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Autore: Redazione StudioNews

Assovetro: con investimenti green ritorno economico e sociale

Assovetro: con investimenti green ritorno economico e socialeRoma, 23 feb. (askanews) – Investire nella filiera del vetro Made in Italy conviene per l’economia e l’ambiente: con un investimento di 10,7 miliardi si potrebbe generare infatti un ritorno sociale, economico e ambientale pari a oltre 27 miliardi. Le opportunità di investire nell’industria del vetro italiana e nella sua decarbonizzazione e gli elementi di indirizzo per accompagnarne la transizione ecologica, sono stati questi i temi al centro del Convegno “Il Futuro attraverso il vetro” organizzato da ASSOVETRO, in collaborazione con il CNEL che si è svolto questa mattina a Roma. In Italia l’industria del vetro è presente, caso unico in Europa, con tutte le produzioni e serve numerose filiere strategiche del Made in Italy: vetro piano per auto, per edilizia e per arredi e mobili, vetro cavo per imballaggi alimentari, per cosmetici, per la farmaceutica, fibre di vetro per rinforzo e isolamento, vetri tecnici. Il settore conta circa 60 stabilimenti e 32 Aziende di produzione di grandi dimensioni, oltre a circa 300 aziende della trasformazione e 30.000 addetti diretti. Lo studio condotto da Open Impact – che è stato presentato ad apertura del Convegno – ha applicato l’innovativa metodologia SROI (Social Return on Investment) alla filiera del vetro con un risultato ampiamente positivo: ogni euro investito in Italia genererebbe 2,5 euro di valore positivo in termini ambientali, sociali ed economici. Il valore degli investimenti in decarbonizzazione sarebbe massiccio: circa otto miliardi di euro nella produzione e consumo di vettori energetici verdi. Ancora più rilevante l’impatto sociale che da solo equivarrebbe a 12,2 miliardi per un settore che già oggi impiega, con posizioni stabili e di alta specializzazione, circa 30.000 dipendenti. “Il vetro è centrale per sostenere la transizione – ha dichiarato il Presidente di Assovetro, Marco Ravasi dialogando con il giornalista del TG1, Mario De Pizzo – e può farlo con ritorni sociali, ambientali ed economici più che positivi dimostrando che la transizione dell’economia in senso verde e circolare può essere un volano di sviluppo, soprattutto se affrontata senza pregiudizi, ma piuttosto scegliendo le opzioni più efficaci per conseguire gli obiettivi che ci si prefigge”. “Il caso della filiera del vetro può rappresentare un modello per la transizione verde e dimostra come investire in sostenibilità sia premiante sia in termini di occupazione, favorendo i cosiddetti green job, sia più in generale da un punto di vista economico e sociale”, aggiunge il presidente del CNEL, Tiziano Treu. Lo studio, ipotizzando un investimento per l’intera filiera del vetro di 10,7 miliardi, sottolinea che esso potrebbe generare un valore positivo pari a 27,2 miliardi. In particolare, il ritorno da un punto di vista sociale è di 12,2 mld e 8,7 miliardi l’investimento in termini ambientali. La decarbonizzazione della produzione di vetro, sottolinea lo Studio, ha ricadute molto positive in termini di impatto del settore e abilita la trasformazione di tutta l’economia (filiere costruzioni e agroalimentare) in senso verde e circolare, permettendo al sistema produttivo italiano di raggiungere una maggiore resilienza. “Risulta, dunque, necessario – si legge – favorire il processo di decarbonizzazione della filiera del vetro attraverso manovre e incentivi che supportino le aziende produttrici e che agevolino i consumatori verso scelte più responsabili”.
In una prospettiva temporale al 2050 che prevede un aumento della produzione di vetro che passerebbe dalle attuali 6,5 milioni di tonnellate a 9,4, con un aumento conseguente di occupazione e capacità produttiva, Open Impact entra nello specifico degli interventi necessari. Nei circa 8 miliardi previsti per la decarbonizzazione sono stati considerati tutti gli investimenti per l’efficientamento energetico, l’elettrificazione, il Carbon Capture and Storage, l’idrogeno, il biometano e il riciclo. Per l’efficientamento energetico degli edifici per la sostituzione di infissi, il totale dell’ investimento pari a poco più di un miliardo dovrà finanziare l’ampliamento degli impianti al 2040. Anche per l’aumento della domanda di vetro cavo, un investimento di poco più di 1,1 mld servirà per la costruzione di nuovi impianti. Lo stesso vale per il riutilizzo degli imballaggi dove un investimento di poco più di 600 milioni dovrà servire per nuovi forni e in tutto si genereranno 5.100 nuovi occupati.

