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Autore: Redazione StudioNews

IA, Seeweb: favorire crescita aziende italiane cloud per attuare Pnrr

IA, Seeweb: favorire crescita aziende italiane cloud per attuare PnrrRoma, 1 mar. (askanews) – Favorire la crescita delle pmi italiane attive nell’intelligenza artificiale e nel cloud computing “grazie all’importante volano della commessa pubblica”, e sviluppare a livello nazionale competenze specifiche nel settore del cloud e della cybersecurity, anche stringendo alleanze in Europa. L’obiettivo è quello di rafforzate un settore che può trainare l’intera economia del Paese e allo stesso tempo mantenere il controllo dei dati critici e strategici in un contesto nazionale. È il quadro che traccia Seeweb – azienda italiana con data center nel Lazio e nella Lombardia e impegnata nel fornire infrastrutture per l’Intelligenza Artificiale – in un documento depositato alla X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, nel corso dell’indagine conoscitiva sugli impatti dell’intelligenza artificiale nel settore produttivo.


Nel contributo consegnato da Seeweb alla Camera dei Deputati, l’azienda italiana sottolinea che in questa fase stiamo assistendo ad una dipendenza di fronte al dominio tecnologico dei fornitori esteri di servizi digitali, anche quando non sembra affatto necessario perché sono già presenti sul mercato valide alternative italiane di prodotti e servizi della società dell’informazione. È innegabile tuttavia che l’Italia debba superare la dipendenza digitale dai grandi fornitori globali, con soluzioni interne che garantiscano l’indipendenza tecnologica. Per questo è fondamentale sostenere le aziende italiane attive nella filiera dell’intelligenza artificiale, con degli investimenti pubblici a livello nazionale, che rappresentano uno stimolo anche agli investimenti a livello locale e di conseguenza quelli dei privati. “È oggi più che mai necessario – spiega Seeweb, – che il nostro programma di public procurement di beni e servizi indirizzati per il settore pubblico, vada a sostenere le imprese italiane ad alta tecnologia in modo da accelerare la produzione locale delle diverse soluzioni innovative per l’erogazione dei nostri servizi pubblici”. Per l’economia, gli effetti positivi riguarderebbero molteplici aspetti. Da un lato infatti, “l’impegno pubblico ad accelerare l’economia italiana è intrinseco alle finalità stesse del PNRR” ricorda Seeweb sottolineando che “per ogni euro investito in Italia nella transizione digitale, si dovrebbe andare a produrre uno spill over effect su tutti gli altri settori individuati nel Piano, creando ulteriori ricadute positive su tutta l’economia italiana”. Dall’altro lato, questo potrebbe arginare la fuga di talenti italiani all’estero, un fatto che sta penalizzando fortemente questo settore. “Purtroppo, la forza lavoro specializzata nell’Intelligenza Artificiale e nelle materie Stem, viene formata dalle nostre Università, ma poi finisce inesorabilmente per essere attratta dalle aziende tecnologiche più note a livello globale”. Anche questo contribuisce al nostro ritardo.


Secondo Seeweb gli incentivi alle imprese italiane della filiera dell’Ai, consentirebbero di garantire la sicurezza dei dati. “Quando un Paese come l’Italia affida i dati critici ad operatori esteri in partnership con operatori locali” – spiega Seeweb nel contributo – deve rendersi conto che “potrebbe perderne il controllo a fronte di un ordine di blocco delle forniture e dei servizi, azionato ad esempio da uno Stato estero impegnato a difendersi da un attacco cibernetico. Gli Stati Uniti, ad esempio, potranno ordinare ai fornitori di servizi cloud americani di estrarre i dati dei clienti stranieri, compresi l’account, l’email, il telefono e gli indirizzi Ip usati per accedere al servizio”. Non è un caso allora che per reazione “alcune grandi aziende europee hanno sentito il bisogno di recuperare – almeno in parte – il controllo sulla propria infrastruttura scegliendo di affidarsi ad un cloud provider nazionale”.

