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Autore: Redazione StudioNews

Meloni in visita anche a Bucha e Irpin. Lunga notte in treno verso Kiev

Meloni in visita anche a Bucha e Irpin. Lunga notte in treno verso KievKiev, 21 feb. (askanews) – Sarà a Bucha la prima tappa in Ucraina della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La premier sarà in mattinata nella cittadina che è diventata triste simbolo della guerra: qui nei primi giorni di marzo del 2022 i russi che cercavano di aprirsi la strada verso Kiev uccisero circa 400 persone. Subito dopo farà tappa anche a Irpin, sobborgo di Kiev distrutto dai bombardamenti nelle prime fasi dell’invasione. Nel pomeriggio, poi, l’incontro con il presidente Volodymyr Zelensky.
Meloni sta per arrivare nella capitale dopo un viaggio di circa 10 ore, iniziato nel cuore della notte dalla stazione polacca di Przemysl, vicino al confine con l’Ucraina. Il treno è lo stesso usato ieri dal presidente Usa Joe Biden e infatti è partito in ritardo rispetto all’orario previsto proprio per la sistemazione a bordo. Meloni e Biden si sono “incrociati” a distanza in serata alla base miliare di Rzeszow, non si sono visti (non era previsto) ma si sono sentiti telefonicamente.
Sul treno la premier ha preso posto nella prima carrozza insieme allo staff. Il treno blu, orgoglio delle ferrovie ucraine, ha percorso i circa 700 chilometri per arrivare nella capitale, con sosta alla frontiera, per il controllo passaporti, e a Leopoli. A bordo tutti sistemati nelle cuccette: due persone per ogni scompartimento, lenzuola pulite e asciugamani, caffè e te caldi la mattina offerti dal personale ucraino.

Birra 1851: una Strong Ale con 100% ingredienti made in Genagricola

Birra 1851: una Strong Ale con 100% ingredienti made in GenagricolaMilano, 21 feb. (askanews) – C’è una nuova nata in casa Genagricola 1851 ma non è solo una nuova referenza che amplia la linea di birre di alto profilo lanciata nel 2022. Birra 1851 Strong Ale è il punto di arrivo di un percorso che ha permesso di accorciare sempre di più la filiera produttiva coltivando internamente tutti gli ingredienti della birra e valorizzando allo stesso tempo il luppolo made in Italy. In occasione dell’anteprima al Beer & Food Attraction, ne abbiamo parlato con Igor Boccardo, amministratore delegato di Genagricola 1851 “La birra Strong Ale è sicuramente il fiore all’occhiello della nostra produzione – ci ha detto – E’ la prima birra fatta al 100% con tutti i luppoli prodotti da Genagricola, è la chiusura di un cerchio. Inizialmente il luppolo non l’avevamo e lo abbiamo dovuto comprare. Nel momento in cui facevamo questa operazione però ci siamo anche chiesti perché non farlo noi e quindi abbiamo iniziato una fase di test in tre aziende del gruppo dislocate geograficamente in tre luoghi diversi con diverse qualità di luppolo per arrivare nel giro di pochi anni alla totale sufficienza”.
Lanciata lo scorso anno, la linea Birra 1851 Passione Agricola deve il nome a Ca’ Corniani, tenuta storica da cui il progetto stesso di Genagricola 1851 è partito e dalla cui esperienza è nata la scommessa sul mercato brassicolo artigianale. Una scommessa che ora cresce con la Strong Ale che si affianca alle quattro birre già presenti sul mercato, la Blonde Ale, la IPA, la Rossa e la Blanche e viene prodotta in edizione limitata per il fuori casa. Almeno inizialmente: “Noi – ha spiegato Boccardo – riteniamo che il circuito elettivo per la creazione di un brand nuovo di birra sia esattamente quello dell’horeca, ovvero hotel, ristoranti e caffè. E questo è il nostro target primario: abbiamo una marca nuova che si è affacciata sul mercato due anni fa e quindi sicuramente il primo luogo dove fare incontrare la marca è l’horeca perché poi è anche il luogo dove la maggior parte degli intenditori va a ricercare delle birre”.
Provvedere all’intera produzione agricola degli ingredienti della birra era un obiettivo che Boccardo aveva già annunciato un anno fa. Ora questi ingredienti vengono interamente prodotti e trasformati secondo gli standard dell’agricoltura simbiotica, seguendo una visione e un modo di intendere la sostenibilità che Genagricola adotta in tutte le 22 aziende di proprietà: “Oggi la sostenibilità spesso viene utilizzata per indicare il concetto di green, ma la sostenibilità ha tre accezioni: ambientale sociale ed economica – ha precisato – in questo senso il concetto di birra agricola e artigianale è sicuramente vincente perché porta valore nei territori di coltivazione non soltanto per gli azionisti ma anche per tutte le persone che vivono un luogo, che sono custodi di quel territorio”.
E l’impegno viene anche premiato come nel caso della Birra 1851 Ipa che al concorso Birra dell’anno 2023 di Unionbirrai, si è posizionata al terzo posto nella categoria birre chiare e ambrate, alta fermentazione, basso/medio grado alcolico, luppolate, di ispirazione anglosassone.

