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Autore: Redazione StudioNews

Newsweek: il Gemelli migliore ospedale d’Italia, 38° nel mondo

Newsweek: il Gemelli migliore ospedale d’Italia, 38° nel mondoRoma, 2 mar. (askanews) – Il Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs si conferma per il terzo anno consecutivo il “migliore ospedale d’Italia”, secondo la classifica stilata dal magazine americano Newsweek in collaborazione con Statista Inc. pubblicata oggi. Una conferma di eccellenza che si ritrova anche nella classifica “mondo” dove il Gemelli si attesta al 38° posto generale cioè nella ristretta cerchia dei migliori ospedali internazionali. Sono solo 5 gli ospedali italiani nella top 100 mondiale e 13 nella top 250 secondo il ranking stilato da un board di esperti internazionali. Nell’edizione 2023 dei World’s best hospitals sono stati esaminati oltre 2.300 ospedali di 28 nazioni.
Ancora un anno difficile da affrontare negli ospedali, per la ‘coda’ del Covid, alla quale si è aggiunta la crisi energetica e la guerra russo-ucraina. Ma la qualità nell’offerta assistenziale offerta a tutta la popolazione non ha subito arretramenti, anzi il Gemelli – evidenzia una nota – ha continuato ad assicurare innovazione ed eccellenza nelle cure.
“Siamo davvero molto felici della conferma del nostro ranking e in particolare di essere ancora al vertice delle strutture ospedaliere nazionali – dichiara il Presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, Avv. Carlo Fratta Pasini -. L’attuale congiuntura offre straordinarie prospettive di crescita ulteriore sia nelle attività cliniche che in quelle di ricerca, ma anche severe preoccupazioni per l’aumento dei costi e per i limiti e i vincoli all’accesso ai fondi pubblici da parte di un ente come il nostro, che viene riduttivamente considerato di natura privatistica, nonostante il carattere non profit, la missione rivolta a tutti i bisognosi di cure e l’approccio cristiano alle persone malate”.
“Il singolare ruolo del Gemelli – prosegue il Presidente Fratta Pasini – , che da un lato si fa carico di oltre un quinto dei bisogni sanitari dei cittadini del Lazio, specie di quelli a complessità più elevata, e dall’altro riesce a superare nella qualità delle cure ogni altra struttura sanitaria nazionale, deve trovare adeguato riconoscimento e sostegno sia presso il nuovo governo regionale che presso quello nazionale. Siamo fiduciosi che ciò spossa avvenire in tempi ragionevoli e particolarmente grati della benevola attenzione e della considerazione che ci viene dimostrata”.
“È con legittimo orgoglio e grande soddisfazione che abbiamo appreso i risultati della nuova classifica di Newsweek – afferma il Direttore Generale della Fondazione Policlinico Gemelli, Prof. Marco Elefanti -. Condivido questa bella notizia con l’intera comunità del Gemelli e dell’Università Cattolica, cui esprimo sentimenti di grande gratitudine per l’impegno quotidiano nel garantire le migliori cure a tutte le persone che si rivolgono con fiducia al nostro Ospedale. Il raggiungimento di risultati di questo livello su scala internazionale non può coniugarsi con sistemi di regolazione e di rimborso che uniformano le strutture sanitarie per acuti ad alta complessità con quelle impegnate nel trattamento di casi di medio bassa complessità talvolta peraltro contraddistinte, queste ultime, da scelte volte a privilegiare specifiche aree specialistiche a maggiore convenienza. Si rende con urgenza necessaria – considera il DG Elefanti -, per consentire un rafforzamento del posizionamento a livello internazionale delle più qualificate e complesse strutture ospedaliere del Paese, l’introduzione di un sistema di finanziamento e di valutazione dedicato e specifico, che superi la dimensione regionale e miri a creare le condizioni per la realizzazione di una rete di qualificate strutture di interesse nazionale”.
Nell’edizione 2023 dei World’s best hospitals, sono stati esaminati oltre 2.300 ospedali di 28 nazioni. Ogni ospedale viene valutato con un punteggio derivante dal parere di esperti, dai dati di patient satisfaction, dalle metriche che descrivono la qualità degli ospedali (es. qualità dei trattamenti, tempi d’attesa, misure di igiene, safety dei pazienti, numero di pazienti per medico/infermiere), e da un’indagine sull’implementazione dei PROMs (Patient Reported Outcome Measures). Alla fine di questa impegnativa ricognizione, un board di esperti internazionali stila il ranking dei Global Top 250 e una serie di ‘top list’, nazione per nazione. Obiettivo finale è fornire ai pazienti uno strumento per prendere decisioni informate circa la scelta dell’ospedale migliore per le loro necessità di salute e offrire agli ospedali un benchmark composito, indicativo delle loro performance rispetto a strutture simili a livello nazionale e internazionale.

