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Vino, WM Nomisma: da under 25 forte interesse per no e low alcol wines

Vino, WM Nomisma: da under 25 forte interesse per no e low alcol winesMilano, 20 nov. (askanews) – Gli under 25 approcciano il mondo del vino in maniera completamente differente rispetto alle generazioni che li hanno preceduti: bevono di meno, lo fanno soprattutto fuori casa (nel 38% dei casi) e con modalità differenti, con il 75% che lo preferisce in modalità “mixata”. E’ quanto risulta da una survey sui consumatori finali in Italia realizzata dall’osservatorio Wine Monitor di Nomisma.

La ricerca rileva inoltre come gli under 25 siano consumatori maggiormente attenti alla sostenibilità dei prodotti che si apprestano a consumare, fenomeno che riguarda anche il vino, e prestano maggiore attenzione agli aspetti salutistici, denotando un forte interesse verso i no e low alcohol wines. “Tali trend, in primis l’attenzione alla sostenibilità e l’interesse verso i vini a minor contenuto alcolico sono destinati a rafforzarsi nei prossimi anni” ha spiegato Emanuele Di Faustino, Responsabile Industria, Retail e Servizi di Nomisma, sottolineando che “in tale scenario diventa ancora più strategico per le imprese vitivinicole italiane, ma anche per gli attori della mondo della grande distribuzione, disporre di strumenti che li possano supportare nel definire al meglio le politiche commerciali, di offering e posizionamento”.

Consorzio vini Doc Sicilia: individuati 131 nuovi (presunti) cloni

Consorzio vini Doc Sicilia: individuati 131 nuovi (presunti) cloniMilano, 20 nov. (askanews) – Il Consorzio di tutela vini Doc Sicilia,impegnato in un’azione di tutela e conservazione della biodiversità, ha reso noto che a fronte dei test condotti sia in laboratorio che sul campo, sono stati individuati 131 nuovi, presunti, cloni delle diverse varietà oggi in fase di omologazione.

“Si tratta di uno straordinario passo in avanti di un percorso che parte da lontano” ha commentato il presidente del Consorzio, Antonio Rallo, ricordando che dal 2003, infatti, l’assessorato all’Agricoltura della Regione Sicilia ha affidato alle Università di Palermo e di Milano, e all’Istituto sperimentale per la patologia vegetale di Roma, il coordinamento scientifico ed il monitoraggio delle azioni operative del Progetto di selezione clonale e di recupero dei vitigni antichi dell’Isola. “Questo progetto ha portato nel 2018 al grande traguardo di iscrivere nuove varietà nel Registro nazionale delle varietà della vite” ha proseguito Rallo, spiegando che “si è trattato di un nuovo punto di partenza da cui sono sfociati due importanti progetti, che hanno come comun denominatore lo scopo di fornire, nel tempo, alle aziende siciliane, la possibilità di acquistare presso i vivaisti locali, materiale certificato, per poterlo poi utilizzare nell’impianto dei nuovi vigneti” “Data la sua ricchezza e la sua importanza, è utile e doveroso studiare, valorizzare e salvaguardare la biodiversità viticola siciliana” ha aggiunto Rosario Di Lorenzo, presidente dell’Accademia italiana della vite e del vino, evidenziando che “per questo l’obiettivo del progetto ‘Valorizzazione del germoplasma viticolo’, è quello di produrre viti siciliane dotate di certificazione che ne attesti l’integrità sanitaria e l’identità varietale, e dare valore e sostegno alla qualità dei vini siciliani. Ebbene – ha concluso – i risultati del 2023 individuano rispettivamente 73 per il Nero D’Avola, 29 per il Grillo e 26 per il “Lucido”, i ‘cloni candidati’ in attesa di una valutazione agronomica, enologica e sanitaria nel corso dei prossimi anni”.

