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Autore: Redazione StudioNews

Sardegna, Meloni-Salvini-Tajani: coalizione sfiora 50%,non c’è calo

Sardegna, Meloni-Salvini-Tajani: coalizione sfiora 50%,non c’è caloRoma, 27 feb. (askanews) – “Siamo rammaricati per il fatto che l’ottimo risultato delle liste della coalizione di centrodestra, che sfiorano il 50% dei voti, non si sia tramutato anche in una vittoria per il candidato presidente”. E’ quanto si legge in una nota congiunta di Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini a commento dell’esito delle elezioni in Sardegna.


Da queste elezioni, dunque, non emergerebbe in Sardegna un calo di consenso per il centrodestra”, osservano.

Todde festeggia conquista Sardegna, Truzzu:sconfitta mia.

Todde festeggia conquista Sardegna, Truzzu:sconfitta mia.Roma, 27 feb. (askanews) – Alessandra Todde, candidata dal centrosinistra, è la nuova presidente – la prima donna nella storia – della regione Sardegna. L’esponente M5s, appoggiata dal Pd e dai partiti di area centrosinistra, ha vinto sul filo di lana sul candidato del centrodestra Paolo Truzzu. Mancano ancora 19 sezioni da scrutinare su 1844 ma la vittoria, nonostante lo spoglio lunghissimo iniziato alle 7 di ieri, è acquisita: Todde ha raccolto 331.109 voti ottenendo il 45,4% dei consensi, Truzzu ne ha presi 328.494 fermandosi al 45%. Renato Soru candidato da Azione ha ottenuto 63.100 voti pari all’8,6% e Lucia Chessa 7.158, pari all’1%.


Come ha spiegato Truzzu in conferenza stampa “abbiamo perso davvero per uno ‘sputo’, circa duemila voti su 750mila sardi che sono andati a votare. La responsabilità della sconfitta è solo mia” perchè, ha aggiunto, se a Cagliari “avessimo preso 3-4 punti percentuali in più oggi si parlerebbe di vittoria della Meloni”. Proprio la città dove ha svolto il suo mandato di sindaco lo ha ‘tradito’ premiando la candidata del centrosinistra Alessandra Todde con circa “13mila voti” in più. Colpa “del voto disgiunto”, ha osservato Truzzu, e dei molti “cantieri” disseminati per la città. Proprio sul voto disgiunto “matematico” punta il dito Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia secondo il quale però quello che giunge dalla Sardegna “non è un segnale politico nazionale ma locale”. Gli alleati di centrodestra, invece, da Forza Italia, alla Lega, a Noi Moderati assicurano sulla tenuta del governo ma chiedono di “riflettere” (“faremo le nostre riflessioni – dice Maurizio Gasparri – ma non ci abbattiamo”). Dalla Lega, con il vice segretario, Andrea Crippa giunge un gelido “prendiamo atto delle scelte degli elettori sardi” e poi Matteo Salvini rilancia: “Ogni tanto cadere può servire a fare un esame per fare di più e meglio”. “Non do la colpa a Truzzu”, aggiunge il vice premier, “ma sicuramente quando cambia un candidato in corsa, anche un sindaco al primo mandato, è più complicato”. “Il governo è comunque saldo al suo posto. Il dato elettorale delle regionali non tocca l’azione del governo, certo avremmo preferito vincere, ma il governo continua la sua attività senza problemi e guarda in avanti”, assicura il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Todde da parte sua rivendica una vittoria che rappresenta anche una conquista per le donne perchè “dopo 75 anni siamo riusciti a rompere questo tetto di cristallo e ad assumere un ruolo che nessuna di noi era riuscita ad avere. Sono contenta per ruolo avuto dalle donne nella mia squadra”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso della campagna elettorale per le regionali in Sardegna “è venuta qua a passeggiare, ha fatto una apparizione vergognosa. I sardi non si meritano il cabaret”, rilancia Todde. Il campo largo del centrosinistra? “Io credo che la Sardegna non sia un laboratorio perché i sardi non sono delle cavie” taglia corto. Nei partiti che l’hanno sostenuta c’è aria di festa perchè “il vento è cambiato”, osserva la segretaria Dem Elly Schlein guardando già alle regionali in Abruzzo, la strada intrapresa, il campo largo del centrosinistra con i Cinquestelle è quella “giusta”, “l’alternativa c’è” ed “essere testardamente unitari dà i suoi frutti”. Insomma, in Sardegna “ha perso Truzzu, ha perso Giorgia Meloni che l’ha imposto con una forzatura e ha perso pure Salvini”, conclude Schlein. Sorride il leader Cinquestelle Giuseppe Conte perchè “con questo passaggio diamo la sveglia al governo a Roma, la presidente Meloni ha molto da interrogarsi: l’arroganza con cui ha gestito la politica nazionale ma anche questa partita locale non paga”. Quanto alle future alleanze con il centrosinistra Conte tiene il freno a mano tirato: i “cartelli elettorali” non funzionano, dice, e “servono compagni di viaggio affidabili”.

