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Autore: Redazione StudioNews

Ministri Quad: Cina non modifichi status quo Mar cinese meridionale

Ministri Quad: Cina non modifichi status quo Mar cinese meridionaleRoma, 3 mar. (askanews) – I ministri degli Esteri del Quad, il raggruppamento quadrilaterale promosso dagli Usa in Asia di cui fanno parte anche Giappone, Australia e India, al termine di una riunione a Nuova Delhi hanno ribadito che si “oppongono con forza” alle azioni che cercano di modificare gli equilibri nei mari Cinese meridionale e Orientale, in un riferimento non esplicito alla Cina, la quale rivendica buona parte di questi territori marittimi.
“Ci opponiamo con forza a ogni azione unilaterale che cerchi di cambiare lo status quo o di accrescere le tensioni nell’area”, si legge nel comunicato finale della riunione pubblicato dal ministero degli Esteri indiano.
“Esprimiamo – continua il comunicato – seria preoccupazione per la militarizzazione delle aree contese, l’uso pericoloso di navi della Guardia costiera e della milizia marittima e gli sforzi per impedire le attività di estrazione delle risorse offshore di altri paesi”.

Tesei al Mit incontra Salvini, focus su collegamenti alta velocità

Tesei al Mit incontra Salvini, focus su collegamenti alta velocitàRoma, 2 mar. (askanews) – Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha incontrato al MIT la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e l’assessore regionale alle Infrastrutture, Enrico Melasecche. Si è parlato delle priorità infrastrutturali del territorio, con particolare riferimento ai collegamenti con Milano e Roma, la necessità di incrementare i collegamenti ferroviari, l’esigenza di rispettare le scadenze del Pnrr l’accesso all’alta velocità. Presenti al confronto anche alcuni esperti e tecnici, sia del Ministero che della Regione.
Si è parlato, inoltre, della riclassificazione della FCU da 16 a 18 t/asse per per poter utilizzare i treni elettrici più recenti, del Nodo di Perugia, del completamento della Tre Valli umbra e della possibilità di un volo in continuità territoriale aeroporto San Francesco-Milano Linate, nonché delle altre opere infrastrutturali sul tavolo dell’Assessore Melasecche.

Riso Gallo premia la sostenibilità degli agricoltori

Riso Gallo premia la sostenibilità degli agricoltoriMilano, 3 mar. (askanews) – La sostenibilità è un affare di filiera. E lo è ancora di più per quella del riso, dove all’agricoltura è imputabile il grosso dell’impatto ambientale. Riso Gallo dal 2018 ha sposato questo approccio alla sostenibilità di filiera partendo proprio dalle aziende agricole che il riso lo coltivano. E oggi questa comunità fatta di 155 imprese, tra Piemonte e Lombardia, in un raggio di circa 70 chilometri dalla sede di Riso Gallo, rappresenta il punto di partenza di una produzione che è tutta tesa a ridurre la propria impronta sull’ambiente. Di qui la volontà non solo di promuovere ma anche di premiare l’impegno e gli investimenti fatti in questi anni da queste aziende che rappresentano il 10% della produzione risicola nazionale.
Il premio, alla sua prima edizione, è stato dedicato a Mario Preve, presidente della società scomparso poche settimane fa all’età di 82 anni. Tra le 80 aziende in gara, quattro quelle che si sono maggiormente distinte: Petrini Renato e Pier Giorgio a cui è andato il premio azienda agricola più sostenibile; Agrilomellina Società Semplice Agricola per il premio donna in agricoltura; Aina Roberto e Federico per il premio innovazione; Ma.Chi. società agricola per il premio biodiversità.
“Siamo alla prima edizione di questo premio per diffondere la cultura della sostenibilità e l’entusiasmo tra le aziende risicole italiane – ha detto Riccardo Preve, sesta generazione alla guida dell’azienda di famiglia in occasione della premiazione nel Seminario arcivescovile di Vercelli – questo è un viaggio verso il futuro dell’agricoltura. Sostenibilità significa innovazione, efficienza e attenzione all’ambiente e si fa se c’è entusiasmo”.
Se questo impegno si concentra soprattutto sulla aziende agricole, certificate secondo il protocollo FSA (Farm sustainability assesment), è perché le altre fasi della filiera già operano secondo logiche sostenibili. Nella lavorazione industriale del riso, infatti, tutti i sottoprodotti vengono già riutilizzati. Riso Gallo, attraverso una serie di partnership, si è comunque impegnata a trovare nuove destinazioni d’uso per i sottoprodotti: dall’impiego della lolla in bioedilizia, all’utilizzo dell’acqua di cottura del riso nero per la tintura dei tessuti. Mentre, per quanto riguarda la fase di confezionamento, utilizza film in plastica riciclabile per le confezioni sottovuoto oltre a usare cartoncino certificato FSC – la gestione forestale responsabile. La Carta del riso, sottoscritta dalle aziende agricole, invece, promuove l’applicazione di otto regole, tra cui assenza di utilizzo di glifosate direttamente sulle colture e divieto di utilizzo di fanghi di depurazione accanto all’impiego di soluzioni di precision farming, e l’utilizzo di sostanze di origine naturale che svolgono un’attività biostimolante a favore della maggiore produttività e resistenza agli stress ambientali.
Tutto questo ha un consentito a Riso Gallo di allargare negli anni la gamma dei prodotti da agricoltura sostenibile con risi di provenienza italiana ma anche di importazione come nel caso della linea basmati, coltivata alle pendici dell’Himalaya e certificata Sustainable rice platform.