Il risultato di oggi è infatti uno step di un processo che per sua stessa natura si sviluppa per cicli lunghi e a volte complessi. “Ricordiamo infatti che la diversità biologica della vite è il risultato di migliaia di anni di selezione ed è determinata dalle mutazioni, dalla ricombinazione genica e dall’effetto delle pressioni selettive operate dal clima e dall’uomo” ha precisato Rallo, sottolineando che “si tratta dunque di un’eredità che la natura ed i nostri antenati ci hanno lasciato e che una volta distrutta non potrà essere ricostituita. Da qui il nostro impegno per la tutela – ha concluso – ma anche il recupero del ricchissimo patrimonio viticolo siciliano, così come della grande ricchezza intravarietale e genetica dell’isola”.

Addio a Michele Chiarlo, grande protagonista del vino piemontese

Addio a Michele Chiarlo, grande protagonista del vino piemonteseMilano, 20 nov. (askanews) – Michele Chiarlo, fondatore dell’omonima Cantina, si è spento ieri a 88 anni nella sua abitazione di Calamandrana, in provincia di Asti. Chiarlo è stato il protagonista assoluto per la Denominazione Nizza e ambasciatore della cultura enologica italiana, portando Barolo, Moscato e Barbera d’Asti nel mondo. Lascia la moglie Giuseppina e i figli Alberto e Stefano, da anni entrati in azienda a fianco del padre.

Classe 1935, figlio di viticoltori, dopo le scuole medie, riesce a farsi iscrivere alla scuola enologica di Alba “a patto di essere sempre promosso”. Suoi compagni di studi furono altri futuri protagonisti dell’enologia italiana: Pietro Ratti, Ezio Rivella, Franco Ziliani, Giuliano Noè e Giacomo Tachis. Nel 1956, a soli 23 anni, decise di iniziare la sua carriera di imprenditore vitivinicolo, avviando con la sorella un’attività di imbottigliamento e contemporaneamente iniziando a occuparsi della cascina e dei vigneti di famiglia. Convinto sostenitore della tradizione vinicola piemontese, acquisì vocati appezzamenti di Langhe, Monferrato e Gavi, e nel 1988 la borgata Cerequio a La Morra (Cuneo) dove aprì il resort Palás Cerequio. Nel 1989 acquisì due ettari sulla collina di Cannubi, difficilissimi vista la pendenza che sfiorava il 50%, realizzando il primo vigneto a ciglioni inerbiti delle Langhe, per contribuire a combattere l’erosione e il dissesto idrogeologico. Fautore e primo presidente dell’Associazione dei produttori del Nizza Docg, a partire dalla metà degli anni Sessanta è tra i primi produttori piemontesi a credere nel successo del vino italiano all’estero, battendo instancabilmente i mercati del Nord Europa e quelli americani, guadagnando la fiducia degli importatori e dei consumatori in tutto il mondo. Nella sua carriera di imprenditore, durante gli anni Ottanta ha ricoperto anche il ruolo di presidente del Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, oltre ad essere stato tra i fondatori storici del Consorzio Grandi Vini e dell’Istituto Grandi Marchi.

Nel 1995 Michele Chiarlo acquista Tenuta La Court, a Castelnuovo Calcea (Asti), un corpo unico di oltre 20 ettari, disposti su due colline. Con la collaborazione degli amici Emanuele Luzzati e Ugo Nespolo, nel 2003 sviluppa l’Art Park La Court, il primo esempio di parco artistico tra i filari, un museo a cielo aperto con installazioni di artisti di fama internazionale come Giancarlo Ferraris e Chris Bangle, oltre naturalmente a Luzzati e Nespolo.

Piatti pronti surgelati: nel 2023 scelti dal 77,5% degli italiani

Piatti pronti surgelati: nel 2023 scelti dal 77,5% degli italianiMilano, 20 nov. (askanews) – Nell’ultimo anno quasi otto italiani su 10 (77,5%) dichiarano di aver acquistato piatti pronti surgelati. Di questi, il 30% afferma di averlo fatto regolarmente. È quanto emerge da una ricerca commissionata da Iias, l’Istituto italiano alimenti surgelati e condotta da AstraRicerche, nel mese di ottobre 2023, proprio sul tema dei piatti pronti di cui nel 2022 sono state consumate 65mila tonnellate. La survey ha evidenziato le abitudini di consumo degli italiani riguardo ai piatti pronti o “ricettati” che soprattutto nel Nord-ovest, tra le generazioni più giovani (Gen Z e Gen Y) e nelle famiglie con figli al di sotto dei 10 anni, va per la maggiore.

