (askanews) – Li Qiang, il premier cinese, ha aperto oggi i lavori dell’Assemblea nazionale del popolo (Anp) nell’ambito delle annuali Due Sessioni, con la consueta relazione di governo in cui ha dettato le linee di economia e gli obiettivi politici per il 2024. Il capo dell’esecutivo ha segnato un tracciato ambizioso, ma nello stesso tempo ha lasciato un margine di flessibilità, fissando un target ‘attorno al 5%’, come quello del 2023.


Si tratta di un fatto previsto dagli analisti, che tuttavia non esonera il governo dal centrare l’obiettivo dichiarato in un’occasione così formale, sotto l’occhio attento del presidente Xi Jinping, dopo una serie di avvicendamenti anche piuttosto traumatici all’interno della compagine governativa. Li ha chiarito che il suo governo spera di riuscire a creare, come effetto di questa crescita, qualcosa come 12 milioni di nuovi posti di lavoro, tenendo la disoccupazione per la popolazione urbana al 5,5% e l’inflazione al 3%.


Per quanto riguarda invece la politica di armamento, in un paese che ha l’ambizione di sfidare la supremazia militare degli Stati uniti, Li ha segnalato un incremento del budget del 7,2% a 1.600 miliardi di yuan (212,4 miliardi di euro). Facendo un paragone: il Dipartimento alla Difesa Usa ha proposto per il 2024 un budget per la difesa di 842 miliardi di dollari (776 miliardi di euro). Nulla di nuovo, invece, sul fronte della geopolitica. Riguardo alla questione di Taiwan, che la Cina considera parte integrante del suo territorio da redimere, Li ha ribadito la politica dell”Unica Cina’, segnalando la volontà di opporsi a ogni ambizione indipendentista dell’isola. Ha inoltre ripetuto la volontà di sostenere le amministrazioni patriottiche di Hong Kong, l’ex colonia britannica a statuto semi-autonomo, e Macao, ex colonia portoghese.


Li ha parlato a Pechino di fronte a 3.000 deputati dell’Anp, nel secondo giorno delle Due Sessioni, che includono anche i lavori degli oltre 2.100 membri della Conferenza consultiva politica del popolo cinese (Ccppc) iniziati ieri. Dopo quattro anni di severi controlli anti-Covid, quest’anno i partecipanti circolano senza mascherine. Tuttavia, hanno dovuto comunque eseguire un test con tampone nasale pre-evento prima di partecipare alle riunioni nella Grande Sala del Popolo. ECONOMIA


