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Autore: Redazione StudioNews

Meloni arrivata ad Abu Dhabi per visita di due giorni

Meloni arrivata ad Abu Dhabi per visita di due giorniAbu Dhabi, 3 mar. (askanews) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata negli Emirati Arabi. La premier sarà ad Abu Dhabi per due giorni dopo la visita in India e il colloquio con il premier Narandra Modi. Ad accompagnarla, il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani.
Ad accoglierli l’Ambasciatore d’Italia negli Eau Lorenzo Fanara e il ministro dell’Industria e della tecnologia avanzata e Presidente designato della Cop28, Sultan Al Jaber. Con lei, anche la figlia Ginevra.
Al centro della visita negli Emirati, fanno sapere da palazzo Chigi, c’è “il rafforzamento del dialogo con tutta l’area del Golfo” e “della collaborazione bilaterale in tutti gli ambiti, con particolare riferimento al settore energetico e ambientale”. Altro punto di interesse, si sottolinea, “la cooperazione in vista della presidenza assunta dal Paese dei lavori della Cop 28, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà dal 30 novembre al 12 dicembre 2023 presso l’Expo City, a Dubai.
In tal senso è prevista una dichiarazione di cooperazione nell’ambito della Cop28 che inquadra l’Italia come partner strategico sui temi ambientali e della lotta al cambiamento climatico.
Sono inoltre previste firme di intese a livello istituzionale: dichiarazione d’intenti sul partenariato strategico e dichiarazione sulla cooperazione rafforzata nell’ambito della Cop28.

Pil, Istat: -0,1% nel quarto trimestre 2022 (+1,4% su anno)

Pil, Istat: -0,1% nel quarto trimestre 2022 (+1,4% su anno)Roma, 3 mar. (askanews) – Il Prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, nel quarto trimestre del 2022, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente ed è cresciuto dell’1,4% nei confronti del quarto trimestre del 2021. Lo rileva l’Istat, notando che la stima diffusa il 31 gennaio scorso aveva registrato una riduzione del Pil dello 0,1%, mentre in termini tendenziale la crescita era risultata dell’1,7%. La variazione acquisita per il 2023 è pari al +0,4%.
Il quarto trimestre del 2022 ha avuto tre giornate lavorative in meno del trimestre precedente e due giornate lavorative in meno rispetto al quarto trimestre del 2021.
Rispetto al trimestre precedente, tra i principali aggregati della domanda interna, risultano in diminuzione i consumi finali nazionali nella misura dell’1,1%, mentre sono in crescita del 2% gli investimenti fissi lordi. Per quanto riguarda i flussi con l’estero, le importazioni di beni e servizi sono diminuite dell’1,7% e le esportazioni sono cresciute del 2,6%.
La domanda nazionale, al netto delle scorte, ha contribuito per -0,4 punti percentuali alla contrazione del Pil: -0,9 è stato il contributo dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private (ISP), +0,4 quello degli investimenti fissi lordi e +0,1 quello della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Per contro, la variazione delle scorte ha sottratto 1,1 punti percentuali alla variazione del Pil, mentre il contributo della domanda estera netta è risultato fortemente positivo, in misura pari a +1,4 punti percentuali.
Si registrano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi: -0,7% in agricoltura, -0,2% nell’industria e -0,1% nei servizi.
“La stima completa dei conti economici trimestrali – commenta l’istituto – conferma, dopo sette trimestri consecutivi, la lieve contrazione dell’attività produttiva nel quarto trimestre 2022, già rilevata in via di stima preliminare a fine gennaio. Prosegue invece per l’ottavo trimestre consecutivo la ripresa in termini tendenziali, anche se a ritmi via via più contenuti. La crescita acquisita per il 2023 è positiva, pari allo 0,4%”.
“La lieve flessione del Pil – prosegue – è dovuta sia alla domanda interna, sia alle scorte, mentre la domanda estera netta fornisce un marcato contributo positivo, per la ripresa delle esportazioni a fronte del calo delle importazioni. Sul piano interno, l’apporto dei consumi privati è negativo, mentre quello dei consumi delle amministrazioni pubbliche e quello degli investimenti risulta positivo. Le ore lavorate registrano una crescita congiunturale dello 0,7%, le unità di lavoro dello 0,6% e i redditi pro-capite dell’1,9%”.

