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Autore: Redazione StudioNews

Marte, con gli strumenti attuali difficile rilevare tracce di vita

Marte, con gli strumenti attuali difficile rilevare tracce di vitaRoma, 22 feb. (askanews) – Identificare segni inequivocabili di vita su Marte è uno degli obiettivi che spinge gli scienziati a inviare missioni spaziali sul Pianeta Rosso. Studi effettuati in uno dei luoghi più aridi del nostro pianeta – Piedra Roja, nel deserto di Atacama in Cile – suggeriscono che scoprire le tracce di vita su Marte sarà più difficile del previsto.
Da quanto è emerso, gli attuali strumenti di rilevamento di tracce biologiche già presenti sulla superficie di Marte o in fase di progettazione, potrebbero non essere abbastanza sensibili per mettere in evidenza tracce di vita estinta. Questo è quanto mette in luce sostanzialmente uno studio appena pubblicato sulla rivista Nature Communications firmato da un team internazionale di ricercatori di istituti sparsi in tutto il mondo, tra cui l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).
Il sito di Piedra Roja – informa l’Inaf – è caratterizzato da rocce sedimentarie ricche di ossidi di ferro, ematite e fanghi contenenti argille come vermiculite e smectiti, e quindi geologicamente analogo a Marte. I campioni prelevati presentano un numero importante di microrganismi con un insolito alto tasso di indeterminazione filogenetica – ciò che viene definito microbioma oscuro – e un mix di “firme biologiche” di microrganismi esistenti e antichi che sono a malapena rilevati con le più moderne attrezzature di laboratorio. Questi risultati sottolineano l’importanza di riportare sulla Terra i campioni provenienti da Marte, al fine di utilizzare le più potenti tecniche di rilevamento a oggi disponibili nei laboratori per stabilire con certezza se la vita sia mai esistita su Marte.
Dall’analisi del DNA dei microrganismi presenti in queste rocce è emerso un dato particolarmente interessante: circa il 9% è risultato non classificabile, mentre a circa il 41% è stato possibile assegnare solo il dominio o al massimo l’ordine, mettendo in evidenza che non sono chiare le relazioni di parentela evolutiva rispetto agli organismi terrestri noti. Si ritiene possano essere specie viventi che non sono ancora state individuate altrove sulla Terra, o in alternativa comunità superstiti di specie microbiche che un tempo abitavano il delta del fiume, delle quali però non sono conosciute specie parenti attualmente esistenti.
Inoltre, sono state rivelate biofirme molecolari di vita estinta e presente che potrebbero provenire da solfobatteri e fototrofi come i cianobatteri, ma che sono in concentrazioni ai limiti della sensibilità di strumentazione d’avanguardia presente nei nostri laboratori terrestri, difficilmente rilevabili con strumenti miniaturizzati come quelli a bordo dei rover marziani.
“Questo è il classico esempio di come si lavora nell’ambito dell’astrobiologia, – osserva John Brucato, astrobiologo dell’INAF di Arcetri e tra i firmatari dell’articolo – perché si tratta di un lavoro corale, che comprende la collaborazione di molteplici istituti di ricerca sparsi in tutto il mondo, in ognuno dei quali c’è una particolare expertise. Sono stati messi insieme risultati che riguardano la geologia, la petrologia, la mineralogia, la chimica, la biologia e la planetologia proprio perché questo tipo di lavori saranno utili per lo studio di Marte. Il lavoro congiunto dei diversi gruppi di ricerca è stato coordinato in maniera tale da raggiungere nuove conoscenze attraverso diverse tecniche, per capire la natura di questi microrganismi che vivono in un ambiente completamente arido. La regione in cui sono stati fatti questi prelievi è infatti il deserto più arido in assoluto che si possa trovare sulla Terra e questi microorganismi sembrano essere davvero peculiari e molto diversi da tutti gli altri conosciuti finora, se consideriamo che la quantità di microorganismi è talmente elevata che se ne scoprono continuamente di diversi. In questo caso, si tratta di una classe veramente nuova che ha permesso di capire la loro adattabilità in condizioni estreme che le può far considerare simili a quelle marziane”.
“Ci siamo occupati in particolare dell’analisi dei campioni – sottolinea Teresa Fornaro, ricercatrice dell’INAF di Firenze – utilizzando la tecnica di spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier di riflettanza diffusa (Drifts). Questo ci ha permesso di analizzare i campioni in modo analogo a strumenti a bordo di missioni marziane, come lo strumento SuperCam a bordo del rover Perseverance della missione della NASA Mars 2020 e lo strumento MicrOmega che volerà sulla futura missione dell’ESA ExoMars /Rosalind Franklin. Le nostre analisi hanno confermato la composizione mineralogica di queste rocce, ma la rivelazione di composti organici è stata possibile principalmente nella regione spettrale del medio infrarosso che non corrisponde a quella investigata dagli strumenti SuperCam e MicrOmega”. “La capacità quindi di questi strumenti di rivelare organici su Marte in concentrazioni basse come quelle di Piedra Roja – conclude – è limitata”.