Sardegna,Todde a Solinas: si limiti a ordinaria amministrazione

Sardegna,Todde a Solinas: si limiti a ordinaria amministrazioneRoma, 1 mar. (askanews) – “Richiamo il Presidente Christian Solinas al doveroso rispetto istituzionale: lui e la sua giunta sospendano immediatamente le delibere inopportunamente adottate e si limitino all’ordinaria amministrazione. Lo avevo già denunciato nei giorni scorsi e sono obbligata a farlo nuovamente”. E’ quanto scrive su Facebook la neo eletta presidente della regione Sardegna Alessandra Todde.


“Nelle ultime ore di campagna elettorale la giunta Solinas si è riunita tre volte e ha adottato oltre 200 nuove delibere. Molte di queste, ad una settimana dalla loro approvazione, non sono neanche visibili dai cittadini sardi che vengono appositamente tenuti all’oscuro – spiega -. Sono riuscita a leggere, grazie anche agli organi di stampa, cosa hanno inserito all’interno di questa infornata di provvedimenti dell’ultimo minuto: nomine, proroghe di incarichi, piani e programmi che impegnano l’amministrazione per i prossimi anni. Hanno addirittura dato il via libera a una programmazione del fondo di coesione per oltre 2 miliardi di euro. Credo che sia estremamente scorretto che una giunta uscente, scaduta e sconfitta, possa definire tutto ciò senza vergogna e senza rispetto dei cittadini e delle cittadine”. (segue)

Eurozona, a febbraio inflazione rallenta ancora al 2,6% annuo

Eurozona, a febbraio inflazione rallenta ancora al 2,6% annuoRoma, 1 mar. (askanews) – Nuovo rallentamento dell’inflazione media nell’area euro, a febbraio la crescita dei prezzi al consumo su base annua si è attenuata al 2,6%, rispetto al 2,8% cui si era smorzata a gennaio. Lo riporta Eurostat con la stima preliminare, aggiungendo che in un mese i prezzi sono aumentati dello 0,6%.


Rallenta anche l’inflazione di fondo, cioè l’indice depurato da energia, alimentari alcolici e tabacchi: a febbraio la crescita in questo caso è stata del 3,1%, dal 3,3% di gennaio. Entrambi i dati sono lievemente superiori a quanto prevedessero in media gli analisti. Gli sviluppi dell’inflazione vengono attentamente monitorati dalla Bce, che nei mesi passati ha operato una manovra aggressiva di inasprimento monetario alzando i tassi di 450 punti base complessivi, proprio per cercare di favorire un rientro del caro vita al suo obiettivo del 2% tramite un freno agli aggregati di domanda interna.


La prossima settimana tornerà riunirsi il Consiglio direttivo dell’istituzione e in occasione della comunicazione delle sue decisioni, giovedì pomeriggio, verranno anche pubblicate le previsioni aggiornate su economia inflazione dei tecnici della Bce.

Inflazione, Istat: a febbraio ferma a 0,8%, carrello spesa cala al 3,7%

Inflazione, Istat: a febbraio ferma a 0,8%, carrello spesa cala al 3,7%Roma, 1 mar. (askanews) – A febbraio, secondo le stime preliminari dell’Istat, l’inflazione resta ferma allo 0,8% mentre aumenta dello 0,1% su base mensile.


La stabilizzazione del ritmo di crescita dei prezzi al consumo si deve principalmente all’affievolirsi delle tensioni sui prezzi dei Beni alimentari, non lavorati e lavorati, i cui effetti compensano l’indebolimento delle spinte deflazionistiche provenienti dal settore dei beni energetici. In particolare, si attenua la flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici, che a febbraio risale al -17,3% (dal -20,5% di gennaio). Si riduce il tasso di crescita in ragione d’anno dei prezzi del “carrello della spesa”: i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale da +5,1% a +3,7%, come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +3,5% di gennaio a +2,9%). L’inflazione di fondo si attesta al +2,4% (da +2,7% del mese precedente).


L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5% per l’indice generale e a +1,1% per la componente di fondo.

