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Autore: Redazione StudioNews

Schlein: i migranti torturati da Almasri in Albania, lui portato a casa con un volo di Stato

Schlein: i migranti torturati da Almasri in Albania, lui portato a casa con un volo di StatoRoma, 1 feb. (askanews) – “Abbiamo visto l’ipocrisia della premier Meloni” di fare riferimento a “quella bambina di 11 anni unica superstite” di quella tragedia del mare “senza ringraziare la Ong che fortunatamente ha salvato almeno lei, mentre questo governo, col decreto che hanno chiamato Cutro e che io mi rifiuto di chiamare così perché serve più rispetto per i morti, ha solo reso più difficile fare i salvataggi in mare”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein nel suo intervento all’evento “Il viaggio del Pd nel terzo settore”, in corso a Monterotondo (Rm).


Il modello Albania, ha proseguito Schlein, si è rivelato “un fallimento totale, anche quelli sono giudici che non hanno fatto altro che applicare una sentenza della Corte di Giustizia Ue. I nostri deputati, che ringrazio, sono in questi giorni in Albania e hanno detto ‘qui stanno i torturati di Almasri mentre lui è stato riportato a casa con un volo di Stato dal governo Meloni con tutti gli onori’”.

Codice della strada, al via il Cenacolo Giuridico dell’ACI Napoli

Codice della strada, al via il Cenacolo Giuridico dell’ACI NapoliRoma, 1 feb. (askanews) – La riforma del Codice della strada è stato il tema affrontato nella prima riunione del Cenacolo Giuridico dell’Automobile Club Napoli inaugurato dal Presidente del sodalizio partenopeo, Antonio Coppola, e dal Procuratore della Repubblica Raffaele Cantone, con la partecipazione del Sindaco Gaetano Manfredi, del Prefetto Michele Di Bari, e le relazioni del Sostituto Procuratore Generale Valter Brunetti e del Comandante della Polizia Stradale della Campania e della Basilicata Maria Pia Rossi.


“Con questo incontro – ha detto in apertura il Presidente Coppola – debutta il Cenacolo Giuridico dell’Automobile Club Napoli nel solco di una lunga e feconda collaborazione con la magistratura napoletana iniziata 40 anni fa con la Commissione Giuridica, presieduta da Alfonso Vigorita prima e da Aldo Vessia poi, e proseguita successivamente con il Seminario Giuridico e la Consulta Giuridica presieduti, rispettivamente, da Luigi Riello e Giovandomenico Lepore. In tutti questi anni, abbiamo condotto approfondimenti normativi e avanzato proposte su importanti aspetti della mobilità come i piani urbani del traffico, la sosta abusiva, la RC Auto, l’omicidio stradale, l’esterovestizione dei veicoli e tanti altri. Lavori questi che erano stati condotti a “porte chiuse”. Oggi con il Cenacolo Giuridico, invece, iniziamo un nuovo corso aperto al confronto ed al coinvolgimento con la società civile e con i suoi migliori e più importanti esponenti” Sul tema dell’incontro – la riforma del Codice della Strada – è stato piuttosto critico il Procuratore Cantone “la sicurezza stradale è un tema assolutamente rilevante, ma c’è una tendenza ideologica che lo sottende. La recente riforma è intervenuta su molti aspetti, alcuni positivi ed altri contraddittori, come le novità introdotte in materia di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Sarebbe stato preferibile aspettare per riscrivere integralmente un nuovo codice, piuttosto che fare l’ennesimo patchwork difficilmente comprensibile”

Mons. Yoannis Lazhi Gaid: L’arte del ritirarsi o della saggia sconfitta

Mons. Yoannis Lazhi Gaid: L’arte del ritirarsi o della saggia sconfittaCittà del Vaticano, 1 feb. (askanews) – ‘Abbiamo tutti bisogno di imparare l’arte di trattare con le persone e di allenarci nelle capacità di quest’arte, con l’obiettivo di essere abili nell’agire saggiamente nelle battaglie della vita e nel fronteggiare nuovi problemi, situazioni, piccole e grandi, e battaglie quotidiane. Ciò include l’arte di imparare a vincere e a perdere, a salire e a scendere, ad avanzare e a ritirarsi, a tacere e a parlare, a intervenire e a ritirarsi’.


Lo scrive in una riflessione Mons. Yoannis Lazhi Gaid, presidente dell’Associazione Bambino Gesù delairo, già segretario personale di Sua Santità Papa Francesco e fondatore del gruppo ‘Progetto di vita e umanità’. ‘La maggior parte delle persone – evidenzia Mons. Gaid – si concentra sull’importanza della vittoria, della superiorità, sullo schiacciamento degli avversari, della pianificazione dell’attacco e dell’apprendimento delle strategie di attacco, ma c’è un altro aspetto che non è meno importante di questi aspetti, che è l’arte di saper ritirarsi, o quella che si può chiamare l’arte della saggia sconfitta, e pochi sono coloro che padroneggiano quest’arte. La maggior parte delle persone vive la propria vita in una lotta costante e senza fine. Possono ottenere vittorie che hanno il sapore della sconfitta e ottenere risultati che hanno il sapore della distruzione. Ritirarsi al momento giusto e restare in silenzio di fronte a certe situazioni può essere la chiave per una vera vittoria nelle battaglie della vita, per formare relazioni sociali solide e forti, per ottenere vittorie future e per proteggere se stessi e il proprio potenziale da perdite catastrofiche.


