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Autore: Redazione StudioNews

Mit: rivviato il percorso per la realizzazione del Ponte sullo Stretto

Mit: rivviato il percorso per la realizzazione del Ponte sullo StrettoRoma, 16 mar. (askanews) – Approvato il Decreto Ponte. Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a un testo che consente l’immediato riavvio del percorso di progettazione e realizzazione dell’opera. Lo si legge in una nota del Mit al termine del cdm che ha approvato il decreto Ponte.
“Rinasce così la Società Stretto di Messina che avrà una nuova e più moderna governance – si legge -. È prevista una solida partecipazione del Mef e del Mit, a conferma dell’importanza che il governo attribuisce al collegamento stabile tra Calabria e Sicilia”.
“In concreto – prosegue -, si riparte dal progetto definitivo del 2011 che verrà adeguato alle nuove norme tecniche, di sicurezza e ambientali. Il nuovo iter autorizzativo dovrà bollinare il ponte strallato più lungo al mondo (3,2 chilometri), che rappresenterà il fiore all’occhiello dell’arte ingegneristica italiana. Come ha tenuto a sottolineare il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini, si tratta di un’opera fortemente green: consentirà di ridurre l’inquinamento da anidride carbonica, oltre a permettere un consistente risparmio di tempo e denaro a tutti coloro che devono attraversare lo stretto. Infine, sarà motivo di grande attrazione turistica. Salvini ne ha parlato questa mattina anche con i governatori di Calabria e Sicilia, Roberto Occhiuto e Renato Schifani. Il Ponte sarà un volano di crescita infrastrutturale per entrambe le regioni, che infatti avranno un proprio amministratore nel cda della società”.
“Il consiglio dei ministri ha dato il semaforo verde salvo intese – concluso -, il testo sarà disponibile a breve perché sono necessari gli ultimi approfondimenti tecnici”.
Sen

Mef, via libera dal Cdm a delega riforma, riscrive il sistema

Mef, via libera dal Cdm a delega riforma, riscrive il sistema

Nuove regole per semplificare e ridurre la pressione fiscale, favorire investimenti

Roma, 16 mar. (askanews) – La delega fiscale approvata dal Consiglio dei Ministri riscrive completamente l’attuale sistema tributario varato negli anni 70. Le nuove regole, operative entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge delega, vanno nella direzione di semplificare e ridurre la pressione fiscale, favorire investimenti e assunzioni e instaurare un rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria nella logica di un dialogo mirato tra le parti secondo le esigenze di cittadini e imprese. Lo riferisce il Ministero dell’economia e delle finanze in una nota.
Con la riforma dell’Irpef si garantisce l’equità orizzontale, attraverso la riduzione della pressione fiscale, passando da 4 a 3 aliquote e con l’obiettivo della flat tax per tutti. Inoltre viene garantita la razionalizzazione e semplificazione dell’intero sistema Irpef (Redditi agrari, fabbricati, finanziari, da lavoro dipendente, autonomo, d’impresa e diversi). La delega prevede anche la revisione delle tax expenditures, (oggi più di 600 voci) e l’equiparazione della no tax area per lavoratori dipendenti (8174 euro e pensionati 8500 euro).
Per quanto riguarda le imprese è prevista una riduzione dell’attuale aliquota Ires per chi investe eo assume. Ci sarà anche una graduale eliminazione dell’Irap. Con l’istituzione del concordato preventivo biennale e il rafforzamento dell’adempimento collaborativo si riscrivono le regole della lotta all’evasione fiscale che diventa preventiva e non più repressiva.
Lsa

