Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Musica, Antitrust impone a Meta ripresa trattative con Siae

Musica, Antitrust impone a Meta ripresa trattative con SiaeRoma, 21 apr. (askanews) – L’autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha disposto che Meta riprenda immediatamente le trattative con Siae sui diritti musicali, “mantenendo un comportamento ispirato ai canoni di buona fede e correttezza e provveda a fornire tutte le informazioni necessarie onde consentire a SIAE di ripristinare l’equilibrio nel rapporto commerciale con Meta”. Inoltre, previa autorizzazione di Siae, Meta dovrà ripristinare la disponibilità dei contenuti musicali su Facebook e su Instagram. E’ quanto annuncia l’Antitrust, che ha deciso di adottare misure cautelari nei confronti di Meta nell’ambito dell’istruttoria avviata il 4 aprile per presunto abuso di dipendenza economica nei confronti di Siae.

Dopo la presentazione delle memorie scritte e l’audizione delle parti, l’Autorità “ha ritenuto che sussistano i presupposti per adottare le misure cautelari in quanto ha individuato la dipendenza economica di Siae da Meta” e sottolinea “come in questo caso i criteri valutativi debbano essere differenti rispetto a quelli utilizzati di solito per gli altri settori economici tradizionali”. “In tale contesto, il comportamento di Meta sembra avere natura abusiva e tale da determinare un danno grave e irreparabile alle dinamiche competitive nei mercati relativi alla gestione dei diritti d’autore, incidendo su tutti i soggetti che compongono la filiera” afferma l’autorità in un comunicato.

Infine, l’Antitrust ha disposto che, in caso di disaccordo tra le parti in ordine alla quantità e alla qualità delle informazioni da fornire da parte di Meta, nominerà un fiduciario che le individui. Il soggetto fiduciario dovrà essere terzo, indipendente e in possesso di adeguata competenza tecnica.

Ucraina, Sudcorea invierà munizioni alla Polonia

Ucraina, Sudcorea invierà munizioni alla PoloniaRoma, 21 apr. (askanews) – La Corea del Sud invierà munizioni alla Polonia, ha annunciato il ministero della Difesa di Seoul, dopo che un alto funzionario governativo ha suggerito che in futuro potrebbe esserci un’assistenza militare diretta all’Ucraina. Lo riferisce Nikkei Asia.

La Corea del Sud ha finora evitato di fornire direttamente armi all’Ucraina per evitare attriti con la Russia per le preoccupazioni che Mosca avrebbe a sua volta fornito assistenza alla Corea del Nord. Ma con il permanere della guerra in Ucraina, per Seoul – stretto alleato degli Stati uniti – è diventato particolarmente difficile mantenere il punto. Un funzionario dell’ufficio presidenziale della Corea del Sud ha informato i giornalisti ieri sulla possibilità di fornire direttamente armi all’Ucraina.”Qualunque cosa accada in futuro dipende dalla Russia”, ha detto il funzionario.

Secondo l’emittente sudcoreana SBS, la Polonia riceverà 4,3 milioni di colpi di mitragliatrice e 50mila proiettili di carri armati. Un portavoce del ministero della Difesa ha sottolineato che la Polonia sarà l’utilizzatore finale delle munizioni. Lo scopo del trasferimento è quello di ricostituire le scorte di munizioni esaurite.

Twitter, il Papa, Beyoncè e Donald Trump hanno perso la spunta blu

Twitter, il Papa, Beyoncè e Donald Trump hanno perso la spunta bluRoma, 21 apr. (askanews) – Twitter ha cominciato a eliminare la spunta blu che appare sugli account verificati per gli utenti che non hanno sottoscritto il servizio a pagamento da 84 dollari l’anno per mantenerla. Ne ha fatto le spese Papa Francesco, ma anche Kim Kardashian, Beyonce, Bill Gates, Donald Trump e addirittura Jack Dorsey, il fondatore di Twitter hanno perso la spunta blu.

Via la spunta blu anche da una serie di account governativi americani, che non hanno ancora ottenuto la spunta grigia che caratterizzerà gli account delle amministrazioni pubbliche nela nuova Twitter di Elon Musk.