L’indagine evidenzia che per circa sette italiani su 10 la principale motivazione d’acquisto è la comodità. Un terzo degli intervistati li predilige per la velocità con cui si riescono a preparare piatti elaborati e un’analoga percentuale li sceglie invece per il gusto. È la convenienza economica, infine, a spingere all’acquisto un italiano su cinque, mentre c’è anche chi ammette di sceglierli perché sono una “garanzia” sulla buona riuscita della ricetta. Negli ultimi tre anni, stando alla survey, il 22,2% degli intervistati ha aumentato le quantità acquistate di piatti pronti surgelati. Il trend di consumo è rimasto invariato, invece, per un italiano su due, che continua a comprarli con la stessa assiduità. Ma chi li mangia maggiormente in famiglia? Per circa la metà delle famiglie intervistate (49%), i piatti pronti surgelati sono consumati da tutti i componenti del nucleo familiare allo stesso modo. La versatilità, infatti, è il loro punto di forza per il 23,4% degli intervistati. Ma ancor di più lo sono la facilità e velocità impiegate per la preparazione e la cottura, per sei italiani su 10. Per uno su due (53,6%) i piatti pronti incarnano, inoltre, la soluzione perfetta quando non si ha voglia o tempo per cucinare qualcosa di sfizioso. Infine, c’è anche chi riconosce nel gusto e nella bontà il loro plus principale.

Tra le ‘tipologie’ di piatti pronti surgelati, non ce n’è una che più di altre ispira gli italiani. In generale, i contorni sono i più amati dal 31,8% del campione, quasi a pari merito con i primi piatti, preferiti dal 29,8% degli intervistati, e seguiti a breve distanza dai secondi piatti, scelti dal 26,9% e infine dai piatti unici, per cui propende l’11,5% del campione, composto principalmente da donne e baby boomers. Ma quali sono di fatto i piatti più amati? Al primo posto troviamo la lasagna alla bolognese (26,2% delle preferenze). Seguono i mix di verdure fritte pastellate (22,8%, scelti prevalentemente da donne e Gen Z) e la paella (21,2%). Tra i primi cinque, troviamo anche le zuppe pronte surgelate, irrinunciabili per il 18,9% del campione, a pari merito (con il 19% delle preferenze) col pollo arrosto con patate e dagli spinaci con mozzarella filanti. Quanto alle occasioni di consumo, più della metà degli intervistati (55,2%), li mangia a casa, per un pranzo o una cena da soli. Ma con la riduzione dello smart working e il ritorno in ufficio, c’è anche un 28,8% che se li porta al lavoro. A sorpresa, infine, c’è anche chi ama portarli in tavola per il classico “pranzo della domenica” (25,4%), per mangiare qualcosa di diverso e sfizioso con tutta la famiglia; infine, emerge come dato interessante, che un ulteriore 8,6% del campione dichiara di mangiarli anche quando è all’estero, per sentirsi a casa, ritrovando i sapori italiani.

“I primi piatti pronti surgelati sono arrivati sul mercato italiano come novità assoluta, verso la fine degli anni ’90, dopo che la tecnologia Individually quick frozen aveva già innescato una rivoluzione senza precedenti, introducendo il processo attraverso il quale i singoli ingredienti di ogni ricetta venivano surgelati individualmente e non come unico blocco – ricorda il presidente di Iias, Giorgio Donegani – Quest’anno, in un momento storico caratterizzato da una crescente attenzione ai prezzi e al carovita, i piatti pronti surgelati hanno continuato a essere premiati dal consumatore per la loro componente di servizio”.