Milano, Muro della gentilezza: in 3 anni donati oltre mezzo mln di capi

Milano, Muro della gentilezza: in 3 anni donati oltre mezzo mln di capiMilano, 23 feb. (askanews) – Oltre mezzo milione di capi d’abbigliamento, circa cinque tonnellate di giochi per bambini, 2.500 coperte e decine di migliaia di prodotti sanitari confezionati, tra cui più di 70.000 mascherine tra chirurgiche e FFP2, 150 materassi, 200 passeggini, circa 2.000 confezioni di pannolini e decine di migliaia di prodotti per l’igiene personale o la prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili. Sono alcuni dei numeri della generosità manifestata dalla città di Milano in tre anni di attività del Muro della gentilezza, l’iniziativa solidale indipendente che consente a chiunque di lasciare sulla facciata esterna del Tempio del futuro perduto in via Luigi Nono indumenti e oggetti usati affinché vengano prelevati liberamente e distribuiti a persone bisognose e senzatetto, associazioni benefiche, comitati di cittadini, forze dell’ordine e missioni umanitarie internazionali.
“Quello che era nato come un esperimento di attività solidale immediata, pratica e concreta – spiega Tommaso Dapri, ideatore dell’iniziativa e fondatore del Tempio del futuro perduto – si è immediatamente trasformato, complice anche lo scoppio della pandemia, in un imponente progetto di partecipazione collettiva per supportare le fasce più bisognose con beni di prima necessità o di grande utilità. La massiccia risposta dei milanesi ha contribuito ad aiutare migliaia di persone non solo all’interno dei confini cittadini, ma anche nel resto del Paese, in Libano, Senegal, Gambia, Sud America e Ucraina grazie al supporto di associazioni e missioni umanitarie. Il nostro auspicio è che questo modello venga replicato, anche dalle stesse amministrazioni locali, in tutti i più grandi centri urbani”. Oltre ai beni elencati, sono stati donati al Muro anche cibi a lunga conservazione, 180.000 libri nuovi e usati reperibili nella mediateca sociale gratuita del Tempio, alcune biciclette, diversi strumenti musicali, stampelle e carrozzine, estrattori di latte materno, stoviglie e alcuni elettrodomestici.
Nato appena prima dell’inizio della pandemia, il Muro viene gestito 24 ore su 24 dai 30 giovani volontari che hanno dato vita, con l’associazione Nuovo rinascimento, allo stesso Tempio del futuro perduto. I beni donati quotidianamente da cittadini e turisti e lasciati sulla parete possono essere ritirati in qualsiasi momento da chiunque ne abbia bisogno, mentre quelli consegnati al civico 7 di via Luigi Nono vengono raccolti e catalogati in tre magazzini dai volontari per poi essere restituiti alla collettività attraverso associazioni oppure all’ingresso della struttura dal lunedì al venerdì.

