Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Ottomila visitatori alla “Fiera dei Vini” a Piacenza Expo

Ottomila visitatori alla “Fiera dei Vini” a Piacenza ExpoMilano, 22 nov. (askanews) – Sono stati circa ottomila i visitatori della “Fiera dei Vini” che si è tenuta a Piacenza Expo dal 18 al 20 novembre. Lo ha riferito l’organizzazione, spiegando che la kermesse “ha voluto rimettere al centro l’importanza dell’incontro e del confronto, non solo tra i consumatori e le 250 aziende vitivinicole espositrici presenti, ma anche tra gli stessi vignaioli”.

“In questi giorni abbiamo ricevuto complimenti e riscontri positivi per l’organizzazione della rassegna e per la piacevolezza dell’esperienza di visita, grazie anche al contenuto numero di aziende partecipanti” ha dichiarato il presidente di Piacenza Expo, Giuseppe Cavalli, sottolineando che “con impegno, visione e competenze acquisite in tanti anni di esperienza abbiamo creato un nuovo appuntamento fieristico di alto livello, dal respiro nazionale e con un’attenzione al cambiamento in atto nel settore”. “Quest’edizione è stata un buon punto di partenza: grazie all’impegno di tutti abbiamo riaffermato la nostra città come un’ottima piazza per parlare di vino” ha aggiunto il coordinatore generale di Piacenza Expo, Sergio Copelli, evidenziando che “l’obbiettivo futuro è far crescere le presenze di appassionati e addetti ai lavori, in una fiera che desideriamo però rimanga a misura d’uomo, con ampi spazi dove coltivare relazioni e intrattenere dialoghi di qualità”.

Foto: Sara Fenu

Vino, Fugazza: puntare su innovazione, ricerca e sostenibilità

Vino, Fugazza: puntare su innovazione, ricerca e sostenibilitàMilano, 22 nov. (askanews) – “La vera innovazione nel mondo del vino inizia nella vigna. In un’epoca di rapido cambiamento climatico, l’innovazione e la ricerca diventano gli strumenti intelligenti che ci consentono di preservare la storica capacità di adattamento e resilienza del nostro settore, con uno sguardo aperto e attento a cogliere reali opportunità di crescita. La sostenibilità ambientale è la chiave, non più solo una parola ma deve essere nei fatti: molti vignaioli lo hanno capito da tempo. Dobbiamo abbracciare la tecnologia con una visione responsabile e lungimirante. Il rispetto per la natura è fondamentale per non perdere l’anima del nostro vino di qualità”. Lo ha affermato la presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Gilda Fugazza, che il 24 e 25 novembre sarà a Brescia per il Congresso nazionale di Assoenologi.

“In questo contesto, eventi come il congresso di Assoenologi diventano cruciali: sono luoghi di scambio di opinioni di alto livello e di condivisione di esperienze sul campo” ha proseguito Fugazza, aggiungendo che “attraverso il connubio tra tradizione e innovazione, sostenibilità e passione, possiamo mantenere il livello alto del Made in Italy raggiunto nel nostro settore, pensando anche a divulgare in patria non solo all’estero”. Questi summit – ha concluso la presidente – servono anche a capire che il nostro modo di operare dovrà sempre di più essere imitato non solo per la qualità del nostro vino, ma anche per il nostro impegno in un futuro vitivinicolo sostenibile”.

Vino, Jamin Portofino: cantinamento subacqueo cresce e parla italiano

Vino, Jamin Portofino: cantinamento subacqueo cresce e parla italianoMilano, 22 nov. (askanews) – Jamin Portofino UnderWarterWines, Società Benefit nata nel 2015, è la prima azienda italiana specializzata in servizi ingegneristici e metodologie di cantinamento subacqueo principalmente di vino. Quest’anno la società di Santa Margherita Ligure (Genova) ha lanciato un aumento di capitale da 600mila euro, raccolti attraverso 115 soci che si sono aggiunti ai 294 dell’equity crowdfounding promosso nel 2021. Grazie a questa iniezione di capitale, Jamin Portofin offre oggi un servizio di cantinamento conto terzi che vede già oltre 200 referenze messe a riposare nei fondali marini, e la possibilità di aprire la propria Cantina subacquea attraverso il franchising. Una rete questa, che conta al momento quattro realtà: a Ravenna, Termoli (Campobasso), Acquappesa (Cosenza) e Scarlino (Grosseto), a cui se ne aggiungeranno a breve altre quattro in Campania, Abruzzo, Sicilia, Basilicata.

