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Autore: Redazione StudioNews

Autonomia, Sbarra:non accetteremo mai riforme contro unità e coesione

Autonomia, Sbarra:non accetteremo mai riforme contro unità e coesioneNapoli, 20 mag. (askanews) – “Non accetteremo mai riforme che indeboliscono l’unità e la coesione nazionale”. Così il leader della Cisl, Luigi Sbarra, dal palco di Napoli in occasione della manifestazione unitaria dei sindacati.

“L’autonomia presuppone riforme certe con infrastrutture sociali e materiali, servizi pubblici. Non è autonomia, ma è egoismo se – ha rincarato – lascia indietro i più deboli, se mortifica i diritti di cittadinanza, se non prevede un fondo nazionale di solidarietà, se non affronta il problema dei livelli essenziali delle prestazioni sociali e assistenziali”. “Noi restiamo affezionati a una nostra idea di Paese, per cui un giovane che vive in un quartiere degradato di Napoli, di Reggio Calabria o di Palermo deve avere le stesse opportunità di chi nasce a Bergamo o a Trento. Non è un progetto di coesione se non è costruito insieme alle forze in Parlamento, alle Regioni, ai Comuni e alle parti sociali”, ha concluso Sbarra.

Biennale Architettura, il Leone d’oro al Padiglione del Brasile

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Usa, su trattative debito ancora ‘serie differenze’

Usa, su trattative debito ancora ‘serie differenze’Roma, 20 mag. (askanews) – La Casa Bianca e i negoziatori repubblicani hanno ripreso i colloqui sul tetto del debito degli Stati Uniti dopo una breve pausa di venerdì che ha scosso i mercati finanziari. Il presidente della Camera dei rappresentanti Kevin McCarthy ha affermato che i negoziati al Campidoglio sono ripresi, ma la Casa Bianca segnalato ‘gravi differenze’. I repubblicani avevano sospeso i colloqui ore prima, accusando la Casa Bianca di richieste “irragionevoli”. Lo riporta la Bbc.

Senza un accordo, gli Stati Uniti potrebbero andare in stato di insolvenza sul loro debito di 31,4 migliaia di miliardi di dollari. Ciò significherebbe che il governo non potrebbe più prendere in prestito denaro o pagare tutti i suoi conti. Il Dipartimento del Tesoro ha avvertito che il default potrebbe iniziare il 1° giugno. Lo speaker McCarthy ha detto a Fox Business venerdì sera: “Torneremo nella stanza stasera. Ma è molto frustrante se vogliono entrare nella stanza e pensare che spenderemo più soldi l’anno prossimo rispetto a quest’anno. Non è giusto e non accadrà”.

McCarthy ha aggiunto di non aver parlato con il presidente Joe Biden, che parteciperà al vertice del G7 in Giappone e tornerà a Washington domenica dopo aver interrotto il suo viaggio all’estero. Garret Graves, il principale negoziatore repubblicano, ha detto ai giornalisti di aver avuto una “discussione sincera su numeri realistici, un percorso realistico in avanti e qualcosa che cambia davvero la traiettoria del problema della spesa e del debito di questo paese”. La Casa Bianca ha suggerito che le due parti fossero ancora lontane da un accordo.

Parlando a una conferenza stampa a Hiroshima, l’addetta stampa Karine Jean-Pierre ha dichiarato: “Abbiamo serie divergenze. E questa continuerà ad essere una conversazione difficile. Non ci perdiamo”. La portavoce ha anche messo in dubbio che i repubblicani del Congresso vogliano seriamente ridurre il deficit e raggiungere un accordo “ragionevole”. Il mancato aumento del tetto del debito rispetto al limite attuale potrebbe portare gli Stati Uniti a sospendere i pagamenti delle assicurazioni sociali e gli stipendi dei dipendenti federali e militari. Il default minaccia anche di devastare l’economia globale, influenzando i prezzi e i tassi dei mutui in altri paesi.