L’origine regionale di cibo e vino traina vendite pari a 2,8 mld

L’origine regionale di cibo e vino traina vendite pari a 2,8 mldMilano, 21 apr. (askanews) – Boom di offerta per prodotti alimentari e vini sulle cui etichette è segnalata la regione da cui provengono. Tra supermercati e ipermercati ormai superano le 10 mila referenze, grazie a una crescita annua dell’offerta a scaffale di +11%, e sviluppano oltre 2,8 miliardi di euro di sell-out. A rivelarlo è l’ultima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, che monitora l’andamento delle vendite di quasi 130 mila prodotti di largo consumo suddivisi in 11 carrelli “tematici” che identificano altrettanti fenomeni di consumo.

Come in ogni edizione, l’Osservatorio Immagino ha elaborato anche la classifica delle regioni che cavalcano maggiormente il trend della valorizzazione dei prodotti locali, contribuendovi con il maggior numero di referenze a scaffale e con il più alto valore delle vendite di prodotti in cui sono indicate in etichetta. Ancora una volta il primo posto, per giro d’affari, spetta al Trentino-Alto Adige, seguito da Sicilia ed Emilia-Romagna. Ma se guardiamo alla performance annua di vendita, allora il primato va al Molise (+10,7%), seguito da Sardegna (+8,3%) e Liguria (+6,3%). Trend negativi, invece, per i panieri “targati” Friuli-Venezia Giulia (-10,6%), Lazio (-10,0%) e Basilicata (-8,8%).

Al Salone del Mobile è l’anno di Euroluce, settore vocato a export (77%)

Al Salone del Mobile è l’anno di Euroluce, settore vocato a export (77%)Milano, 21 apr. (askanews) – Il mondo dell’illuminazione è tornato dopo quattro anni a esporre in presenza al Salone del mobile con Euroluce, la biennale dedicata al settore, che si presenta in un inedito format. “Il nostro obiettivo era quello di rappresentare il sistema luce nella sua globalità, dal tecnico fino ad arrivare alla parte decorativa” spiega Carlo Urbinati, numero uno di Assoluce, l’associazione di FederlegnoArredo delle più importanti aziende italiane produttrici di apparecchi di illuminazione che esportano per il 77% del loro fatturato.

Il settore dell’illuminazione conta 1.360 aziende e circa 10.900 addetti. Dopo la pesante flessione del 2020, nel 2021 è tornato ai livelli pre-pandemici per poi tornare a crescere nel 2022 con un aumento di fatturato del +7,2%. Fortemente votato alle esportazioni, ha nella Francia il primo mercato (220 milioni di euro, +6,5%), seguita dalla Germania (210 milioni, +2,5%), come attestano i dati del Centro Studi FederlegnoArredo. Gli Stati Uniti si confermano anche per il 2022 il terzo mercato, con vendite per circa 143 milioni di euro e la variazione più significativa di tutte le principali destinazioni (+27,1%). In particolare, si segnala l’ingresso della Cina nella top 10, con un export dall’Italia di 42 milioni di euro e un andamento del +15,9%. “L’ultima edizione di Euroluce risale al 2019 e in questi quattro anni come associazione abbiamo sviluppato una progettualità precisa, con lo scopo di rafforzare una formula espositiva efficace. L’innovazione tecnologica ha infatti portato il mondo della luce a integrare gli interlocutori storici, legati all’arredamento, con i tecnici della luce, interessati non solo al design ma soprattutto alla gestione degli impianti. Così siamo arrivati a privilegiare un’offerta che potesse attrarre anche questo tipo di pubblico – ha raccontato Urbinati – È stato inoltre creato un percorso che privilegia il punto di vista del visitatore perché dopo la sua esperienza di visita possa essere diverso da come è entrato in fiera. È stato un processo non banale”.

MartinoRossi: con sistema Underdrip meno consumi idrici e di fertilizzanti

MartinoRossi: con sistema Underdrip meno consumi idrici e di fertilizzantiMilano, 21 apr. (askanews) – In occasione della 53a Giornata Mondiale della Terra l’azienda italiana MartinoRossi, racconta i benefici di un innovativo sistema di irrigazione che consente il risparmio di acqua e fertilizzanti.

