Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

##Meloni al lavoro da remoto a casa “per motivi di salute”

##Meloni al lavoro da remoto a casa “per motivi di salute”

La premier in Cdm collegata. Ha annullato incontro con Metsola domani e trasfera Monaco sabato. Martedì niente Patti Lateranensi

Roma, 16 feb. (askanews) – La premier Giorgia Meloni annulla l’incontro di domani a Roma con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e la partecipazione, sabato, alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.
La presidente del Consiglio lunedì scorso aveva avuto un attacco influenzale che l’aveva costretta a rinunciare prima alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico della scuola dei Carabinieri e martedì all’anniversario dei Patti lateranensi.
Ieri Meloni era rientrata a Palazzo Chigi, ma oggi, per motivi di salute, non ha lavorato in ufficio e sta presiedendo il Consiglio di ministri in video-collegamento.

Una nuova idea di massoneria: la sfida di Claudio Bonvecchio

Una nuova idea di massoneria: la sfida di Claudio BonvecchioMilano, 16 feb. (askanews) – Una nuova idea di massoneria, più aperta e più trasparente, capace di uscire da quell’aura di opacità che molto spesso la circonda. A invocarla è il professor Claudio Bonvecchio, docente di Filosofia e Dottrine politiche in diverse università italiane, che ha ricoperto numerose cariche nel Grande Oriente d’Italia fino a essere nominato nel 2019 Gran Maestro aggiunto. Ma i dissidi con il Gran Maestro Stefano Bisi e la sua linea di governo lo hanno portato ora a lasciare ogni incarico e a dimettersi.
“La Libera Muratoria oggi, nel mondo contemporaneo come nel passato – ha detto ad askanews – è un ordine esoterico, e la parola esoterico significa che si guarda all’interiorità di se stessi, che ha uno scopo spirituale ossia il miglioramento di ogni persona che ad essa aderisce. Questo miglioramento, in teoria, ma così dovrebbe essere anche nella pratica, si riversa sulla società. Nel caso dell’Italia, per esempio, io ritengo, ed è il motivo per cui prima di essere espulso me ne sono andato da solo, che non vengono più portati avanti questi ideali”.
Tra i possibili motivi di decadenza Bonvecchio elenca il numero degli affiliati, 23mila in Italia, perché per controllare così tante persone serve avere “antenne particolarmente sviluppate” e serve una capacità forte da parte di chi governa. “Sicuramente – ha aggiunto il professore – a fronte anche degli ultimi avvenimenti si può dire che ci sarebbe voluto un maggiore controllo”.
Bonvecchio cita il caso della loggia di Licata, legato a una condanna per mafia di un esponente locale, episodio sul quale, secondo il professore, il Gran Maestro aveva promesso di indagare personalmente, senza che però poi ci fosse alcun provvedimento. Ma il problema si è ripresentato con la nota vicenda del possibile coinvolgimento di alcuni massoni nella copertura della latitanza del boss Messina Denaro. E qui la critica a Bisi entra nel merito e coinvolge la gestione delle regioni del Sud, ma anche della Lombardia.
“Vuol dire che c’è una certa superficialità – ha detto Bonvecchio – e questa stessa superficialità lo ha portato a trascurare degli aspetti importanti del caso della mafia in Sicilia e anche in Calabria ci sono logge che meriterebbero ispezioni più serie. Sicuramente questa superficialità lo ha portato a non tenere conto delle reazioni che ci sono state per esempio quando ha voluto commissariare la regione lombarda semplicemente per ‘far fuori’ un personaggio che per lui poteva essere scomodo come l’avvocato Sassone, che è una persona che ha sempre lavorato per un’immagine diversa della Libera Muratoria”.
Il tema sembra essere proprio questo: uno scontro tra massoni riformatori, soprattutto lombardi, e il potere centrale del Grande Oriente. “In Italia – ha proseguito l’ex Gran Maestro aggiunto – la Libera Muratoria ha sempre avuto quest’aura di sospetto, derivata dalla P2, da un laicismo molto pesante, retaggio dell’Ottocento. Se noi vogliamo che sia diversa, a mio parere bisognerebbe avere il coraggio di fare certe riforme, indipendentemente dalla riduzione del numero degli affiliati, se necessario. La prima è fornire i nominativi di tutti gli iscritti al Procuratore generale della Repubblica di Roma ogni anno”.
La seconda riforma proposta da Bonvecchio riguarda la divulgazione anche dei rituali della massoneria, che possono essere resi pubblici senza violare alcuna tradizione. Altro punto è il riconoscimento da parte dello Stato italiano, anche in chiave di evitare di essere confusi con massonerie deviate e non riconosciute. “Tutte queste forme, compresa un’apertura di dialogo seria con la Chiesa – ha detto – significa avere una Libera Muratoria diversa, come avviene in tanti altri Paesi: in Inghilterra, in Scozia, in America tutte queste cose sono alla luce del sole”.
Tra i molti temi che il professore ha affrontato nella propria carriera accademica c’è quello del potere. “La Libera Muratoria non dovrebbe avere alcun rapporto con il potere – ha concluso – perché l’unico potere che la Libera Muratoria dovrebbe perseguire è il potere che ciascuno deve avere nei confronti di se stesso, nel senso di equilibrare la sua vita, di renderla armonica. Questo dovrebbe essere l’unico potere. Quando c’è un esercizio che si ritiene non corretto del potere, due sono i motivi. Uno è la paranoia del potere. Oppure c’è un problema di interessi”.
E gli interessi, siano questi il banale desiderio di avanzamenti nella gerarchia o questioni più rilevanti, secondo Claudio Bonvecchio oggi in molti casi frenano e minano la reale missione della massoneria italiana.

