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Autore: Redazione StudioNews

Tomaso Montanari al Teatro di Tor Bella Monaca con “Eretici”

Tomaso Montanari al Teatro di Tor Bella Monaca con “Eretici”Roma, 15 feb. (askanews) – “Eretici” è il titolo del nuovo spettacolo di e con Tomaso Montanari che andrà in scena venerdì 24 e sabato 25 febbraio alle 21 al Teatro Tor Bella Monaca di Roma.
“Eretici” è un libro scritto dallo storico dell’arte, accademico, saggista e firma de Il Fatto Quotidiano Tomaso Montanari, dove l’autore racconta alcuni degli “eretici” che hanno attraversato la Storia in una lettura molto particolare, per costruire anticorpi contro il più pericoloso virus in circolazione: il pensiero unico. Eretici ora, è anche uno spettacolo teatrale, prodotto da Lo Stanzone delle Apparizioni e Loft Produzioni Srl. Sul palco Daniela Morozzi, attrice di teatro, cinema e televisione e Stefano ‘Cocco’ Cantini, sassofonista noto a livello internazionale.
La ricerca di questo storico duo artistico con la regia di Matteo Marsan permette di realizzare un “reading” fuori dai canoni tradizionali, dove non si canta, ma si legge. I ritratti dei nostri eretici sono raccontati contemporaneamente, da entrambi i linguaggi in continuo dialogo tra loro, in una versione di forte intensità. Ed ecco la storia di Tina Anselmi, Caravaggio, Rosa Luxemburg, Don Lorenzo Milani, Lev Tolstoj, Virginia Woolf. Donne e uomini che hanno dimostrato per tutta la vita che costruire un mondo diverso è possibile. Difficile, ma sempre più necessario, come ci ricorda, nella scelta dei suoi Eretici, lo stesso Tomaso Montanari.

Turismo radici è chiave per futuro e per “triplicare presenze”

