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Autore: Redazione StudioNews

Rai, ‘Dalla strada al palco’ riparte da Napoli: presto in Europa

Rai, ‘Dalla strada al palco’ riparte da Napoli: presto in Europa


Rai, ‘Dalla strada al palco’ riparte da Napoli: presto in Europa – askanews.it



Rai, ‘Dalla strada al palco’ riparte da Napoli: presto in Europa – askanews.it



















Napoli, 22 mar. (askanews) – Un cilindro pieno di diecimila euro: sarà questo il premio che verrà assegnato al vincitore della seconda edizione di ‘Dalla strada al palco’, il nuovo programma di RaiDue condotto da Nek e in onda, per sei puntate, dal prossimo 28 marzo. Forte di punte del 9% di share e di una messa in onda a inizio estate 2022, lo show si arricchisce quest’anno di un nuovo studio, quello del Centro di produzione Rai di Napoli, e di 800 persone che comporranno il pubblico in sala. Nato da un’idea originale di Carlo Conti, lo spettacolo è “un format italiano e – ha anticipato l’ad e direttore creativo di Stand by me, Simona Ercolani – a breve potremo essere stupiti da edizioni in altre lingue europee. Stiamo chiudendo delle trattative insieme con Rai Com”. “Questo programma è stata la prima creatura della direzione Prime Time dopo la creazione delle direzioni di genere ed è nato sulla scia della storia dei Maneskin, dopo la loro vittoria a Sanremo – ha ricordato Stefano Coletta, direttore Intrattenimento Prime Time Rai – Dopo la prima edizione ci è sembrato giusto tornare non solo per i numeri ma perché si raccontano storie, per lo storytelling”. Entusiasta di questa nuova avventura Filippo Neviani, in arte Nek, per la seconda volta alla conduzione dello show dopo il successo dell’anno scorso. “Per gli artisti di strada è bella la possibilità di venire su un palco importante come quello di Rai2 – ha sottolineato – ma per loro è ancora più bello poter tornare nelle piazze e nelle strade da dove sono venuti. Non conoscevo il mondo dei busker ma ammiro molto la loro scelta di stare fuori da certe logiche, di evitare lo stress della discografia, l’ansia da classifica”. “Loro stanno con piena consapevolezza e libertà nelle strade e nelle piazze captando l’attenzione della gente. Questo mi affascina. Li ammiro molto. E li sento anche molto vicini perché all’inizio quando facevo concerti gratis in piazza ho conosciuto anche io che vuol dire trovarsi di fronte dei passanti che magari non gradiscono e ti fischiano”, ha aggiunto il cantautore che, con Francesco Renga ha in radio il singolo ‘L’infinito più o meno’, e in programma un tour in giro per l’Italia, oltre ai due eventi all’Arena di Verona il 5 settembre e al Forum di Assago il 7 ottobre. E per lui non sono state lesinate lodi da parte di Coletta: “Di Nek vanno elogiate la sua capacità, tecnica e umana, l’accoglienza e il grande rispetto per chi arriva sul palco. Gentilezza, curiosità fanno la differenza e ti permettono di arrivare al cuore del pubblico”.