Milano Cortina, le due mascotte Tina e Milo a Palazzo Lombardia

Milano Cortina, le due mascotte Tina e Milo a Palazzo LombardiaMilano, 27 feb. (askanews) – Sono arrivati oggi a Palazzo Lombardia Tina e Milo, le due mascotte ufficiali di Milano Cortina 2026, accolte dal presidente della Regione Attilio Fontana e dal presidente del Consiglio regionale Federico Romani.


“Vivaci e veloci incarnano lo spirito prettamente lombardo che caratterizzerà le prossime Olimpiadi – ha sottolineato Romani -. Curiosi per natura, intraprendenti, resilienti e capaci di adattarsi alle situazioni, questi due ermellini in modo simpatico rappresentano al meglio i valori lombardi del saper fare e del non fermarsi mai. Con loro sei bucaneve come compagni di avventura, i Flo, a simboleggiare un gioco di squadra che nella realizzazione delle Olimpiadi 2026 si è rivelato vincente. Senza dimenticare – ha concluso Romani – il tratto solidale del carattere lombardo, come testimonia Milo, simbolo dei giochi paralimpici, senza una zampetta, ma che con un po’ di ingegno e tanta forza di volontà ha imparato a usare la coda facendo della sua diversità un punto di forza”. La mascotte dal manto chiaro si chiama Tina e rappresenterà i Giochi Olimpici Invernali del 2026. Il suo fratellino dal manto bruno, Milo sarà invece il testimonial dei prossimi Giochi Paralimpici Invernali. I loro nomi richiamano due delle città protagoniste dei Giochi: Milo da Milano, Tina per Cortina. Insieme ai Flo, sei piccoli bucaneve che sfidano neve e gelo per fiorire d’inverno, accoglieranno gli atleti e coinvolgeranno il pubblico.


La prima mascotte nella storia fu Shuss, un’immagine stilizzata che rappresentava un omino sugli sci, usata dagli organizzatori dei Giochi Olimpici Invernali di Grenoble 1968. La mascotte, o “carattere” come veniva chiamata all’epoca, fu un grande successo, tant’è che nell’edizione successiva dei Giochi Estivi, a Monaco 1972, esordì la prima mascotte olimpica ufficiale, Waldi. Da allora si sono susseguite tante mascotte differenti. Contrariamente a quanto si possa pensare, non sempre hanno preso le sembianze di animali: Schneemandl (Innsbruck 1976) era un pupazzo di neve, Neve e Gliz di Torino 2006 erano una palla di neve e un cubetto di ghiaccio. Howdy e la sorella Hidy, i due orsi polari di Calgary 1988, sono stati la prima coppia di mascotte olimpiche. Sempre alle Olimpiadi invernali si sono viste le prime mascotte con sembianze umane: Haakon e Kristin, le mascotte ufficiali di Lillehammer 1994.


Tina e Milo sono sorella e fratello, simili ma non identici, portatori di due energie complementari. Anche i colori sono diversi, ispirati al manto che questi animali “vestono” durante il corso dell’anno: bruno d’estate e bianco d’inverno. La scelta di proporre queste due diverse cromie ha un valore simbolico. La montagna è un ambiente da proteggere, vivere e valorizzare non solo d’inverno, ma durante tutto l’anno: i due colori sono lì a ricordarcelo.

De Luca:ricatto politico Meloni-Fitto a Campania,scandalo vergognoso

De Luca:ricatto politico Meloni-Fitto a Campania,scandalo vergognosoNapoli, 27 feb. (askanews) – “Siamo di fronte ad un ricatto politico del governo Meloni, a una prova di assoluta incapacità amministrativa e ci dobbiamo confrontare con un ritardo, ad oggi, di un anno e mezzo nella firma del contratto di coesione fra Regione Campania e Governo nazionale”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, parlando a margine di un appuntamento a Napoli.