Opere d’arte per capire il mondo: a Firenze 30 anni di Sandretto

Opere d’arte per capire il mondo: a Firenze 30 anni di SandrettoFirenze, 3 mar. (askanews) – Si possono scegliere due opere, che rappresentano due momenti e due modi di stare nel contemporaneo: la prima è grande, avvolgente, romantica. Sono i cinque canali e i cinque schermi sui quali l’artista islandese Ragnar Kjartansson canta sotto la neve il suo “The End”. La seconda è piccola, potrebbe anche sfuggire all’occhio di qualche spettatore, perché sta in basso: è lo scoiattolo suicida di Maurizio Cattelan, e il titolo del lavoro è “Bidibidobidiboo”. È come se guardassimo i due estremi di uno spettro, lontani, ma accomunati da chi quello spettro così ampio lo ha immaginato e costruito nel corso di 30 anni di collezionismo, che ora vengono celebrati a Palazzo Strozzi a Firenze con una mostra intitolata “Reaching for the Stars”. E stiamo parlando di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. “È un racconto di 30 anni di collezionismo – ha spiegato lei stessa ad askanews – di amicizia con artisti, curatori, galleristi e collezionisti. Ed è un’occasione per mostrare quello che gli artisti hanno realizzato negli ultimi 30-40 anni: pittura, fotografia, scultura, video, installazioni, e abbiamo anche una performance”.
La mostra si sviluppa in tutto lo spazio espositivo del palazzo e presenta una impressionante serie di grandi nomi della scena contemporanea: ci sono le farfalle di Damien Hirst e le sue vetrine; c’è l’orso di Paola Pivi e ci sono fotografie di Shirin Neshat e di Cindy Sherman, c’è l’autoritratto scultoreo di Pawel Althamer davanti a un grande manifesto di Barbara Kruger. E poi, nel piano inferiore del museo, il film su Zidane di Douglas Gordon e Philippe Parreno e anche una performance sonora di Tino Sehgal, come sempre non documentabile.
“È un viaggio cronologico – ci ha detto il direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, Arturo Galansino – ma anche crono-tematico, perché attraverso l’arte contemporanea tocchiamo tanti temi che influenzano la nostra vita e che viviamo quotidianamente, dall’inquinamento ai problemi sociali e civili, problemi dio razzismo, legati al mondo dell’economia, ma anche problemi più prettamente formali dell’arte, come per esempio il ritorno all’astrazione o la scelta di restare nel figurativo, facendo vedere anche nuove sperimentazioni artistiche a livello tecnico e tecnologico”.
Ecco, la sensazione che si prova stando dentro la mostra, che è organizzata dal museo fiorentino insieme alla Collezione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, è chiara: stiamo guardando il lavoro di molte star del sistema dell’arte, è indubitabile, ma le stelle che cerchiamo di raggiungere, per parafrasare il titolo, sono quelle idee, quelle prese di posizione, quell’insieme di reazioni che le opere d’arte propongono al mondo: Le stelle, direbbe un finto McLuhan, sono il messaggio. “Io quando vedo un’opera – ha aggiunto Patrizia Sandretto – penso sempre che questa opera deve aiutarmi a pensare, a farmi ragionare, a farmi capire dove sta andando il mondo”.
E il presente attraversa la mostra con decisione: c’è il ghiacciaio che si scioglie di Doug Aitken, oppure la scultura zoomorfa e pensile di Giulia Cenci, l’artista più giovane esposta a Firenze. Fino ad arrivare al grande razzo di Goshka Macuga installato nel cortile di Palazzo Strozzi, che rappresenta un simbolo della complicata relazione tra noi umani e il futuro del nostro stesso pianeta. Forse è con quello che arriveremo alle stelle, chissà. Forse invece sarà solo un modo per ricordarci, come diceva Alberto Garutti, di guardare in alto. E accorgersi di tutto ciò che accade intorno all’arte e intorno a una grande collezione.
(Leonardo Merlini)