Rai, Nek: Sanremo? Incrocio dita, mi piace mettermi in gioco

Rai, Nek: Sanremo? Incrocio dita, mi piace mettermi in gioco


Rai, Nek: Sanremo? Incrocio dita, mi piace mettermi in gioco – askanews.it



Rai, Nek: Sanremo? Incrocio dita, mi piace mettermi in gioco – askanews.it



















Napoli, 22 mar. (askanews) – “Certo, mi piacerebbe molto la conduzione di Sanremo. Chi lo sa, incrociamo le dita, anche perché abbiamo avuto un precedente, Claudio Baglioni, che è sceso dal palco, si è messo al suo servizio e ha presentato il festival. Questo è incoraggiante, indipendentemente se sia io o qualche altro cantante a fare da tramite tra il pubblico e le canzoni”. A dirlo Filippo Neviani, in arte Nek, rispondendo a una domanda dei giornalisti su una sua possibile, futura, conduzione del festival di Sanremo. A Napoli per la presentazione della seconda edizione del programma di RaiDue, ‘Dalla strada al palco’, condotto dallo stesso cantautore di Sassuolo, Nek ha ragionato: “La musica è il mio amore della vita, dopo trenta anni di carriera e qualche esperienza fatta sul palco anche non da performer musicale, sono affascinato dall’imparare cose nuove. Mi rendo conto che più passa il tempo, più mi piace mettermi in gioco in quest’altra veste”. “Sarò sempre un musicista e un cantante che si mette al servizio della televisione provando a essere non un conduttore, ma – ha proseguito – un tramite tra il palco e il pubblico, e lo farò a mio modo. Forse non rientrerà nei canoni della conduzione eccellente, a volte sarò anche sgangherato, ma sarò io. Prima di tutto sono Filippo il musicista, il cantautore e poi parallelamente, ogni tanto, succederà anche di trovarmi su un palco non necessariamente a cantare una canzone”, ha concluso Nek.

La comunità italiana Lgbtqia+ in lutto, è morta Lucy Salani

La comunità italiana Lgbtqia+ in lutto, è morta Lucy Salani


La comunità italiana Lgbtqia+ in lutto, è morta Lucy Salani – askanews.it



La comunità italiana Lgbtqia+ in lutto, è morta Lucy Salani – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – La comunità italiana Lgbtqia+ è in lutto: alla soglia dei 99 anni è morta a Bologna Lucy Salani, figura storica del movimento e della associazionismo per i diritti degli omosessuali italiani. Lucy Salani, nata a Bologna nell’agosto del 1924 e registrata all’anagrafe come Luciano Salani, è passata alla storia come la sola persona italiana transgender italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti dopo aver trascorso sei mesi a Dachau dove fu deportata come omosessuale e antifascista dichiarata nell’autunno del 1944, rimanendovi fino alla liberazione americana del 1945. Al rientro dalla Germania si stabilì a Torino. Per poi fare ritorno a Bologna una volta andata in pensione. Nel 2010 la sua storia è stata raccontata al grande pubblico in due opere letterarie della scrittrice e regista Gabriella Romano

“Con grande commozione – ha annunciato la presidenza dell’Arcigay- partecipiamo al dolore per la scomparsa di Lucy Salani, la cui esistenza ha illuminato la storia del nostro movimento. Lucy era il monumento tangibile della Resistenza delle persone trans*: la sua persecuzione non si interruppe con la liberazione dal campo dì concentramento di Dachau ma fu un’esperienza che la accompagnò per gran parte della sua straordinaria vita. Il suo secolo di vita racchiude tutte le manifestazioni più terribili dell’odio verso le persone trans*. Ci uniamo alla comunità lgbtqia+* bolognese che negli ultimi decenni è stata la grande famiglia di Lucy e ringraziamo di cuore le persone che fino all’ultimo si sono prese cura di lei. Auspichiamo che la città di Bologna voglia dedicarle il giusto tributo”.

Bankitalia, Visco: non è detto che il Mezzogiorno soffra di più

Bankitalia, Visco: non è detto che il Mezzogiorno soffra di più


Bankitalia, Visco: non è detto che il Mezzogiorno soffra di più – askanews.it



Bankitalia, Visco: non è detto che il Mezzogiorno soffra di più – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – “Non è detto” che il Mezzogiorno soffra di più per l’inasprimento monetario e il rallentamento del credito: “questo dipende veramente dai progetti, per esempio anche da quello che avverrà sul Pnrr. Quindi da che tipo di stimoli ci saranno lì”. Quanto alle Bcc, le banche del credito cooperativo “molti temevano che con la riforma si sarebbero trovate in cattive acque, in realtà – ha rilevato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco durante una audizione alla Camera – abbiamo una risposta abbastanza positiva”.

Nelle Bcc “ci sono state fusioni, integrazioni. Hanno trattamenti di semplificazione che noi abbiamo introdotto che ancora sono favorevoli e hanno risposto bene, nel momento di crisi e di difficoltà sono riuscite a intervenire sulle piccole e medie imprese. E beneficiano dell’aumento dei tassi – ha proseguito Visco -. Quindi hanno un cuscinetto e, se sono ben gestite, possono coprire questa situazione congiunturale”.