Tesla punta a nuovo modello economico ma non dà tempi, titolo giù 5%

Tesla punta a nuovo modello economico ma non dà tempi, titolo giù 5%Roma, 2 mar. (askanews) – Incontrando ieri gli investitori i vertici di Tesla hanno affermato che, grazie ai miglioramenti in termini di efficienza e costi, l’azienda è sulla buona strada per lanciare un veicolo elettrico molto più economico, attingendo a un nuovo ampio mercato.
I progressi compiuti verso quella che l’azienda ha definito una “piattaforma di nuova generazione” per un veicolo più economico hanno dominato il primo investor day di Tesla nella sua fabbrica in Texas. Le azioni della società sono scese del 5% nel dopoborsa americani perchè i dirigenti non hanno voluto dare dettagli su quando sarebbe stato lanciato un nuovo modello o quanto sarebbe costato.
Lars Moravy, capo dell’ingegneria dei veicoli, ha dichiarato: “Ci muoveremo così rapidamente nei prossimi due anni”. Ha aggiunto che il nuovo veicolo “di grande volume” sarebbe stato prodotto in una serie di stabilimenti dell’azienda, tra cui una nuova struttura in Messico che è stata annunciata dal presidente del paese all’inizio di questa settimana e confermata da Tesla ieri.
L’amministratore delegato Elon Musk ha affermato che “l’accessibilità economica” è stata il più grande ostacolo all’ingresso in un mercato molto più ampio da parte di Tesla. Prima delle recenti riduzioni dei prezzi per i suoi veicoli elettrici, ha affermato, “non eravamo sicuri di quale fosse l’elasticità sul prezzo della domanda per Tesla”.
“Abbiamo scoperto che anche piccole variazioni di prezzo hanno un grande impatto sulla domanda, molto grande”, ha aggiunto.
Nella prima apparente conferma che il giro di riduzioni dei prezzi ha contribuito a rilanciare la domanda dopo un inizio anno debole, Tom Zhu, capo delle operazioni di Tesla in Cina, ha affermato che i prezzi più bassi hanno avuto un impatto immediato, con l’azienda che ha aumentato la sua quota di mercato nel Paese.
Musk ha assunto un ruolo insolitamente di basso profilo all’evento per gli investitori, lasciando ai dirigenti il compito di illustrare in dettaglio come hanno migliorato l’efficienza e ridotto i costi con l’obiettivo di rendere più economica la produzione del prossimo modello dell’azienda.
Zhu ha affermato che la società ha seguito un processo in ciascuno dei suoi stabilimenti automobilistici di “interrogazione, eliminazione, semplificazione, accelerazione, automatizzazione” – interrogando ogni fase del suo processo di produzione e tagliando tutto ciò che non era essenziale, prima di capire come accelerare il processo e automatizzarlo.
Un’auto a un prezzo inferiore è vista da molti analisti di Wall Street come essenziale per l’obiettivo di Tesla di vendere 20 milioni di veicoli all’anno entro la fine del decennio, rispetto agli 1,3 milioni venduti nel 2022. Zach Kirkhorn, chief financial officer, ha affermato che la società ha bisogno di investimenti da 150 miliardi a 175 miliardi di dollari per raggiungere il suo obiettivo di produzione nel 2030, anche se ha aggiunto che la casa automobilistica prevede di raggiungere questo obiettivo con il suo flusso di cassa operativo.
Commentando il nuovo stabilimento in Messico, Musk ha dichiarato: “Continueremo ad espandere la produzione in tutti i nostri stabilimenti. Non si tratta di spostare la produzione da nessuna parte da nessuna parte, si tratta di espandere la produzione globale totale”.