In Cina domani al via le Due Sessioni: nuovo premier e riforme

In Cina domani al via le Due Sessioni: nuovo premier e riformeRoma, 3 mar. (askanews) – Da domani in Cina inizia l’annuale appuntamento con le cosiddette Due Sessioni, una formula che indica la riunione delle due assemblee principali del paese chiamate a formalizzare decisioni che vengono prese dalla leadership del Partito comunista cinese.
Si tratta di un momento importante nell’agenda della politica cinese, perché in quella sede è possibile capire quali direzioni intende prendere il paese e quali riforme sono sul tavolo.
Inoltre, in questa occasione ci sarà anche la formalizzazione del terzo mandato di Xi Jinping come presidente della Cina.
PERCHE’ “DUE SESSIONI”?
L’evento è denominato Due Sessioni perché si riuniscono in assemblee separate la ‘Conferenza politico consultiva del popolo cinese, che è un ampio organismo consultivo di 2mila membri nell’ambito del quale sono rappresentate le diverse anime della società cinese, a partire dalle rappresentanze dei diversi gruppi etnici, e il più importante Congresso nazionale del popolo (Cnp).
Il Cnp è composto di 3mila delegati circa e rappresenta l’organo legislativo, il “parlamento” cinese. In effetti è un organismo chiamato sostanzialmente a formalizzare decisione prese altrove. All’interno ci sono, oltre ai politici, personalità della società civile, dell’impresa, dello spettacolo. E’ quindi anche un’ottima vetrina per capire quali siano i trend sociali nella Cina di oggi, quale settore sia in auge, quali personalità godano della fiducia della leadership e quali siano caduti in digrazia. Fa, per esempio, un certo scalpore vedere come, dopo il fondatore di Alibaba Jack Ma, anche il capo di Tencent Pony Ma sia uscito da questa assemblea.
COSA CI DOBBIAMO ATTENDERE?
Solitamente queste riunioni sono studiate a tavolino in maniera certosina dagli apparati cinesi. Per circa due settimane, oltre cinquemila delegati affluiscono a Pechino per mettere il timbro sui cambi di collocazione negli apparati, sul bilancio del governo e suuna serie di riforme.
Negli scorsi tre anni, le Due Sessioni hanno vissuto le restrizioni Covid-19, che però sono state ora per lo più revocate a dicembre. Nel 2020 le Due Sessioni furono rimandate, nel 2021 e nel 2022 furono tagliate a una sola settimana.
Il primo evento importante sarà la relazione del presidente Xi. Il leader fornirà spunti per comprendere la direzione politica del governo per il prossimo anno. Tutti i dettagli del discorso sono stati limati, misurati fino al minimo dettaglio e ogni possibile asperità è stata eliminata in un Plenum del Pcc
Durante le Due Sessioni non è insolito che la leadership cinese faccia alcuni importanti annunci politici. Nel 2020, per esempio, fu in questa sede che venne approvata la Legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong, che è diventata di fatto la piattaforma per il controllo repressivo di Pechino sull’ex colonia britannica. Sempre in sede al Congresso nazionale del popolo, inoltre, è stato eliminato il limite dei due mandati per il leader, che ha consentito a Xi di farsi approvare un inedito terzo mandato rendendolo così il capo più forte della Cina dai tempi di Mao Zedong.
LA FIGURA DI XI
La figura di Xi non verrà messa in discussione nelle Due Sessioni. Anzi, in questa sede gli verrà formalizzato il terzo dei tre titoli ufficiali di cui si fregia un leader cinese, quando è tale a pieno titolo. Nel Congresso del Partito comunista cinese, a ottobre, a Xi è stato confermato il titolo di segretario generale del Pcc e quello di presidente della Commissione militare centrale, cioè di capo delle forze armate. Tocca ora al Congresso nazionale del popolo formalizzare il terzo mandato come presidente della Repubblica popolare cinese.
IL NUOVO PREMIER E LE RIFORME
Non dovrebbero esserci grandi sorprese neanche per i principali posti di governo. Il nuovo premier dovrebbe essere Li Qiang, un fedelissimo di Xi. Questo fa ritenere gli osservatori che il modello di governo resta quello dell’uomo solo al comando e non c’è in vista un ritorno alla leadership collettiva come accadeva ai tempi di Jiang Zemin con il suo premier Zhu Rongji o ai tempi di Hu Jintao con il suo premier Wen Jiabao. D’altronde il quinquennio da premier di Li Keqiang ha cambiato la natura della premiership: gradualmente Li – che partiva come un concorrente di Xi alla leadership – è diventato marginale.
Nelle Due Sessioni dovrebbero esserci anche importanti nomine nel settore della banca centrale e delle finanze.
Da un punto di vista delle riforme, ci potrebbero essere alcune importanti modifiche costituzionali. In particolare, la costituzionalizzazione del principio dei Due Fondamenti, una formula politica che pone a fondamento del partito lo stesso Xi come “nucleo” del Pcc e le sue dottrine come ideologia di base del partito.
Altre importanti riforme sono state tratteggiate dai documenti usciti dal plenum del Partito. In generale, la tendenza è quella di concentrare sul Pcc – con Xi al suo centro – il potere, non consentendo la nascita di centri di potere alternativi.