Lavrov riceve Wang: “Stretta cooperazione” tra Russia e Cina

Lavrov riceve Wang: “Stretta cooperazione” tra Russia e CinaRoma, 22 feb. (askanews) – Russia e Cina continuano la loro stretta cooperazione nell’arena internazionale nonostante la turbolenza globale. A confermarlo, questa mattina a Mosca, è il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, che ha accolto nella capitale il massimo diplomatico di Pechino, Wang Yi. Un incontro da cui l’attuale direttore dell’Ufficio centrale per gli Affari esteri della Cina si attende “nuovi accordi” tra i due Paesi.
“Le nostre relazioni si stanno sviluppando in modo costante e dinamico e, nonostante l’elevata turbolenza nell’arena internazionale, dimostriamo solidarietà e disponibilità a difendere gli interessi reciproci sulla base del rispetto del diritto internazionale e del ruolo centrale delle Nazioni Unite”, ha affermato Lavrov, secondo quanto riportato dalla Ria Novosti.
Da parte sua, Wang ha sottolineato che “grazie alla direzione strategica del presidente Xi Jinping e del presidente Putin”, “le relazioni Cina-Russia di partenariato globale e cooperazione strategica nella nuova era mantengono un’elevata dinamica di sviluppo”. “Nonostante la volatilità della situazione internazionale, Cina e Russia mantengono sempre una determinazione strategica, si muovono con fermezza e fiducia in linea con la formazione di un mondo multipolare”, ha spiegato il diplomatico cinese.
L’ex ministro degli Esteri di Pechino, d’altra parte, ma ha detto di attendersi “nuovi accordi” tra Russia e Cina durante il suo incontro odierno. “Sono pronto a scambiare opinioni con te, mio caro amico, su questioni di reciproco interesse. E mi aspetto nuovi accordi”, ha commentato Wang.

Papa, appello per cessate il fuoco ad una anno da inizio guerra Ucraina

Papa, appello per cessate il fuoco ad una anno da inizio guerra UcrainaRoma, 22 feb. (askanews) – Appello di Papa Francesco per la fine della guerra in Ucraina e per un immediato cessate-il-fuoco. Appello giunto oggi al termine dell’udienza in Vaticano dove ha voluto ricordare l’anniversario del primo anno di conflitto e nel corso del quale ha anche detto che “quella costruita sulle macerie non sarà mai una vera vittoria”.
“Cari frateli e sorelle dopodomani, 24 febbraio si compirà un anno dall’invasione dell’Ucraina. Un anno dall’inzio di questa guerra assurda, e crudele. Un triste anniversario. – ha ricordato il Papa – Il bilancio dei morti e dei feriti, profughi e sfollati, distruzioni, danni economici e sociali, parla da sè. Potrai Signore perdonare tanti crimini e tanta violenza? – ha quindi detto – Egli è Dio della pace”.
“Restiamo vicini al martoriato popolo ucraino che continua a soffrire e chiediamoci: è stato fatto tutto il possibile,per fermare l guerra faccio appello a quanti hanno autorità sulle nazioni perchè si impegnino concretamente per la fine del conflitto per raggiungere il cessate-il-fuoco e avviare i negoziati di pace. Quella costruita sulle macerie non sarà mai una vera vittoria”, ha concluso il pontefice.

