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Autore: Redazione StudioNews

Biennale Teatro, il domani cieco di Romeo Castellucci

Biennale Teatro, il domani cieco di Romeo CastellucciVenezia, 30 giu. (askanews) – Una figura femminile tragica e imponente al centro del Salone d’onore della Misericordia a Venezia. Tiene in mano un lungo ramo che termina con una piccola scarpa. Gli occhi della donna sono bianchi, vuoti. Quando inizia a muoversi, spingendo in avanti il ramo, non c’è certezza nei suoi passi, solo una disperata sensazione di ricerca di qualcosa che non ci è in nessun modo dato sapere. Il pubblico, intorno, osserva e, a poco a poco, viene completamente assorbito dal micromondo dello spettacolo. Siamo alla 51esima Biennale Teatro e quello che stiamo vedendo è la performance “Domani” di Romeo Castellucci, interpretata da Ana Lucia Barbosa. Ma in realtà, dall’inizio dell’azione, siamo altrove, in un luogo che appare anche tempo (forse per colpa delle suggestioni del titolo), siamo nello spazio dell’opera teatrale, che Castellucci da sempre intende come totalità delle arti.

La donna avanza, incerta seppur risoluta, il suo tremito sembra una forma di percezione, che supera l’assenza della vista. Ma è un superamento mutilato, impreciso, drammatico. Il pensiero corre a Saramago, alla sua “Cecità”, romanzo sulla perdita collettiva della vista e sullo sprofondamento in un biancore terrificante, che lascia per le strade gruppi di umani che avanzano tenendosi le mani sulle spalle, come spettri. Intorno ai personaggi dello scrittore portoghese però c’era un mondo, c’era almeno una speranza di senso e di realtà che qui sembra mancare invece. Intorno alla donna, che a un certo punto inizia a singhiozzare e nel mentre si sfila una maschera, solo per rivelare al di sotto esattamente lo stesso volto. I pianti di realtà vanno in pezzi in quel gesto, il teatro prende radicalmente possesso del momento, lo fa completamente suo e la solitudine singhiozzante della donna – ma anche i singhiozzi sono imprecisi, smozzicati – diventa quella di ciascuno degli spettatori. “Domani” è una figura del tempo, notano i critici, e probabilmente hanno ragione. Ma quando la performer, cercando di andare oltre il luogo, comincia a colpire con la scarpa-tronco le pareti del salone, ecco che ogni colpo genera un suono primordiale, un’eco mostruosa e profonda, una sorta di esplosione (il suono è curato da Scott Gibbons) che potrebbe anche essere la voce di qualcuno che semplicemente dice “no”. Non ci sono altri spazi, non c’è via d’uscita. Anche la cecità, che la mitologia ha sempre associato alla preveggenza, qui è diventata inutile. Il domani, se mai davvero lo spettacolo si interrogasse su questo, è del tutto inconoscibile, anzi, ci è precluso nel fragore di quei tuoni sonori.

Non ci sono didascalie, non ci sono spiegazioni. Allora, dalla sala, il pensiero arriva a ricordare la cecità dell’umanità antropocentrica che ha devastato la natura, e che ora tenta mosse disperate, ma destinate solo ad amplificare il rumore che essa stessa aveva creato nella furia dello sviluppo. Non sappiamo se lo spettacolo voglia parlare anche di questo, ma forse non è importante. Forse come accade con le scosse telluriche quello che viene generato dalle onde d’urto emotive è lasciato alla sensazione di ciascuno. Forse i significati non esistono, esistono solo i gesti, lo spazio della performance, il potere segreto e magnetico delle forme d’arte. Queste sì, capaci di andare oltre la disperazione. Poi le assistenti dello spettacolo arrivano e invitano il pubblico a uscire. La performance è finita e con stupore ci si accorge che, fuori, c’è ancora una città chiamata Venezia e che eravamo soltanto a uno spettacolo della Biennale Teatro. Ma dentro di noi qualcosa, probabilmente, è cambiato.