Il primo ministro – al suo debutto da capo del governo nelle Due Sessioni – ha ammesso le difficoltà che l’economia cinese si trova ad affrontare, sia per la congiuntura esterna sia per problemi strutturali. ‘Abbiamo dovuto fronteggiare sfide mulgiple lo scorso anno e i nostri risultati sono stati ottenuti a costo di fatica. Guardando al contesto globale, i fattori esterni hanno avuto un impatto negativo sul nostro sviluppo. Internamente, dopo tre anni di pandemia, la ripresa economica è stata difficile. Sono apparse evidenti fragilità accumulate e profondamente radicate’, ha ammesso Li. Ciononostante, l’industria cinese ha potuto ottenere dei grandi risultati, ha affermato ancora il premier. In particolare, il capo del governo ha segnalato l’esempio dell’aereo a fusoliera stretta C919, il primo aereo commerciale di queste dimensioni interamente sviluppato e costruito in Cina, che nei giorni scorsi ha fatto il suo debutto internazionale e ha l’ambizione di sfidare il Boeing 737 Usa e l’A320 Airbus europeo. Inoltre ha rivendicato la leadership acquisita dalla Cina nel comparto dell’auto elettrica. Per il 2024, Li ha fissato il target di Pil ‘attorno al 5%’, con un tasso d’inflazione al 3% e una disoccupazione urbana attorno al 5,5%, mantenendo il rapporto tra deficit e Pil al di sotto del 3%. La crescita auspicabilmente, secondo il primo ministro, dovrebbe portare alla creazione di 12 milioni di posti di lavoro. ‘Raggiungere questi obiettivi non sarà semplice: dovremo mantenere la concentrazione politica, lavorare duro e mobilitare uno sforzo concertato da parte di tutti i settori’, ha spiegato nella relazione il capo del Consiglio di Stato, che è come è chiamato l’esecutivo cinese. Nel 2023 il Pil cinese è cresciuto del 5,2% – superando l’obiettivo di ‘circa il 5%’ fissato anche lo scorso anno – anche se alcuni analisti stranieri mettono in dubbio questo risultato. Wan Zhe, un economista della Scuola Normale di Pechino ha definito, parlando con il giornale ufficiale Global Times, lo stesso target per il 2024 ‘ambizioso’, un segnale che ‘il governo centrale ha una relativa fiducia’ nell’economia. Il Fondo monetario internazionale, invece, prevede per la Cina una crescita del 4,6% nel 2024. Per alimentare questa crescita, però, servirà benzina. Nei giorni scorsi gli analisti hanno segnalato una crescente pressione da parte degli investitori affinché Pechino metta soldi in campo per uscire dalle secche. Li Qiang ha annunciato nel suo discorso che il governo emetterà bond per 3.900 miliardi di yuan (500 miliardi di euro) e troverà soluzioni per far fronte alla crisi di finanziamento per i governi locali. Nello stesso tempo, però, applicherà un rigoroso monitoraggio sulla spesa, intensificando i controlli sull’utilizzo dei fondi pubblici. C’è inoltre un progetto per l’emissione di obbligazioni speciali del Tesoro a lunghissimo termine per diversi anni consecutivi a partire da quest’anno. Avranno l’obiettivo di finanziare le principali strategie nazionali e la costruzione di capacità di sicurezza in aree chiave. La prima emissione sarà di 1.000 miliardi di yuan (128 miliardi di euro). Li inoltre ha ribadito l’impegno a favorire i consumi; a sostenere i giovani talenti nel settore hi-tech, nel quale la Cina deve rapidamente rafforzare le aree di autosufficienza (leggi chip); a riformare il sistema fiscale; a sostenere l’industria innovativa (veicoli a guida autonoma ed elettrici, ma anche aerei commerciali e bio-industria); a continuare sulla via della decarbonizzazione; ad abbattere ulteriori barriere per dare accesso più semplice agli investitori privati, anche stranieri. Per quanto riguarda questi ultimi, Li ha promesso di aprire più settori agli investimenti esteri – telecomunicazioni e i servizi medici – e di “abolire completamente” la soglia per gli investimenti esteri nel settore manifatturiero. Inoltre abbatterà una serie di barriere, anche burocratiche, che rendono difficili gli investimenti dall’estero. Sulle principali fragilità – settore immobiliare e debito ‘nascosto’ dei veicoli d’investimento dei governi locali – Li Qiang ha detto che il governo si attiverà in modo da disinnescarli. Per la questione della casa, fornirà maggiori garanzie per gli acquirenti e alloggi sovvenzionati. CORRUZIONE La campagna anti-corruzione voluta da Xi, che è un segno distintivo della sua presidenza dall’arrivo al potere nel 2012, continuerà anche quest’anno. “Porteremo avanti lo spirito di auto-riforma. Resteremo concentrati sul miglioramento della condotta, sull’inasprimento della disciplina e sulla lotta alla corruzione”, ha detto il premier, ribadendo la fedeltà al presidente a l’aderenza alle linee dettate dal Partito comunista cinese, di cui Xi Jinping è segretario generale. DIFESA La Cina, ancora, nel 2024 continuerà a rafforzare complessivamente ‘l’addestramento militare e la prontezza al combattimento” dell’Esercito di liberazione popolare, per ‘proteggere con fermezza la sovranità nazionale, la sicurezza e gli interessi nazionali’. Nel 2024 saranno fatti ‘passi cruciali per raggiungere gli obiettivi’ delle forze armate cinesi. In tal senso, il budget sarà incrementato del 7,2% a 1.600 miliardi di yuan (212,4 miliardi di euro). Lo strumento militare supporterà una politica estera pacifica, secondo l’ormai rodato concetto di relazioni che siano improntate a un approccio ‘win-win’ e nell’ambizione di una riforma del sistema del governance globale. HONG KONG E MACAO Non ci sono novità sulle due ex colonie: la Cina proseguirà, nelle parole di Li, nella politica che prevede che le due regioni amministrative speciali siano ‘governate da patrioti’. Cioè la stretta voluta in particolare a Hong Kong con la legge sulla sicurezza nazionale continuerà a delimitare gli spazi di libertà previsti nell’ex colonia britannica. TAIWAN Nessuna novità sostanziale neanche su Taiwan, per il quale Pechino continuerà a perseguire la politica id riunificazione e di opposizione risoluta alle spinte indipendentiste e alle interferenze esterne. Nello stesso tempo, promuoverà uno sviluppo pacifico delle relazioni, nella cornice del concetto dell”Unica Cina’.