Bunker Zagaria, Meloni: abbattimento importante, Stato presente

Bunker Zagaria, Meloni: abbattimento importante, Stato presente

Giovedì 16 febbraio 2023 – 16:42

Bunker Zagaria, Meloni: abbattimento importante, Stato presente

“Lotta criminalità organizzata è uno dei capisaldi del governo”

Bunker Zagaria, Meloni: abbattimento importante, Stato presente
Roma, 16 feb. (askanews) – “L’abbattimento del covo-bunker a Casapesenna di Michele Zagaria conferma la presenza dello Stato in un territorio complesso e che merita la massima attenzione delle Istituzioni. L’operazione di oggi è estremamente importante e simbolica perché cancella il luogo attraverso il quale il capo dei Casalesi dominava quella terra. È una bella giornata per lo Stato e per chi ama e difende la legalità. La lotta alla criminalità organizzata è uno dei capisaldi dell’azione di questo Governo e continueremo a lavorare h24 in questa direzione”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

CONDIVIDI SU:





Karima el Mahroug presenta il suo libro: non sono una prostituta

Karima el Mahroug presenta il suo libro: non sono una prostitutaMilano, 16 feb. (askanews) – “L’assoluzione, per me, è stato veramente mettere un punto che aspettavo da tantissimi anni, dopo tanti anni di sofferenza. E da oggi mi sento di poter ricominciare finalmente a vivere la mia vita da donna libera”.
A parlare è Karima el Mahroug, la giovane donna conosciuta con il soprannome di “Ruby Rubacuori” all’indomani della sentenza d’assoluzione nel processo Ruby-ter per lo scandalo delle “olgettine” e delle “cene eleganti” nella villa dell’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
“Non ho avuto modo di sentirlo – ha detto – non era tra le mie priorità. La prima persona che ho chiamato è stata mia mamma, la seconda è stata il mio compagno e poi ho sentito mia figlia”.
Dopo 13 anni, Karima è una donna di trent’anni che vuole lasciarsi definitivamente alle spalle il “bunga bunga” e il suo passato difficile che ha raccontato nel libro “Karima”, scritto a 4 mani con la giornalista Raffaella Cosentino e disponibile su Amazon e online al sito www.karimaillibro.it; una storia che parte dal passato e dalle vicende giudiziarie per raccontare chi è la Karima di oggi.
“La Karima di oggi – ha spiegato – è una donna un po’ a pezzi, un po’ stropicciata che cerca di rimettersi in sesto e che cerca di trovare ancora della forza e che spera di chiudere completamente con tutto questo capitolo e di poter ricominciare, partendo da zero, con una nuova vita, senza più quel marchio della ‘prostituta’ e senza più strumentalizzazioni da parte di nessuno”.
Karima non rinnega le serate ad Arcore, le 6 cene eleganti e l’amicizia con Berlusconi a cui, ha spiegato, deve riconoscenza per averla aiutata, anche economicamente e, sempre, trattata con rispetto “ma quei 5 milioni di euro – ha ribadito – non li ho mai presi”.
“I fantomatici cinque milioni no, non li ho mai presi. Mai avuti quei soldi lì. Col senno di poi, non tornerei mai più ad Arcore, per il semplice motivo che sono grata alla persona (Silvio Berlusconi, ndr) e quando dico che non tornerò mai non mi riferisco alla persona ma mi riferisco a tutto quello che è arrivato dopo, a causa di quel nome potente. Quindi questi 13 anni di sofferenza me li sarei evitati volentieri; è l’unico motivo che mi porterebbe oggi a dire che non tornerei in quella casa”.