Attanasio, Mattarella: Repubblica conserva memoria sacrificio

Attanasio, Mattarella: Repubblica conserva memoria sacrificioRoma, 22 feb. (askanews) – “Nel secondo anniversario della tragica uccisione dell’ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere scelto Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo, desidero esprimere sentimenti di partecipe vicinanza al dolore delle loro famiglie. La Repubblica Italiana conserva la memoria del sacrificio loro e di tutti coloro che hanno generosamente dato la vita nel servire le Istituzioni”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Nel loro ricordo prosegue l’impegno italiano in Africa per la promozione dei valori di solidarietà e convivenza pacifica tra i popoli”, conclude il Capo dello Stato.

Stellantis: premio medio dipendenti Italia pari a 1.879 euro

Stellantis: premio medio dipendenti Italia pari a 1.879 euroMilano, 22 feb. (askanews) – Ammonta ad un valore medio complessivo di 1.879 euro, legato alla retribuzione contrattuale di riferimento, il premio che i dipendenti di Stellantis Italia, a cui è applicato il Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL), riceveranno in due tranches, a febbraio ed aprile.
La cifra complessiva comprende il bonus legato agli obiettivi di efficienza degli stabilimenti previsti nel 2022 dal Contratto collettivo di lavoro 2019- 2022 applicato in Italia, scaduto il 31 dicembre scorso, e il riconoscimento straordinario (complessivamente 2 miliardi di euro) annunciato oggi dal Ceo Carlos Tavares ai dipendenti di tutto il mondo legato ai risultati finanziari del 2022 grazie ai traguardi raggiunti dall’Azienda sia a livello globale che locale.
In particolare, ai dipendenti a cui è applicato il CCSL verrà erogato mediamente un premio pari al 6% della retribuzione, che corrisponde mediamente a 1.429 euro lordi, a cui si aggiungerà il riconoscimento straordinario di 450 euro lordi, pari a circa il 2% della retribuzione media di riferimento. Si tratta quindi di una erogazione complessiva media pari all’8%.
I valori del bonus previsto dal CCSL e del riconoscimento straordinario sono stati comunicati oggi alle Organizzazioni Sindacali.
I risultati 2022 variano a seconda delle performances, misurate con gli indicatori previsti dal Contratto, e i principali stabilimenti italiani confermano il risultato dello scorso anno. Ogni Paese ha una diversa articolazione dei bonus contrattuali e Stellantis sta lavorando per armonizzare le logiche da applicare per i bonus nei singoli Contratti nazionali.
Il rinnovo del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro per il quadriennio 2023-2026 è attualmente in fase di negoziazione tra l’Azienda e le Organizzazioni Sindacali firmatarie.