IA, Seeweb: misure sistemiche per arginare la fuga dei cervelli

IA, Seeweb: misure sistemiche per arginare la fuga dei cervelliRoma, 5 mar. (askanews) – L’Italia vanta già una serie di aziende di alto valore tecnologico nella filiera dell’Intelligenza Artificiale, e può contare su una diversi Atenei che formano i talenti necessari alla crescita del settore. Eppure in assenza di misure sistemiche che facciano crescere competenze italiane nel settore, si assiste al fenomeno di “brain drain” perché i nostri migliori talenti trovano occasioni di lavoro all’estero. Occorre ridurre la dipendenza tecnologica da altri Paesi per cogliere le occasioni di vantaggio fornite dall’IA anche nel settore produttivo. È il quadro che ha tracciato Antonio Baldassarra, Ceo di Seeweb – azienda italiana con Data Center nel Lazio e nella Lombardia e impegnata nel fornire infrastrutture per l’Intelligenza Artificiale – che questa mattina è intervenuta in audizione alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati nel corso dell’Indagine Conoscitiva sull’Intelligenza Artificiale.


“Siamo portati a vedere solamente le esternalità negative dell’IA – ha detto Baldassarra – che pur ci sono e sono rilevanti, come ad esempio le infrazioni della privacy, i rischi per la cybersecurity, le implicazioni in materia di antitrust, la tutela del consumatore e non da ultimo la concorrenza fiscale. Invece, dovremmo anche dare maggiore valore alle nostre aziende che sono impegnate nella filiera dell’intelligenza artificiale, come i fornitori italiani di servizi cloud. Le Istituzioni, la Pubblica Amministrazione già sfruttano questa tecnologia, e in futuro ne faranno un utilizzo sempre maggiore. Per questo la transizione digitale accompagnata dall’IA rappresenta un’opportunità enorme se sapientemente governata, anche per la nostra economia”. “Attualmente – ha ricordato Baldassarra – la forza lavoro specializzata nell’Intelligenza Artificiale e nelle materie STEM viene formata nelle nostre Università, ma poi finisce inesorabilmente per essere attratta dalle aziende tecnologiche più note a livello globale. Dobbiamo invertire questa tendenza facendo crescere le industrie locali anche con il supporto della commessa pubblica di servizi digitali – ha detto ancora il Ceo di Seeweb. In questo modo, si amplieranno le competenze e l’Italia in generale diventerà un Paese attrattivo per investitori e per i lavoratori della conoscenza italiani ed esteri”. L’effetto positivo poi si estenderà anche ad altri settori: “riguarderà prima quelli contigui, poi si espanderà a macchia d’olio. Le ricadute positive sull’occupazione saranno generali, visto che la fuga di cervelli, purtroppo, non interessa solamente gli sviluppatori”.


