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Autore: Redazione StudioNews

Assobibe: siamo in tanti i contrari alla Sugar Tax, riflettere

Assobibe: siamo in tanti i contrari alla Sugar Tax, riflettereRoma, 14 nov. (askanews) – Oltre agli emendamenti presentati negli scorsi giorni da alcune forze politiche come Forza Italia e Italia Viva, che hanno additato la “Sugar tax” come inutile e dannosa per le imprese, sempre più soggetti sollevano la preoccupazione sull’impatto controproducente della tassa sulla filiera del made in Italy. Assobibe, l’associazione di Confindustria che riunisce le imprese che in Italia producono e vendono bevande analcoliche, in una nota sottolinea come l’attenzione richiamata dai diversi soggetti politici e di rappresentanza del mondo economico vadano tutti nella stessa direzione.


Da ultimo Federdistribuzione, Italgrob, Centromarca, Confcooperative, Legacoop, Agci hanno espresso le medesime perplessità di ASSOBIBE su una tassa che provocherebbe un calo delle vendite di bevande analcoliche, un aumento dei prezzi e perdita di posti di lavoro colpendo indistintamente tutto il comparto, da monte a valle. “Gli emendamenti presentati alla Manovra da partiti al Governo come Forza Italia e le dichiarazioni nette di partiti di minoranza come Italia Viva sottolineano la necessità di un intervento immediato per non far partire tra pochi mesi questa nuova tassa. Come espresso anche in questi giorni da importanti attori della Filiera come Federdistribuzione, Italgrob, Centromarca nonché Confcooperative, Legacoop, Agci, la nuova imposta sulle bibite danneggia l’intero comparto e va contro le richieste delle imprese al Governo. Le aziende hanno bisogno di misure coraggiose, che sostengano la crescita e il Made in Italy”, ha ribadito ancora una volta Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe. “auspichiamo che alle prese di posizioni pubbliche del vicepresidente del Consiglio dei ministri, Matteo Salvini, e del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che hanno ribadito impegno a non aumentare le tasse, seguano azioni concrete”


L’entrata in vigore della tassa è prevista per il 1° luglio 2025, a meno dell’accoglimento degli emendamenti proposti. Sul fronte delle vendite, si stima una contrazione pari al -16% nel biennio successivo all’entrata in vigore della norma (dati NOMISMA) e un relativo aumento dei costi con conseguenze gravi soprattutto per le piccole e medie imprese messe di fronte ad un aggravio di costi tra -25.000 e i -90.000 euro. Inoltre, metterebbe a rischio più di 5.000 posti di lavoro, di cui solo 4.000 a valle.

Lollobrigida: Ue, su deforestazione accolto indirizzo dell’Italia

Lollobrigida: Ue, su deforestazione accolto indirizzo dell’ItaliaRoma, 14 nov. (askanews) – Il rinvio del regolamento sulla deforestazione, approvato oggi dal Parlamento Europeo, “rappresenta una grande vittoria per l’Italia che, insieme a molti altri Governi di matrice politica diversa, aveva proposto di rinviarne l’applicazione poiché avrebbe causato effetti devastanti sulla produzione e trasformazione agricola”. Così in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida commenta la decisione del PE che oggi ha approvato, con 371 voti favorevoli, 240 contrari e 30 astensioni, il rinvio dell’applicazione delle norme del regolamento sulla deforestazione che mirano a garantire che i prodotti venduti in UE non provengano da terreni disboscati.


Secondo il testo adottato dai deputati, i grandi operatori e i commercianti dovrebbero rispettare gli obblighi derivanti dal presente regolamento a decorrere dal 30 dicembre 2025, mentre le microimprese e le piccole imprese avrebbero tempo fino al 30 giugno 2026. Il Parlamento ha inoltre adottato una serie di emendamenti che introducono una nuova categoria di paesi che “non presentano alcun rischio” in materia di deforestazione, in aggiunta alle tre categorie esistenti di rischio “basso”, “standard” e “alto”. I paesi classificati come “senza rischio”, definiti come paesi con uno sviluppo stabile o crescente delle aree forestali, sarebbero soggetti a requisiti significativamente meno rigorosi. “La richiesta di rinvio è stata avanzata non solo dai nostri produttori, ma anche dagli Stati di origine delle merci, sottolineando l’inapplicabilità attuale delle regole previste e il forte rischio di favorire un mercato illegale parallelo. Inoltre, avrebbe rafforzato i sistemi produttivi che non rispettano i diritti ambientali”, aggiunge Lollobrigida.