Turismo radici è chiave per futuro e per “triplicare presenze”Roma, 15 feb. (askanews) – Un turismo sostenibile, che guarda a un bacino di 80 milioni di italiani all’estero ed italodiscendenti, che punta sulla formazione e su un’offerta capace, preparata e strutturata, una strategia per valorizzare e riscopre cultura, lingua e tradizione dell’Italia di oggi. Questo e molto altro è il Turismo delle radici insieme ai progetti ad esso collegati che sono stati presentati oggi alla Farnesina in occasione dell’evento ‘Progetto PNRR. Turismo delle Radici. Una strategia integrata per la ripresa del settore del turismo nell’Italia post Covid-19’ che si è svolto alla Farnesina.
Una strategia che vede coinvolti cinque ministeri e 600 comuni, un ‘gioco di squadra’, come ha dichiarato il ministro degli Esteri e padrone di casa Antonio Tajani, in vista dell’anno del Turismo delle radici che si svolgerà nel 2024 come stabilito dalla Farnesina. In questo anno di avvicinamento i protagonisti saranno i territori, i borghi, i luoghi identitari e legati anche alle tradizioni sparsi in tutta Italia, piccoli tesori da valorizzare grazie alla collaborazione con le amministrazioni locali e i sindaci in prima linea. ‘Il progetto che presentiamo oggi è legato al Pnrr e punta alla crescita del turismo nel nostro Paese guardando non soltanto alle grandi città, perché vogliamo che tanti italiani che vivono all’estero o sono italodiscendenti possano tornare a scoprire dove vivevano i loro nonni. Si tratta di un messaggio di italianità ma anche un messaggio di crescita turistica’, ha detto il ministro degli Esteri sottolineando che ‘per portare a casa il miglior risultato possibile abbiamo bisogno di collaborazione e di gioco di squadra per questo ho chiesto ai ministri del Turismo, dell’Istruzione e dell’Università di darci una mano e la mano ce la devono dare anche gli amminstratori locali’.
Si tratta di un settore che ha ‘una potenzialità enorme’ e che potrebbe consentire ‘raddopiare o triplicare le presenze grazie a una strategia’ che arrichisca l’offerta turistica italiana con la riscoperta di terre che sono al di fuori degli itinerari consueti ma che per l’italiano che cerca le proprie radici sono essenziali, proprio per il loro essere casa e Italia: il Turismo delle radici ‘punta a difendere la nostra identità e a non far dimenticare all’italiano che vive all’estero qual è la sua cultura, la sua identità e la sua lingua’, ha aggiunto Tajani.
‘Con la guornata di oggi abbiamo lanciato definitivamente il progetto del Turismo delle radici un’iniziativa molto importante, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, che vuole coinvolgere gli italiani all’estero e soprattutto gli italodiscendenti all’estero nella riscoperta dei luoghi delle radici, dell’Italia. Non si tratta solo di fare turismo in Italia per gli oltre 80 milioni di italodiscendenti ma anche di venire regolarmente, di scoprire cultura, enogastronomia, territori, artigianato, tutto quello che questo bellissimo Paese ha da offrire. Lo vogliamo fare con tante iniziative, con un’offerta turistica strutturata, preparata, organizzata e adeguata e con l’anno del Turismo delle radici il 2024 che rappresenterà il catalizzatore di tutti gli eventi’, ha detto Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie.
Un progetto che si rivolge a milioni di italodiscendenti e anche ai 6,5 milioni di italiani all’estero, che per metà vivono in Europa, ma che vogliono riscoprire l’Italia al pari degli italiani che hanno scelto di vivere più lontano o che non sono mai stati nella terra di origine dei genitori o dei nonni. La presentazione del progetto è stato ‘un passaggio importante, il processo è iniziato da tempo, ma oggi è stato un momento di rilancio e di sintesi tra amministrazioni e territori. Cinque ministeri, oltre 600 comuni che hanno aderito, tante amministrazioni pubbliche e private come Enit, Unioncamere e la Rai. Da oggi dobbiamo partire con le iniziative concrete che già nel 2023 verranno avviate e che dovrebbero sfociare nel 2024 nell’anno del Turismo delle radici’, ha aggiunto Vignali.
Per la ministra del Turismo Daniela Santanché il Turismo delle radici è ‘un’occasione che non possiamo perdere. Il futuro del turismo italiano non può prescindere dal turismo delle radici, non si può guardare al domani, se non guardiamo alle radici e da dove arriviamo’. Per il ministero del Turismo si tratta di ‘uno snodo cruciale del turismo italiano, perché si rivolge a un bacino di utenza di 80 milioni di persone, italiani di seconda e terza generazione che sentono questo forte richiamo delle proprie origini’.
Prima della pandemia ’10 milioni di italiani all’estero avevano scelto l’Italia’ e anche durante la pandemia ‘sei milioni di italiani all’estero hanno riscoperto’ il Belpaese: un altro punto a favore del settore ‘lunghezza del peridoo di permanenza in Italia che va da sei giorni a oltre una settimana e la spesa di questa fascia di turisti nel 2021 è stata pari a 4,2 miliardi di euro’, ha ricordato la ministra.
Ma l’importanza del turismo delle radici ‘va oltre’, perché ‘c’è anche il tema dell’aumento dei flussi destagionalizzati. È un turismo che non si conosce soltanto d’estate, ma si distribuisce in tutto l’anno’, ha sottolineato il ministro aggiungendo che un altro vantaggio è la spinta sul mercato ‘dei prodotti enogastronomici, dell’artigianato e che porta a rivitalizzare le produzioni agroalimentari e artigianali’. Un altro tassello è quello legato ai matrimoni degli italiani all’estero e degli italodiscendenti che ‘vogliono tornare a sposarsi in Italia’.