Accoglie in famiglia un senzatetto incontrato alla mensa dei poveri

Accoglie in famiglia un senzatetto incontrato alla mensa dei poveriRoma, 21 feb. (askanews) – Quella di Nancy Mastia è la storia di come gli incontri possano cambiarti la vita, soprattutto quando, durante periodi più o meno tormentati, il destino ci mette davanti a persone che lasceranno un segno nella nostra esistenza. Dopo la separazione dal suo compagno, a ventinove anni, Nancy, una donna forte e coraggiosa, si ritrova a crescere i suoi tre figli da sola, in un paesino in provincia di Salerno. Per non cadere in depressione, prende una decisione importante. “In quel periodo – racconta – mi sentivo sola, avevo la necessità di stare con altre persone. Così lasciai il mio lavoro d’insegnante e, per rendermi utile, cominciai ad andare a cucinare alla mensa dei poveri della mia città. Portavo con me anche i miei bambini perché volevo insegnare loro l’umiltà, mostrandogli che c’erano persone che vivevano in stato di grande bisogno e che tutti potevamo fare qualcosa per gli altri, anche solo compiendo piccoli gesti”.
Proprio arrivando alla mensa, un giorno, Nancy incrocia lo sguardo stanco di un uomo di una certa età seduto davanti all’ingresso e, prima di superare la soglia, istintivamente si volta verso di lui e gli chiede: “Scusi, lei come si chiama? Posso aiutarla?”. “Mimmo”, le rispose. In quell’istante accadde una magia e fra di loro nacque qualcosa di inspiegabile. “Per me lui è diventato subito ‘Zio Mimmo’ – ricorda commossa – e da quel momento iniziò subito una simpatia, istintiva. Anche i miei tre bimbi, due maschi e una femmina, si avvicinarono a lui, lo aiutarono ad alzarsi e avvertirono una sensazione inspiegabile di empatia e ‘vicinanza’”. E così, dopo vari incontri, Nancy prese un’altra decisione molto coraggiosa. “In quel periodo zio Mimmo viveva in una casa vicino alla mensa dei poveri, nella quale le persone senza fisa dimora dormivano, e dove spesso mi recavo a fare le pulizie. Portavo i bambini con me e, rendendomi conto dell’affetto che li univa a zio Mimmo, dopo un po’ di tempo gli proposi di venire a stare nell’appartamentino in cui abitavamo”. Un gesto spontaneo e venuto dal cuore, quello di Nancy che però ha dovuto affrontare non pochi ostacoli e pregiudizi.
“La mia famiglia mi metteva in guardia e non capiva il perché avessi portato in casa uno sconosciuto. Ma io – spiega la donna – lo consideravo come una persona che conoscevo da sempre. Per i miei figli, poi, era diventato quasi un nonno: li andava a prendere a scuola, li viziava, li consolava quando li rimproveravo e gli dava dei preziosi consigli di vita”. Probabilmente i familiari di Nancy erano preoccupati perché di lui non si sapeva molto, se non che aveva lasciato tutto e preso il primo treno che lo aveva portato in quel piccolo comune del salernitano. “Quando lo portammo a casa – ricorda Nancy – andammo anche al mercato a comprargli dei pantaloni e delle camicie da fargli indossare. Lui si adattò subito a vivere con noi. Cominciò a cucinare e quando rispondeva al telefono fisso, con fare signorile, esclamava: “Pronto? Qui casa Mastia”, come se fosse un maggiordomo. Ma io lo rimproveravo dicendogli che doveva essere meno formale, rispondendo soltanto che Nancy non c’è ma potete riferire a me che sono lo zio. Gli facevo capire che doveva