La Germania, durante il G20 in Brasile, aveva richiesto un rinvio di sei mesi, nonostante sia governata da una coalizione rosso-verde, mentre l’Italia ha proposto un rinvio di un anno, indicazione che è stata poi accolta. “Ora auspichiamo che il Consiglio e la Commissione possano concludere in tempi brevi l’approvazione del testo finale per rendere applicabile il rinvio”, conclude il ministro.

Edilizia, sfida sostenibilità anche per gli edifici produttivi

Edilizia, sfida sostenibilità anche per gli edifici produttiviMilano, 14 nov. (askanews) – Ripensare al processo di riqualificazione di un’azienda in un’ottica più sostenibile e integrata nel territorio che la ospita si presenta come una realtà sempre più possibile. Questo è quanto emerso da “La Fabbrica del Futuro. L’evoluzione dell’architettura industriale e l’impiego delle energie rinnovabili per promuovere l’efficienza delle sedi e il benessere delle persone”, evento organizzato da Elmec Solar, l’azienda del gruppo Elmec che si occupa di installare e manutenere impianti fotovoltaici residenziali e industriali, in collaborazione con MC Prefabbricati e con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Varese. A moderare i diversi interventi con entusiasmo e profonda conoscenza delle tematiche affrontate, la giornalista e divulgatrice Nicoletta Boldrini.


Ospite dell’evento l’architetto e urbanista Stefano Boeri, che nel suo intervento dal titolo “Green Obsession: ripensare gli spazi produttivi tra energia e natura”, ha messo in evidenza il valore aggiunto portato dal rispetto per la dimensione ambientale negli spazi di lavoro e di quelli produttivi. I numerosi progetti curati dal suo studio Stefano Boeri Architetti sono caratterizzati da un forte legame con il territorio, sia per l’approvvigionamento di materie prime, sia per il dialogo sempre aperto con la comunità. In questo scenario, anche l’approvvigionamento energetico di un’azienda consente di avvantaggiare la comunità che la circonda: le fabbriche possono diventare veri e propri centri di produzione dell’energia, ad esempio attraverso la creazione di impianti fotovoltaici sui tetti o lo sfruttamento del calore dei data center per il supporto di altre attività. “La sfida dell’intelligenza artificiale è gigantesca, con potenziali vantaggi enormi ma a costo di un consumo energetico insostenibile. Da un lato, oggi ci sono insediamenti produttivi che hanno saputo lavorare sul territorio – costruendo edifici con funzioni diverse, in una sorta di campus o “fabbrica arcipelago” – rilanciando le esperienze migliori della Storia industriale e produttiva del nostro Paese, come Crespi d’Adda e lo straordinario caso di Olivetti a Ivrea. Dall’altro, dobbiamo fare grande attenzione a quei paesaggi legati alla velocissima costruzione di data center come grandi contenitori specializzati, spesso realizzati senza una logica di pianificazione urbana e di riduzione dell’impatto ambientale, che rischiano di diventare strutture altamente energivore se non affiancate, ad esempio, a strategie di recupero del calore emesso”, spiega Stefano Boeri.


