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Assessore Beduschi: nel primo semestre export vini lombardi +13,2%

Assessore Beduschi: nel primo semestre export vini lombardi +13,2%Milano, 24 nov. (askanews) – L’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, ha partecipato oggi a Brescia ai lavori del 76esimo congresso nazionale di Assoenologi, insieme con i colleghi all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione, e alla Casa e Housing sociale, Paolo Franco.

“Con la loro preparazione tecnica ma anche con genio e ‘arte’, lavorando in Cantina gli enologi sono i registi e i garanti dei grandi vini che ammiriamo e soprattutto gustiamo” ha detto Beduschi, evidenziando che “la ‘firma’ di un enologo, magari sconosciuta ai più ma sempre presente anche dietro le quinte, non solo è inconfondibile ma è fondamentale”. Parlando poi di vocazione internazionale, l’assessore ha ricordato che l’export delle bottiglie ‘Made in Lombardia’ è in netta crescita anche nel primo semestre 2023, con un incremento pari al +13,2% rispetto al primo semestre dell’anno precedente, che si contrappone al calo del dato italiano (0,4%). “I mercati esteri ci premiano ma sappiamo che anche un evento come Milano-Cortina 2026, deve rappresentare un volano per i consumi interni, considerando il successo crescente dell’enoturismo” ha spiegato Beduschi, aggiungendo che “da questo punto di vista la Lombardia ha molto da offrire e non ha nulla da invidiare alle più rinomate regioni vitivinicole mondiali”.

“La sfida del futuro sarà sempre più creare uno storytelling che tenga conto del legame tra produzione vitivinicola e ambiente” – ha invece commentato l’assessore Giorgio Maione, ricordando che “la Regione Lombardia è da sempre a disposizione del settore per fare in modo che la sostenibilità ambientale e la sostenibilità economica delle imprese vadano di pari passo. Il dialogo con le aziende e con i rappresentanti delle associazioni di categoria e degli ordini professionali – ha concluso – è ottimo, i risultati raggiunti sono già importanti e intendiamo proseguire insieme su questa strada”.

Vino, si riaccende scontro tra Abruzzo e Marche sul Montepulciano

Vino, si riaccende scontro tra Abruzzo e Marche sul MontepulcianoMilano, 24 nov. (askanews) – “E’ necessario un incontro sulla questione della Denominazione ‘Montepulciano’ che faccia sintesi anche sul percorso che porti, in tempi rapidi, all’adozione del decreto etichettatura dei vini, in modo condiviso e per la tutela di tutti i produttori vitivinicoli italiani. L’obiettivo è fare sistema, non disperdere energie in lotte di vicinato. Alla luce della revisione delle regole sull’etichettatura, l’utilizzo del sinonimo ‘Cordisco’, peraltro introdotto senza alcun preliminare confronto con le Regioni, rischia di legittimare una Regione a impedire ad altre l’uso del nome di un vitigno che, invece, è regolarmente e storicamente coltivato e conosciuto”. Lo ha affermato l’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Andrea Maria Antonini, preoccupato dal decreto del Masaf le cui norme consentono l’uso della Denominazione “Montepulciano” ai soli produttori abruzzesi, obbligando tutti gli altri a ricorrere al reintrodotto sinonimo di “Cordisco”.

Nei giorni scorsi, il decreto del ministero dell’Agricoltura, caldeggiato dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, era stato accolto con grande soddisfazione dal vicepresidente della Giunta regionale abruzzese con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, che aveva dichiarato: “Si tratta di un decreto che pone le basi affinché l’utilizzo del nome Montepulciano sia riservato, senza generare confusione, ai vini prodotti in Abruzzo, sgombrando il campo da eventuali fraintendimenti”. Ricordando che con il sistema delle Denominazioni si è cercato di tutelare e promuovere il territorio attraverso un’azione di co-marketing tra Istituzioni e produttori che ha fatto del vino il testimonial delle caratteristiche culturali e tradizionali della sua zona di produzione, Antonini fa l’”esempio virtuoso” delle Denominazioni Rosso Piceno e Montepulciano d’Abruzzo. “E’ chiaro che nella Denominazione Rosso Piceno l’oggetto della tutela è il territorio ‘Piceno’, mentre nel caso di Montepulciano d’Abruzzo, l’oggetto della protezione è l’area regionale ‘Abruzzo’ e non certamente ‘Montepulciano’, che è anche il nome di un borgo che è iconico per la Toscana” spiega Antonini, sottolineando che “inoltre, spiegare un vino attraverso l’uso di un sinonimo desueto, al punto da essere sconosciuto come ‘Cordisco’, rischia di confliggere anche con il principio di trasparenza e corretta informazione che la nuova etichettatura persegue con l’inserimento anche di QR code per agevolare la tracciabilità”.

