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Autore: Redazione StudioNews

Sardegna, Schlein: è stata una vittoria di tutta la coalizione. Ora si mobiliti per vincere anche in Abruzzo

Sardegna, Schlein: è stata una vittoria di tutta la coalizione. Ora si mobiliti per vincere anche in AbruzzoRoma, 27 feb. (askanews) – “Una bella vittoria dei sardi, di Alessandra (Todde, ndr) e poi di tutta la coalizione. E’ stata una bella vittoria di squadra. E sono felice del risultato del Pd che si è affermato come primo partito davanti a Fdi”, lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando a ‘Tagadà’ e commentando il risultato delle elezioni in Sardegna che hanno incoronato presidente Alessandra Todde, esponente M5s, appoggiata dal Pd e dai partiti di area centrosinistra.


“Adesso si continua, testardamente unitari, perché uniti si vince”, sottolinea Schlein, aggiungendo: il voto dimostra “che questa destra non è imbattibile. Se mettiamo in piedi un progetto credibile e se troviamo la candidatura giusta siamo in grado di battere le destre. Il Pd sente questa responsabilità fino in fondo. Spero che tutta la coalizione si mobiliti con grande entusiasmo anche per vincere in Abruzzo”. “Non potevo trovare un modo migliore di festeggiare un anno di segreteria. E’ passato un anno dalle primarie. E’ la dimostrazione che la direzione intrapresa un anno fa è quella giusta” ha proseguito Schlein, ricordando: “Era dal 2015 che non vincevamo una regione governata dalla destra, sono passati 9 anni. E’ stata la prima, non sarà l’ultima”.


E per la segretaria del Pd è anche “una buona notizia, assolutamente”, che Carlo Calenda si dica pronto ad accordi con il centrosinistra per le prossime amministrative e regionali. “Se ci concentriamo sulle cose da fare insieme troviamo l’accordo. E siamo più forti perché siamo d’accordo sulle idee e non sulle poltrone da spartire – ha concluso Schlein – come questo governo di Giorgia Meloni”.

Ok Camera a Ddl delega su florovivaismo, ora va al Senato

Ok Camera a Ddl delega su florovivaismo, ora va al SenatoRoma, 27 feb. (askanews) – L’Aula della Camera ha approvato con 210 voti favorevoli e 52 astenuti, il disegno di legge delega al governo in materia di florovivaismo, che passa ora all’esame del Senato. “Con l’approvazione del Ddl in materia di florovivaismo alla Camera, il comparto florovivaistico, tra i più colpiti durante la pandemia COVID-19, inizia a vivere una nuova stagione di rilancio”, annuncia Maria Cristina Caretta di Fratelli d’Italia, vicepresidente della Commissione agricoltura a Montecitorio.


Il disegno di legge delega al governo verte sulla disciplina, la promozione e la valorizzazione delle attività del settore florovivaistico, primo firmatario il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Lo scopo è dare al settore e alla filiera florovivaistica un quadro normativo coerente e organico in materia di coltivazione, promozione, commercializzazione, valorizzazione e incremento della qualità. Il decreto legge delega impegna il Governo ad adottare entro 24 mesi disposizioni integrative e correttive dei medesimi decreti legislativi. Tra le azioni previste c’è la creazione di un coordinamento nazionale che individui “le misure di indirizzo al settore florovivaistico anche attraverso l’eventuale istituzione, presso il Masaf, di un Ufficio per la filiera del florovivaismo, di livello non generale, per garantire l’efficace gestione del settore e la valorizzazione delle attività”.