Stellantis ricavi 2022 +18%, utile +26%, dividendo 1,34 euro

Stellantis ricavi 2022 +18%, utile +26%, dividendo 1,34 euroMilano, 22 feb. (askanews) – Stellantis chiude il 2022 con ricavi netti pari a 179,6 miliardi di euro, in crescita del 18% rispetto al 2021 grazie ai prezzi netti favorevoli, al miglior mix modelli e agli effetti positivi dei cambi. L’utile netto è pari a 16,8 miliardi di euro, in aumento del 26%. Il cda propone un dividendo ordinario di 4,2 miliardi di euro corrispondente a 1,34 euro per azione, previa approvazione degli azionisti.
Il risultato operativo rettificato di 23,3 miliardi di euro, in crescita del 29%, con un margine del 13%, migliore rispetto all’obiettivo di superare il 12% al 2030. Tutti i segmenti contribuiscono alla crescita della top e bottom line.
Il flusso di cassa industriale netto è di 10,8 miliardi di euro, in aumento del 78%,coerente con l’obiettivo 2030 di superare i 20 miliardi di euro
I benefici netti di cassa sono pari a 7,1 miliardi di euro dalle sinergie frutto della fusione con Fca-Psa, in anticipo di oltre due anni rispetto all’obiettivo di 5 miliardi di euro su base annua.
La situazione patrimoniale è “solida”, con una liquidità industriale disponibile di 61,3 miliardi di euro.
Stellantis è al primo posto nelle vendite di veicoli commerciali Bev in UE30, e al secondo posto nelle vendite globali di Bev in UE30, e primo nelle vendite di Phev in Usa. Il primo Bev statunitense, Ram ProMaster, è in arrivo nel 2023. La Gamma di Bev è di 23 modelli, ulteriori 9 arriveranno nel 2023.
Il Consiglio di Amministrazione ha approvato un programma di acquisto di azioni proprie per un valore massimo di 1,5 miliardi di euro, da perfezionarsi sul mercato entro la fine del 2023.
“Oltre ai nostri risultati finanziari record e all’implementazione mirata del piano Dare Forward 2030, abbiamo dimostrato anche l’efficacia della nostra strategia di elettrificazione in Europa. Ora abbiamo la tecnologia, i prodotti, le materie prime e l’intero ecosistema di batterie per condurre lo stesso percorso di trasformazione in Nord America, a partire dai nostri primi veicoli completamente elettrici Ram dal 2023 e Jeep dal 2024. Desidero esprimere il mio più profondo ringraziamento a tutti i dipendenti e ai nostri partner per il contributo dato a creare un futuro più sostenibile”, ha detto il Ceo Carlos Tavares.
Per il 2023 Stellantis prevede una crescita a doppia cifra del margine operativo e un free cash flow industriale positivo. A livello di mercati il gruppo stima una crescita del 5% in Nord America, Europa allargata, Medio Oriente e Africa, India e Sud Pacifico, del 3% in Sud America e del 2% in Cina.

Tim, da Kkr richiesta di proroga dell’offerta non vincolante

Tim, da Kkr richiesta di proroga dell’offerta non vincolanteRoma, 21 feb. (askanews) – Con riferimento all’offerta indicativa e non vincolante presentata da Kkr il primo febbraio 2023, facendo seguito al comunicato stampa del 6 febbraio 2023, Tim informa “di aver ricevuto una lettera da Kkr con cui la stessa ha prorogato il termine di tale offerta al 24 marzo 2023”. “In particolare, secondo quanto indicato nella lettera, la proroga del termine è dovuta ad una richiesta del Governo di disporre di ulteriori quattro settimane per effettuare una analisi congiunta degli aspetti pubblicistici dell’operazione concernenti i poteri esercitabili dal Governo nel settore”. “Kkr ha tuttavia confermato la propria disponibilità a continuare un dialogo costruttivo con Tim e a procedere con le attività di due diligence”. “Tim – si legge nella nota – conferma che il Consiglio di Amministrazione si terrà comunque il 24 febbraio 2023 per discutere dell’offerta non vincolante di KKR e assumere le decisioni del caso”.
Cam