Ucraina,Lavrov: Berlusconi leader ragionevole,non intensifica tensioni

Ucraina,Lavrov: Berlusconi leader ragionevole,non intensifica tensioniNuova Delhi, 2 mar. (askanews) – “Sentiamo le valutazioni e le dichiarazioni di tanti leader internazionali e politici con esperienza. Ovviamente, Silvio Berlusconi è uno di loro. E’ un uomo ragionevole che non cerca di dipingere tutto in bianco e nero, non cerca di intensificare tensioni nel mondo sotto lo slogan della lotta della democrazia contro l’autocrazia. Berlusconi comprende la necessità di risolvere i problemi da cui dipende la nostra vita”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, rispondendo a Nuova Delhi una domanda dei giornalisti italiani in merito alla posizione di Berlusconi sul conflitto in Ucraina.

Vergara: sale operative vigilanza privata collaborino con pubblico

Vergara: sale operative vigilanza privata collaborino con pubblicoMilano, 2 mar. (askanews) – “In Italia sono operativi oltre duemila istituti di vigilanza, con altrettante sale di videocontrollo, che potrebbero essere di supporto a quelle gestite dalle forze dell’ordine. La tecnologia può essere la nostra migliore alleata per fronteggiare l’aumento dei reati predatori in Italia. Furti e rapine hanno registrato un ulteriore consistente incremento aumentando la percezione di insicurezza nelle famiglie. Tuttavia serve un nuovo approccio culturale. Se a Londra ci sono 600mila impianti di videosorveglianza, gestiti da servizi di vigilanza privata, a Roma, invece, esistono solo 3200 sistemi di videocontrollo. Questi numeri dimostrano che manca una cultura sulla sicurezza”. Lo ha detto Domenico Vergara, presidente dell’Osservatorio nazionale di Vigilanza per la Sicurezza, nel corso del webinar “Le case degli italiani come Fort Apache” promosso dall’OnaViSi.
“Purtroppo ci sono tante famiglie e imprese, che ancora oggi affidano la propria sicurezza a strutture e operatori non specializzati. Per un’azione efficace in termini di deterrenza è opportuno rivolgersi a istituti di vigilanza, regolarmente autorizzati dalle Prefetture, in grado di garantire assistenza 24 ore al giorno con l’intervento immediato delle pattuglie, in caso di emergenza, tutelando persone e beni”. “In Italia – aggiunge Vergara – sono operativi oltre duemila istituti di vigilanza con un fatturato medio di circa tre miliardi di euro e poco più di 86 mila guardie giurate. Un vero e proprio piccolo ‘esercito’ a disposizione della sicurezza pubblica in grado di prestare servizio presso i siti statici. Dalla sinergia tra pubblico e privato è possibile arginare la deriva criminale che è tornata ad assediare il nostro Paese”.
A raccogliere la proposta del presidente Vergara è stata Giuseppina Castiello, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri: “Il governo ha confermato l’attenzione al tema della sicurezza dei cittadini già nella legge di Bilancio 2023 rinnovando il ‘bonus’ per la videosorveglianza – ha detto Castiello – E’ solo un primo passo di un cammino più complesso che parte dalla revisione necessaria della riforma Cartabia che ha mostrato alcuni limiti per ciò che attiene la repressione di alcuni reati che rischiano di restare impuniti. Stiamo lavorando al nuovo Piano Sicurezza che dovrà essere ancora più incisivo per debellare la microcriminalità attraverso una maggiore presenza delle forze dell’ordine sui territori. Sul piano delle tecnologie è importante mettere nelle migliori condizioni possibili sia i privati che gli enti locali di poterne usufruire. La politica deve agire in questo senso riservando i fondi necessari a garantire maggiore sicurezza agli italiani”.