Italia isolata contro direttiva Ue su emissioni industria allevamenti

Italia isolata contro direttiva Ue su emissioni industria allevamentiBruxelles, 16 mar. (askanews) – Il Consiglio Ue dell’Ambiente ha adottato oggi a Bruxelles la sua posizione negoziale (“orientamento generale”) sulla proposta della Commissione europea per una revisione della direttiva sulle emissioni industriali nell’aria, nell’acqua e negli scarichi dei rifiuti, che comprende anche dei limiti alle emissioni nocive per l’ambiente e per la salute da parte degli allevamenti intensivi.
L’Italia, rappresentata al Consiglio dal ministro dell’Ambiente Gilbetrto Pichetto, è l’unico Stato membro che si è opposto al testo di compromesso proposto la presidenza di turno svedese del Consiglio, mentre un solo altro paese la Bulgaria, si è astenuto.
Intervenendo per riferire la posizione italiana, Pichetto ha detto di “apprezzare e ringraziare” la presidenza di turno svedese “per lo sforzo che è stato fatto, ma non possiamo accogliere – ha sottolineato – il testo così com’è presentato e modificato, in particolare per il settore zootecnico per quanto riguarda la parte degli allevamenti bovini, in quanto le soglie (che limitano le emissioni inquinanti, ndr) per noi non sono accettabili. Confidiamo nei passaggi successivi del ‘trilogo’ (il successivo negoziato a tre con la Commissione e il Parlamento europeo, ndr) ma manteniamo la nostra opposizione”, ha concluso.
Cinque paesi (Olanda, Iralanda, Finlandia, Lussemburgo e Danimarca), pur criticando il compromesso per aver abbassato a un livello “troppo basso” l’ambizione ambientale del testo rispetto alla proposta originaria della Commissione. Anche la Francia e la Polonia hanno espresso delle critiche, ma hanno appoggiato il compromesso.
La direttiva sulle emissioni industriali è il principale strumento dell’Ue che regola l’inquinamento da impianti industriali e allevamenti intensivi, come ossido di azoto, ammoniaca, mercurio, metano e anidride carbonica. Gli impianti e le aziende agricole su scala industriale sono tenuti a operare in conformità con un’autorizzazione concessa dalle autorità nazionali, utilizzando le migliori tecniche disponibili (Bat) come standard.
Nel loro approccio generale, gli Stati membri hanno modificato la proposta della Commissione per estendere il campo di applicazione della direttiva agli allevamenti intensivi di bestiame. Secondo la proposta della Commissione, la direttiva dovrebbe applicarsi a tutti gli allevamenti industriali con più di 150 unità di bestiame vivo (Uls), che equivalgono a 150 unità per i bovini, con soglie proporzionalmente più alte per gli animali più piccoli.
Il compromesso del Consiglio ha ridotto fortemente queste ambizioni della proposta originaria, fissando la soglia per applicare la direttiva agli allevamenti a 350 Uls, ovvero a un numero di animali vivi superiore a 350 unità per bovini e suini, 350 unità per il pollame e 350 unità per gli allevamenti misti. Sarebbero esclusi gli allevamenti estensivi. Le nuove regole verrebbero applicate progressivamente a partire dalle aziende agricole più grandi.