“L’informazione del consumatore dovrebbe essere fatta usando i termini conosciuti che consentano l’immediata associazione tra il nome e l’oggetto che quel nome vuole indicare” continua l’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, ricordando che “se un vitigno è comunemente e tradizionalmente conosciuto come Montepulciano e così lo classificano i numerosi Disciplinari vigenti, è quello il nome che lo rende riconoscibile: difficile riconoscere ugual ruolo ed efficacia a un nome scomparso, nella trascrizione, dal registro cartaceo a quello informatizzato alla fine degli anni ’80 e reintrodotto a puro scopo strumentale” prosegue, concludendo “ho chiesto un incontro a livello nazionale finalizzato ad affrontare specificamente la questione, confido nella volontà di tutti che il decreto del Masaf non ne pregiudichi il percorso ancor di più, perché è assodato che l’etichettatura dei vini è funzionale alla promozione dei territori e delle loro eccellenze, come evidenzia il principio su cui è basato il sistema delle denominazioni che tutela i nomi dei luoghi e non dei vitigni”.

Vino, Ceev e Uiv contro linee guida su etichettatura: vanno cambiate

Vino, Ceev e Uiv contro linee guida su etichettatura: vanno cambiateMilano, 24 nov. (askanews) – La Commissione Europea ha pubblicato oggi le linee guida sulle nuove norme relative all’etichettatura obbligatoria con l’elenco degli ingredienti e la dichiarazione nutrizionale dei vini e dei prodotti vitivinicoli aromatizzati, che entreranno in vigore l’8 dicembre. Secondo il Comité européen des entreprises vins (Ceev)e Unione italiana vini (Uiv) queste indicazioni attuative prevedono però “una nuova interpretazione della norme che incide sull’aspetto delle etichette, che implicherà, da un lato, la distruzione di centinaia di milioni di etichette già stampate e, dall’altro, l’incapacità di stampare nuove etichette in tempo per rispettare la nuova scadenza regolamentare”.

Le associazione di rappresentanza delle imprese del vino chiedono quindi una modifica urgente delle linee guida, ricordando che il Regolamento europeo pubblicato nel dicembre 2021 e accolto con favore dalle aziende, “dà ai produttori la possibilità di rendere disponibile la dichiarazione nutrizionale completa e l’elenco degli ingredienti per via elettronica (e-label)”. “La grande maggioranza degli operatori del settore vitivinicolo ha deciso di identificare i QR-code con il simbolo image.png registrato ISO 2760, universalmente noto per identificare un luogo in cui si trovano informazioni” ricostruisce il Ceev, sottolineando che però oggi la Commissione ha pubblicato le sue linee guida “che contengono una nuova interpretazione del regolamento OCM vino in cui si afferma che la presentazione di un codice QR dovrebbe essere chiara per i consumatori per quanto riguarda il suo contenuto, che il codice QR deve essere identificato sull’etichetta con il termine ‘ingredienti’ e aggiungendo incertezza riguardo al regime linguistico da applicare”. “In tal modo, la nuova interpretazione della Commissione mina drammaticamente il principio della certezza del diritto e delle legittime aspettative degli operatori economici e ignora la volontà politica espressa dai colegislatori all’adozione del regolamento Ue” spiega il Comité, evidenziando che “la pubblicazione delle linee guida a sole due settimane dall’entrata in vigore rende impossibile l’adeguamento degli operatori economici e ignora inoltre il principio di proporzionalità tra libera circolazione delle merci, competitività e informazione dei consumatori”.

Al di là della tempistica irrealistica, il Ceev si dice “fortemente in disaccordo anche con l’interpretazione stessa della Commissione: nella stessa linea, la Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo e diversi Stati membri (tra cui Spagna, Italia, Francia e Portogallo) hanno comunicato ufficialmente le loro preoccupazioni alla Commissione Europea e il loro sostegno all’interpretazione del Ceev”. “L’interpretazione della Commissione porta più incertezza che altro e lascia le aziende vinicole all’oscuro su cosa fare ora” afferma il segretario generale del Ceev, Ignacio Sánchez Recarte, aggiungendo che “l’interpretazione è pura burocrazia e ciò va contro lo spirito del Regolamento, mette a repentaglio il mercato unico dei vini e interpreta in modo sproporzionato i regolamenti sull’Ocm e sulle informazioni sugli alimenti ai consumatori. L’interpretazione – conclude – cancella il principale vantaggio apportato dal sistema di etichettatura elettronica”.