Secondo Annarita Patriarca, segretario dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati, “bisogna favorire con ogni mezzo l’interazione tra impianti pubblici e privati di videosorveglianza agendo prioritariamente sull’aggiornamento e sulla manutenzione affinché riescano a dialogare correttamente tra loro”. “Sono stati previsti 15 milioni di euro per il triennio 2023/2025 per la videosorveglianza e 36 milioni di euro legati al Patto per la sicurezza urbana, oltre agli incentivi fiscali riconfermati nell’ultima Finanziaria – ha detto Patriarca – Bisogna però censire gli impianti già esistenti verificandone la funzionalità. A Napoli, ad esempio, su 800 dispositivi ne sono in funzione solo il 72%. Siamo ben lontani da esperienze di altre capitali europee che già sono indirizzate all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e dei sensori audio e di movimento che sono in grado di far scattare l’allarme in tempo utile a un’efficace azione di prevenzione da parte delle forze dell’ordine. Voglio ricordare, infine, l’importanza di una misura cara a Forza Italia come quella del Poliziotto di quartiere, che ha consentito di aumentare di molto la percezione di sicurezza dei cittadini favorendo il dialogo con donne e uomini in divisa”.
Sulla presenza delle forze dell’ordine si è soffermata Carla Giuliano (M5s), Commissione Giustizia della Camera: “Grazie a un nostro emendamento, accolto dal governo, è stato istituito un Fondo di 4 milioni di euro per l’assunzione di personale tra le forze di polizia e i vigili del Fuoco. Grazie ad altri nostri due emendamenti presentati in Commissione Giustizia, accolti dal governo, sono state previste assunzioni per funzionari giuridico-pedagogici e nuove assunzioni nella polizia penitenziaria – ha detto – Misure necessarie a rinforzare due settori fondamentali per la sicurezza pubblica. Per ciò che attiene le nuove tecnologie bisogna informare i cittadini in modo esaustivo sulle agevolazioni e sull’utilità che gli impianti di videosorveglianza ricoprono. Spetta non solo ai politici ma anche ai tecnici colmare questo vulnus. Anche sul piano della riforma Cartabia, bisogna intervenire per far tornare alcuni reati predatori nell’ambito di quelli procedibili d’ufficio. Mi riferisco proprio ai furti aggravati che, con la riforma, sono procedibili a querela di parte. Lo ritengo un grave errore”.
Sempre sul tema della sicurezza è intervenuto Vincenzo Moretta, presidente della Fondazione dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Napoli: “Le statistiche degli ultimi mesi sono allarmanti – ha sottolineato Moretta – Cinquecento infrazioni al giorno sono inammissibili. I cittadini e i professionisti che assistono le imprese hanno percepito il timore di vedersi violati nella propria casa o nella propria azienda spesso con modalità violente. Oggi ci sono una serie di incentivi fiscali che il governo ha confermato spetta a noi guidare imprese e famiglie per cogliere queste opportunità”. (nella foto: Domenico Vergara, presidente Onavisi)

Naufragio migranti, Mattarellaassicura pieno sostegno a profughi

Naufragio migranti, Mattarellaassicura pieno sostegno a profughiRoma, 2 mar. (askanews) – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato oggi nell’ospedale di Crotone i bambini rimasti feriti a seguito del naufragio avanti le coste crotonesi informandosi della salute dei piccoli pazienti e lasciando loro dei doni. Il Presidente ha ringraziato il personale sanitario per la generosità e l’impegno.
Quindi al palazzetto dello sport Palamilone ha avuto un incontro con i parenti dei defunti che chiedono aiuto per il recupero dei dispersi e assistenza ai superstiti. Mattarella ha assicurato pieno sostegno ai profughi. Un grazie il capo dello Stato lo ha rivolto anche ai sindaci di Cotrone e Cutró per la generosità delle comunità locali che hanno accolto i profughi.

Giappone, catena colloca videocamere AI contro “leccatori” di sushi

Giappone, catena colloca videocamere AI contro “leccatori” di sushiRoma, 2 mar. (askanews) – Una delle più grandi catene di kaiten-zushi – cioè i ristoranti di sushi dotati di rullo che permete di far scorrere i piattini automatizzando il servizio – ha annunciato che installerà videocamere ad alta tecnologia dotate di software d’intelligenza artificiale per fermare il fenomeno dei “leccatori”, dopo la scoperta che alcuni clienti leccavano le bottiglie di salsa di soia, oltre ad avere altre condotte anti-igieniche. Lo racconta oggi l’agenzia di stampa Kyodo.
Lo scandalo è scoppiato quando alcuni dei “leccatori” hanno postato online le loro gesta, ottenendo milioni di visualizzazioni e diventando virali e quindi a rischio emulazione. Le catene di kaiten-zushi hanno dovuto presentare denunce alla polizia.
Kura Sushi, che aveva già videocamere installate per evitare che i clienti bluffassero sul numero di piattini raccolti, sulla base si fa il conto, ha deciso di installare nuovi sistemi di videosorveglianza in grado di rilevare comportamenti sospetti, come quello di rimettere il piattino sul rullo.
“Il kaiten-zushi è qualcosa di cui siamo orgogliosi, è parte della cultura giapponese. Vogliamo essere sicuri che i clienti possano mangiare il nostro sushi prendendolo dal rullo in sicurezza”, ha detto in un comunicato la compagnia.
Sushiro, un’altra catena di kaiten-zushi, è stata costretta lo scvorso mese a limitare il numero di rulli urtilizzati per garantire un maggiore controllo.
Il primo kaiten-zushi fu creato a Osaka nel 1958 da un certo Shiraishi Yoshiaki, proprietario di un affermato ristorante di sushi. Andato in visita all’interno della fabbrica di birra della Asahi, fu colpito dalle potenzialità del rullo che trasportava le bottiglie di birra nella catena di produzione automatizzata della fabbrica. Ma il successo dei kaite-zushi venne nei ruggenti anni ’80, quando gli indaffarati “sarariman” giapponesi trovavano comodo mangiare del buon sushi eliminando i tempi morti del servizio.

Al via “Connessioni delicate”, progetto su minori e digitale

Al via “Connessioni delicate”, progetto su minori e digitaleRoma, 2 mar. (askanews) – Il dibattito sull’utilizzo di internet da parte dei minori è un tema sempre attuale per la crescente pervasività degli strumenti tecnologici e per l’utilizzo che ne viene fatto sia da parte dei genitori, sia da parte dei più piccoli. Per sensibilizzare le famiglie sul corretto utilizzo dei dispositivi – come tablet, computer e smartphone – e delle piattaforme digitali con i bambini, le associazioni di pediatri ACP, FIMP e SIP in collaborazione con Meta e Fondazione Carolina lanciano su tutto il territorio nazionale il progetto “Connessioni delicate”. I primi risultati del progetto sono stati presentati a Roma nel corso di un evento a Binario F, il Community hub dedicato alle competenze digitali di Meta.
L’iniziativa, spiega una nota, si propone di promuovere consapevolezza sul corretto uso della tecnologia e buone pratiche in questo campo grazie alla guida esperta e attenta di oltre 11.000 medici pediatri presenti su tutto il territorio nazionale, ai quali verranno forniti momenti di formazione ed informazione – oltre a materiali educativi e multimediali disponibili anche per le famiglie sul sito www.minorionline.com – dedicati alla prevenzione dei pericoli in cui i minori possono incorrere online.
Il lancio su scala nazionale segue una prima fase pilota del progetto, realizzata lo scorso anno da un pool di medici pediatri volontari che ha coinvolto circa 800 famiglie in tutta Italia, alle quali è stato sottoposto un questionario anonimo sulle abitudini e i comportamenti online. Dai risultati è emersa una scarsa percezione delle famiglie sui rischi dell’uso improprio della tecnologia digitale: dai sintomi della dipendenza, ai principali pericoli in termini di salute psicofisica, come sexting e grooming. Questi risultati hanno permesso di redigere un primo “Bilancio sulla salute digitale”, un documento che consentirà ai pediatri di definire i parametri di sviluppo psicofisico dei bambini, con particolare attenzione alla sfera del digitale.
I risultati del progetto pilota hanno costituito anche la base per organizzare, a partire dal mese di aprile, training frontali di approfondimento, da effettuare da remoto, per dare ai pediatri tutti gli strumenti per guidare i genitori e aiutarli a capire, ad esempio, quale è l’età sotto la quale è sconsigliato l’uso della tecnologia o l’importanza di dedicare totale attenzione ai bambini durante il momento dell’allattamento. Un Comitato Scientifico, composto da due professionisti per ogni ente coinvolto, ha realizzato il materiale necessario all’avvio dell’iniziativa. Meta e Fondazione Carolina, nata in memoria di Carolina Picchio – prima vittima riconosciuta in Italia di cyberbullismo – hanno collaborato alla realizzazione di materiale formativo e metteranno a disposizione strumenti di supporto per le famiglie e i percorsi formativi per i pediatri.