Rocco Giocattoli chiude il 2022 con fatturato in crescita del 12,7%

Rocco Giocattoli chiude il 2022 con fatturato in crescita del 12,7%Roma, 16 feb. (askanews) – Continua il trend positivo dei giochi da tavolo: gli italiani hanno riscoperto il piacere di stare insieme giocando e ci stanno prendendo sempre più gusto, tanto che i giochi in scatola per i più grandi sono quelli che crescono piu velocemente in termini di fatturato nell’intero mercato del giocattolo. A dimostrarlo il successo da record di “What Do You Meme?”, che ha registrato un incredibile aumento del +250,3% e si classifica al 2° posto tra i Top Items by Subclass 2022 Adult Games. Ma non è il solo: complice il successo della nuova linea di adult party game YAS!GAMES e la conferma di alcuni grandi classici firmati Giocorò, nella categoria Games & Puzzles si arriva a un totale di ben +42,2% e al 7° posto tra i Top Corporate Manufacturers. Grazie a questi numeri Rocco Giocattoli chiude il 2022 con un incremento del fatturato del 12,7%.

Corte europea conferma discriminazione linguistica concorsi in Ue

Corte europea conferma discriminazione linguistica concorsi in UeBruxelles, 16 feb. (askanews) – La Corte europea di Giustizia ha confermato in appello, oggi a Lussemburgo, una sentenza del Tribunale Ue di primo grado del 9 settembre 2020, che aveva annullato per illegittimità due concorsi per funzionari delle istituzioni comunitarie banditi dall’Epso (“European Personnel Selection Office”) a causa della limitazione della scelta della seconda lingua richiesta ai candidati alle sole tre “lingue di lavoro” della Commissione europea, inglese, francese e tedesco.
La sentenza di oggi respinge l’impugnazione in appello della Commissione e conferma la fondatezza delle ragioni invocate dall’Italia e dalla Spagna nei loro ricorsi iniziali al Tribunale di primo grado del’Ue, con la richiesta di annullamento dei concorsi.
La Corte Ue conferma che la Commissione non ha dimostrato come la limitazione della scelta della seconda lingua fosse giustificata dall’interesse del servizio affinché le persone neoassunte siano immediatamente operative.
Le sentenze emesse dal Tribunale di primo grado il 9 settembre 2020 avevano annullato due bandi di concorso generale dell’Epso per: 1) la costituzione di elenchi di riserva di amministratori nel settore dell’audit; e 2) la costituzione di elenchi di riserva di amministratori incaricati di funzioni di investigatori e di capi di gruppi di investigatori nei settori delle spese dell’Unione, della lotta alla corruzione, delle dogane e del commercio, del tabacco o delle merci contraffatte.
I bandi dei concorsi Epso precisavano che i candidati dovevano avere un livello minimo C1 in una delle 24 lingue ufficiali dell’Ue (lingua 1), nonché un livello minimo B2 nella lingua francese, o inglese, o tedesca (lingua 2), qualificate come le principali lingue di lavoro delle istituzioni dell’Unione.
Nei loro ricorsi, l’Italia e la Spagna avevano contestato sia la legittimità della limitazione della scelta della seconda lingua che la possibilità di usare solo francese, inglese o tedesco come lingua di comunicazione tra i candidati e l’Epso.
Accogliendo i ricorsi dell’Italia e della Spagna, il Tribunale aveva rilevato che la limitazione al francese, all’inglese o al tedesco della scelta della seconda lingua costituisce, in sostanza, una disparità di trattamento dei candidati fondata sulla lingua, non oggettivamente giustificata dalla principale ragione addotta nei bandi di concorso, ossia la necessità che gli amministratori assunti siano immediatamente operativi.
La Corte di Giustizia oggi ha respinto le impugnazioni della Commissione e confermato le decisioni del Tribunale. Secondo la Corte, una limitazione di scelta come quella contestata da Italia e Spagna dovrebbe essere oggettivamente giustificata dall’interesse del servizio, basata su criteri chiari, oggettivi e prevedibili, idonea a soddisfare reali esigenze e proporzionata a queste stesse esigenze.
La Corte ha confermato le conclusioni del Tribunale secondo cui la Commissione non aveva dimostrato che la limitazione della scelta della seconda lingua per i candidati fosse oggettivamente giustificata e proporzionata all’obiettivo di assumere amministratori immediatamente operativi.
In particolare, il Tribunale aveva rilevato come la condizione richiesta della conoscenza delle lingue francese o tedesca non fosse maggiormente giustificata della conoscenza di un’altra lingua dell’Unione. Implicitamente, questo sembra indicare che sarebbe stato invece giustificabile e meno discriminatorio limitare la condizione della seconda lingua alla sola conoscenza dell’inglese.
La Corte ha confermato che gli elementi di prova forniti dalla Commissione e relativi alla sua prassi interna in materia linguistica non giustificano la limitazione della scelta della seconda lingua alle tre indicate, alla luce delle specificità funzionali dei posti da coprire contemplati dai bandi di concorso. Questi elementi, secondo la Corte, non permettono infatti di inferire che tutte e tre le lingue qualificate come “lingue procedurali” siano effettivamente utilizzate dai servizi della Commissione, della Corte dei conti e dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) nel loro lavoro quotidiano.