Per Gaid ‘L’arte del ritirarsi o della saggia sconfitta è la capacità di valutare le situazioni con precisione e calma, di controllare se stessi e le proprie reazioni iniziali e spontanee. È la capacità di prendere la decisione di ritirarsi al momento giusto, mantenendo la dignità e uscendo con perdite minime ed evitando prepotenza e arroganza, per proteggere se stessi e le proprietà da perdite ingenti e mantenere dignità, prestigio e valore. È l’arte di essere realisti, di adattarsi al cambiamento, di pensare a lungo termine e di avere fiducia in se stessi e nella giustizia di Dio. È l’arte di elevarsi al di sopra delle situazioni che ci trascinano giù, al di sopra delle persone che vogliono trascinarci nel fango e delle scelte per le quali pagheremo il prezzo in rimpianti e rammarichi. È l’arte di tacere di fronte alle barbarie di chi grida, l’arte di preservare valori e principi quando una vittoria momentanea richiede di rinunciarvi, e l’arte di agire con dignità e integrità anche quando tutti agiscono con bassezza e manipolazione. È la capacità di vedere il presente con l’intuito che vede il futuro e ne valuta i risultati. È l’arte di preservare ciò che è prezioso e duraturo, sopportando l’amarezza della perdita di situazioni fugaci e temporanee. L’arte di imparare che la sconfitta più grande si verifica quando il nemico riesce a farti agire come lui, a usare i suoi strumenti, a pensare come lui e a seguire la bassezza dei suoi metodi e del suo comportamento. Motivi per ritirarsi Sono molteplici le ragioni che possono spingere una persona a decidere di tacere o di fare marcia indietro, tra cui, ad esempio: • La bruttezza dell’avversario: quando ci troviamo di fronte a persone a cui manca il minimo di umanità, cavalleria, onorabilità e galanteria è meglio tirarsi indietro e lasciare la questione al tempo, il solo capace di svelare la verità delle cose. Prima o poi il tempo rivela la differenza tra il ferro e l’oro, tra il vetro e i diamanti, tra le affermazioni e i fatti, tra l’arroganza e i successi. • La grande superiorità dell’avversario: quando l’avversario è grandemente ed esageratamente superiore a te, la ritirata può essere l’opzione migliore per evitare pesanti perdite e la sconfitta completa. Cristo ci insegna: ‘Ovvero quale re, andando a far guerra contro un altro re, non si siede prima a determinare se può con diecimila affrontare colui che gli viene contro con ventimila? Se no, mentre quello è ancora lontano, gli manda un’ambasciata per trattar la pace’ (Lc 14, 30-32). • Proteggere se stessi e gli altri: non è saggio proclamare la vittoria perdendo tutto o concentrarsi su un piccolo obiettivo e perdere quelli più importanti, più grandi e più preziosi. È saggio perdere una battaglia per vincere la guerra, perché non c’è alcun valore nel vincere una battaglia quando il prezzo è perdere tutto. È sciocco essere testardi in questioni banali e perdere cose preziose. • Dare una possibilità: fare un passo indietro potrebbe essere l’opzione migliore per riflettere e valutare le situazioni in modo più calmo e razionale e per prepararsi meglio al confronto. Quante persone cambiano idea una volta che diamo loro il tempo di riflettere? Quanti problemi possono essere risolti se non li affrontiamo senza versare la benzina della testardaggine? Quante famiglie si sarebbero salvate e avrebbero superato gli uragani se una delle due parti avesse deciso di smettere di dimostrare di avere ragione? Qual è il valore di dimostrare di avere ragione se il prezzo è la distruzione della tua famiglia, della tua vita, di quella dei tuoi figli e della tua famiglia? • Confondere l’avversario: il ritirarsi può essere utilizzato per confondere l’avversario e costringerlo a pensare, ritirarsi anche lui e spezzare così il cerchio del male. Molti problemi si risolvono se impariamo e pratichiamo le parole di Gesù: “Ma io vi dico: Non resistere al malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra, e se uno vuol farti causa per toglierti la tunica, lasciagli anche il mantello. E se uno ti costringe a fare un miglio, fanne con lui due. Da’a chi ti chiede, e non rifiutarti di dare a chi desidera qualcosa in prestito da te” (Mt 5, 39-42). • Valutare le questioni con oggettività e realismo: è saggio imparare a calcolare il costo e valutare le situazioni con equilibrio, oggettività e realismo, come ci insegna Cristo: ‘Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: «Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro»” (Lc 14:28-30). Principi dell’arte della sconfitta e della ritirata saggia • Mantenere la disciplina: la disciplina e la calma devono essere mantenute conservando l’autocontrollo, evitando il panico, il caos, le risposte affrettate e l’impulsività sconsiderata. • Pianificazione anticipata: una persona di successo è qualcuno che si prende il suo tempo, pianifica, studia, approfondisce e si prepara al confronto con una visione chiara e con la capacità di avanzare come di ritirarsi. Un leader che attacca senza un piano di ritirata è spesso inesperto, poco saggio o astuto. • Mantenere la concentrazione e la capacità di pensiero: occorre mantenere la concentrazione e la capacità di pensiero ed evitare battaglie secondarie che potrebbero portare a ulteriori perdite. • Prepararsi a dare le risposte appropriate: un ritiro saggio spesso non significa una sconfitta completa e può consistere nel darsi abbastanza tempo per ritornare e prepararsi meglio e anche per richiedere la mediazione di alcune persone sagge’. Ci sono ‘molti esempi storici dell’arte del ritirarsi e della saggia sconfitta, del ritiro equilibrato e del silenzio espressivo. I più famosi di questi esempi sono: • Il silenzio di Cristo davanti a Ponzio Pilato e davanti alle accuse false: è saggio rimanere in silenzio quando il processo è ormai scontato e il verdetto è già stato emesso e quando ci troviamo di fronte a persone accecate dall’odio. È saggio restare in silenzio perché ogni prova non servirà a nulla e ogni difesa si trasformerà in un’accusa. Il silenzio di Cristo è il silenzio dell’oppresso che tace perché Dio possa parlare, e accetta il calice dell’ingiustizia perché è certo che dopo le tenebre brillerà la luce, e dopo la croce esploderà la Risurrezione e dopo l’apparente silenzio di Dio ogni persona verrà giudicata secondo le proprie azioni. • Il silenzio di Giuseppe: La Bibbia ci racconta del silenzio di Giuseppe di fronte all’odio e alla gelosia dei suoi fratelli, di fronte all’ingiustizia del faraone e di sua moglie, e persino di fronte all’apparente silenzio di Dio, silenzio fiducioso che durò finché Dio non trasformò tutta la pazienza di Giuseppe in vittoria e poté dire ai suoi fratelli: “Voi avevate pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo in bene per compiere quello che oggi avviene: per conservare in vita un popolo numeroso.” (Gen50,20). • La ritirata di Napoleone difronte alla Russia: nonostante le vittorie iniziali, Napoleone fu costretto a ritirarsi di fronte alla Russia a causa delle dure condizioni climatiche e della feroce resistenza russa. Questa ritirata, nonostante le gravi perdite, gli permise di preservare gran parte del suo esercito e di tornare in Francia. Si ritirò perché continuare avrebbe significato l’annientamento. *Conclusione* L’arte della sconfitta e della saggia ritirata richiede coraggio e capacità di prendere decisioni difficili. È l’arte di compiere scelte difficili quando le circostanze non sono giuste. Ecco perché quest’arte non può essere praticata dagli arroganti, dai presuntuosi, o dagli immaturi, perché è un’arte che solo chi ha intuito e visione può padroneggiare. In conclusione, affermiamo che quest’arte è completamente diversa dall’opportunismo, dall’incostanza, dal tradimento dei principi, dalla ritirata codarda e dalla fuga dal campo di battaglia. Infatti, può praticare quest’arte solo chi si eleva al di sopra delle banalità, resta in silenzio di fronte alle discussioni futili e confida nella giustizia di Dio. L’arroganza di vincere sempre e la pretesa di non accettare mai la sconfitta sono espressioni infantili che indicano immaturità e irrealismo. Naturalmente, non intendiamo qui la sottomissione, l’accettazione dell’ingiustizia o il non difendere i propri diritti… Questa è codardia. Piuttosto, intendiamo di seguire le parole di Gesù: ‘Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Da’ a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle» (Mt 5:38-42). Ossia affrontare il male con il bene che è la scelta dei forti, dei coraggiosi e di coloro che hanno un cuore che confida in Dio. Gibran Khalil Gibran dice: ‘L’ignorare è una vendetta raffinata ed è una carità verso i poveri di umanità’ ‘.