Lazio, pugno duro contro i tifosi antisemiti: “Allontanati a vita”

Lazio, pugno duro contro i tifosi antisemiti: “Allontanati a vita”



Lazio, pugno duro contro i tifosi antisemiti: “Allontanati a vita” – askanews.it



Lazio, pugno duro contro i tifosi antisemiti: “Allontanati a vita” – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – Pugno duro della Lazio nei confronti dei tifosi antisemiti. La società biancoceleste ha deciso di disporre l’allontanamento a vita dallo stadio per il tifoso, identificato dalle forze dell’ordine, che domenica scorsa è stato immortalato in tribuna all’Olimpico con indosso la maglietta con la scritta “Hitlerson 88”. Si tratta di un ragazzo tedesco simpatizzante della Lazio, identificato grazie alla visione dei filmati delle telecamere dell’impianto sportivo. L’uomo ha un precedente di polizia risalente al 2009, quando, proprio in occasione del derby della Capitale Lazio-Roma dell’11 aprile di quello stesso anno, era stato denunciato in quanto resosi responsabile di invasione di campo. Nei confronti del ragazzo è stato poi emesso un Daspo di 5 anni dal Questore di Roma. Identificati altri due soggetti, di nazionalita’ rumena, i quali, all’esito della partita, hanno ostentato il braccio destro teso in avanti, effettuando un saluto romano. “Nei loro confronti, una volta concluso l’iter amministrativo degli organi di sicurezza e ottenuta dalla Procura della Repubblica l’autorizzazione al Questore a fornire le generalità dei tre soggetti, la Lazio applicherà con severità il Codice Etico e disporrà il non gradimento quindi l’allontanamento a vita dallo stadio e si costituirà parte civile per la richiesta di risarcimento danni negli eventuali procedimenti penali che seguiranno” è scritto in una nota della Lazio.

Mattarella: “La Polizia Penitenziaria ha un ruolo prezioso per la comunità”

Mattarella: “La Polizia Penitenziaria ha un ruolo prezioso per la comunità”


Mattarella: “La Polizia Penitenziaria ha un ruolo prezioso per la comunità” – askanews.it



Mattarella: “La Polizia Penitenziaria ha un ruolo prezioso per la comunità” – askanews.it


















Roma, 22 mar. (askanews) – “La Polizia Penitenziaria è chiamata quotidianamente a svolgere un ruolo prezioso per la tutela della convivenza civile della comunità. Le donne e gli uomini del Corpo si trovano ad affrontare situazioni complesse, in un contesto di sofferenza e, spesso, di tensione”. Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo.

“La professionalità, lo spirito di servizio e la dedizione con le quali operano, nelle criticità del sistema carcerario, li vedono contribuire in modo significativo alle finalità definite dalla Costituzione e dalle leggi dello Stato – prosegue Mattarella -. A loro sono affidate delicate funzioni nel garantire sicurezza e condizioni di legalità negli istituti penitenziari, il percorso di reinserimento sociale dei condannati e la stessa vigenza dei diritti dei cittadini detenuti. In occasione di questa giornata, 206° anniversario della costituzione del Corpo, desidero formulare la gratitudine e l’apprezzamento della Repubblica per il costante e generoso impegno posto nell’adempimento dei loro doveri. Nel rendere omaggio alla memoria dei caduti della Polizia Penitenziaria, esprimo ai loro familiari la vicinanza del Paese e invio a tutti i componenti sentite espressioni augurali”, conclude il capo dello Stato.

La Commissione Ue in campo contro le false etichette green

La Commissione Ue in campo contro le false etichette green


La Commissione Ue in campo contro le false etichette green – askanews.it



La Commissione Ue in campo contro le false etichette green – askanews.it



















Bruxelles, 22 mar. (askanews) – La Commissione europea ha adottato oggi a Bruxelles una nuova proposta di direttiva che dispone criteri comuni per contrastare il “greenwashing”, le rivendicazioni ingannevoli di qualità e prestazioni ecologiche dei prodotti e dei servizi offerti ai consumatori (“green claims”). La proposta mira ad assicurare una maggiore chiarezza per i consumatori sui e maggiori garanzie del fatto che un prodotto messo in vendita come “ecologico” lo sia effettivamente, e che siano più complete le informazioni per scegliere prodotti e servizi rispettosi dell’ambiente.

