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Autore: Redazione StudioNews

Regeni, un testimone: l’ho visto sfinito dalla tortura, bendato e ammanettato

Regeni, un testimone: l’ho visto sfinito dalla tortura, bendato e ammanettatoRoma, 19 nov. (askanews) – “Ho visto Giulio Regeni che usciva dall’interrogatorio, sfinito dalla tortura. Era tra due carcerieri che lo portavano a spalla. Lo stavano riportando alle celle. Non era nudo, indossava degli abiti. Ho visto un altro detenuto con segni di tortura sulla schiena. A volte davano ai prigionieri altri vestiti, indossati da altri”. Così ha detto un ex detenuto palestinese in un video di Al Jazeera e acquisito agli atti nel processo per l’omicidio del giovane ricercatore universitario.


Nel corso dell’udienza, davanti ai giudici della corte d’assise di Roma, parte del reportage è stato trasmesso in aula. “Ho visto Giulio Regeni il 29 gennaio 2016, tra il pomeriggio e la sera – ha detto il testimone – Mentre usciva dalla palazzina del carcere e dalla palazzina dove sono le celle. Passando nel corridoio, diretto al luogo dove avveniva l’interrogatorio. C’erano anche ufficiali che non avevo mai visto prima. Giulio era ammanettato con le mani indietro, con gli occhi bendati. Era a circa 5 metri da me. Indossava una maglietta bianca, pantalone larghi e blue scuro”. Secondo quanto spiegato dal palestinese chi interrogava Giulio, oltre a diversi ufficiali, c’era anche un colonnello specializzato in psicologia. “Insistevano molto con la domanda ‘Giulio dove hai imparato a superare le tecniche per affrontare l’interrogatorio’. Ricordo più volte questo interrogativo, pure in dialetto egiziano. Non so se Giulio ha risposto a meno. Insistevano molto su questo punto, erano nervosi. Usavano la scossa elettrica e lo torturavano con la corrente elettrica. La lingua usata per interrogare Giulio era l’arabo od il dialetto egiziano”.


“Dove hai conseguito il corso anti interrogatorio?”. Quella domanda non è stata dimenticata dal palestinese. “La continuavano a ripetere. Non c’era nessun contatto con il mondo esterno: la sensazione era quella di stare in una specie di sepolcro. Siamo stati sequestrati, detenuti e poi liberati senza un perché. Non ho mai avuto un processo”.

Nella “Top 100” 2024 di “Wine Spectator” venti vini italiani

Nella “Top 100” 2024 di “Wine Spectator” venti vini italianiMilano, 19 nov. (askanews) – Nella “Top 100” 2024 dell’importante rivista specializzata statunitense “Wine Spectator”, che ha visto la vittoria del “Cabernet Sauvignon Puente Alto Puente Alto Vineyard 2021” della cilena Vina Don Melchor, seguito dal “Cabernet Sauvignon Napa Valley Georges de Latour Private Reserve 2021” della californiana Beaulieu Vineyard, i vini dei produttori italiani sono complessivamente venti, numero che fa del nostro Paese quello più rappresentato dopo gli Stati Uniti. Più che Italia bisognerebbe più correttamente dire però Toscana, dato che son ben 14 le etichette che provengono da questa regione, tra cui quattro di Chianti Classico e altrettante di Brunello di Montalcino.


Al terzo posto si è classificato il “Tignanello 2021” di Marchesi Antinori, seguito al nono dal “Barolo Albe 2020” di G.D. Vajra, al 13 dal “Chianti Classico Berardenga Riserva 2021” di Fattoria di Felsìna, al 15 dal “Brunello di Montalcino 2019 di Caprili”, al 18 dal “Bolgheri Superiore Piastraia 2021” di Michele Satta, e al 19 dal “Brunello di Montalcino 2019” di La Fiorita. A seguire, al 22esimo posto il “Brunello di Montalcino Pelagrilli 2019” di Siro Pacenti, al 24esimo il “Chianti Classico Il Grigio Riserva 2021” di San Felice, al 28esimo “Brunello di Montalcino 2019″ di Castello Romitorio, al 33esimo l’”Alto Adige Pinot Grigio 2023” di Elena Walch, al 35esimo “I Sodi di San Niccolò Igt Toscana 2020” di Castellare di Castellina, al 37esimo il “Chianti Classico 2021” di Vallepicciola. Oltre le prime quattro decine, troviamo la “Barbera d’Alba La Gemella 2022” di Giovanni Viberti (42), il “Nero D’Avola Lagnusa 2022” di Feudo Montoni (44), il “Saffredi 2021” di Fattoria Le Pupille (46), il “Cabernet Sauvignon Santa Cristina Igt Toscana 2022” di Santa Cristina (49) e il “Chianti Classico Gaiole Colledilà Gran Selezione 2021” di Ricasoli (50), il “Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Casal di Serra 2022” di Umani Ronchi (60), il “Soave Classico Otto 2022” di Prà (70) e la “Vernaccia di San Gimignano Tradizionale 2022” di Montenidoli (85).