Nel corso della presentazione, la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha voluto porre l’attenzione sul fatto che ”essere italiani è il più grande regalo che abbiamo ricevuto” come dice lo slogan del video di presentazione del Turismo delle radici ‘e essere italiani all’estero è essere due volte italiani. Il ministero dell’Università e della ricerca è il ministero del futuro grazie alla forza delle radici. E’ solo attraverso il passato e la metabolizzazione e valorizazione del nostro straordinario patrimono culturale, artistico e scientifico che si ha il primo viatico per costruire il futuro’.
Un concetto quello del Turismo delle radici che secondo il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi dovrebbe essere messo sempre più al centro, anche sfruttando una vetrina come il prossimo Sanremo: ‘Il Festival di Sanremo è una grande occasione che non si sfrutta a dovere’ nella presentazione ‘e nella giusta rappresentazione del nostro Paese’ e ‘oggi affrontando questa materia, il Turismo delle radici, ho pensato quale meravigliosa occasione potrebbe essere il Festival per promuvere’ questo tema e ‘lancio questa suggestione al direttore artistico’ per la prossima edizione.
Un altro elemento centrale del Progetto è la formazione di attori che nel Turismo delle radici sappiano trovare il loro ruolo. ”Le scuole e gli ITS Academy’ possono offrire ‘un contributo essenziale allo sviluppo del Turismo delle radici: c’è un grande potenziale nel lavoro sviluppato dall’intero sistema di istruzione e formazione a favore dei nostri giovani e del Paese, un sistema che si prende cura di conservare e tramandare le nostre radici culturali e che allo stesso tempo promuove l’acquisizione delle competenze digitali per l’innovazione dei prodotti e dei servizi economici. Tutto ciò con la conoscenza che la conoscenza del nostro passato e l’acquisizione delle competenze per il futuro possono offrire un formidabile contributo non solo per lo sviluppo personale dei giovani, ma anche per la crescita economica del nostro Paese’, ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, intervenendo al Ministero degli Esteri.
Per Valditara la promozione dell’istruzione e della conoscenza della lingua e della cultura italiana nel mondo è ‘un fattore strategico per lo sviluppo del sistema Paese anche a livello internazionale. Anche questa iniziativa di rilancio della cultura e del turismo, settori chiave per la ripresa del nostro Paese, può trarre grande beneficio da una collaborazione costruttiva tra i nostri ministeri. Infatti gli obiettivi del progetto ‘Turismo delle radici’, possono essere fortemente sostenuti dal sistema educativo italiano e in mondo particolare facendo leva sulle capacità delle istituzioni scolastiche di contribuire all’innovazione culturale, sociale e economica di quei luoghi in cui esse stesse sono parte integrante. Le scuole, se coinvolte in iniziative locali integrate, grazie all’autonomia di cui godono le istituzioni scolastiche, possono offrire un grande contributo al progetto, dedicando adeguato spazio nell’offerta formativa alla riscoperta e alla valorizzazione dei beni culturali, delle tradizioni, degli usi e dei costumi, che costituiscono l’identità specifica di ogni territorio’.
Nel corso della mattinata è stato presentato anche il volume “Scoprirsi italiani: i viaggi delle radici in Italia’ in cui sono stati raccolti dati e storie sul tema perché ‘gli italiani nel mondo sono storie che attendono di essere raccontate’, ha detto Marina Gabrieli, coautrice e Cordinatrice nazionale progetto PNRR “Turismo delle radici”.
Riccardo Giumelli, docente dell’Università di Verona e dell’Università di Mar del Plata, Argentina, che ha partecipato al volume ha ricordato che per realizzare le interviste contenute sono stati raccolti ‘120mila dati e raggiunti 21 paesi’ e un elemento che è emerso è che ‘un cittadino con passaporto italiano su 5 all’estero non è mai stato in Italia’ per questo ci sono diversi motivi del viaggio di ritorno, tra cui ‘chi torna per riscoprire i luoghi delle radici’ che sono per il 53% degli intervistati ‘i luoghi di origine della famiglia e nelle persone care’.
Secondo Giuseppe Sommario, ricercatore dell’Università Cattolica di Milano ‘il desiderio di tornare nasce dalla partenza e per questo parliamo del sentimento della ‘ritornanza’ che provano milioni di italiani partiti e che alimentano attraverso il ricordo’.
La mattinata ha visto anche le esperienze di diversi sindaci che nel Turismo delle radici hanno già creduto e credono ancora, che hanno illustrato le loro aspettative in vista del 2024 e degli eventi collegati. E poi si è parlato anche di come comunicare il Turismo delle radici. Uno dei canali più autorevoli è quello della Rai, di cui Fabrizio Ferragni, direttore di RAI Italia, ha dato alcuni numeri: ‘Siamo uno strumento al servizio del Sistema Paese, raggiungiamo 43 milioni di case nel mondo in 143 paesi, con una platea potenziale di 120 milioni di persone che possono seguire i programmi sottotitolati sia in italiano che in spagnolo e i tg e le rassegne in lingua inglese.
(di Daniela Mogavero)