Stretta su navi Ong è legge, le regole dai porti alla confisca

Stretta su navi Ong è legge, le regole dai porti alla confiscaRoma, 23 feb. (askanews) – La stretta sulle navi delle Organizzazioni non governative che effettuano salvataggi nel Mediterraneo di migranti, con il via libera definitivo dell’Aula del Senato (84 voti a favore e 61 contrari), diventa legge. Il decreto contiene le condizioni cui debbono attenersi le navi per poter svolgere la loro attività, con le nuove regole sull’assegnazione dei porti di sbarco e la previsione di multe salate, oltreché il sequestro e la confisca delle imbarcazioni in caso di violazione.
Tra le novità rientra l’obbligo di richiedere, nell’immediatezza dell’evento, l’assegnazione del porto di sbarco che deve raggiunto senza ritardo per il completamento dell’intervento di soccorso, con la conseguenza di fatto di ostacolare eventuali salvataggi multipli.
L’equipaggio deve informare tempestivamente le persone prese a bordo della possibilità di richiedere la protezione internazionale e, in caso di interesse, raccogliere i dati rilevanti da mettere a disposizione delle autorità. Le navi devono inoltre fornire alle autorità gli elementi per la ricostruzione dettagliata dell’operazione di soccorso per verificare che non si sia concorso a creare situazioni di pericolo a bordo né impedito di raggiungere tempestivamente il porto di sbarco.
La nave che effettua in via sistematica attività di ricerca e soccorso in mare deve operare secondo le certificazioni e i documenti rilasciati dalle competenti autorità dello Stato di bandiera ai fini della sicurezza della navigazione, della prevenzione dell’inquinamento, della certificazione e dell’addestramento del personale marittimo nonché delle condizioni di vita e lavoro a bordo.
Viene modificato anche l’impianto sanzionatorio: “salve le sanzioni penali quando il fatto costituisce reato”, in caso di violazione delle nuove regole si applicano al comandante multe fino a 50mila euro con l’estensione della responsabilità solidale ad armatore e proprietario. Oltre alla sanzione pecuniaria, la nave viene sottoposta a fermo amministrativo per 2 mesi contro cui è previsto il ricorso entro 60 giorni dalla notificazione dello stesso al prefetto, che dovrà pronunciarsi non oltre 20 giorni dal ricevimento dell’istanza.
In caso di “reiterazione della violazione” con l’utilizzo della “medesima nave”, è stata introdotta la sanzione accessoria della “confisca” della nave e “l’organo accertatore procede immediatamente a sequestro cautelare”.
I proventi delle sanzioni sono destinati all’erogazione di contributi in favore dei comuni di confine con altri Paesi europei e dei comuni costieri interessati dalla gestione dei flussi migratori.

Esce “Leadership”, il nuovo libro di Gianluca Giansante

Esce “Leadership”, il nuovo libro di Gianluca GiansanteRoma, 23 feb. (askanews) – Come si accompagna un gruppo verso obiettivi condivisi? Quali caratteristiche fanno crescere la fiducia nel leader e quali, invece, la fanno perdere? E ancora, cosa succede nella mente di chi gestisce il potere? A queste ed altre domande risponde “Leadership. Teorie, tecniche, buone pratiche e falsi miti”, il nuovo saggio di Gianluca Giansante, in uscita il 24 febbraio per l’editore Carocci. Il volume affronta per la prima volta il tema della leadership coniugando l’approccio scientifico con le esperienze dei più grandi leader di tutti i tempi, da Gandhi a Malala Yousafzai, da Marco Aurelio a Winston Churchill. L’autore ribalta alcuni luoghi comuni sull’argomento attingendo alle conoscenze di diverse aree di studio – dalla psicologia sociale all’antropologia, dalla biologia alla storia – per indagare un campo che è per sua natura complesso e multidisciplinare. L’opera unisce il rigore delle fonti a uno stile che rende la lettura agevole. Il libro è uno strumento utile ad approfondire l’argomento della leadership in ambito politico, istituzionale, sociale e aziendale. “La rappresentazione che l’opinione pubblica ha della leadership e di come si diventa un leader è spesso molto distante dalla realtà mostrata dagli studi accademici e dall’esperienza dei grandi protagonisti della storia”, spiega Gianluca Giansante. “Il saggio si propone di sgombrare il campo da queste idee e di fare chiarezza sulla materia, fornendo riflessioni e strumenti utili a tutte le persone interessate ad accompagnare un gruppo verso obiettivi condivisi, a ogni livello e nei contesti più diversi”. Il ricavato delle vendite del libro sarà dedicato a supportare una studentessa o uno studente meritevole per partecipare al master in Management politico della Business School 24 Ore, con una borsa di studio in ricordo di Fabrizio Forquet. Gianluca Giansante è socio dello studio di comunicazione e relazioni istituzionali Comin & Partners e insegna Comunicazione digitale e reputazione istituzionale all’Università Luiss Guido Carli. È autore di vari saggi su comunicazione e costruzione del consenso. Il suo ultimo libro, “Tu puoi cambiare il mondo”, scritto insieme a Gianluca Comin, è dedicato al tema della reputazione personale.