Nato, esperto Svezia: la caccia ai sottomarini russi non è finita

Nato, esperto Svezia: la caccia ai sottomarini russi non è finitaStoccolma, 1 mar. (askanews) – “La Svezia è uno dei pochi stati al mondo che può effettivamente costruire i propri sottomarini, i propri aerei da combattimento e inoltre siamo molto bravi nella produzione”. Lo afferma Jacob Westberg, docente presso l’Università della difesa svedese, Dipartimento di studi bellici e storia militare in una video intervista con askanews, dove racconta il valore aggiunto che Stoccolma porterà nell’Alleanza. E se “la caccia ai sottomarini russi” potrebbe sembrare un’idea da film, la realtà supera la fantasia: “nella zona del Mar Baltico iniziò già durante la Guerra Fredda. E all’inizio degli anni ’80 furono numerose le operazioni”, aggiunge Westberg che peraltro in quell’epoca prestava servizio come coscritto nella Marina svedese. “E questo problema si è ripresentato”, aggiunge.


“Naturalmente sorvegliamo costantemente il nostro territorio, sia sul livello del mare che nell’aria”, precisa. “La differenza ora è che le capacità svedesi in quest’area potrebbero essere unite alle capacità della NATO in modo da avere una sorta di quadro comune di ciò che sta accadendo nella regione. E inoltre una sorveglianza comune costante 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. E collegando le risorse potremmo lavorare in modo più efficiente”.Per l’esperto il contributo della Svezia si vedrà in primis nell’area del Mar Baltico, dell’Artico e del Mare del Nord con “particolari risorse militari” come ad esempio “i sottomarini che sono stati sviluppati appositamente per funzionare nell’area del Mar Baltico, le nostre navi marittime, i nostri caccia aerei JAS”, risorse “molto richieste” perché “ad esempio, quando si tratta di sottomarini, i cinque sottomarini della Svezia dovrebbero essere visti nel contesto in cui la Germania ne ha solo sei e la Polonia forse uno”.


Westberg, interrogato su quali siano i benefici che Stoccolma porterà nell’Alleanza Atlantica parla – tra i numerosi aspetti – di quello che definisce un “importante contributo” ovvero “l’industria della difesa svedese, che è molto qualificata”. Inoltre, fa notare l’esperto, “il governo svedese si è detto disposto a contribuire alla rotazione delle truppe (Nato) in Lettonia a guida canadese – e dove è presente anche un contingente italiano – con un battaglione ridotto, come si dice. Si tratta di un battaglione meccanizzato composto da circa 600-800 uomini. E questo potrebbe iniziare già a gennaio 2025”.Vero è anche che una chiave fondamentale di quello che sarà il 32esimo Paese membro è la posizione geostrategica svedese, tra il Baltico e l’Artico. La Svezia potrà essere “molto importante come sorta di hub logistico, dove potremmo pre-immagazzinare l’equipaggiamento militare ma anche altre cose necessarie in guerra. Anche la città svedese di Göteborg, situata sulla costa occidentale, dispone di un porto molto importante che potrebbe essere utilizzato per i trasferimenti da oltre l’Atlantico e oltre. In Svezia, ma anche in Norvegia e, naturalmente”.


Ma per questo le infrastrutture dovranno essere affidabili e richiederanno un aggiornamento. “La sfida – continua Westberg -in questo senso è che ovviamente dobbiamo avere anche noi un sistema ferroviario funzionante e strade funzionanti: sono aspetti di cui stiamo discutendo molto in Svezia al momento e per i quali dobbiamo stanziare risorse”.La Svezia ha una lunga esperienza di collaborazione con l’alleanza atlantica, non è vero?, chiediamo a Westberg. “Sì, negli anni ’90 la NATO si è trasformata da organizzazione focalizzata sulla difesa collettiva. La NATO ha iniziato ad impegnarsi in un partenariato, cercando di promuovere la pace attraverso la cooperazione degli stati. La Svezia ha aderito al Partenariato per la Pace già a metà degli anni ’90. Gradualmente, anche la NATO ha cominciato a trasformarsi per essere attiva nella gestione delle crisi internazionali. Ciò ovviamente avveniva nel contesto di una mancanza di minacce percepite in Europa”.