Auto, Gentiloni: su stop termiche ci sarà verifica di fattibilità

Auto, Gentiloni: su stop termiche ci sarà verifica di fattibilità

C’è clausola di revisione. Ma importante dare orizzonte a imprese

Roma, 16 feb. (askanews) – La proposta di accelerazione sul taglio delle emissioni e lo stop alle auto con propulsori termini del Parlamento europeo “prevede una clausola di revisione a un certo punto, per verificare se i livelli di sviluppo delle reti siano tali da confermare l’obiettivo 2035”. Lo ha rilevato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, durante una conferenza stampa assieme ai vertici di Cdp, rispondendo ad una domanda sul tema, dopo il coro di preoccupazioni e proteste che innanzitutto dal settore dell’auto e delle componentistica, molto rilevante in Italia, ha seguito il recente voto del Parlamento europeo.
In particolare nel mirino delle critiche vi è il termine per l’abbandono della produzione di motori a benzina e diesel, con i nuovi veicoli che dovrebbero unicamente essere elettrici o a idrogeno. Secondo diverse associazioni gli obiettivi fissati non sono realizzabili nei tempi previsti, specialmente per le eventuali reti di distribuzione di idrogeno.
Questo obiettivo è stato in realtà deciso “due anni fa – ha detto Gentiloni – è un obiettivo che sarà verificato nella sua fattibilità. Ma è molto importante per le imprese dare un orizzonte. Non possiamo improvvisare, dobbiamo dare alle imprese la certezza di un orizzonte: penso che sia molto importante – ha detto -. Poi, ovviamente, ho pieno rispetto delle opinioni dei diversi governi, e questo farà parte della dialettica nel Consiglio europeo”.
Quanto agli aiuti all’industria “certamente ci sono, c’è un volume enorme di investimenti, ciascuno dei programmi dedica una parte molto consistente al sostegno ai veicoli elettrici – ha detto Gentiloni – alla mobilità sostenibile. Solo uno dei programmi ha 250 miliardi di euro dedicati alla transizione verde una parte consistente di questi è per la mobilità”.
“L’esistenza di sostegni ovviamente non cancella la difficoltà della sfida, perchè sappiamo benissimo che comporta grandi trasformazioni, soprattutto nella componentistica e sappiamo quanto sia importante per l’Italia. E’ una sfida che il paese e che l’Ue devono prendere nelle mani. Ci saranno delle difficoltà ma ci saranno anche delle opportunità straordinarie di lavoro – secondo il commissario Ue -. Vogliamo essere trascinati da questa vicenda o vogliamo esserne protagonisti? Penso che faccia benissimo l’Ue a voler essere protagonista”.