Una curiosità: secondo quanto riportato da “Wine Spectator” il “Cabernet Sauvignon Santa Cristina Igt Toscana 2022” di Santa Cristina e la “Barbera d’Alba La Gemella” di Giovanni Viberti sono i vini meno cari presenti in questa classifica. Il primo viene infatti indicato con un prezzo di 12 dollari e il secondo di 17 dollari, ma in generale le nostre bottiglie segnalate evidenziano un buon rapporto qualità-prezzo. Da segnalare infine l’”Otto” di Prà che torna nella “Top 100” per la seconda volta dopo il 2018, non solo come unico Soave ma anche come unico vino veneto presente.

Ue-Nato, De Meo (DNAT): rafforzare legami e rinnovare difesa europea

Ue-Nato, De Meo (DNAT): rafforzare legami e rinnovare difesa europeaRoma, 19 nov. (askanews) – E’ necessario “rinnovare urgentemente” la “difesa europea” e “intraprendere iniziative mirate a potenziare la capacità di deterrenza della Nato”. Il suo compito è proprio quello di raccordo tra il Parlamento Europeo e l’Alleanza. Tra sfide e prospettive future, parla ad askanews Salvatore De Meo, presidente della Delegazione per le relazioni con l’Assemblea parlamentare della Nato (DNAT).


Quali le sfide e le prospettive per il suo nuovo ruolo di collegamento con la NATO? “L’attuale quadro geopolitico mondiale – sottolinea De Meo – ci pone di fronte a sfide molto impegnative, che hanno spinto gli Stati UE e la NATO a prendere coscienza della necessità di rinnovare urgentemente la difesa europea, invertendo 30 anni di sotto-investimento, e di intraprendere iniziative mirate a potenziare la capacità di deterrenza della NATO. A tal fine, il rafforzamento del partenariato UE-NATO è diventato uno strumento necessario, e la Delegazione DNAT, della quale sono Presidente, rappresenta espressione fondamentale della diplomazia parlamentare del PE, con il chiaro messaggio che il Parlamento europeo intende assumere un ruolo sempre più attivo a sostegno dell’Alleanza”.


“I cittadini UE – prosegue De Meo – oggi non percepiscono il valore della NATO la cui sigla richiama immediatamente la dimensione bellica. Noi dobbiamo invece dimostrare e sensibilizzare i cittadini sulla funzione e sull’impegno prioritario della NATO nella promozione e ricerca della pace. E’ importante spiegare il principio della deterrenza intesa come condizione per la quale i potenziali “avversari” devono avere consapevolezza della capacità difensiva dell’Alleanza a fronte di loro eventuali attacchi. Credo che in aggiunta alle scelte ambiziose della scorsa legislatura – mi riferisco alla transizione verde e digitale che mi auguro si caratterizzino con un approccio pragmatico – l’Ue non può non vedere la costruzione di una politica estera e di difesa comune. E’ evidente che anche per questa sfida complessa è necessario un ripensamento della governance, che permetta all’UE di essere in grado di reagire tempestivamente rispetto alla velocità con cui oggi alcuni scenari avvengono”. Quali azioni è possibile intraprendere per favorire il dialogo e la pace in Medio Oriente e Ucraina? In tal senso che ruolo può giocare la Nato?


“Per la NATO – risponde De Meo – l’Ucraina rappresenta la prima priorità: occorre supportare l’Ucraina in diversi modi. Bisogna intensificare i rapporti con il parlamento ucraino: loro hanno sempre partecipato attivamente alle riunioni dell’Assemblea Parlamentare NATO. Deve esserci anche un supporto di tipo politico e diplomatico, oltre che militare, che consenta quel necessario processo riformatore di cui l’Ucraina ha bisogno per il suo ingresso nell’UE. Anche il Medio Oriente è oggetto di costante attenzione da parte della NATO, dove spesso i conflitti hanno evidenziato il concetto di difesa collegato al potenziamento degli armamenti. Anche qui la NATO vuole sottolineare, ancora una volta, l’importanza della diplomazia come principale strumento di risoluzione di controversie internazionali”. Quali sono i principali obiettivi che si è posto per questa sua nuova attività di ponte tra Eu-Italia e Nato?