L’8 giugno a Copenaghen il battesimo di Msc Euribia

L’8 giugno a Copenaghen il battesimo di Msc EuribiaMilano, 23 feb. (askanews) – MSC Crociere ha annunciato oggi che la cerimonia di battesimo della futura ammiraglia MSC Euribia si terrà a Copenaghen l’8 giugno 2023. La nuova ammiraglia, che ha richiesto un investimento pari a circa 1 miliardo di euro, sarà la seconda nave di MSC Crociere ad essere alimentata a GNL, uno dei combustibili marini più puliti al mondo disponibile su scala, e sarà inoltre dotata di ulteriori tecnologie ambientali all’avanguardia, tra cui il sistema avanzato di trattamento delle acque reflue di bordo “Baltic Standard”, la gestione dei rifiuti, le misure di efficienza energetica e la connettività con la rete elettrica di terra per consentire l’azzeramento delle emissioni della nave laddove sarà disponibile.
“MSC Euribia – spiega Msc in una nota – simboleggia l’impegno della compagnia nella protezione degli oceani ed è per questo che è stato scelto il porto di Copenaghen come location per la Cerimonia di Battesimo, vista non solo la storica tradizione marittima del porto stesso ma anche il profondo impegno nel rispetto del mare e nella sostenibilità ambientale”.
La nave sarà caratterizzata da un suggestivo affresco dipinto sullo scafo che rappresenta l’impegno di MSC Crociere nel proteggere e preservare l’ambiente marino. Progettata dal graphic artist tedesco Alex Flaemig, l’opera d’arte è stata pensata per comunicare l’importanza del proteggere il delicato e complesso ecosistema marino. MSC Euribia prende il nome dall’antica dea Eurybia, che sfruttava i venti, le condizioni atmosferiche e le costellazioni per dominare i mari, nell’ottica di rappresentare a pieno la vision di MSC di impiegare tecnologie sostenibili e all’avanguardia per proteggere e preservare il prezioso ecosistema marino.
MSC Euribia passerà la propria stagione inaugurale in Nord Europa dove, a partire dal 10 giugno, offrirà crociere di 7 notti da Kiel, in Germania, e Copenaghen, in Danimarca, verso gli splendidi fiordi norvegesi, tra cui Geiranger, Ålesund e Flaam.