“Una qualsiasi delle immagini sulla portata attuale di fiumi, laghi e invasi descrive meglio di tante parole in che misura le alterazioni climatiche stanno minando le basi della filiera agroalimentare nazionale e quanto sia urgente passare allo studio di soluzioni concrete e di lungo periodo – afferma Giorgio Rossi, presidente di MartinoRossi – Da questo punto di vista il comparto agricolo italiano è molto avanti nella sperimentazione in campo di nuove tecnologie e tecniche agronomiche che consentono di ridurre i consumi di acqua, energia e fertilizzanti azotati, migliorando nettamente sia la sostenibilità delle attività agricole sia le rese per ettaro delle colture. Quello che manca nel nostro Paese è la capacità di fare sistema mettendo a fattore comune le esperienze e le competenze di cui disponiamo”. Il punto di vista del presidente di MartinoRossi è supportato dall’impegno assunto fondando Underdrip, società ad hoc creata per curare lo sviluppo dell’omonimo sistema di sub-irrigazione e fertirrigazione di precisione di nuova concezione, testato e perfezionato in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore – sedi di Piacenza e Cremona – e l’Università degli Studi di Milano.

Una volta posizionato, questo sistema interrato ad alta efficienza permette di ridurre sino al 60% i consumi idrici e del 50% quelli di fertilizzanti. Underdrip prevede l’interramento delle manichette su file parallele a profondità variabili tra i 30 e i 50 cm a seconda delle tessiture del terreno, con memorizzazione GPS della posizione dell’impianto, così da consentire la semina e il successivo sviluppo delle piante al di sopra delle manichette stesse. Acqua e fertilizzanti vengono rilasciati a bassa pressione in corrispondenza delle radici delle colture e si distribuiscono gradualmente, sfruttando la microporosità del suolo. Tali caratteristiche presentano una serie di importanti vantaggi sia rispetto alla tradizionale irrigazione a pioggia sia alla micro-irrigazione superficiale a goccia. Il rilascio dell’acqua al livello delle radici, infatti, stimola lo sviluppo dell’apparato radicale a tutto beneficio dell’assorbimento dei nutrienti presenti nel terreno e della vigoria delle piante. L’assenza di umidità in superficie, per contro, crea un’ambiente sfavorevole alla proliferazione di infestanti e infezioni fungine, riducendo drasticamente la necessità di ricorrere a diserbanti e fitosanitari.

Inoltre, la non necessità di rivoltare periodicamente il terreno favorisce il consolidamento del suolo coltivato, la sua capacità di trattenere il carbonio e la sua vitalità poiché rispetta l’equilibrio naturale di microfauna e microflora.

Usa, Washington Post: Biden annuncerà la sua ricandidatura martedì

Usa, Washington Post: Biden annuncerà la sua ricandidatura martedìMilano, 20 apr. (askanews) – Secondo il Washington Post il presidente americano, Joe Biden potrebbe annunciare la sua ricandidatura alla presidenza martedì 25 aprile. “Il presidente Biden e il suo team stanno preparando l’annuncio della campagna per la rielezione la prossima settimana, con gli assistenti che lavorano a un piano per la diffusione di un video con cui lanciare ufficialmente la campagna” scrive il Washington Post citando “tre persone informate sui fatti”.

Biden e i suoi collaboratori punterebbero a martedì per la diffusione del video in concomitanza con il quarto anniversario del lancio della sua campagna 2020.

Oiv: nel 2022 consumo mondiale di vino a 232 mln hl, -1% sul 2021

Oiv: nel 2022 consumo mondiale di vino a 232 mln hl, -1% sul 2021Milano, 20 apr. (askanews) – Nel 2022 il consumo mondiale di vino è stato stimato in 232 milioni di ettolitri, con una diminuzione di circa 2 milioni rispetto al 2021 (-1%). Una leggera ma regolare decrescita che si è registrata a partire dal 2018 e imputata principalmente al calo dei consumi in Cina, che da quell’anno ha perso in media due mln hl all’anno. Il primo mercato al mondo rimane quello degli Stati Uniti con un volume stimato in 34 milioni di ettolitri, che con +3% sul 2021 è tornato ai livelli pre-pandemici. Sono alcuni dei dati emersi dal punto sullo stato del settore vitivinicolo mondiale fatto dall’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv), che oggi ha tenuto una conferenza stampa nella sua sede a Digione, in Borgogna (Francia).