La pausa nei colloqui di venerdì è stata ampiamente considerata come uno stratagemma negoziale a Capitol Hill, ma i mercati finanziari statunitensi hanno sussultato di fronte allo sviluppo, chiudendo in territorio negativo ieri pomeriggio. Il Dow ha perso lo 0,3%, l’S&P 500 lo 0,1% e il Nasdaq lo 0,2%.

G7 prudente sulla Cina: no a coercizione, rapporto costruttivo

G7 prudente sulla Cina: no a coercizione, rapporto costruttivoRoma, 20 mag. (askanews) – E’ evidentemente frutto di una mediazione, la parte che riguarda la Cina del comunicato finale del summit G7 di Hiroshima, che raggruppa i punti di vista più sfumati dei partner europei e quello più rigido degli Usa. Alla fine, dal documento, emerge una posizione prudente che spende parole dure sul tema dei diritti umani (Tibet, Xinjiang) e contro le “interferenze che minano le nostre comunità” e che punta il dito contro la “coercizione economica”, ma che nello stesso tempo esprime disponibilità ad avere “relazioni costruttive e stabili” con la Cina e assicura che i Sette non hanno cambiato idea sulla politica dell’”Unica Cina”, chiedendo una soluzione pacifica per Taiwan.

INTERFERENZE La Cina eviti di “condurre attività di interferenza volte a minare la sicurezza e l’incolumità delle nostre comunità, l’integrità delle nostre istituzioni democratiche e della nostra prosperità economica” si legge nel comunicato diffuso oggi, in anticipo a causa dell’arrivo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Hiroshima. I leader G7 chiedono a Pechino di “agire in conformità con i suoi obblighi ai sensi della Convenzione di Vienna sulle Relazioni diplomatiche e la Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari”.

COERCIZIONE ECONOMICA “Rafforzeremo la collaborazione lanciando una piattaforma di coordinamento contro la coercizione economica per aumentare la nostra capacità di valutazione collettiva, preparazione, deterrenza e risposta alla coercizione economica, e promuoveremo ulteriormente la cooperazione con i partner al di là il G7”, si legge nel comunicato dove, in questa parte, non si fa riferimento esplicito a Pechino, ma poi la formula ritorna nella parte regionale dedicata proprio alla Cina.

“Approfondiremo – continua – il nostro dialogo strategico contro le pratiche dannose per proteggere le catene di approvvigionamento globali da influenze illegittime, spionaggio, fuga di conoscenze illecite e sabotaggio nella sfera digitale. Affermiamo la nostra responsabilità condivisa e la determinazione a coordinarci per impedire che le tecnologie all’avanguardia che sviluppiamo vengano utilizzate per promuovere le capacità militari che minacciano la pace e la sicurezza internazionali”. TAIWAN

“Ribadiamo l’importanza della pace e della stabilità nello Stretto di Taiwan, come indispensabile per la pace e la prosperità nella comunità internazionale”, si legge nel comunicato finale. “Non c’è alcun cambiamento nelle posizioni di base dei membri del G7 su Taiwan, a partire dalla politica sull’”Unica Cina””, si legge ancora nel documento. “Chiediamo – affermano i Sette – una soluzione pacifica delle questioni collegate allo Stretto di Taiwan”. MAR CINESE MERIDIONALE

Per quanto riguarda le rivendicazioni cinesi nel Mar cinese meridionale, i Sette hanno ribadito che “non esiste una base legale per le estese rivendicazioni marittime della Cina nel Mar cinese ceridionale, e noi ci opponiamo alle attività di militarizzazione della Cina nella regione”.

I Sette hanno dichiarato inoltre che si opporranno “fermamente” a cambiamenti dello status quo.

RELAZIONI COSTRUTTIVE E STABILI

I Sette tuttavia si sono detti “pronti a costruire relazioni costruttive e stabili con la Cina, riconoscendo l’importanza di impegnarci apertamente ed esprimere le nostre preoccupazioni direttamente alla Cina. Agiamo nel nostro interesse nazionale. E’ necessario cooperare con la Cina, dato il suo ruolo nella comunità internazionale e le dimensioni della sua economia, sulle sfide globali e sui settori di interesse comune”.