Un tempo diverso rispetto a quello che si vive oggi. All’epoca “la Russia non era più vista come una minaccia militare”, così almeno era tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000. “E la Svezia è stata molto attiva per quanto riguarda la gestione della crisi internazionale. Abbiamo inviato truppe svedesi nelle missioni NATO in Kosovo. La Svezia ha partecipato attivamente in Afghanistan. Abbiamo anche inviato combattenti JAS svedesi all’operazione NATO in Libia nel 2011 e abbiamo partecipato anche a missioni NATO in Siria”. Ma Stoccolma non ha potuto partecipare alle questioni relative alla difesa collettiva. E da quando la Russia ha invaso e annesso la Crimea nel 2014, per la NATO, almeno in questa parte d’Europa, la difesa collettiva è tornata ad essere punto principale della cooperazione NATO. E per partecipare a tutto questo, la Svezia deve diventarne membro”.(Di Cristina Giuliano e Serena Sartini) 

Papa: oggi il pericolo più brutto è l’ideologia del gender

Papa: oggi il pericolo più brutto è l’ideologia del genderCittà del Vaticano, 1 mar. (askanews) – “Oggi il pericolo più brutto è l’ideologia del gender, che annulla le differenze”. Lo ha detto stamane Papa Francesco nelle poche parole che ha pronunciato nel corso di un incontro in Vaticano con i partecipanti al Convegno Internazionale “Uomo-Donna immagine di Dio. Per una antropologia delle vocazioni”. Francesco, che hadetto di avere ancora i postumi della sindrome influenzale che gli impedisce di parlare a lungo, ha fatto leggere il suo testo, come fatto mercoledì dirante l’udienza generale ad un suo collaboratore, a mons. Filippo Ciampanelli.


Ma parlando a braccio ha voluto sottolineare l’importanza “che ci sia questo incontro, questo incontro fra uomini e donne”, ha detto. Parlando poi del gender, ha ricordato: “ho chiesto di fare studi a proposito di questa brutta ideologia del nostro tempo, che cancella le differenze e rende tutto uguale; cancellare la differenza è cancellare l’umanità. Uomo e donna, invece, stanno in una feconda ‘tensione’”.


“Io ricordo – ha quindi adetto – di aver letto un romanzo dell’inizio del Novecento, scritto dal figlio dell’Arcivescovo di Canterbury: ‘The Lord of the World’. Il romanzo parla del futuribile ed è profetico, perché fa vedere questa tendenza di cancellare tutte le differenze. È interessante leggerlo, se avete tempo leggetelo, perché lì ci sono questi problemi di oggi; è stato un profeta quell’uomo”, ha aggiunto il Papa ricvolgendosi ai presenti.

Lavoro, Istat: a gennaio -34mila occupati su mese, +362mila su anno

Lavoro, Istat: a gennaio -34mila occupati su mese, +362mila su annoRoma, 1 mar. (askanews) – A gennaio l’occupazione cala dello 0,1%, pari a -34mila unità, tra gli uomini, gli under 34, i dipendenti a termine, gli autonomi; cresce invece tra le donne e chi ha almeno 50 anni. Il tasso di occupazione scende al 61,8% (-0,1 punti). E’ la stima preliminare dell’Istat.


Il numero di occupati, a gennaio 2024, supera quello di gennaio 2023 dell’1,6% pari a +362mila unità. L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, a eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa: il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 0,8 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+0,4 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva. A gennaio “l’occupazione cala, rispetto a quella di dicembre 2023, per effetto – è il commento dell’Istat – della diminuzione dei dipendenti a termine (che scendono a 2 milioni 953mila) e degli autonomi (5 milioni 45mila). Il numero degli occupati – pari a 23 milioni 738mila – è superiore a quello di gennaio 2023 di 362mila unità, come sintesi dell’incremento di 373mila dipendenti permanenti e di 22mila autonomi e della diminuzione di 33mila dipendenti a termine”.

Istat: disoccupazione gennaio ferma al 7,2%, per giovani sale al 21,8%

Istat: disoccupazione gennaio ferma al 7,2%, per giovani sale al 21,8%Roma, 1 mar. (askanews) – A gennaio il tasso di disoccupazione totale è stabile al 7,2%, quello giovanile sale al 21,8% (+0,2 punti). E’ la stima preliminare dell’Istat.


La diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-0,2%, pari a -4mila unità) coinvolge gli uomini, i 15-24enni e i 35-49enni; al contrario, la disoccupazione aumenta lievemente tra le donne e gli ultracinquantenni. La crescita del numero di inattivi (+0,5%, pari a +61mila unità, tra i 15 e i 64 anni) si osserva tra gli uomini e tra chi ha un’età compresa tra 15 e 49 anni; l’inattività diminuisce invece tra le donne e gli ultracinquantenni. Il tasso di inattività sale al 33,3% (+0,2 punti).


Rispetto a gennaio 2023, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-8,1%, pari a -162mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,3%, pari a -157mila).

Malattie rare, Scopinaro (UNIAMO): vigilare su messa a terra PNMR

Malattie rare, Scopinaro (UNIAMO): vigilare su messa a terra PNMRRoma, 29 feb. (askanews) – Il 29 febbraio 2024, il giorno più raro del calendario, si celebra in tutto il mondo la Giornata delle Malattie Rare. UNIAMO, la Federazione Italiana delle Malattie Rare, che da 25 anni lavora per migliorare la qualità di vita e tutelare i diritti delle persone con malattia rara, come di consueto dal 2008 ha organizzato per tutto il mese di febbraio eventi e iniziative con l’obiettivo di sensibilizzare Istituzioni e cittadinanza sul lungo e faticoso percorso che affrontano i malati rari e le loro famiglie. In questa edizione del Rare Disease Day, la diciassettesima, ha scelto in particolare di approfondire la seconda tappa del “viaggio”, la presa in carico che, secondo la Federazione, deve diventare realmente olistica, che metta cioè al centro la persona nella sua unicità e interezza considerando tutte le esigenze sanitarie e sociali.


“Penso che la campagna di sensibilizzazione che anche quest’anno ha dato modo a UNIAMO di promuovere il tema delle malattie rare, per tutto il mese di febbraio, sia fondamentale. Sempre di più dobbiamo avere quell’attenzione sulla persona, sulle sue necessità e sui suoi bisogni, anche di cura dal punto di vista umano. Quindi, attenzione ai momenti di ospedalizzazione, all’erogazione di servizi, ma anche agli ausili e presidi sanitari; alle prestazioni sociosanitarie, e infine il tema del raccordo territoriale. Io credo che insieme possiamo costruire un punto di vista sempre più attenzionato, che coinvolga il ministero della Salute, chi si occupa insieme a noi di prendersi carico e cura della persona, quindi dal punto di vista sanitario, sociosanitario e sociale, per fare un gran lavoro di squadra”. Lo ha detto il ministro per le disabilità, Alessandra Locatelli, nel videomessaggio di saluto inviato stamane a UNIAMO in occasione dell’evento organizzato a Roma per la Giornata delle malattie rare. Il messaggio principale che UNIAMO ha voluto far passare con la campagna di sensibilizzazione è che la persona non è la sua malattia. Il video spot realizzato quest’anno con il contributo di un testimonial d’eccezione, il Maestro Beppe Vessicchio, ha insistito proprio su questo punto: “In Italia le persone con malattia rara sono più di 2 milioni, e nella maggioranza dei casi la malattia causa disabilità. Ma la persona – così il Maestro nello spot – non è la sua malattia”. Dietro a bisogni complessi ci sono abilità, talenti, ricerca di felicità. “Ognuno deve avere il diritto di esprimere le proprie potenzialità”. La campagna #UNIAMOleforze è stata lanciata il 1° febbraio al Ministero della Salute. Il convegno, aperto dal Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, è stato l’occasione per una prima verifica sull’attuazione del Piano Nazionale Malattie Rare e per un approfondimento sulle malattie rare in età pediatrica partendo da questo dato: delle 2 milioni di persone con malattia rara 1 su 5 è un bambino, e proprio il sottosegretario Gemmato oggi era presente alla giornata conclusiva della campagna organizzata da UNIAMO: “Il Piano Nazionale delle Malattie Rare è stato licenziato da questo governo in maniera molto rapida ma soprattutto è stato dotato anche economicamente di 50 milioni di euro divisi in due anni”.