“Le aziende vinicole, assieme a Uiv, sono da sempre sostenitrici della trasparenza nei confronti dei consumatori, come dimostra il fatto che, per primo, l’intero comparto abbia già adottato quanto previsto dal Regolamento Ue” dichiara il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti, chiosando “oggi un dietrofront, con la sorpresa di una nuova interpretazione al regolamento che rappresenta un buco nero sul futuro delle nostre imprese”.

A Bruxelles evento su siti “Giahs” con le Colline Vitate del Soave

A Bruxelles evento su siti “Giahs” con le Colline Vitate del SoaveMilano, 23 nov. (askanews) – Le Colline vitate del Soave, primo comprensorio vitivinicolo italiano ad essere riconosciuto dalla Fao sito “Giahs”, Patrimonio agricolo di rilevanza mondiale, saranno protagoniste a Bruxelles il 24 novembre nell’ambito dell’evento “Fao’s Globally Important Agricultural Heritage Systems: Preserving Agricultural Heritage for Sustainable Development” (“I sistemi del patrimonio agricolo di importanza mondiale della Fao: Preservare il patrimonio agricolo per uno sviluppo sostenibile”, ndr).

Nel corso dell’evento, organizzato dal Comitato Europeo delle Regioni e sostenuto dal World Sustainable Urban Food Center di Valencia (Cemas), verrà illustrato “il potenziale del riconoscimento ‘Giahs’ quale prezioso strumento per la valorizzazione culturale delle zone agricole interessate, per il mantenimento della biodiversità e per la prosecuzione di pratiche agricole distintive”. Relatori provenienti da cinque territori di Italia e Spagna, condivideranno le esperienze “su come il ‘Giahs’ ha contribuito allo sviluppo sostenibile locale e abbia motivato le comunità nell’utilizzo di specifiche pratiche agricole”. Delle Colline Vitate del Soave parlerà Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio Regionale del Veneto.

“Siamo molto lieti di prendere parte a questo prestigioso appuntamento internazionale per ribadire ancora una volta la valenza del riconoscimento ‘Giahs’” ha affermato il presidente del Consorzio di Tutela del Soave, Sandro Gini, spiegando che “è infatti fondamentale lavorare in maniera costante per divulgare i valori che stanno alla base di questo importante traguardo e proseguire nell’opera di sensibilizzazione rispetto ad una sana e reale cultura agricola: l’agricoltura infatti è oggi il primo strumento in mano a coloro che vi operano per mantenere e conservare l’ambiente in cui viviamo noi e le future generazioni”.

Vino, la Doc Maremma Toscana verso il Contrassegno di Stato

Vino, la Doc Maremma Toscana verso il Contrassegno di StatoMilano, 23 nov. (askanews) – Venerdì 24 novembre alle 10 il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana ha indetto una riunione per affrontare, insieme ad alcuni esperti in materia, la questione del Contrassegno di Stato (la cosiddetta “fascetta”) e spiegare ai produttori della Denominazione tutte le opportunità dietro a questo nuovo corso a cui si sta avvicinando la Doc Maremma Toscana.

La richiesta dell’introduzione del Contrassegno di Stato sulle bottiglie prodotte nella Denominazione arriva dal Cda del Consorzio e verrà discussa durante l’assemblea dei soci che si terrà a inizio 2024. Il Consorzio ha precisato che “la Doc Maremma Toscana, in controtendenza rispetto alle altre Denominazioni della Toscana, sta crescendo, il che pone l’obbligo di metterla al riparo da eventuali speculazioni e da possibili tentativi fraudolenti”. Per questo motivo il Cda del Consorzio ritiene opportuno adottare “un sistema che consenta una migliore tracciabilità del prodotto imbottigliato e un controllo più efficace, con uno strumento, il Contrassegno di Stato, che protegga da eventuali contraffazioni e fornisca anche immediata riconoscibilità e dati certificati e tracciati, dando al consumatore finale certezza e garanzia su ciò che sta acquistando”. Sempre secondo il Consorzio, si tratta di “un passo necessario per una Denominazione in espansione e di cui si andrà così anche a rafforzare la stessa immagine sui mercati, migliorandone il posizionamento, in particolare a livello internazionale dove la ‘fascetta’ è percepita come segno di maggior qualità”.

L’incontro si terrà alle 10 nella Sala Conferenze di Grosseto Sviluppo e parteciperanno, oltre il presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, Francesco Mazzei, il Dg di Valoritalia, Giuseppe Liberatore, il responsabile Contrassegni di Stato Valoritalia, Giovanni Scarabottolo, il funzionario della Zecca dello Stato, Matteo Taglienti, il direttore del Consorzio Tutela Lugana Doc, Edoardo Peduto e Gabriele Cesolini di Vitis. Foto di Federico Giussani

Vino, Cantina Valpolicella Negrar: entro 2025 nuove maxi vasche

Vino, Cantina Valpolicella Negrar: entro 2025 nuove maxi vascheMilano, 23 nov. (askanews) – “Lavoreremo in continuità con quanto fatto dal Consiglio precedente, dando concretezza, confidiamo entro il 2025, a investimenti già programmati volti a realizzare una trentina di vasche dalla capacità di 53mila ettolitri, che consentiranno di aumentare la nostra capacità di stoccaggio di vini che necessitano un lungo affinamento. Inoltre, porteremo a conclusione un ampliamento della Cantina di 2.700 metri quadrati, destinati in parte a magazzino e in parte ad un impianto di imbottigliamento da 12mila bottiglie all’ora”. Lo ha annunciato il neo presidente della Cantina Valpolicella Negrar, Giampaolo Brunelli, sottolineando che “tutto verrà fatto senza ulteriore consumo di territorio agricolo, perché realizzato nel perimetro urbanistico già consolidato”.

“E’ nostra ferma intenzione consolidare il rapporto con gli oltre 240 soci conferitori attraverso iniziative di aggiornamento professionale sia in Cantina che con viaggi studio” ha proseguito il 44enne Brunelli, sottolineando che “desideriamo inoltre ampliare la base sociale mettendo in campo la nostra naturale propensione all’aggregazione e la mutualità cooperativista, in modo da rafforzare la capacità produttiva e allargare i nostri mercati ma soprattutto facendo valere la nostra storicità. Ultimo ma non meno importante progetto ambizioso – ha concluso – quello di gettare le basi per realizzare un bilancio di sostenibilità”. Il fatturato 2022/23 di Cantina Valpolicella Negrar si attesta sui 44,4 milioni di euro (circa -1% sul precedente esercizio), con un valore della produzione di 48,7 mln. Il valore liquidato ai soci quest’anno è stato di 16,4 milioni di euro, il 18% in più rispetto al 2022.

Imballaggi, Assodistil: bene spirit fuori da obblighi riuso contenitori

Imballaggi, Assodistil: bene spirit fuori da obblighi riuso contenitoriMilano, 23 nov. (askanews) – “Siamo soddisfatti del risultato della votazione di ieri al Parlamento Ue sul Regolamento imballaggi e rifiuti di imballaggio, che esclude le indicazioni geografiche, come Grappa e Brandy italiano, e più in generale le bevande spiritose dagli obblighi previsti inizialmente di elevatissime quote di riutilizzo degli imballaggi utilizzati già entro il 2030”. Lo ha affermato il Dg di AssoDistil, Sandro Cobror, spiegando che “un’eventuale inclusione delle bevande spiritose in tali obblighi avrebbe comportato enormi difficoltà di mercato per i produttori di acquaviti e liquori da sempre caratterizzati da forme iconiche nonché elevati costi per le modifiche di produzione da adottare per ottemperare ai nuovi obblighi”.

“AssoDistil si è battuta per ottenere questo risultato – ha concluso – che speriamo sarà confermato anche nei successivi passaggi di confronto tra gli Stati membri e non dubitiamo che il Governo italiano saprà difendere gli interessi del settore già penalizzato da un contesto economico internazionale molto debole”.

Cantina Valpolicella Negrar: Brunelli presidente, Ceschi prima vice donna

Cantina Valpolicella Negrar: Brunelli presidente, Ceschi prima vice donnaMilano, 23 nov. (askanews) – Due “giovani” ai vertici della storica Cantina Valpolicella Negrar. Il 44enne Giampaolo Brunelli è stato nominato infatti 14esimo presidente e ad affiancarlo nel suo mandato triennale in qualità di vicepresidente sarà l’avvocatessa 33enne Alessia Ceschi, prima donna a ricoprire questa carica. Entrambi sono nati a Negrar di Valpolicella, sono figli di viticoltori storici soci della Cantina e hanno già avuto esperienza direzionale nei trascorsi direttivi: Brunelli dal 2014 all’interno del collegio sindacale e Ceschi dal 2020 in qualità di consigliere.