Secondo quanto spiegato, nel 2021 il ritorno alla normalità dopo le restrizioni per la pandemia da Covid-19, hanno fatto registrare praticamente in tutto il mondo una significativa crescita dei consumi, ma nel 2022 la guerra in Ucraina, la crisi energetica e le interruzioni della catena di approvvigionamento globale, hanno determinato un’impennata dei costi di produzione e distribuzione che si sono tradotti in un considerevole aumento dei prezzi del vino per i consumatori, che hanno reagito in maniera diversa a seconda dei Paesi. Secondo le “stime” fatte da Oiv l’anno scorso il consumo nell’Unione europea si è aggirato intorno ai 111 mln hl, il 48% del consumo mondiale segnando un -2% sul 2021 e un dato leggermente al di sotto della media degli ultimi dieci anni ma notevolmente inferiore a quello del 2000 quando rappresentava ben il 59% del consumo mondiale. Sempre secondo l’analisi dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino, la causa sarebbe l’effetto combinato dell’aumento di nuovi mercati e la riduzione complessiva del consumo di vino nei Paesi produttori tradizionali dell’UE, che oggi consumano complessivamente circa 20 milioni di ettolitri in meno rispetto al 2000 (-15%)”.

Nel 2022 tra i Paesi dell’Ue, la Francia con 25,3 mln hl è il mercato più grande (il secondo al mondo), seguito dall’Italia (terzo al mondo) che ha un consumo stimato in 23 mln hl in calo del 5% rispetto al 2021 ma in linea con la sua media quinquennale. Nella classifica dei primi dieci mercati, c’è poi la Germania al quarto posto (19,4 mln hl, -3% sul 2021), seguita dal Regno Unito (12,8 mln hl, -2%), dalla Russia (10,8 mln hl, +3%), dalla Spagna (10,3 mln hl, -0,1%), dalla Cina (8,8 mln hl, -16,6%), dall’Argentina (8,3 mln hl, -1,3%) e dal Portogallo (6 mln hl, +14%). Da segnalare infine le stime dell’Oiv sul consumo nel 2022 in Sudafrica, che si è attestato sui 4,6 mln hl, livello è il più alto mai registrato, con un aumento del 16% rispetto al 2021.

Migranti,Lega e Fdi votano a Strasburgo contro linea loro eurogruppi

Migranti,Lega e Fdi votano a Strasburgo contro linea loro eurogruppiBruxelles, 20 apr. (askanews) – L’analisi dei voti nominali lo certifica senza ombra di dubbio: come avevano annunciato ieri, gli europarlamentari della Lega e di Fdi hanno votato con la maggioranza dell’Assemblea e con tutti gli altri colleghi italiani, contro la linea dei rispettivi gruppi politici europei e dunque in modo opposto ai propri alleati, durante il voto di oggi della plenaria di Strasburgo sul pacchetto Ue riguardante l’immigrazione e l’asilo.

L’altro partito della maggioranza di governo, Forza Italia, ha assunto le stesse posizioni della Lega e di Fdi ma in coerenza con la linea del proprio gruppo di appartenenza, il Ppe. La sessione di voto che si è svolta oggi a Strasburgo riguardava i mandati negoziali per un pacchetto di cinque testi legislativi, di cui quattro relativi al “Patto Ue” su immigrazione e asilo, proposto dalla Commissione europea nel settembre 2020, e uno sul tema collegato dei diritti dei cittadini di paesi terzi residenti di lunga durata nell’Unione. Il voto dell’Aula, che normalmente non si pronuncia quando le decisioni sui mandati negoziali sono approvate dalle commissioni europarlamentari competenti, è stato reso necessario dall’obiezione, ieri mattina, dei due gruppi dei Conservatori (Ecr) e dell’estrema destra sovranista (Id). Tuttavia, le delegazioni italiane che fanno parte dei due gruppi (Fdi e Lega, rispettivamente) avevano annunciato ieri pomeriggio il loro voto in plenaria favorevole ai mandati negoziali sul Patto Ue.

