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Enogastronomia, la Sicilia tra i protagonisti di “Be.Come” a Milano

Enogastronomia, la Sicilia tra i protagonisti di “Be.Come” a MilanoMilano, 22 nov. (askanews) – La Sicilia, Regione europea della gastronomia 2025, è tra le protagoniste di “Be.Come” l’evento che va in scena dal 25 al 27 novembre al Radisson Hotel Santa Sofia di Milano. L’istituto regionale del vino e dell’olio (Irvo), ente al servizio della vitivinicoltura e dell’olivicoltura siciliane, approda alla terza edizione di questa manifestazione che abbraccia l’enogastronomia e la cultura del territorio, con incontri e scambi tra rappresentanti dell’enologia internazionale, buyer e operatori del settore Horeca.


A Milano saranno presentati i primi otto itinerari delle “100 Sicilie – Esperienze di Buona Vita” che ricalcano i valori identitari delle diverse Denominazioni coinvolte nell’isola per disegnare veri e propri percorsi del gusto che da Pantelleria all’Etna, dai monti blei all’entroterra nisseno, dagli areali di Mamertino e Faro alle colline del monrealese, dalla città di Marsala fino all’eterna Valle dei Templi, incarnano al meglio l’essenza dell’isola. “Natura, storia, eccellenze enogastronomiche e stili di vita – ha ricordato Giuseppa Mistretta, Commissario straordinario dell’Irvo – la Sicilia è un’isola straordinaria, lo è sempre stata, e negli ultimi anni ha dimostrato una grande forza attrattiva sulla domanda turistica nel segno dell’esperienza e dell’autenticità”. Secondo un’indagine Ismea-Aite, il 2023 è stato l’anno della consacrazione delle esperienze enogastronomiche tra tutte le tipologie di turisti, al top in Italia ed in Europa. Il patrimonio nazionale è immenso, ogni regione vanta eccellenze e specificità in termini di prodotti, ricette, tipicità che trovano ampi consensi tra i visitatori. In questo scenario la Sicilia ottiene la sua rivincita, con flussi turistici costanti e un incremento del 11,4% registrato nel primo semestre 2024. Flussi destinati a non conoscere battute d’arresto se si pensa ad altri recenti riconoscimenti di pregio come Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025 e Gibellina Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026.


Non solo mare e montagna ma anche tradizioni culinarie, olearie e vinicole importanti in una regione con oltre un milione di ettari di campagna, di cui il 45% destinati a coltura permanenti: dagli agrumeti agli uliveti passando per la vigna. Una chiave per destagionalizzare le presenze turistiche e promuovere destinazioni meno note nelle aree più interne. A questo nuovo slancio verrà dato grande spazio nel Panel “Sicilia Regione Gastronomica 2025, 100 Sicilie – Gli itinerari del Gusto”, in programma martedì 26 novembre, momento clou di “Be.Come”. Moderato da Eleonora Cozzella, direttrice de “Il Gusto”, un talk che a partire dalle ore 15.30 riunirà istituzioni e rappresentanti dei Consorzi di tutela Doc, Docg e Igp, insieme per accendere il primo dei più importanti riflettori su una regione dove il vino è simbolo di biodiversità, identità e sviluppo di territori e comunità, e l’olio il suo oro liquido. Un viaggio nel viaggio che culminerà nella “Cena delle 100 Sicilie”, dedicata, appunto, agli oli dell’isola e alle cultivar più pregiate: la sera del 26 novembre un percorso multisensoriale guidato dalle mani degli chef emergenti e di successo Gaetano Verde, Riccardo Fazio ed Alen Mangione, per esplorare l’universo gusto olfattivo di una terra posta al centro del Mediterraneo.