Malattie rare, Cnmr (Iss) con UNIAMO per Giornata Malattie Rare

Malattie rare, Cnmr (Iss) con UNIAMO per Giornata Malattie RareRoma, 15 feb. (askanews) – A Roma, presso la sala Zuccari di Palazzo Giustiniani il convegno “Scienza partecipata per il miglioramento della qualità di vita delle persone con malattie rare”, organizzato dal Centro nazionale malattie rare (Cnmr) dell’Iss in collaborazione con Uniamo – Federazione italiana malattie rare e con il Ministero della salute, per il prossimo 27 febbraio 2023.
L’evento, in occasione del XVI Rare Disease Day, intende fare il punto sui risultati dell’omonimo progetto “Scienza partecipata per il miglioramento della qualità della vita delle persone con malattie rare”, ideato e coordinato dal Cnmr e supportato dal Ministero della salute.
Il convegno si aprirà con i saluti istituzionali di Francesco Zaffini, Senatore della Repubblica e Presidente della 10ª Commissione permanente, Silvio Brusaferro, Presidente dell’Iss, Sergio Iavicoli, Direttore Generale della comunicazione e dei rapporti europei e internazionali, Orfeo Mazzella, Senatore della Repubblica, e Marco Silano, Direttore facente funzione del Cnmr. A seguire, un ricco programma di interventi che, moderato da Domenica Taruscio, ideatrice del progetto Scienza partecipata e già Direttore del Cnmr, e da Annalisa Scopinaro, Presidente di Uniamo, porterà all’illustrazione, da parte degli stessi autori, di alcune delle proposte arrivate e valutate positivamente dal Comitato multidisciplinare del progetto.
Nel pomeriggio, sempre nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica, a partire dalle 14.30 avrà luogo l’evento “Scienza e arte insieme per le malattie rare”, organizzato nell’ambito delle attività del Laboratorio di Health Humanities dell’Iss. Nel corso del convegno si svolgerà la cerimonia di premiazione della XV edizione del Concorso letterario, artistico e musicale “Il Volo di Pegaso” che vede quest’anno, come filo conduttore, il tema della pace.
Dopo i saluti di Marco Silano, Direttore facente funzione del Cnmr, e Orfeo Mazzella, Senatore della Repubblica, introdurranno i lavori Amalia Egle Gentile, responsabile del Laboratorio di Health Humanities del Cnmr, e Annalisa Scopinaro, Presidente di Uniamo, fino alla Virtual Exhibition, curata dalla Dott.ssa Gentile. La cerimonia di premiazione con la giuria sarà moderata e coordinata da Domenica Taruscio, ideatrice 15 anni fa del Concorso “Il Volo di Pegaso”, mentre Inna Rogatchi si occuperà di un’altra premiazione: quella della Rogatchi Foundation Helicon prize for the aspiring artist.