Santanchè: avanti uniti per traguardi ambiziosi (e posta foto seduta in prima fila alla direzione Fdi)

Santanchè: avanti uniti per traguardi ambiziosi (e posta foto seduta in prima fila alla direzione Fdi)Roma, 1 feb. (askanews) – “Orgogliosi del percorso che stiamo facendo e della fiducia che ogni giorno gli italiani ci dimostrano. Continueremo a lavorare uniti per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi”. Lo scrive su X la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, postando delle foto di lei seduta in prima fila alla Direzione di Fdi.


Nessun riferimento ai processi che la vedono coinvolta e tantomeno a eventuali dimissioni, anzi un rilancio della sua posizione. Al suo arrivo alla direzione nazionale del partito, in un centro congressi a due passi da Piazza di Spagna, già il responsabile organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli, ha ribadito il sostegno alla ministra. “Ribadiremo la fiducia alla ministra? La fiducia la esprime il Parlamento, la fiducia di Fratelli d’Italia per il lavoro di Santanchè non è mai venuta meno”, ha detto Donzelli, aggiungendo: “Santanchè è un ottimo ministro che dal punto di vista del suo operato come ministro del turismo credo che sia impeccabile, quindi sul suo operato da ministro nessuno ha mai avuto un dubbio”.

Trasporto aereo, nei cieli Ue accumulati 30 milioni minuti ritardo

Trasporto aereo, nei cieli Ue accumulati 30 milioni minuti ritardoRoma, 1 feb. (askanews) – Il trasporto aereo, pur vedendo un incremento dei flussi che tornano vicino ai valori pre-Covid, registra un generalizzato peggioramento delle proprie performance in termini di puntualità dei voli e disagi ai passeggeri, al punto che nell’intero 2024 si sono registrati nei cieli europei ben 30 milioni di minuti di ritardo dei voli. La afferma la società RimborsoAlVolo sulla base dei dati ufficiali diffusi da Eurocontrol, agenzia che monitora il traffico aereo a livello europeo.