Vinitaly punta su Est Europa con area Italia a “Wine Vision” a Belgrado

Vinitaly punta su Est Europa con area Italia a “Wine Vision” a BelgradoMilano, 22 nov. (askanews) – Si rinnova il presidio di Vinitaly sull’Est Europa con l’”Area Italia” di “Wine Vision By Open Balkan”, che si apre oggi fino a domenica 24 novembre a Belgrado. Una terza edizione, quella organizzata da Veronafiere in collaborazione con Agenzia Ice, che ha l’obiettivo di radicare la presenza del vino italiano non solo sui Balcani (Serbia, Macedonia del Nord e Albania) ma su gran parte dell’Est Europa.


Cinquantasette le imprese italiane presenti nella collettiva in rappresentanza di otto regioni (Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto), per un matching di incontri b2b con i buyer di 11 Paesi (Albania, Austria, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria). Nel complesso, il recinto commerciale dedicato al b2b tricolore alla “Wine Vision” rappresenta una domanda che cresce molto più dell’export globale di vino italiano; è infatti dell’8,6% l’incremento a valore (circa 250 milioni di euro) delle vendite tricolori registrate lo scorso anno negli 11 Paesi obiettivo, contro una media export mondiale a -1,6%. Un balzo replicato anche nei primi 8 mesi di quest’anno, con un tendenziale a valore a +13%. “La missione a Belgrado fa anche parte delle attività di Vinitaly pianificate per selezionare e invitare operatori e buyer locali all’edizione veronese del prossimo anno, dal 6 al 9 aprile” ha detto il Dg di Veronafiere, Adolfo Rebughini, parlando di “una reciprocità di interessi con i partner di Open Balcan che allo scorso Vinitaly si è manifestata con 1.567 operatori dell’area balcanica e una importante partecipazione, che si rinnoverà nel 2025 in Fiera a Verona, dei produttori di Serbia, Albania e Macedonia del Nord in un unico spazio espositivo, con le migliori etichette dei tre Paesi riunite nell’area dedicata”.


Saranno infine sei le masterclass a Belgrado affidate al presidente Aspi Giuseppe Vaccarini. Protagoniste le principali etichette in rappresentanza delle aree enologiche chiave del Belpaese: dalla Franciacorta alle Langhe, dai vigneti del Friuli, dell’Abruzzo e della Sardegna, dal Prosecco, al Soave fino alla Valpolicella.

Vino, alla sesta “Monza Wine Experience” oltre 800 presenze

Vino, alla sesta “Monza Wine Experience” oltre 800 presenzeMilano, 22 nov. (askanews) – “Il mondo del vino oggi si interroga spesso sulla sua accessibilità. La disponibilità dei produttori, della Villa Reale e l’impegno della ‘Monza Wine Experience’ hanno realizzato proprio questo: l’evento ha reso accessibili e disponibili alcuni rari vini italiani che normalmente vengono venduti solo su assegnazioni a cifre molto importanti. Credo che sia un successo per la manifestazione perché, nonostante oggi ci sia un evento sul vino a settimana, ha creato un appuntamento con un’identità molto precisa”. Così Aldo Fiordelli, Senior editor di James Suckling, ha commentato la “Monza Wine Experience”, la cui sesta edizione si è da poco conclusa con 800 presenze e 5.640 calici riempiti in tre giorni.


Dal 15 al 17 novembre, il capoluogo brianzolo ha accolto appassionati da tutta Italia, confermando il valore di un evento che propone in degustazione alcune delle migliori etichette nazionali, con 50 vini di pregio nella magnifica Villa Reale di Monza, masterclass e la stellata “Cena d’Autore”. Per “L’Eccellenza in Villa”, il “walk around tasting” dei più pregiati vini italiani con punteggi da 90 a 100 dati dalla critica internazionale, ha visto la partecipazione di circa 300 persone con un totale di 3.600 calici versati. Altrettante sono state le persone che hanno presenziato a “Calici sotto le Stelle”, mentre è andata sold out la masterclass “Le grandi riserve di Brunello di Montalcino” con Fiordelli che ha guidato 40 persone alla scoperta di alcune delle etichette più celebri della Denominazione: “Poggio All’Oro Riserva 2016” di Banfi, “Tenuta Greppo 2018” di Biondi Santi, “Pianrosso Riserva 2012” di Ciacci Piccolomini d’Aragona, “Poggio di Sotto 2019” di Collemassari, “Madonna delle Grazie 2019” de Il Marroneto e “Le Lucére Riserva 2019” di San Filippo.