“È uno scandalo di cui sarebbe bene che parlasse l’opinione pubblica, il mondo dell’informazione. È una vergogna perché – ha proseguito – è semplicemente un tentativo di ricatto politico che noi abbiamo respinto. La battaglia deve continuare fino a quando non sblocchiamo queste risorse che sono destinate al Sud e alle comunità del Sud, non alla Meloni o a Fitto. Veniamo anche da una vergogna che abbiamo conosciuto una decina di giorni fa, l’aggressione ai sindaci, non si è mai visto in Italia un episodio così scandaloso di cui non si è parlato abbastanza, una vergogna. Abbiamo resistito anche a questa vergogna, adesso dobbiamo andare avanti fino al risultato finale”, ha concluso. 

Sardegna, Zaia: il popolo è sovrano, con il voto ci giudica

Sardegna, Zaia: il popolo è sovrano, con il voto ci giudicaVenezia, 27 feb. (askanews) – “Il popolo è sovrano è una sintesi di quello che accade, i cittadini ci guardano e ci giudicano e lo strumento che la democrazia ci dà è il voto, è fondamentale che i cittadini possano scegliersi i loro rappresentanti. Non entro nel merito delle elezioni della Sardegna, non partecipo a tavoli di trattative, dubitate di amministratori che hanno tempo da dedicare alla politica io non ne ho. Pensare ai prossimi due anni vuol dire essere fuori dalla storia”.


Così il presidente del Veneto, Luca Zaia a chi gli chiedeva un commento sull’esito delle elezioni in Sardegna.

Infrastrutture, AIS: coinvolgere tutti i portatori di interesse

Infrastrutture, AIS: coinvolgere tutti i portatori di interesseRoma, 27 feb. (askanews) – Il coinvolgimento dei portatori d’interesse rappresenta sempre più un aspetto determinante nella pianificazione e nella realizzazione delle infrastrutture, assumendo un’importanza centrale per attrarre e attivare investimenti in infrastrutture sostenibili in grado di generare sviluppo. È quanto emerso dall’evento tenutosi oggi in Senato, organizzato dal think tank AIS – Associazione Infrastrutture Sostenibili e che ha visto la partecipazione di istituzioni, imprese, stazioni appaltanti e associazioni.


Nel corso dell’evento è stato presento il rapporto Stakeholder engagement e infrastrutture sostenibili – L’importanza del dialogo con le comunità locali, sesto position paper prodotto da AIS, l’Associazione Infrastrutture Sostenibili che oggi conta circa cento soci che complessivamente esprimono oltre 150mila addetti e un fatturato corrispondente a oltre l’1,2% del Pil italiano. Il documento è stato elaborato da un gruppo di lavoro composto da 45 tecnici appartenenti a 24 società associate AIS, tra le quali figurano alcuni dei più grandi player nazionali sia a livello di stazioni appaltanti che a livello di general contractor e imprese specializzate.


Considerando le risorse oggi disponibili anche grazie al Pnrr e includendo gli impatti sia diretti che indiretti, in Italia la spesa per investimenti in infrastrutture e mobilità è possibile generare un valore aggiunto stimato in 37,8 miliardi di euro. Secondo l’istituto Oxford Economics, per il prossimo quinquennio gli investimenti infrastrutturali in Italia potrebbero far registrare importanti tassi di crescita: in ferrovie, porti e aeroporti del 3,8% all’anno, e nel settore energetico e del gas del 3,2%. Il rapporto presentato da AIS propone un approccio innovativo e inclusivo per coinvolgere attivamente tutti i portatori di interessi – economici, sociali e istituzionali – nel processo di trasformazione dei territori in chiave sostenibile. Lo studio fornisce un quadro completo e un ampio set di indicazioni pratiche per attuare percorsi di ascolto e dialogo che coinvolgano le diverse parti interessate dai progetti di realizzazione di infrastrutture sostenibili. Attraverso un approccio olistico e collaborativo, il documento fornisce un insieme di istruzioni per guidare i diversi attori lungo tutte le fasi progettuali e realizzative, promuovendo così un confronto costruttivo e continuo finalizzato a una accelerazione virtuosa dei processi e, in ultima analisi, a creare sviluppo per i territori e per il Paese. Il documento prodotto da AIS sottolinea l’importanza di creare un ecosistema partecipativo che coinvolga sia soggetti pubblici che privati, al fine di generare valore condiviso e sostenibile nel lungo termine.