Jamin (che in dialetto genovese significa “lavorare duro”) ha brevettato un “metodo sostenibile” che “garantisce l’identità e l’integrità del vino affondato”, attraverso analisi sensoriali e di laboratorio, unite a complesse operazioni di immersione ed emersione di speciali gabbie modulabili da circa 500 bottiglie, e coinvolge ingegneri, fisici, biologi marini, enologi, sommelier e subacquei. Appositi sensori, connessi alla piattaforma blockchain dedicata, consentono di rilevare una serie di parametri, tra cui temperatura, pressione e correnti. Viene così tracciato il percorso di ogni singola referenza in affinamento, monitorando l’habitat marino. La società, che chiuderà il 2023 con due milioni circa di ricavi, si è presentata durante il primo “Meeting internazionale degli UnderWaterWines” da lei promosso il 20 novembre all’Acquario Civico di Milano. Per dare un’idea del fenomeno “under water wines”, Antonello Maietta, storico ex presidente dell’Associazione italiana sommerlier (Ais) e presidente del Cda di Jamin Portofino, ha spiegato che nel 2022, in tutto il mondo, le bottiglie poste ad affinare sott’acqua erano state circa 100mila. Due anni più tardi le bottiglie sono cresciute a 400mila, di cui circa 125mila nelle acque del nostro Paese che è leader nel settore, seguito da Spagna e Francia. Alla fine di quest’anno le bottiglie arriveranno a circa 900mila, segno evidente della curiosità e dell’interesse crescente per un fenomeno che tutta via rimane ancora sperimentale sia nei numeri, sia nella garanzia di assicurare un risultato davvero diverso rispetto all’affinamento classico dei vini in Cantina. Ma la strada è lunga e potrebbe riservare sorprese positive, anche perché al momento le tipologie collaudate sono state solo tre Albana di Romagna Docg, Bolgheri Doc Rosato, e lo Champagne AOP affinato sul fondale di fronte a Portofino (Genova) “-52 Cloe Marie Kottakis”, la “private label” già sul mercato che rappresenta l’altro ramo del business aziendale.

A ulteriore dimostrazione che per Jamin Portofino l’affinamento sottomarino non è una trovata di marketing per aziende in cerca di novità, l’azienda destina oltre il 30% delle risorse in ricerca e sviluppo, e lo studio sull’evoluzione chimica e sensoriale dei vini affinati in subacquea lo ha affidato al Distav dell’Università di Genova e al Dagri dell’Università di Firenze che, all’inizio del 2024, ripartirà con nuovi e più ambiziosi obiettivi di ricerca. Saranno proprio questi ricercatori che saranno i primi al mondo a pubblicare letteratura scientifica su questa tecnica.

Vino, il 27 e 28 novembre arriva a Milano l’esclusivo evento “Be.Come”

Vino, il 27 e 28 novembre arriva a Milano l’esclusivo evento “Be.Come”Milano, 22 nov. (askanews) – “Be.Come”, esclusiva manifestazione dedicata alla produzione vitivinicola di eccellenza organizzata da Alessandra Montana di Allumeuse Communication, arriva a Milano il 27 e 28 novembre al Radisson Collection Hotel-Santa Sofia Milan. Quaranta le pluripremiate Cantine italiane che parteciperanno, provenienti da Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Campania e Sicilia, idealmente capitanate da Argiano, co-fondatore del wine club dedicato all’evento, produttore del “Brunello 2018” giudicato “miglior vino al mondo 2023” dal magazine statunitense “Wine Spectator”.

Con loro quattro “special guest” internazionali: Maison de Venoge (Champagne), Morel Champagne, Silver Heights (celebre Cantina cinese) e Shichiken (storico produttore giapponese di sakè). “Tradizione e innovazione, territorio e persone sono elementi comuni, se pur ben differenziati, nelle produzioni dei grandi vini italiani, che vanno valorizzati e rafforzati – spiegano gli organizzatori – attraverso l’esperienza emozionale di un evento esclusivo che contempli oltre al vino anche i contesti culturali e sociali da cui questi vini sono nati e continuano ad essere prodotti, oltre che gli esempi più rilevanti del grande Made in Italy”. “Percorsi e strumenti – precisano – rivolti alle nuove generazioni di consumatori, ai viaggiatori internazionali e al mondo degli investimenti che parte da un rinnovato concetto di brand intorno al vino italiano”. Giunto alla sua seconda edizione, questo “evento dai connotati lifestyle, progettato in formula club” aveva esordito l’anno scorso al complesso museale Santa Maria della Scala a Siena. Al centro della kermesse milanese ci sarà la “ridefinizione dell’importanza dell’apporto umano nel raggiungimento della qualità e dell’eccellenza del prodotto, del servizio, delle persone e degli ambienti di lavoro”. “E’ il principio dello ‘human-centered manufacturing’, per cui le nuove tecnologie non sostituiranno le persone all’interno di qualsiasi ciclo produttivo ma porteranno ad una trasformazione da un modello di organizzazione basata sui compiti ad uno basato sulle persone” continuano gli organizzatori, sottolineando che “in un sistema di produzione incentrato sull’individuo, le fasi di pianificazione e realizzazione di un compito finiscono per coincidere in quanto la persona ha pieno controllo del processo e della tecnologia. Il mondo del vino, dove da sempre il fattore umano è centrale se non distintivo, può offrire a tale fondamentale confronto – concludono – un’inclinazione naturale e apprendere, allo stesso tempo da settori più sviluppati, tecniche e approcci d’avanguardia”.