sentirsi come una persona di famiglia”. Nancy lo aiutò anche a trovare un lavoretto come segretario per tenerlo occupato e guadagnare qualcosa. Della sua storia invece si sapeva poco davvero, ma i modi e l’eleganza nel vestire, sempre con giacca e cravatta, facevano trasparire un passato di vita agiata e grande istruzione. “Ho anche provato a indagare ma non sono mai riuscita a sapere qualcosa di più di quello che lui raccontava”, ammette Nancy. Sembra che nel periodo in cui Maradona, giocava con il Napoli, Mimmo avesse conoscenze importanti, tanto è vero che quando la figlia di Nancy si ammalò e non trovavano un posto in ospedale per curarla, fu grazie a una telefonata fatta proprio da Mimmo che riuscirono a ricoverare della bambina. Ma lui non ha mai voluto dire nulla sulla sua esistenza precedente, tranne che possedeva dei trulli ad Alberobello di cui, però, non gli interessava molto. Oltretutto Nancy non è mai riuscita a rintracciare un suo parente. Purtroppo, dopo qualche tempo zio Mimmo si è ammalato e poco tempo dopo è morto a causa di un tumore alla prostata. “E’ venuto a mancare il 19 marzo di quattro anni fa, proprio nel giorno della festa del papà. Un segno, per me”, afferma Nancy. Perché in quegli anni lui mi aveva aiutata come avrebbe fatto un parente molto stretto o un padre. “Lui diceva sempre che bisognava aiutare le persone, perché il bene che fai ti torna indietro tre volte e ci dava sempre degli ottimi consigli. Per me che ero una donna separata di 29 anni e che necessitavo di avere una persona accanto che mi aiutasse a non perdermi, Mimmo fu un vero regalo dal Cielo. Era, come detto, anche una figura di riferimento per i miei figli”. Adesso i bambini sono diventati grandi, uno vive a Rho, uno a Venezia e anche la ragazza sta per partire, ma tutti si portano dietro il bagaglio pieno degli insegnamenti che lo zio Mimmo gli ha fornito.
“Quando lo abbiamo accolto in casa, contro il parere di tutti, credevamo noi di fare del bene a lui ma se devo essere sincera, è stato lui che ci ha reso la vita migliore. Più ricca”. Ora, a distanza di molti anni da quando è accaduta questa bellissima storia, Nancy ha deciso di raccontarla per la prima volta. “Ho deciso di farlo perché ho un grande desiderio: voglio che la nostra storia diventi un film, per poter rendere omaggio a quest’uomo straordinario” E, proprio per questo, Nancy lancia un appello alle case di produzione cinematografiche: “vorrei realizzare un film sulla storia di questo ‘zio tutto mio’ perché è bene che i media si occupino anche di storie positive che fanno bene al cuore e che siano di insegnamento per tutti. Dopo tanti sacrifici e anche grazie all’aiuto di zio Mimmo, sono diventata una professionista affermata proprio perché quest’uomo ci ha migliorato la vita. Quello che ho imparato è che, paradossalmente, abbiamo ricevuto più noi da lui che non viceversa. Bisogna solamente imparare a essere più generosi e meno diffidenti verso il prossimo perché la vita ci può regalare dei grandi doni. La mia storia potrebbe capitare a chiunque. Sono tante le persone che affianchiamo ogni giorno, persone che spesso sono cadute ma che possono rialzarsi. Dobbiamo imparare a non voltarci mai dall’altra parte. Il bene si insegna e si propaga. Ecco perché vorrei che la nostra vicenda diventi un film. E’ un insegnamento per tutti”.