Nel 2024 si sono contati 10,7 milioni di voli nell’area europea, +5% rispetto al 2023, con flussi pari al 96% dei livelli pre-Covid del 2019. Il giorno più trafficato dell’anno è stato venerdì 14 giugno, con un totale di 37.510 voli. La guerra in Ucraina e le tensioni in Medio Oriente, tuttavia, hanno profondamente influito sul traffico aereo: mentre l’asse del Sud-Est europeo ha recuperato i valori del traffico aereo del 2019, gli Stati situati nel nord-est dell’Europa risultano ancora ben al di sotto dei livelli pre-Covid, a causa della chiusura dello spazio aereo e dei divieti di volo che hanno interessato il 2024. Se il Regno Unito è risultato lo Stato che ha registrato il maggior numero medio di voli giornalieri nel 2024 (5.488 voli/giorno, seguito da Spagna con 4.984 voli/giorno e Germania con 4.711 voli/giorno), l’Italia risulta il Paese con l’incremento più elevato: +9% sul 2023 e 3.789 voli giornalieri medi. Nota dolente quella sui ritardi, che hanno provocato lo scorso anno disagi enormi ai passeggeri in viaggio dagli scali europei: la puntualità delle partenze si è attestata infatti al 66,2%, +1% rispetto al 2023, ma inferiore del -6,5% sul 2019.

BolognaFestival 2025: arriva la 44esima stagione dal 2 aprile

BolognaFestival 2025: arriva la 44esima stagione dal 2 aprileRoma, 1 feb. (askanews) – Istituzione musicale ormai consustanziale all’identità culturale della città di Bologna, realtà quasi tutta al femminile guidata saldamente da Maddalena da Lisca, da decenni fucina di creatività che nel tempo ha ideato progetti innovativi, Bologna Festival anche quest’anno conferma la sua peculiare cifra stilistica nella diffusione del grande repertorio di tradizione, dalle celebrate orchestre di assoluto pregio internazionale ai migliori cameristi, come Sol Gabetta, Angela Hewitt, Lisa Batiashvili fra i tanti.


In attesa degli eventi speciali del 19 febbraio con Stefano Bollani e con Evgeny Kissin il 30 e 31 marzo, la nuova stagione ripartirà invece in aprile con la rassegna Carteggi Musicali, prima capsule divulgativa tra parole, letture e note al Museo della Musica in tre appuntamenti con Fabio Sartorelli, Luca Ciammarughi ed Enzo Restagno dal 2 al 15 aprile. Il 2 maggio poi si inaugurerà il cuore pulsante della stagione con la rassegna Grandi Interpreti al PalaDozza dove i Berliner Philharmoniker, vero culto del sinfonismo mondiale, verranno eccezionalmente guidati da un’altra icona vivente della cultura musicale internazionale, Riccardo Muti, il quale rinverdisce un rapporto che ormai conta ben 53 anni da quando Herbert von Karajan lo invitò sul podio della celebre compagine. L’impaginato della serata-evento dialoga poi tra le due anime musicali di Muti, quella italiana con Rossini e Verdi, e quella tedesca con Brahms. L’evento, sostenuto da Illumia, vedrà tutto l’incasso devoluto in beneficenza a favore di ANT, Fondazione Policlinico Sant’Orsola, Associazione La Mongolfiera odv.


Grandi Interpreti proseguirà poi il 7 maggio al Teatro Auditorium Manzoni, sua sede naturale, con il duo cameristico d’eccellenza Sol Gabetta al violoncello e Bertrand Chamayou al pianoforte con un originale programma da Mendelssohn fino ai meno frequentati Wolfgang Rihm e Joerg Widmann; quindi i Cameristi della Scala con la famosa pianista canadese Angela Hewitt e il corno di Emanuele Urso, poi Andrea Lucchesini al pianoforte tra Berio, Schumann e Chopin; e ancora l’ensemble barocco di solida fama Europa Galante guidato al violino da Fabio Biondi per tornare poi al grande sinfonismo d’eccellenza il 9 giugno con la London Symphony Orchestra diretta da Antonio Pappano e Lisa Batiashvili al violino con Richard Strauss, Mozart e Berlioz; quindi gran chiusa della rassegna quasi in Ringkomposition, il 17 ottobre con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI diretta da Kirill Petrenko, dal 2019 Direttore Musicale dei Berliner. Ma già il 17 maggio partirà un altro dei fiumi musicali di Bologna Festival con il primo dei Progetti Speciali alla Chiesa di Santa Cristina della Fondazza: infatti in occasione del bicentenario della morte di Padre Stanslao Mattei, l’Officina San Francesco Bologna promuove una giornata di studi nonché la prima ripresa integrale della seconda versione – nella quale nel 1806 cantò anche il giovanissimo Rossini – dell’Oratorio della Passione, composto nel 1792 su libretto di Pietro Metastasio.


Dal 3 giugno al 8 luglio si snoderà poi la rassegna en plein air Talenti nello splendido Chiostro della Basilica di Santo Stefano, con sei appuntamenti cameristici dedicati ai giovani musicisti più brillanti del panorama europeo, seguendo le orme di alcuni dei concorsi più stimati quali, in questa edizione, Premio Trio di Trieste e Premio Venezia. Infine la rassegna Il Nuovo, l’Antico, l’Altrove dal 18 settembre al 30 ottobre, composta da sette appuntamenti tra l’Oratorio di San Filippo Neri e la Chiesa di Santa Cristina della Fondazza e dedicati alla musica antica, con una prima esecuzione in tempi moderni grazie a I Bassifondi Ensemble di Simone Vallerotonda; alla musica contemporanea con una nuova commissione di BolognaFestival e Ferrara Musica alla compositrice italiana Daniela Terranova, pluripremiata e già ben eseguita da realtà importanti come la London Sinfonietta e BBC; ma anche alla sperimentazione trasversale alle arti ed ai generi come il progetto di concerto teatrale “Pur Ti Miro” Caravaggio & Monteverdi. Musica e Tableaux Vivants o la serata “Il fiato che resta” Musiche erranti e voci di esilio dell’ensemble Ars Vulgaris con una formazione arricchita dall’uso di strumenti tradizionali del Medio Oriente.