Ancora, si dispongono strumenti organizzativi finalizzati “all’adozione di atti di indirizzo e coordinamento attraverso l’utilizzo degli esperti del Tavolo tecnico di settore che supportino l’Amministrazione nella predisposizione del Piano di settore, atto di indirizzo e programmazione”. Prevista anche, con cadenza quinquennale, “la predisposizione di un Piano nazionale del settore florovivaistico quale strumento programmatico e strategico” e l’istituzione di un marchio unico distintivo che garantisca le produzioni nazionali. E ancora, la definizione delle figure professionali che operano nel comparto florovivaistico. “È doveroso ringraziare il ministro Lollobrigida ed il sottosegretario La Pietra per la costante e coerente attenzione dimostrata verso il mondo del florovivaismo”, prosegue Caretta spiegando che “riordinare il settore, confermare certezze sul piano legislativo e dare modo a tutte le componenti della filiera di avere il giusto riconoscimento sono le direttrici per traghettare verso il futuro un comparto di grande valore e con enormi potenzialità”.

Coldiretti: con ripristino natura più burocrazia e meno produzione

Coldiretti: con ripristino natura più burocrazia e meno produzioneRoma, 27 feb. (askanews) – “Quella sul ripristino natura è una legge senza logica che, tra le altre cose, diminuisce la produzione agricola. Un compromesso al ribasso rispetto alla proposta del Parlamento, anche se meno negativa della prima proposta della Commissione europea”. Così in una nota il presidente della Coldiretti Ettore Prandini commenta l’approvazione del regolamento sul ripristino della natura da parte del Parlamento europeo.


Prandini sottolinea anche quanto fatto insieme agli europarlamentari “per far cadere una serie di vincoli, come ad esempio l’abbandono del 10% delle superfici agricole e disincentivi alla manutenzione del territorio. Tutte misure che avrebbero ulteriormente ridotto la capacità produttiva. La legge – ribadisce il presidente della Coldiretti – resta però un controsenso perché mette in contrapposizione la natura e l’agricoltore, che in realtà è il vero custode di questo patrimonio ambientale. Non è allontanando gli agricoltori dalla terra che si preserva l’ambiente”. “Mentre continuiamo a chiedere e a spingere sul tema della semplificazione come ribadito anche ieri a Bruxelles – conclude Prandini – questa legge va ad appesantire gli aspetti burocratici e i piani nazionali per le misure di ripristino che sarebbero molto complicati”.

Vino, la Beira Atlantico del Portogallo in registro delle Igp

Vino, la Beira Atlantico del Portogallo in registro delle IgpRoma, 27 feb. (askanews) – La Commissione Europea ha approvato l’inserimento della “Beira Atlântico” del Portogallo nel registro delle indicazioni geografiche protette (IGP).


I vini, gli spumanti, gli spumanti di qualità, gli spumanti aromatici di qualità, gli spumanti e gli spumanti gassati che beneficiano della IGP “Beira Atlântico” condividono caratteristiche distintive comuni. Si caratterizzano per la ricchezza aromatica e la freschezza accentuata, oltre che per la buona struttura e l’acidità equilibrata e incisiva. La zona geografica della IGP “Beira Atlântico”, comprende una regione le cui estremità settentrionale e meridionale si trovano nella regione costiera del Portogallo continentale, ad altitudini che generalmente non superano i 250 metri sul livello del mare, situata tra i fiumi Vouga e Mondego e con una topografia prevalentemente pianeggiante. Raramente la vite viene coltivata al di sopra dei 120 metri sul livello del mare.

Salute, come riconoscere e combattere la polineuropatia diabetica

Salute, come riconoscere e combattere la polineuropatia diabeticaRoma, 27 feb. (askanews) – È un triste traguardo quello che riguarda molte delle persone che soffrono di diabete. A preoccuparli è la polineuropatia diabetica dolorosa (Pnd), riconosciuta e trattata purtroppo spesso molto tardi e solitamente con pochi benefici. I risultati di un nuovo studio sulle terapie di stimolazione spinale ad alta frequenza (10 kHz) confermano però l’efficacia di questo tipo di tecnologia, dove è possibile osservare una riduzione media del dolore del 79,9% . “Le persone che soffrono di polineuropatia diabetica dolorosa attraversano decenni di dolore con notevoli ripercussioni sulla qualità di vita. Il dolore persistente può avere impatti duraturi sulla vita quotidiana e sullo stato emotivo dei pazienti. Intervenire tempestivamente non solo allevia i sintomi, ma può anche contribuire a garantire una migliore salute complessiva e un benessere ottimale per chi deve gestire oltre al dolore anche il proprio diabete. I risultati dello studio, oltre a rafforzare l’efficacia di questo trattamento, mostrano l’importanza di utilizzarla in maniera precoce”, commenta Giuliano De Carolis, dirigente Anestesia e Terapia del dolore Aou Pisana.