L’attività di 124 ricercatori ucraini proseguirà con il sostegno Ue

L’attività di 124 ricercatori ucraini proseguirà con il sostegno Ue

Anche in Paesi associati a Horizon Europe. Cinque in Italia

Roma, 23 feb. (askanews) – La Commissione europea ha annunciato ufficialmente i risultati della selezione riguardante l’iniziativa MSCA4Ukraine, che sostiene i ricercatori sfollati provenienti dall’Ucraina. Tredici dottorandi e 111 ricercatori post-dottorato ucraini potranno proseguire il loro lavoro negli Stati membri dell’UE e nei paesi associati a Orizzonte Europa. Cinque di loro saranno ospitati da atenei italiani: uno all’Università di Torino, uno all’ateneo di Foggia, uno all’Università di Palermo e due all’Università di Pisa.
I ricercatori selezionati saranno ospitati da organizzazioni accademiche e non accademiche in 21 paesi, la maggior parte dei quali avrà sede in Germania, Repubblica ceca e Francia. Lavoreranno su progetti di alto livello che abbracciano tutte le discipline scientifiche.
La maggior parte delle proposte di ricerca selezionate – informa la Commissione – riguarda le scienze della vita (25,8%), le scienze sociali e umane (21,8%) e la chimica (17,7%). La durata delle borse di dottorato assegnate varia da otto mesi a due anni e la maggior parte dei candidati ha ottenuto borse di due anni.
Saranno inoltre offerte opportunità di sviluppo professionale e attività di formazione, incentrate sullo sviluppo di abilità e competenze chiave trasferibili connesse alla ricerca. Come per le azioni Marie Sklodowska-Curie principali, il programma, che dispone di una dotazione complessiva di 25 milioni di euro, prevede assegni familiari per aiutare i ricercatori selezionati con responsabilità familiari e un’indennità per esigenze speciali volta a sostenere i ricercatori con disabilità e agevolare la loro partecipazione.
Quando le condizioni lo consentiranno, i ricercatori riceveranno un sostegno per ristabilirsi in Ucraina e contribuire a ricostruire e salvaguardare la capacità di ricerca e innovazione del paese. Il sostegno disponibile consentirà loro di mantenere i legami con l’organizzazione ospitante, svolgere tirocini di ricerca e sviluppare nuovi progetti quando la situazione lo permetterà.
La Commissione europea ha introdotto, nel contesto delle azioni Marie Sklodowska-Curie, un’azione specifica a sostegno dei ricercatori sfollati provenienti dall’Ucraina. Le borse MSCA4Ukraine sono aperte a tutti i settori della ricerca e dell’innovazione. Avviato nel settembre 2022, il programma MSCA4Ucraine rientra nella risposta dell’UE all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e alla necessità di intervenire per sostenere i ricercatori ucraini e consentire loro di proseguire il loro lavoro nell’UE, contribuendo in tal modo a salvaguardare il sistema di ricerca e innovazione dell’Ucraina e la libertà della ricerca scientifica in generale. Il programma è attuato da un consorzio esperto che sostiene i ricercatori a rischio, costituito dall’Associazione europea delle università, Scholars at Risk Europe, ospitata presso l’Università Maynooth (Irlanda), e dalla Fondazione Alexander von Humboldt (Germania).
All’inizio di questo mese la Commissione ha inoltre annunciato che nel 2023 si prevede l’apertura di un nuovo ufficio del programma Orizzonte Europa a Kiev. L’ufficio fornirà sostegno ai punti di contatto nazionali, ai ricercatori e agli innovatori in tutta l’Ucraina e rafforzerà le reti per la ricerca e l’innovazione (R&I) tra le istituzioni ucraine ed europee.
Nel mese di marzo 2022 la Commissione ha varato il portale “Spazio europeo della ricerca per l’Ucraina” (ERA4Ukraine), uno sportello unico per servizi di informazione e sostegno destinati ai ricercatori stabiliti in Ucraina e a quelli che fuggono da tale paese.