##Ue, Ok definitivo a piano REPowerEU per nuovi capitoli nei Pnrr

##Ue, Ok definitivo a piano REPowerEU per nuovi capitoli nei PnrrBruxelles, 21 feb. (askanews) – Il Consiglio affari generali dell’Ue svoltosi oggi a Bruxelles ha dato la sua approvazione definitiva al testo del Regolamento sul piano “REPowerEU” che prevede la possibilità di aggiungere un nuovo capitolo, da presentare entro fine aprile, ai Piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr) sottoposti dagli Stati membri alla Commissione nel quadro del Recoveru Plan post pandemico “NextGenerationEU”, con nuovi progetti da realizzare entro il 2026.
I nuovi progetti dovranno riguardare gli obiettivi specifici di REPowerEU, che la Commissione europea aveva proposto il 18 maggio 2022, sullo sfondo della guerra in Ucraina, per liberare al più presto l’Ue dalla dipendenza dai carburanti fossili russi. Gli obiettivi riguarderanno specificamente piani per il risparmio e l’efficienza energetica e per lo stoccaggio del gas, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento di gas e petrolio (anche attraverso nuove infrastrutture), oppure la loro sostituzione con nuovi impianti di fonti rinnovabili, e con l’elettrificazione.
Il Consiglio Ue ha formalizzato l’accordo sul testo del regolamento che era stato raggiunto con il Parlamento europeo, e approvato dalla plenaria di Strasburgo il 14 febbraio scorso, con 535 voti a favore 63 contrari e 53 astensioni.
Il regolamento prevede fra l’altro nuove risorse da destinare ai Pnrr, consistenti in 20 miliardi di euro aggiuntivi in sovvenzioni Ue a fondo perduto (finanziate per il 40% con i proventi del sistema europeo Ets per lo scambio dei permessi di emissione, e dal 60% dal Fondo per l’Innovazione, finanziato anch’esso dall’Ets). La chiave di ripartizione fra gli Stati membri di queste sovvenzioni assegna all’Italia 2 milardi e 760 milioni di euro, la quota maggiore (il 13,8% del totale) a pari merito con la Polonia. Non solo: i paesi che lo vorranno potranno chiedere ulteriori prestiti Ue dal Fondo di Recovery Rrf per i progetti aggiuntivi del nuovo capitolo REPowerEU dei loro Pnrr, anche quando, come nel caso dell’Italia, i prestiti loro assegnati sono stati già tutti richiesti. Ad oggi, restano formalmente ancora 225 miliardi di euro di prestiti non richiesti, che dovrebbero però ridursi a 140 dopo che la Spagna, come ha indicato, chiederà di utilizzare gli 85 miliardi che le erano stati assegnati. Altri paesi (come Belgio, Portogallo, Slovachia, Repubblica ceca, Polonia e Ungheria) Repubblica Ceca, potrebbero ripensarci e chiedere i prestiti del fondo Rrf loro assegnati e non ancora o solo parzialmente richiesti. Resterebbe comunque una somma considerevole di prestiti Ue che i paesi destinatari non hanno interesse a richiedere, perché (come nel caso di Germania e Olanda) raccogliendo direttamente i capitali sui mercati possono spuntare tassi di interesse più favorevoli rispetto a quelli applicati alla Commissione, e senza condizioni aggiuntive.
Gli Stati membri interessati ai nuovi prestiti dovranno manifestare il proprio interesse entro fine marzo, indicando i nuovi obiettivi, ma avranno il 31 agosto come scadenza vincolante per formalizzare la richiesta.
E’ prevista, inoltre, una ulteriore flessibilità per i fondi Ue di sviluppo regionale (Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo sociale europeo e Fondo di coesione), che potranno essere ri-orientati in parte per gli obiettivi di REPowerEU, in particolare per quanto riguarda il sostegno alle Pmi e alle famiglie più vulnerabili, colpite dai rincari energetici. Infine, gli Stati membri potranno anche ri-destinare agli stessi obiettivi una parte dei fondi che sono stati loro assegnati con la riserva di adeguamento alla Brexit, da 4,5 miliardi di euro complessivi. La decisione di oggi del Consiglio Ue “consentirà di integrare il Pnrr ed investire sull’autonomia e la sicurezza energetica del nostro Paese”, ha commentato con una nota il ministro italiano per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, che rappresentava l’Italia al Consiglio Affari generali.
“Il nostro governo – ha aggiunto Fitto nella nota – ha già avviato un confronto in cabina di regia con tutte le amministrazioni centrali responsabili e con le principali aziende statali. Il nostro obiettivo nei prossimi giorni è definire un programma che effettivamente abbia dei progetti realizzabili entro il 2026”.
“Il REPowerEU è una straordinaria opportunità per il nostro paese e per l’Europa, in quanto la sicurezza energetica del nostro paese potrà avere ripercussioni positive per l’intera Europa. In tal senso i progetti che intendiamo proporre hanno come obiettivo quello di far diventare l’Italia un grande hub energetico europeo del Mediterraneo, così come indicato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni”, ha concluso Fitto.