Casa, idealista: prezzi abitazioni usate -0,1% a febbraio

Casa, idealista: prezzi abitazioni usate -0,1% a febbraioRoma, 3 mar. (askanews) – I prezzi di vendita delle abitazioni usate hanno raggiunto la media di 1.837euro/metroquadro a febbraio, con un calo marginale dello 0,1% rispetto al mese precedente. Con l’aumento dei tassi di interesse e la contrazione dei prestiti bancari i prezzi potrebbero diminuire nel corso del 2023, ma per il momento la variazione anno su anno resta positiva segnando un +1,7% rispetto a febbraio 2022, secondo l’ultimo indice dei prezzi di idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia.
I mercati regionali presentano valori sostanzialmente stabili, con leggeri ritocchi a rialzo per 13 regioni su 20 rispetto al mese precedente; mentre quattro aree sono rimaste invariate rispetto ai prezzi registrati a gennaio: Sardegna, Campania, Basilicata e Liguria. Solo Sicilia (-0,1%), Valle d’Aosta (-0,2%) e Lombardia (-0,4%) hanno segnato variazioni negative. I maggiori aumenti si riscontrano in Molise (0,5%) e Trentino-Alto Adige (0,4%).
La regione con prezzi al metro quadro più elevati è il Trentino-Alto Adige, con i suoi 2.766 euro al metro quadro. La seguono Valle d’Aosta (2.649 euro/metroquadro), Liguria (2.498 euro/metroquadro) e Toscana (2.363 euro/metroquadro). Valori superiori alla media nazionale dei prezzi anche per il Lazio (2.168 euro/metroquadro) e la Lombardia (2.089 euro/metroquadro). Le restanti 14 regioni sono racchiuse in una forbice che va dai 1.807 euro dell’Emilia-Romagna fino agli 853 euro del Molise.
Il 56% dei capoluoghi italiani fa registrare delle performance positive con i maggiori aumenti che si concentrano a Nuoro (4%), Monza (3,9%) e Novara (2,4%). Agrigento (-3,9%) guida i cali dell’ultimo mese, seguita da Cuneo (-2,8%) e Udine (-2%). Per quanto riguarda i principali mercati cittadini, Napoli (1,8%) cresce; in calo Roma (-0,3%) e Milano (-0,4%). Nonostante la flessione di questo mese il capoluogo meneghino si conferma il più caro d’Italia per quanto riguarda le case, con un valore medio di 4.953 euro al metro quadro. A seguire troviamo Bolzano (4.582 euro/metroquadro), Venezia (4.409 euro/metroquadro) e Firenze (3.926 euro/metroquadro). Prezzi superiori alla media nazionale in altri 32 capoluoghi compresi tra i 3.358 euro di Bologna e i 1.871 di Ravenna. Sul versante opposto, Biella (694 euro/metroquadro), Caltanissetta (734 euro/metroquadro) e Ragusa (769 euro/metroquadro) sono le città più economiche dove acquistare casa.