La proposta mira a creare condizioni di parità, trasparenza e concorrenza leale per quanto riguarda le informazioni sulle prestazioni ambientali dei prodotti. Secondo una nota della Commissione, “a beneficiare di queste nuove norme saranno anche le imprese, poiché quelle che si sforzano realmente di migliorare la sostenibilità ambientale dei loro prodotti saranno più facilmente riconosciute e premiate dai consumatori, e potranno aumentare le loro vendite anziché dover far fronte a una concorrenza sleale” basata su false rivendicazioni. Uno studio della Commissione del 2020 ha rilevato che il 53,3% delle rivendicazioni ambientali nell’Ue esaminate erano vaghe, fuorvianti o infondate, e che il 40% dei “green claim” era del tutto infondato. La nota di Bruxelles sottolinea che “la mancanza di norme comuni per le imprese che presentano autodichiarazioni ambientali volontarie apre la strada al “greenwashing” e crea condizioni di disparità nel mercato dell’Ue, a scapito delle imprese realmente sostenibili”. Secondo la proposta, le imprese che scelgono di presentare una “autodichiarazione ambientale” riguardante i loro prodotti e servizi dovranno rispettare norme minime sulle modalità con cui queste dichiarazioni devono essere comprovate e comunicate.

La direttiva, spiega la nota della Commissione, riguarda le autodichiarazioni esplicite, come per esempio: “T-shirt realizzata con bottiglie di plastica riciclata”, “consegna con compensazione di CO2”, “imballaggio in plastica riciclata al 30%” o “protezione solare rispettosa degli oceani”. Sono comunque escluse dal campo di applicazione della direttiva le autodichiarazioni disciplinate dalle norme Ue già esistenti, come il marchio Ecolabel Ue, o il logo degli alimenti biologici, La legislazione in vigore garantisce già l’affidabilità di queste dichiarazioni regolamentate. Le autodichiarazioni che saranno oggetto delle future norme regolamentari dell’Ue saranno escluse per lo stesso motivo.

La proposta riguarda tutte le autodichiarazioni volontarie riguardanti gli impatti, gli aspetti o le prestazioni ambientali di un prodotto, di un servizio o dell’operatore stesso. Prima che le imprese possano comunicarle ai consumatori, le “autodichiarazioni ambientali” contemplate dalla proposta dovranno essere verificate in modo indipendente e convalidate da prove scientifiche. Nel quadro dell’analisi scientifica, le imprese dovranno identificare gli impatti ambientali che sono effettivamente pertinenti per i loro prodotti, come anche le eventuali compensazioni tra i vari impatti, per fornire un quadro completo e accurato.

Le nuove norme garantiranno che le autodichiarazioni siano comunicate in modo chiaro. Saranno vietate le autodichiarazioni o i marchi che utilizzano un punteggio aggregato dell’impatto ambientale complessivo del prodotto, tranne se rientrano nelle norme dell’Ue. I confronti tra prodotti o organizzazioni dovranno essere fondati su informazioni e dati equivalenti. La direttiva disciplinerà anche i marchi ambientali. La Commissione intende contrastare la creazione di nuovi marchi ambientali pubblici e privati. Attualmente esistono almeno 230 marchi diversi, cosa che genera confusione e sfiducia nei consumatori. Per controllare la proliferazione di questi marchi, non saranno consentiti nuovi sistemi pubblici di etichettatura ambientale, a meno che non siano sviluppati a livello dell’Ue, e qualsiasi nuovo sistema privato dovrà dimostrare di perseguire obiettivi ambientali più ambiziosi rispetto ai sistemi esistenti e ottenere un’approvazione preventiva. Esistono norme dettagliate riguardanti i marchi ambientali in generale, che devono essere affidabili, trasparenti, verificati in modo indipendente e periodicamente riesaminati. La proposta di direttiva sulle autodichiarazioni ambientali sarà ora sottoposta all’approvazione dei co-legislatori, il Parlamento europeo e il Consiglio Ue.