I campi di collaborazione sono tanti: la crisi climatica, la protezione della biodiversità, la conservazione delle risorse naturali, la sostenibilità e il debito dei paesi vulnerabili, la salute globale e la stabilità macroeconomica.

“I nostri approcci politici non sono progettati per danneggiare la Cina né cerchiamo di ostacolare il suo progresso e sviluppo economico. Una Cina in crescita, che rispetta le regole internazionali, sarebbe di interesse globale. Non ci stiamo disaccoppiando o rivolgendo verso l’interno”, hanno assicurato i Sette.

“Allo stesso tempo – hanno proseguito – riconosciamo che la resilienza economica richiede la riduzione dei rischi e la diversificazione. Prenderemo provvedimenti, individualmente e collettivamente, per investire nella nostra vivacità economica. Ridurremo le dipendenze eccessive nelle nostre catene di approvvigionamento critiche”.

ELIMINARE DISPARITA’ TRA LAVORATORI E IMPRESE

Tuttavia per garantire relazioni economiche sostenibili con la Cina, rafforzando il commercio globale, i G7 si impegnato a fare “pressione per condizioni di parità per i nostri lavoratori e le nostre imprese”. Il che vuol dire – secondo i leader – “affrontare le sfide poste dalle politiche e dalle pratiche non di mercato della Cina, che distorcono l’economia globale”. In particolare si parla di pratiche come “il trasferimento illegittimo di tecnologia o la divulgazione di dati”. I Sette inoltre riconoscono la “necessità di proteggere alcune tecnologie avanzate che potrebbero essere utilizzate per minacciare la nostra sicurezza nazionale, senza limitare indebitamente il commercio e gli investimenti”.

Fs, ad Ferraris: connettere Sud a Europa, maxi-piano investimenti

Fs, ad Ferraris: connettere Sud a Europa, maxi-piano investimentiRoma, 20 mag. (askanews) – Gli investimenti previsti dal Gruppo Fs per i prossimi dieci anni, insieme alle risorse del Pnrr, contribuiranno a colmare il gap tra il Nord e il Sud dell’Italia, permettendo di collegare in maniera più efficiente il nostro Mezzogiorno all’Europa. A confermarlo è stato l’amministratore delegato Luigi Ferraris in occasione dell’incontro “Verso sud”, organizzato da The European House – Ambrosetti e tenutosi venerdì 19 maggio a Sorrento.

Nel corso della sesta sessione della giornata – dal titolo “Focus infrastrutture” – che ha visto la partecipazione del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, Ferraris ha sottolineato come il Piano industriale di Fs preveda circa 200 miliardi di euro di investimenti nei prossimi dieci anni dedicati a infrastrutture, servizi, tecnologia e digitalizzazione. “Bisogna ricordare – ha detto l’Ad di FS Italiane – che degli oltre 24 miliardi assegnati dal Pnrr a Rete Ferroviaria Italiana, il 45% è destinato a progetti per il Sud Italia. Inoltre, il nostro piano prevede circa 80 miliardi di investimenti in dieci anni nel Mezzogiorno, di cui circa 47 miliardi in infrastrutture ferroviarie attraverso RFI”. Come ricordato da Ferraris, rientrano tra le opere finanziate anche con i fondi del Pnrr l’asse ferroviario Palermo – Catania – Messina, la Salerno-Reggio Calabria, la Taranto – Metaponto – Potenza – Battipaglia, Ferrandina-Matera e la Pescara-Bari, la linea Palermo – Trapani via Milo e il bypass ferroviario di Augusta sulla tratta ferroviaria Catania – Siracusa. Senza dimenticare la Napoli-Bari che, una volta completata, consentirà di collegare le due città senza cambio treno e in sole due ore.