In questo processo, le Università rivestono un ruolo fondamentale, ma è necessario che cambino approccio. “I nostri talenti – ha sottolineato Baldassarra – spesso vengono forgiati per lavorare unicamente sui sistemi proprietari oggi dominanti, quelli sviluppati dalle Bigtech internazionali. E questo di fatto esclude una conoscenza di tecniche ulteriori e diverse”. Secondo Seeweb, quindi, è fondamentale sostenere la crescita delle imprese italiane. “Il nostro programma di public procurement di beni e servizi indirizzati per il settore pubblico – ha detto Baldassarra – deve sostenere le imprese italiane ad alta tecnologia in modo da accelerare la produzione locale delle diverse soluzioni innovative per l’erogazione dei nostri servizi pubblici”. Come hanno già fatto altri Stati europei, “anche l’Italia può introdurre misure selettive per garantire alle PMI dell’innovazione attive nell’IA di poter ricevere adeguate porzioni di incentivi per continuare a crescere grazie all’importante volano costituito dalla commessa pubblica. Occorre di conseguenza, anche superare il peso della burocrazia che penalizza in misura non proporzionale le aziende più piccole, rispetto ai grandi player globali” ha concluso.

L’attività delle imprese del terziario in Italia sale ai massimi da 9 mesi

L’attività delle imprese del terziario in Italia sale ai massimi da 9 mesiRoma, 5 mar. (askanews) – Nuovo rafforzamento dell’attività delle imprese nel settore dei servizi in Italia, salita ai massimi da 9 si a febbraio e dove si assiste a un ulteriore aumento dell’occupazione che ha reso possibile alle aziende una capacità operativa supplementare e un miglior smaltimento degli ordini in sospeso.


A febbraio l’indice Pmi relativo alle imprese dei servizi nella penisola è salito a 52,2 punti, secondo quanto riporta S&P Global, da 51,2 punti di gennaio. Per il secondo mese consecutivo, risultando superiore alla soglia di neutralità dei 50 punti indica un aumento della produzione. Un elemento che resta problematico è quello delle pressioni sui prezzi nel comparto, ancora elevate. Il purchasing managers index viene effettuato mediante un sondaggio presso i responsabili degli approvvigionamenti delle imprese.


Secondo un economista della Hamburg Commercial Bank, Tariq Kamal Chaudhry, menzionato nel comunicato sui dati il terziario italiano “sta recuperando terreno. L’Italia sta attraversando dinamiche economiche al di sopra della media dell’eurozona, e in questo contesto il settore terziario sembra dare un segnale di speranza. Il settore dei servizi italiano appare stabile su basi solide”. “La ripresa degli ordini non è robusta abbastanza da accumulare lavoro inevaso, che invece continua a diminuire. Ad aggiungersi, c’è che le aziende del settore terziario stanno ancora barcamenandosi tra prezzi alti. È comunque consolante che, in questa difficile situazione inflazionistica, le aziende terziarie siano riuscite a ridurre il divario tra costi sostenuti e tariffe applicate ai clienti”, prosegue. “Le previsioni di crescita a lungo termine del settore dei servizi sono incerte. Le aziende monitorate restano soprattutto intimorite dalle prospettive economiche e geopolitiche”.

Fao: cambiamento clima pesa soprattutto su donne in zone rurali

Fao: cambiamento clima pesa soprattutto su donne in zone ruraliRoma, 5 mar. (askanews) – Il cambiamento climatico sta colpendo in modo sproporzionato i redditi delle donne rurali, delle persone che vivono in povertà e delle popolazioni anziane, poiché la loro capacità di reagire e adattarsi agli eventi meteorologici estremi è ineguale. E’ quanto rileva il rapporto Unjust Climate della Fao, presentato oggi.


Secondo il rapporto, ogni anno nei paesi a basso e medio reddito (LMIC) le donne capofamiglia nelle aree rurali subiscono perdite finanziarie significativamente maggiori rispetto agli uomini. In media, le famiglie con capofamiglia donna perdono l’8% in più del loro reddito a causa dello stress da caldo e il 3% in più a causa delle inondazioni rispetto alle famiglie con capofamiglia uomo. Ciò si traduce in una riduzione pro capite di 83 dollari a causa dello stress termico e di 35 dollari a causa delle inondazioni, per un totale rispettivamente di 37 miliardi di dollari e 16 miliardi di dollari in tutti i paesi a basso e medio reddito. Se le temperature medie dovessero aumentare anche solo di 1°C, spiega la Fao, queste donne si troverebbero ad affrontare una sconcertante perdita del 34% maggiore del loro reddito totale rispetto agli uomini. Considerando le significative differenze esistenti nella produttività agricola e nei salari tra donne e uomini, lo studio suggerisce che, se non affrontato, il cambiamento climatico amplierà notevolmente questi divari negli anni a venire.