Energia, ecco come rendere meno energivore le nostre case

Energia, ecco come rendere meno energivore le nostre case

Cattaneo (Elettra Impianti): Il problema è che il 60% ha ancora una classe energetica F o G

Roma, 21 feb. (askanews) – Bollette salate o rinunciare almeno in parte al proprio benessere in casa? Il dubbio amletico, tanto amletico non è. In questa fase complessa, per il caro energia esiste una terza via possibile: “Dalla nostra esperienza – spiega Giordano Cattaneo, Ceo di Elettra Impianti – sappiamo che si può risparmiare fino al 30%, adottando soluzioni diverse. Le faccio subito un esempio, partendo da una considerazione che solo apparentemente sembra scontata: all’interno degli ambienti domestici, la nostra prolungata permanenza consuma l’ossigeno e rende l’aria ricca di anidride carbonica, inoltre gli inevitabili odori prodotti in casa possono diffondere particelle dannose. Sentiamo quindi il bisogno di aprire le finestre per un doveroso ricambio d’aria. Un’azione ovvia, ma sapete quanto calore così facendo disperdiamo? Almeno il 70%. Questo vuol dire che per riscaldare l’ambiente dobbiamo nuovamente attivare i nostri sistemi di riscaldamento. Una problematica che si verifica anche in estate, quando apriamo le finestre. Questo spreco di energia può essere evitato inserendo, in casa, un sistema di ventilazione meccanica controllata che permette di ricambiare continuamente l’aria e avere, all’interno dell’abitazione, un’aria purificata con una dispersione di calore controllato. Questi sistemi hanno la possibilità di recuperare oltre l’80% del calore ambientale. Lo spiego meglio in modo volutamente semplice: l’aria calda in uscita dall’immobile attraverserà un recuperatore di calore, interno alla nostra macchina, che limiterà la dispersione dello stesso nei nostri ambienti domestici. In estate, invece, il nostro recuperatore verrà escluso dal processo di ricambio dell’aria e quindi l’aria di rinnovo sarà più fresca dell’aria presente nell’abitazione.
Apparecchiature dunque che permettono di avere costi minori e comunque controllati: “Bisogna poi -spiega ancora Cattaneo – applicare semplici regole. Spegnere gli elettrodomestici quando non si utilizzano, effettuare bucati in lavatrice nelle ore serali e notturne, quando l’energia viene venduta a prezzi meno cari, staccare il caricabatteria dalla presa di corrente, rimuovere la polvere che attutisce le luci. Consigli pratici ai quali però se ne aggiungono altri, operativi. Bisogna ad esempio, avere cura di utilizzare impianti moderni e renderli efficienti con una manutenzione ordinaria. Ma il futuro è da un’altra parte, è nell’utilizzo di fonti rinnovabili e, in particolare del fotovoltaico. Oggi abbiamo delle soluzioni che permettono di inserire in ogni casa, con estrema facilità, pannelli per 3 o più kilowatt. Senza attendere le lungaggini burocratiche siamo in grado di renderli operativi il giorno stesso dell’istallazione, fornendo immediatamente energia alla casa e abbattendo i costi energetici. Penso che una società che abbia davvero a cuore il rispetto dell’ambiente non possa che favorire la sua diffusione, città per città, palazzo per palazzo, casa per casa. I prezzi oggi sono accessibili anche grazie alle agevolazioni statali. Questa scusa non regge più”.
Una necessità dunque, che nasce per motivi economici. Un dovere, viste le nuove disposizioni europee: “Qui siamo davanti a un bivio – sostiene Cattaneo. La direttiva che in materia è al vaglio di Bruxelles, prevede che entro il 2030 gli immobili in classe energetica F o G dovranno essere ristrutturati per portarli almeno in classe E. Entro il 2033, poi, ci dovranno essere solo abitazioni che siano almeno in classe D, per arrivare infine ad avere entro il 2050 solo edifici a emissione zero. Se non ci si adegua, non si potrà disporre della proprietà per venderla o affittarla. Ecco, credo che questo sia un buon motivo per rendere meno energivori i nostri appartamenti o le nostre villette e per puntare su impianti green. Ma bisogna fare presto perché in Italia, ancora oggi prevale nel 60% dei casi, la classe peggiore, la F o la G. Non c’è tempo da perdere, è arrivato il momento di un netto cambio di paradigma”.
Una vera e propria rivoluzione culturale, una rivoluzione che metta al centro la questione ambientale non riducendola più a mere manifestazioni folcloristiche: “I prezzi, dicevamo, non rappresentano più un alibi – afferma Cattaneo. Come è ormai caduta la scusa legata alla complessità degli impianti fotovoltaici. Oggi diventare produttori di energia infatti, è possibile e ha un duplice aspetto: abbattere i costi della fornitura elettrica, con l’assoluta certezza di rientrare della spesa effettuata in tempi ridotti, e rendere efficienti le nostre case secondo il dettato europeo. Basta poco, anche perché esiste una soluzione che permette il controllo del singolo pannello solare. Più sistemi per una sola macchina, il che garantisce in caso di anomalie, interventi mirati e scarsamente invasivi. Benefici che si moltiplicano canalizzando il calore così prodotto nelle singole stanze e utilizzando, come detto, la ventilazione meccanica controllata. Ma è bene sottolineare che questi risparmi si possono ottenere solamente se gli impianti vengono progettati e istallati da dei professionisti certificati. Solo in questo modo si può ottenere un abbattimento dei costi di oltre il 30%. I prodotti che si trovano sul mercato, come ad esempio i condizionatori, non danno i medesimi risultati”.