Enogastronomia, “Taste of Lombardy”: a Zurigo le eccellenze lombarde

Enogastronomia, “Taste of Lombardy”: a Zurigo le eccellenze lombardeMilano, 19 nov. (askanews) – Le eccellenze dell’agroalimentare lombardo saranno protagoniste il 20 novembre a Zurigo (Svizzera) in occasione dell’ottava edizione della Settimana della Cucina italiana nel mondo, nel corso di “Taste of Lombardy”, serata ad inviti al Rooftop del Ristorante Leo da Regione Lombardia, Consolato Generale d’Italia e Camera di Commercio italiana per la Svizzera. Nel corso della serata sono previsti assaggi, show cooking e interventi dei rappresentanti dei Consorzi aderenti all’iniziativa. I prodotti lombardi saranno degustati da gourmet, sommelier, influencer e blogger, ma anche importatori, distributori e professionisti della ristorazione.

“Cibi e vini lombardi verranno presentati a un pubblico selezionato di operatori ed esperti del settore ‘food and wine’, con l’obiettivo di creare le condizioni per future collaborazioni commerciali con un Paese a noi vicino e da sempre molto attento ai nostri prodotti” ha commentato l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, spiegeando che “i nostri prodotti sono i primi ambasciatori nel mondo del saper fare lombardo ed eventi come questo servono ad aumentare la percezione della loro qualità, ma anche per raccontare le tante anime della nostra agricoltura, prima in Italia per fatturato ma anche capace di offrire 75 produzioni certificate Dop e Igp tra cibi e vini, che da sole superano un valore di 2,2 miliardi di euro”. “La cucina italiana è da sempre protagonista indiscussa sulle tavole del mondo” ha ricordato l’assessore lombardo, sottolineando che “con le sue eccellenze la Lombardia anche quest’anno darà il suo contributo a rafforzarne l’immagine ma anche, concretamente, aprendo nuove interessanti opportunità di lavoro e crescita con nuovi partner per i nostri produttori”.

All’evento parteciperanno il Consorzio Franciacorta, Consorzio Tutela Lugana Doc, Consorzio Vini Mantovani, Consorzio Valtenesi, Consorzio vini Igt Terre lariane, Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano, Consorzio di Tutela dei formaggi Dop Valtellina Casera e Bitto (CTCB), Consorzio di tutela Bresaola della Valtellina, Consorzio tutela Taleggio, Consorzio tutela Quartirolo lombardo, e Consorzio tutela Salva Cremasco.

Vino, Strada del Sagrantino: contest fotografico su foliage vitigni

Vino, Strada del Sagrantino: contest fotografico su foliage vitigniMilano, 19 nov. (askanews) – “Colori d’autunno, il foliage della vite del Sagrantino” è il titolo del contest fotografico in programma fino al 7 dicembre nel territorio di Montefalco (Perugia). Giunto alla sua 12esima edizione, questa iniziativa è firmata da La Strada del Sagrantino, associazione di cui è socio il Consorzio Tutela Vini Montefalco.

I caratteristici colori che i vigneti del Sagrantino assumono in autunno sono il tema del contest, aperto a tutti sul territorio dei cinque Comuni che fanno parte della zona di produzione dei vini della Denominazione Doc e Docg: Bevagna, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo e Montefalco. La Strada del Sagrantino promuove anche “Sagrantino Trek in autunno” passeggiate tra vigneti e uliveti lungo appositi percorsi assieme alla guida escursionistica e ambientale Aigae, Cristiano Ceppi.

Ad Asti convegno su crisi clima e sostenibilità economica nel vino

Ad Asti convegno su crisi clima e sostenibilità economica nel vinoMilano, 19 nov. (askanews) – Il 30 novembre alle ore 9.30, alla Banca di Asti in piazza Libertà ad Asti si terrà il convegno dal titolo “Cambiamento climatico e sostenibilità economica nel settore vitivinicolo”. L’iniziativa è promossa dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, e dalla Banca di Asti, “impegnati nel trovare una risposta concreta a partire dai dati che la ricerca scientifica e la sperimentazione in ambito agricolo mettono a disposizione”. Una giornata per ragionare sul futuro della viticoltura e sulle problematiche attuali e future, ma soprattutto sulle possibili soluzioni che possono essere trovate attraverso la sinergia tra enti, aziende e istituzioni.