Primarie Pd, Cuperlo verso libertà scelta. De Micheli per Bonaccini

Primarie Pd, Cuperlo verso libertà scelta. De Micheli per BonacciniRoma, 21 feb. (askanews) – Paola De Micheli va verso il sostegno a Stefano Bonaccini, Gianni Cuperlo potrebbe non dare indicazioni. Sono questi gli orientamenti dei due candidati alla segreteria Pd che non andranno alle primarie e che, dunque, sono chiamati a decidere chi sostenere domenica ai gazebo. La scelta non è scontata, perché lo statuto Pd prevede anche la possibilità di non dare indicazioni e – anzi – di fatto incentiva questa soluzione, attribuendo un “bonus” di rappresentanti in assemblea a chi ha partecipato alla prima fase e poi non si è schierato.
Secondo le norme Pd “ai candidati alla carica di segretario nazionale non ammessi alla votazione, i quali rinuncino a sostenere altre candidature ammesse, è riconosciuto il diritto a nominare un numero di persone pari a due, di cui un uomo e una donna, per ogni punto percentuale di voti ottenuti, su quelli validamente espressi, in occasione della consultazione preventiva tra gli iscritti, purché abbiano ottenuto un numero di voti pari almeno al cinque per cento di quelli validamente espressi”. Tutto questo, a patto che il candidato abbia superato almeno il 5% tra gli iscritti.
Ora, Cuperlo è poco sotto l’8%, e dunque otterrebbe 16 posti in assemblea se non si schierasse tra Stefano Bonaccini e Elly Schlein. E proprio per sfruttare questa possibilità l’orientamento dell’ex presidente Pd – che si sta confrontando con i suoi sostenitori – sarebbe di non dare indicazioni.
La De Micheli è invece al 4,2%, dunque in teoria esclusa dal “diritto di tribuna”. Il risultato, però, potrebbe non essere definitivo, perché come sempre ci sono ricorsi e riconteggi in corso e quindi il 5% alla fine potrebbe essere raggiunto. Per l’ex ministra, però, c’è meno incertezza sull’eventuale nome da sostenere. Mentre molti dei sostenitori di Cuperlo sarebbero per la Schlein, ma alcuni anche per Bonaccini, dentro la mozione De Micheli l’orientamento è nettamente a favore del presidente dell’Emilia Romagna.
Nel frattempo Schlein e Bonaccini si giocano le ultime carte in vista del voto di domenica. I sostenitori della deputata, come Andrea Orlando, dicono che “l’esito non è scontato”, perché sostengono che nel voto degli iscritti Bonaccini è andato “”meno bene del previsto”, in particolare nelle grandi città come Roma, Milano e Napoli dove si è affermata la Schlein. Ma, ribatte un sostenitore di Bonaccini, “non si è mai visto che il voto degli iscritti sia stato ribaltato nei gazebo. E sarebbe un terremoto per il partito, avremmo un segretario che non è quello scelto da chi ha la tessera del Pd”.

