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Autore: Redazione StudioNews

Attentato a San Pietroburgo, il marito della giovane arrestata: Daria è stata incastrata

Attentato a San Pietroburgo, il marito della giovane arrestata: Daria è stata incastrata


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Attentato a San Pietroburgo, il marito della giovane arrestata: Daria è stata incastrata – askanews.it




















Milano, 3 apr. (askanews) – Oltre a Daria Trepova, un’altra persona è stata arrestata nel caso dell’omicidio del blogger russo pro invasione dell’Ucraina Vladlen Tatarsky. Lo ha detto a The Insider il marito di Daria, Dmitry Rylov. Secondo lui, il nome del detenuto è Dmitry Kasintsev. Rylov ha detto che Kasintsev era un suo conoscente, Trepova era nel suo appartamento al momento dell’arresto. “Mi ha contattato nelle ultime 24 ore, ho perso i contatti con lei circa quattro o cinque ore fa”, ha detto Rylov. Secondo lui, Trepova è stata incastrata. “Dasha, in linea di principio, non è il tipo di persona che potrebbe uccidere chiunque. In realtà è stata usata”, ha dichiarato il marito. Quanto al conoscente “anche lui è stato trattenuto. Era Dmitry Kasintsev, non ne hanno scritto nei notiziari. Daria ha detto che era stata incastrata e sono completamente d’accordo: nessuno se lo aspettava. Per quanto ne so, era necessario consegnare questo busto, in cui c’era qualcosa. Pensavo fosse un dispositivo elettronico, non so cosa fosse, ma di certo non era un esplosivo. Ne abbiamo parlato almeno due volte. Daria non sarebbe stata in grado di farlo”.

In precedenza, il canale Shot Telegram, citando una fonte, ha riferito che le prime parole di Trepova dopo il suo arresto sono state: “Sono stata incastrata! Mi stavano solo usando!” Daria Trepova è stata arrestata questa mattina in un appartamento a San Pietroburgo. Secondo i dati preliminari, il giorno prima ha visto Tatarsky al caffè sull’argine Universitetskaya e gli ha regalato un busto, che è esploso. Tatarsky è morto, più 32 persone sono rimaste ferite. Il Comitato nazionale antiterrorismo ha riferito che l’omicidio di Tatarsky è stato pianificato dai servizi speciali ucraini “con il coinvolgimento di agenti della FBK”, il centro anti corruzione di Alexei Navalny e che Trepova è “un’attiva sostenitrice della squadra di Navalny”.

Giornalista WSJ ha presentato ricorso contro il suo arresto in Russia

Giornalista WSJ ha presentato ricorso contro il suo arresto in Russia


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Giornalista WSJ ha presentato ricorso contro il suo arresto in Russia – askanews.it




















Milano, 3 apr. (askanews) – Il giornalista americano del Wall Street Journal Evan Gershkovich, accusato di spionaggio in Russia e fermato dalle forze dell’ordine, ha presentato ricorso contro il suo arresto. Lo riporta il canale Telegram filo Cremlino Readovka.

Da Mosca è stato riferito che l’uomo stava raccogliendo informazioni su una delle imprese del complesso militare-industriale russo. Il tribunale Lefortovo di Mosca il 30 marzo ha confermato l’arresto di Gershkovich fino al 29 maggio e lo ha accusato di spionaggio.

Il ministero degli Esteri russo ha affermato che il segretario di stato Usa Antony Blinken in queste ore ha chiamato il collega Sergei Lavrov per discutere della detenzione del giornalista di Gershkovich. Lavrov ha affermato che Gershkovich “è stato colto in flagrante mentre cercava di ottenere informazioni segrete” e ha invitato gli Stati a “rispettare le decisioni delle autorità russe”. Blinken ha definito “inaccettabile” la detenzione del giornalista e ha chiesto il suo rilascio immediato. Anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha chiesto oggi il “rilascio immediato” del giornalista americano.

Intanto la giocatrice di basket americana Brittney Griner, che stava scontando una pena detentiva in Russia per traffico di droga ed è tornata in patria come parte di uno scambio di prigionieri, si è rivolta al presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Gli ha chiesto di fare tutto il possibile per liberare il giornalista del WSJ. “Per ogni americano rapito, dobbiamo combattere, e ogni americano restituito è una vittoria per tutti noi. Ecco perché possiamo invitare tutti i nostri sostenitori a celebrare le vittorie e sollecitare l’amministrazione a continuare a utilizzare tutti gli strumenti possibili per riportare a casa Evan e tutti gli americani ingiustamente detenuti”, ha affermato Greiner.

Gershkovich è un corrispondente del Wall Street Journal. La mattina del 30 marzo si è saputo che aveva smesso di comunicare con la redazione. I media statali hanno riferito, citando l’FSB, che il giornalista era stato arrestato perché sospettato di spionaggio. Il WSJ aveva detto il giorno prima che le forze di sicurezza russe hanno organizzato la sorveglianza di Gershkovich e registrato i suoi movimenti con una telecamera. Lo stesso giornalista suggerisce che il suo telefono fosse intercettato.

La grappa conquista i millennial, il consumo resta soprattutto domestico

La grappa conquista i millennial, il consumo resta soprattutto domestico


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>La grappa conquista i millennial, il consumo resta soprattutto domestico – askanews.it



















Milano, 3 apr. (askanews) – Non più solo uomini over 40 che vivono nel Nord Italia. Oggi tra i principali consumatori di grappa ci sono i millennial (5 su 10 la bevono di frequente o saltuariamente), che associano questo distillato soprattutto all’idea di convivialità con gli amici (53%). E se ormai si conferma il trend al femminile, con sempre più donne appassionate di questo prodotto, ciò che è cambiato è il grado di apprezzamento a livello geografico, con picchi di consumi che si registrano al Sud (49%), più che al Nord- ovest (38%) o al Nord-Est (42%). Rispetto al tradizionale consumo tra le mura domestiche, che rimane in cima alle preferenze di oltre sette italiani su 10 (76,6%), ora si apprezza tanto anche il fuori casa (65,7%), con i giovani a fare da locomotiva. A scattare la fotografia del consumatore-tipo di grappa in Italia è l’indagine AstraRicerche e grappa Libarna, brand di gruppo Montenegro, condotta su un campione di 1.000 connazionali di età compresa tra i 18 e i 65 anni.

Secondo l’indagine, quasi un italiano su due (44%) consuma grappa almeno qualche volta in un anno, soprattutto in casa propria (59,1%) e a casa di amici e parenti (47,7%). Seguono bar ed enoteche (46,6%) e ristoranti (38,4%), a riprova della spinta positiva del fuori casa sull’andamento della categoria (+3,5% 1 in valore, +0,1% in volume 2 nell’ultimo anno), oggi quarta in valore e in volume nel mercato Spirit tricolore. In particolare, tra chi apprezza la grappa fuori dalle mura domestiche, spiccano le donne (67%), i 18-24enni (71%), i 25-34enni (74%) e i single (73%). E se per quasi tutti, soprattutto uomini e adulti, il consumo di grappa è associato al fine pasto (65,2%), ci sono comunque appassionati e neofiti che la apprezzano anche nel dopo cena (21,7%), a partire dalle donne (27%) e dai giovani 25-34enni (31%), oppure nella pausa pomeridiana dopo il lavoro (13,4%). Alla base della scelta, il metodo di produzione e/o di invecchiamento si posiziona in cima alla classifica dei criteri guida per i consumatori (43,9%), davanti all’uso delle materie prime (31,6%) e alla notorietà e storicità del brand (30,9%). Ma nello scegliere la tipologia di grappa si valuta anche il forte legame con il territorio di appartenenza (27,5%). La stessa grappa Libarna ha una storia legata alla sua culla di origine, il Piemonte. Nata nel 1906 dalla Distilleria Gambarotta, è espressione dell’arte distillatoria piemontese e prende il nome dall’omonimo insediamento archeologico romano presente a Serravalle Scrivia (in provincia di Alessandria), dal quale trae ispirazione la forma della storica bottiglia, che ricorda i capitelli delle colonne romane. Se guardiamo in dettaglio al campione intervistato, per le donne il consumo di grappa è prima di tutto convivialità (52%) e, in seconda battuta, un rito/una tradizione (39%); per gli uomini è invece un piacere (41%), ma anche un momento intimo e privato (20%). Nella ‘sfida’ tra generazioni, la grappa è sinonimo di convivialità per i 25-34enni (53%), un rito/una tradizione per i 18-24enni (44%), un prodotto che aiuta a digerire per i 45-54enni (40%). In generale, la preferenza di oltre un intervistato su tre è per degustare la grappa da sola (35,2%; in testa i 55-65enni – 50% – e gli uomini – 40%) oppure dopo un caffè (30,2%). Solo poco più di uno su cinque gradisce abbinarla a prodotti dolci o salati (23,0%), per lo più donne (30%), 18-24enni (34%) e 35-44enni (33%).

Terzo Valico, Toti: aprire cantiere a visite come per Waterfront

Terzo Valico, Toti: aprire cantiere a visite come per Waterfront


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Terzo Valico, Toti: aprire cantiere a visite come per Waterfront – askanews.it



















Genova, 3 apr. (askanews) – “Il Terzo Valico è un’opera dove mi piacerebbe venisse organizzata una passeggiata, simile a quella promossa dal sindaco Bucci nel cantiere del Waterfront, per far capire e vedere ai cittadini il lavoro impressionante che si è fatto sulla galleria scavata alle spalle di Genova”. Lo ha affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti durante il convegno “Ports of Genoa: il potenziamento in corso del trasporto ferroviario merci”, che si è tenuto oggi a Palazzo San Giorgio.

“Non credo – ha sottolineato Toti – che l’opinione pubblica, anche quella più informata, abbia realmente compreso le proporzioni dell’immenso lavoro che si sta portando avanti e i giganteschi benefici che ne deriveranno per il sistema economico, portuale e logistico genovese. Senza dimenticare, infine, il potenziamento della linea del Campasso su cui abbiamo definito l’accordo di programma”.

Fvg, Patuanelli (M5s): auguri di buon lavoro a Fedriga

Fvg, Patuanelli (M5s): auguri di buon lavoro a Fedriga


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Fvg, Patuanelli (M5s): auguri di buon lavoro a Fedriga – askanews.it



















Trieste, 3 apr. (askanews) – “Faccio un augurio di buon lavoro da parte mia e di tutta la mia forza politica a Massimiliano Fedriga. Massimo Moretuzzo ha operato in condizioni proibitive, difficili, lo ringrazio”. Così, su Rai 3, il senatore di M5S, Stefano Patuanelli, commentando gli exit poll.

“Fedriga ha governato per cinque anni e dunque ha avuto modo di farsi conoscere; Moretuzzo ha avuto poco tempo e ha tentato di recuperare, ma ha fatto un gran lavoro in prospettiva”, ha concluso Patuanelli.

Torna Sorsi d’Autore 2023: tra enogastronomia e cultura

Torna Sorsi d’Autore 2023: tra enogastronomia e cultura



</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Torna Sorsi d’Autore 2023: tra enogastronomia e cultura – askanews.it




















Milano, 3 apr. (askanews) – Giunge ormai alla sua ventiquattresima edizione la preziosa rassegna multisensoriale Sorsi d’Autore della Fondazione Aida ets, che in questi appuntamenti estivi coniuga con grande eleganza l’eterna bellezza delle Ville Venete, molte patrimonio Unesco, con degustazioni guidate di vini pregiati ed eccellenze gastronomiche del territorio, in collaborazione con Ais Veneto, alla scoperta della grande arte del passato finalmente vissuta in chiave di convivialità e cultura contemporanea, con intensi e divertenti momenti di dialogo con personalità di spicco quali quest’anno Michele Serra, Serena Dandini, Oscar Farinetti in dialogo aperto con i Sommelier Ais Veneto e personaggi di spicco della cultura popolare italiana come Dario Vergassola, Luca Telese e Luca Sofri.

Un format ormai consolidato che consente al pubblico sempre numeroso di vivere un’esperienza davvero multisensoriale e sofisticatissima, grazie alla bellezza ed importanza storico-artistica delle Ville scelte, delle quali viene offerta una minuziosa visita, alla qualità delle degustazioni enogastronomiche anch’esse guidate, nonché all’esperienza e vivacità intellettuale dei mattatori invitati per il momento di dialogo pubblico. Farà eccezione a questa consolidata regia di successo la serata inaugurale del 28 maggio nella quale in via del tutto eccezionale, si celebrerà nella magnifica villa rinascimentale Cà Vendri un’eccellenza culturale del territorio: il Centesimo Arena di Verona Opera Festival in collaborazione con Fondazione Arena di Verona e Comune di Verona Assessorato alla Cultura, Turismo e Rapporti con l’Unesco. Per l’occasione assai speciale gli archivi e le storiche sartorie areniane, emblema dell’artigianalità italiana nel mondo, presenteranno un’accurata selezione dei più coreografici costumi che impreziosirono alcuni degli allestimenti di maggiore successo della storia areniana: Un Ballo in Maschera di Verdi con regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi, vera icona di un’estetica sontuosa e raffinata al contempo; Traviata di Verdi con regia, scene e costumi di Hugo de Ana, altro caposaldo della bellezza teatrale; Anna Bolena di Donizetti firmata dal regista di culto Graham Vick con i costumi del Premio Oscar Paul Brown; Don Giovanni di Mozart con la regia dell’insuperato Maestro Franco Zeffirelli e costumi del pluripremiato suo storico collaboratore Maurizio Millenotti.

E gli indossatori che incarneranno questi ruoli icona dell’opera nel mondo non saranno professionisti della passerella, ma bensì cittadine e cittadini comuni, che potranno candidarsi, entro il 21 aprile, attraverso il sito www.fondazioneaida.it e provare così l’emozione unica nel suo genere di vivere la grandeur del palco in abiti di rara bellezza e preziosissima fattura. La sfilata storica sarà inoltre musicata da un concerto per pianoforte e voce offerto sempre da Fondazione Arena di Verona. Inoltre le Ville Venete scelte quest’anno da Sorsi d’Autore rappresentano davvero alcuni dei luoghi più ragguardevoli per storia, architettura, arti figurative ed architettura paesaggistica del territorio veneto. Si parte dalla cinquecentesca Villa Cà Vendri a Verona, la cui perfezione architettonica presenta al suo interno un decor che è vera epitome delle eccellenze venete, dal cotto d’epoca al mosaico veneziano, dai materiali di evidente recupero romano agli affreschi di scuola veneta, fino al sontuoso parco di sei ettari animato da statue, fontane, il laghetto e un pregevolissimo Ninfeo a colonnato arricchito di Cappella Gentilizia. Si prosegue con la settecentesca Villa Cordellina Lombardi nel vicentino, complesso monumentale di impressionante ricchezza che vede armoniosamente distribuite nel parco barchesse, torrette, un grandioso rustico e all’interno della villa un importante ciclo di affreschi del Tiepolo dedicati ai fasti di Scipione L’Africano e Alessandro Magno. A seguire Villa Brandolini d’Adda in provincia di Treviso, magnifico esempio di architettura settecentesca impreziosita da un importante florilegio di stucchi dorati coevi ed immersa in un parco dal panorama mozzafiato.

Chiude questa antologia di rara bellezza Villa Widmann a Mira proprio sulla celeberrima Riviera del Brenta, perfetto esempio di equilibrio tra le forme più tipicamente venete e lo stile Rococò di gusto francese imperante a fine ‘700, anch’essa circondata da un parco di riconosciuta importanza sia per la collezione botanica sia per il gran numero di statue di scuole ed epoche diverse.

Israele, Cesarea Marittima è il miglior sito archeologico estero

Israele, Cesarea Marittima è il miglior sito archeologico estero


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Israele, Cesarea Marittima è il miglior sito archeologico estero – askanews.it




















Cesarea Marittima (Israele), 31 mar. (askanews) – Cesarea Marittima, la città portuale a una sessantina di chilometri da Tel Aviv, in Israele, si è aggiudicata il premio Acta, Acrcheological & Cultural Tourism Award del Gruppo Italiano Stampa Turistica. Chiamata Cesarea in onore di Cesare Ottaviano Augusto, la città è stata premiata come miglior sito archeologico estero. Le motivazioni: per la straordinarietà del sito dal punto di vista naturalistico, il legame profondo con l’Occidente in particolare l’Italia e l’innovazione tecnologica applicata all’archeologia. La città che si affaccia sulle acque del Mediterraneo è divisa in due parti: l’acquedotto romano, costruito da Erode il Grande, del primo secolo avanti Cristo.

E il parco archeologico. Entrando dall’ingresso settentrionale, attraverso la Porta dei Crociati, si trovano i resti di una città crociata. Si vede poi il Palazzo di Erode , fino all’anfiteatro di Erode, un ippodromo che era in grado di ospitare fino a 100mila persone. Ponzio Pilato risiedette a Cesarea dal 26 al 36 d.C, come testimonia un’epigrafe con il suo nome ritrovata tra le rovine del teatro, e il cui originale si trova al Museo di Israele di Gerusalemme. Qui, a cesarea Marittima, nella regione della Giudea, l’apostolo Pietro battezzò il centurione Cornelio (primo pagano convertito al cristianesimo), mentre San Paolo vi soggiornò più volte e vi restò in prigione per due anni prima di essere trasferito a Roma perché si era appellato a Cesare in quanto cittadino romano. Forse il vangelo di Luca fu scritto proprio qui. Infine, fu dal porto di Cesarea Marittima che partirono i primi cristiani.

Migranti, Giani: i Cpr? devono cambiare, non siano un carcere

Migranti, Giani: i Cpr? devono cambiare, non siano un carcere


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Migranti, Giani: i Cpr? devono cambiare, non siano un carcere – askanews.it




















Firenze, 3 apr. (askanews) – “L’Italia, come altri Paesi fanno già, deve programmare l’accoglienza per creare occasioni di lavoro, con una gestione seria. Dobbiamo organizzare una formazione che permetta a chi arriva di trovare lavoro. E’ un percorso in cui il Cpr è uno degli aspetti che andrà rivisto. Il Cpr non può essere un luogo detentivo. Noi in Toscana non abbiamo bisogno di nuove carceri per chi deve essere espulso”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, rispondendo ai giornalisti.

“A mio giudizio -ha puntualizzato Giani- il fenomeno dell’immigrazione sta radicalmente cambiando. Non è più vista come un fenomeno da scacciare. Oggi tutti sono consapevoli che l’accoglienza è la misura della civiltà di un popolo. Sono sicuro che al decreto legge il Governo arriverà dopo un confronto molto costruttivo con le Regioni”.

Regionali in Friuli Venezia Giulia, exit poll: in largo vantaggio il governatore Fedriga

Regionali in Friuli Venezia Giulia, exit poll: in largo vantaggio il governatore Fedriga


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Regionali in Friuli Venezia Giulia, exit poll: in largo vantaggio il governatore Fedriga – askanews.it



















Trieste, 3 apr. (askanews) – Alle elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, candidato del centrodestra e governatore in carica, beneficerebbe di una forchetta di consensi tra il 61-65%. Massimo Moretuzzo del Centrosinistra si fermerebbe al 28-32%. Staccati gli altri due candidati, Alessandro Maran (3-5%) del Terzo polo e Giorgia Tripoli (2-4%) di Insieme liberi. Si tratta dell’exit poll del Consorzio Opinio Italia per la Rai per le elezioni regionali in Fvg.

Codice a barre: il bip che 50 anni fa cambiò la spesa e continuerà a farlo

Codice a barre: il bip che 50 anni fa cambiò la spesa e continuerà a farlo


</p> <p></head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><meta name="robots" content="index, follow, max-image-preview:large, max-snippet:-1, max-video-preview:-1"/><br /> <title>Codice a barre: il bip che 50 anni fa cambiò la spesa e continuerà a farlo – askanews.it



















Milano, 3 apr. (askanews) – E’ un bip che oggi suona suona familiare tutte le volte che in cassa al supermercato viene scansionato un prodotto. Ma 50 anni fa questo suono cambiava radicalmente il nostro modo di fare la spesa e questo grazie al codice a barre, un’invenzione che la Bbc ha inserito tra le 50 cose che hanno fatto l’economia moderna. “Siamo in America, nel 1973 e le aziende del mondo del largo consumo hanno bisogno di risolvere un problema – racconta Marco Cuppini, research and communication director GS1 Italy – identificare in modo univoco i prodotti in maniera automatica. E c’è una data significativa, il 3 aprile 1973, che è il giorno della firma delle imprese del largo consumo che decidono cosa fare, quale standard utilizzare”.

Lo standard scelto allora fu lo Upc conosciuto in Europa come codice a barre Ean (European article number), poi unificato nell’attuale Gtin, lo standard globale di identificazione dei prodotti di GS1, l’organizzazione no profit che sviluppa gli standard globali presente in 116 Paesi, Italia compresa, dove dal 1978 a rappresentarla è GS1 Italy. Dall’accordo dell’Aaprile 1973 passerà solo un anno perché il primo prodotto, un pacchetto di chewing-gum da 61 centesimi, venisse scansionato alla cassa di un supermercato in Ohio: “Un fattore facilitante – spiega Cuppini – è stato l’intervento del governo americano che ha reso obbligatorio mettere in etichetta i valori nutrizionali dei prodotti. A quel punto le aziende hanno dovuto mettere mano alle etichette e quindi è stata una sorta di scivolo che ha facilitato la stampa del codice a barre sulle etichette che prima erano qualcosa di intonso”. Da allora, questa presenza silenziosa, almeno finché non arriviamo in cassa, sulle confezioni della maggior parte dei prodotti che acquistiamo quotidianamente, si è diffusa globalmente su oltre un miliardo di prodotti generando miliardi di bip ogni giorno. Nei fatti si tratta di una serie numerica di 13 cifre (EAN-13) tradotta graficamente da barre verticali necessarie per la lettura ottica, che contiene un prefisso aziendale GS1 per identificare l’azienda a livello internazionale, il codice del prodotto e da ultimo la cifra di controllo.

Per capire la pervasività di questa invenzione bastano alcuni numeri relativi ai prodotti che solo nei supermercati, ipermercati e punti vendita a libero servizio italiani riportano il codice a barre GS1. “La stima è di 350mila prodotti che passano 30,2 miliardi di volte alle casse, quindi 30,2 miliardi di bip che ascoltiamo sui prodotti confezionati – ha detto – Un altro numero per capire di che dimensione stiamo parlando questi prodotti compongono 2,7 miliardi di scontrini che vengono battuti dalle casse dei supermercati e ipermercati italiani”. Grazie a questo standard fatto di barre e numeri, 50 anni fa si potè dire addio all’etichettatura manuale dei prezzi sui singoli prodotti ma soprattutto si riuscì a creare un linguaggio globale che li identificava in maniera univoca. “Il codice a barre fa il suo mestiere – sottolinea Cuppini – identificare in maniera univoca un prodotto. Quando passa alle casse la cassa capisce che stiamo passando il prodotto XY e lega questa informazione a una informazione che ha presente nel suo sistema informativo classicamente il prezzo e a quel punto si unisce il prodotto a un prezzo e uno dopo l’altro si arriva allo scontrino”.

Ma se questo è il passato e il presente del codice a barre nel suo futuro c’è un’evoluzione che si annuncia nuovamente rivoluzionaria: “Crediamo che nei prossimi 50 anni il protagonista sarà un nuovo standard che si chiama digital link. Il digital link ha la forma di un Qr code quindi col telefonino lo si interroga e si aprono mondi di informazione decisamente più grandi rispetto al passato – ha spiegato – noi parliamo di informazione aumentata perché il consumatore potrà accedere a pagine di informazioni diverse. Il nuovo codice potrà trasportare molti più dati e consentirà di fare quello che ha sempre fatto ma porterà per esempio il numero di lotto, la data di scadenza e soprattutto un link a un sito web: noi parliamo di informazione aumentata perché il consumatore potrà accedere a pagine di informazioni diverse”.

Dalla provenienza della materia prima alle indicazioni sulla riciclabilità del packaging, fino a offerte, valutazioni di altri utenti, contenuti social o avvisi di richiamo, il nuovo standard abiliterà numerose applicazioni, anche in chiave di sostenibilità: “In sostanza aiuterà il consumatore a fare scelte di acquisto e consumo più consapevoli – ha concluso Cuppini – questo spinto dal legislatore che è molto interessato a una crescita delle informazioni verso i consumatori e dalle aziende stesse che hanno uno strumento di comunicazione coi clienti ancora più potente”.