Il Metaverso per il rilancio del turismo 4.0

Il Metaverso per il rilancio del turismo 4.0Roma, 16 mar. (askanews) – Si è svolto presso il Crisalide Competence Centre di Pozzuoli, gruppo di aziende e startup che operano nei settori della tecnologia avanzata, nella pubblica amministrazione, cyber security, marketing e innovazione, un importante incontro per descrivere le opportunità del metaverso per le imprese e semplificare il processo di transizione dal web 2 al web 3. Ospite d’eccezione Gianluca Salvemini, presidente dell’Italian Hotel Group, catena alberghiera italiana con sede a Montecatini Terme e con in gestione decine di strutture ricettive (Hotel sul mare, Hotel di montagna, Hotel di città, Villaggi turistici), che vuole dare un deciso segnale al mercato turistico investendo nel potenziamento dell’innovazione tecnologica, dell’accoglienza turistica post emergenza sanitaria e valorizzando le nuove opportunità del metaverso per la crescita delle imprese e del turismo esperienziale. Nel mondo del comparto alberghiero e in quello del turismo mare e montagna in Italia, all’estero e dei villaggi vacanze, il metaverso rappresenta un’opportunità per la crescita dell’attrazione turistica. Il comparto turistico ha già avuto modo di sperimentare la realtà virtuale per variegate tipologie di attività, per esempio proponendo esperienze aggiuntive all’interno dei musei e delle aree archeologiche, riuscendo a far visitare musei sottomarini e luoghi inaccessibili, attraverso ricostruzioni e tour immersivi, ma anche offrendo l’opportunità a chi non può viaggiare, a causa di disabilità o problematiche fisiche, di provare l’ebbrezza di visitare i siti più interessanti collegandosi via web.
Il metaverso può rappresentare uno step in avanti verso soluzioni ancora più coinvolgenti e commercialmente interessanti. Secondo gli esperti del settore, infatti, non saranno soltanto enti pubblici e le società che gestiscono le principali attrazioni turistiche a veder aumentare le opportunità a proprio favore, ma anche gli operatori commerciali come hotel, villaggi turistici e ristoranti. Ai lavori di Pozzuoli hanno partecipato Angelo Marciano, presidente dell’ICC – Istituto di Credito Complementare; Gianluca Salvemini di ItalianHotel Group; Vincenzo Cioffi, esperto di consulenza e finanza; Giuseppe Gargiulo, promotore finanziario; Maurizio Bellavista, Manager Keyone Consulting; Giuseppe Mele, Manager Keyone Consulting; Giorgio Gallo, della società “Costruisci e Arreda”; Massimiliano Treassi, della Max Adv Production; Franco Capasso di Miss Grand International e il giornalista Domenico Letizia, Rappresentante d’interessi per alcune organizzazioni d’impresa presso la Camera dei Deputati. Nel corso dei lavori, Gianluca Salvemini ha descritto anche l’innovativo progetto HGI-Tech che fornisce una doppia applicazione: da un lato la formazione sul web 3 ad aziende e professionisti e dall’altro, la condivisione dei propri spazi nel metaverso e la vendita di nuovi spazi personalizzabili. HGI-tech ha creato una vera e propria Academy che ha come scopo la formazione sulle professioni del Futuro. Questa è la prima Academy certificata dal Metaverse Standard Forum. Siamo ovviamente ancora in una fase iniziale e solo nel corso dei prossimi mesi si potrà capire fino a che punto il metaverso potrà rivoluzionare il mondo dei viaggi, ma gli studiosi e gli esperti d’innovazione e tecnologia condividono l’idea di considerare questa tecnologia innovativa come una delle più dirompenti degli ultimi anni.

Autonomia, Calderoli: ok definitivo in Cdm, ora passaggio in Parlamento

Autonomia, Calderoli: ok definitivo in Cdm, ora passaggio in ParlamentoRoma, 16 mar. (askanews) – “C’è il via libera definitivo e unanime del Consiglio dei ministri all’Autonomia differenziata, il cammino della riforma procede. Ora il disegno di legge si appresta ad imboccare la strada verso l’esame del Parlamento, che sarà quindi pienamente coinvolto in questo percorso”. Lo dichiara il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli.
“In quell’ottica di collaborazione che guida il mio lavoro fin dal principio, nel testo definitivo oggi approvato – spiega – sono state inserite alcune proposte emendative degli enti territoriali, ivi compresa l’insularità. L’Italia ha una storica occasione di rinnovamento strutturale che va affrontata senza pregiudizi o ideologie, ma con pragmatismo e consapevolezza. Il mio obiettivo è far correre il nostro Paese come un treno ad alta velocità, superando i divari che il centralismo attuale ha cristallizzato e permettendo a tutti di migliorare nel segno dell’efficienza, dello sviluppo, della trasparenza e della responsabilità. E’ una sfida per il futuro e la modernità, che possiamo e dobbiamo cogliere nell’interesse dei cittadini”.

A “Vino en Primeur Bergamo” 11 cantine e i loro vini di taglio bordolese

A “Vino en Primeur Bergamo” 11 cantine e i loro vini di taglio bordoleseMilano, 16 mar. (askanews) – Undici cantine bergamasche e i loro vini di taglio bordolese sono stati al centro di “Vino en Primeur Bergamo”, una manifestazione che si è tenuta al Palafeste di Grumello del Monte (Bergamo) il 14 marzo scorso.
L’anteprima è stata l’occasione per stampa e operatori del settore Horeca, di assaggiare e conoscere più da vicino non solo il blend Merlot e Cabernet Sauvignon locale, ma anche le denominazioni Doc Valcalepio, Doc Colleoni e Igt Bergamasca che prevedono anche vini bianchi e spumanti. Spazio anche ai vini passiti con la famosa Docg Moscato di Scanzo.
Una masterclass condotta dal giornalista e “wine educator” Filippo Bartolotta ha tracciato un racconto dal 1990 ai giorni nostri dei vini prodotti nel territorio, evidenziando anche la longevità che il taglio bordolese di matrice bergamasca ha da queste parti. Pairing di gusto con i formaggi di due aziende casearie della zona, Latteria Valtorta e Sant’Antonio Valtaleggio.
Le aziende che hanno preso parte all’evento sono state Caminella, Tenuta Castello di Grumello, Cornasella, Tenuta Iris, Eligio Magri, La Collina, Le Corne, Pecis, Tenuta Casa Virginia, Tosca e Valba Vini.