Brozovic in Arabia: offerta al ribasso, Inter blocca trasferimento

Brozovic in Arabia: offerta al ribasso, Inter blocca trasferimentoRoma, 30 giu. (askanews) – Frenata Inter sulla cessione di Brozovic all’Al-Nassr. Se il centrocampista croato aveva sciolto tutti i dubbi e accettato la ricca proposta contrattuale messa sul piatto dal club saudita, la società nerazzurra si è irrigidita in quanto i sauditi hanno fatto una offerta al ribasso per il cartellino. A fronte di un accordo per 23 milioni di euro, l’Al-Nassr è sceso a 15 milioni, 13 più due di bonus. Un comportamento che ha ovviamente indispettito l’Inter che ha bloccato la trattativa per il trasferimento del calciatore. A complicare ancora di più il tutto, la richiesta di una buonuscita chiesta da Brozovic all’Inter.

Migranti, ondate di sbarchi e salvataggi: l’hotspot di Lampedusa è al collasso

Migranti, ondate di sbarchi e salvataggi: l’hotspot di Lampedusa è al collassoLampedusa, 30 giu. (askanews) – Sbarchi, salvataggi, dispersi in mare: situazione di emergenza a Lampedusa per l’ondata di arrivi che sta nuovamente travolgendo la quotidianità dell’isola. Dopo una giornata intensa, con quasi quaranta approdi, altre sette imbarcazioni sono state soccorse al largo dell’isola durante la notte.

A soccorrere barchini e gommoni, sui quali viaggiavano i migranti, sono state le motovedette della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto I profughi salvati hanno raccontato ai soccorritori che c’erano dei dispersi e che si sono perse le tracce. L’hotspot di Contrada Imbriacola al momento è sotto pressione, oltre 2700 persone presenti. Proseguono nel frattempo i trasferimenti verso Porto Empedocle.

Le opposizioni unite sul salario minimo: depositeremo alla Camera una proposta unica

Le opposizioni unite sul salario minimo: depositeremo alla Camera una proposta unicaRoma, 30 giu. (askanews) – “La necessità di un intervento a garanzia dell’adeguatezza delle retribuzioni dei lavoratori, in particolare di quelli in condizione di povertà anche per colpa dell’inflazione, è un elemento qualificante dei nostri programmi elettorali. Per questo abbiamo lavorato a una proposta unica che depositeremo alla Camera nei prossimi giorni”. Lo affermano in una nota congiunta Giuseppe Conte (Movimento 5 Stelle), Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana), Matteo Richetti (Azione), Elly Schlein (Partito Democratico), Angelo Bonelli (Europa Verde) e Riccardo Magi (+Europa) “Vogliamo infatti sottolineare con forza – spiegano – la comune convinzione che è giunto il momento di dare piena attuazione all’articolo 36 della Costituzione che richiede che al lavoratore sia riconosciuta una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto e sufficiente a garantire un’esistenza libera e dignitosa per sé e per la propria famiglia. Per raggiungere questa finalità la nostra proposta prevede che: – al lavoratore di ogni settore economico sia riconosciuto un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, salvi restando i trattamenti di miglior favore; – a ulteriore garanzia del riconoscimento di una giusta retribuzione, venga comunque introdotta una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora, per tutelare in modo particolare i settori più fragili e poveri del mondo del lavoro, nei quali è più debole il potere contrattuale delle organizzazioni sindacali; – la giusta retribuzione così definita non riguardi solo i lavoratori subordinati, ma anche i rapporti di lavoro che presentino analoghe necessità di tutela nell’ambito della parasubordinazione e del lavoro autonomo; – conformemente anche a quanto previsto nella direttiva sul salario minimo, sia istituita una Commissione composta da rappresentanti istituzionali e delle parti sociali comparativamente più rappresentative che avrà come compito principale quello di aggiornare periodicamente il trattamento economico minimo orario; – sia disciplinata e quindi garantita l’effettività del diritto dei lavoratori a percepire un trattamento economico dignitoso; – sia riconosciuta per legge l’ultrattività dei contratti di lavoro scaduti o disdettati; – sia riconosciuto un periodo di tempo per adeguare i contratti alla nuova disciplina, e un beneficio economico a sostegno dei datori di lavoro per i quali questo adeguamento risulti più oneroso”.