“La corretta gestione dello Stakeholder Engagement è essenziale per affrontare le complesse sfide legate alle infrastrutture in modo efficiente e lungimirante – ha dichiarato Lorenzo Orsenigo presidente di AIS -. Grazie al contributo di stazioni appaltanti e imprese tra le più grandi e specializzate in Italia, abbiamo individuato un approccio che non solo migliora la qualità delle relazioni e la governance di progetto, riducendo le conflittualità, ma è in grado di ridurre significativamente tempi e costi di realizzazione delle opere, generando processi virtuosi di crescita economica e sociale che vanno oltre la dimensione dell’infrastruttura stessa”.

Sardegna, M5S Roma: vince campo progressista contro arroganza

Sardegna, M5S Roma: vince campo progressista contro arroganzaRoma, 27 feb. (askanews) – “Oggi è un grande giorno: la Sardegna ha appena eletto la prima Presidente donna della sua storia, la nostra Alessandra Todde, che è anche la prima Presidente di Regione espressa dal Movimento 5 Stelle. Hanno vinto l’unione e la forza del campo progressista contro l’arroganza del centrodestra di Meloni e Salvini: ad Alessandra vanno le nostre migliori congratulazioni, il duro lavoro, la serietà e la credibilità della sua proposta politica hanno pagato con una grande vittoria”. Così in una nota i gruppi consiliari capitolini M5S e Lista Civica Raggi.

Centrosinistra, Schlein: vittoria sarda dimostra che alternativa c’è

Centrosinistra, Schlein: vittoria sarda dimostra che alternativa c’èMilano, 27 feb. (askanews) – La vittoria del centrosinistra in Sardegna “dimostra che l’alternativa c’è, non si può dire il contrario”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, a “L’aria che tira” su La7. “Speriamo che ci dia uno slancio perché il 10 marzo si vota in Abruzzo con una coalizione che mette insieme tutte le forze alternative alla destra con un candidato forte e credibile come Luciano D’Amico”, ha aggiunto.


“Ogni territorio ha una sua specificità, non abbiamo un modello che caliamo dall’alto costruito a tavolino. Cerchiamo sul territorio le grandi questioni che ci uniscono”. ha continuato a proposito delle future alleanze locali e il “Pd in tutti i territori sta lavorando con grande forza unitaria, non solo qui in Sardegna e qui lo ha fatto trasversalmente, senza questioni congressuali, dimostrazione che anche quando nell’alleanza siamo testardamente unitari e generosi siamo comunque premiati dal voto” diventando il primo partito nella regione.

Basilicata, Mulè (FI): sciogliere subito nodo candidato per regionali

Basilicata, Mulè (FI): sciogliere subito nodo candidato per regionaliRoma, 27 feb. (askanews) – “Bisogna sciogliere subito il nodo Basilicata, comunichiamo cioè il candidato 2 mesi prima e non 1 mese prima delle elezioni, andiamoci convinti, e convinti su quel preciso candidato”. Così ai microfoni di Radio Cusano Campus, il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, sui risultati delle elezioni regionali in Sardegna.


“Guardiamo al tempo delle elezioni, quindi, evitando di arrivare troppo a ridosso perché poi non c’è tempo di fare campagna elettorale, non c’è tempo di far conoscere bene il candidato. È una lezione che avremmo già dovuto imparare dopo alcune comunali, cito fra tutte Roma, e che dobbiamo imparare anche a livello regionale: bisogna riflettere su come si è arrivati a perdere e su quello ripartire”, ha spiegato.

Sardegna, Mulè (FI): guai non ammettere che qualcosa non è andato

Sardegna, Mulè (FI): guai non ammettere che qualcosa non è andatoRoma, 27 feb. (askanews) – “C’è sicuramente qualcosa che non è andato bene e guai a non ammetterlo. Il problema è che Truzzu ha preso meno voti anche delle liste, e questo vuol dire che non siamo stati capaci di scegliere il candidato da mettere in lista. Qualcosa dobbiamo pur perdere, allora impariamo dalla lezione sarda: impariamo che i candidati si scelgono nella condivisione e non guardando al dato ultimo elettorale che consegna a Fratelli d’Italia, a Forza Italia, alla Lega la leadership in quel territorio”. Così ai microfoni di Radio Cusano Campus, il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, sui risultati delle elezioni regionali in Sardegna.