Nel frattempo si lavora alacremente per l’ormai consueto programma Baby BoFe’ nella sua molteplice declinazione per famiglie, bambini e scuole, e si procede nella selezione dei giovani talenti che si sono candidati – quest’anno ben 48 – per l’originalissima rassegna Classica in Sneakers alla Birreria Popolare, esperimento ormai consolidato ma ancora oggi unico nel suo genere nel nostro paese, vera frontiera di avvicinamento al repertorio classico per un pubblico generalista e palco dedicato ai musicisti di domani, che proseguirà nel 2025 grazie al sostegno di Gruppo Hera e Lavoropiù. Racconta così il Sovrintendente e Direttore Artistico Maddalena da Lisca: “Ogni anno la sfida per riempire di musica di qualità la nostra città, di lavorare con tutte le istituzioni del territorio, da quelle pubbliche alle private, di continuare nella necessaria opera di divulgazione del repertorio che amiamo, è per noi un impegno costante che non permette soste, ma ci sostiene la convinzione etica che di bellezza ed arte alla portata di tutti non ce ne sia mai abbastanza per migliorare la qualità della nostra vita e della nostra comunità. Ringrazio quindi di cuore tutti i nostri sostenitori che condividono con noi la passione e soprattutto la convinzione che questo lavoro sia semplicemente necessario”. (Photo Credit: Più Luce OSN Rai)

Vino, il “Premio Enozioni 2025” assegnato a Battisti, Kim e Vezzola

Vino, il “Premio Enozioni 2025” assegnato a Battisti, Kim e VezzolaMilano, 1 feb. (askanews) – Milano, 1 febbraio 2025 – Uno degli chef più solidi e amati della scena milanese, l’”Italian Wine Evangelist” che comunica con competenza e entusiasmo il vino italiano nel mondo e infine uno stimato enologo e winemaker: sono Cesare Battisti (Ristorante Ratanà), Stevie Kim e Mattia Vezzola (Cantina Costaripa) i vincitori del “Premio Enozioni a Milano” 2025 che ogni anno incorona tre personaggi del mondo enogastronomico italiano che si sono distinti, per professionalità e doti comunicative.


I riconoscimenti, realizzati dall’artista toscano Sandro Granucci, sono stati consegnati nel corso della tradizionale cena di gala che si è svolta ieri sera nelle sale del The Westin Palace Hotel che ha di fatto inaugurato la VII edizione dell’annuale appuntamento ideato e organizzato da Associazione italiana sommelier (Ais) Lombardia che oggi e domani, sabato 1 e domenica 2 febbraio, accoglie sommelier provenienti da tutta la Lombardia, e non, per partecipare a masterclass e banchi di assaggio. “Quest’anno, più che mai, il nostro annuale premio va a tre personaggi che riescono a coniugare insieme non solo una grande professionalità in quello che fanno quotidianamente, ma anche un’innata capacità comunicativa che li rende dei grandi ambasciatori del mondo enogastronomico italiano” ha affermato il presidente di Ais Lombardia, Hosam Eldin Abou Eleyoun, sottolineando che “siamo molto orgogliosi che questi tre protagonisti e professionisti entrino a far parte del prestigioso palmares di Enozioni a Milano”.


“La cultura enogastronomica è fatta di persone, territorio e passione, e sapere di aver dato il mio contributo alla sua diffusione mi riempie di orgoglio” ha commentato Battisti, aggiungendo che “questo riconoscimento è un incoraggiamento a continuare a raccontare la nostra identità attraverso il cibo, con autenticità e rispetto per la tradizione, tenendo sempre uno sguardo verso il futuro”. “Il mio obiettivo è sempre stato chiaro: rendere il vino italiano più coinvolgente e accessibile, anche ad un pubblico più ampio, pur continuando a rispettarne la profondità e la complessità” ha detto Kim, sottolineando che “questo premio è per me la conferma che, anche quando il percorso non è lineare e l’approccio rompe gli schemi, passione e dedizione possono davvero lasciare il segno”.


“Questo riconoscimento arriva dopo una carriera dedicata alla ricerca della massima qualità nel Metodo Classico e nei Rosè, ambiti nei quali ho sempre cercato di creare vini che esprimessero l’eccellenza e l’unicità” ha dichiarato Vezzola, concludendo “ingrazio di cuore Ais Lombardia per aver voluto premiare questo percorso e condivido questo traguardo con tutti coloro che hanno creduto insieme a me nella bellezza e nella complessità dei Rosè”.