Lavoro: una ragazza su 2 si sente limitata da stereotipi maschili

Lavoro: una ragazza su 2 si sente limitata da stereotipi maschiliMilano, 1 mar. (askanews) – Una ragazza su 2 si sente limitata, nelle scelte sul futuro, da stereotipi e retaggi maschilisti e il lavoro è percepito come il luogo più a rischio discriminazione. È quanto emerge dall’Osservatorio indifesa realizzato da Terre des Hommes e OneDay Group, che quest’anno ha coinvolto oltre 2.000 ragazze adolescenti dai 14 ai 26 anni.
Se il presente è complesso, le giovani sono consapevoli che, in futuro, da adulte, dovranno lottare anche di più. Ritengono, infatti, che il luogo in cui si assiste a più discriminazione o violenza di genere sia il lavoro: è al primo posto nelle loro risposte seguito dal web e dai mass media.
Le ragazze di oggi fanno fatica a sognare, ma neanche progettano “in grande” il loro futuro. Più della metà delle intervistate, il 53,96%, ritiene che le scelte riguardo agli studi futuri o alla carriera lavorativa, le ambizioni e le passioni vengano limitate dagli stereotipi e retaggi maschilisti. Al secondo posto viene indicata l’assenza di una rete di sostegno, al terzo la mancanza di modelli a cui ispirarsi. Una mancanza sottolineata anche dal fatto che per il 20% di loro “non c’è nessun modello di riferimento” e per il 30% il principale modello è la propria mamma. In sostanza una su 2 non ha modelli esterni alla famiglia a cui riferirsi “idealmente” per progettare il proprio futuro.
“C’è molto da fare per il futuro delle giovani donne nel nostro Paese- dichiara Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes – è urgente un cambiamento culturale che non può che partire dalla scuola. Occorre lavorare affinché genitori e insegnanti incoraggino le ragazze a seguire percorsi di studio che permettono carriere vicine ai loro reali desideri, al netto dei condizionamenti esterni, che arrivano persino dai libri di testo che ancora troppo spesso raffigurano gli uomini come scienziati e ingegneri e le donne come maestre e infermiere. Ogni anno con la nostra campagna indifesa ci impegniamo a diffondere i dati della violenza e delle discriminazioni, ma cerchiamo anche di offrire a ragazze e ragazzi percorsi che possano accrescere la loro consapevolezza su queste tematiche e proporre nuovi modelli per essere davvero leader del cambiamento per una società più equa e inclusiva”.
La mancanza di modelli di riferimento e gli stereotipi non aiutano le giovani Neet (Not in Education, Employment or Training), per cui l’Italia detiene il record europeo negativo: le italiane tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano sono ben il 25%. Come racconta il dossier indifesa 2022 di Terre des Hommes, La situazione è determinata da un lato, da convenzioni o vere e proprie pressioni sociali che tendono a dare una maggiore importanza al ruolo delle donne all’interno della famiglia; dall’altro da un mercato del lavoro che privilegia l’assunzione di giovani uomini rispetto alle giovani donne, e rende difficile conciliare l’attività lavorativa con la cura dei figli.
Il divario di genere nell’educazione non finisce qui, denuncia il dossier indifesa 2022. Sebbene le ragazze rappresentino quasi il 60% dei laureati in Italia – una quota stabile da dieci anni a questa parte – la loro presenza all’interno dei corsi di laurea Stem (Science, Technology, Engineering e Mathematics) è decisamente più ridotta a vantaggio di percorsi di studio in ambito linguistico, medico e umanistico. Secondo il ministero della Pubblica Istruzione, nell’anno accademico 2020/2021 le studentesse immatricolate nei corsi di laurea Stem sono il 21%, la metà rispetto agli uomini. Eppure, la laurea in una disciplina Ict, come ingegneria o più in generale nelle materie scientifiche, permette di avere migliori sbocchi occupazionali e maggiori possibilità di guadagno.
Un altro gender gap è quello legato a ciò che viene definita “educazione finanziaria”: dal gestire un conto corrente o calcolare il tasso di interesse di un prestito a capire un investimento finanziario. I più recenti test Pisa-Ocse evidenziano come, in media, i livelli di alfabetizzazione finanziaria dei maschi 15enni siano superiori di due punti percentuali rispetto a quelli delle coetanee. Il gap in Italia è addirittura di 15 punti. “Proprio per questo Terre des Hommes nel suo Hub Spazio indifesa di Milano, ha promosso la nascita di corsi di educazione finanziaria per donne in situazione di vulnerabilità grazie alla collaborazione con Global Thinking foundation”, aggiunge il direttore generale di Terre des Hommes Italia.
Se il futuro è in pericolo, il presente è già compromesso. Basti pensare che il 47,78% delle giovani ha dichiarato all’Osservatorio indifesa di aver assistito a una violenza fisica. Non va meglio con la violenza psicologica: 7 ragazze su 10 ha assistito ad episodi di questo tipo. La realtà non è rassicurante per le nuove generazioni: le giovani percepiscono il rischio della solitudine e dell’isolamento sociale (23,14%), il pericolo della violenza psicologica (19,72%), del bullismo (17,90%) e della violenza sessuale (17,39%). Per l’82,90% il web non è un ambiente sano e sicuro. Tra i rischi mettono al primo posto il cyberbullismo. Non migliora la situazione nella vita offline: il 23,14% sente il pericolo della solitudine e dell’isolamento sociale il 19,72% quello della violenza psicologica, il 17,70% del bullismo e il 17,39% della violenza sessuale. Per quasi il 34% delle intervistate, d’altra parte, non si stanno facendo passi avanti nella parità di genere.