Reddito cittadinanza, Ue avvia procedura infrazione contro Italia

Reddito cittadinanza, Ue avvia procedura infrazione contro Italia

Inviata lettera di messa in mora. Governo ha 2 mesi per intervenire

Roma, 15 feb. (askanews) – La Commissione europea ha deciso di avviare una procedura di infrazione contro l’Italia sul Reddito di cittadinanza. L’esecutivo comunitatario ha annunciato di aver inviato una “lettera di messa in mora” al governo, in cui muove una serie di rilievi su questa misura. Il Reddito “non è in linea con le normative Ue sulla libera circolazione dei lavoratori, sui diritti dei lavoratori e sulla tutela dei residenti esteri di lungo termine”, afferma la Commissione con un comunicato.
L’accesso al reddito di cittadinanza prevede tra i requisiti la residenza legale per 10 anni in Italia, inclusi due anni consecutivi prima di poter fare domanda. Secondo la commissione europea, sulla base di un regolamento del 2011 (492) e di una direttiva del 2004 (38) i benefici sociali e di welfare, come il Reddito di cittadinanza dovrebbero essere pienamente accessibili a tutti i cittadini residenti dell’Ue in un paese, che siano lavoratori, autonomi o che abbiano perso l’occupazione, indipendentemente dallo storico della loro residenza. Inoltre i cittadini Ue che non lavorano per altre regioni dovrebbero essere ammissibili alla prestazione con l’unica condizione che siano stati legalmente residenti in Italia per più di tre mesi.
Sempre secondo l’esecutivo comunitario una direttiva del 2003 (la 103) richiede che i residenti di lungo termine extracomunitario abbiano a loro volta accesso a questo tipo di sussidi. “Quindi il requisito di 10 anni di residenza appare come una discriminazione indiretta – dice Bruxelles – dato che è più probabile che i non italiani non raggiungano questo criterio”.
Lo schema, poi “discrimina direttamente i beneficiari di protezione internazionale che non sono ammissibili al reddito in violazione della direttiva del 2011 numero 95”. Peraltro il requisito sulla residenza “potrebbe prevenire i cittadini italiani dall’andare a cercare lavoro fuori dal Paese, dato che non sarebbero ammissibili per il Reddito una volta rientrati”, rileva ancora l’Ue.
La commissione spiega che ora il governo ha due mesi di tempo per intervenire sui rilievi che sono stati mossi, altrimenti procederà ad inviare stavolta un “parere motivato”, che sarebbe il secondo stadio della procedura di infrazione e prelude, in caso di mancata risposta soddisfacente, il ricorso alla Corte di giustizia Ue.