Novak Djokovic: “Niente visto per gli Usa? Nessun rimpianto”

Novak Djokovic: “Niente visto per gli Usa? Nessun rimpianto”


Novak Djokovic: “Niente visto per gli Usa? Nessun rimpianto” – askanews.it



Novak Djokovic: “Niente visto per gli Usa? Nessun rimpianto” – askanews.it


















Roma, 22 mar. (askanews) – “Non ho affatto dei rimpianti. Ho imparato durante la vita che i rimpianti sono una zavorra, di fatto ti fanno vivere nel passato e io non voglio questo. Non voglio neanche vivere nel futuro, ma cercare di stare il più possibile nel momento presente, e piuttosto cercare di fare qualcosa per migliorare il futuro”. Novak Djokovic è stato intervistato da Becky Anderson, reporter della CNN martedì a Dubai. L’attuale numero 2 del mondo ha affrontato tutti i temi principali di attualità tennistica, compreso il suo status di non vaccinato che al momento gli impedisce di entrare negli Stati Uniti. Infine ha anche aggiunto interessanti osservazioni sulla rivalita con Roger Federer e Rafa Nadal. Su Alcaraz e la sua assenza dal Sunshina Double: “Voglio congratularmi con Carlos Alcaraz, si merita assolutamente di essere numero uno. È un peccato che non abbia avuto modo di giocare Indian Wells e Miami perché sono due tornei che amo ma allo stesso tempo la mia era una scelta cosciente e sapevo che c’era la possibilità che non sarei andato. Questo è il corrente stato delle cose e spero che cambino per il resto dell’anno così da poter giocare lo US Open, il torneo per me più importante sul suolo americano”. Su un’eventuale partecipazione allo US Open: “Sono fiducioso anche se non è nelle mie mani la sceltaà beh anche questo è discutibile perché c’è qualcosa che io potrei fare ma che ho deciso di non fare, e ovviamente se sarò ammesso a giocare la decisione spetta ai piani alti del Governo. A questo punto della mia carriera i tornei dello Slam sono quelli a cui punto di più e che vorrei giocare di più. Vorrei davvero tanto esserci perché ho tanti bei ricordi, e a dir la verità nella finale persa con Medvedev nel 2021 ho avuto forse uno dei momenti più belli col pubblico newyorkese; anche se ho perso quel match ho sentito tanto supporto dal pubblico e vorrei ricreare quella connessione. Non vedo l’ora”. Su Federer e Nadal: “Mi hanno reso più forte, sia mentalmente che fisicamente, il mio gioco è migliorato grazie a tutte quelle partite che abbiamo giocato l’uno contro l’altro, soprattutto a causa delle partite che ho perso contro di loro, alcune davvero importanti. A volte ero davvero infastidito di far parte di quell’era’.

Al Bari Film Tv Festival il libro su “Il cinema di Elio Petri”

Al Bari Film Tv Festival il libro su “Il cinema di Elio Petri”


Al Bari Film Tv Festival il libro su “Il cinema di Elio Petri” – askanews.it



Al Bari Film Tv Festival il libro su “Il cinema di Elio Petri” – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – Verrà presentato per la prima volta in Italia, al Bif&st – Bari International Film&Tv Festival, alla presenza di Jean Antoine Gili, storico e critico cinematografico francese, e David Grieco, regista, sceneggiatore, attore e giornalista, il volume “Il cinema di Elio Petri”, scritto da Alfredo Rossi ed uscito in doppia lingua (italiano e francese) per Gremese Editore.

Una conversazione-evento tra autore e illustri ospiti, in programma domenica 26 marzo alle 18:30 al Teatro Margherita di Bari, che mira a celebrare l’itinerario artistico di un regista affascinante e complesso, nel tentativo di mettere a fuoco il suo cinema. Elio Petri, tra i più importanti registi italiani, deve la sua notorietà in campo internazionale al successo di “A ciascuno il suo” (1967), “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” (Oscar 1971 per il Miglior film straniero) e “La classe operaia va in Paradiso” (Palma d’oro al Festival di Cannes 1972).