Consorzio Valpolicella compie 100 anni e disegna il futuro dell’Amarone

Consorzio Valpolicella compie 100 anni e disegna il futuro dell’AmaroneVerona, 1 feb. (askanews) – “I tre vini della Valpolicella riflettono i differenti gusti lungo tutto l’arco di una vita, e questo è probabilmente un unicum tra le Denominazioni italiane. L’Amarone (ma anche il Recioto) per i consumatori maturi, il Ripasso per i millennials, il Valpolicella, un vino contemporaneo che non a caso Milo Manara interpretava con una donna, per i giovani”. Così oggi ad “Amarone Opera Prima”, il presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella, Christian Marchesini, ha celebrato il centenario del primo Consorzio rossista veneto con più di 2.400 aziende, 360 imbottigliatori e un vigneto di circa 8.600 ettari.


Al convegno di apertura, il focus è però più sul futuro rispetto a un passato che, ricorda ancora Marchesini, “ci ha regalato tanti valori intangibili, identitari e di immagine, ma anche benessere per tutta la comunità, se pensiamo che nell’ultimo quarto di secolo il solo valore fondiario dei terreni vitati è cresciuto del 133% a fronte un’estensione dei vigneti del 65%. Se all’asset vigna aggiungiamo quello della cantina – chiosa – il valore attuale della nostra denominazione arriva a circa 6 miliardi di euro”. In primo piano il mercato, nell’analisi dell’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv). Per il re della Valpolicella il 2024 chiude a -2% sull’anno precedente ma con un recupero del 9% nel secondo semestre. “Un rimbalzo significativo – sottolinea l’Osservatorio – se si considerano le difficoltà di quasi tutte le principali Denominazioni rosse del pianeta ma ancora ‘leggero’ per uscire dalla complessità del periodo”. Secondo l’analisi voluta dal Consorzio, il nuovo secolo della Denominazione, e del suo vino di punta, deve concentrarsi su una maggior segmentazione, e cioè spesso preparando tre valigie per altrettante destinazioni di mercato diverse. Oppure, e in questo caso sempre, individuando target, posizionamenti e toni differenti con cui dialogare. In particolare, l’Amarone non dovrà snaturare se stesso ma avere ben chiari i propri obiettivi di posizionamento di vino icona, presso un pubblico principalmente composto da consumatori in età matura e un reddito saldamente superiore ai 100 mila dollari (negli Usa i baby-boomers sono il 40% dei wine drinkers, con gli alto-spendenti che salgono al 53%). Un identikit che dalla storica roccaforte nordeuropea (cui è riservato il 50% del mercato estero) deve crescere negli Stati Uniti, dove prevale nella East Coast (da NY alla Florida), ma che vale anche in Giappone o in Cina, dove già l’Amarone vanta una quota molto alta sul totale del proprio export (10%).


Un target, infine, incline più di altri ad ascoltare il racconto che sta dietro alla produzione dei vini simbolo e (non un fattore secondario) più propenso a viaggiare e a conoscere un territorio di produzione il cui prezioso alleato dovrà essere Verona e il suo brand universale. “In sintesi – secondo il responsabile dell’Osservatorio Uiv, Carlo Flamini – l’Amarone dovrà proporre al mondo un proprio ‘cocktail’, fatto di aree produttive e diverse vallate, del brand Verona, di stile e coerenza per un metodo atto a divenire esso stesso espressione di territorio”.

Mattarella conferisce onorificenze al Merito della Repubblica a 31 cittadini. Chi sono e cosa hanno fatto

Mattarella conferisce onorificenze al Merito della Repubblica a 31 cittadini. Chi sono e cosa hanno fattoRoma, 1 feb. (askanews) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito, motu proprio, trentuno onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per attività volte a favorire il dialogo tra i popoli, contrastare la violenza di genere, per un’imprenditoria etica, per un impegno attivo anche in presenza di disabilità, per l’aiuto alle persone detenute in carcere, per la solidarietà, per la scelta di una vita nel volontariato, per attività in favore dell’inclusione sociale, del diritto alla salute e per atti di eroismo. E’ quanto si legge in un comunicato del Quirinale.


Il Presidente Mattarella – spiega la nota – ha individuato casi, fra i numerosissimi presenti nel nostro Paese, di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani. La cerimonia di consegna delle onorificenze si svolgerà presso il Palazzo del Quirinale il 26 febbraio alle 11 e 30.


Ecco l’elenco e le motivazioni dei nuovi insigniti dal Capo dello Stato. Giovanni Arras, 29 anni, Giuseppina Sgandurra, 49 anni Cavalieri dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per il supporto offerto alla ricerca con coinvolgimento e professionalità’. Giovanni ha intrapreso un percorso di studio motivato anche dalla voglia di contribuire allo sviluppo della ricerca scientifica sulla paralisi cerebrale, di cui soffre da quando è nato. Nel corso dei suoi studi incontra la Professoressa Sgandurra, responsabile del progetto sull’applicazione dell’intelligenza artificiale nelle paralisi cerebrali (AInCP), per sviluppare strumenti clinici volti a facilitare la diagnosi della paralisi cerebrale infantile.


Pietro Barteselli, 52 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per aver guardato oltre al mero profitto imprenditoriale’. Ha offerto ad un lavoratore assunto presso la sua impresa, con un contratto temporaneo, la possibilità di prolungare l’impiego per tutto il tempo della malattia. Paola Benini, 55 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per offrire a ragazzi con difficoltà di apprendimento un aiuto concreto per la loro formazione’. Tramite la Cooperativa Hattiva lab Onlus di cui è Presidente, offre alle persone con disabilità, servizi informativi, di orientamento al lavoro e di aiuto allo studio. Realizza anche attività (biscottificio e catering) per dare lavoro a persone con disabilità.


Adriano Blundo, 53 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per essere intervenuto, libero dal servizio che svolge presso la Polizia di Stato, in soccorso di una donna rimasta coinvolta in un incidente stradale, salvandole la vita’. Mentre si trovava in auto con la famiglia durante il suo tempo libero dal servizio presso la Polizia di Stato, ha salvato una donna dall’abitacolo di una vettura dalla quale già fuoriusciva fumo a causa di un incidente stradale. Marco Camandona, 54 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per aver fatto diventare la sua passione per la montagna uno strumento di aiuto per gli altri’. Alpinista di fama internazionale. Insieme alla moglie, attraverso i fondi raccolti per le scalate, hanno istituito un orfanotrofio in Nepal che seguono costantemente ideando progetti anche attraverso l’erogazione di borse di studio. Livia Cecconetto, 80 anni, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per la sua lunga attività di volontariato anche a favore delle mamme e bambini migranti che arrivano nell’isola di Lampedusa’. Da molti anni Livia è impegnata al fianco della Croce Rossa Italiana in una lunga e costante attività di volontariato. Chiara Ciavatta, 50 anni, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, ‘Per l’aiuto offerto a persone e famiglie che vivono la difficilissima problematica dei disturbi alimentari’. Chiara, viste le numerose richieste di aiuto pervenute al suo blog sulla tematica dei disturbi alimentari, ha deciso di dedicarsi quotidianamente tramite l’istituzione del Centro MondoSole, alle persone che vivono quotidianamente gli effetti di patologie derivanti da disturbi alimentari. Marisa Coccato, 69 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per aver trasformato una tragedia familiare in un volontariato a fianco dei bambini con malattie renali’. Dopo la fine di suo figlio Stefano a soli 18 anni, Marisa si dedica a sostenere i giovani pazienti malati di rene, aiutandoli a avere una vita normale. Elena De Filippo, 61 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per dedicarsi all’accoglienza e all’integrazione delle persone immigrate’. Insieme alla cooperativa Dedalus di cui è Presidente, svolge un’importante attività di integrazione delle persone immigrate, agendo sulla povertà educativa, sull’orientamento al lavoro e sull’accoglienza. Carmine Falanga, 47 anni, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per la sua attività volta a creare una sinergia tra le mura del carcere e le imprese’. La Cooperativa ‘Idee in fuga’ di cui Carmine è Presidente è concepita come spazio in cui il mondo esterno sconfina e riesce ad entrare nei limiti inaccessibili dell’istituto penitenziario. Angela Isaac, 28 anni, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per aver salvato un uomo, senza pensare al pericolo che correva, durante la recente alluvione a Catania del 19 ottobre 2024’. Durante il forte maltempo che ha investito la città di Catania, Angela ha soccorso un uomo travolto dall’acqua nel pieno centro della città, tirandolo per le braccia e portandolo in salvo con molta fatica. Nicolas Marzolino, 27 anni, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per portare avanti una importante testimonianza di pace illustrando con la sua storia le conseguenze terribili delle guerre’. Nicolas, dopo aver riportato conseguenze invalidanti a seguito dello scoppio di una bomba non esplosa, gira per le scuole illustrando ai ragazzi le disastrose conseguenze dei conflitti. Daniele Mauro, 51 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per la tenacia e la costanza con cui persegue la finalità della cura dei soggetti più fragili della società’. Attraverso diverse iniziative quali la costruzione e la cura dell’Orto di Paolo, ideate dalla Cooperativa Sociale ‘Pagefha’ di cui è Presidente, mira alla promozione e allo sviluppo della persona in ogni fase della vita. Cristiana Poggio, 62 anni, Dario Odifreddi, 63 anni, Ufficiali dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per aver deciso di creare un’alleanza con il mondo del lavoro offrendo ai giovani un punto di aggregazione e di conoscenza dei possibili impieghi’. Dando vita ad una struttura di 7.500 mq, Piazza dei Mestieri a Torino, con sedi successivamente aperte a Milano e Catania, promuovono incontri con il mondo del lavoro e facilitano l’occupazione dei giovani. Massimiliano Parrella, 47 anni, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: ‘Per proseguire l’opera di Don Calabria aiutando le persone più povere e sofferenti’. Continua a perseguire l’obiettivo di offrire, attraverso le Case calabriane nel mondo, un’accoglienza dei minori in difficoltà anche attraverso centri di aggregazione per minori migranti e centri di recupero per tossicodipendenti. Carlo Pulcino, 72 anni, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana: ‘Carabiniere in congedo, ha salvato una donna dall’aggressione di un uomo’. Carlo era in auto quando ha visto un uomo aggredire una donna. Senza pensarci tropo ha cambiato senso di marcia e ha bloccato l’uomo consegnandolo ai carabinieri, nel frattempo intervenuti. Armando Punzo, 64 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana: ‘Per aver messo a disposizione delle persone detenute la sua esperienza di regista e attore di teatro’. Con il suo progetto ‘Per Aspera ad Astra’ realizza percorsi di formazione professionale nei mestieri del teatro per i detenuti nelle carceri italiane. Marta Russo, 24 anni, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana: ‘Per la sua attenzione al mondo della disabilità e al suo impegno volto a facilitare i loro spostamenti all’interno delle città’. Marta vede il mondo dalla sua carrozzina e si rende conto delle barriere architettoniche che limitano gli spostamenti. Si impegna quindi per rimuovere queste barriere proponendo alle istituzioni competenti soluzioni di facile realizzazione. Si definisce ‘influencer dell’accessibilità’. Anselmo Sanguanini, 64 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: ‘Per dedicare parte del suo tempo ad ideare biciclette che possano consentire anche a persone con disabilità di poter realizzare il loro sogno di andare in bicicletta’. Costruisce biciclette per persone con difficoltà di deambulazione dando vita anche ad una solidarietà contagiosa per cui molte famiglie si offrono di pagare anche per quelli che non possono permettersi questa spesa. Tarcisio Senzacqua, 63 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: ‘Per essere intervenuto nei confronti di una persona che frequentava un tirocinio presso la sua azienda, consentendogli di curarsi tempestivamente anticipando i soldi occorrenti per un intervento chirurgico d’urgenza’. Ha subito offerto la propria disponibilità nei confronti di un Ingegnere del Congo, tirocinante presso la sua azienda, anticipando i soldi per un delicato intervento chirurgico che doveva effettuarsi in tempi rapidissimi. Carlo Stasolla, 59 anni, Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: ‘Per supportare persone e gruppi in condizione di estrema segregazione e discriminazione’. Da molti anni con l’Associazione 21 luglio, tocca con mano le problematiche del disagio e delle discriminazioni diventando un punto di riferimento anche per organismi internazionali ed europei. Antonio Stellato, 23 anni, Domenica Turi, 24 anni, Cavalieri dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: ‘Liberi dal servizio presso la Polizia di Stato hanno praticato manovre salvavita ad un bambino di 7 anni appena tratto fuori dall’acqua di una piscina privo di sensi’. Antonio e Domenica sono due agenti di polizia e in una giornata di svago presso una piscina di un Centro sportivo, accorgendosi della gravità delle condizioni di un bambino, non hanno esitato e sono prontamente intervenuti praticando manovre salvavita. Vittoria Tognozzi, 87 anni, Commendatore, dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana: ‘Per la sua attività di testimone dell’eccidio di Fucecchio dove persero la vita molte donne anziani e bambini’. Vittoria racconta nelle scuole la sua storia, di come ha visto uccidere dalla ‘furia nazista’ componenti della sua famiglia e molte altre persone intorno a lei, bambina di neanche 10 anni. Maria Trapanese, 63 anni, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana: ‘Per il lavoro svolto per formare professionalmente i ragazzi con sindrome di Down e lievi deficit intellettivi’. Maria con l’Associazione ‘La Bottega dei Semplici pensieri’ punta ad individuare le capacità personali dei ragazzi allo scopo di formarli professionalmente e avvicinarli al mondo del lavoro. Adolfo Tundo, 73 anni, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana: ‘Per la sua azione volta a sostenere il valore degli anziani come risorsa sociale’. Riesce a coinvolgere gli anziani del territorio attraverso la promozione di progetti di natura culturale e formativa anche attraverso la realizzazione di iniziative di solidarietà e cittadinanza attiva. Federico Vanelli, 33 anni, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana: ‘Per aver usato la sua esperienza di atleta per trarre in salvo un ragazzino che stava annegando trasportato dalla forte corrente del fiume Adda’. Durante un pomeriggio in compagnia di amici Federico, sentendo urla di aiuto, si è tuffato nel fiume e ha nuotato controcorrente per trarre in salvo un ragazzino. Giorgio Zancan, 58 anni, Luisa Mondella, 54 anni, Ufficiali dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana: ‘Per aver trasformato il loro dolore in un aiuto concreto per bambini e ragazzi con leucemia’. Dopo la fine in giovanissima età del loro figlio Alessandro Maria, con la Fondazione istituita a suo nome, aiutano i bambini malati e sofferenti a sognare un futuro più felice.