Il Design, ambito collaborazione privilegiato tra Italia e Spagna

Il Design, ambito collaborazione privilegiato tra Italia e SpagnaRoma, 16 feb. (askanews) – L’Ambasciata d’Italia a Madrid ritiene che il design costituisca un ambito di collaborazione privilegiato tra l’Italia e la Spagna.
L’Ambasciatore d’Italia in Spagna Riccardo Guariglia ha evidenziato come “le priorità collegate al design, nella cornice delle relazioni tra Italia e Spagna, attualmente sono: la promozione del Made in Italy e delle aziende italiane; la valorizzazione dei giovani talenti spagnoli e il collegamento con le realtà produttive italiane; la promozione del Salone del Mobile, di Euroluce, della Triennale di Milano. Molti temi che saranno sviluppati in questo ventaglio di iniziative sono peraltro affini ai contenuti della candidatura di Roma a Expo 2030”.
Le azioni che sotto l’impulso dell’Ambasciata saranno promosse sono, nell’ordine: a) la conclusione della quarta edizione del concorso sul design promosso dalla stessa Ambasciata; b) l’adesione al Madrid Design Festival; c) l’Italian Design Day, che sarà curato a Madrid dalla CEO e Presidente di Artemide Carlotta de Bevilacqua; d) la partecipazione dell’Italia a Casa Decor; e) l’organizzazione o sostegno a mostre che siano focalizzate sui temi dell’ambiente e della sostenibilità; f) la Barcellona Design Week; g) la Settimana della cucina italiana (terza settimana di novembre). Si tratta di un programma, alla cui realizzazione collaborano il Consolato Generale a Barcellona, l’Ufficio ICE di Madrid e i due Istituti italiani di cultura di Madrid e Barcellona.
La valorizzazione del talento giovanile passa principalmente dal concorso “ITmakES design”, giunto alla quarta edizione e promosso dall’Ambasciata in collaborazione con la Rivista Interni Magazine, il Collegio Ufficiale degli Architetti di Madrid – COAM, l’Associazione dei designer di Madrid – Dimad, l’Associazione del Design industriale di Barcellona (Adi-fad) e l’Associazione dei designer della Comunità Valenziana (ADCV). La Commissione esaminatrice, integrata anche da ADI e Federlegno, ha stabilito i 5 progetti vincitori che saranno annunciati in occasione di una tavola rotonda che l’Ambasciata d’Italia organizza all’ILE assieme alla rivista Interni il prossimo 23 febbraio alle 19:00.
Nell’ottica di stabilire ulteriori ponti tra Italia e Spagna l’Ambasciata ha deciso di sostenere il Madrid Design Festival – MDF (7 febbraio-9 aprile 2023), una scelta ritenuta strategica per promuovere la presenza a Madrid di numerosi architetti, designer e operatori italiani, tra cui il Presidente della Triennale di Milano Stefano Boeri che riceverà un premio del Festival il 16 febbraio, realizzando il giorno seguente un intervento dal titolo “Ossessione verde”. Ulteriori professionisti italiani, saranno coinvolti in alcune tavole rotonde che si organizzeranno presso l’ILE: Maria Cristina Didero, già direttrice di Design Miami, il 15 febbraio (“Puntos de encuentro: el lenguaje universal de los comisarios. Explorando una profesión”) e Marco Tabasso, Piergiorgio Robino, Patrick Abbattista il 18 febbraio (“Changing the game: New playgrounds, new rules, new players in interior design”). L’Ambasciata sostiene, inoltre, la mostra “Madre Natura” presso il Fernan Gomez Centro Cultural de la Villa. L’esposizione, che sarà visitabile sino al 9 aprile, presenta, tra le altre, una imponente opera (“Plasticity”) di 3,6 metri di altezza, realizzata, con la tecnica della stampa in 3D, dell’architetto Niccolò Casas e già esposta alla Biennale di Venezia, e, lungo il percorso espositivo, una lampada di Chiara Vinci, vincitrice della terza edizione del concorso “ITmakES design”, ed un insieme di cactus (“Pure plants”), a cura dell’architetto italiano Carmelo Zappulla, basato a Barcellona, realizzati con materiale speciale in grado di assorbire la CO2.
Il 9 marzo si celebrerà la settima edizione dell’Italian Design Day, una rassegna periodica che quest’anno si concentrerà in tutto il mondo sul tema “la qualità che illumina”. A Madrid la protagonista sarà Carlotta de Bevilacqua, CEO di Artemide, che interverrà in più di una Università spagnola per un dialogo sul design con i giovani. Un altro punto di forza in Spagna ai fini della collaborazione bilaterale è ovviamente costituito dalle Scuole di design collegate all’Italia, segnatamente le tre sedi dello IED a Madrid, Barcellona e Bilbao, a cui si è recentemente aggiunto l’istituto LABA a Valencia, prima sede all’estero della Libera Accademia di Belle Arti (presente a Brescia, Trento, Rimini e Firenze).
Pochi giorni dopo la conclusione del MDF, l’Italia sarà nuovamente protagonista sulla scena madrilena partecipando per il secondo anno consecutivo a Casa Decor (13 aprile-28 maggio), grazie all’agenzia ICE e con il convinto sostegno dell’Ambasciata d’Italia a Madrid. In concreto, uno spazio, all’interno di un edificio ubicato nella prestigiosa Calle Serrano, sarà arredato da oltre 20 aziende italiane ed allestito dall’architetta d’interni Beatriz Silveira (http://www.beatrizsilveira.com).
Ulteriori momenti rilevanti per il design italiano in Spagna potranno essere la Barcellona Design Week (16-27 ottobre; l’edizione di quest’anno edizione sarà curata dall’italiano Alessandro Manetti) e, come nel 2022, la Settimana della cucina italiana nel mondo a novembre, con i riflessi che essa potrà avere anche nel campo del design.