Auto, Catarinella responsabile Alfa Romeo Marketing and Communication

Auto, Catarinella responsabile Alfa Romeo Marketing and CommunicationRoma, 2 mar. (askanews) – Eligio Catarinella è stato nominato responsabile di Alfa Romeo Marketing and Communication Global e riporta a Jean-Philippe Imparato, CEO del Brand Alfa Romeo.
Torinese, laureato in Ingegneria al Politecnico di Torino e con un master in Marketing Management presso l’Università di Economia di Torino, Eligio Catarinella inizia la sua carriera nel Gruppo Fiat nel 2005. Da quel momento, nei suoi 18 anni di carriera, ricopre ruoli di crescente responsabilità all’interno del gruppo in ambito Sales & marketing, sia in Italia che all’estero, maturando una significativa esperienza nel settore automotive.
Tra i principali ruoli ricoperti prima della posizione attuale, è Head of Product Marketing Lancia/Chrysler per l’area EMEA dal 2012 al 2014, Direttore marketing Fiat&Abarth per l’Italia dal 2014 al 2016, Country manager Alfa Romeo e Jeep in Svizzera dal 2016 al 2018, per poi tornare in Italia a inizio 2019 come Head of Marketing & Communication FCA Italia, gestendo il portafoglio prodotti di tutti i brands. Da aprile 2020 assume la responsabilità dei brand Fiat & Abarth per l’Italia, ricoprendo il ruolo di Managing Director.
“Da vero appassionato di auto – commenta Catarinella – lavorare in Alfa Romeo per me è un sogno. Sono onorato di entrare a far parte di questo team in un momento così avvincente come quello della sua transizione verso l’elettrificazione ed orgoglioso di poter supportare l’ambizione di Alfa Romeo di diventare il global premium brand di Stellantis”.
Nell’ambito della direzione Marketing & Comunicazione, confermato Alessandro Nardizzi alla guida della Comunicazione di Alfa Romeo a livello globale.
Eligio Catarinella prende il posto di Francesco Calcara, che ha ricoperto la stessa posizione a partire dalla costituzione di Stellantis, ponendo le basi per il posizionamento premium di Alfa Romeo a livello globale e coordinando il lancio del primo veicolo elettrificato nella storia del Brand. Calcara assume il ruolo di Chief Operating Officer di Free2move eSolutions, la società del gruppo che supporta e favorisce la transizione alla mobilita’ elettrica, interpretando un ruolo da protagonista nel percorso verso una mobilita’ accessibile ed ecologica.