Anaao: quasi 6mila medici in fuga dalle scuole di specializzazione

Anaao: quasi 6mila medici in fuga dalle scuole di specializzazioneRoma, 23 feb. (askanews) – Lombardia, Veneto e Lazio registrano le percentuali più elevate di contratti totali non assegnati e abbandonati. Medicina d’urgenza, Anestesia e Patologia e biochimica clinica le specialità in caduta libera. Sono i dati della rilevazione Anaao Assomed e Settore Anaao Giovani sulle scelte dei futuri medici specialisti italiani, dalla quale risulta una cospicua e pressochè completa adesione a quelle scuole di specialità in cui l’attività privata e ambulatoriale rientra tra gli sbocchi lavorativi, mentre vengono abbandonate o neppure prese in considerazione quelle prettamente “ospedaliere e pubbliche” che sono state protagoniste nella lotta pandemica, prima tra tutte la medicina d’emergenza urgenza (61% dei contratti statali non assegnati e abbandonati).
È stata analizzata l’effettiva fruizione da parte dei giovani medici dei 30.452 contratti statali banditi negli ultimi due concorsi di specializzazione (2021 e 2022). Per “contratti non assegnati” si intende un contratto che in sede concorsuale non è stato assegnato a nessun medico perché nessuno l’ha scelto. Per “contratti abbandonati” si intende un contratto che è stato assegnato ma il medico assegnatario ha riprovato il concorso l’anno successivo e ha cambiato specializzazione tramite una nuova assegnazione.
Secondo l’indagine, non vi è una sostanziale differenza percentuale tra le varie regioni italiane, con una percentuale globale intra-regionale. Nel constatare che 1 specializzando su 5 (19% dei contratti) non viene assegnato o viene perso durante il percorso di specializzazione, i dati attestano la sostanziale e ormai cronica programmazione alterata e dicotomica che si ripercuote sull’attuale erogazione non ottimale dei servizi sanitari. Dalla tabella con la suddivisione dell’entità dei contratti non assegnati e/o abbandonati suddivisa per regioni italiane risulta che l’entità totale dei contratti dispersi è compresa tra l’11 e il 36% con una mediana del 20%. Analizzando l’entità dei contratti non assegnati, ad eccezione della Regione Sicilia (3%), tutte le regioni italiane hanno una pressochè identità percentuale di contratti non assegnati, con una forchetta tra il 7% e il 22% e con il Friuli Venezia Giulia in cui vi è quasi un contratto su tre (29%) non assegnato.
E tutte le branche che sono state le più sollecitate durante la pandemia da SARS-CoV-2 presentano la maggiore entità di contratti non assegnati e abbandonati: la medicina d’emergenza-urgenza avrà 1.144 specialisti in meno rispetto ai 1.884 contratti stanziati (60,7%), Microbiologia 191 in meno rispetto a 244 (78,3%), Patologia Clinica e Biochimica Clinica 389 in meno rispetto a 554 (70,2%). Di contro, vi è la totale fruizione di contratti di specializzazione afferenti alla Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, Oftalmologia, Malattie dell’Apparato Cardiovascolare.

Tokyo vuole sostegno G7 per rilascio acqua Fukushima in oceano

Tokyo vuole sostegno G7 per rilascio acqua Fukushima in oceanoRoma, 23 feb. (askanews) – Il Giappone chiederà il sostegno dei paesi membri del G7 al suo piano di disperdere le acque trattate provenienti dalla centrale nucleare Fukushima-1, teatro dell’incidente nucleare del 2011, nell’Oceano Pacifico, prospettiva a cui i paesi vicini – Cina e Corea del Sud in primis – sono ostili.
Il 15-16 aprile si terrà ad aprile l’incontro ministeriale G7 dedicato all’ambiente, al clima e all’energia. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Kyodo, il governo di Tokyo vuole includere nel documento che verrà licenziato in quella sede, una formula che esprima adesione all’approccio “trasparente” adottato dal Giappone rispetto allo smaltimento delle acque.
L’acqua è utilizzata per il raffreddamento dei nuclei dei reattori in cui si trova combustibile nucleare fuso in seguito all’incidente innescato dal devastante tsunami dell’11 marzo 2011, che provocò quasi 20mila morti nel Giappone nordorientale. L’acqua che viene pompata nella centrale, oltre all’acqua piovana viene accumulata continuamente in silos, che ormai stanno riempendo tutti gli spazi disponibili e sono diventati un problema, dopo essere stati trattati attraverso un processo che rimuove la gran parte dei radionuclidi, ma non tutti. Per questo motivo, gli esperti nipponici sostengono che l’acqua da disperdere ha bassi livelli di radioattività che la rende sicura.
Su questa valutazione non sono d’accordo Pechino e Seoul, ma neanche le cooperative di pescatori giapponesi dell’area interessata, ai quali il governo di Tokyo vorrebbero promettere aiuti economici.