La neuropatia diabetica è un termine utilizzato per definire un gruppo di patologie nervose spesso associate a disabilità che può interessare sia il diabete di tipo 1 (17,5% dei casi) che il tipo 2 (31,5% dei casi). Il diabete, quando non tenuto “sotto controllo”, ossia con i livelli di zucchero nel sangue elevati per lungo tempo, provoca una serie di alterazioni tra cui la produzione di sostanze infiammatorie e un aumento dello stress ossidativo. I nervi periferici sono il bersaglio di questa alterata produzione di sostanze che in ultimo li danneggiano portando allo sviluppo della neuropatia. I 5 segnali per riconoscerla “I sintomi della Pnd colpiscono gli arti inferiori a partire dalle dita dei piedi fino al polpaccio, ma possono estendersi anche ad altre parti del corpo. Ecco i 5 segnali più noti che ciascun paziente con diabete e caregiver deve conoscere e monitorare, al fine di agevolare l’intervento del medico per ridurre il forte dolore ed evitare complicanze gravi e invalidanti”, continua De Carolis.


“Formicolio: è un bruciore diffuso che rallenta i movimenti e lascia l’arto intorpidito per lungo tempo. Ridotta sensibilità: viene meno la capacità di riconoscere al tatto le temperature, alte e basse, provocando ustioni e ulcere che guariscono poi lentamente e con difficoltà Dolore acuto: è riconoscibile perché può essere improvviso come una scossa elettrica, oppure pulsante o pungente Debolezza muscolare: facilmente riscontrabile nelle gambe, può influenzare la capacità di camminare e svolgere attività quotidiane. Frequenti cadute: la compromissione dei nervi che controllano la sensazione e il movimento ha come effetto quello di ridurre la coordinazione e l’equilibrio, aumentando il rischio di cadute”. Secondo le ultime linee guida internazionali, la terapia farmacologica antidolorifica rappresenta il primo livello di intervento (uso di anticonvulsivanti e antidepressivi), sebbene possano poi avere però un effetto limitato a lungo termine e raramente portano a una remissione significativa dei sintomi.


Tra gli approcci non farmacologici raccomandati dall’Ada (American Diabetes Association) oltre all’attività fisica e alle patch, ci sono le terapie di stimolazione nervosa. Negli ultimi anni infatti la terapia SCS (Spinal Cord Stimulation) ad alta frequenza in grado di erogare stimolazioni a 10.000 Hz, ha dimostrato di ottenere miglioramenti clinici significativi della sintomatologia dolorosa della Pnd nelle persone resistenti alla terapia farmacologica standard: un recente studio ha evidenziato con tale frequenza di erogazione una riduzione media del dolore di circa il 79,9%. “La neurostimolazione spinale ad alta frequenza è una modalità di stimolazione che agisce senza essere mai percepita dal paziente. È una tecnica che noi usiamo già da qualche anno e che ora stiamo applicando anche nei casi di pazienti con neuropatia diabetica con ottimi risultati. Questo trattamento prevede l’impianto di elettrodi nello spazio epidurale, che inviano impulsi in grado di inibire i segnali dolorifici tipici della polineuropatia diabetica dolorosa. L’impulso oltre a mascherare il dolore , ripristina il microcircolo, riducendo quindi la sofferenza e migliorando la ripresa del movimento e la qualità di vita”, conclude Massimo Innamorato, Direttore UOC Terapia Antalgica Romagna.