Nel corso della tavola rotonda si è discusso anche del Ponte sullo stretto di Messina, un progetto strategico per il Mezzogiorno che vede coinvolto direttamente il Gruppo Fs e che è parte integrante anche di un corridoio europeo: quello Scandinavia – Mediterraneo, nonché elemento di continuità tra due linee fondamentali per lo sviluppo del Mezzogiorno, quali la Salerno – Reggio Calabria e la Messina-Palermo-Catania. “Il Ponte sullo Stretto è necessario per rendere la Sicilia più integrata con il resto dell’Italia, per permettere la continuità di trasporto dal Nord Europa fino al Mezzogiorno”, ha dichiarato Ferraris, sottolineando il ruolo cruciale che rivestirà quest’opera nell’implementare il corridoio che parte dalla Scandinavia fino alla Sicilia, con la possibilità di aumentare il flusso turistico e ridurre i costi dei trasporti. Sulle tempistiche dell’opera, è intervenuto proprio durante l’incontro il ministro Salvini annunciando che “la settimana prossima in Senato ci sarà l’approvazione definitiva del decreto sul Ponte sullo Stretto”. Ampio spazio durante il dibattito, moderato dal direttore del quotidiano Il Mattino Francesco De Core, è stato dato anche ai progetti che il Gruppo FS ha in cantiere in chiave logistica e infrastrutturale per trasformare i porti del Sud in hub del Mediterraneo. “Nel sistema logistico italiano tutti i nostri porti giocano un ruolo di estrema importanza, soprattutto se ben connessi alla rete ferroviaria”, ha spiegato Ferraris. “Basti pensare a Genova che, grazie al Terzo Valico, potrà fare concorrenza ai porti del mare del Nord. Oppure pensiamo al porto di Gioia Tauro che il sistema ferroviario può e deve valorizzare e che, grazie ai lavori sulla Salerno Reggio Calabria AV e alla galleria Santomarco, andremo a connettere anche con la linea adriatica, potendo così trasportare le merci fino al cuore dell’Europa”.

Billi(Lega): grande risultato sede Tribunale brevetti Ue a Milano

Billi(Lega): grande risultato sede Tribunale brevetti Ue a MilanoRoma, 20 mag. (askanews) – “La sede di Londra del Tribunale Unificato dei Brevetti andrà a Milano. Un grande risultato per quella che è stata una delle priorità nell’impegno parlamentare, nonché una battaglia storica della Lega”. Lo dichiara il deputato della Lega Simone Billi, eletto nella circoscrizione estero e capogruppo del partito in commissione Esteri.

“Così – aggiunge – nella città meneghina sarà presente una sezione di questo tribunale. Il M5s aveva provato a forzare la candidatura di Torino, rischiando di far naufragare l’accordo. La sinistra ha governato 9 anni negli ultimi 10, senza mai riuscire a portare a casa il risultato”. Conclude Billi: “Un plauso al Governo e ai ministri che più si sono impegnati per il risultato raggiunto. Questo governo si conferma il ‘Governo del Fare’ nell’interesse degli Italiani, a differenza di chi, prima, aveva saputo solo rimandare la decisione”.

Leader G7: a Cina chiediamo soluzione pacifica questione Taiwan

Leader G7: a Cina chiediamo soluzione pacifica questione TaiwanRoma, 20 mag. (askanews) – I leader del G7 hanno chiesto una “soluzione pacifica” per la questione di Taiwan, sottolineando la necessità di mantenere la pace nello Stretto e ribadendo il loro riconoscimento della politica dell’”Unica Cina”. Lo si legge nel comunicato finale del summit di Hiroshima, che si conclude domani.

“Ribadiamo l’importanza della pace e della stabilità nello Stretto di Taiwan, come indispensabile per la pace e la prosperità nella comunità internazionale”, si legge nel comunicato finale. “Non c’è alcun cambiamento nelle posizioni di base dei membri del G7 su Taiwan, a partire dalla politica sull’”Unica Cina””, si legge ancora nel documento.“Chiediamo – affermano i Sette – una soluzione pacifica delle questioni collegate allo Stretto di Taiwan”.