Così è stato: sul mandato negoziale per l’atto legislativo centrale del pacchetto, che riguarda la gestione dell’asilo e dell’immigrazione (approvato con 413 voti contro 142 e 20 astensioni), si sono espressi a favore sia i 19 leghisti che i sei eurodeputati di Fdi presenti, mentre il loro due gruppi hanno votato massicciamente contro. L’elemento più rilevante di questo regolamento, che vede la forte opposizione dei paesi dei paesi dell’Est a guida sovranista come Polonia, Ungheria e Repubblica ceca, è l’istituzione di un meccanismo di solidarietà vincolante per assistere i paesi in prima linea di fronte alle pressioni migratorie, anche a seguito di operazioni di ricerca e salvataggio in mare. Il meccanismo permetterà agli Stati membri di scegliere tra il ricollocamento sul proprio territorio di una parte dei migranti arrivati nei paesi più sotto pressione, e altre forme di sostegno, con mezzi finanziari e operativi.

Il secondo mandato negoziale più importante riguarda il nuovo dispositivo, inviso anch’esso ai paesi dell’Est, che è stato proposto per far fronte alle “situazioni di crisi”, quando uno Stato membro viene investito da un aumento improvviso e massiccio dei flussi migratori da un paese terzo, ad esempio a causa di un conflitto o di una emergenza umanitaria. Qui ci sono stati 419 voti favorevoli, 129 contrari e 30 astensioni. Anche in questo caso, 19 eurodeputati leghisti e sei di Fdi hanno sostenuto il mandato, all’opposto di quanto hanno fatto tutti gli altri membri dei loro due gruppi di appartenenza. Il testo prevede che lo stato di emergenza sia dichiarato dalla Commissione europea in base a determinati criteri, attivando il dispositivo di crisi che comporta, tra l’altro, ricollocamenti obbligatori dei migranti fra tutti gli Stati membri e deroghe alle procedure di screening e di asilo. Altri due elementi del Patto Ue sono il nuovo regolamento sullo “screening”, ovvero le procedure per accertare l’identità dei cittadini di paesi terzi, e il sistema centralizzato di informazioni sul casellario giudiziario, che permette di sapere se una persona ha subito condanne penali.

Il mandato negoziale sullo screening è stato approvato con 419 voti favorevoli, 126 contrari e 30 astensioni, mentre quello per il sistema centralizzato sui casellari giudiziari è passato con 431 voti favorevoli, 121 contrari e 25 astensioni. Per quanto riguarda lo screening hanno votato a favore 18 leghisti e sei eurodeputati di Fdi, e si sono espressi contro tutti gli altri colleghi dei rispettivi gruppi. Nel secondo caso, sui casellari giudiziari, 20 leghisti hanno votato a favore contro tutto il resto del gruppo Id, mentre questa volta al voto favorevole dei sei eurodeputati di Fdi si è aggiunto quello di altri quattro colleghi non italiani del loro gruppo, mentre tutto il resto dell’Ecr sui è espresso contro. Solo nell’ultimo voto in plenaria, collegato al Patto sull’immigrazione ma non integrato nel pacchetto, gli eurodeputati italiani di Fdi e della Lega sono tornati in linea con i rispettivi gruppi politici. Il mandato negoziale in questo caso riguarda una modifica della direttiva sui cittadini di paesi terzi residenti di lungo periodo in un paese dell’Ue, ed è stato approvato sempre a larga maggioranza, ma meno larga che negli altri quattro casi: 391 voti favorevoli, 140 contrari e 25 astensioni. In questo caso, solo un eurodeputato di Fdi, Vincenzo Sofo, e uno della Lega, Gianna Gancia, hanno votato a favore, mentre un’altra europarlamentare di Fdi, Chiara Gemma, si è astenuta. Tutti gli altri membri dei due gruppi, compresi gli italiani, hanno invece votato contro. La nuova direttiva prevede misure per l’accelerazione della concessione dei permessi di soggiorno di lungo periodo nell’Ue ai cittadini di paesi terzi che risiedono legalmente in uno Stato membro da almeno 3 anni, e la possibilità di integrare le persone che godono dello status di protezione temporanea. I residenti di lungo periodo avranno il diritto di trasferirsi in un altro paese dell’Unione senza ulteriori restrizioni lavorative, e i loro figli a carico riceveranno automaticamente lo stesso status.

Da notare che in questo caso, e solo in questo, sono stati gli eurodeputati di Forza Italia a esprimersi in modo difforme dal proprio gruppo, astenendosi invece di votare a favore.