“Come già accennato, la Delegazione DNAT nell’attuale contesto geopolitico – sottolinea il presidente – risulta indispensabile per avviare il complesso processo di definizione di una politica estera e di difesa comune. La nomina di un commissario dedicato alla Difesa è l’inizio di una nuova fase dell’UE nella quale bisogna sostenere di pari passo sia le azioni finalizzate alla capacità difensiva dell’Unione europea, attraverso politiche industriali specifiche, ma anche quelle diplomatiche che restano prioritarie nella costruzione di un complessivo concetto di difesa che integri la capacità bellica e deterrenza con autorevoli e credibili relazioni internazionali atte a garantire la pace e gestire ogni forma di crisi geopolitica”. “In tale ottica – conclude De Meo – come Presidente della Delegazione UE presso la NATO, intendo rafforzare le relazioni tra le due assemblee parlamentari e questo potrà essere favorito dal prossimo riconoscimento di uno ‘status’ diverso e specifico al Parlamento europeo che, in base ad una proposta di modifica dello Statuto in via di approvazione, verrà riconosciuto come ‘partner’, alla stregua di Paesi candidati all’adesione NATO come Ucraina, Georgia e Bosnia. Questo garantirà al Parlamento europeo, oltre agli attuali diritti, anche nuovi ‘poteri’, come quello di presentare emendamenti tramite il Presidente della Delegazione DNAT e di partecipare alle varie missioni delle Commissioni dell’Assemblea Parlamentare della NATO nelle quali poter dare il proprio contributo propositivo. Inoltre, a supporto degli attuali sforzi per accrescere il ruolo del PE, la Delegazione DNAT proporrà di ospitare, nella sede del parlamento di Bruxelles, diversi incontri e seminari ma soprattutto di programmare, per la prima volta nella storia, una sessione dell’Assemblea Parlamentare NATO”. Di Serena Sartini

Liguria, Berrino (FdI): buon lavoro alla giunta Bucci

Liguria, Berrino (FdI): buon lavoro alla giunta BucciRoma, 19 nov. (askanews) – “Auguro un buon lavoro alla nuova giunta Bucci, ai nuovi assessori Simona Ferro e al mio concittadino e amico di lungo corso Luca Lombardi oltre che ai consiglieri eletti di Fratelli d’Italia. Che il vostro impegno sia fonte di crescita e progresso per la nostra regione, con serietà, dedizione e passione al servizio della comunità. Un buon inizio per un cammino che auguro fruttuoso e ricco di successi”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Gianni Berrino.

Regionali, AVS: Renzi incompatibile con programmi coalizione

Regionali, AVS: Renzi incompatibile con programmi coalizioneRoma, 19 nov. (askanews) – “Questo paese è interessato alla proposta politica, come ogni paese normale, le persone sono interessate a questo, a come risolvere i loro problemi: di questo vogliamo parlare, la discussione sulla geometria delle alleanze interessa poco o niente”. Così Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, ha commentato le parole di Matteo Renzi a proposito della necessità che Italia viva non sia esclusa dalla coalizione di centrosinistra, altrimenti a suo giudizio destinata alla sconfitta come in Liguria.


Nel corso di una conferenza stampa con il suo partner in Alleanza Verdi Sinistra, il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, Fratoianni ha spiegato, parlando del risultato delle elezioni regionali in Emilia Romagna e Umbria, che “sui temi su cui si è vinto, come la sanità, o il fatto che su un bando regionale si indichi che il vincitore non possa pagare salari inferiori a 9 euro l’ora, sulla messa in sicurezza del territorio, sulla politica energetica, i profili programmatici che mette in campo il senatore Renzi sono molto diversi. Questo fa testo, per noi questa discussione finisce qui, è una discussione ombelicale in cui ognuno parla di se stesso ma non parla al Paese”. “Ho visto – ha commentato dal canto suo Bonelli – che Calenda ha chiesto un confronto sui numeri a proposito del nucleare. Siamo pronti a confrontarci sui numeri ma il piano programmatico di chi era contrario al ponte sullo Stretto e poi ha cambiato idea, contrario al nucleare, contrario alle trivellazioni e poi ha cambiato idea, è un impianto programmatico incompatibile col nostro. Non è un problema di veti”.


“Renzi dice sì al nucleare e sì al ponte? Mi pare evidente che si tratta di un impianto programmatico non compatibile non solo con AVS ma anche con Pd e M5S”, ha ribadito Bonelli.

Rutte nomina Shekerinska sua vice: crede davvero nella NATO

Rutte nomina Shekerinska sua vice: crede davvero nella NATOMilano, 19 nov. (askanews) – Il segretario generale della NATO Mark Rutte ha deciso di nominare Radmila Shekerinska dalla Macedonia del Nord vice segretario generale. “Sono felice di annunciare la nomina di Radmila Shekerinska come prossimo vice segretario generale. È una persona che crede davvero nella NATO, conosce il lavoro che serve per l’adesione all’Alleanza, e cosa significa essere un membro a pieno titolo. Non vedo l’ora di lavorare con lei mentre assume questo ruolo vitale”, ha aggiunto.