Migranti, Fedriga: deve essere controllata, non subita

Migranti, Fedriga: deve essere controllata, non subitaUdine, 3 mar. (askanews) – Per il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, “è necessaria un’immigrazione decisa, controllata, scelta, che è ben altra cosa rispetto a quella subita”. Fedriga lo ha detto ad un convegno della Camera di Commercio di Udine, soffermandosi sul problema della carenza di personale. Per lo sviluppo del Fvg, ha aggiunto, ci vuole ‘responsabilità’ e programmare cose fattibilità, al di là della strumentalizzazione ideologica, come – ha detto – si sta facendo in tema di transizione ecologica, “che non può diventare un trauma”.

Lazio, Francesco Rocca alla mensa Caritas, centrale l’inclusione

Lazio, Francesco Rocca alla mensa Caritas, centrale l’inclusioneRoma, 3 mar. (askanews) – “Ho scelto di trascorrere la prima serata da Presidente della Regione Lazio al fianco dei più fragili cenando alla mensa della Caritas di via Marsala, uno straordinario presidio di umanità”. Lo svela sui social il presidente della regione Lazio, Francesco Rocca, che ieri dopo la proclamazione in Corte d’Appello, si è insediato negli uffici della presidenza di via Cristoforo Colombo, chiudendo così i 10 anni di governo del centrosinistra con in testa Nicola Zingaretti. “Si tratta di una parte importante della mia storia e che caratterizza anche la rotta che voglio tracciare: in questa Regione le politiche di inclusione sociale saranno centrali”.

Lufthansa, utile in forte miglioramento a 791 mln nel 2022

Lufthansa, utile in forte miglioramento a 791 mln nel 2022Roma, 3 mar. (askanews) – Lufhansa ha chiuso il 2022 con un utile netto in forte miglioramento a 791 milioni di euro, rispetto a una perdita di 2,2 miliardi nel 2021. Bene anche i ricavi, più che raddoppiati a 33 miliardi di euro, come i passeggeri saliti a quota 100 milioni.
“Lufthansa è tornata – commenta il ceo Carsten Spohr -. In un solo anno abbiamo raggiunto un risultato finanziario senza precedenti girarsi. Con un utile operativo di 1,5 miliardi di euro, il Gruppo Lufthansa ha ottenuto un risultato molto migliore del previsto. La domanda di viaggi aerei rimane elevata 2023. Stiamo investendo miliardi in nuovi velivoli a basso consumo e all’avanguardia. Con servizi innovativi, una nuova cabina premium a bordo e nuovi strumenti digitali, noi vuole rimanere il leader della qualità e dell’innovazione nel nostro settore. Allo stesso momento, è nostro l’ambizione di portare avanti un’efficace protezione del clima, ad esempio essendo il primo gruppo aereo al mondo a introdurre Green Fares. Il Gruppo Lufthansa è già il numero uno in Europa e il numero quattro nel mondo. Per i nostri ospiti e ns dipendenti, vogliamo continuare a crescere, plasmare il futuro ed espandere il nostro mercato posizione”.

Pd, Morassut: nessuna polemica con amministrazione Roma Capitale

Pd, Morassut: nessuna polemica con amministrazione Roma CapitaleRoma, 3 mar. (askanews) – “Non ho aperto alcuna polemica verso l’amministrazione di Roma Capitale, tanto meno per conto della ‘mozione Schlein’. Ieri ho voluto segnalare che il metodo usato per la composizione delle liste per l’Assemblea Nazionale non ha smarrito quello spirito chiuso e di consorteria che ancora alberga nel Pd e molto a Roma. Non si fanno le liste in tre persone e non si cancella la presenza di forze che hanno una rappresentanza reale acquisita sul campo, in tanti quartieri di Roma. ‘C’è tutto un mondo intorno’ recitava un tempo una bella canzone. Sono certo che con la segreteria di Elly Schlein la musica cambierà. Ma intanto non fa male segnalarlo quando avviene a discapito di tante buone intenzioni”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.