Alimentare, la parigina Carbon maps raccoglie 4 mln e guarda all’Italia

Alimentare, la parigina Carbon maps raccoglie 4 mln e guarda all’ItaliaMilano, 23 feb. (askanews) – Si focalizza esclusivamente sul sistema dell’industria alimentare e punta a misurare l’impatto ambientale dei singoli prodotti utilizzando modelli matematici e intelligenza artificiale. Carbon maps è una startup con sede a Parigi che ha appena raccolto 4 milioni di euro con un round di pre-seed sostenuta dai venture capital Breega e Samaipata. E ora guarda all’Italia. Con i quattro milioni di euro, infatti, punta a sviluppare nuove funzionalità e potenziare i modelli della sua piattaforma, assumere circa 15 nuovi talenti ed espandere i suoi servizi ad altri paesi dell’Unione Europea.
“La nostra ambizione è diventare la principale piattaforma di contabilità ambientale che riunisce tutti gli attori della catena del valore alimentare, consentendo loro di valutare l’impatto climatico dei loro prodotti in modo da poterlo ridurre in modo sostenibile” ha dichiarato Patrick Asdaghi, ceo di Carbon Maps che sull’Italia aggiunge: “Si tratta di un mercato chiave perché dopo la Francia è il secondo mercato agricolo (al pari della Germania) in Europa; ospita alcuni dei migliori marchi alimentari al mondo e ha una forte cultura della produzione locale e sostenibile. Stiamo lavorando per garantire solide partnership nel settore alimentare in Italia, per dotare gli attori industriali della nostra piattaforma e aiutarli a valutare e gestire meglio gli imperativi di riduzione dell’impatto climatico, a casa e, soprattutto, nei paesi in cui esportano”.
Carbon maps si occupa di eseguire una valutazione rapida e ad alta precisione dell’impatto ambientale dei prodotti di consumo, degli ingredienti e delle materie prime. Raccoglie e analizza i dati in tutte le fasi della catena alimentare, dagli agricoltori ai consumatori, per calcolare non solo l’impronta carbonica ma anche l’impatto sulla biodiversità, l’uso dell’acqua e il benessere degli animali, fornendo agli attori di tutte le fasi della filiera (produttori, cooperative, marchi, distributori) strumenti per valutare e monitorare le rispettive strategie climatiche. Per agricoltori e produttori, la start up evidenzia le migliori pratiche e simula i premi ambientali per sostenere il costo della loro transizione ecologica.
La startup è stata fondata da tre imprenditori e dirigenti con una solida esperienza. Patrick Asdaghi è imprenditore e fondatore di FoodChéri/Seazon, una start-up food tech sostenuta da VC e acquisita da Sodexo nel 2021, Jérémie Wainstain è un esperto di agritech con un dottorato in fisica mentre Estelle Huynh è l’ex COO di Mojix, un SaaS per la tracciabilità della supply chain con sede negli Stati Uniti. Il team fondatore è supportato da un comitato scientifico con esperti in scienze ambientali e agricoltura.
“L’approccio verticale di Carbon Maps, che nella sua piattaforma basata sulla scienza tiene conto di pratiche agricole spesso sottovalutate, è un punto di svolta”, ha dichiarato François Paulus, presidente e co-fondatore di Breega. “Il potenziale internazionale di Carbon Maps è chiaro e vasto. Vedendo l’ampio interesse iniziale in Francia, vogliamo sfruttare la nostra rete nell’Europa meridionale per aiutare l’azienda a espandersi rapidamente – ha commentato Aurore Falque-Pierrotin, partner di Samaipata – mentre l’urgenza di un’etichettatura ambientale standardizzata sta guadagnando slancio”.

Giubileo 2025, Gualtieri: tanti cantieri, ci scusiamo per disagio

Giubileo 2025, Gualtieri: tanti cantieri, ci scusiamo per disagioRoma, 23 feb. (askanews) – “I cantieri saranno molti. Ci scusiamo per il disagio. Ci prepariamo a una stagione di grandi interventi. Saranno fondamentali e in alcuni casi sono attesi da decenni”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri presentando il bilancio di previsione 2023 2025 di Roma Capitale in aula Giulio Cesare. “La viabilità vede stanziate risorse significative che beneficiano della preparazione del Giubileo – ha illustrato Gualtieri-. Abbiamo a disposizione per 2023-2024, 47 milioni di fondi giubilari a gestione diretta, 20 milioni complementari di bilancio e il mega intervento da 200 milioni gestito dalla società Giubileo e Anas. Con questi fondi saremo in grado di completare il piano strade e arrivare al rifacimento di tutti i 700 chilometri della viabilità principale. Per procedere con gli appalti abbiamo a disposizione i fondi del Giubileo, 10 milioni per i marciapiedi, 14 milioni per Lungotevere e ponti. A questi vorremmo aggiungere con il bilancio altri 5 milioni di euro”.