Un ruolo importante ha avuto anche quest’anno la campagna out-of-home e ha interessato diverse regioni, ma soprattutto per l’edizione 2024 del Rare Disease Day, UNIAMO ha deciso, inoltre, di raggiungere un pubblico più giovane, stringendo una partnership con il FantaSanremo, il fantasy game basato sul Festival della canzone italiana che in questa edizione ha coinvolto quasi 3 milioni di partecipanti. Le impressions UNIAMO sulle pagine di FantaSanremo sono state quasi 178 milioni! Oltre ad avere una Lega dedicata, a cui si sono iscritte più di 60.000 persone, UNIAMO ha avuto un bonus giornaliero: il conduttore Amadeus e 8 artisti nella serata del venerdì, vista da circa 15 milioni di telespettatori, hanno replicato sul palco dell’Ariston il simbolo della comunità delle persone con malattia rara di tutto il mondo, le mani intrecciate, dando un’eco incredibile alla campagna #UNIAMOleforze e facendo tantissimo rumore intorno alle malattie rare. La Presidente UNIAMO Annalisa Scopinaro ha così commentato: “Siamo arrivati alla fine di questa lunga maratona che è iniziata il 1° febbraio al Ministero della Salute, è passata dal FantaSanremo e dall’Istituto Superiore di Sanità, fino all’annuncio della moneta celebrativa emessa dal MEF per i 25 anni di UNIAMO, ma con tantissimi eventi, incontri e interviste in mezzo. Sono tante le richieste fatte alla politica, già recepite dal Sottosegretario Gemmato. Quest’anno dovremo vigilare sulla messa a terra del PNMR e cercare di stimolare ulteriormente su tematiche che ci stanno a cuore, come l’assistenza domiciliare, lo sviluppo di nuove terapie e la presa in carico olistica”.


L’evento di oggi è stato l’occasione per ripercorrere la lunga campagna, mettere a confronto tutti gli attori del sistema “rare”, stakeholder pubblici e player privati, fare il punto sulla presa in carico a livello europeo, nazionale e regionale e presentare ufficialmente la moneta celebrativa emessa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e realizzata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato dedicata ai 25 anni di UNIAMO e alla Giornata delle Malattie Rare. Ad intervenire, oltre al Sottosegretario, anche i parlamentari Elisa Pirro, Maria Elena Boschi, Elisabetta Gardini e Ilenia Malavasi. La Campagna #UNIAMOleforze ha ricevuto il patrocinio del Senato della Repubblica, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministro per le Disabilità, Istituto Superiore di Sanità, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Orphanet, Forum Nazionale Terzo Settore , Age.na.s., Federazione nazionale Ordini TSRM e PSTRP, Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, FIASO e FOFI – Federazione Ordini Farmacisti Italiani.


E’ stata realizzata anche con il contributo incondizionato di Takeda, Roche, Alexion, Chiesi GRD, Sanofi, Amgen – Horizon, Ipsen. Grazie a Pfizer e ai Ragazzi di Fantasanremo. Si ringraziano Rai Pubblica Utilità, Rai per la Sostenibilità ESG, Sky per il sociale.

E’ morto Paolo Taviani, maestro di cinema

E’ morto Paolo Taviani, maestro di cinemaRoma, 29 feb. (askanews) – E’ morto a Roma, all’età di 92 anni, il regista Paolo Taviani. Nei suoi 60 anni di carriera come regista ha diretto, tra gli altri, La masseria delle allodole, Una questione privata e La notte di San Lorenzo. Nel 2012 ha ricevuto il premio come miglior regia al David di Donatello per il film Cesare deve morire. Dal 1978 al 2012 ha vinto 10 premi: David di Donatello (1978, 1983, 1985, 1989, 2012), Festival di Venezia (1986), Nastri d’Argento (1978, 1983, 1985). Ricoverato nella clinica Villa Pia a Roma, accanto a lui la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. Lunedì 4 marzo ci sarà la cerimonia laica funebre alla Protomoteca del Campidoglio dalle 10 alle 13.