Cia: con legge ripristino natura rischio nuovi oneri agricoltori

Cia: con legge ripristino natura rischio nuovi oneri agricoltoriRoma, 27 feb. (askanews) – Il ripristino della natura è legge europea e per l’agricoltura, pienamente coinvolta con la riconferma degli ecosistemi agricoli, “si prospetta un’altra strada in salita tra rischi sul potenziale produttivo e ulteriori oneri”. Così Cia-Agricoltori Italiani commenta il via libera alla normativa da parte della plenaria del Parlamento Ue.


Con oltre l’80% degli habitat Ue in cattivo stato, ferma restando la necessità di recupero degli ecosistemi degradati, tra gli asset chiave della transizione green, “è sempre con la gradualità della sua realizzazione che ci si deve misurare. Adesso, quindi – chiosa Cia – occhio al Piano nazionale di attuazione del regolamento, in virtù di quella flessibilità che il nuovo testo ha assicurato di garantire”. Per la confederazione degli agricoltori pesa non poco, alla luce di tutte le criticità geopolitiche e commerciali in atto, l’obiettivo ambizioso del ripristino degli ecosistemi di almeno il 30% entro il 2030, percentuale che aumenterà al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050.


“Inoltre, – sottolinea Cia – visti proprio gli eventi climatici estremi, oltremodo preoccupa la tendenza positiva che si dovrà registrare, per legge, rispetto alle risorse idriche, 25mila km di fiumi, come l’impegno imposto di garantire che non vi sia alcuna perdita netta né della superficie nazionale totale degli spazi verdi urbani, né di copertura arborea urbana” . Dopo l’approvazione finale in Consiglio previsto a fine marzo, l’Italia dovrà lavorare alla tabella di marcia indicata a tutti i Paesi membri, in particolare sui Piani di ripristino nazionali fino al 2032, con le modalità per migliorare la biodiversità negli ecosistemi agricoli e fare in modo, soprattutto, che l’implementazione della normativa non impatti sul sistema produttivo con ulteriori oneri per gli agricoltori. “Resta chiaro che andranno trovati fondi aggiuntivi dedicati perché non è pensabile intaccare ancora il bilancio della Pac. Infine – conclude Cia – il freno di emergenza introdotto in caso di circostanze eccezionali, non è soddisfacente se non entra nel merito, quanto meno su tempistiche e quantitativi, per mettere al riparo, di volta in volta, le produzioni e tutelare agricoltori e consumatori rispetto agli approvvigionamenti e al rischio escalation dei prezzi”.

Lombardia, Fdi: smog non si batte né con gli slogan né con Area b

Lombardia, Fdi: smog non si batte né con gli slogan né con Area bMilano, 27 feb. (askanews) – “Da anni, a cadenza pressoché fissa, le opposizioni di sinistra in Regione Lombardia gridano allo scandalo e si stracciano le vesti per i dati sull’inquinamento a Milano e in Lombardia. È successo anche nelle ultime due settimane: alla fine tuttavia la realtà prevale sempre sull’ideologia e la propaganda. Pochi giorni di pioggia sono bastati a riportare tutti i valori al di sotto delle soglie di sicurezza ed allarme. La pioggia ha spazzato via le menzogne e riportato in auge la verità: per quanto riguarda la qualità dell’aria, il 2023, per Regione Lombardia, è stato l’anno migliore da quando è stata avviata la misurazione. Ossia da due decenni”. Così il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale della Lombardia, Christian Garavaglia, relativamente al dibattito sulla qualità dell’aria al Pirellone.