Oltre alla degustazione dei vini delle Cantine presenti, durante la due giorni sono previsti due panel, “Cultura del vino, dalle sue radici verso il futuro” e “A New Era of Conscious Leadership and Business – Refine the Mind, Enhance the Wine”, e tre masterclass (sempre in inglese): “Wanderers above the sea of fog” del Master of wine Gabriele Gorelli, in collaborazione con Danielle callegari di Wine Enthusiast.”Exposing the terroir of Montalcino” dell’editor di Vinous, Eric Guido, e “Innovation that inspires” di Gorelli in collaborazione con Jeffrey E. Porter. Accanto alle grandi etichette, “Be.Come” propone partner d’eccellenza che accompagneranno gli ospiti durante il pranzo e la cena. “PS Ristorante”, stella verde Michelin dello chef Stefano Pinciaroli, porterà tutta la sostenibilità made in Tuscany per il lunch, mentre la cena sarà progettata da “Food Exp” con la partecipazione di chef pugliesi.

Vino: Cordisco, sinonimo di Montepulciano, rientra nel Registro Vite

Vino: Cordisco, sinonimo di Montepulciano, rientra nel Registro ViteMilano, 21 nov. (askanews) – Con un decreto del Masaf è stato reintrodotto nel Registro nazionale della vite, accanto al termine Montepulciano, il suo sinonimo Cordisco. Questo termine, scomparso nella trascrizione dal registro cartaceo a quello informatizzato alla fine degli anni Ottanta, ritorna quindi a poter essere utilizzato nella designazione di vini a base Montepulciano, come già accade per il Calabrese e il suo sinonimo Nero d’Avola.

Lo ha reso noto il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo che rivendica di potere usare il termine Montepulciano solo per i vini prodotti all’interno della regione. “Finalmente è stata fatta chiarezza e ringraziamo il ministero per avere accolto questa nostra richiesta” afferma soddisfatto il presidente del Consorzio, Alessandro Nicodemi, spiegando che “applicando il sinonimo, altri territori potranno ottemperare al nuovo DM Etichettatura e al principio della corretta informazione, evitando illeciti utilizzi e usurpazione delle Dop in etichetta o nella pubblicità dei vini, che a nostro avviso ha il solo risultato di confondere il consumatore finale”. Dello stesso parere anche la Regione Abruzzo, con il vicepresidente della Giunta regionale con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente. “Si tratta di un decreto che pone le basi affinché l’utilizzo del nome Montepulciano sia riservato, senza generare confusione, ai vini prodotti in Abruzzo, sgombrando il campo da eventuali fraintendimenti” afferma Imprudente, evidenziando che “con l’accoglimento della proposta di reintrodurre la dicitura Cordisco, utilizzata già in passato per i vini prodotti con uve Montepulciano, è stata colmata una lacuna nella designazione di questa tipologia di vino e soddisfatta la nostra richiesta”. “Pur condividendo l’impianto normativo del Dm etichettatura, abbiamo il dovere di tutelare le specificità della nostra regione in termini di biodiversità e peculiarità delle colture” prosegue l’assessore, concludendo che “pertanto, d’intesa con il Consorzio tutela vini d’Abruzzo, in un’ottica di sistema, ci impegneremo a far sì che la denominazione Montepulciano D’Abruzzo Doc continui ad essere espressione dei vini prodotti all’interno della regione e connoti un territorio ed una vocazione ben definiti”.

Vino, Opificio Gibellina: nuovo progetto sull’arte di Tenute Orestiadi

Vino, Opificio Gibellina: nuovo progetto sull’arte di Tenute OrestiadiMilano, 21 nov. (askanews) – Rappresentare il territorio di Gibellina (Trapani), un luogo di rilevanza nazionale e internazionale per l’arte contemporanea, attraverso la creatività delle etichette delle bottiglie. È questo l’obiettivo di “Opificio Gibellina”, nuovo progetto creato da Tenute Orestiadi (Gruppo Tenute Ermes) con la direzione di Stefano Pizzi, che dedica un’opera d’arte, unica e straordinaria, a ciascuna delle sue bottiglie speciali da 12 litri, trasformandole così in originali espressioni creative. Cinque gli artisti complessivamente impegnati nel progetto, oltre allo stesso Pizzi, ci sono infatti Gaetano Grillo, Nicola Salvatore, Pietro Coletta ed Enzo Esposito, tutti legati all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano.

Con questo progetto, presentato il 21 novembre a Milano, si tende ad affermare la centralità del territorio della cittadina distrutta dal terremoto del 1968 nel Belìce, non solo come esperienza di produzione artistica e culturale, ma come luogo in cui vivere e sperimentare un modello di resilienza storica, di rinascita urbana e socio-economica. Un processo di ricostruzione in cui l’agricoltura, in particolare la coltivazione della vite e la produzione del vino, hanno segnato la scommessa di Gibellina sul suo futuro. Una profonda testimonianza, quella di “Opificio Gibellina”, sul potenziale della città belicina come destinazione centrale dell’arte contemporanea, nel quale poterne scoprire il più grande giacimento mai realizzato in Italia, tra opere sia esposte all’esterno, sia custodite presso le due grandi istituzioni culturali locali: la Fondazione Orestiadi e il Mac, Museo d’arte contemporanea.

Le cinque bottiglie, ciascuna con un’opera d’arte distintiva di “Opificio Gibellina”, saranno battute all’inizio del 2024 nel corso di un’asta benfica a Palermo. Il ricavato sarà devoluto “ad un’organizzazione con un forte impegno etico e sociale”.

L’Alto Piemonte Gran Monferrato è “Città Europea del vino 2024″

L’Alto Piemonte Gran Monferrato è “Città Europea del vino 2024″Milano, 21 nov. (askanews) – I venti Comuni dell’Alto Piemonte Gran Monferrato sono stati designati “Città Europea del vino 2024”, e il passaggio di consegne è avvenuto a Menfi (Agrigento) in occasione della convention dell’Associazione nazionale Città del Vino, che ha riunito decine di sindaci provenienti da tutta Italia. Nella cittadina siciliana si sono infatti concluse le manifestazioni per “Menfi Città italiana del Vino 2023”. Tanti gli appuntamenti in programma, tra degustazioni guidate, visite nelle Cantine e un convegno dedicato alla figura di Diego Planeta, l’imprenditore che ha rivoluzionato il mondo della viticoltura siciliana segnandone la rinascita.

Il riconoscimento 2024 “premia un lungo percorso che ha visto unite sotto un’unica sigla venti città piemontesi: Acqui Terme, Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Brusnengo, Casale Monferrato, Fara Novarese, Gattinara, Ghemme, Maggiora, Mezzomerico, Ovada, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vigliano Biellese e Villa del Bosco”. “Il lavoro di squadra ci ha permesso di arrivare a questo obiettivo che non era facile ma fin dall’inizio abbiamo creato le condizioni attraverso un dossier carico di belle cose” ha affermato Mario Arosio, presidente del Comitato Alto Piemonte Gran Monferrato, Infatti, il nostro territorio riassume un po’ la cultura enogastronomica del Piemonte e ha bellezze paesaggistiche stupende che vanno dal Monte Rosa e arriva fino al confine con la Liguria, quindi permette a chiunque venga da noi di trovare vini stupendi ma anche la grande opportunità di vedere un territorio fantastico”. “Ogni tre anni viene nominata non la città italiana del vino ma la città europea: tocca un anno a noi, un anno al Portogallo e un anno alla Spagna, il 13 gennaio prossimo si concluderà l’anno da Città Europea del Vino di Douro in Portogallo e ci sarà il passaggio di consegne all’Alto Piemonte Gran Monferrato”. ha spiegato il presidente dell’Associazione, Angelo Radica aggiungendo che “per noi il 2023 si conclude positivamente, con l’ingresso di oltre trenta Comuni nuovi associati, tra cui anche realtà importanti come Pozzuoli, Soave e Fiumicino. Inoltre – ha concluso – siamo molto orgogliosi del raggiungimento di un altro risultato straordinario che si perseguiva da tempo ovvero disciplinare la vendemmia turistica”.