Auto, immatricolazioni +11,3% a gennnaio nell’Ue (in Italia +19%)

Auto, immatricolazioni +11,3% a gennnaio nell’Ue (in Italia +19%)Roma, 21 feb. (askanews) – Oltre 760 mila nuove immatricolazioni di auto nell’Unione Europea a gennaio, in crescita dell’11,3% su base annua secondo l’Acea, in leggero rallentamento rispetto al più 12,8% di dicembre 2022 ma comunque con una dinamica che l’associazione dei costruttori europei definisce “positiva”. “Tuttavia – precisa l’Acea con una nota – questo in ampia misura è dovuto a una base di partenza inusualmente bassa sul 2022, quando si è raggiunto il minimo record dei volumi a gennaio”.
I rialzi più forti si sono registrati in Spagna (+51,4%), Italia (+19%) e Francia (+8,8%), mentre in Germania si è verificato un calo di immatricolazioni del 2,6%.
Guardando alle tipologie di veicoli per propulsione, i motori a benzina restano i più popolari nell’Unione Europea con un 37,9% sul totale, sempre secondo l’Acea, e immatricolazioni crescita del 12,3% su base annua, a 288.000 unità. In calo invece dell’1,6% le immatricolazioni di diesel, a 121 mila unità con una quota del 15,9%. Sulle auto completamente elettriche le immatricolazioni sono cresciute del 22,9% la quota sul totale è stata del 9,5%. La quota è decisamente più consistente e pari al 26% sulle ibride elettriche, in crescita del 22,1% con 198.000 immatricolazioni nell’Ue.
Guardando a tutta l’area europea, che oltre all’Ue include Gran Bretagna, Norvegia, Svizzera e Islanda le immatricolazioni salgono al 911 mila in crescita del 10,7% a gennaio.
Guardando all’Italia, l’Acea riporta un calo sulle immatricolazioni di nuove auto elettriche, -8,7% che contrasta con la dinamica generale di rialzo nell’Ue, così come la quota delle elettriche sul totale che al 2,6% in Italia è molto più contenuta nella media (9,5%). Molto più popolari nella Penisola sono le ibride elettriche, con immatricolazioni in crescita del 24,7% e una quota sul mercato totale pari al 36,7%, perfino superiore alle immatricolazioni di auto a benzina cresciute del 15,5% per una quota totale del 26,6%.
Sul diesel, anche qui a differenza di quanto avviene in media nell’Unione Europea non si registrano dinamiche negative: le immatricolazioni sono aumentate del 21,4%, in misura maggiore quindi del totale, per una quota di mercato del 18,8%. Resta contenuta anche la quota di ibride plugin in Italia, 4,7% con immatricolazioni in crescita dell’11,1% a gennaio.

Ucraina, Biden in volo per Varsavia

Ucraina, Biden in volo per VarsaviaRzeszow (Polonia), 20 feb. (askanews) – Il presidente americano Joe Biden è arrivato alla base aerea di Rzeszow in Polonia, di ritorno da Kiev ed è appena ripartito per Varsavia.
Mentre il presidente Usa arrivava, all’aeroporto era giunta da Varsavia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. I due, però, non si sono incontrati e del resto un saluto non era in programma.
I due aerei erano parcheggiati a meno di un chilometro di distanza e la delegazione italiana ha atteso sulla pista la partenza di Biden.
Meloni a breve riprenderà il viaggio per recarsi a Kiev, dove è attesa domani.