Urso, governo in rotta di collisione con l’Ue sul Green Deal

Urso, governo in rotta di collisione con l’Ue sul Green DealBruxelles, 2 mar. (askanews) – E’ sulla strategia del Green Deal che l’attuale governo italiano ha imboccato una rotta di collisione nei riguardi della Commissione europea, e anche della maggioranza dell’Europarlamento e dei governi degli Stati membri. Lo ha confermato il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, oggi a Bruxelles, parlando con la stampa al termine del Consiglio Competitività dell’Ue. Urso ha rimesso in discussione non tanto il Green Deal originario, che la Commissione di Ursula von der Leyen fin dall’inizio del suo mandato, a fine 2019, aveva proposto come nuova strategia di crescita economica dell’Unione, quanto la doppia scelta dell’Esecutivo comunitario di rafforzare e accelerare la transizione ecologica, invece di rallentarla e riadattarla al ribasso, in risposta prima alla crisi causata dalla pandemia di Covid, poi alle conseguenze (soprattutto sul piano energetico) della guerra russa in Ucraina. Sono state aggiunte delle tappe forzate e ravvicinate al percorso verso la neutralità climatica (obiettivo da raggiungere entro il 2050), e tra queste l’obbligo di zero emissioni per le nuove auto immesse sul mercato Ue dal 2035 (approvato dal Parlamento europeo il 14 febbraio scorso, e bloccato in Consiglio Ue proprio dall’Italia in questi giorni), o la proposta della Commissione per i nuovi standard Euro 7 per tutte le emissioni auto, o quella più recente che pone l’obiettivo di riduzione del 90% al 2040 per le emissioni di camion pesanti e autobus. Il governo italiano, ha affermato Urso, rimette tutto questo in discussione. “Bisogna modificare – ha detto – le tappe e le modalità di quegli appuntamenti, perché siano sostenibili”. Ma il Green Deal non riguarda solo il clima, bensì tutte le politiche ambientali. E l’Italia, ha indicato il ministro, chiede esplicitamente di rivedere anche la proposta della Commissione sui rifiuti da imballaggi (che puntano sul riuso di certi materiali invece che solo sul loro riciclo), e quella sui prodotti tessili, che dovrebbero rispettare le normative ambientali Ue anche quando sono importate da paesi terzi. Urso su tutto questo ha espresso posizioni molto nette e circostanziate. Ha detto di aver lanciato “un segnale d’allarme, una sveglia” a tutta l’Europa. Ha chiesto “ragionevolezza” e “un cambio di passo”, che significa sostanzialmente una netta frenata, da parte della Commissione europea, rispetto a quella che viene vista come una fuga in avanti verso una visione giudicata “ideologica, messianica, escatologica”, che “appartiene al passato”. E che mette a rischio, ha denunciato il ministro, “la sostenibilità del nostro sistema sociale, che è conseguenza della sostenibilità del nostro sistema produttivo”. Il ministro, inoltre, ha prospettato una strategia di medio termine del governo italiano, che consiste nel tenere su questa linea, cercando alleati fra gli altri paesi membri, fino alle prossime elezioni europee, nel maggio 2024, quando prevede che vi sarà una nuova situazione, con una maggioranza diversa (meno ambientalista) nell’Assemblea di Strasburgo, e con una nuova Commissione, che nell’estate successiva “sorgerà sulla base delle indicazioni dei governi europei”. A dare quelle indicazioni saranno, naturalmente, l’attuale governo italiano e tutti gli altri che saranno passati a nuove maggioranze di centro destra rispetto al 2019. Il ministro ha accusato il Green Deal, così come è articolato dalla Commissione, di portare l’Ue “dalla padella nella brace”, passando dalla dipendenza energetica dal gas e dal petrolio russi a un’altra dipendenza geopolitica dalla Cina e dall’Asia per quanto riguarda le materie prime necessarie alla transizione ecologica, le batterie delle auto elettriche, e le “tecnologie green”. “Il mondo è cambiato”, ha sottolineato Urso: siamo in un’altra epoca rispetto a pochi anni fa, come dimostra il gigantesco, inimmaginabile piano che hanno lanciato gli Stati Uniti per finanziare la loro rinascita industriale, anche con “misure protezionistiche”. E se gli Stati Uniti intervengono con forza per “tutelare le proprie imprese e i propri lavoratori, la propria autonomia strategica e quindi la propria indipendenza, le proprie libertà”, perché, ha chiesto il ministro, “l’Europa non dovrebbe farlo?” Insomma, ha concluso Urso, “posizioni che precedentemente erano state assunte in un contesto completamente diverso” oggi ” devono essere viste alla luce della realtà”. Loc