Shekerinska è stata in precedenza vice primo ministro per l’integrazione europea e ministro della difesa della Macedonia del Nord, anche in vista del paese che entra a far parte dell’Alleanza NATO nel 2020. Lei prenderà il suo posto entro la fine dell’anno. Immediate “le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro” dal ministro della Difesa Guido Crosetto su X. “L’Italia, tra i protagonisti dell’Alleanza, continuerà a operare per la stabilità internazionale, a rafforzare la cooperazione tra Paesi e garantire sicurezza e difesa a 360 gradi”, ha scritto.

Meloni: Musk ha costretto la sinistra a difendere la sovranità

Meloni: Musk ha costretto la sinistra a difendere la sovranitàRio de Janeiro, 19 nov. (askanews) – “Penso che le parole del presidente Mattarella” su Musk “siano state importanti, sono sempre contenta quando sento difendere la sovranità contro le ingerenze e mi sorridere la sinistra che si straccia le vesti contro le ingerenze quando ha campagne elettorali chiedendo a Scholz di dire come votare o chiedendo all’Ue di aprire una procedura di infrazione. Tra le tante imprese che Elon Musk ha a casa c’è anche quella di costringere la sinistra a difendere la sovranità nazionale”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti a Rio de Janeiro.

Violenza donne, Meloni: immigrazione illegale incide, come la cultura

Violenza donne, Meloni: immigrazione illegale incide, come la culturaRio de Janeiro, 19 nov. (askanews) – “Il tema della violenza sulle donne è un tema che siamo purtroppo di là da risolvere. Le cause di questa violenza che continua vanno affrontate tutte quante. Ci sono sicuramente dei dati che parlano anche di un’incidenza significativa dell’immigrazione illegale di massa su questa materia”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rispondendo ai giornalisti che le chiedevano un commento sulle parole del ministro Valditara.


“E’ una delle ragioni – ha aggiunto – per le quali l’Italia lavora per fermare l’immigrazione illegale di massa e continuerà a lavorare per fermare l’immigrazione illegale di massa. Credo che ci siano anche delle ragioni culturali che noi dobbiamo continuare a combattere, che per paradosso aumentano la violenza sulle donne mentre le donne acquisiscono più spazio. Questo è qualcosa che deve sicuramente farci riflettere, però sicuramente il governo è impegnato a 360 gradi per combattere una piaga rispetto alla quale non possiamo indietreggiare minimamente o girarci dall’altra parte”.

Meloni: spiace per Umbria, cittadini hanno sempre ragione

Meloni: spiace per Umbria, cittadini hanno sempre ragioneRoma, 19 nov. (askanews) – “I cittadini hanno sempre ragione. Sono dispiaciuta in particolare dalla non conferma del governo in Umbria, ma ho voluto fare il mio in bocca al lupo ai due presidenti eletti. Ho letto ricostruzioni surreali sul mio giudizio su Tesei: ha lavorato bene, l’ho sostenuta e lo rivendico. I cittadini hanno scelto un’altra parte, ne prendiamo atto e faremo le nostre valutazioni. Biosgna sempre ascoltare i cittadini” ma “sono ancora molto ottimista sul consenso dei cittadini. Ogni tanto fa anche bene perdere per mantenere i piedi per terra”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti a Rio de Janeiro, a margine del G20, del voto in Umbria e in Emilia Romagna.

Umbria, volti nuovi e non in Consiglio. Debacle Lega da 8 a 1 consigliere

Umbria, volti nuovi e non in Consiglio. Debacle Lega da 8 a 1 consiglierePerugia, 19 nov. (askanews) – Dodici consiglieri alla maggioranza, otto all’opposizione. Il Pd avrà ben nove consiglieri ovvero la capogruppo uscente Simona Meloni, il segretario regionale Tommaso Bori, Cristian Betti, Francesco De Rebotti, Sarah Bistocchi, Stefano Lisci, Francesco Filipponi, Letizia Michelini e Maria Grazia Proietti.


Un seggio a testa per M5s con Luca Simonetti, Umbria domani Proietti presidente con Biancamaria Tagliaferri, e Avs con Fabrizio Ricci, Alleanza Verdi e sinistra.     Nel centrodestra Fdi avrà tre consiglieri: l’assessore uscente Paola Agabiti, la presidente dell’Aula Eleonora Pace e Matteo Giambartolomei. Forza Italia elegge il campione di preferenze Andrea Romizi, forte di oltre 10 mila voti, e la presidente della Provincia di Terni Laura Pernazza. Debacle della Lega che, oltre a Tesei, passa da otto a un solo consigliere, l’assessore uscente Enrico Melasecche. Per Tesei presidente entra Nilo Arcudi.