“Sono i dati, non le chiacchiere, a confermare il buon lavoro di Regione Lombardia e dell’assessore all’Ambiente Giorgio Maione, come peraltro già ribadito dal Presidente Attilio Fontana. Sono i dati, non le chiacchiere, a sancire che per quanto riguarda il PM10, per l’ottavo anno dal 2014, in tutte le stazioni è stato rispettato il valore limite della concentrazione media annua pari a 40 µg/m3. Ottimi risultati anche sulla media giornaliera: il numero delle stazioni che hanno superato il limite è stato più che dimezzato passando da 43 a 20. Il PM2.5 nel 2023, per la prima volta, ha rispettato i limiti in tutte le stazioni della rete . Migliorate anche le emissioni di Biossido di azoto (NO2). In più dell’80% delle stazioni, infatti, la concentrazione media annua è risultata inferiore a quella del 2022” ha aggiunto. “Da anni, attraverso un lavoro serio e costante di programmazione, Regione Lombardia lavora su: riduzione della circolazione dei veicoli più inquinanti, in particolare delle motorizzazioni diesel, che determinano circa il 56% delle emissioni di NOx; misure di efficientamento energetico nel settore civile, anch’esse finalizzate soprattutto a ridurre le emissioni di NOx; corretto utilizzo domestico della biomassa legnosa, che contribuisce per il 27% delle emissioni totali di CO e per il 46% delle emissioni totali di PM10; miglioramento della gestione dei reflui zootecnici, principale fonte emissiva di ammoniaca (per oltre il 96%), che è precursore di particolato, e di metano, importante gas climalterante” ha sottolineato Garavaglia.


“Sinistra e Movimento 5 Stelle hanno inoltre e del tutto dimenticato che la situazione verificatasi nelle ultime settimane è correlata all’instaurarsi di una condizione meteoclimatica particolarmente favorevole all’accumulo degli inquinanti al suolo. In casi come questo il volume d’aria in cui gli inquinanti si diluiscono è 30 volte inferiore a quello disponibile nelle tipiche condizioni estive, quando l’altezza dello strato di rimescolamento è di circa 3.000 metri” ha continuato. “Dopo anni di radicalismo rosso verde, di stop alle auto, di area B ed area C, del record di multe agli automobilisti, le politiche del Comune di Milano e di Beppe Sala sono state del tutto infruttuose. Lo attesta la scienza: in Italia è particolarmente consistente il ruolo del riscaldamento residenziale nell’inquinamento atmosferico. Da solo, infatti, è responsabile del 64% della quantità di PM2,5, del 53% di PM10 e del 60% di CO emessi. Ancora una volta sono la scienza ed i numeri a smentire i profeti di sventura dell’ambientalismo. Se si va a guardare la quantità di sostanze inquinanti che viene immessa nell’atmosfera nella nostra regione come in tutta la pianura padana ci si renderà conto che sono in costante diminuzione, come ha detto di recente il Governatore Attilio Fontana. Ci sono poi dei fattori che esulano dalla nostra possibilità ma che sono determinati dal fatto che purtroppo la pianura padana è una conca all’interno della quale non si crea un ricircolo di aria” ha osservato.


“Concludiamo ricordando l’importanza dell’accordo provvisorio sulla direttiva dell’aria europea raggiunto dalle istituzioni Ue, che dovrà essere confermato e nel quale si prevede che le zone in cui gli obiettivi ambientali sono più difficilmente raggiungibili per specifiche condizioni climatiche o orografiche, come il bacino padano, avranno la facoltà di chiedere una deroga di dieci anni per raggiungerli. Una deroga che il governo italiano di Giorgia Meloni è riuscito a ottenere”, ha concluso Garavaglia.

”Insufficente?”: Novara sfida Valditara a confronto sulle valutazioni

”Insufficente?”: Novara sfida Valditara a confronto sulle valutazioniRoma, 27 feb. (askanews) – “Lanciamo una sfida al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: sulla questione della valutazione si confronti con noi in un dibattito pubblico, anche in TV; scelga pure il programma che preferisce. La modalità delle risposte via social non ci appartiene, incontriamoci e dialoghiamo”: così il pedagogista Daniele Novara e il maestro Alex Corlazzoli dopo la risposta alla loro petizione/appello (https://www.change.org/NoVotiNumericieGiudiziSintetici) contro il ritorno ai giudizi sintetici che nel frattempo ha superato le 5.000 firme.