Tutta esaurita anche la “Cena d’Autore”, l’appuntamento che ospita alcuni tra i più celebri chef italiani e che quest’anno ha avuto come protagonisti Andrea Berton, Stefano Ciabarri, Lorenzo Sacchi e Fabio Silva, e i dolci dell’associazione Apei di Iginio Massari. Il piatto forte è stata però la solidarietà: parte del ricavato è stato infatti devoluto alla cooperativa sociale La Meridiana. “Il successo di questa edizione conferma che siamo sulla strada giusta per rendere questa manifestazione il punto di riferimento per i fine wine in Italia” ha detto Samantha Ceccardi di Visionplus, organizzatrice dell’evento, rimarcando che “un aspetto che ci distingue rispetto ad altre manifestazioni è che la ‘Monza Wine Experience’ propone il meglio della qualità possibile, ma non è solo su invito o dedicato esclusivamente a tecnici e addetti del settore: tutti i wine lovers possono partecipare e sono certa che questa strada ci porterà a diventare un vero e proprio polo italiano dei vini di pregio”.

Vino, il Pinot Noir di Girlan fa l’en plein sulle guide

Vino, il Pinot Noir di Girlan fa l’en plein sulle guideMilano, 22 nov. (askanews) – “Siamo estremamente orgogliosi dei risultati ottenuti. Questi riconoscimenti premiamo il lavoro di una squadra che, sotto la guida attenta di Gerhard Kofler, ogni giorno ripone impegno e dedizione nel proprio lavoro, a partire dalla meticolosità con la quale si prende cura del Pinot Noir, una varietà non facile da allevare ma in grado di restituire vini di grandissima stoffa e finezza. Vini che rappresentano al massimo le espressioni del nostro territorio, grazie all’attenzione costante che mettiamo nel valorizzare specifiche sottozone con una viticoltura di precisione per dare vita a vini di grande personalità”. Così il presidente di Cantina Girlan, Oscar Lorandi, commenta gli ottimi giudizi sui suoi Pinot Noir della linea “Solisti” ottenuti su tutte le principali guide enologiche italiane.


Dal Gambero Rosso a DoctorWine, da Bibenda a Slowine, dalla Guida Oro I Vini di Veronelli a Vitae dell’Ais, le guide hanno premiato la “Vigna Ganger”, “Curlan” e “Trattmann”, certificando la validità del processo di valorizzazione del Blauburgunder compiuto in questi anni da questa cooperativa altoatesina che l’anno scorso ha festeggiato il centenario. Il Pinot Noir è il protagonista indiscusso di Cantina Girlan: la sua presenza è passata dagli iniziali 20 ettari degli anni Ottanta agli attuali 46. Si tratta di un lungo e scrupoloso percorso che ha portato i soci, coadiuvati dallo staff tecnico dell’azienda, ad investire tempo ed energie nell’analisi di tutte le parcelle e dei vigneti che avevano a disposizione, allo scopo di selezionare le aree migliori dove coltivarlo. Hanno quindi studiato con attenzione il suo comportamento all’interno di singoli cru, parcella per parcella, attraverso differenti microvinificazioni, verificando le diverse condizioni climatiche e geologiche, così come l’orientamento delle vigne e l’età delle viti, prima di indirizzarsi verso la valorizzazione di tre specifiche microzone: Girlan, Mazon e Pinzon.


Se il “Pinot Noir Riserva Vigna Ganger 2020” nasce da un singolo vigneto monopole di Mazon, con pendenze del 5%, il “Pinot Noir Riserva Trattmann 2021” è frutto dell’unione delle uve allevate a Mazon, dove si trovano terreni profondi di argilla e calcare, con quelle dei vigneti più vecchi di Girlan, dove si trova un deposito morenico su roccia porfirica vulcanica. Infine, le uve del “Pinot Noir Riserva Curlan 2021” provengono invece da tre specifiche e selezionate parcelle della sottozona “Girlan”, a circa 500 metri sul livello del mare.

Vino, il 23 novembre Consorzio Collio festeggia 60 anni a Villa Attems

Vino, il 23 novembre Consorzio Collio festeggia 60 anni a Villa AttemsMilano, 22 nov. (askanews) – Continuano i festeggiamenti per il 60esimo compleanno del Consorzio Tutela Vini Collio. Dopo il grande evento commemorativo dello scorso maggio, sabato 23 novembre l’ente consortile chiuderà le celebrazioni per questo imporantissimo anniversario con un appuntamento dedicato ai veri protagonisti del Collio: i suoi produttori, oltre agli appassionati di vino del territorio.


“Questo anniversario rappresenta un grande traguardo per la Denominazione – ha detto la direttrice del Consorzio, Lavinia Zamaro – e noi siamo felici di condividerlo con i molti wine lovers in un momento conviviale da non perdere, durante il quale anche i bambini potranno trascorrere un pomeriggio speciale in compagnia dei genitori, presso la prestigiosa location di Villa Attems”. A partire dalle 16 e fino alle 19, nella splendida cornice della storica dimora di Lucinico (Gorizia), si festeggerà con la degustazione speciale di cinque calici abbinati a prodotti tipici del territorio, proposti da due sponsor d’eccezione: formaggio Montasio Dop e Prosciutto di San Daniele Dop. Riservato al pubblico, l’evento offre la possibilità di scegliere tra più di cento etichette, con una rappresentanza di oltre 70 aziende. Protagonisti saranno i vitigni del territorio: Ribolla Gialla, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Chardonnay, Collio Bianco, Friulano, Malvasia, Sauvignon, oltre ad un assortimento di rossi del Collio che saranno proposti con l’aiuto dell’Associazione italiana sommelier (Ais) del Friuli Venezia Giulia.


“Il nostro Consorzio è tra i più antichi d’Italia – ha ricordato il presidente del Consorzi, David Buzzinelli – e siamo orgogliosi del nostro patrimonio vinicolo, che vogliamo continuare a tutelare e promuovere nel rispetto della tradizione e che questo 23 novembre vogliamo far assaggiare e vogliamo condividere in un pomeriggio dedicato al Collio, allo stare insieme e alla buona musica”.

Consorzio del Vino Nobile: pronto il nuovo parco a Montepulciano

Consorzio del Vino Nobile: pronto il nuovo parco a MontepulcianoMilano, 21 nov. (askanews) – “Il vero valore aggiunto di questo progetto in cui abbiamo creduto sin dall’inizio, è stato mettere insieme per la prima volta i bambini delle scuole primarie di Montepulciano, oltre 300 in tre anni, con l’obiettivo di dare loro una visione più ampia circa le buone pratiche in questo caso ambientali, ma anche sociali ed etiche, le stesse che fanno della nostra, la prima Denominazione italiana ad avere in tal senso una certificazione”. Così il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi, ha commentato la chiusura di “Alberi, non parole”, iniziativa nata nel 2019 che ha visto come protagonisti i piccoli alunni che, con i produttori dell’ente consortile, hanno realizzato un parco boschivo di 15mila mq, con oltre mille piante, adiacente agli Ospedali riuniti della Valdichiana in località Nottola. Per rimarcare il rispetto per il paesaggio e la tutela della biodiversità, sono stati utilizzati solo alberi che appartengono alla tradizione toscana: leccio, orniello, ontano, sorbo, gelso, roverella e acero campestre.


Durante l’evento conclusivo che ha coinciso con la Giornata dell’albero, il Consorzio ha consegnato il riconoscimento “Grifo Nobile” alla Fondazione Giorgio Tesi Onlus e al comandante Lucio Di Bella dei carabinieri forestali della Stazione di Montepulciano. In progetto è stato promosso dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano in collaborazione con il Comune di Montepulciano, l’Usl Toscana Sud Est, la Giorgio Tesi Vivai tramite la Fondazione Giorgio Tesi Onlus, l’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese e il contributo dei carabinieri forestali della Stazione di Montepulciano.

Fiera vini Piacenza: +10% visitatori segnale positivo per il settore

Fiera vini Piacenza: +10% visitatori segnale positivo per il settoreMilano, 20 nov. (askanews) – La Fiera dei Vini andata in scena a Piacenza Expo dal 16 al 18 novembre 2024 si chiude con un +10% di visitatori. Un dato in crescita legato alla presenza di tanti appassionati, in particolare nella giornata di sabato 16, ma anche di operatori soprattutto da Nord e Centro Italia che hanno visitato i padiglioni principalmente nella giornata di lunedì 18 a loro dedicata. Un pubblico attento e curioso, guidato dal desiderio di dialogare con gli oltre 200 vignaioli presenti, per lo più piccoli produttori, provenienti da tutte le regioni d’Italia ma anche da Francia, Austria e Slovenia. Lo ha comunicato la stessa manifestazione, sottolineando che molto apprezzata è stata la selezione delle aziende partecipanti, con una forte presenza di produttori biologici, “che ha portato alla mostra mercato la passione e l’amore nel produrre vini di alta qualità”.


“Abbiamo ideato questa mostra mercato credendo fermamente nella ripartenza del settore enologico, nonostante le incertezze che lo attraversano” ha dichiarato Sergio Copelli, coordinatore generale di Piacenza Expo, spiegando che “i numeri dell’edizione appena conclusa ci stanno dando ragione: partecipare alle fiere è un valido strumento in grado di fornire nuove opportunità di relazione e promozione ai produttori che scelgono di aderirvi”. Richiamo al territorio ed enoturismo sono stati tra i protagonisti delle quattro masterclass dedicate ai vini, mentre nell’area curata dal GAL del Ducato – Gruppo di Azione Locale il tartufo bianco di questa parte di Emilia “ha registrato ottimi volumi di vendita”. Al completo anche la degustazione di lunedì 18 con protagonista l’olio extra vergine d’oliva, dove Luigi Caricato, direttore del magazine Olio Officina, ha guidato i partecipanti alla scoperta di sette diverse interpretazioni dell’oro verde, in un viaggio tra le proposte provenienti da differenti territori del Belpaese. “Buoni i volumi di vendita anche per i produttori di olio” che hanno arricchito la fiera con le loro eccellenze. L’area mixology ha infine completato l’offerta “attirando un target giovane e dinamico che ha giovato anche ai vignaioli, contribuendo ad avvicinare questa fascia d’età a una conoscenza più approfondita del mondo del vino”.


“Il riscontro positivo ci incoraggia a fare sempre meglio, e proprio per questo siamo già al lavoro su progetti nazionali e internazionali in vista della prossima edizione” ha affermato Alessandra Bottani, responsabile della manifestazione, concludendo che “quello che vogliamo è far crescere l’evento per collocarlo sempre più ai vertici del panorama enologico italiano, continuando però a portare avanti un’idea di fiera comoda e a misura d’uomo dove poter trovare accoglienza familiare e piacevolezza della visita”.

Vino, Uiv: bene bozza Comm. Ue, su espianti preservati fondi strategici

Vino, Uiv: bene bozza Comm. Ue, su espianti preservati fondi strategiciMilano, 20 nov. (askanews) – “Espianti sì ma con criteri condivisi a salvaguardia della tenuta socioeconomica e paesaggistico-ambientale. E con finanziamenti a carico dei Paesi membri e non ai Fondi strategici europei (Pns). Maggior elasticità nei fondi per la promozione e una miglior definizione normativa per i nuovi vini (dealcolati) per agevolarne la commercializzazione e semplificazioni sull’etichettatura digitale. Le ‘raccomandazioni’ inserite nella bozza del Gruppo di alto livello della Commissione europea sul Futuro del vino nell’Ue vanno per buona parte nella direzione auspicata e sostenuta da Unione italiana vini (Uiv)”. Lo afferma la principale organizzazione italiana del settore a seguito del terzo incontro del Gruppo di alto livello svoltosi a Bruxelles il 15 novembre. Il documento finale sarà rilasciato il prossimo 16 dicembre.