Schlein in direzione esalta unità e stempera discussione su Gpa

Schlein in direzione esalta unità e stempera discussione su GpaRoma, 20 apr. (askanews) – Quel passaggio sul Pd “unito e plurale” di queste settimane Elly Schlein lo deve aver studiato bene, perché lo presenta come un ringraziamento a tutti i dirigenti Pd ma, in fondo, suona anche come un invito a non tornare agli usi e costumi del passato. La prima riunione del parlamentino Pd, in effetti, fila via solo con qualche mugugno e alcune rivendicazioni: alcuni cattolici – compreso Graziano Delrio – si fanno sentire, i due candidati alla segreteria che non sono arrivati alle primarie ribadiscono le loro critiche sugli assetti, ma niente di più. Malumori che in parte la leader del partito gestisce con la sua replica, assicurando grande rispetto per la “pluralità di culture” e spiegando ai cattolici che bisogna “distinguere” tra le sue posizioni personali – come quella sulla Gpa – e la sintesi che fa e farà il partito.

La relazione di apertura è tutto sommato breve, rispetto agli interventi dei segretari precedenti in occasioni simili. Molte cose, del resto, sono state dette già ieri in conferenza stampa (e Silvia Costa si è lamentata anche di questo) ma è anche lo stile della Schlein, più veloce e meno analitico di quello ‘tradizionale’. E pure sul clima “ci sarà molto da fare perché il governo è assente”. Si parla molto del governo, per criticarlo ovviamente. Sul Pnrr il Pd “vigilerà”, assicura. Sulla sanità ci sarà una “mobilitazione”, così come si darà “battaglia” contro le “politiche criminogene” della maggioranza verso i migranti e contro le evocate riforme del sistema elettorale per le amministrative. Altrettanto, sarà lotta contro le misure in materia di lavoro, perché il governo vuole “allargare le maglie della precarietà”, mentre bisogna “aumentare i salari, fissare finalmente un salario minimo, contrastare il lavoro povero e precario”.

Quindi, indica a tutti l’obiettivo delle europee: “Di qui a un anno avremo una votazione molto importante, quella europea. E ci saranno comuni e regioni che vanno al voto. Da subito dobbiamo cominciare a lavorare con un orizzonte lungo, sono sicura che ce la possiamo fare”. E il richiamo all’unità è accompagnato da un altro passaggio: “Voglio che si lavori nel modo più coordinato possibile tra partito, gruppi parlamentari”, il partito in Parlamento e quello del Nazareno devono parlare con la stessa voce. Agli alleati – o meglio, ai potenziali alleati – dice che il Pd “lavora “nella maniera più unitaria possibile” e “mette al centro la sua visione”. Al dibattito non partecipa quasi nessuno dei ‘big’, a parte gli altri due candidati alla segreteria (oltre a Stefano Bonaccini che presiede l’assemblea). Interviene Andrea Orlando che chiede di coinvolgere tutte le opposizioni nella battaglia sul Pnrr, parla Graziano Delrio che chiede di garantire il giusto spazio alle posizioni dei cattolici, come pure fanno Silvia Costa e Stefano Lepri.

La Costa è piuttosto critica, non ha apprezzato la posizione sulla Gpa e lo dice. Lepri ricorda che le decisioni sui temi sensibili “si prendono in direzione” e si dice “sorpreso” per il ddl sul matrimonio egualitario. E poi si fanno sentire, appunto, Cuperlo e De Micheli, che ribadiscono di non avere gradito le scelte sulla segreteria. Schelin riprende la parola alla fine, per la replica. Cita molti degli interventi e inevitabilmente risopnde alle critiche dei cattolici: “Bisogna distinguere tra le posizioni personali, che ovviamente non rinnego, e la sintesi che fa il partito”, spiega. Il matrimonio egualitario, ricorda, era già nel programma Pd così come la ‘stepchild adoption’. “Sulla Gpa ho espresso una mia posizione personale, ma non c’è una iniziativa legislativa del partito su questo”. Dice che l’idea di Cuperlo dei ‘comitati per l’alternativa per unire le opposizioni può essere una strada da seguire su certi temi. Riprende i suggerimenti di Orlando e della De Micheli sul Pnrr. Evita, però, di entrare nelle discussioni sulla segreteria. Perché, come ha detto aprendo la riunione, “stiamo dando l’immagine di un partito unito e plurale”. E vuole che continui ad essere così.