Lombardia, Sala: Milano guarda al futuro, per questo vince sinistra

Lombardia, Sala: Milano guarda al futuro, per questo vince sinistraMilano, 15 feb. (askanews) – “Milano costituisce da sempre, ma di più nell’ultimo decennio, una proposta politica in sè e questa proposta politica guarda al futuro”. Lo ha sottolineato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel suo podcast quotidiano commentando l’esito delle elezioni regionali in Lombardia che hanno visto il vantaggio, in controtendenza, del centrosinistra nella sua città. “Se le forze conservatrici propongono un modello che fa arretrare la vita di chiunque verso i lidi del passato noi non siamo così. Milano, come tante città europee, sembra proporre una vocazione ad affrontare i nodi del nostro presente: rivoluzione energetica e ambientale, sviluppo dei diritti, sviluppo economico giusto. Si assiste quindi a questo strano fenomeno per cui sono le grandi città a esprimere una proposta politica più forte di quella avanzata dai partiti” ha osservato Sala.
“Un po’ in tutto il mondo si verifica questo paradosso, le grandi città vivono problemi di sostenibilità, diritti, mobilità, urbanistica, a cui solo il progresso sembra dare risposta e cercano costantemente soluzioni alle necessità che avanzano dalla cittadinanza”, ha ribadito. “Stiamo però attenti ad una cosa: oggi una società che sia dentro il cuore dei problemi del nostro tempo esprime una duplice necessità: c’è bisogno che le cose funzionino e c’è bisogno che i diritti all’equità si allarghino e coinvolgano l’intera popolazione. Se si è bravi a esprimere una visione politica alta, ma poi non si riesce a far funzionare le cose non si ottiene il consenso dei cittadini e d’altro canto il solo presentarsi come quelli del fare senza ideali politici non può piacere agli abitanti di una città evoluta”.
Alle elezioni regionali in Lombardia “la coalizione di centrosinistra si afferma a Milano con numeri che non lasciano adito a dubbi: in Lombardia Fontana supera di 21 punti Majorino, a Milano Majorino supera di nove punti Fontana e sempre a Milano il Pd si afferma come la formazione più votata davanti a Fratelli d’Italia. La terza forza della città è la lista civica a sostegno del candidato Pierfrancesco Majorino che sopravanza la Lega. Si sbaglierebbe a pensare che siamo di fronte a un mero risultato elettorale, un dato numerico, o pensare che Milano sia una bizzarra enclave, piuttosto bisogna rendersi conto del fatto che le grandi città sperimentano necessità e soluzioni che le mettono in discontinuità con il resto del territorio” ha concluso auspicando che finisca la “retorica della sinistra della Ztl: abbiamo vinto in tutta la città. Dove abbiamo preso meno voti è stato proprio il centro, i numeri sono lì per essere esaminati”.

Amazon,Antitrust Ue pronto a indagare acquisizione produttore Roomba

Amazon,Antitrust Ue pronto a indagare acquisizione produttore RoombaRoma, 15 feb. (askanews) – L’UE è pronta ad avviare un caso antitrust contro Amazon per la sua proposta di acquisizione da 1,7 miliardi di dollari di iRobot, produttore di Roomba, nell’ultimo segnale che i grandi gruppi tecnologici riceveranno un maggiore controllo sugli accordi. Lo scrive il Financial Times specificando che i regolatori di Bruxelles hanno inviato al gigante della tecnologia da 1000 miliardi di dollari una serie di domande dettagliate sulla transazione proposta, secondo quanto rivelato da due persone a conoscenza diretta della decisione, in una mossa che indica come a Bruxelles si stiano preparando per un’indagine formale.
Mentre la Federal Trade Commission degli Stati Uniti sta esaminando l’accordo per le preoccupazioni che aumenterebbe il potere di mercato di Amazon nel settore dell’elettronica domestica, gli investigatori della Commissione europea, nutrono preoccupazioni sulla privacy.
Secondo le stesse fonti citate dal Ft, è probabile che le autorità antitrust lancino un’indagine formale sul funzionamento di Roomba, in particolare sulla capacità dell’aspirapolvere autonomo di scattare foto mentre si muove all’interno di una casa.
“I funzionari dell’UE stanno cercando di determinare quanto sia importante questo accordo per Amazon e come potrebbe usarlo per combinare i dati che già raccoglie con Alexa [la tecnologia di assistente vocale dell’azienda] per ottenere un vantaggio competitivo”, ha affermato una persona con conoscenza diretta delle preoccupazioni dell’UE.
La notizia segue un’indagine del MIT Technology Review, pubblicata a dicembre, che descrive in dettaglio come una versione di sviluppo di un robot Roomba, testata da volontari pagati, abbia catturato immagini intime. Alcune immagini sono successivamente apparse sui forum web, ha riferito la pubblicazione. IRobot ha affermato che sta indagando e ha sospeso la sua relazione con un fornitore di servizi utilizzato per elaborare i dati.
Le autorità di regolamentazione globali stanno esaminando sempre più le implicazioni sui dati degli accordi, in particolare quelli guidati da grandi aziende tecnologiche tra cui Meta e Apple. Tali azioni vengono dopo molti anni di regolamentazione leggera di tali acquisizioni. Facebook ha acquisito WhatsApp e Instagram con un controllo relativamente limitato nonostante quei gruppi detengano i dati personali di milioni di utenti in tutto il mondo.
Amazon si sta preparando a contestare le preoccupazioni dell’UE indicando le restrizioni integrate nel dispositivo Roomba, sostenendo che ha solo una mappatura dei sensori di base che difficilmente colmerà la privacy dei dati, secondo due persone a conoscenza dell’imminente indagine. Le stesse fonti vicine ad Amazon hanno detto – riporta il Ft – che il gigante della tecnologia sosterrebbe anche che l’accordo dovrebbe andare avanti perché l’acquisto di iRobot non offre ad Amazon alcun vantaggio di mercato particolare rispetto ai rivali e dato il numero di prodotti concorrenti disponibili.
Le persone con conoscenza diretta delle deliberazioni hanno affermato che ci vorranno ancora settimane prima che le autorità di regolamentazione dell’UE avviino un’indagine iniziale di “fase 1”, e i tempi potrebbero ancora slittare. Hanno aggiunto che se Amazon non fosse in grado di placare le preoccupazioni, le autorità di regolamentazione si sposterebbero quindi verso un’indagine di “fase 2” più ampia.
Anche alcuni parlamentari statunitensi hanno invitato la FTC a opporsi all’accordo. “La FTC dovrebbe opporsi a questa proposta di fusione per proteggere la concorrenza, abbassare i prezzi al consumo e frenare le ben documentate attività anticoncorrenziali di Amazon”, ha affermato la senatrice democratica Elizabeth Warren subito dopo l’annuncio dell’accordo nell’agosto dello scorso anno. Da allora la FTC ha richiesto maggiori informazioni sulla transazione.
Amazon e la Commissione europea hanno rifiutato di commentare una potenziale indagine.