Virtuosismo e saggezza per un duo unico: Krylov e Lifits alla Iuc

Virtuosismo e saggezza per un duo unico: Krylov e Lifits alla IucRoma, 20 feb. (askanews) – Un virtuoso senza pari del violino, il russo Sergej Krylov, in duo con il pluripremiato pianista uzbeco Michail Lifits: è il nuovo appuntamento dell’Istituzione Universitaria dei Comcerti (Iuc) della Sapienza di Roma di martedì 21 febbraio, per il ciclo dedicato agli incontri tra prestigiosissimi solisti.
Nel concerto, che si terrà alle 20.30 nell’aula magna della Sapienza, i due eseguiranno la Sonata n. 1 in sol maggiore op. 78 di Johannes Brahms, la Sonata in sol Maggiore di Maurice Ravel e la Sonata n. 9 in la maggiore, op. 47 di Ludwig van Beethoven, nota come “Sonata a Kreutzer”, la più lunga e tecnicamente complessa delle sonate del genio della musica tedesco.
L’effervescente musicalità, il virtuosismo strabiliante come raffinato strumento sempre al servizio dell’espressività, l’intenso lirismo e la bellezza del suono sono solo alcuni elementi che hanno reso Sergej Krylov uno dei più rinomati artisti del panorama internazionale. Negli ultimi anni il violinista russo è stato ospite delle principali istituzioni musicali e ha collaborato con orchestre quali la Russian National Orchestra, la Filarmonica della Scala, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Orchestre Philharmonique de Radio France, la Deutsche Symphonie-Orchester e la Budapest Festival Orchestra. Krylov è Direttore musicale della Lithuanian Chamber Orchestra con la quale ama esplorare nel doppio ruolo di direttore e solista un repertorio molto ampio che spazia dal barocco alla musica contemporanea.
Recensito dal Frankfurter Allgemeine Zeitung con toni entusiastici per “la magnifica propensione ai colori”, il giovane pianista Michail Lifits ha rapidamente catturato l’attenzione internazionale. La sua musicalità avvolgente e “la maturità del suono, apparentemente piena di saggezza” (Süddeutsche Zeitung) sono state accolte calorosamente dal pubblico e dalla critica di tutto il mondo. I principali impegni delle scorse stagioni hanno incluso concerti con la Munich Chamber Orchestra e con la Munich Symphony Orchestra, i debutti con la NDR Radiophilharmonie Hannover, con l’Orchestra di Valencia e l’Orchestra dell’Arena di Verona con Jean-Luc Tingaud. Dopo la vittoria della 57a edizione del Concorso Busoni nel 2009 Michail Lifits ha calcato i palcoscenici dei più importanti teatri internazionali: Carnegie Hall e Lincoln Centre a New York, Philharmonie a Berlino, Herkulessaal e Philharmonie a Monaco, Laeiszhalle ad Amburgo, Sala Verdi a Milano, Tonhalle a Zurigo, Concertgebouw ad Amsterdam e Palais des Beaux-Arts a Bruxelles.

Covid, Ciccozzi: prossima pandemia ci metterà in ginocchio

Covid, Ciccozzi: prossima pandemia ci metterà in ginocchioRoma, 20 feb. (askanews) – “Siamo arrivati a questa fine della pandemia, a livello di endemizzazione. Cosa ci portiamo dietro? Credo che se non facciamo una riforma vera del territorio a livello sanitario, non affronteremo una prossima pandemia. Tanto una prossima pandemia ci sarà, ma non potremo mai scientificamente anticiparla, perché le mutazioni sono casuali. Non possiamo anticipare una pandemia, sappiamo che arriverà ma non sappiamo quando”. E’ l’allarme lanciato dal prof. Massimo Ciccozzi ad askanews, a tre anni dall’identificazione del paziente zero a Codogno di Covid-19.
“Spero che qualcosa si faccia – aggiunge Ciccozzi – che a livello di sanità pubblica si sia capito che dobbiamo avere una sorveglianza genomica. Noi siamo il paese che fa meno genomi di tutti”. “Non siamo pronti a una cosa del genere. Una informatizzazione della sanità pubblica che ci porta ad avere una sorveglianza genomica seria la dobbiamo fare, altrimenti la prossima pandemia ci mette in ginocchio”, conclude.