McDonald’s: 85% nostri fornitori sono italiani, valgono 370 mln

McDonald’s: 85% nostri fornitori sono italiani, valgono 370 mlnMilano, 16 mar. (askanews) – McDonald’s ha lanciato la nuova piattaforma di comunicazione, I’m lovin’ it Italy, attraverso cui racconta i 37 anni di attività in Italia. Oggi la catena di fast food ha come fornitori l’85% aziende italiane, acquista ogni anno 140 mila tonnellate di prodotti provenienti da tutta la Penisola, per un totale di oltre 370 milioni di euro. Tra questi ci sono anche 18 ingredienti Dop e Igp, entrati in assortimento per la prima volta nel 2008 e di cui in 15 anni sono state acquistate 4.600 tonnellate.
La relazione con l’Italia passa anche dal percorso di sostenibilità che McDonald’s ha intrapreso ormai da anni all’interno del proprio sistema, coinvolgendo quindi la propria rete di ristoranti e i propri fornitori: un esempio è l’eliminazione della plastica monouso dal packaging – ogni anno il risparmio è di 1.000 tonnellate – in favore di materiali più sostenibili, come la carta. Le analisi condotte da Comieco hanno dimostrato la piena riciclabilità dei rifiuti di McDonald’s in carta: circa il 90% del packaging realizzato in carta è 100% certificata e riciclabile.
“Crediamo e vogliamo che il nostro impatto positivo sia sempre più rilevante – ha commentato Dario Baroni, amministratore delegato McDonald’s Italia – Ecco perché confermiamo il nostro impegno nell’investire sull’agroalimentare made in Italy, certi che qualità e italianità siano da un lato la chiave giusta per rispondere alle richieste dei nostri clienti, e dall’altro una via solida attraverso cui contribuire alla crescita del Paese”.
“L’attenzione del governo per il cibo, il nostro cibo, non è una mera battaglia ideologica. Proprio in questo senso, la sovranità alimentare passa anche dall’impegno a introdurre prodotti Dop e Igp, come il pomodoro pachino, nei menù di grandi catene commerciali – ha sottolineato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida in occasione della presentazione a Roma – un risultato molto positivo. Investire sulla produzione nazionale e valorizzare le filiere più deboli è fondamentale. Oggi il valore aggiunto è dato dalla qualità”. “La collaborazione con McDonald’s rappresenta una grande opportunità per valorizzare le eccellenze agroalimentari nazionali garantendo ai consumatori l’italianità delle produzioni e dando un giusto reddito economico al lavoro dei nostri imprenditori agricoli”, ha sottolineato Ettore Prandini, presidente Coldiretti. “La collaborazione tra McDonald’s e la filiera agroalimentare italiana ha rappresentato, anche attraverso l’adesione a Filiera Italia, un modello unico e lungimirante. Di chi, come azienda leader nella ristorazione a livello globale, comprende come oggi la vera forza sia consolidare le proprie filiere agricole e produttive, investire insieme per renderle sempre più distintive e competitive. Di come il ruolo di chi unisce migliaia di agricoltori e fornitori a milioni di consumatori sia un ruolo di responsabilità di chi contrasta l’omologazione lavorando, da un lato, per una equa ripartizione del valore aggiunto generato a tutta la filiera e, dall’altro, per rendere accessibile a tutti i consumatori la qualità, sicurezza e distintività dei nostri prodotti e la nostra cultura distintiva”, ha aggiunto Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia.

Non solo gusto, i suoni della prima colazione che fanno stare bene

Non solo gusto, i suoni della prima colazione che fanno stare beneMilano, 16 mar. (askanews) – Ogni suono ha la capacità di influenzare le nostre emozioni e i nostri comportamenti già a partire dalla prima colazione. Secondo diversi studi scientifici i suoni legati al cibo riuscirebbero ad attivare sensazioni di rilassamento e benessere: si chiama Asmr, Autonomous sensory meridian response, ovvero risposta autonoma del meridiano sensoriale. Si tratta di un’esperienza sensoriale che porta gli individui a rilassarsi, a provare esperienze di benessere o di felicità di fronte a certi stimoli sonori: sembra, ad esempio, che lo scoppiettio del latte versato sui cereali mentre si gonfiano sia un ottimo rimedio per rilassarsi; lo sfrigolio del burro che si scioglie in padella prima di versare l’impasto dei pancakes metta subito allegria; così come il borbottio della moka rappresenti un ottimo dispensatore di energia.
“Io Comincio Bene”, la campagna di Unione italiana food che promuove il valore della prima colazione in Italia, ha scoperto, attraverso una social survey, quale “suono” ha il primo pasto del mattino per la community di breakfast lovers. Per oltre sei intervistati su 10 (64%) il “crunch” dei biscotti al mattino è il suono ‘evocativo’ per eccellenza e riporta all’infanzia; mentre più di tre su 10 (36%) associano a questo ricordo i cereali che si tuffano nel latte. La colazione, però, è anche sinonimo di energia: otto breakfast lovers su 10 (l’83%) la associano al borbottio del caffè sul fuoco; per il 16% degli intervistati anche il suono della crema al cacao e alle nocciole spalmata sulle fette biscottate è in grado di dare la carica.
Per la metà del campione intervistato (46%), il suono delle bevande vegetali versate nel bicchiere rappresenta l’emblema della colazione moderna. Anche il suono dello sciroppo versato sui pancake è per considerato sinonimo di modernità. Lo conferma il 54% degli intervistati. I pancake, tipici della colazione americana si sono diffusi anche in Italia, accompagnati da miele, marmellate, creme spalmabili.
Per i ‘romantici’ della colazione, invece, non ci sono dubbi: il suono del cornetto appena spezzato, per otto su 10 (81%) è quello più amato, seguito dal coltello che taglia la torta (19%).