Malattie Rare, Funari (Ass. Salute Roma): a fianco di UNIAMO

Malattie Rare, Funari (Ass. Salute Roma): a fianco di UNIAMORoma, 15 feb. (askanews) – “Siamo al fianco delle persone affette da malattia rara, spesso ancora alla ricerca di una diagnosi, per dare loro visibilità e per sensibilizzare i romani. Come Roma Capitale collaboreremo con le reti delle associazioni per creare più percorsi di accompagnamento e stare più vicino ai familiari e caregiver che se ne prendono cura tra mille difficoltà quotidiane”. È quanto ha spiegato l’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute Barbara Funari che ha partecipato oggi all’iniziativa “Uniamoleforze”, lanciata da Uniamo, Federazione Italiana Malattie Rare alla fermata dei bus di linea 119 di Piazza Venezia.

Salute, micro organi ricostruiti in laboratorio a Padova

Salute, micro organi ricostruiti in laboratorio a PadovaRoma, 15 feb. (askanews) – L’ingegneria biomedica e la biologia cellulare e molecolare hanno portato un contributo fondamentale nella lotta contro il Covid 19, inoltre la tematica sui micro organi sviluppati in laboratorio sarà da qui ai prossimi anni di cruciale importanza. Prevenire e studiare la malattia attraverso la ricostruzione di un organo in laboratorio. Con un semplice prelievo di un tessuto del paziente. Non è fantascienza ma è realtà. La ricerca sui micro organi è uno dei progetti prioritari del Vimm, Istituto Veneto di Medicina Molecolare – Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata Onlus di Padova.
E’ quanto ribadisce la vice presidente Giustina Destro, imprenditrice, già parlamentare nel centrodestra e sindaco della città del Santo. Presieduto dal professor Francesco Pagano, il Vimm sta inanellando una serie di successi nei principali ambiti in cui opera: Neurologia-Neuroscienze, Micro organi, malattie cardiovascolari, muscolari e ricerca oncologica.
“Lo è assolutamente – assicura Destro, responsabile anche della delegazione veneta della Fondazione Marisa Bellisario -. È l’ambito seguito dal professor Nicola Elvassore, direttore scientifico del Vimm. I micro organi vengono originati e fatti crescere in laboratorio attraverso un piccolo prelievo di tessuto da un paziente e vengono svolti su di esso numerosissimi studi che hanno come fine quello di agire preventivamente sul manifestarsi di una determinata patologia. In questo modo, il clinico stesso può attuare la cosiddetta medicina personalizzata”.
L’eccellenza nella ricerca e nella medicina sono un elemento imprescindibile dell’attività del Vimm, come ricorda la vice presidente. “Proprio così, recentemente il professor Maurizio Corbetta ha ottenuto un prestigioso finanziamento Erc (European Reasearch Council) di 10 milioni di euro con il progetto “Nemesis”, che ha l’obiettivo di migliorare i deficit neurologici dei pazienti colpiti da ictus. Il professor Corbetta, docente di Neurologia dell’Università di Padova, è direttore della Clinica neurologica dell’Azienda Ospedale Università di Padova, direttore del Centro di ateneo Padova Neuroscience Center e Principal Investigator del Vimm (Fondazione Ricerca Biomedica Avanzata)”.
Dal 2017 Giustina Destro è vice presidente del Vimm, chiamata espressamente dal professor Francesco Pagano e dall’allora presidente di Fondazione Cariparo, Antonio Finotti, per dare una forma organizzativa più performante al Vimm soprattutto dal punto di vista organizzativo, gestionale e comunicativo, tasselli fondamentali per un istituto di ricerca in continua crescita. L’avamposto della ricerca medica molecolare necessitava di un faro costantemente acceso sui suoi progetti di ricerca di levatura internazionale allo scopo di accrescere la sua fama e, perché no, di attrarre ricercatori da tutto il mondo.
“La comunicazione dei progetti di ricerca straordinaria che si realizzano presso la fondazione esigeva un impegno costante. Da quando svolgo questo incarico devo dire che ho molto più entusiasmo rispetto a quando stavo in Parlamento, anche se l’esperienza più bella l’ho fatta da sindaco della mia città, che è Padova. Devo ammettere che ho avuto carta bianca dal presidente, il professor Pagano, e mi sono gettata anima e corpo nell’impegno di far conoscere il più possibile i progetti del Vimm”.
E, in effetti, il Vimm rappresenta la punta di diamante della ricerca medica su scala nazionale e internazionale. “Il Vimm – continua Destro – oggi rappresenta un’ eccellenza per il nostro Paese. All’interno della nostra Fondazione nel corso del 2023 saranno presenti e attivi 4 progetti Erc (European Reasearch Council) vinti dai nostri Principal Investigator e ricercatori, in sinergia con l’Università di Padova, quali il prof. Corbetta, il prof. Elvassore, la dott.ssa Laterza e la prof.ssa Bellin. Stiamo parlando di un finanziamento complessivo, per tutti i 4 ricercatori, di circa 16 milioni di euro dove una quota parte sarà appoggiata nella nostra Fondazione. È fondamentale, poi, ricordare l’importanza della preziosa collaborazione con l’Università di Padova, utilissima per l’attrazione di finanziamenti di eccellenza a livello europeo”.
Oltre alle neuroscienze, ai micro organi, al Vimm la ricerca si effettua sul cuore, i muscoli e, ovviamente l’oncologia, sottolinea ancora Destro. “Dalla nascita del Vimm, la Fondazione Airc per la Ricerca sul cancro, sostiene i progetti dei nostri ricercatori. Per portare alcuni dati recenti, dal 2018 Airc ha finanziato 8 progetti dei nostri principal investigator, per un totale di oltre 5 milioni di euro. Il Vimm, collocato in un contesto internazionale, grazie anche all’Università di Padova e all’Azienda Ospedaliera, è una delle poche realtà in Italia in grado di creare nuove opportunità per il rientro dei nostri ricercatori dall’estero, favorendo quindi il “ritorno dei cervelli in fuga”
L’esempio di come fare ricerca al Vimm rappresenti un’autentica eccellenza italiana è la presenza del professor Corbetta nel tema di ricerca. “Corbetta è rientrato dagli Stati Uniti dopo trent’anni perché, a sua detta, al Vimm può fare ricerca esattamente come negli Stati Uniti perché gli spazi a disposizione sono ampi e sono comuni, c’è possibilità di confronto e dialogo tra ricercatori e il lavoro di squadra viene prima di tutto. Da qui il lancio dello slogan che mi sono inventata ‘adotta un ricercatore’. E ormai i giovani ricercatori al Vimm sanno che possono davvero essere parte della ricerca medica più avanzata”.

Vino Nobile di Montepulciano: nel 2022 l’export ha pesato per il 68%

Vino Nobile di Montepulciano: nel 2022 l’export ha pesato per il 68%

Primi Germania (35%) e Usa (27%). In Italia vendita diretta oltre 30%

Milano, 15 feb. (askanews) – L’export rimane il principale canale di sbocco del Vino Nobile di Montepulciano. La quota dell’esportazione nel 2022 si è attestata sul 68%, diviso equamente tra Europa, guidata dalla Germania con il 37%, e Paesi extra europei, con il continente americano che assorbe complessivamente il 35%. Lo ha riferito il Consorzio della Denominazione, aggiungendo che la crescita più significativa ha riguardato gli Stati Uniti che sono arrivati al 27%, il Canada che ha raggiunto il 5% e l’Asia che ha toccato quota 2,5% dell’export totale.
Per quanto riguarda il 32% commercializzato in Italia, il Consorzio precisa che continua a crescere la vendita diretta in azienda che nel 2022 ha oramai superato il 30%. Il 43% delle vendite si è registrata in Toscana, il 31,6% nelle regioni del Nord, e il 5,40% in quelle del Sud. Un dato significativo viene dalla fetta di mercato del Vino Nobile di Montepulciano a marchio bio che nel panorama italiano vale il 42% delle vendite, e a livello internazionale supera il 70%.
I dati sono stati presentati all’Anteprima del Vino Nobile che ha preso il via oggi con la giornata della stampa internazionale alla Fortezza Medicea di Montepulciano (Siena). “Numeri importanti che danno ragione al percorso di promozione che abbiamo intrapreso negli ultimi anni – ha commentato il presidente Andrea Rossi – puntando non solo all’estero, soprattutto nei Paesi dove registriamo crescite, ma anche in Italia”. L’Anteprima riprenderà a partire da sabato 18 e fino a lunedì 20 febbraio.