Nei giorni scorsi i due educatori, sostenuti da circa sessanta firmatari tra cui noti nomi del mondo pedagogico (Elisabetta Nigris, Alberto Pellai; Silvia Vegetti Finzi; Milena Santerini, Raffaele Mantegazza e tanti altri) e della cultura (Luca Zingaretti, Stefano Accorsi, Carlotta Natoli, Moni Ovadia, Pierfrancesco Favino e altri) avevano inviato in viale Trastevere la loro richiesta per tentare di fermare l’emendamento della maggioranza al Disegno di Legge sul voto di comportamento nella scuola secondaria che introduce una modifica importante al modello di valutazione in vigore oggi nella scuola primaria dopo la “riforma” del 2020: il ritorno dei giudizi sintetici. A questo appello ci ha risposto su “X” il ministro: “Temo che alcuni sottoscrittori di appelli non conoscano ciò contro cui firmano. L’emendamento governativo sulla riforma della valutazione alla scuola primaria non elimina la descrizione analitica dei livelli di apprendimento raggiunti in ogni disciplina dall’alunno, che è fra l’altro fondamentale per il portfolio e la futura attività dei docenti tutor. Elimina piuttosto giudizi sintetici, astrusi e incomprensibili quali “avanzato” o “in via di prima acquisizione”, sostituendoli con giudizi chiari e da tutti comprensibili, come ottimo o insufficiente. Non si perde nulla, piuttosto si migliora, semplificando e chiarendo, nell’interesse degli studenti e delle famiglie”.


Parole che i firmatari rispediscono al mittente lanciando un confronto pubblico: “Tutto il mondo pedagogico di prestigio ha aderito al nostro appello perché il ministero rinunci a reintrodurre i giudizi sintetici corrispondenti ai voti numerici o a ‘sufficiente’, ‘gravemente insufficiente’ etc. Etimologicamente c’è differenza tra ‘in via d’acquisizione’ e ‘insufficiente’. Fare chiarezza non significa né semplificare con dei giudizi da pagelle anni Trenta né applicare la logica della punizione. Pretendere che ‘gravemente insufficiente’ rappresenti un elemento di chiarezza significa confermare l’intenzione di procedere al ritorno di un apparato mortificatorio nei confronti dei bambini che sviluppano il loro percorso di apprendimento con errori e sbagli”.


Continuano i due estensori dell’appello: “Il mondo pedagogico è la base di riferimento scientifico per le riforme e i cambiamenti scolastici: non esiste nessun’altra disciplina così attinente. Questo è il campo nel quale ci si deve muovere per capire la direzione da adottare per modifiche così importanti, non certo l’appagamento di una certa opinione pubblica”. “Risulta offensivo sentire le parole del ministro che affermano che chi ha sottoscritto l’appello non ha capito cosa stava firmando. Stiamo parlando di docenti universitari ad altissimo livello. La presenza di attori e personalità del mondo della cultura è un riconoscimento che i pedagogisti e gli insegnanti non sono soli in questa richiesta. La società civile è vigile sull’operato del ministero”, concludono Novara e Corlazzoli.

Gasperini: “L’Inter gioca con grandissima qualità”

Gasperini: “L’Inter gioca con grandissima qualità”Roma, 27 feb. (askanews) – Torna il campionato con il recupero della 21esima giornata tra Atalanta e Inter non disputato per l’impegno dei nerazzurri in Supercoppa. “L’Inter – afferma il tecnico orobico Gian Piero Gasperini – è una squadra completa, Inzaghi ha svolto un grandissimo lavoro perché poche volte abbiamo visto giocare i nerazzurri con questa qualità. Gioca bene sia in Italia che in Europa, noi andremo lì per disputare la nostra gara come abbiamo fatto all’andata. Fu una sfida equilibrata anche se commettemmo un errore causando il rigore che sbloccò il risultato”.