Milano-Cortina, cominciati monitoraggi per rifacimento pista bob

Milano-Cortina, cominciati monitoraggi per rifacimento pista bobMilano, 16 feb. (askanews) – Sono stati avviati negli scorsi giorni, come da cronoprogramma, i monitoraggi ambientali in località Ronco di Cortina d’Ampezzo funzionali all’apertura dei cantieri per la demolizione selettiva e ricostruzione della pista da bob Eugenio Monti. A comunicarlo è il sindaco della cittadina bellunese, Gianluca Lorenzi, in accordo con il Commissario di Simico (Società Infrastrutture Milano Cortina) Luigivalerio Sant’Andrea che sovrintende alla realizzazione delle opere dei Giochi olimpici invernali del 2026.
Si tratta, appunto, del primo stralcio funzionale dell’intervento di riqualificazione della pista che fu protagonista dei Giochi del 1956 e relativo alla demolizione selettiva del tracciato esistente. Primo passaggio questo che, una volta concluso, porterà poi a successivi lavori finalizzati alla piena realizzazione del nuovo Sliding centre. Una volta completati i monitoraggi, è previsto che l’intervento di demolizione prenda avvio il 28 febbraio.
L’ntervento mira a preservare le condizioni morfologiche e altimetriche del sedime della pista storica, profondamente radicata all’interno di un palinsesto fortemente identitario per la comunità locale, salvaguardando sia il “patrimonio materiale” costituito dai manufatti esistenti e dalle porzioni del tracciato del sedime storico inserite nel contesto paesaggistico, sia il “patrimonio immateriale” delle memorie di accadimenti sportivi di importanza mondiale.
“Finalmente il primo passo concreto verso la realizzazione delle opere funzionali a Milano – Cortina 2026 – ha commentato il sindaco Gianluca Lorenzi – attendevamo con impazienza il concretizzarsi di tanti sforzi progettuali e programmatici. Cortina comincerà a cambiare volto nel prepararsi ai prossimi Giochi invernali e l’attenzione per la preservazione della memoria storica di Cortina 1956 è il giusto passo verso lo sviluppo sportivo, turistico e identitario del nostro territorio”.
“Desidero esprimere il mio plauso per la puntualità e l’efficacia di Simico che, insieme ai tecnici, agli uffici e a tutta l’Amministrazione del Comune di Cortina d’Ampezzo hanno svolto un lavoro eccellente verso la cantierizzazione di quest’opera e stanno continuando in un’ottica sinergica sul prosieguo dei risultati futuri: sono certo che tutte le opere necessarie ad un corretto svolgimento delle Olimpiadi e per un rinnovamento complessivo di Cortina saranno portate a termine nei tempi utili” ha concluso il sindaco.