La Biennale Architettura di Lesley Lokko: spazio al cambiamento

La Biennale Architettura di Lesley Lokko: spazio al cambiamentoMilano, 21 feb. (askanews) – Venezia, 21 feb. (askanews) – Una Biennale di Architettura che si interroga sui bisogni dell’umanità, si impegna sul tema del contrasto al cambiamento climatico e vuole essere un agente di cambiamento, oltre che aprire uno spazio di attenzione e racconto sull’Africa, continente che, come recita il titolo della Mostra internazionale, si propone come “Laboratorio del futuro”. Curata da Lesley Lokko, la 18esima Biennale Architettura arriva a confrontarsi, come ormai capita da diverse edizioni, con un mondo che pone alla disciplina domande impellenti, necessarie come le potenziali risposte che da Venezia possono arrivare.
“Negli ultimi nove mesi, in centinaia di conversazioni, messaggi di testo, videochiamate e riunioni – ha detto Lesley Lokko in conferenza stampa – è emersa più volte la domanda se esposizioni di questa portata, sia in termini di emissioni di carbonio sia di costi, possano essere giustificate. A maggio dell’anno scorso ho parlato più volte della Mostra come di ‘una storia’, una narrazione che si evolve nello spazio. Oggi ho una visione diversa. Una mostra di architettura è allo stesso tempo un momento e un processo. Prende in prestito struttura e formato dalle mostre d’arte, ma se ne distingue per aspetti critici che spesso passano inosservati. Oltre al desiderio di raccontare una storia, anche le questioni legate alla produzione, alle risorse e alla rappresentazione sono centrali nel modo in cui una mostra di architettura viene al mondo, eppure vengono riconosciute e discusse di rado. È stato chiaro fin dal principio che The Laboratory of the Future avrebbe adottato come suo gesto essenziale il concetto di cambiamento”.
“Spesso – ha proseguito la curatrice – si definisce la cultura come il complesso delle storie che raccontiamo a noi stessi, su noi stessi. Sebbene sia vero, ciò che sfugge a questa affermazione è la consapevolezza di chi rappresenti il ‘noi’ in questione. Nell’architettura in particolare, la voce dominante è stata storicamente una voce singolare ed esclusiva, la cui portata e il cui potere hanno ignorato vaste fasce di umanità, dal punto di vista finanziario, creativo e concettuale, come se si ascoltasse e si parlasse in un’unica lingua. La ‘storia’ dell’architettura è quindi incompleta. Non sbagliata, ma incompleta. Ecco perché le mostre sono importanti”.
Nello specifico la mostra di quest’anno sarà divisa in sei parti, con 89 partecipanti, la metà provenienti o legati all’Africa. Nella visione di Lokko un ruolo fondamentale viene giocato dall’immaginazione, condizione indispensabile perché un futuro migliore possa diventare possibile. E in questo senso è particolarmente affascinante guardare all’architettura, e di riflesso alla Biennale veneziana, come spazio delle possibilità reali.
“Un laboratorio del futuro non può prescindere da un punto di partenza preciso, da una o più ipotesi in cerca di verifica – ha dichiarato il presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto -. La curatrice parte dal suo continente di origine, l’Africa, per raccontarne tutte le criticità storiche, economiche, climatiche e politiche e per dire a tutti ‘a noi è già successo molto di quanto sta accadendo al resto del mondo. Confrontiamoci per capire dove si è sbagliato finora e come va affrontato il futuro’. È un punto di partenza che invoca l’ascolto di fasce di umanità lasciate fuori dal dibattito, e apre a una molteplicità di lingue zittite per molto tempo da quella che si considerava dominante di diritto in un confronto vitale e improcrastinabile”.
Altro elemento centrale della 18esima Biennale di Architettura è l’attivazione del primo Biennale College per questa disciplina. Nel corso di quattro settimane di programma didattico, quindici docenti internazionali lavoreranno con cinquanta tra studenti, laureati, accademici e professionisti emergenti provenienti da tutto il mondo e selezionati da Lesley Lokko attraverso un processo di open call. Alla chiusura del bando, il 17 febbraio, sono pervenute 986 candidature.
A livello di numeri sono 63 le partecipazioni nazionali, che organizzeranno le proprie mostre nei Padiglioni ai Giardini (27), all’Arsenale (22) e nel centro storico di Venezia (14). Il Niger partecipa per la prima volta alla Biennale Architettura; Panama si presenta per la prima volta da solo, nel passato partecipava come I.I.L.A. (organizzazione internazionale italo-latino americana). Torna la partecipazione della Santa Sede alla Biennale Architettura, con un proprio Padiglione sull’Isola di San Giorgio Maggiore (aveva partecipato per la prima volta alla Biennale Architettura nel 2018). Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, è curato dal collettivo Fosbury Architecture, formato da Giacomo Ardesio, Alessandro Bonizzoni, Nicola Campri, Veronica Caprino, Claudia Mainardi. Il titolo della mostra è SPAZIALE: Ognuno appartiene a tutti gli altri.
La Biennale Architettura, che ancora una volta incarna il desiderio di consapevolezza e la forza di impatto che da almeno tre edizioni qualifica le mostre internazionali, sarà aperta al pubblico da sabato 20 maggio a domenica 26 novembre 2023, ai Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera.