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Vino, Consorzio Delle Venezie: ok Ue su Tea passo avanti importante

Vino, Consorzio Delle Venezie: ok Ue su Tea passo avanti importanteMilano, 13 feb. (askanews) – “Le sfide imposte dal cambiamento climatico in atto e dagli orientamenti della politica europea impongono un cambiamento anche rispetto al ruolo della genetica, e in quest’ottica il via libera del Parlamento europeo rappresenta un passo avanti importante verso un modello più sostenibile e in grado di tutelare la capacità produttiva delle imprese vitivinicole”. Lo ha dichiarato il presidente del Consorzio di Tutela Doc Delle Venezie, Albino Armani, commentando il via libera del Parlamento Ue alla proposta di regolamento sulle piante ottenute con le Tecniche di evoluzione assistita (Tea o Ntg in lingua inglese).


“In un contesto nel quale gli effetti dei cambiamenti climatici sono già realtà le nuove tecnologiche genetiche non-Ogm possono dare un importante contributo in termini di maggiore capacità di adattamento alle fitopatie della vite, che sempre più spesso causano gravi danni ai vigneti e ingenti cali di produzione, così come alla siccità” ha aggiunto il direttore del Consorzio, Stefano Sequino, spiegando che “si tratta di un tema strategico per il futuro della viticoltura e per questo occorre sollecitare la ricerca e, con approccio altrettanto scientifico, il dibattito a tutti i livelli”. In vista del trilogo, il Consorzio “auspica ora in un proficuo confronto che porti alla definizione dell’accordo politico prima della scadenza dell’attuale legislatura”.

Vino, tiene il vigneto toscano: quasi 61mila ettari e il 38% è bio

Vino, tiene il vigneto toscano: quasi 61mila ettari e il 38% è bioMilano, 12 feb. (askanews) – Cinquantotto indicazioni geografiche riconosciute, di cui 11 Docg, 41 Doc e 6 Igt, che presidiano la quasi totalità della superficie vitata toscana: nel 2023, in un panorama internazionale che vede al ribasso le superfici interessate, si conferma la tenuta del vigneto toscano, sfiorando i 61mila ettari, di cui il 95,7% destinato a vini a Denominazione, rispetto a una media nazionale che arriva al 65%. Di questi, quasi il 60% (36mila ettari) hanno usufruito della misura “Ocm Vino – Ristrutturazione e Riconversione”, in vigore da 23 anni. Anche in questo la Toscana è sopra la media nazionale che si attesta al 50%. L’importante ricorso regionale alla misura emerge anche analizzando l’età media del vigneto che per il 55% ha meno di venti anni. Sopra la media anche il biologico che coinvolge il 38% della superficie vitata, contro il 20% su base nazionale. Sul fronte dei consumi domestici con particolare riferimento alla grande distribuzione, si registrano leggeri cambiamenti sull’identikit di chi acquista vino toscano. Emerge, infatti, un maggior apprezzamento nella fascia dei giovani prefamily (+3% rispetto al 2022 e +11% rispetto al pre-Covid) e un recupero tra le famiglie con figli piccoli (+6% rispetto all’anno precedente). I maggiori acquirenti, il 68%, restano gli over 60 con reddito medio-alto, residenti nel Centro Nord.