Naufragio migranti, Mattarella lascia Crotone, la gente grida: giustizia

Naufragio migranti, Mattarella lascia Crotone, la gente grida: giustizia

Il Presidente in raccoglimento davanti alle vittime nella camera ardente al Palaspost

Roma, 2 mar. (askanews) – Applausi e ringraziamenti hanno salutato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella all’uscita dalla camera ardente delle vittime del naufragio di Cutro allestito nel palazzetto dello Sport della città di Crotone. Erano centinaia le persone che hanno atteso l’uscita del capo dello Stato e dalla folla qualcuno ha chiesto “giustizia e verità per l’onore del paese”.
All’uscita del palazzo dello sport il Presidente è stato salutato dal presidente della regione Calabria Occhiuto e da alcuni sindaci della zona. Mattarella era accompagnato dal prefetto al’interno della camera ardente ma non ha voluto fossero presenti altre persone nei minuti di raccoglimento che ha dedicato in omaggio alle vittime.

Cybersecurity, Usa: le minacce sono Cina, Russia, Iran e Nordcorea

Cybersecurity, Usa: le minacce sono Cina, Russia, Iran e NordcoreaRoma, 2 mar. (askanews) – Secondo la National Cybersecurity Strategy degli Stati uniti le principali minacce dell’attuale ecosistema digitale provengono dalla Cina, dalla Russia, dall’Iran e dalla Corea del Nord. Per contrastarle, l’amministrazione Biden-Harris mette in campo una strategia composta da cinque pilastri, tra cui spiccano la difesa delle infrastrutture critiche, il contrasto agli attori protagonisti delle minacce, la promozione della resilienza e della sicurezza, la costruzione di un futuro ecosistema più pronto a reagire ad attacchi hacker e la creazione di partnership internazionali che possano contrastare le sfide future.
“Una volta disponibile solo per un piccolo numero di paesi dotati di risorse adeguate, gli strumenti per attacchi hacker” sono “ora ampiamente accessibili” e “i governi di Cina, Russia, Iran, Corea del Nord e altri stati autocratici” “stanno utilizzando in modo aggressivo capacità informatiche avanzate per perseguire obiettivi contrari ai nostri interessi e alle norme internazionali” e “il loro sconsiderato disprezzo per lo stato di diritto e i diritti umani nel cyberspazio sta minacciando la sicurezza nazionale e la prosperità economica degli Stati Uniti”, recita il testo pubblicato dalla Casa Bianca che elenca le attuali minacce crescenti.
“La National Cybersecurity Strategy” ha l’obiettivo di ” garantire tutti i vantaggi di un ecosistema digitale sicuro e protetto per tutti gli americani” perché il cyberspazio spazio sia “uno strumento per raggiungere i nostri obiettivi” nel rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, si legge.
Gli Stati uniti sottolineano che bisogna “riequilibrare la responsabilità di difendere il cyberspazio” e “il governo deve utilizzare tutti gli strumenti del potere nazionale in modo coordinato per proteggere la nostra sicurezza nazionale, la sicurezza pubblica e la prosperità economica”.
“Il nostro mondo in rapida evoluzione richiede un approccio alla difesa informatica più deciso, più coordinato e dotato di maggiori risorse. Ci troviamo di fronte a un complesso ambiente di minacce, con attori statali e non statali che sviluppano ed eseguono nuove campagne per minacciare i nostri interessi”, propone ancora l’amministrazione Biden-Harris in tema di cybersecurity.
“Il nostro obiettivo è un ecosistema digitale difendibile e resiliente in cui sia più costoso attaccare i sistemi che difenderli, in cui le informazioni sensibili o private siano sicure e protette e in cui né gli incidenti né gli errori si trasformino in catastrofiche conseguenze sistemiche”.
E tornando agli attori chiave da contrastare, la Casa Bianca sottolinea che la Cina “rappresenta ora la più ampia, la più attiva e la più persistente minaccia” cyber “sia per il governo che per le reti del settore privato” americano.
Pechino “sta esportando la sua visione dell’autoritarismo digitale, sforzandosi di plasmare l’Internet globale a sua immagine e mettendo in pericolo i diritti umani oltre i suoi confini”.
Altro capitolo riguarda Mosca: “Per più di due decenni, il governo russo ha utilizzato le proprie capacità informatiche per destabilizzare i propri vicini e interferire nella politica interna delle democrazie di tutto il mondo. La Russia rimane una minaccia informatica persistente” e sta affinando “lo spionaggio” e l’arma della disinformazione. “Gli attacchi informatici della Russia a sostegno della sua brutale e non provocata invasione dell’Ucraina nel 2022 hanno provocato ripercussioni irresponsabili sulle infrastrutture critiche civili in altri paesi europei”, aggiunge.
I governi dell’Iran e della Corea del Nord stanno aumentando il grado di “sofisticazione e disponibilità” negli attacchi hacker. Teheran ha “utilizzato le capacità informatiche per minacciare gli alleati degli Stati Uniti in Medio Oriente e altrove, mentre la Corea del Nord conduce attività informatiche per generare entrate attraverso il furto di criptovalute, ransomware”. Un’ulteriore “maturazione di queste capacità potrebbe avere un impatto significativo sugli interessi degli Stati Uniti, degli alleati e dei partner”, rileva Washington.
Infine, si legge nel testo della strategia nazionale, “poiché la maggior parte delle attività informatiche dannose che prendono di mira gli Stati Uniti viene svolta da attori con sede in paesi stranieri o utilizzando infrastrutture informatiche straniere, dobbiamo rafforzare i meccanismi di collaborazione con i nostri alleati e partner in modo che nessun avversario possa eludere lo stato di diritto”.