Spalletti: “Abbiamo il 50% di possibilità di passare il turno”

Spalletti: “Abbiamo il 50% di possibilità di passare il turno”Roma, 20 feb. (askanews) – “Glasner ha detto bene. Lui ci conosce bene, noi li seguiamo dallo scorso anno da quando hanno vinto la finale contro i Rangers ai rigori. Da quelli che vincono c’è sempre da imparare. Sarà una partita difficile contro un avversario che sa stare in campo. Abbiamo il 50% di possibilità di passare il turno”. Parola di Luciano Spalletti alla vigilia dell’andata degli ottavi di finale contro l’Eintracht Francoforte. Domani non è un azzardo raddoppiare. “Non è un azzardo perché ho a che fare con calciatori forti e uomini veri. Loro hanno assorbito in maniera corretta la passione del pubblico napoletano e il loro desiderio. Dobbiamo dargli il diritto di vivere serate importanti come quelle precedenti”. Questa è una grande occasione per arrivare dove il Napoli non è mai arrivato: “È una grandissima occasione perché questa squadra ha meritato di arrivare sin qui, lavorando dallo scorso anno. Sono match diversi rispetto al campionato. Loro sono più abituati a partite da dentro o fuori, noi dovremo essere bravi a ragionare più velocemente rispetto al campionato. Sarà come rivedere le partite di Serie A, ma con il x2”. Il punto debole del Napoli? “Nessuno è perfetto, qualche punto debole l’abbiamo sicuramente, così come loro. Li conosciamo benissimo, come loro conoscono noi”. “Osimhen è un ragazzo che dice la verità. Quando è finita la partita contro il Sassuolo e ci ha tranquillizzato, eravamo convinti che non avesse nulla. In allenamento abbiamo visto le sue solite scorribbande. Sta bene. Tutti si rendono conto che abbiamo a che fare con un gruppo di calciatori forti, con individualità che possono metterci del suo come accaduto contro il Sassuolo. Kvaratskhelia ha fatto un gol stilisticamente bellissimo”. Ci sarà qualche cambio rispetto al Sassuolo: “Ho sempre dubbi. Quando si ha un gruppo forte è possibile che ci sia qualche cambio. Vedremo in che misura, va tenuto conto di tutto. In tanti hanno risolto le partite”.

C’è anche Arthur Bracchetto ne “Il teatro raccontato da Topolino”

C’è anche Arthur Bracchetto ne “Il teatro raccontato da Topolino”Roma, 20 feb. (askanews) – C’è anche Arhur Brachetto, tra i personaggi del nuovo TopoLibro da collezione in edicola “Il teatro raccontato da Topolino”. Un volume per gli amanti del teatro e non solo, pensato da Panini Comics per i 350 anni dalla scomparsa di Moliere e i 230 da quella di Goldoni, Panini Comics presenta. Il TopoLibro è inoltre impreziosito dalla prefazione scritta da Arturo Brachetti, vera e propria leggenda internazionale del trasformismo e del teatro.
Con “Il teatro raccontato da Topolino” si calcano i più grandi palcoscenici del mondo grazie alle storie “Il teatro Alambrah presenta: Le furberie di Scapino” (sceneggiata da Francesco Artibani e Lello Arena per i disegni di Silvia Ziche), “Sior Papero Brontolon”, pubblicata nel 1992 per il bicentenario della morte di Goldoni (sceneggiatura di Sandra Verda e disegni di Sandro Del Conte); “I bis-bis di Pippo – Il capolavoro di Shakespipp” (storia di Alessandro Sisti per i disegni di Giuseppe Dalla Santa), dove uno degli innumerevoli avi di Pippo si trova alle prese con una rappresentazione teatrale davanti alla Regina. Chiude la raccolta “Paperinik e il fuggiasco del Gran Varietà” – scritta da Sisti, con i disegni di Silvia Ziche – con protagonista Arthur Bracchetto, omaggio di Topolino ad Arturo Brachetti, che commenta così l’emozione di essersi ritrovato nel 2008 per la prima volta tra le pagine del magazine: “Arthur Bracchetto è uno dei personaggi che sono stato più onorato di interpretare! Topolino è tuttora sul mio comodino, leggo almeno una storia prima di addormentarmi, è la mia ‘buonanotte e sogni d’oro’. Un ritorno alla dolcezza dell’infanzia. La magia di Topolino poi non è solo nel contenuto, ma anche nel suo odore, unico, come tanti altri che riportano a cose belle, come il profumo della nonna, dei biscotti, dei libri. Quei profumi durano per sempre, e fanno stare bene”.
Brachetti nella prefazione poi ricorda: “Andare a teatro è divertente. Dunque andateci, applaudite, sorridete ed emozionatevi!”.