”By-Line. Storie dai fronti”, la nuova serie podcast di Avvenire

”By-Line. Storie dai fronti”, la nuova serie podcast di AvvenireRoma, 30 giu. (askanews) – Una serie podcast in quattro episodi per raccontare la guerra in Ucraina dal momento in cui è scoppiata fino a questi giorni, guardando soprattutto al futuro. Non solo in Ucraina. Perché quel conflitto è parte della “Terza guerra mondiale a pezzi” denunciata da Papa Francesco.

Testimonianze inedite e toccanti raccontate da Nello Scavo, giornalista e inviato di Avvenire. Una storia appassionata, narrata in prima persona senza filtri e senza copione, da un giornalista sul campo che racconta i rischi di un mestiere pericoloso ma necessario, e il lavoro svolto a stretto contatto con l’intera redazione nello scopo di dare luce a questi terribili scenari. I bambini rubati, i profughi in fuga, i bombardamenti, i massacri, le atrocità, i crimini di guerra, le paure dei civili e anche quelle dei giornalisti, questo è “By-Line. Storie dai fronti”. Ma anche storie di speranza di chi dall’Ucraina, ai Balcani, alla Libia, tende la mano ai respinti e accende la speranza. Dall’ambasciatore italiano a Kiev, che trasforma la sua casa in un rifugio per i civili in fuga, alle donne macedoni che offrono ospitalità alle famiglie di profughi sulla rotta balcanica, all’anonimo “Schindler libico”, che compra i migranti al mercato degli schiavi e poi, a proprie spese, restituisce loro la libertà.

Nei titoli delle puntate già si intuisce un crocevia di drammi, speranze, atrocità, bellezza, che rendono unica la serie: Lo spartito; Ladri di angeli; Valigia di sola andata; Il terzo conflitto mondiale a pezzi. La serie podcast si può ascoltare gratuitamente previa registrazione sul sito www.avvenire.it/podcast oppure sulle principali piattaforme (Spotify, Spreaker, Apple Podcasts, Google Podcasts, Audible). “By-Line. Storie dai fronti” é accompagnata dalle colonne sonore di Paolo Buonvino, il compositore vincitore di un David di Donatello e due Nastri d’Argento.

Forall, Zaia: si salva un pezzo di manifattura importante

Forall, Zaia: si salva un pezzo di manifattura importanteVenezia, 30 giu. (askanews) – “Oggi possiamo ben dire che si salva un pezzo di manifattura importante grazie ad una realtà italiana con competenze italiane. È davvero un’ottima notizia quella che a Forall Confezioni SpA subentra Manifattura Veneta, che ha un progetto industriale per rilancio del sito produttivo di Quinto Vicentino. In questo modo si salva una realtà manifatturiera strategica per tutto il Veneto, quel marchio Pal Zileri che ha fatto la storia dei prodotti di abbigliamento d’alta gamma, riconosciuto a livello nazionale e internazionale. È un risultato di cui andare davvero fieri perché il progetto prevede che 70 lavoratori di Forall siano riassorbiti con la garanzia di investimenti. Un successo al quale ha concorso anche la Regione attraverso lo strenuo lavoro dell’assessore Donazzan, che ringrazio insieme agli imprenditori che hanno investito nell’operazione e all’Unità di crisi aziendali regionali che ha seguito passo tutte le evoluzioni fino all’odierna positiva soluzione”.

Così il presidente della Regione Luca Zaia commenta la notizia dell’accordo raggiunto ieri sera da Forall Confezioni spa e Manifattura Veneta per una nuova partnership industriale finalizzata al rilancio del sito produttivo di Quinto Vicentino. In “Manifattura Veneta” confluiranno circa 70 risorse umane altamente specializzate, precedentemente impiegate in Forall, mantenendo sul territorio un know-how senza eguali, che aiuterà la nuova realtà ad essere da subito pienamente competitiva sui mercati globali. Il progetto, prevede oltre all’assorbimento del personale da parte della nuova realtà aziendale, il rilancio attraverso investimenti specifici nel sito di Quinto Vicentino dove continueranno ad essere prodotti i capi di Pal Zileri e di altri marchi di alta gamma nel settore della moda. “Siamo particolarmente soddisfatti e anche felici di questo salvataggio al quale abbiamo lavorato in maniera seria e costante con la nostra Unità di crisi per diversi anni – commenta Elena Donazzan, assessore al lavoro che ha seguito in prima persona l’intera vicenda legata a Forall – Pal Zileri -. L’azienda si salva con prospettive di crescita. Verranno valorizzati 70 lavoratori di Forall che vengono reimpiegati in un progetto industriale di sviluppo serio e strutturato che porterà benefici per l’intera filiera e per l’indotto a valle e a monte della produzione di capi di abbigliamento di alta gamma”. “Possiamo dire che, anche in questo caso, è stato applicato nel miglior modo possibile il nostro modello veneto di gestione delle crisi aziendali – aggiunge Donazzan -. È nato un nuovo soggetto da una partnership industriale italiana che subentrerà al fondo arabo Mayhoola che ha valutato in maniera del tutto volontaria il processo di reindustrializzazione, raggiungendo, attraverso un confronto fattivo, l’obiettivo condiviso: la tutela del sito e la salvaguardia occupazionale”. “È un successo frutto di un ottimo lavoro di squadra – conclude l’Assessore al lavoro del Veneto – in cui tutte le parti hanno dato il massimo. Vorrei, in particolare, ringraziare per l’impegno, la tenacia e la collaborazione le parti sindacali che hanno svolto un ruolo fondamentale nel buon esito dell’operazione”.

Disordini in Francia, Macron pronto ad adattare “senza tabù” il sistema di ordine pubblico

Disordini in Francia, Macron pronto ad adattare “senza tabù” il sistema di ordine pubblicoRoma, 30 giu. (askanews) – Il presidente francese Emmanuel Macron è pronto ad adattare il sistema di ordine pubblico “senza tabù” dopo la terza notte di violenze in Francia. Lo ha dichiarato l’Eliseo, in un momento in cui diversi leader politici parlano di introdurre lo stato di emergenza.

Il capo dello Stato, che torna a Parigi prima della fine del vertice europeo di Bruxelles, si aspetta che il primo ministro e il ministro degli Interni “gli facciano proposte per sviluppare e adattare ulteriormente” il sistema di ordine pubblico, “senza tabù”, ha dichiarato una fonte dell’Eliseo. I disordini sono stati scatenati dalla morte di Nahel, un ragazzo di 17 anni ucciso a Nanterre durante un posto di blocco da un agente di polizia. Il poliziotto, per il quale è stata disposta la custodia cautelare, ha spiegato di aver agito per legittima difesa.

Ass. Meraki-Borgo Ragazzi Don Bosco, al via progetto per migranti

Ass. Meraki-Borgo Ragazzi Don Bosco, al via progetto per migrantiRoma, 30 giu. (askanews) – L’Associazione Meraki – che mira a promuovere la cultura del “pane autentico” con un occhio vigile al consumo responsabile, all’inclusione e alle pari opportunità insieme al leader della panificazione artigianale Grande Impero – prosegue il suo percorso riguardante le problematiche sociali e dell’inclusione.

In collaborazione con Borgo Ragazzi Don Bosco ha infatti preso il via – al Centro di Formazione Professionale Borgo Ragazzi don Bosco a due passi dal quartiere Quarticciolo di Roma – un progetto di formazione lavorativa “Inclusione e Tradizione”, che mira all’integrazione e all’avviamento della professione relativa alla panificazione artigianale. Protagonisti della campagna sono ragazzi prossimi alla maggiore età, che potranno seguire un processo di riscatto per inserirsi nella realtà lavorativa. Tra loro immigrati, minori non accompagnati e ragazzi con difficoltà sociali. Grazie all’impegno di Meraki e Grande Impero, oltre che dello staff di professionisti psicologi ed esperti nel settore, i ragazzi potranno apprendere i segreti della panificazione artigianale e di tutte le norme e nozioni che gravitano intorno al settore di cui l’azienda Grande Impero è leader indiscusso. Un’occasione di formazione con sbocchi lavorativi che è anche un’esperienza di vita per fare rete tra ragazzi in difficoltà ed esigenze del mondo del lavoro.

“Sono momenti che ci arricchiscono profondamente – sottolinea Antonella Rizzato, CEO di Grande Impero – addirittura credo che il nostro coinvolgimento emotivo sia anche superiore a quello degli stessi partecipanti. Riteniamo che la soddisfazione sia ancora più grande quando riusciamo a finalizzare il percorso di formazione in vere e proprie opportunità di lavoro, integrandoli in Azienda. Abbiamo sempre creduto che essere socialmente responsabili, condurre un’azienda eticamente, comporta la soddisfazione di entrambi soggetti. Chi dona e chi riceve”. “Attraverso questa esperienza – sottolinea Gaia Fancello, psicologa facente parte dell’Associazione Meraki e tra i docenti del progetto – il lavoro diventa un vero e proprio elemento di vita a 360 gradi. Si lavora, infatti, tutti insieme, come un’unica squadra, dove tutti sono inclusi. Attraverso la condivisione del lavoro e delle esperienze, inoltre, si può anche imparare a conoscere la cultura di altri paesi. Mettendole insieme e confrontandoci, raccontiamo e spieghiamo ai ragazzi la cultura italiana del pane. Un’occasione lavorativa, ma anche di confronto e crescita umana”.

Il corso si divide in 10 incontri da 4 ore ciascuno, per un totale di 40 ore tra laboratorio, lavoro diretto con esercitazioni pratiche e visita nell’azienda e negli stabilimenti di Grande Impero. I ragazzi del corso, al termine delle 40 ore, avranno appreso nozioni sulla conoscenza dei materiali e sulle norme igieniche/lavorative, per poi mettersi alla prova in prima persona con la produzione di pane casareccio, pane all’olio, pizza, dolci ed altri prodotti da forno. Non mancherà anche la formazione teorica, che si concentrerà sugli aspetti professionali e burocratici. I partecipanti al corso, infatti, studieranno le leggi in materia di lavoro da tenere presente, i tipi di contratto e verranno preparati ad affrontare difficoltà sul lavoro e relazioni interpersonali con il capo e con i colleghi.

Una vera formazione a 360 gradi, dunque, certificata con un esame teorico e pratico finale. L’ennesimo impegno di Meraki per aprire le porte al concetto di accoglienza, formando eticamente i lavoratori del domani.

Salute, viaggiare all’estero e mangiare in sciurezza per chi è celiaco

Salute, viaggiare all’estero e mangiare in sciurezza per chi è celiacoRoma, 30 giu. (askanews) – Iniziano le vacanze estive e per chi è celiaco è fondamentale poter organizzare i propri pasti in sicurezza anche e, soprattutto, quando si viaggia all’estero. Chi soffre di celiachia – nel nostro Paese secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità l’1% della popolazione – non deve quindi rinunciare al piacere di un viaggio all’estero. “Basta seguire alcuni semplici consigli” spiega Michele Mendola, che ha fondato la community online CeliachiaFacile proprio per aiutare chi soffre di questa intolleranza a affrontare la vita di tutti i giorni.

“La prima cosa da sapere – spiega ancora Mendola – è che i cibi senza glutine rispettano gli stessi standard non solo in Europa, ma in ogni parte del mondo. Per essere definita gluten freen, una pietanza può contenere al massimo 20 parti di glutine per milione, in sostanza è come dire che il glutine è pressoché assente. E se un cibo ha l’etichetta gluten free, rispetterà questo limite sia che venga comprato in Australia, in Giappone o in Sud America”. “Chi viaggia all’estero non deve rinunciare ai piatti della tradizione locale – prosegue Mendola, – e per noi italiani che siamo appassionati di cucina, rappresenta spesso una parte fondamentale del viaggio”. L’ideatore di CeliachiaFacile ricorda infatti che esistono diversi cereali che non contengono glutine in partenza. E quindi chi soffre di celiachia può mangiarli senza problemi. Il caso più noto è quello del riso. “È alla base di diverse cucine asiatiche. In Thailandia, ad esempio c’è il pad thai, mentre chi ha in programma di visitare l’India, deve assolutamente assaggiare il masala dosa, una crepe super croccante fatta con riso e lenticchie”.