Tensione Cina-Usa, decine di sortite di aerei vicino a Taiwan

Tensione Cina-Usa, decine di sortite di aerei vicino a TaiwanRoma, 2 mar. (askanews) – Il ministero della Difesa di Taiwan ha segnalato che la Cina ha inviato negli ultimi tre giorni qualcosa come 68 aerei da guerra e 10 navi militari nelle vicinanze di Taiwan. Un dispiegamento che viene mentre anche gli Stati uniti stanno rafforzando la loro presenza: quasi contemporaneamente – a questo scrive il South China Morning Post – gli Usa hanno inviato nello stretto di Taiwan l’aereo da ricognizione P-8A Poseidon, oltre mezzi per il rifornimento in volo e bombardieri nelle vicinanze dell’area.
Nelle ultime 24 ore, Taipei ha rilevato la presenza di 29 aerei e quattro navi da guerra cinesi, tra cui 17 jet J-10 e quattro J-16. In 21 casi questi velivoli sono entrati nella Zona d’identificazione della difesa aerea (ADIZ) di Taiwan.
In nessun caso, tuttavia, gli aerei cinesi hanno superato la linea mediana che funge da confine non ufficiale tra la Cina e Taiwan, che Pechino considera parte integrante del suo territorio.
Le sortite cinesi potrebbero essere la diretta conseguenza dell’annuncio Usa della missione di ricognizione del P-8A Poseidon, contro la quale il Comando di teatro orientale dell’Esercito di liberazione del popolo cinese ha protestato, con una nota in cui si legge: “Gli Usa hanno deliberatamente interrotto la pace e la stabilità nello stretto di Taiwan”.
La Settima Flotta Usa, dal canto suo, ha ricordato che lo stretto è considerata una via d’acqua internazionale e ha annunciato che le operazioni continuano: “Gli Usa continueranno a volare, navigare e operare ovunque la legge internazionale lo consenta, ivi compreso lo stretto di Taiwan”. E ha aggiunto che il Poseidon è volato nello “spazio aereo internazionale”.
Sullo sfondo di queste sortite c’è un incremento generale delle tensioni tra Usa e Cina che ha Taiwan come principale scenario in Asia orientale. Gli Stati uniti stanno incrementando i trasferimenti di armi a Taipei e il Dipartimento di Stato ha appena concesso il via libera preliminare per la vendita di munizioni per F-16 e relative attrezzature a Taiwan per un valore di 619 milioni di dollari. Pechino ha protestato.