La FAO ha analizzato i dati socioeconomici di oltre 100.000 famiglie rurali (che rappresentano più di 950 milioni di persone) in 24 paesi a basso e medio reddito. Integrando queste informazioni con 70 anni di dati georeferenziati sulle precipitazioni giornaliere e sulla temperatura, il rapporto esamina come i vari fattori di stress climatico incidono sui redditi, sul lavoro e sulle strategie di adattamento delle persone, differenziandosi in base alla loro ricchezza, genere ed età. Secondo i dati, gli impatti differiscono non solo in base al genere ma anche in base allo stato socioeconomico. Le temperature estreme peggiorano il lavoro minorile e aumentano il carico di lavoro non retribuito per le donne che vivono nelle famiglie povere. “Questi risultati evidenziano l’urgente necessità di dedicare sostanzialmente più risorse finanziarie e attenzione politica alle questioni di inclusività e resilienza nelle azioni climatiche globali e nazionali”, ha detto il direttore generale della FAO QU Dongyu.


Lo studio sottolinea anche le popolazioni rurali e le loro vulnerabilità climatiche sono appena visibili nei piani climatici nazionali. Nei contributi determinati a livello nazionale (NDC) e nei piani nazionali di adattamento (NAP) dei 24 paesi analizzati nel rapporto, solo il 6% delle 4.164 azioni climatiche proposte menziona le donne, il 2% menziona esplicitamente i giovani, meno dell’1% menziona i poveri e i poveri. Le politiche agricole perdono anche l’opportunità di affrontare l’uguaglianza di genere, l’emancipazione delle donne e le vulnerabilità intersecate come il cambiamento climatico. Un’analisi delle politiche agricole di 68 paesi a basso e medio reddito condotta dalla FAO lo scorso anno ha mostrato che circa l’80% delle politiche non prende in considerazione le donne e il cambiamento climatico.

Attività di imprese terziario in Italia sale a massimi da 9 mesi

Attività di imprese terziario in Italia sale a massimi da 9 mesiRoma, 5 mar. (askanews) – Nuovo rafforzamento dell’attività delle imprese nel settore dei servizi in Italia, salita ai massimi da 9 si a febbraio e dove si assiste a un ulteriore aumento dell’occupazione che ha reso possibile alle aziende una capacità operativa supplementare e un miglior smaltimento degli ordini in sospeso.


A febbraio l’indice Pmi relativo alle imprese dei servizi nella penisola è salito a 52,2 punti, secondo quanto riporta S&P Global, da 51,2 punti di gennaio. Per il secondo mese consecutivo, risultando superiore alla soglia di neutralità dei 50 punti indica un aumento della produzione. Un elemento che resta problematico è quello delle pressioni sui prezzi nel comparto, ancora elevate. Il purchasing managers index viene effettuato mediante un sondaggio presso i responsabili degli approvvigionamenti delle imprese.


Secondo un economista della Hamburg Commercial Bank, Tariq Kamal Chaudhry, menzionato nel comunicato sui dati il terziario italiano “sta recuperando terreno. L’Italia sta attraversando dinamiche economiche al di sopra della media dell’eurozona, e in questo contesto il settore terziario sembra dare un segnale di speranza. Il settore dei servizi italiano appare stabile su basi solide”. “La ripresa degli ordini non è robusta abbastanza da accumulare lavoro inevaso, che invece continua a diminuire. Ad aggiungersi, c’è che le aziende del settore terziario stanno ancora barcamenandosi tra prezzi alti. È comunque consolante che, in questa difficile situazione inflazionistica, le aziende terziarie siano riuscite a ridurre il divario tra costi sostenuti e tariffe applicate ai clienti”, prosegue. “Le previsioni di crescita a lungo termine del settore dei servizi sono incerte. Le aziende monitorate restano soprattutto intimorite dalle prospettive economiche e geopolitiche”. .