Migranti, Prodi: modello Albania propaganda politica. Se Meloni lo faceva in Calabria risparmiava

Migranti, Prodi: modello Albania propaganda politica. Se Meloni lo faceva in Calabria risparmiavaRoma, 1 feb. (askanews) – Il modello Albania per la gestione dei migranti irregolari “è semplicemente un punto di propaganda elettorale, perché se” Meloni “faceva una bella struttura in Calabria”, “non doveva trasportare” i migranti, “aveva tutti i funzionari italiani”, “costruiva un edificio in Italia”, “sarebbe stato tutto un risparmio, una cosa giusta e tranquilla ma l’idea che ‘io li mando all’estero’, che ‘li mando via’ ha dato una grande remunerazione politica, tutto qua. “Mi dica una sola altra ragione perché questo fosse fatto”. Lo ha detto l’ex premier ed ex presidente della Commissione Ue Romano Prodi intervistato ad Agorà Weekend su Rai Tre.


E poi il premier albanese “Rama è un furbone, s’è fatto fare gli edifici, s’è fatto mettere il porto… e poi soprattutto è lui che aiuta l’Italia, quindi una bella operazione da parte sua”, ha aggiunto Prodi. Con il caso Almasri “è la prima volta che il mio Paese non tiene conto della Corte Penale Internazionale, che tra l’altro abbiamo costruito in Italia e che era il primo strumento per cooperare” e adesso “improvvisamente il nostro Paese si stacca da questo”. Lo ha detto l’ex premier ed ex presidente della Commissione Ue Romano Prodi intervistato ad Agorà weekend su Rai tre.


“Questo – ha proseguito Prodi – corrisponde allo spirito pubblico del governo in carica, questa è la sostanza politica, non si è voluto rispettare un obbligo internazionale a cui noi avevamo aderito”.