Benché lo si sia sempre associato quasi esclusivamente al cinema di impegno politico e civile, la sua posizione in questo ambito – e anche nella cultura di sinistra dell’epoca – è sempre stata piuttosto anomala. Ateo, comunista, materialista, di cultura francese, sartriano sono solo alcuni dei dettagli che ne descrivono la personalità, incorniciata all’interno di una ricerca nevroticamente tesa alla sperimentazione di nuove strutture narrative, dominata da un pensiero allucinato, da un linguaggio violento, iroso, febbrile come quello di Céline e, insieme, anarchico come quello di Bataille e Sade, in un’ottica grottesca e carnascialesca che rimanda anche a Bosch e Rabelais. Nel libro, che contiene anche due racconti brevi di Petri ed è preceduto da un significativo saggio di Jean Gili, Alfredo Rossi (già autore per Gremese di Splendore nell’erba e La via lattea) racconta minuziosamente l’opera del regista analizzando film per film con notazione e un’analisi particolarmente minuziosa di trame, cast & credits e integrando, a commento del testo, oltre 300 fotogrammi tratti dalle vere immagini di ciascuna pellicola.

Uscito contemporaneamente in Francia, dove ha già mietuto consensi di pubblico e critica, Il cinema di Elio Petri fa ora il suo esordio in Italia, battezzato da un festival di prestigio, con l’obiettivo di restituire la memoria di un regista – morto prematuramente a 53 anni – che seppe brillantemente focalizzare una sua personale visione del mondo, ponendo il proprio linguaggio fuori da qualsiasi appartenenza a stilemi narrativi realistici. Rossi ha collaborato con varie riviste di cinema, tra cui “Cinema&Film”, e ha pubblicato i volumi Elia Kazan, Elio Petri e il cinema politico italiano, Lontano dal cinema nonché, per la collana “I migliori film della nostra vita” di Gremese, Splendore nell’erba e La via lattea.

La Collana “Cinealbum” di Gremese è improntata alla riscoperta dell’opera completa di maestri internazionali del cinema. Tra le pubblicazioni più recenti, i volumi dedicati a Ingmar Bergman, Bernardo Bertolucci, Michael Cimino, Stanley Kubrick, Quentin Tarantino, Federico Fellini e Pier Paolo Pasolini.

I 25 anni delle Gocciole: il frollino da 110 milioni di fatturato

I 25 anni delle Gocciole: il frollino da 110 milioni di fatturato


I 25 anni delle Gocciole: il frollino da 110 milioni di fatturato – askanews.it



I 25 anni delle Gocciole: il frollino da 110 milioni di fatturato – askanews.it



















Milano, 22 mar. (askanews) – Le comprano otto milioni di famiglie italiane. Solo nel 2022 ne sono state vendute oltre 48 milioni di confezioni. Le Gocciole Pavesi, del gruppo Barilla, spengono quest’anno 25 candeline. Nella realtà nascono nel 1987 all’interno della linea di frollini “Amici del mattino”, ma le iconiche gocce di frolla arricchite con pepite di cioccolato divengono brand autonomo nel 1998. Ed è da lì che si iniziano a contare i 25 anni di questo frollino che non si sbaglia a definirlo il più amato d’Italia visto che solo nell’ultimo anno ha fatturato 110 milioni di euro.

Prodotte negli stabilimenti del gruppo Barilla di Castiglione delle Stiviere, Melfi e Novara, le Gocciole negli anni hanno ampliato la propria gamma, declinate in più gusti e combinazioni. Ma accanto a queste varianti che negli anni hanno arricchito il brand, dal giugno 2022 sono diventate anche un gelato. Grazie alla partnership tra Algida e Barilla infatti si sono trasformate in un sandwich ripieno di gelato alla vaniglia con pezzetti di cioccolato, fedele nella forma all’iconica goccia del frollino. Le Gocciole, però, non si sono fatte spazio solo sulla tavola della colazione degli italiani ma anche nell’immaginario collettivo attraverso momorabili pubblicità televisive: è il 1998 quando una mamma alle prese con la famiglia assonnata riesce far partire la giornata con le gocce di frolla; 13 anni dopo è la “giungla” quotidiana la protagonista dello spot che resterà a lungo il tema delle Gocciole; arriverà poi il turno di una suocera “dirompente” fino al 2022 quando, in una giungla più moderna e “accessoriata”, compaiono i nuovi Tarzan e Jane, interpretati dagli attori Lillo e Chiara Francini.

Ora, in occasione di questo compleanno, questi biscotti Pavesi tornano a raccontarsi con la campagna “Svolta con Gocciole”: la grafica totalmente capovolta sul pack (in edizione limitata) racconta gli imprevisti e le imprese quotidiani, nella “giungla” della vita, ma anche la loro improvvisa soluzione in positivo.