In materia di espianti, secondo la bozza, il Gruppo di alto livello raccomanda “di affrontare le situazioni di eccesso strutturale di offerta con finanziamenti nazionali” pur con i distinguo da tempo sostenuti da Uiv e legati a “vigneti a elevato valore paesaggistico, come pendii, terrazzamenti, varietà con valore genetico o in aree con valore ambientale o dove la viticoltura è centrale e che sono a rischio di spopolamento”. Una posizione che, per Uiv, preserverebbe il “pacchetto” dei fondi specifici destinati alle “misure attive”, come la promozione, di cui il settore necessita per affrontare la sfida ai cambiamenti di consumo e alle incertezze del mercato. Secondo Unione italiana vini, è fondamentale che il documento mantenga il focus sulla competitività del settore, che siano introdotte alcune flessibilità sulla gestione del potenziale e delle autorizzazioni e che, come proposto dal Masaf, sia per la prima volta introdotta la possibilità per i Paesi di salvare le economie dei fondi del PNS che potrebbero essere re-investiti nel settore. Tra i temi trattati, anche quello della semplificazione in materia di Ocm Promozione, con la positiva raccomandazione di “aumentare la durata del sostegno alle misure di promozione per consentire il consolidamento del mercato”.

Ue, Vino, pronte raccomandazioni del “Gruppo di alto livello”

Ue, Vino, pronte raccomandazioni del “Gruppo di alto livello”Bruxelles, 20 nov. (askanews) – Programmi nazionali di estirpazione dei vigneti, finanziati con aiuti di Stato, per tenere conto della tendenza al “declino strutturale della domanda” di vino; misure di adattamento e preparazione al cambiamento climatico, tra l’altro riconsiderando il divieto d’uso di un fungicida chimico nella viticoltura biologica, il fosfonato di potassio, e incentivando polizze assicurative accessibili ai viticoltori contro i danni causati dagli eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti; e infine facilitare la commercializzazione e la promozione di vini a tenore alcolico basso o nullo, per soddisfare le nuove tendenze nella domanda dei consumatori.


Sono le raccomandazioni più importanti proposte nella bozza del rapporto del “Gruppo di alto livello sul vino”, creato dalla Commissione europea l’estate scorsa per fornire pareri sulle sfide e le opportunità del settore nell’Ue, e riunitosi per la prima volta l’11 settembre. La bozza è stata discussa per la prima volta il 15 novembre, a Bruxelles, dagli “stakeholder”, dalla Commissione e dai rappresentanti degli Stati membri. Il rapporto finale dovrebbe essere approvato nella sua versione finale il 16 dicembre dalla Commissione e dagli Stati La bozza raccomanda, tra l’altro, che le regioni produttrici di vino presentino dei piani di adattamento ai cambiamenti climatici con tutte le misure per sostenere il settore in questo quadro, e chiede che il Gruppo di esperti sulla produzione biologica dell’Ue riconsideri il suo parere negativo sull’uso nella viticoltura biologica del fosfonato di potassio, un fungicida sistemico che potrebbe essere utile in vista delle mutate condizioni climatiche.

Vino, Cantine Usa preoccupate per ipotesi espulsione migranti e dazi

Vino, Cantine Usa preoccupate per ipotesi espulsione migranti e daziMilano, 20 nov. (askanews) – Anche il mondo del vino statunitense fa i conti con la rielezione a presidente di Donald Trump. Un interessante articolo pubblicato sull’ultimo numero del celebre mensile “Decanter” sottolinea che nel Paese si respira un clima di profonda incertezza per quanto riguarda le decisioni che potrebbero essere prese e che “molte aziende vinicole e coltivatori statunitensi si stanno preparando ad importanti cambiamenti”.