Gasperini è tornato anche sulla partita contro il Milan: “Sul regolamento mi sono già espresso abbastanza, a me non piace. Non lo apprezzo a prescindere che vada o meno a nostro vantaggio. Non mi piacciono questi falli di mano, queste simulazioni grosse che ci sono, tutte queste cose del Var che si sono innescate quest’anno. Domenica c’erano Irrati e Orsato, meglio di così… Hanno valutato il regolamento che evidentemente è questo, devo prenderne atto”. Successivamente l’allenatore dell’Atalanta ha parlato del campionato: “Noi guardiamo al nostro percorso, non possiamo caricarci sulle spalle anche le partite degli altri. È ancora tutto aperto, non so nemmeno quando si potranno fare calcoli”. In chiusura una battuta sui singoli: “Lookman è arrivato dopo un mese e mezzo di assenza, la Coppa d’Africa è molto impegnativa. È tornato con una distorsione alla caviglia e si è allenato molto poco, non ho una valutazione precisa sulla sua condizione. Sta bene, non ha problemi, è solo una questione di reinseriemento. Scamacca si comporta benissimo e lavora tanto, non c’è nessun caso. L’unico problema è considerarlo un grande campione, questo a oggi non è possibile: sta lavorando come tanti per diventarlo. La sostituzione di De Ketelaere contro il Milan è stata per scelta tecnica, non credo ci sia un ‘fattore San Siro’ per lui perché in Coppa Italia fece un’ottima gara. Touré si sta allenando, non so quando avremo tempo di poterlo inserire perché adesso le partite contano tanto e non abbiamo tempo di fare esperimenti. Cambi in vista contro l’Inter? Siamo tanti, sto pensando a Pasalic, Hien e anche a Bakker. Scalvini, comunque, sta bene”.

4-19 maggio seconda edizione Antigua and Barbuda restaurant week

4-19 maggio seconda edizione Antigua and Barbuda restaurant weekRoma, 27 feb. (askanews) – E’ in programma dal 4 al 19 maggio l’Antigua and Barbuda Restaurant Week: due settimane all’insegna di una varietà di esperienze culinarie per approfondire la ricca scena gastronomica delle due isole gemelle organizzate dalla Antigua e Barbuda Tourism Authority. Quest’anno l’evento vede anche il ritorno della chef Andi Oliver, protagonista degli eventi al “The Pepperpot Rum Shop”, un pop-up food e culturale di 100 giorni.


“La celebrazione annuale della Restaurant Week mette in evidenza le migliori esperienze culinarie che l’isola ha da offrire, dai locali casual ai menu a più portate dei ristoranti più raffinati”, ha detto Shermain Jeremy, Special Projects and Events Manager presso l’Antigua and Barbuda Tourism Authority. Dopo il successo della prima edizione, quella di quest’anno è stata arricchita con la presenza di un vasto numero di chef celeb e professionisti dei cocktail di origine caraibica per promuovere l’eccellenza culinaria delle isole sia a livello regionale che globale. La Restaurant Week coinciderà con l’apertura del Pepperpot Rum Shop, un pop-up di 100 giorni ideato dall’Antigua and Barbuda Tourism Authority, dal Treehouse Beach Club e dalla chef britannica di origini Antiguane, Andi Oliver.


Il Pepperpot è il piatto nazionale di Antigua e Barbuda e per 100 giorni, a partire dalla fine di aprile, il pop-up ospiterà contenuti culturali curati ed eventi che spazieranno dal cibo ai drink fino ad arrivare alla musica, all’arte e al cinema, in una cornice sostenibile ed eco-friendly.