Il presidente e la vice sono stati eletti a larga maggioranza, dopo che l’Assemblea dei soci si era riunita nelle sale della cantina l’8 novembre, insieme con i nove neo consiglieri: Andrea Benedetti, Silvano Benedetti, Renzo Berzacola, Renzo Bighignoli (presidente uscente dopo tre mandati), Stefano Brunelli, Gabriele Composta, Flavio Degani, Gaetano Nicoli e Paolo Quintarelli. Il Consiglio ha oggi un’età media di 53 anni. Lo ha reso noto la stessa cooperativa, che ha festeggiato quest’anno 90 anni, costituita da oltre 240 soci per un totale di 878 ettari vitati fra Valpolicella, Classica Bardolino Classico, Custoza e Igt. Ringraziando i consiglieri e la precedente amministrazione, Brunelli, dottore commercialista e professore a contratto all’Università di Verona, ha spiegato che “abbiamo di fronte situazioni molto complesse, sia dal punto di vista economico che sociale, a cui però intendiamo rispondere non chiudendoci a riccio ma con lo slancio e l’energia propri a una compagine ‘giovane’ come la nostra, che guarda a un futuro migliore, desiderosa di portare la Cantina a bissare i primi 90 anni”.

“Il mondo del vino si conferma un settore in cui i ruoli di genere stanno velocemente venendo meno ed io ne sono l’ennesima dimostrazione” ha dichiarato Ceschi, precisando che “nel mio mandato, in linea con il presidente e il Consiglio, porterò la mia professionalità e la mia sensibilità verso il cambiamento, a beneficio dei soci e del territorio”.

In Irlanda dal 2025 vietati gli spot degli alcolici prima delle 21

In Irlanda dal 2025 vietati gli spot degli alcolici prima delle 21Milano, 23 nov. (askanews) – Dal 10 gennaio 2025 in Irlanda sarà vietato mandare in onda in radio e in televisione prima delle 21 qualsiasi forma di pubblicità che promuova gli alcolici, vino e birra compresi, e il gioco d’azzardo. L’inasprimento è previsto dall’ultimo provvedimento attuativo del “Public Health Alcohol Act” del 2018, promosso dal Dipartimento della salute irlandese e firmato nei giorni scorsi dal ministro della Salute, Stephen Donnelly.

Secondo un portavoce del Dipartimento citato dal sito del quotidiano irlandese “The Irish Examiner”, “uno degli obiettivi è quello di ritardare l’inizio del consumo di alcol tra i bambini e i giovani, perché è dimostrato che la pubblicità di prodotti alcolici aumenta la probabilità che i ragazzi inizino a bere alcolici o, se già bevono, che ne bevano di più”. La testata di Cork, precisa inoltre che il prossimo passo per la pubblicità sugli alcolici potrebbe essere la regolamentazione del contenuto degli spot, che potrebbe essere limitato esclusivamente alla “descrizione obiettiva del suo sapore, colore e odore”.

Il 22 maggio 2026 entreranno in vigore in Irlanda le avvertenze sanitarie sulle etichette delle bevande alcoliche.

Imballaggi, Federvini: grande soddisfazione per voto Europarlamento

Imballaggi, Federvini: grande soddisfazione per voto EuroparlamentoMilano, 22 nov. (askanews) – “Accogliamo con grande soddisfazione l’esito della votazione odierna della sessione plenaria del Parlamento europeo sulla riforma della disciplina degli imballaggi che ha escluso dall’obbligo del riuso i vini, i vini aromatizzati e gli spiriti. Un voto che promuove gli emendamenti presentati dagli onorevoli De Meo, Variati e Katainen e riconosce pienamente il valore di tutti i nostri comparti produttivi. Decisivo è stato il contributo in particolare della delegazione italiana la cui costante attenzione al tema ha consentito di raggiungere questo straordinario risultato”. Così la presidente di Federvini, Micaela Pallini, ha commentato l’esito del voto che oggi ha visto il Parlamento europeo in sessione plenaria esprimersi sugli emendamenti di compromesso relativi alla proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio formulati dalla relatrice Frédérique Ries, dopo la votazione dello scorso ottobre all’Envi.

L’iter legislativo proseguirà ora con l’esame presso il Consiglio europeo il 18 dicembre, prima della negoziazione in sede di trilogo, il cui avvio è previsto nel mese di gennaio.