L’articolo, intitolato “Trump returns: The impact on the US wine industry” (“Il ritorno di Trump: L’impatto sull’industria vinicola statunitense”, ndr) e firmato da April Louis che vive a Napa in California, parte dall’esplusione di massa degli immigrati senza documenti promessa da Trump, che rischierebbe di avere un impatto importante sul settore dell’agricoltura e in particolare sul lavoro nei vigneti, dove sono migliaia i lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno, soprattutto ispanici, impiegati dalle Cantine, in particolare in California dove si concentra oltre l’80% di tutta la produzione vinicola degli States. Le espulsioni di massa determinerebbero una perdita di manodopera qualificata con il rischio di un ritardo nei trattamenti e nella vendemmia, e di un aumento dei costi di produzione. Lasciando perdere l’ipotesi di introdurre le costose e controverse vendemmiatrici meccaniche, una soluzione potrebbe venire dai visti temporanei (“H2-A Visa”) ma, a detta degli esperti citati nell’articolo, sarebbe parziale e penalizzante per i produttori più piccoli che “di solito non possono fornire alloggio e trasporto ai lavoratori come richiesto da questo tipo di visto”. Di certo, questo sistema viene già utilizzato dalle grandi Tenute che reclutano i lavoratori idonei al programma H2-A direttamente al confine con il Messico.


“I Farm Labor Contractors (FLC) sono il principale sistema di fornitura di lavoratori H2-A nel settore agricolo statunitense: e rappresentano il 44% di tutti i posti di lavoro certificati H2-A nel 2022, rispetto al 13% del 2007” spiega l’articolo di Decanter, sottolineando che “si tratta di un numero destinato facilmente ad aumentare con le modifiche proposte in materia di lavoro, anche perché gli FLC gestiscono le questioni logistiche del programma di visti, fornendo trasporto e alloggio ai lavoratori e prestandoli a varie aziende agricole”. L’altro tema importante trattato nell’articolo, è naturalmente quello della possibile introduzione dei dazi che, nei piani di Trump potrebbero arrivare al 20% su tutte le merci in arrivo nel Paese. Durante il suo primo mandato infatti, il presidente repubblicano impose nel 2020 dazi temporanei del 25% sui vini francesi. I dazi avrebbero un impatto diretto sul costo delle forniture dell’industria vinicola Usa, tra cui il vetro e le botti provenienti dall’estero. “Le bottiglie di vino importate dalla Cina saranno le più colpite: l’amministrazione entrante ha promesso un’enorme tariffa del 60% sulle merci cinesi” spiega Decanter, precisando che alcuni grandi Gruppi vinicoli, come Gallo, ne sarebbero sostanzialmente immuni “perché, a differenza dei produttori indipendenti, producono il vetro internamente”.


Non solo, secondo diversi produttori americani, le aziende vinicole non avrebbero beneficiato del ricavato dei dazi sul vino, che avrebbero avuto dunque come unico risultato per il mercato locale quello di un aumento delle bottiglie importate. Non solo, ci sarebbe anche il rischio di contromisure che i Paesi colpiti potrebbero introdurre contro i vini statunitensi, riducendo a zero un export di per se già piuttosto modesto. A fronte dei timori espressi dal settore, “gruppi come la US Wine Trade Alliance (USWTA) si stanno impegnando attivamente con i membri del Congresso e con i nuovi funzionari di Trump per evitare dazi sul vino” rivela l’articolo del mensile specializzato inglese, sottolineando che “i prossimi anni si riveleranno cruciali per l’industria vinicola Usa”, un settore “già stressato dal crollo dei prezzi dell’uva in molte regioni vinicole durante la vendemmia 2024 a causa della scarsa domanda, tanto che la California sta riducendo di 20mila ettari i terreni vitati”.