Sono alcuni dei dati diffusi il 12 febbraio a Firenze in occasione della presentazione di “PrimAnteprima” che mercoledì 14 febbraio a Firenze apre la Settimana delle Anteprime dei vini di Toscana, in cui le nuove annate si presentano al mondo della stampa e dei wine lovers. Alle 16 prenderà al via il workshop di inaugurazione di PrimAnteprima 2024, evento dedicato alla stampa specializzata ospitato quest’anno dalla Camera di Commercio di Firenze che offrirà uno spaccato su mercati, export e sfide del settore. Ad aprire la giornata gli interventi di Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenze, Massimo Manetti, presidente di PromoFirenze e Francesco Palumbo, direttore di Fondazione Sistema Toscana. A seguire il report realizzato da Ismea nel quale si descrivono le caratteristiche strutturali del settore vitivinicolo toscano, nonché l’andamento dei vini sui mercati italiano ed estero. Una situazione globale che al momento si presenta sfidante, con una produzione in calo e il ridimensionamento di alcuni mercati consolidati. Di questo parlerà in particolare Carlo Flamini, Direttore Osservatorio del Vino di UIV – Unione Italiana Vini, concentrandosi in particolare sul caso Usa. Altre sfide quelle dettate dal clima, con stagioni segnate da eventi atmosferici straordinari e andamenti che inevitabilmente influenzano la produzione: ne darà un quadro Bernardo Gozzini, Amministratore unico del Consorzio LaMMA. Chiude la tavola rotonda l’intervista alla vicepresidente e assessora all’agro-alimentare della Regione Toscana, Stefania Saccardi, che poi con il presidente di ASET, Leonardo Tozzi consegnerà il Premio Kyle Phillips, intitolato al giornalista prematuramente scomparso.


“PrimAnteprima” è promossa da Regione Toscana insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzata da PromoFirenze. La Settimana delle Anteprime prosegue con gli appuntamenti curati dai Consorzi: Chianti Classico Collection (15 e 16 febbraio), Anteprima del Nobile di Montepulciano (17 febbraio), Chianti Lovers & Rosso Morellino (18 febbraio), L’Altra Toscana (19 febbraio).

Dal 2 al 4 marzo la seconda edizione del Salone del Vino di Torino

Dal 2 al 4 marzo la seconda edizione del Salone del Vino di TorinoMilano, 12 feb. (askanews) – La seconda edizione del Salone del Vino di Torino si terrà da sabato 2 a lunedì 4 marzo negli spazi delle Officine Grandi Riparazioni (OGR) e del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Ad anticipare il Salone, una settimana di eventi diffusi in tutto in capoluogo piemontese all’interno di un ricco palinsesto OFF, che da quest’anno ruota attorno a due sedi principali, Il Circolo dei lettori e Combo Torino. Sono infatti oltre 100 gli appuntamenti in programma da martedì 27 febbraio che accompagnano il pubblico fino al lungo week end del Salone. Circa 500 le Cantine complessive attese.


La manifestazione, che vuole raccontare il Piemonte del vino in tutte le sue sfaccettature e tipicità, è stata presentata oggi nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Civico. “L’edizione 2024 sarà un’esperienza autentica e coinvolgente: avremo l’opportunità di entrare in contatto diretto con Cantine provenienti da tutta la nostra regione, con giovani produttori e realtà di eccellenza, assaporando il vino in un contesto che va oltre la degustazione” ha spiegato il direttore del Salone, Patrizio Anisio, sottolineando che “ricostruiremo e restituiremo uno spaccato omogeneo e articolato del nostro territorio”. L’Aula della Camera Italiana sarà dedicata alle Cantine artigiane e a quelle dell’Associazione dei vini biologici e del Consorzio di Cocconato, con una sezione di rappresentanza nazionale e internazionale a cura della Torino Wine Week, oltre alle storiche eccellenze vitivinicole piemontesi. Restando all’interno del Museo, si potrà inoltre degustare una selezione di Vermouth piemontesi e, in Sala Plebiscito, ogni giorno, sono in programma quattro masterclass gratuite per il pubblico del Salone, tra le altre Spirito Agricolo, Cascina Rural, Le Viti, Cascina Corte, per approfondire la conoscenza e l’impegno delle cantine volto alla tutela delle tradizioni e della sostenibilità ambientale.


Alle OGR Torino, si potranno invece incontrare i Consorzi e le associazioni, le enoteche regionali e le centinaia di Cantine a fotografare il Piemonte, a cui si aggiungeranno quelle ospiti provenienti quindi dalla Valle d’Aosta. Il palco principale vedrà protagonisti 12 talk volti ad analizzare i temi dell’attualità e le sue sfide, le nuove ricerche scientifiche e la presentazione in anteprima di nuovi percorsi di studio e valorizzazione del vino. Anche negli spazi di Snodo, ogni giorno, il pubblico potrà partecipare a quattro masterclass gratuite e non, per ampliare la propria conoscenza sul mondo del vino in Piemonte. Strada del Barolo e grandi vini di Langa approfondirà i cru e le annate del re dei vini il Barolo, Fisar Torino guiderà il pubblico alla scoperta dei grandi vini valdostani, mentre con l’Enoteca Regionale del Roero si esploreranno i grandi vini di questo territorio. Grazie all’Onav Torino si scopriranno i Dolcetti di Ovada, e con Ais Piemonte le grandi bolle piemontesi assieme al Consorzio Alta Langa. E poi ancora i vini eroici dei sorì del Moscato, i vini della Val Susa, le fresia con il Consorzio della Freisa di Chieri, le grappe con il Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e grappa di Barolo e l’ ANAG associazione nazionale assaggiatori di grappa. Il 2 e 3 marzo saranno dedicati al grande pubblico, mentre la giornata del 4 sarà dedicata agli operatori professionali. Grande novità di questa edizione 2024 sarà inoltre il coinvolgimento di una regione ospite: la Valle d’Aosta con il Consorzio Vini Valle d’Aosta, le sue aziende vitivinicole e i suoi spirit. Il palinsesto “indaga e promuove la sostenibilità, ambientale, economica e sociale”, anche grazie al neonato comitato scientifico composto dai professori universitari Luca Giorgio Carlo Rolle, Paolo Sabbatini, Paolo Marco Tamborrini, Eleonora Fiore, Giovanni Peira, Alessandro Bonadonna ed Egidio Dansero.

Vino, il 19 febbraio L’Altra Toscana: 18 Denominazioni e 350 etichette

Vino, il 19 febbraio L’Altra Toscana: 18 Denominazioni e 350 etichetteMilano, 12 feb. (askanews) – Giornalisti e operatori del settore si riuniranno il 19 febbraio a Palazzo Affari a Firenze per la terza edizione de “L’Altra Toscana”, evento che chiuderà la Settimana delle Anteprime di Toscana. Diciotto Denominazioni porteranno in degustazione le nuove annate: oltre 350 etichette che raccontano sfaccettature diverse della Toscana enologica meno conosciuta ma di grande qualità.


“L’Associazione L’Altra Toscana, ad oggi, rappresenta ben il 40% dell’imbottigliato regionale” spiega Francesco Mazzei alla guida dell’Associazione e presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, capofila del progetto, sottolineando che “per questa terza edizione dell’evento vi è grande curiosità e interesse da parte di stampa e operatori che sanno che il nostro appuntamento consente di avvicinarsi ad un mosaico di territori e vini di qualità che arricchiscono la proposta enologica della nostra regione”. In degustazioni i vini delle Dop e Igp: Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Orcia, Cortona, Valdarno di Sopra, Terre di Pisa, Chianti Rufina, Terre di Casole, Grance Senesi, Montescudaio, Suvereto, Val di Cornia e Rosso della Val di Cornia, Carmignano, Barco Reale di Carmignano e Vin Santo di Carmignano e Toscana.


Cinque i percorsi di degustazione per chi volesse farsi guidare nella selezione dei numerosi assaggi disponibili: i bianchi ottenuti da vitigni autoctoni e internazionali, bollicine comprese; il Sangiovese, con rossi e rosati prodotti con minimo 85% di questo vitigno; i blend di Sangiovese con altre varietà autoctone e/o internazionali; vini rossi e rosati prodotti con varietà internazionali sia in purezza che in blend; e gli autoctoni: Ciliegiolo, Alicante, Pugnitello, Foglia Tonda, Mammolo, Vermentino nero, Canaiolo. Alle 12 si terrà invece la seconda edizione del Premio Torrini – in memoria della giornalista Beatrice Torrini, che sarà assegnato ad un giovane professionista che si sia distinto con i suoi scritti sul vino e la viticoltura toscana. Alle 15.30 andrà in scena il focus “Valdarno di Sopra: dalle modifiche al Disciplinare ai vini ‘Vigna’, l’evoluzione di una D.O. basata su vocazione territoriale, viticoltura bio e qualità”, con una masterclass sui vini con menzione “Vigna” guidata da Daniele Cernilli.


Come di consueto la Settimana delle Anteprime di Toscana verrà inaugurata il 14 febbraio da “PrimAnteprima”, l’evento promosso da Regione Toscana insieme alla Camera di Commercio di Firenze e organizzato da PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana.

Vino, dal 13 al 15 aprile a Gambellare torna “VinNatur Tasting”

Vino, dal 13 al 15 aprile a Gambellare torna “VinNatur Tasting”Milano, 11 feb. (askanews) – Dal 13 al 15 aprile lo show-room Margraf di Gambellara (Vicenza) accoglierà la 19esima edizione di “VinNatur Tasting”, annuale manifestazione organizzata dall’ Associazione viticoltori naturali VinNatur. La rassegna proporrà un viaggio attraverso tutte le regioni vinicole italiane e una selezione di Paesi europei, ideale sia per chi vuole avvicinarsi al mondo dei vini naturali sia per coloro che già li conoscono e per i professionisti del settore che desiderano ampliare le proprie conoscenze.


Durante la tre giorni, dalle 10 alle 18, i visitatori potranno assaggiare i vini e conoscere i 190 vignaioli provenienti da Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Austria, Ungheria, Slovenia e Repubblica Ceca, uniti dall’obiettivo di condividere le tecniche e le esperienze messe in campo per produrre vino in maniera naturale, sia in vigna che in Cantina, e di divulgare la cultura del terroir. “VinNatur Tasting 2024” sarà inoltre caratterizzato dal ritorno della tasting room, area dedicata a giornalisti e importatori che potranno degustare le etichette protagoniste della rassegna e confrontarsi con i produttori in un contesto riservato. A completare l’offerta, momenti di approfondimento e confronto con alcune masterclass, che si terranno nelle giornate di domenica 14 e lunedì 15 aprile. Sarà sempre attiva un’area food esterna e coperta, con musica dal vivo.


“Abbiamo da poco concluso l’edizione in trasferta a Genova nella quale siamo stati accolti dalla città in modo splendido” ha spiegato il presidente di VinNatur, Angiolino Maule, sottolineando che “guardiamo con entusiasmo alla nuova edizione di VinNatur Tasting, testimonianza della vitalità della nostra Associazione che quest’anno ha raggiunto il traguardo dei 300 iscritti, segno che sempre più produttori stanno abbracciando una viticoltura rispettosa del terroir”. Il ricavato della rassegna sarà utilizzato per sostenere i progetti di ricerca dell’Associazione VinNatur e per l’organizzazione di seminari dedicati alla formazione degli associati. Inoltre, anche quest’anno parte dei proventi verranno devoluti alla Onlus Progetto Alepé, impegnata dal 1986 nell’assistenza medica e sociale degli abitanti dell’omonima città della Costa d’Avorio.

Vino, Club Buttafuoco Storico compie 28 anni e inaugura nuova sede

Vino, Club Buttafuoco Storico compie 28 anni e inaugura nuova sedeMilano, 11 feb. (askanews) – Il Consorzio Club del Buttafuoco Storico, l’associazione dei produttori dello strutturato e potente vino rosso dell’Oltrepò Pavese, festeggia 28 anni inaugurando la sua nuova sede in piazzetta Buttafuoco nella frazione Vigalone di Canneto Pavese (Pavia). Il taglio del nastro, fissato alle 10.30 di sabato 24 febbraio e aperto a tutti, svelerà un’enoteca moderna, “concepita con tecniche costruttive sostenibili, che diventa luogo di incontro e spazio di degustazione, formazione e vendita”.


Obiettivo della nuova casa del Club è quella di dare ancora maggiore rappresentatività a questa nicchia enologica da 90mila bottiglie l’anno. L’associazione, fondata nel 1996, riunisce oggi 17 tra viticoltori, vinificatori ed imbottigliatori di Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese Doc. Complessivamente gli ettari a vigneto nel territorio di produzione, compresi nei Comuni di Broni, Stradella, Castana, Canneto Pavese, Montescano, Pietra de’ Giorgi e Cigognola sono circa 22, ripartiti in 20 “vigne”, il cui nome topografico compare rigorosamente in etichetta, a garanzia della provenienza e unicità del prodotto, come previsto dal severo Disciplinare di cui il Consorzio, presieduto da Davide Calvi, si è da tempo dotato.

Vino, Cantina di Riva al via restyling linea Trentodoc “Brezza Riva”

Vino, Cantina di Riva al via restyling linea Trentodoc “Brezza Riva”Milano, 11 feb. (askanews) – Agraria Riva del Garda, la storica società cooperativa dell’Alto Garda Trentino a cui fa capo Cantina di Riva, ha annunciato il restyling completo della linea di spumanti Metodo Classico Trentodoc “Brezza Riva”, che comprende un Riserva Pas Dosé, un Brut e un Millesimato Brut. La prima referenza a presentarsi al mercato con la veste completamente rinnovata è il “Brezza Riva Riserva Pas Dosé 2019”.


Lo studio e l’ideazione dei nuovi packaging sono stati affidati al “wine designer” e fotografo Mario Di Paolo, con il quale l’azienda ha scelto di cambiare la forma della bottiglia, di creare un’etichetta più accattivante e di distinguere cromaticamente la vestizione del collo. La nuova etichetta pone in primo piano la più grande risorsa della cooperativa, ovvero il territorio dell’Alto Garda Trentino. Nello specifico quella del “Brezza Riva Riserva Pas Dosé, riporta uno scorcio del Lago di Garda realizzato con una lamina metallica blu, mentre i rilievi sono realizzati con carte materiche accoppiate. Il restyling, voluto per “valorizzare al meglio il prodotto”, sarà esteso gradualmente nei prossimi mesi a tutta la linea di bollicine di Cantina di Riva. Agraria Riva del Garda nasce come associazione nel 1926 per sostenere e promuovere l’agricoltura del’Alto Garda Trentino. Nell’arco di quattro decenni evolve rapidamente: nel 1957 viene fondata la Cantina e 1965 viene inaugurato il frantoio. Dal 2000 è una società cooperativa con sede a Riva del Garda (Trento), e oggi conta 300 soci conferitori grazie ai quali produce oli extravergini, vini e spumanti. Cantina di Riva lavora ogni anno circa 35mila quintali di uve, il 65% delle quali è impiegato per la realizzazione di bianchi e il resto per i rossi, attraverso le linee “Le Selezioni”, “Vista Lago”, “Trentodoc” e “Bollicine di Riva”, “Collezione Apponale” e “Linea Classica”, per un totale annuo di circa 250mila bottiglie.

HelloFresh: pianificare per combattere winter blues e risparmiare su spesa

HelloFresh: pianificare per combattere winter blues e risparmiare su spesaMilano, 11 feb. (askanews) – Trovare delle routine semplici da inserire nel corso delle proprie giornate può aiutare a superare i sintomi del “winter blues”, letteralmente depressione invernale, quando le giornate più corte e fredde ci incupiscono l’umore. “L’inverno di inizio anno è sempre un periodo complesso da affrontare dal punto di vista emotivo. Ci sono alcuni accorgimenti utili però che possono aiutarci ad alleviare il peso di questa stagione, per esempio, impegnarsi ad organizzare le attività in modo routinario”, afferma la psicologa e psicoterapeuta Ilaria Merici che insieme alla professional organizer Erika Grazia Lombardo, ha analizzato per HelloFresh, il servizio di box ricette a domicilio, attitudini e preoccupazioni degli italiani legate alla gestione casalinga e alla preparazione dei pasti.


Oltretutto, la pianificazione può contribuire al risparmio economico: secondo i dati emersi dalla ricerca HelloFresh commissionata all’istituto di ricerca Censuswide quasi sette italiani su 10 (67%) dichiarano di essere molto più consapevoli del proprio budget a seguito dell’aumento del costo della vita e che per risparmiare pianificano i propri pasti serali. Tuttavia, per più della metà (57%), l’intero processo organizzativo – che va dalla spesa per l’acquisto degli ingredienti alla preparazione dei pasti – è vissuto negativamente, con l’11% che lo vive come un momento di “discussioni” in famiglia, il 10% che preferirebbe impiegare il proprio tempo in attività più qualitative, l’8% che considera il processo un disagio e il restante che preferirebbe non dover pensarci (10%). Milano, 7 feb. (askanews) – Il 59% degli italiani dichiara, inoltre, che decide cosa mangiare a cena solo il giorno stesso, mentre quasi la metà dei rispondenti (48%) impiega tra 1 e 2 ore al supermercato per comprare ingredienti per i propri pasti (compreso anche il tempo per arrivare al negozio e per tornare a casa). Per quanto riguarda il tempo impiegato a preparare e cucinare i propri pasti, il 35% dichiara di passare intorno alle 2 ore per cucinare, mentre quasi la metà dei rispondenti (46%) dichiara di passare dalle 3 ore in su alla preparazione dei pasti ogni settimana.


Merici ricorda anche l’importanza di “cucinare per sé cibo nutriente e sperimentare nuove ricette, creando più spesso occasioni di convivialità, specialmente con le persone più care. E se tutto questo non bastasse, chiedere aiuto è sempre una buona opportunità”. “Nei primi mesi dell’anno l’organizzazione può essere la chiave per affrontare questo periodo, attraverso una gestione funzionale dei propri spazi e una buona pianificazione in cucina. Questo permetterà di trasformare la quotidianità in un’opportunità per creare un ambiente accogliente e aumentare la propria consapevolezza, celebrando ogni piccolo progresso”, spiega Erika Grazia Lombardo. Per questo suggerisce di organizzare i propri spazi ed eliminare il superfluo, creare una routine di pulizia per evitare di affrontare lunghe faccende domestiche e organizzazione in cucina.

Spirit, “Ruadh Mhor”: prima etichetta di Compagnia italiana del whisky

Spirit, “Ruadh Mhor”: prima etichetta di Compagnia italiana del whiskyMilano, 10 feb. (askanews) – Compagnia italiana del whisky è un nuovo progetto di Davide Fregonese, ex operatore finanziario diventato produttore di vino nelle Langhe e sull’Etna, per rendere più immediato e moderno l’approccio verso questo celebre distillato. “Ruadh Mhor” è la sua prima etichetta, un single malt prodotto nel 2010 da Glenturret, la più antica distilleria di Scozia, nota per il suo whisky di malto prodotto nel tipico stile delle Highlands dove è stata fondata nel 1763.


Private bottling disponibile in 250 (splendide) bottiglie in stile Decò numerate, racchiuse in un prezioso astuccio realizzato a mano in legno di rovere invecchiato oltre 30 anni, firmato dal designer Gianni Rossi, “Ruadh Mhor” è invecchiato 13 anni in una cask first-fill ex-sherry Pedro Ximenez da 500 litri. Un whisky di grande complessità ed equilibrio, caratterizzato da una piacevole nota torbata, stemperata in una dolce morbidezza. Destinato all’alta ristorazione e ai collezionisti, è distribuito da Partesa, l’azienda del Gruppo Heineken che ha già in catalogo i vini dell’ex manager torinese classe 1970. “Ho sempre avuto una grande passione per il whisky, che ho iniziato a collezionare in bottiglie, ne ho circa 600, e poi in barili, anche come valida forma alternativa di investimento – ha affermato Fregonese – e questa grande passione è sfociata nella Compagnia italiana del whisky, che con le mie Cantine condivide la volontà di rendere meno ‘cerebrale’ l’approccio a grandi prodotti, affinché siano pienamente apprezzabili anche da un pubblico di semplici appassionati, ma senza mai transigere sulla qualità”.


Da dieci anni socio di Andrea Berton nel ristorante di Milano dello chef, Fregonese non si limita a fare vino e whisky ma ha anche creato “con quattro amici la prima tequila siciliana, un distillato di agave con botaniche locali che si chiama “Agalia””, e ha comprato a Modena un’acetaia che produce aceto balsamico tradizionale. In Scozia ha acquistato qualche anno fa una proprietà di 60 ettari nel Perthshire, “a 40 minuti da Glenturret (che ha la sede a Crieff, ndr), una zona molto bella, proprio davanti al fiume Tay uno dei più pescosi di salmoni: le mie grandi passioni sono il golf, la pesca e il whisky, quale posto migliore della Scozia potevo trovare?”. “Inizialmente pensavo di fare un private bottling per me e per i miei amici e clienti, poi parlando con Alessandro Rossi (National Category Manager Wine di Partesa, ndr) è nata l’idea di metterle in commercio” ha raccontato ad askanews Fregonese, sottolineando che “non è stato assolutamente facile come può sembrare ma quando lo vedi uscire dalle botti e venire imbottigliato a mano, è davvero una soddisfazione enorme perché vedi quello che hai sognato prendere forma”. Ruadh Mhor (“Grande Rosso” in gaelico scozzese) è figlio di “un cask che è un connubio dei due stili di whisky, di una distilleria che mi piace tanto come Glenturret”. Un esercizio, difficile ma fatto molto bene e con grande impegno, a cui ora Fragonese vuole dare seguito: “Il proposito – ha concluso – è quello di fare altri prodotti, obiettivi di natura economica o quantitativa al momento non me ne voglio dare perché parte più come piacere personale”.


“Gli spirits di qualità rappresentano un segmento sempre più strategico e di tendenza nell’Horeca italiano e il whisky, in particolare, sta vivendo un interessante ritorno” ha dichiarato l’Ad di Partesa, Massimo Reggiani, ricordando che dai dati della Scotch Whisky Association emerge che negli ultimi anni l’Italia ha visto una ripresa costante dei consumi, fino a raggiungere gli otto milioni di litri importati nel 2023. “La preferenza per il carattere raffinato e torbato del single malt che gli italiani hanno conservato – ha concluso – si somma alla tendenza globale alla premiumizzazione del whisky scozzese, creando buone basi per lo sviluppo del segmento di whisky single cask”.

Vino, in Liguria dal 15 febbraio domande per impiantare nuove vigne

Vino, in Liguria dal 15 febbraio domande per impiantare nuove vigneMilano, 9 feb. (askanews) – Dal 15 febbraio al 31 marzo sarà possibile presentare domanda per l’autorizzazione all’impianto di nuovi vigneti in Liguria, in modalità telematica, nell’ambito del Sistema informativo agricolo nazionale (Sian). La superficie minima di assegnazione passa da 10 a 30 ettari, raddoppiando sostanzialmente la superficie di riferimento per la Liguria. Il via libera è arrivato “dopo l’accoglimento della nostra proposta nella Commissione politiche agricole e la firma ufficiale del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida – ha spiegato il vicepresidente di Regione Liguria e assessore all’Agricoltura Alessandro Piana – con cui sono state modificate le norme nazionali sul sistema di autorizzazioni per nuovi impianti”.


“Un bel risultato che va a sommarsi ai dati confortanti di una vendemmia di qualità e di resa superiore nel 2023 rispetto all’anno precedente” ha proseguito Piana, aggiungendo che “secondo i dati elaborati dal Sian, in Liguria sono stati prodotti 60.246 quintali di uva da vino, registrando un +16% rispetto all’anno precedente”. “Nel dettaglio, 56.161 quintali riguardano uva per la produzione di vini a certificazione (Dop/Igp)” ha precisato, concludendo “il totale di vino ricavato si attesta a 42.172 ettolitri, confermando una buona quantità e una ottima qualità nel complesso”.