Un altro cereale senza glutine è il mais. “I celiaci non dovranno rinunciare ai tacos e alle tortillas se vanno in Messico – aggiunge Mendola. – Il mais è diffuso in tutti i paesi dell’America Latina, ad esempio in Brasile viene usato per preparare la farofa, che è uno degli ingredienti della feijoada, un piatto di fagioli neri e carne di maiale”. Ci sono anche altri cereali che in Italia si conoscono meno, come il teff. “Viene usato ad esempio per preparare l’injera, il piatto base della cucina di Etiopia, Eritrea e Somalia”. Anche nei Paesi dove si usano pochi cereali con il glutine è fondamentale però osservare qualche accortezza. “È sempre buona norma segnalare ai camerieri e ai cuochi dei ristoranti di essere intolleranti al glutine – avverte infine il fondatore di Celiachia Facile. – Questo serve a evitare che ci siano contaminazioni con altri piatti non gluten fee. Per risvegliare i sintomi, basta usare un mestolo o una pentola in cui è stato cucinato una pietanza che conteneva glutine. E ancora, è opportuno mettere in valigia qualche snack o delle merendine gluten free per affrontare le emergenze” conclude Mendola.

Per patatine San Carlo utile 2022 balza a 15,8 mln (+193%), ricavi 324 mln

Per patatine San Carlo utile 2022 balza a 15,8 mln (+193%), ricavi 324 mlnMilano, 30 giu. (askanews) – Il gruppo italiano delle chips San Carlo ha chiuso il 2022 all’insegna della crescita. I ricavi consolidati sono aumentati del 16,3% a 323,8 milioni, dai 278,2 dell’anno precedente mentre l’utile è balzato a 15,8 milioni rispetto ai 5,4 milioni del 2021, con un incremento pari al 193%. E’ quanto emerge dal bilancio consolidato depositato dall’assemblea del gruppo alimentare.

Il margine operativo lordo (Ebitda) si è attestato a 41,5 milioni di euro (+13,4% rispetto ai 36,6 milioni del 2021) grazie a “un’importante crescita dei volumi di vendita e al maggior assorbimento dei costi fissi”, spiega l’azienda nata a Milano in via Lecco quasi 90 anni fa. Il risultato operativo è stato pari a 22,3 milioni, con un incremento dei quasi il 60% rispetto al 2021. Migliorata anche la posizione finanziaria netta per 5,3 milioni rispetto ai 12 mesi precedenti. Il gruppo San Carlo, che conta oltre 2.000 collaboratori, quattro stabilimenti e una presenza in 29 Paesi, ha incrementato la quota volume nel mercato chips e snacks, consolidando la posizione di brand più consumato dagli italiani e contribuendo alla crescita della categoria. Nel 2022 ha realizzato investimenti per 11,9 milioni in nuove tecnologie di produzione, efficienza della catena produttiva e trasformazione digitale dell’impresa.

La ricerca ha continuato a concentrarsi sullo sviluppo di nuovi prodotti e sul miglioramento delle tecnologie e dei processi industriali. “Il 2022 è stato un anno complessivamente sfidante per lo scenario macroeconomico, ciononostante abbiamo registrato risultati molto positivi, che riconfermano la nostra leadership nel mercato – osserva Susanna Vitaloni, presidente e amministratore delegato – Anche nei primi mesi del 2023 stiamo assistendo a risultati molto incoraggianti, con una crescita del fatturato a doppia cifra. Continueremo a lavorare con passione per offrire prodotti innovativi e di alta qualità ai nostri consumatori e a rappresentare, anche all’estero, l’eccellenza italiana nel settore alimentare”.