“La volontà del Consorzio è quella di creare un dialogo tra viticoltori ed enti creditizi affinché possano nascere nuovi interessi e investimenti rivolti alla viticoltura” ha spiegato il presidente, Vitaliano Maccario, aggiungendo che “in quanto rappresentanti di piccole e grandi realtà del mondo vitivinicolo del nostro territorio lavoriamo affinché si sviluppino nuove forme di collaborazione e cooperazione che possano aiutare nella crescita e nell’innovazione le realtà che tuteliamo”. Il convegno, moderato da Luca Ferrua, sarà aperto da un ospite d’eccezione, Luca Mercalli, divulgatore e climatologo di grande fama, che affronterà il tema legato ai rischi connessi al cambiamento climatico e alle possibili soluzioni che ci saranno in futuro. A seguire interverrà il Luigi Bavaresco, professore di Viticoltura all’Università Cattolica di Piacenza che tratterà dell’adattamento della viticoltura al cambio climatico con un approfondimento sui vitigni resistenti studiati tramite le Tecniche di evoluzione assistita (Tea). A prendere la parola sarà poi Mario Fregoni, docente di Viticoltura e presidente onorario e membro del Consiglio Scientifico dell’Oiv, che parlerà della sperimentazione in corso sulla Vitis Vinifera franca di piede in rapporto alla resistenza agli stress idrici e termici. Chiuderanno il convegno Cristina Mobiglia e Francesco Degiovanni parlando del ruolo che gli enti bancari, in questo caso la Banca di Asti, possono avere in merito al finanziamento della ricerca e al sostegno della transizione ambientale.

Cantina vignaioli Morellino Scansano lancia il Roggiano solidale

Cantina vignaioli Morellino Scansano lancia il Roggiano solidaleMilano, 19 nov. (askanews) – “Roggiano Morellino di Scansano Docg” di Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano si veste di una nuova etichetta solidale, un’immagine in edizione limitata creata dai ragazzi del progetto L’Orto Giusto di Orbetello (Grosseto). Parte del ricavato delle vendite della bottiglia andrà a sostenere il progetto di agricoltura sociale ideato dalla Cooperativa Beata Veronica, che prevede l’inserimento lavorativo in ambito agricolo di persone con disabilità.

Attraverso la coltivazione e la cura di un orto, i ragazzi coinvolti possono infatti sviluppare le loro autonomie personali, imparare un mestiere e sperimentare una vera inclusione lavorativa. L’etichetta di “Roggiano” è stata selezionata tra i disegni prodotti dai partecipanti al progetto dopo una visita in Cantina. Tutte le immagini sono visibili in una sezione creata appositamente nel sito della cooperativa. “Crediamo fortemente nei valori della solidarietà e dell’inclusione” ha affermato il presidente della Cantina, Benedetto Grechi, sottolineando che “la nostra cooperativa è da sempre parte attiva del tessuto sociale del territorio: è nostro dovere quindi adoperarci per aiutare chi è in difficoltà”.

“L’esperienza dello scorso anno, con la Fondazione il Sole, è stata molto positiva” ha aggiunto il direttore Sergio Bucci, spiegando che “per questo motivo il Cda della Cantina ha proposto di ripetere l’operazione indirizzandola ad un’altra associazione attiva sul nostro territorio. L’Orto Giusto – ha concluso – è un’iniziativa meritevole di essere conosciuta da un pubblico più grande e inoltre opera nel nostro settore, l’agricoltura, per cui ci è sembrato naturale dedicare l’etichetta di quest’anno ai loro ragazzi”. La limited edition di questo vino è in vendita al prezzo di 10 euro nello shop aziendale.