Con il fratello Vittorio (scomparso all’età di 88 anni il 15 aprile 2018) ha formato una coppia tra le più prolifiche del cinema italiano. Nel 1967 diressero il primo film, “I sovversivi”. Coerenti interpreti di un cinema civilmente impegnato. Tra i film di maggior successo dei fratelli Taviani figurano: “Sotto il segno dello Scorpione” (1969) con Gian Maria Volonté; “San Michele aveva un gallo” (1971) adattamento del racconto di Lev Tolstoj “Il divino e l’umano”, film molto apprezzato dalla critica, vincitore del premio Interfilm a Berlino; “Allonsanfàn” (1974) protagonista è Marcello Mastroianni, attorniato da Laura Betti e Lea Massari. “La notte di San Lorenzo” (1982) ha aggiunto un attore cult in più alla loro lista: Omero Antonutti che ben si è destreggiato nella storia di un gruppo di uomini e donne che fuggono dai tedeschi nel tentativo di raggiungere una zona occupata dagli alleati. La musica di Nicola Piovani accompagnava questo film sulla speranza e profondamente antibellico che fruttò alla coppia di registi il Gran Premio della Giuria a Cannes, nonché i conseguenti David e Nastri d’Argento per la regia e sceneggiatura.


Membri della giuria al Festival di Venezia nel 1984, quello stesso anno i fratelli Taviani adatteranno quattro novelle di Luigi Pirandello in “Kaos” (1984), vincendo il David di Donatello e il Nastro d’Argento per la sceneggiatura, scritta a sei mani con Tonino Guerra. Il Leone d’Oro alla carriera della Mostra del Cinema di Venezia nel 1986 li invogliò a continuare il loro percorso artistico con “Good Morning, Babilonia (1988)”, con Vincent Spano e Joaquin De Almeida, “Il sole anche di notte” (1990), “Fiorile” (1993) e “Le affinità elettive” (1996). Due anni più tardi, i fratelli Taviani realizzano “Tu ridi” (1998), film a episodi con Antonio Albanese e Sabrina Ferilli, successivamente seguito, nel 2001, dalle miniserie televisiva “Resurrezione”, con Stefania Rocca, e Luisa Sanfelice (2004) con Laetitia Casta e Adriano Giannini, mentre nel 2007 continuarono a parlare dell’uomo e della sua esistenza, fra violenza e innocenza ne “La masseria delle allodole” (2007) con Paz Vega, Angela Molina e Alessandro Preziosi, tratto dall’omonimo romanzo di Antonia Arslan. Nella loro filmografia spicca “Padre padrone” (1977), dal libro-simbolo dello scrittore sardo Gavino Ledda, vincitore della Palma d’Oro e del Premio della Critica al Festival di Cannes, con Roberto Rossellini presidente della giuria. La pellicola ottenne anche il Gran Prix al Festival di Berlino, il David di Donatello speciale e il Nastro d’Argento per la miglior regia. Del 2007 è “La masseria delle allodole”, tratto dall’omonimo bestseller della scrittrice Antonia Arslan che racconta il genocidio del popolo armeno durante la prima guerra mondiale, mentre nel 2012 i due registi hanno diretto “Cesare deve morire”, dramma carcerario ambientato a Rebibbia che nello stesso anno è stato insignito dell’Orso d’oro al Festival di Berlino ed è valso ai Taviani i due maggiori premi ai David di Donatello, quelli di miglior film e di migliore regista. Nel 2015 i fratelli sono tornati alla regia con “Maraviglioso Boccaccio”, liberamente ispirato al Decamerone, cui ha fatto seguito nel 2017 “Una questione privata”. Nel 2016 hanno ricevuto il David di Donatello Speciale per il 60° anniversario della cerimonia. Vittorio e Paolo hanno vinto l’Orso d’Oro a Berlino 2012 per “Cesare deve morire”. Il film racconta la preparazione e la messa in scena dell’opera di William Shakespeare da parte di alcuni detenuti nel carcere di Rebibbia. Ancora una volta i fratelli trionfarono nell’impegno sociale e nella qualità cinematografica, ottenendo anche il David di Donatello per il miglior film e il David di Donatello per il miglior regista. Nel 2017 sono tornati al cinema, per l’ultima volta in coppia, con il film “Una questione privata”, tratto dal romanzo omonimo di Beppe Fenoglio, presentato in anteprima al Festival del Cinema di Roma. Nel 1996 la città natale di San Miniato, in provincia di Pisa aveva intitolato ai due fratelli un centro di cultura cinematografica: il Centro Cinema Paolo e Vittorio Taviani.