 

Nel comunicato finale del G7: garantire migrazioni sicure

Nel comunicato finale del G7: garantire migrazioni sicureRoma, 20 mag. (askanews) – I leader G7 hanno espresso l’impegno a proteggere i rifugiati, a garantire migrazioni sicure combattendo le reti criminali che trafficano in essere umani, riconoscendo i “benefici economici e sociali” che vengono dai migeanti. Lo si legge nel comunicato finale del summit di Hiroshima, che si conclude domani. “Ribadiamo il nostro impegno a proteggere i rifugiati, sostenendo le persone forzatamente sfollate e i paesi e le comunità ospitanti, garantendo il pieno rispetto dei diritti umani e le libertà fondamentali dei rifugiati e degli sfollati, difendendo e promuovendo i diritti delle persone marginalizzate e delle persone che affrontano condizioni vulnerabili esacerbate da conflitti, crisi e fughe, compresa la libertà dalla violenza sessuale e di genere”, si legge nel comunicato.

Confindustria,Cgil,Cisl,Uil insieme per solidarietà per Emilia R.

Confindustria,Cgil,Cisl,Uil insieme per solidarietà per Emilia R.Roma, 20 mag. (askanews) – Confindustria e Cgil Cisl Uil, di fronte alla drammaticità degli eventi che si sono verificati a seguito dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, sono vicini e esprimono la massima solidarietà alle popolazioni così duramente colpite. Per questo hanno deciso di prendere insieme un impegno concreto e di sostenere una iniziativa congiunta di aiuto ai cittadini, ai lavoratori ed al sistema produttivo profondamente ferito.

Stanno, pertanto, attivando un “Fondo di intervento per la popolazione dell’Emilia Romagna” nel quale confluiranno contributi volontari da parte dei lavoratori pari ad un’ora di lavoro e un contributo equivalente da parte delle imprese. Confindustria e Cgil, Cisl e Uil effettueranno una valutazione puntuale sulle modalità dell’intervento a sostegno nei modi e con le forme che ne garantiscano la certezza della destinazione e la più rapida utilizzazione.

G7: manteniamo impegno a emissioni zero entro 2050

G7: manteniamo impegno a emissioni zero entro 2050Roma, 20 mag. (askanews) – Nonostante l’impatto dell’aggressione russa all’Ucraina sui mercati energetici, i leader del G7 hanno ribadito l’impegno alle emissioni-zero entro il 2050. Lo si legge nel documento finale del summit di Hiroshima che si conclude domani.

“Il nostro pianeta sta affrontando sfide senza precedenti dalla triplice crisi globale del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento, nonché dalla crisi energetica globale in corso. Siamo fermi nel nostro impegno nei confronti dell’accordo di Parigi, mantenendo un limite di 1,5°C di aumento della temperatura globale a portata di mano attraverso un’azione su vasta scala in questo decennio critico, arrestando e invertendo la perdita di biodiversità entro il 2030 e garantendo la sicurezza energetica, sfruttando le sinergie e riconoscendo la natura interdipendente di queste sfide”, si legge nel comunicato. “Mentre la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha un impatto sui mercati energetici e sulle catene di approvvigionamento a livello globale, il nostro obiettivo di raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette di gas a effetto serra (GHG) entro il 2050 al più tardi rimane invariato”, continua il documento.

“Sottolineiamo – prosegue – la nostra forte preoccupazione, amplificata dall’ultima scoperta dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) e dal suo Sixth Assessment Report (AR6), per l’accelerazione e l’intensificarsi degli impatti dei cambiamenti climatici, ed evidenziamo la crescente urgenza di ridurre le emissioni globali di gas serra di circa il 43% entro il 2030 e il 60% entro il 2035, rispetto al livello del 2019, alla luce delle sue ultime scoperte”.