Il 20 novembre a Firenze le Donne del Vino festeggiano i 35 anni

Il 20 novembre a Firenze le Donne del Vino festeggiano i 35 anniMilano, 19 nov. (askanews) – Lunedì 20 novembre alle 11 a Palazzo degli Affari a Firenze, le Donne del Vino festeggiano il loro 35esimo compleanno con un evento che rivela, per la prima volta, il ruolo di sentinelle culturali dei produttori di vino nei territori in cui operano. Con il titolo “Donne, vino e salvaguardia dell’identità culturale dei territori del vino” verranno presentati gli esiti dell’indagine condotta da Marta Galli, direttore operativo dell’Osservatorio Sustainable Wine Business and Enogastronomic Tourism dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Lo studio poggia su quattro pilastri: paesaggio e emergenze architettoniche; testimonianze storiche e artistiche; tradizioni locali comprese quelle gastronomiche; vitigni autoctoni minori e pratiche agricole del passato. “È un grande onore per noi accogliere le Donne del vino da tutta Italia” ha dichiarato Donatella Cinelli Colombini, delegata delle Donne del Vino della Toscana, aggiungendo che “per la prima volta in un’indagine viene indagato il ruolo fondamentale della ‘gente del vino’ nella salvaguardia culturale delle aree rurali in cui opera”. Un patrimonio di saperi e ambiente – ha concluso – che andrebbe perduto senza l’opera di salvaguardia dei produttori che ne fanno un elemento caratterizzante delle proprie bottiglie e del proprio storytelling: un’azione che li trasforma da custodi in divulgatori e amplifica l’importanza del loro ruolo”. “Un modo inconsueto di celebrare un anniversario di fondazione, mettendo l’accento sull’utilità delle Donne del Vino con un contributo importante e innovativo alla civiltà del vino” ha aggiunto Daniela Mastroberardino, presidente nazionale dell’Associazione, parlando di “una vera pietra miliare rispetto a un nuovo campo di indagine e a un nuovo modo di guardare chi produce e consuma vino proponendoli come sentinelle dell’integrità culturale dei distretti enologici; un’azione in cui le donne hanno un posto privilegiato così come i turisti del vino”.

La celebrazione del 35esimo si concluderà con una visita al cantiere dei restauri degli affreschi di Giotto nella Cappella Bardi nella Basilica di Santa Croce, considerato il testamento artistico del più grande pittore del Medioevo italiano.

Una drink list di 5 cocktail per promuovere i vini di Alessandria

Una drink list di 5 cocktail per promuovere i vini di AlessandriaMilano, 19 nov. (askanews) – Alexala, Agenzia turistica della provincia di Alessandria, sta promuovendo i vini del suo territorio attraverso una “drink list” di cinque cocktail abbinati ai sapori locali, “che offre l’occasione di parlare a un pubblico di appassionati di come il territorio abbia molto da dare, in termini enogastronomici ma anche turistici”.

Finora i cocktail sono stati presentati a “Cheese” a Bra, alla “Fiera di San Baudolino/Mostra Regionale del Tartufo di Alessandria”, e a “Casa Gusto” allestito all’Archivio di Stato di Torino durante le Atp Finals. Ma alla luce del successo registrato, la “drink list” verrà presto riproposta in occasione di altre manifestazioni. “Siamo decisamente soddisfatti della risposta del pubblico, spesso internazionale, che in tutte le occasioni è parso molto interessato e divertito all’idea di scoprire i nostri vini in una chiave inedita” ha spiegato il presidente di Alexala, Roberto Cava, sottolineando che “eventi come questo ci danno un’ulteriore conferma di quanto i nostri prodotti enogastronomici siano un grandissimo patrimonio attrattivo, che è importante utilizzare come chiave dello sviluppo turistico del territorio, anche grazie alla sinergia con le Enoteche Regionali e i Consorzi di Tutela dei Vini”. I cocktail concepiti nell’ottica di proporre una reinterpretazione moderna dei vini del territorio, sono “Derthonabit” a base di Colli Tortonesi Timorasso Doc, “Monferrato Lemon Cherry” incentrato su Brandy e Grignolino del Monferrato Casalese Doc, “Sparkling Acqui” basato su Brachetto d’Acqui Docg e Amaro Gamondi, “Un Americano a Ovada” con il Dolcetto di Ovada Superiore Docg, e “Cortese in tacchi a spillo” costruito sullo sciroppo di Gavi Docg.