Nel corso dell’evento, imprenditori e progettisti hanno messo in evidenza una nuova concezione di azienda intesa non solo come luogo produttivo, ma come un contesto che si integra nel tessuto urbano e che mira a diventare un punto di riferimento per la comunità. Nel Campus tecnologico dell’azienda varesina i presenti hanno potuto assistere a testimonianze dirette di aziende che hanno già affrontato con successo il processo di espansione e innovazione. Tra gli intervenuti, Stefano Romanó, CEO di Tor.Met, Massimiliano Di Caro, General Manager di Raviolificio lo Scoiattolo e Barbara Cimmino Head of CSR & Innovation Yamamay, che hanno raccontato di come le loro aziende si siano sviluppate in armonia con i territori che le ospitano, porgendo sempre un occhio di riguardo ai propri dipendenti, attraverso progetti di welfare aziendale, e anche alle comunità locali.

Il ritorno in Italia dei Linkin Park agli I-DAYS di Milano

Il ritorno in Italia dei Linkin Park agli I-DAYS di MilanoMilano, 14 nov. (askanews) – Il ritorno in Italia della band che ha plasmato il rock negli ultimi trent’anni sarà agli I-DAYS Milano 2025: i Linkin Park saranno infatti sul palco dell’Ippodromo Snai La Maura martedì 24 giugno come headliner di una giornata che segnerà indelebilmente l’estate in musica di Milano.


Prima di loro sul palco a scaldare il pubblico sarà la band heavy metal canadese Spiritbox anticipata dal rapper e produttore di New York JPEGMAFIA. Il live dei Linkin Park agli I-DAYS Milano 2025 sarà l’unico concerto in Italia del “From Zero World Tour” che sta vedendo di nuovo la band sul palco dopo otto lunghi anni di assenza dal nostro paese. Il loro ultimo concerto in Italia risale infatti al giugno del 2017 proprio agli I-DAYS davanti ad un pubblico di 80.000 persone.


Il tanto atteso ritorno della band è iniziato lo scorso 5 settembre con la pubblicazione del singolo “The Emptiness Machine” che ha presentato la nuova formazione della band che vede, accanto a Mike Shinoda, Brad Delson, Phoenix, Joe Hahn, l’ingresso di Emily Armstrong come co-vocalist e Colin Brittain alla batteria. Sono seguiti i singoli “Heavy Is The Crown” e “Over Each Other” che ruota attorno alla voce solista di Emily Armstrong e che, insieme a “The Emptiness Machine”, confluiscono nel nuovo attesissimo album “”From Zero” in uscita domani venerdì 15 novembre e che viene celebrato proprio con il “From Zero World Tour”. “Tornare in tour è stato incredibile” afferma Mike Shinoda. “Il supporto dei fan è travolgente e siamo pronti a portare questa energia ancora più lontano in tutto il mondo. ‘From zero’ è un nuovo capitolo per noi e siamo così entusiasti di condividerlo con tutti su scala più ampia”.


Prima di loro a scaldare il pubblico dell’Ippodromo Snai La Maura saranno gli Spirtibox, la band heavy metal canadese fenomeno del ventunesimo secolo che nel 2024 ha ottenuto la nomination ai Grammy Awards come Best Metal Performance per il brano “Cellar Door”, anticipati da JPEGMafia, il rapper e produttore statunitense con il suo mix conflittuale di noise, rap e punk. I biglietti per lo show saranno disponibili in prevendita My Live Nation dalle ore 9.00 di giovedì 21 novembre e in vendita generale dalle ore 10.00 di venerdì 22 novembre su Ticketmaster, Ticketone e Vivaticket.

Coldiretti: bene rinvio applicazione Regolamento deforestazione

Coldiretti: bene rinvio applicazione Regolamento deforestazioneRoma, 14 nov. (askanews) – Il rinvio dell’applicazione del Regolamento EUDR sulla deforestazione votato dal Parlamento Europeo è in linea con le richieste avanzate da Coldiretti e Filiera Italia in tutte le sedi, per tutelare l’agroalimentare Made in Italy rispetto ai rischi di un insostenibile appesantimento burocratico.


Secondo quanto riportato nel testo votato dal PE, l’applicazione del Regolamento slitta al 30 dicembre 2025 per le grandi imprese, mentre per le micro e piccole imprese si applicherà a partire dal 30 giugno 2026. Inoltre, importante l’inserimento della classe “rischio zero”, che consentirà una consistente riduzione degli obblighi per gli agricoltori italiani con conseguente semplificazione degli oneri burocratici. Si tratta, spiega Coldiretti, di modifiche che confermano gli obiettivi del Regolamento nella lotta alla deforestazione su cui da sempre Coldiretti e Filiera italia sono schierate, ma rappresentano una opportunità di semplificazione per le nostre imprese, consentendo di distinguere tra chi fa deforestazione come il Brasile e chi, come l’Italia, non ha ridotto la propria superficie forestale con un progressivo aumento negli anni, fino a raggiungere gli 11 milioni di ettari.


Al voto odierno dell’europarlamento seguirà una fase negoziale con Consiglio e Commissione che, auspichiamo, si possa concludere in tempi brevi con l’approvazione delle modifiche e, quindi, del testo finale nei tempi utili per rendere applicabile la semplificazione e il rinvio.

Università Parma, convegno “Liberarsi dalla necessità del carcere”

Università Parma, convegno “Liberarsi dalla necessità del carcere”Roma, 14 nov. (askanews) – La sede centrale dell’Università di Parma ospiterà dal 18 al 21 novembre il convegno Liberarsi dalla necessità del carcere (1984-2024). L’attualità del pensiero di Mario Tommasini, organizzato dai docenti e dalle docenti dell’Ateneo Fabio Cassibba, Antonio D’Aloia, Maria Inglese, Vincenza Pellegrino, Chiara Scivoletto, Veronica Valenti.


L’iniziativa vuole innanzitutto ricordare il convegno che, proprio quarant’anni fa, Mario Tommasini organizzò all’Università e che a livello nazionale rimane tutt’oggi una testimonianza indelebile della forza del suo pensiero: del suo impegno sociale e culturale a tutela dei diritti delle persone più fragili ed emarginate della società, del suo agire per arrivare a un cambiamento culturale e giuridico rispetto alle dimensioni delle cosiddette “Istituzioni totali”, anche attraverso un modello di azione politica e sociale in grado di superare la distanza tra Istituzioni e cittadinanza e di costruire un ponte permanente tra “il dentro” e “il fuori” del carcere. Si legge negli atti di quel convegno: “Il lungo cammino per liberarsi dalla necessità del carcere potrà percorrersi se due voci, quella degli internati e quella dei cittadini liberi, si incontreranno, se si privilegerà l’emancipazione al posto della punizione, l’accettazione delle ragioni del conflitto al posto della vittoria del più forte, le ragioni dei bisogni al posto di quelle della conservazione, la trasformazione sociale di aree del paese invece della pura criminalizzazione dei quartieri e delle periferie”.


Ciò con l’intento anche di “decostruire” i tanti pregiudizi sociali sulla condizione delle persone ristrette, che ne rendono a volte molto difficile il rinserimento sociale, e sperimentare percorsi innovativi che consentano di attuare il modello costituzionale di esecuzione della pena (scritto all’articolo 27 della Costituzione) e colmare lo iato tra quel modello costituzionale e la realtà delle carceri italiane. Il convegno si aprirà lunedì 18 novembre alle 9 in Aula Magna con i saluti istituzionali e con la proiezione del docufilm di Fabio Cavalli Viaggio in Italia: la corte costituzionale nelle carceri, in cui sono raccolti i dialoghi tra i giudici della Corte costituzionale e le persone ristrette e che rappresenta, anche da un punto di vista giuridico, un vero e proprio spartiacque. A seguire sono previsti gli interventi di Mauro Palma, già Presidente del Collegio del Garante nazionale dei diritti delle Persone private della libertà personale e Samuele Ciambriello, Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali. La sessione sarà moderata dai docenti dell’Università di Parma Antonio D’Aloia, Fabio Cassibba e Veronica Valenti.


Nel pomeriggio, nella sessione In ricordo di Mario Tommasini, dopo i saluti istituzionali la giornalista Carla Chiappini dialogherà con Luigi Pagano, già Vice capo vicario del DAP, direttore di numerosi Istituti di pena, Provveditore alle carceri di Piemonte e Lombardia, che condurrà un’analisi sulle stagioni della politica penitenziaria esplorandone le zone di luce e di ombra. Seguirà una tavola rotonda in cui docenti, garanti, volontari e volontarie, psichiatre e psichiatri, operatori e operatrici sociali e del Terzo settore che hanno condiviso lo spirito e le battaglie di Mario Tommasini si confronteranno sull’attualità del suo pensiero a quarant’anni di distanza da quando fu fondato il movimento “Liberarsi dalla necessità del carcere”. Martedì 19 novembre la mattinata sarà dedicata a una riflessione interdisciplinare, con studiose ed esperte della materia, sulla giustizia riparativa, sullo stato dell’arte della “Riforma Cartabia” e sulla necessità di superare la visione carcero-centrica che caratterizza il sistema di esecuzione penale. Il pomeriggio sarà invece dedicato all’importanza della cura dell’affettività in carcere, partendo da una riflessione a più voci sui contenuti e sulle conseguenze della sentenza della Corte costituzionale n. 10 del 2024 (che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della disposizione che non consente lo svolgimento in carcere di incontri intimi e riservati) e su alcuni contenuti del “DDL sicurezza” in grado di incidere sullo status delle madri-detenute e delle loro bambine e bambini.


Mercoledì 20 novembre il tema della mattina saranno il disagio psichico in carcere e le problematiche legate all’organizzazione delle REMS (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza). Sono previste anche la lettura di alcuni scritti di detenuti, studenti del Polo Universitario Penitenziario di Parma, raccolti dalla redazione della Rivista “Cerchioscritti” e la proiezione di alcuni video realizzati da Liberi dentro Eduradio &TV. Nel pomeriggio focus sul contributo che le neuroscienze, l’IA e l’etnopsichiatria possono dare per migliorare la condizione detentiva e sull’importanza di creare ponti fra la città e il carcere. Il convegno si chiuderà nella mattinata di giovedì 21 novembre con una riflessione sull’importanza della cura del tempo in carcere (e fuori dal carcere) e delle attività lavorative, di studio, culturali, teatrali per il reinserimento sociale, e con un ulteriore approfondimento sul teatro in carcere. L’iniziativa è patrocinata dalla Fondazione Mario Tommasini, dalla Conferenza dei Garanti territoriali, dal CIRS, dall’Osservatorio Permanente Legalità dell’Università di Parma e dal Circolo culturale Il Borgo, ed è realizzata con il sostegno della Fondazione Cariparma.

Pompei si candida a Capitale della Cultura 2027

Pompei si candida a Capitale della Cultura 2027Roma, 14 nov. (askanews) – “Quella che affrontiamo è una sfida eccezionale che contiene una promessa. Una promessa unanime di apertura e inclusione che si estende dall’entroterra vesuviano fino al mare della Costiera sorrentina e amalfitana. E che da lì guarda all’Italia e al mondo intero”. Il Sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio presenta così, nel corso di una conferenza stampa, la candidatura di Pompei a Capitale della Cultura 2027, candidatura, cosa mai vista prima, appoggiata da 102 Comuni campani e le più dinamiche Associazioni e Fondazioni del territorio.


“Ringrazio -ha affermato Lo Sapio-chi ha creduto in noi e ha deciso di sostenerci con un’apposita delibera e sottoscrivendo un Protocollo d’intesa. Si tratta di una straordinaria prova di compattezza che mi ha sorpreso positivamente e che mi inorgoglisce. La nuova Destinazione Pompei è in grado attualmente, e lo sarà ancora di più in futuro, di attrarre l’interesse di star di livello mondiale come Madonna e Bocelli. Serve all’Italia intera una Capitale della Cultura capace di offrire contenuti al massimo livello possibile”. Sono diversi i progetti a sostegno della candidatura che hanno l’obiettivo di proporre un nuovo modello di crescita basato su uno sviluppo economico e culturale sostenibile, sulla diffusione del benessere sociale, sull’inclusione e la coesione e sulla creazione di un brand territoriale: “Vogliamo diventare -ha spiegato il Sindaco di Pompei- il motore del Paese che sappia imporre all’Italia e al mondo un nuovo modello. Abbiamo a disposizione un budget, già pianificato, di oltre 4 milioni di euro per la gestione degli eventi del 2027 e per tutte le attività preliminari previste da novembre del prossimo anno. In totale, gli investimenti raggiungeranno i 36 milioni di euro tutti in via di finanziamento con progettazioni esecutive. La novità è che, al di là del successo della nostra proposta, i benefici sul territorio resteranno a futura memoria”.


Si stima infatti che le infrastrutture e i trasporti segneranno un +25%, che il traffico calerà del 10%, che i servizi cresceranno del 20% e che la povertà calerà del 15%: “Sono dati di grande importanza -ha sottolineato Lo Sapio. Senza dimenticare il miglioramento dell’impatto ambientale e il fatto che, per ogni milione di euro speso, il Roi, ovvero il rendimento degli investimenti effettuati, sarà di 1,25 milioni di euro. Così facendo, siamo sicuri che la brand reputation di Pompei andrà a rafforzarsi. Abbiamo avuto, nel 2023, quasi 4 milioni di visitatori, con una permanenza media per notte di 2,08: la sfida è di motivare i visitatori a vivere la nostra città con una media di permanenza che superi sopra le 4 notti, attivando un flusso continuo per 365 giorni l’anno. Ma perché ciò accada, occorrono proposte avvincenti ed è questo che vogliamo fare con i progetti messi in campo per la candidatura a Capitale della Cultura 2027”. Luce e santità è uno dei progetti, un omaggio alla storia della città nel segno della bellezza e della cultura. Un percorso immersivo fra cultura, architettura, paesaggio, fede e tradizioni: “L’intero Centro storico -ha ricordato il Primo cittadino di Pompei- si trasformerà in un vero e proprio museo a cielo aperto attraverso l’illuminazione scenografica e il videomapping proiettato sui siti storici della città. A fare da contraltare all’antico, le dieci sculture di luce del maestro Marco Lodola che raffigurano, fra gli altri, star della musica del calibro di Jimi Hendrix, David Bowie, i Beatles e Freddy Mercury. Ne verrà fuori un palcoscenico dove si incontrano passato e presente per regalare a Pompei e ai turisti un percorso luminoso fra il mistico e la meraviglia profana di un territorio in festa. Ma in calendario vi sono anche altre iniziative, come l’allestimento nei locali del nuovo Museo Civico della mostra d’arte con i capolavori del ‘700 veneziano, un concerto sinfonico-pop, e forse una sorpresa che, se confermata, avrà il sapore dell’eccezionalità”.


Nel corso della conferenza stampa inoltre sono stati ricordati i cantieri già avviati e quelli di prossima apertura. Per il capitolo dedicato alle infrastrutture, è in realizzazione l’hub di scambio tra la linea RFI e la Circumvesuviana per aumentare l’accessibilità agli scavi e potenziare i collegamenti con il territorio ed è esecutiva anche la realizzazione di un anello verde per il Parco Archeologico al fine di sfruttare le caratteristiche intrinseche del sito, valorizzando e arricchendo l’offerta culturale e paesaggistica: “Importante poi -ha detto Lo Sapio- la riqualificazione di piazza Bartolo Longo e tutte le altre opere che andranno a completarsi entro il 2026: l’implementazione della Comunità energetica pompeiana per la produzione di energia rinnovabile, un nuovo ecosistema digitale per integrare il settore culturale e turistico con le attività economiche locali e migliorare i servizi ai visitatori e la ristrutturazione del Teatro Grande. Il progetto UNESCO di pedonalizzazione attraverso il modello vincente della rigenerazione urbana sarà realizzato entro in primi sei mesi del 2025. Questa insomma è la nostra Road map per fare di Pompei e dei Comuni limitrofi un modello di sviluppo a cui guardare con interesse e ammirazione. La nuova Destinazione Pompei sia un’opportunità storica per il Paese”.

Nuovo focolaio Psa in Piemonte, Assosuini scrive a Filippini

Nuovo focolaio Psa in Piemonte, Assosuini scrive a FilippiniRoma, 14 nov. (askanews) – Il nuovo focolaio di Peste Suina Africana (PSA) in Piemonte “è esattamente la notizia che speravamo di non ricevere, specialmente con l’arrivo della stagione fredda, periodo che rende ancora più difficile il controllo dell’infezione”. Così in una nota Assosuini, che si riferisce al recente caso nell’allevamento di Frassineto Po, in provincia di Alessandria. Una conferma che, “nonostante qualche ottimismo, l’epidemia non è sotto controllo e richiede la massima attenzione. Noi allevatori abbiamo adottato ogni misura possibile per arginare il problema nei nostri allevamenti, ma senza un intervento deciso e risolutivo per debellare la malattia nei cinghiali selvatici, è difficile pensare di poter eliminare il rischio di contagio”.


Per dare un contributo concreto e cercare soluzioni, Assosuini ha scritto una lettera a Giovanni Filippini, Commissario Straordinario per l’emergenza PSA, avanzando alcune proposte “che riteniamo fondamentali”. Nella lettera si suggerisce un piano di abbattimenti più mirato, iniziando dalle aree non infette e coordinando le operazioni in modo da evitare che i cinghiali si spostino, diventando veicoli di contagio per altri animali. Inoltre, si evidenzia la vulnerabilità della Lombardia, che rappresenta il 60% della produzione suinicola italiana ma dispone di un solo Gruppo Operativo Territoriale (GOT), inadeguato per la gestione dell’emergenza su scala regionale. “Abbiamo chiesto una maggiore trasparenza sui numeri degli abbattimenti e regole comuni per le zone CEV (Cluster Epidemiologici Veterinari) per migliorare la gestione dell’epidemia”.


Infine, “sollecitiamo – concludono – chiarimenti sui risarcimenti per le aziende che hanno dovuto chiudere o ridurre la produzione a causa della PSA. Ora attendiamo una risposta concreta dalla Presidenza del Consiglio, consapevoli che solo azioni rapide e finanziamenti adeguati possono realmente fare la differenza”.

Il Brasile vince l’Ernesto Illy international coffee award 2024

Il Brasile vince l’Ernesto Illy international coffee award 2024Milano, 14 nov. (askanews) – E’ il Brasile il vincitore 2024 dell’Ernesto Illy international coffee award, il riconoscimento, intitolato alla memoria del fondatore della illycaffè. La Fazenda Serra do Boné di Matheus Lopes Sanglard si è aggiudicata infatti il premio best of the best, con un caffè prodotto con la cosiddetta tecnica del “despolpado”, che massimizza la quantità di zuccheri e aromi.


Il premio è stato assegnato da una giuria internazionale indipendente di nove esperti che hanno scelto il migliore tra i vincitori delle nove monorigini che compongono la ricetta del blend illy: Brasile, Costa Rica, El Salvador, Etiopia, Guatemala, Honduras, India, Nicaragua e Ruanda. A Sms cluster Ecom del Nicaragua, invece, è andato il premio Coffee Lovers’ Choice, votato dai consumatori che nelle settimane precedenti all’evento hanno degustato alla cieca gli stessi campioni nei caffè illy di tutto il mondo.


“Per il secondo anno consecutivo un’azienda brasiliana che adotta pratiche rigenerative ci ha regalato il migliore caffè al mondo. Nella Fazenda Serra do Bonè vengono preservate la salute del suolo, la biodiversità, e le sorgenti di acqua grazie all’utilizzo di fertilizzanti organici, alla lotta biologica e al riutilizzo dei sotto prodotti di lavorazione – afferma Andrea Illy, presidente di illycaffè – Notiamo nuovamente segnali importanti che confermano quanto l’agricoltura rigenerativa sia la strada giusta verso una produzione più resiliente in grado di garantire una produttività elevata e una qualità superiore, di cui il caffè è l’apripista con i maggiori tassi di crescita”. La giuria internazionale che ha decretato il vincitore del best of the best era composta da Massimo Bottura, chef di Osteria Francescana e di Casa Maria Luigia e fondatore di Food for Soul, Viki Geunes, chef e proprietario del ristorante Zilte di Anversa, detentore di tre stelle Michelin, Felipe Rodriguez, Head Chef per tutti i ristoranti del Rosewood Complex a San Paolo, Vanúsia Nogueira, direttore esecutivo dell’International coffee organization, i degustatori professionisti Q Grader Felipe Isaza e Dessalegn Oljirra Gemeda, e tre giornalisti.


La giuria ha descritto il caffè vincitore dell’Ernesto Illy International Coffee Award come è un caffè cremoso, dolce e corposo dall’equilibrio elegante, ricco di sapori di frutta fresca, saturo di note di caramello, delicati sussurri di zucchero di canna e un persistente retrogusto di cioccolato con sfumature floreali di gelsomino. È un caffè elegantemente equilibrato ed estremamente complesso, che rappresenta magnificamente le caratteristiche gustative della sua origine. L’Ernesto Illy International Coffee Award è anche un’importante momento di incontro per i rappresentanti di tutta la filiera del caffè, dai produttori agli esportatori, dai trader alle istituzioni che si sono dati appuntamento al quartier generale delle Nazioni Unite di New York per partecipare alla tavola rotonda “Alleanza globale per il caffè: mobilitare un fondo pubblico-privato per combattere il cambiamento climatico” insieme al presidente Andrea Illy e all’ambasciatore dell’Italia alle Nazioni Unite Maurizio Massari, Vanusia Nogueira (Executive Director dell’International Coffee Organization), Massimo Bottura (Chef e UNEP Goodwill Ambassador), Andrea De Marco (Project Manager per UNIDO), Raina Lang (Direttrice del Sustainable Coffee al Conservation international) e Jamil Ahmad (Direttore UNEP per la sede di New York).

Fao: consumo mondiale olio oliva limitato da prezzi elevati

Fao: consumo mondiale olio oliva limitato da prezzi elevatiRoma, 14 nov. (askanews) – I prezzi elevati dell’olio di oliva ne limiteranno per ora il consumo mondiale, nonostante sia prevista una produzione in aumento in tutti i paesi produttori, tranne l’Italia. E’ quanto emerge dal nuovo rapporto Food Outlook della Fao, che traccia i principali mercati di alimenti e bevande e analizza in un focus i segmenti dell’olio d’oliva e dei fertilizzanti. L’olio è prodotto e consumato principalmente nella regione del Mediterraneo e il suo prezzo è aumentato vertiginosamente a causa del calo della produzione negli ultimi anni.


A Jaen, in Spagna, i prezzi all’ingrosso dell’olio extravergine di oliva spremuto a freddo hanno raggiunto i 9818 dollari a tonnellata a gennaio 2024, rispetto ai 3655 dollari di due anni prima. Attualmente, il raccolto spagnolo del 2024 supererà la media decennale, con una produzione in espansione anche in Grecia, Tunisia e Turchia, ma non in Italia. La Fao ricorda che nonostante gli ulivi siano noti per la loro straordinaria longevità, reagiscono comunque agli stress climatici. I produttori dovrebbero quindi prendere in considerazione pratiche di gestione più sostenibili dell’acqua e del suolo. “Dato il grande potenziale di espansione delle esportazioni di olio d’oliva, i governi potrebbero offrire supporto agli olivicoltori, come programmi assicurativi e misure per controllare la diffusione delle malattie”, ha affermato l’economista della FAO Di Yang.


Il Food Outlook ha anche aggiornato il suo monitoraggio dei mercati dei fertilizzanti, rilevando bruschi cali nelle quotazioni dei prodotti azotati, che seguono da vicino i prezzi del gas naturale, nonché dei fertilizzanti potassici. Tuttavia, i fertilizzanti fosfatici non hanno mostrato un calo più ampio, dovuto in parte alle barriere commerciali in corso.