Cina, capo di Tencent non eletto a Congresso nazionale popolo

Cina, capo di Tencent non eletto a Congresso nazionale popoloRoma, 3 mar. (askanews) – Pony Ma (Ma Huateng), il fondatore di Tencent, una delle più importanti Big Tech cinesi, non figura nella lista dei delegati alla cosiddetta Doppia Sessione, e in particolare tra quelli del Congresso nazionale del popolo, che aprirà i battenti domani. Lo segnala oggi il Financial Times. Si tratta di un ennesimo segnale del fatto che le autorità stanno sempre più mettendo ai margini gli ex golden boy della corsa tecnologica cinese in una stretta regolatoria che ha già visto sostanzialmente sparire dalla scena pubblica l’altro Ma, Jack Ma, il fondatore di Alibaba. Pare che quest’ultimo abbia recentemente vissuto fuori dalla Cina e per sei mesi a Tokyo.
Il presidente Xi Jinping, che nell’autunno dello scorso anno ha ottenuto un inedito terzo mandato, da tre anni a questa parte sta limitando l’influenza delle élite economiche del paese.
Tencent è la principale compagnia cinese per capitalizzazione di mercato. Il suo business va dalla gaming, all’e-commerce, passando per i social media e l’entertainment. Pony Ma è tuttora il presidente e amministratore delegato.
L’assenza di Ma dalle convocazioni per il Congresso nazionale del popolo, nel quale ha ricoperto due mandati quinquennali, si accoppia a quella di altri pezzi da 90 del capitalismo cinese nell’altro braccio della Doppia Sessione, il Congresso politico consultivo del popolo cinese. Da esso sono stati messi fuori il capo del motore di ricerca Baidu, Robin Li; il fondatore del gigante del gaming NetEase, William Lei Ding; il fondatore del portale Sogou, Wang Xiaochuan.
Tra i circa tremila delegati del Congresso nazionale del popolo restano comunque ancora molti manager dell’industria tech cinese, in particolare provenienti dai settori dei semiconduttori e dell’intelligenza artificiale. Per esempio Liu Qingfeng, presidente di iFlytek, una società di AI con parziale partecipazione statale, che è stato rieletto dopo 20 anni nell’assemblea; Lei Jun, capo del produttore di smartphone Xiaomi, al terzo mandato; o anche Gui Huiqin del produttore cinese di chip SMIC. Si tratta anche di un segnale di uno slittamento dell’interesse politico su settori che, durante la pandemia Covid-19, hanno mostrato tutta la loro centralità.

Ucraina, Giappone mette sul piatto 154,6 mln euro per ricostruzione

Ucraina, Giappone mette sul piatto 154,6 mln euro per ricostruzioneRoma, 3 mar. (askanews) – Il Giappone offrirà all’Ucraina un finanziamento da 22,44 miliardi di yen (154,6 milioni di euro) per la ricostruzione postbellica. L’ha reso noto il ministero degli Esteri di Tokyo.
L’ambasciatore nipponico a Kiev Kuninori Matsuda ha firmato oggi a Kiev con il vicepremier per la ricostruzione dell’Ucraina Okeksandr Kubrakov un accordo per aiuti destinati alla “ricostruzione d’emergenza”.
I fondi saranno destinati all’acquisto di “equipaggiamento necessario per lo sminamento e la ripulitura dalle macerie come prerequisito per la ripresa e la ricostruzione; per la ricostruzione delle strutture di vita quotidiana, a partire dalle infrastrutture di base che facciano da sostegno per il rientro dei profughi (elettricità ed energia, fornitura di acqua e fogne, educazione, sanità, trasporti ecc.); per la ripresa dell’agricoltura come industria chiave”.