A Roma murales mangia smog per sensibilizzare a crisi climatica

A Roma murales mangia smog per sensibilizzare a crisi climaticaRoma, 15 feb. (askanews) – Un murales di 100 metri quadrati realizzato a Roma, nel piazzale della stazione della metro Rebibbia, dallo street artist Luogo Comune affiancato da 100 giovani attivisti arrivati da tutta Italia per sensibilizzare al tema del cambiamento climatico.
L’opera, realizzata con pittura mangia-smog, in grado di eliminare l’inquinamento di circa 24 auto a benzina euro 6 al giorno, è stata inaugurata oggi nell’ambito della due giorni “Accendiamo il futuro” organizzata da Coop con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e resa anche possibile grazie alla collaborazione con Atac, il Municipio IV che amministra il territorio coinvolto dal murales e realizzata avvalendosi del partner tecnico Yourban 2023. Iniziativa con cui Coop ribadisce anche la sua adesione, per il 18mo anno consecutivo, a “M’illumino di meno” la giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili promossa dalla trasmissione di Rai Radio2, Caterpillar che si celebra il 16 febbraio.
L’operazione artistica di Rebibbia è stata preceduta da un flash mob luminoso organizzato a Roma in Piazza del Popolo, la sera del 14 febbraio, sempre ad opera dei 100 attivisti delle cooperative di tutto il territorio, di altre associazioni insieme ad alcuni studenti del Liceo Artistico “Marco Polo Cattaneo” di Cecina (Livorno) e del Liceo Linguistico Giordano Bruno di Roma. Una sorta di installazione artistica temporanea realizzata con luci rigorosamente ricaricabili, con le quali i giovani hanno scritto il loro messaggio al mondo: da “Switch off the climate crisis” a “Switch on the energy future”.
Nel murales realizzato a Rebibbia una figura femminile libera attraverso un megafono un oceano di molecole di energia, che nelle intenzioni dell’artista, rappresentano l’energia del futuro libera dalla dipendenza da fonti fossili. Ad aiutarlo i ragazzi che completeranno il murales con i colori e con le parole che ritengono importanti per “accendere il futuro” (tra queste perseveranza, ripartenza, consapevolezza) e ripuliranno l’intera area in modo che, a fine giornata, sia stata ultimata la riqualificazione dell’intera piazza della Metro Rebibbia.
“Nonostante da sempre ci impegniamo ad elaborare progetti con i nostri soci – osserva Marco Pedroni presidente Ancc-COOP e Coop Italia – ogni volta l’energia delle nuove generazioni ci stupisce. Ci sono qui questi 100 giovani attivisti che sono venuti da tutta Italia per stare insieme, conoscere, capire e confrontarsi ma soprattutto per far sentire la loro voce. Il futuro è il loro e noi non possiamo che fare due cose: mettere a disposizione le nostre risorse per permettere loro di esprimere le loro opinioni e pareri e poi possiamo, anzi dobbiamo, impegnarci ogni giorno di più, come Coop, ma anche come consumatori consapevoli per rendere le nostre vite sempre più sostenibili. È un impegno che ci dobbiamo seriamente assumere con questi ragazzi che hanno diritto ad un pianeta che possa sopravvivere a questo millennio”.
“Con questo evento, per la cui organizzazione voglio esprimere a Coop Italia i miei complimenti, si lancia un messaggio potente attraverso la street art e la partecipazione della community di attivisti green, sull’urgenza irrimandabile di porre in essere concrete azioni di contrasto ai cambiamenti climatici in atto – dichiara Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale – Un messaggio che facciamo nostro e sosteniamo con convinzione. Come Amministrazione siamo fortemente impegnati su questi temi e abbiamo messo in campo, ad esempio, un grande piano di forestazione urbana, uno degli interventi più efficaci per mitigare l’aumento delle temperature, contrastare il fenomeno delle isole di calore e migliorare la qualità dell’ambiente urbano. Ma stiamo lavorando anche sul fronte delle comunità energetiche, su progetti di efficientamento energetico degli edifici pubblici, sulla chiusura del ciclo dei rifiuti, sul sostegno all’agricoltura urbana per il suo apporto fondamentale alla transizione ecologica. Un lavoro mirato a centrare gli obiettivi di neutralità climatica entro il 2030, per i quali Roma è stata scelta dalla Commissione Europea tra le 100 città che faranno da apripista”.