La Thatcher assolta dalla giuria popolare della Storia a Processo

La Thatcher assolta dalla giuria popolare della Storia a ProcessoMilano, 16 feb. (askanews) – Margaret Thatcher è innocente. Questo è il verdetto finale espresso a larga maggioranza dalla giuria popolare ieri sera, al Teatro Filodrammatici a Milano, al termine del processo alla Lady di Ferro, a dieci anni dalla sua scomparsa, imputata del format “La Storia a Processo!”, ideato e curato da Elisa Greco.
I capi di imputazione a carico di Margaret Hilda Roberts in Thatcher, Baronessa di Kesteven, nata a Grantham, il 13 ottobre 1925, conosciuta anche come Iron Lady:
“Perché – in qualità di primo ministro del Regno Unito dal 1979 al 1990 – svolgendo il mandato in modo imperialista e “machista” – le donne, che certamente avrebbero fornito un contributo di ragionevolezza, sono state sempre escluse dal Consiglio dei Ministri – respingendo le ripetute proposte di mediazione dell’allora presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan, e dei governi di Brasile e Messico nonché di altri paesi dell’America Latina, ma potendo fare affidamento sull’appoggio politico, oltre che logistico, del Cile di Pinochet, mobilitò la flotta britannica nel Sud dell’Atlantico (inviandola a oltre 13 mila chilometri di distanza), per difendere la sovranità della Corona sulle isole Malvinas, situate sulla piattaforma continentale sudamericana, a 500 chilometri dalla costa orientale dell’Argentina, così scatenando, senza dichiararla, una guerra sanguinosa, che provocò la morte di 649 argentini, 255 inglesi e tre abitanti delle isole: una guerra tipicamente coloniale alla fine del XX secolo”.
“Nel dibattimento processuale – spiega la curatrice Elisa Greco – si è partiti dall’operazione militare condotta nelle isole Malvinas per poi ripercorrere la sua carriera e rileggere la sua politica economica. Un’analisi tra luci e ombre del suo lungo mandato governativo, in quanto è stata la prima donna Primo Ministro del Regno Unito, per ben tre mandati, la cui azione, cosi come la sua figura cosi controversa, ritornano ad essere di grande attualità. Alla fine il pubblico ha scelto di assolverla”.
Sul palcoscenico del teatro si sono confrontate con passione le tesi contrapposte dell’accusa e della difesa, moderate dal magistrato Claudio Galoppi, Consigliere Corte di Appello Milano, nel ruolo del Presidente della Corte. Il magistrato Eugenio Fusco, Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Milano, nel ruolo del Pubblico Ministero, con piglio determinato ha cercato di dimostrare la colpevolezza dell’imputata anche grazie alla testimonianza dello scrittore argentino Adrian Bravi, che nel suo libro “Sud 1982” racconta l’assurdità dell’operazione militare condotta nelle isole Malvinas con gli occhi delle giovani reclute, carne da macello, per combattere una guerra folle, voluta dalla dittatura in cerca di consenso popolare. L’avvocato matrimonialista Laura Cossar ha brillantemente difeso la Thatcher grazie ai numerosi documenti storici mostrati alla corte, come la corrispondenza tra il primo ministro inglese e il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, e grazie alla testimonianza di Michela Cella, professoressa di politica economica Università di Milano Bicocca, che ha dimostrato, numeri alla mano, l’importanza della figura politica dell’imputata, prima donna a guidare un governo in Occidente, che, con il suo esempio, ha contribuito a incrementare la partecipazione delle donne alla vita politica e nei ruoli apicali.
Inoltre, come consulente della Corte, è intervenuta Elisabetta Rosaspina, in collegamento da Parigi, giornalista del Corriere della Sera, autrice del libro “Margaret Thatcher, biografia della donna e della politica”, per illustrare il ruolo politico dell’imputata nella scena internazionale e le conseguenze delle sue scelte sull’opinione pubblica inglese.
Al centro della scena l’imputata Margaret Thatcher, interpretata da Silvia Sciorilli Borrelli, giornalista corrispondente dall’Italia per il Financial Times, ha rivendicato con orgoglio il suo operato, sia sul fronte politico internazionale, sia dal punto di vista personale, in quanto donna.
Al termine del dibattimento il pubblico in sala ha votato esprimendo una netta maggioranza a favore dell’imputata, che è stata, quindi, assolta da ogni capo d’imputazione.