Vino, il 24 e 25 novembre a Brescia il congresso di Assoenologi

Vino, il 24 e 25 novembre a Brescia il congresso di AssoenologiMilano, 20 nov. (askanews) – Si terrà venerdì 24 e sabato 25 novembre al Brixia Forum di Brescia il 76esimo congresso di Assoenologi, la principale unione di categoria dei tecnici vitivinicoli. Due giorni di lavori, degustazioni e visite alla città di Brescia (con Bergamo, Capitale della cultura italiana 2023) e alle Cantine della Franciacorta.

Organizzato in collaborazione con la Sezione Lombardia Liguria, il congresso “sarà l’occasione di approfondire le conoscenze di nuovi territori esteri e nazionali, sia dal punto di vista viticolo ed enologico, che turistico”. La manifestazione si aprirà alle 15 di venerdì con una prolusione del presidente Riccardo Cotarella a cui seguirà una tavola rotonda dal titolo “Il mercato del vino visto dai protagonisti”, e si chiuderà il giorno seguente con un concerto e una cena di gala.

Il 25 novembre sono attesi, tra gli altri, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, e l’europarlamentare Pd, Paolo De Castro, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.

Vino, 43,8 mln hl in giacenza al 31 ottobre: -5,8% su ottobre 2022

Vino, 43,8 mln hl in giacenza al 31 ottobre: -5,8% su ottobre 2022Milano, 20 nov. (askanews) – Al 31 ottobre 2023 negli stabilimenti enologici italiani erano presenti 43,8 milioni di ettolitri di vino, 13,5 di mosti e 12,1 di vino nuovo ancora in fermentazione (Vnaif). Rispetto al mese precedente, le giacenze risultano superiore per i vini (+2,5%) e, come effetto del periodo vendemmiale, molto maggiore per mosti e Vnaif. E’ quanto emerge dal report “Cantina Italia” del Dipartimento Icqrf del Masaf. Se il dato viene confrontato a quello del 31 ottobre del 2022, si osserva un valore delle giacenze inferiore per tutte le categorie di prodotti: vini (-5,8%), mosti (-23,6%) e Vnaif (-19,6%).

Il 59% del vino è nelle regioni del Nord, prevalentemente in Veneto dove è presente il 24,5% del vino nazionale, soprattutto grazie al significativo contributo delle giacenze delle province di Treviso (10,4%) e Verona (8,4%). Seguono Emilia-Romagna, Puglia, Toscana e Piemonte. Il 53,7% del vino detenuto è a Dop, in prevalenza vini rossi (52,2%), il 26,4% è a Igp, soprattutto rosso (61,7%), mentre i vini varietali detenuti costituiscono appena l’1,6% del totale, e il 18,4% è costituito da altri vini. Nonostante il gran numero di Indicazioni Geografiche registrate (526), le giacenze sono molto concentrate: le prime 20 Denominazioni contribuiscono infatti al 59,3% del totale.

Per quanto riguarda i mosti, la maggior parte dei 13,5 milioni di ettolitri è detenuto nelle regioni del Nord (49,1%) e del Sud (35,5%). Due regioni detengono da sole il 57,1% dei mosti: la Puglia (30,5) e l’Emilia-Romagna (26,6%).

Vino, consegnati a Verona i riconoscimenti di “Durello and Friends”

Vino, consegnati a Verona i riconoscimenti di “Durello and Friends”Milano, 20 nov. (askanews) – Sono il direttore Alessandro Regoli e la redazione di WineNews (per la categoria “Giornalista Durello 2023”), il sommelier e divulgatore Massimo Zardo (per “Ambasciatore Durello 2023”) e l’Oste Scuro di Verona (per “Ristoratore Durello 2023”), i vincitori dei riconoscimenti attribuiti durante la ventunesima edizione di “Durello & Friends”, l’evento, curato dal Consorzio di tutela del Lessini Durello e dedicato al meglio delle bollicine berico-scaligere, che quest’anno si è tenuto alla Galleria Filippini a Verona.

Il riconoscimento, una Magnum di Durello millesimato 2018 che è stata consegnata il 19 novembre, nasce dalla volontà del Consorzio di premiare i servizi giornalistici (carta, radio-tv, on-line) e le personalità che nel corso dell’anno si sono distinte nell’evidenziare i tratti salienti della Lessinia e delle sue produzioni, in primis il Lessini Durello, spumante simbolo di questo comprensorio produttivo. Le Magnum in premio sono state decorate artigianalmente a mano secondo la tecnica vetro con foglia d’oro.