La Bce vara un nuovo aumento ai tassi ma non si sbilancia sul dopo

La Bce vara un nuovo aumento ai tassi ma non si sbilancia sul dopo

“Troppa incertezza” da tempeste Borse. Se necessario interverrà

Roma, 16 mar. (askanews) – La Banca centrale europea ha tirato dritto con il nuovo rialzo dei tassi di interesse da 50 punti base, che aveva preannunciato già dalla riunione del Consiglio direttivo di inizio febbraio. Mentre in riposta alla tempesta finanziaria che ha investito Borse e banche, ha assicurato che se dovesse rendersi necessario sarà pronta a intervenire per garantire la stabilità dei mercati. Ha rimarcato la solidità degli istituti di credito dell’eurozona e, infine, si è astenuta, questo sì, dall’indicare ulteriori mosse sui tassi di interesse.
Ma questo non significa che non intenda alzarli ancora. Vista l’accresciuta incertezza che al momento circonda le prospettive di inflazione “non è possibile a questo punto determinare quale sarà il percorso dei tassi”, ha spiegato la presidente Christine Lagarde, nella conferenza stampa esplicativa. “Ma se lo scenario previsionale di base si dovesse confermare, abbiamo ancora tanta strada da fare” (in termini di rialzi).
Perché di fondo, secondo la Bce, l’inflazione rischia di “rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato”. E quindi era giustificato, oggi, operare la nuova stretta, anche in un contesto che sembrava raccomandare maggiore cautela.
La decisione è stata presa “con una ampia maggioranza dal Consiglio direttivo, con 3 o 4 componenti che che non la supportavano, non perché fossero contrari in linea di principio – ha riferito la presidente – ma perché avrebbero preferito avere più tempo per valutare”.
La Bce non dice mai chi abbia votato cosa nel direttorio. Non lo riportano nemmeno i verbali – e su questo Consiglio bisognerà attenderli fino al 20 aprile – ma è un fatto che da settimane, se non mesi, sia il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, sia il componente italiano del Comitato esecutivo della Bce, Fabio Panetta, lanciavano richiami ad una maggiore prudenza sulla stretta monetaria.
Ad ogni modo, gli sviluppi sui mercati “accrescono l’importanza di un approccio fondato sui dati per le decisioni”, riconosce tutto il Consiglio. E, appunto, dalle comunicazioni è quantomeno sparito qualunque riferimento a “intenzioni” sulle mosse future.
Sempre oggi la Bce ha pubblicato le sue previsioni aggiornate su economia e inflazione, ma con un problema rilevante: non tengono conto degli effetti proprio dell’ultima fase di alta tensione dei mercati (sono state completate in precedenza). Quindi, di fatto, già superate, specialmente se la tensione dovesse trascinarsi. Se invece la volatilità dovesse svanire, dopo le misure decise dalla Federal Reserve in risposta al fallimento della Silicon Valley Bank, e della Banca nazionale svizzera, dopo il tracollo del Credit Suisse, allora le cifre fornite oggi potrebbero forse riguadagnare consistenza.
I tecnici della Bce hanno rivisto al rialzo al più 1% l’attesa di crescita dell’area euro di quest’anno, mentre hanno limato al più 1,6% la previsione sia sul 2024, sia sul 2025. Contestualmente hanno rivisto al ribasso le previsioni di inflazione al 5,3% quest’anno, al 2,9% sul 2024 e al 2,1% nel 2025. Ma hanno alzato al 4,6% l’attesa sull’inflazione di fondo di quest’anno, cioè sulla crescita dei prezzi senza energia e alimentari. “In seguito dovrebbe ridursi al 2,5% nel 2024 e al 2,2% nel 2025”. Quindi non lontana dal valore obiettivo.
L’istituzione ha anche affermato di esser pronta a “intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro”. E ha aggiunto che il settore bancario dell’area dell’euro “è dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità”.
“Anche se si guarda alla composizione dei margini sulle liquidità sono di alta qualità e molto liquidi”, ha rimarcato il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos. “E c’è un’altra cosa rilevante: le esposizioni ai rischi sono piuttosto limitate e non ci sono concentrazioni di rischi”. Insomma, nell’eurozona non vi è nulla che assomigli a Svb e nulla che faccia presagire un caso simile a Credit Suisse. O almeno così la pensa la Bce.
Infine, non si è parlato, oggi, della manovra di inasprimento “quantitativo” che in parallelo, a ritmi piuttosto blandi, si sta portando avanti riducendo gli stock di titoli, prevalentemente pubblici, in misura di 15 miliardi di euro al mese mediante parziale non rinnovo dei bond che giungono a scadenza. “Abbiamo avuto un sacco di altre cose da discutere”, ha concluso Lagarde.
Per una volta la scelta non ha scatenato ulteriori scossoni sui mercati. Le Borse hanno anzi reagito in positivo e chiuso tutte con rialzi (Milano +1,38%), che recuperano parte dei capitomboli di ieri. Domani si vedrà se la tendenza si confermerà. L’euro ha consolidato i rialzi a 1,0607 dollari in serata. (di Roberto Vozzi).

Credit Suisse, maxi rimbalzo del titolo (+19,15%) con sostegno Authority

Credit Suisse, maxi rimbalzo del titolo (+19,15%) con sostegno AuthorityMilano, 16 mar. (askanews) – Maxi rimbalzo del Credit Suisse alla Borsa di Zurigo – con un incremento del 19,15% a 2,02 Chf e un massimo intra day segnato a 2,25 Chf – dopo il crollo da brivido (-24%) accusato alla vigilia. A sostegno dell’istituto elvetico sono intervenute ieri sera Bns e Finma, rispettivamente la Banca nazionale svizzera e l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari Finma, assicurando di essere pronte e fornire liquidità alla banca se necessario.
Nella notte, la banca ha poi annunciato che prenderà in prestito fino a 50 miliardi di franchi svizzeri dalla Banca nazionale svizzera. Bns e Finma hanno dichiarato che il Credit Suisse “soddisfa i requisiti patrimoniali e di liquidità imposti alle banche di rilevanza sistemica”.
Allontanato in questo modo il rischio di un contagio sistemico, Credit Suisse ha potuto realizzare il recupero in Borsa. Rispetto a un anno fa, la variazione del titolo mostra comunque un ribasso di oltre il 76%.
Bos