Auto, possibile nuovo rinvio voto su stop Ue motori termici

Auto, possibile nuovo rinvio voto su stop Ue motori termiciRoma, 2 mar. (askanews) – Potrebbe slittare nuovamente, a data da destinarsi, il voto in sede Coreper sulle regole Ue che di fatto metterebbero al bando i motori termici dal 2035. Secondo fonti diplomatiche a Bruxelles, lo specifico provvedimento potrebbe essere stralciato dall’agenda di domani dei rappresentati permanenti degli stati membri presso l’Ue, nel qual caso non comparirebbe nell’agenda del Consiglio Ue di martedì 7 marzo che doveva darne l’approvazione.
Voz/Loc

Nelson Goerner debutta a Roma con un recital solistico alla Iuc

Nelson Goerner debutta a Roma con un recital solistico alla IucRoma, 2 mar. (askanews) – Fra gli appuntamenti dell’Istituzione Universitaria dei Concerti (Iuc) dedicati alle star internazionali suscita particolare attesa, Sabato 4 marzo alle 17.30 in Aula Magna alla Sapienza, il concerto di Nelson Goerner, pianista argentino tra i più acclamati della sua generazione, ospite regolare dei maggiori festival e sale da concerto del mondo, che per il suo primo recital solistico a Roma ha scelto tre pietre miliari del suo repertorio: la Sonata op. 101 di Beethoven, Carnaval di Schumann e la Sonata in si minore di Liszt.
“Il programma di questo mio debutto solistico a Roma – spiega Goerner – si compone di tre capolavori che possiamo considerare emblematici della letteratura pianistica, e che hanno tra di loro vari legami, alcuni evidenti, altri più sottili e segreti… L’opera 101 mi è sempre sembrata come la più schumaniana delle sonate di Beethoven – si pensi alla spontaneità espressiva, lo spirito d’improvvisazione dell’inizio (sostenuti da una grande maestria strutturale), e alla Marcia del secondo tempo!
E proprio quel mondo fatto di libertà e di fantasia lo ritroveremo anche nel Carnaval op. 9 di Schumann, in cui la ricchissima varietà di colori e sottili stati d’animo trova al contempo una fantastica unità, dal Préambule iniziale fino alla Marcia finale.
Nella sua Sonata in si minore, Liszt realizza il prodigio di oltrepassare e plasmare la forma sonata alla sua potente visione creatrice: la sua favolosa, trascendente drammaturgia è sostenuta da un lavoro tematico degno delle più grandi sonate di Beethoven. È dedicata all’autore del Carnaval, che Liszt ammirava e del quale è stato uno dei primi interpreti”.
Elogiato per le sue interpretazioni capaci di raggiungere sublimi vette di poesia, unite ad una magistrale incisività, Nelson Goerner è nato in Argentina nel 1969, ha vinto da giovanissimo il Concorso Franz Liszt di Buenos Aires e nel 1990 si è aggiudicato il Primo Premio al Concorso Internazionale di Ginevra.
Ospite di prestigiose sale e festival internazionali (Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, Victoria Hall di Ginevra, Wigmore Hall di Londra, Festival de La Roque d’Anthéron, di Lucerna, BBC Proms, La Folle Journée a Nantes e Tokyo), si esibisce con numerose orchestre tra le quali la London Philharmonic Orchestra, l’Orchestre de Radio France, la NHK Symphony Orchestra di Tokyo.

Covid, Conte: c’è rimozione collettiva, Italia fu Paese più colpito

Covid, Conte: c’è rimozione collettiva, Italia fu Paese più colpitoRoma, 2 mar. (askanews) – “La vicenda di Bergamo ci riporta alla memoria un momento particolarmente drammatico, in cui abbiamo affrontato un virus invisibile: oggi c’è quasi una rimozione collettiva ma ricordiamo. Un virus invisibile con cui abbiamo lottato come comunità italiana, come istituzioni, quasi a mani nude, perché siamo stati il primo Paese occidentale colpito e anche quello più profondamente”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, rispondendo alle domande dei cronisti sull’inchiesta giudiziaria che investe la gestione della pandemia di Covid.
“Ovviamente – ha sottolineato l’ex premier – non c’era un vademecum quindi abbiamo costruito un percorso. Ritengo di aver agito con la massima umiltà nel confronto con gli esperti,m con gli scienziati, i quali non esibivano, almeno nella prima parte della pandemia, certezze, certezze scientifiche, col massimo senso di responsabilità e il massimo impegno, ho lavorato a fianco a loro anche la notte”.